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007, licenza di viaggiare. Il giro del mondo con i film di James Bond

(di Ida Bini)

Compie 50 anni la più famosa spia del pianeta: il 5 ottobre 1962 a Londra venne presentato in anteprima mondiale Agente 007 – Licenza di uccidere, il primo film con protagonista James Bond, agente segreto creato dalla penna del romanziere Ian Fleming. Per commemorare l’anniversario del celebre personaggio e per promuovere l’imminente uscita sugli schermi della ventitreesima pellicola su 007 intitolata Skyfall (diretta da Sam Mendes e interpretata da Daniel Craig), gli storici produttori della fortunata serie cinematografica hanno indetto proprio per il prossimo 5 ottobre il Global James Bond Day, una giornata interamente dedicata ai milioni di fan dell’agente segreto.In tutto il mondo nel mese di ottobre verranno organizzati eventi, feste, proiezioni, aste di beneficenza, sondaggi, una retrospettiva presso il MoMa di New York, un concerto a Los Angeles organizzato dall’Academy, la mostra Designing 007: 50 Years of Bond Style presso il TIFF di Toronto e un weekend a Londra - dal 26 al 28 ottobre - con un tour guidato (James Bond Walking Tour) alla scoperta dei luoghi in cui vive e lavora James Bond, partendo dalla sua casa nel quartiere di Chelsea.

Le località esotiche ed esclusive e i suggestivi paesaggi che fanno da sfondo alle avventure dell’agente segreto 007 hanno contribuito a far entrare i film nella storia del cinema, ma quelli che nel 1962 erano i luoghi più belli del mondo, irraggiungibili per la gran parte della gente, oggi non lo sono più: se la scena della spiaggia esotica in Giamaica del primo film di James Bond ebbe un grande impatto visivo sugli spettatori, oggi i paesaggi che colpiscono la fantasia e l’immaginazione sono quelli meno conosciuti del Kazakistan, del deserto del Cile, della Cina, della Corea del Nord o quelli stravaganti delle Turchia, come nell’ultima pellicola. E se negli anni passati per girare scene d’azione si sceglievano i panorami mozzafiato di India o Russia o gli sterminati deserti e gli avveniristici grattacieli di Dubai, che aumentavano gli effetti scenografici, adesso molti degli sfondi sono semplicemente creati al computer.

Eppure la scelta della location d’effetto rimane importante, così come le Bond girl, le macchine di prestigio e i vestiti eleganti, ingredienti irrinunciabili del successo dei 23 film dell’intramontabile James Bond.

La prima scelta degli scenografi per il film Agente 007 – Licenza di uccidere ricadde sulla Giamaica; era il 1962 e una bellissima Ursula Andress usciva in bikini bianco dalle acque trasparenti di una spiaggia esotica con palme e sabbia impalpabile. Da allora la spiaggia, Crab Key Beach a nordest del Paese, è conosciuta come la James Bond Beach, una delle attrazioni più richieste dai turisti che sbarcano nella bellissima isola caraibica. Il posto piacque tanto anche all’inventore di Bond, il romanziere inglese Ian Fleming, che scelse la Giamaica, in particolare Port Antonio, come buen retiro per scrivere altri capitoli della serie nella sua tenuta Goldeneye, frequentata da amici come Elizabeth Taylor e Truman Capote e oggi resort di lusso.

L’ambientazione del secondo film, Agente 007 – Dalla Russia con amore (1963), si spostò a Istanbul con bellissime riprese nella basilica di Santa Sofia, una famosa scena nelle fogne della città - ricostruite negli studi americani - e una colluttazione nel vagone letto dell’esclusivo treno Orient-Express in viaggio verso Trieste; proseguì poi a Zagabria e in un albergo di grande charme a Venezia. Il terzo film della serie Agente 007 – Missione Goldfinger (1964) fu ambientato negli Stati Uniti tra Miami e il Kentucky con scene di cavalli al Fort Knox (quest’ultimo però ricostruito negli studios), a Ginevra e a Porto Rico. Per il film del 1965 Agente 007 – Thunderball, operazione tuono, il quarto della serie, si scelsero le esotiche Bahamas, perfetto nascondiglio della temibile Spectre, nelle cui acque cristalline di Paradise Island si girarono alcune delle più celebri riprese subacquee di tutta la serie. Rapito dalla bellezza del posto il protagonista del film, l’attore scozzese Sean Connery, decise di comprarsi una casa per trascorrervi le vacanze, inaugurando così una fortunata stagione per le esclusive isole caraibiche.

Con il quinto film Agente 007 – Si vive solo due volte (1967) il nascondiglio della Spectre si trasferì all’interno di un vulcano spento del Giappone, uno dei tanti dell’affascinante regione di Kyushu, mentre nel 1969 per il film Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà si scelsero le Alpi svizzere dove la Spectre operava sul Piz Gloria, una clinica-rifugio tra le cime imbiancate e la vallata del Lauterbrunnen. In realtà il Piz Gloria era un ristorante in costruzione sullo Schilthorn ma il successo della spettacolare location fu enorme e un ottimo affare per il turismo locale.

Il settimo film Una cascata di diamanti (1971) venne ambientato nella sfavillante Las Vegas tra luci, casinò e mega alberghi, in particolare nell’avveniristico hotel The White House, sulle cui pareti Connery si arrampicava con una pistola lancia-fune. Con il film successivo del 1973 Agente 007 – Vivi e lascia morire la location rimase negli Usa: prima a New York, poi in Louisiana con una folle corsa in motoscafo tra le paludi infestate dai coccodrilli, per finire sull’isola caraibica di Sainte Monique. Il nome è inventato e ricorda da vicino l’esotica Giamaica anche se molte riprese vennero fatte su diverse isole dei Caraibi.

Con il nono film L’uomo con la pistola d’oro (1974) la produzione si trasferì in estremo Oriente tra Hong Kong, Macao, Bangkok e Phuket, isola thailandese poco conosciuta all’epoca ma perfetta per ambientarci un film d’azione, grazie alla lussureggiante vegetazione che contrastava con la cristallina trasparenza del mar delle Andamane. Le zone scelte per le riprese erano così selvagge che la troupe fu costretta a dormire nei bordelli in mancanza di strutture alberghiere. Oggi l’isola di Phuket è invasa da turisti alla ricerca dell’isolotto di Ko Khao Tapu, nella baia di Phan Nga, diventato per tutti la James Bond Island.Location mozzafiato ed esotica anche per il film successivo La spia che mi amava (1977) con una spettacolare discesa con gli sci a Sankt Moritz e sulle Alpi austriache (in realtà si trattava del picco Asgard, in Canada), un inseguimento in Egitto e un viaggio in treno in Sardegna. Nel 1979 con Agente 007 – Moonraker – Operazione spazio, la scelta ricadde su una colorata Rio de Janeiro con la spiaggia di Copacabana e una spettacolare scena sul tetto della funivia che sale al Corcovado, simbolo della città; sulle cascate di Foz do Iguazú, tra Argentina e Brasile; e sulla romantica città di Venezia con inseguimenti tra i canali a velocità folle. Tra le tante location del film si scelsero anche il Guatemala, Los Angeles e il castello francese di Vaux-le-Vicomte, ricostruito però negli studios. Eppure l’undicesimo titolo della serie è famoso per lo scenario spaziale della battaglia finale, senza gravità e con spettacolari effetti speciali.

Con Agente 007 – Solo per i tuoi occhi (1981) la troupe tornò in Italia, in particolare a Dobbiaco, e girò un’incredibile scena dove Bond si lanciava con gli sci sulla pista di bob di Cortina. Per il resto il film venne realizzato in Albania, sull’isola greca di Corfù, in particolare sulla spiaggia Issos Beach, e alle Meteore, tra gli spettacolari monasteri tra le rocce e nei pressi della città di Kalambaka. Gli interni dei luoghi sacri, tuttavia, vennero girati in studio. Per il film del 1983, Octopussy – Operazione piovra, si scelsero numerose location: Cuba, Berlino Ovest (quando ancora c’era il muro che divideva la città in due zone) e Udaipur, in India, dove si girò nella foresta ma anche nel lussuosissimo ed esotico Grand Hotel Taj Lake Palace. Nel 1985 per il film 007 - Bersaglio mobile si scelsero le nevi d’Islanda con uno spettacolare inseguimento sugli sci, la cittadina di Ascot e Parigi, dove la cattiva May Day (interpretata da Grace Jones) si buttava con il paracadute dalla cima della Tour Eiffel. Poi il film si spostò a Chantilly, sempre in Francia, e a San Francisco per una folle corsa con il camion dei pompieri e si concluse su un dirigibile sopra il Golden Gate. Tante le location anche per il film Agente 007 – Zona pericolo del 1987, girato a Gibilterra, Bratislava, Vienna (con la spettacolare ruota panoramica del Prater) e in Afghanistan che per problemi logistici, però, venne trasferito in Marocco.

Con il sedicesimo film, Agente 007 – Vendetta privata (1989), si tornò in America e precisamente in Florida e in Messico con location esotiche bellissime tra la costa e i siti archeologici. Per lo spettacolare salto della prima scena del film successivo, GoldenEye (1995), venne scelta l’altissima diga Verasca, presso Locarno, dove ancora oggi ci si lancia per emulare James Bond. Poi il film si girò un po’ ovunque: a Montecarlo, a San Pietroburgo, in Siberia e a Cuba (che in realtà era Porto Rico).

Le scene d’azione divennero sempre più spettacolari, come nel film successivo, Il domani non muore mai (1997), che si aprì con un’esplosione in un deposito illegale di armi ambientato sul passo indiano di Khyber tra Afghanistan e Pakistan (ricostruito però sui Pirenei francesi). Il film venne girato anche ad Amburgo, in un circolo da golf di Londra, in Vietnam e a Cadice, nel sud della Spagna; altrettanto impressionanti sono le scene girate a Bangkok e ad Amburgo.

Per Il mondo non basta del 1999 la sceneggiatura scelse il Guggenheim di Bilbao, la vera sede dei servizi segreti inglesi a Londra, l’Anatolia turca ela città magica di Cuenca, in Spagna, tra labirinti di pareti di roccia e archi naturali.

Il film successivo La morte può attendere (2002) venne girato sull’isola hawaiana di Maui, a Cuba, a Londra e in un hotel di ghiaccio che nel film sembrava essere in Islanda, mentre nella realtà era in Svezia, a Jukkasjärvi.

Nel 2006 Casino Royale venne quasi interamente girato negli studi Mondray a Praga, in un casinò del Montenegro (in realtà si girò a Karlovy Vary, nella Repubblica Ceca) e a Venezia (dove venne distrutto un palazzo) sul Canal Grande, con alcune scene girate a Coral Harbour, nelle Bahamas, e nella villa Balbianello, sul lago di Como.

Tante sono le location del film successivo, Quantum of Solace, del 2008, e tutte spettacolari, a cominciare da un inseguimento in Italia con una bellissima Aston Martin lungo il lago di Garda nelle località di Gargnano, Campione, Tremosine, Limone, Riva del Garda, Torbole e Malcesine; davanti alle cave di marmo di Carrara e a Siena, dove James Bond arrivava a piazza del Campo durante il palio. Il viaggio dell’agente 007 continuava in Bolivia - anche se le scene più spettacolari le girarono nel deserto di Atacama, in Cile - e a Bregenz, in Austria.

Infine l’ultimo film di Bond Skyfall, il ventitreesimo, in uscita a Londra il prossimo 26 ottobre, ambientato tra Shangai, Londra e Istanbul. Ma per saperne di più bisognerà andare al cinema.
ansa

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A Ponza studenti riscoprono i delfini di Marevivo

Scoprire, conoscere e osservare in presa diretta il territorio delicato e prezioso delle isole ponziane: solo così si diventa “Delfini Guardiani dell’isola di Ponza”, ovvero protagonisti del percorso di educazione ambientale progettato dall’associazione Marevivo per i giovanissimi delle scuole delle isole minori italiane.
Domani - presso la banchina “Mamozio”, di Ponza insieme al Sindaco Pier Lombardo Vigorelli e al Presidente di Marevivo Rosalba Giugni oltre ai docenti e agli studenti coinvolti - sarà presentato alla cittadinanza il progetto “Delfini Guardiani dell’isola di Ponza”, in collaborazione, per il secondo anno consecutivo, con Comune, Capitaneria di Porto, Corpo Forestale dello Stato e di numerose realtà locali. “Delfini Guardiani” - percorso didattico articolato in tre anni di attività e che è stato condotto anche a Ponza grazie al sostegno dalla Fondazione Peretti nella scorsa edizione - si avvale del patrocinio del Ministero dell’Ambiente e si muove nell’ambito del protocollo d’intesa con il Ministero dell’istruzione. Durante l’evento di presentazione realizzato col contributo della Regione Lazio, saranno proiettati il documentario di Rossano Di Loreto - che racconta le storie dei ragazzi al centro del progetto lo scorso anno - e un filmato di Folco Quilici sulla vita dei delfini. I futuri “Delfini Guardiani” saranno impegnati non solo in aula ma in attività di sea-watching, andranno a scuola dagli artigiani locali, scopriranno i segreti delle rocce e della flora mediterranea e si cimenteranno perfino come giovani archeologi. Ripercorreranno il periodo delle incursioni piratesche, della presenza dei Borboni e di quando l'isola era esclusivamente luogo di confino politico. Con l’escursione in barca sull’isola di Zannone, l’unica isola dell’arcipelago delle Ponziane che rientra nei confini del Parco Nazionale del Circeo, impareranno ad osservare le diverse tipologie di coste. A giugno prossimo, al termine del percorso didattico, i ragazzi riceveranno il distintivo di “guardiani dell’isola”, che darà loro il diritto di presentarsi, senza accompagnatori adulti, alla Capitaneria di Porto o ai Comuni per segnalare eventuali problemi di carattere ambientale. Capri, Ischia, Ponza, Sant’Antioco, il Giglio, Lampedusa e Linosa sono le isole mobilitate per questo progetto che mira a creare un network tra i giovani delle isole minori per dare un futuro sostenibile a questi territori così peculiari e per i quali proprio loro saranno chiamati ad essere i protagonisti.
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Fiocco rosa al Bioparco di Roma. E' nata la zebrina Marcella

Zebrina Marcella con la mamma( M. Di Giovanni – Archivio Bioparco)
Fiocco rosa al Bioparco di Roma: è nata Marcella, una femmina di zebra di Grant. Il parto è avvenuto nella notte tra il 7 e l’8 settembre scorsi; la piccola zebra pesa circa 30 chili.
“I guardiani del reparto equidi-pachidermi e lo staff veterinario tenevano da giorni sotto stretto controllo la femmina Wendy - racconta il Presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Paolo Giuntarelli - arrivata al Bioparco nel 2008 da uno zoo olandese, dal quale proviene anche il padre Chucky, arrivato invece a Roma nel 2002; la mattina hanno trovato il cucciolo in piedi ed in ottima salute”.
Il nome del cucciolo è stato deciso dai guardiani del reparto. La piccola è vispa e presenta la colorazione bianco-marrone tipica delle prime fasi di vita: le righe bianche e marroni consentono ai piccoli di confondersi meglio fra la vegetazione; da adulti il marrone diventa nero. Una curiosità: sembra che la striatura delle zebre sia un adattamento per confondere i predatori: un branco in fuga appare come massa rigata dai contorni indefiniti che disorienta il predatore non permettendo di individuare il singolo animale all’interno del gruppo.
ZEBRA DI GRANT - Equus burchellii boehmi È un animale sociale che vive nelle savane dell’Africa sudorientale in mandrie composte da branchi familiari (maschio, femmine, giovani) di circa dieci individui in cui uno stallone si accoppia con più femmine. Dopo una gestazione di un anno, la femmina partorisce un solo piccolo dalla caratteristica colorazione marrone, già in grado di correre dopo poche ore dalla nascita. Sono animali erbivori, che si nutrono di oltre 50 specie di erbe diverse, migrando da un pascolo all’altro seguendo le piogge. Lo sviluppo agricolo e la competizione con il bestiame domestico ne hanno fortemente ridotto il numero in natura.
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Viaggi: Spunti per trascorrere il prossimo fine settimana, dalla Valle d'Aosta alla Campania


Un tuffo indietro nel tempo fra storia e leggende, cavalieri e falconieri oppure musica d'autore e performance artisti dal calibro internazionale. Chi cerca spunti "diversi" per una gita fuori porta il prossimo fine settimana può puntare su Valle d'Aosta, Umbria o Campania. Si rinnova dal 21 al 23 settembre l'appuntamento valdostano annuale con il Festival del Medioevo: una tre giorni intensa di incontri, spettacoli e visite guidate alla scoperta del periodo storico dal punto di vista politico, religioso e culturale. Tanti mini eventi dei quali saranno protagonisti la città di Aosta e i castelli della regione per una rassegna che quest'anno è incentrata su "Magia e stregoneria nel Medioevo" (www.lovevda.it). I visitatori potranno prendere parte a visite guidate serali con animazioni teatrali al Castello Sarriod de La Tour (Saint-Pierre), oppure assistere alla rievocazione del mercato medievale con animazioni per adulti e bambini. Il Museo Archeologico Regionale di Aosta ospiterà laboratori per bambini e famiglie mentre sabato si potrà visitare il Castello di Verrès con biglietto ridotto. Nel borgo di Verrès sfileranno gruppi storici con serata medievale nella corte del castello e cena a tema. Domenica al Castello di Graines (Brusson) e al Castello di Cly (Saint-Denis) si svolgeranno visite guidate anche ai cantieri archeologici e di restauro. Alla fortezza di Cly in programma lo spettacolo del falconiere ufficiale della Federazione Italiana Giochi Storici, Patrizio Merelli, insieme al falconiere più giovane d'Italia. Rievocazione storica anche in Umbria, a Narni per "L'anello di San Michele". Il 22 e il 23 settembre il borgo in provincia di Terni torna indietro nel tempo, tra guerrieri e pastori, in onore del santo che nel Medioevo "governava" lo scorrere del tempo attraverso il ciclo degli equinozi. Previsti in città incontri per i più piccoli, eventi culturali, visite guidate e l'immancabile banchetto con piatti medievali. I visitatori potranno assaggiare i sapori di una volta, ma anche assistere al torneo di scherma e arco storici o sbizzarrirsi in acquisti e assaggi al mercato dei prodotti della terra. Evento doc anche per i camperisti visto che la città predispone un'area apposita per la sosta dei camper. (Informazioni: www.corsallanello.it) Cultura ma anche musica e spettacolo per il weekend di Pomigliano, che ospita dal 19 al 23 il Jazz Festival. La kermesse torna a "farsi in quattro" anche quest'anno nel senso che sarà ospitata in diverse location: l'Anfiteatro romano di Avella, in provincia di Avellino, il Palazzo Mediceo di Ottaviano, le Basiliche paleocristiane di Cimitile e la Distilleria Culture District di Pomigliano d'Arco. Tra gli artisti che saranno protagonisti ci sono Mario Biondi, special guest degli "Incognito" che si esibiranno il 19 ad Avella, e Vinicio Capossela. Non solo musica e concerti ma anche mostre, workshop, laboratori per bambini, anteprime, degustazione di prodotti tipici e soprattutto itinerari turistici gratuiti. Oltre ai siti che ospiteranno i concerti le visite guidate toccheranno anche la foresta regionale di Roccarainola, il sito archeologico di Somma Vesuviana, il sito di Pollena Trocchia e Conetti Vulcanici del Carcavone, il santuario e centro storico di Sant'Anastasia. Il programma completo su www.pomiglianojazz.com. 
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A Siviglia per la Biennale di flamenco Musica, danza e moda fino al 30 settembre nel capoluogo andaluso


(Di Ida Bini) Torna a Siviglia la Biennale del flamenco (www.bienal-flamenco.org), la più importante manifestazione dedicata all’arte, alla musica, al canto e alla cultura gitana, che fino al 30 settembre coinvolge il capoluogo andaluso con concerti, convegni e spettacoli. Settanta sono gli eventi di quest’anno - per lo più gratuiti o a prezzi contenuti – che si svolgono nei teatri e nei classici luoghi consacrati all’arte del ballo andaluso per eccellenza - il teatro Alameda, il teatro Lope de Vega, il teatro de la Maestranza, l’auditorio Rocío Jurado e il cortile del Museo del flamenco – ma anche per le strade e nei tablaos (i locali) dei quartieri gitani di Santa Cruz e di Triana. Ovunque in città si respira flamenco: per strada e nei locali si improvvisano balli, si suona e si fa musica mentre le vetrine dei negozi abbondano di ventagli e abiti a pois bianchi e rossi. L’atmosfera che si respira in questi giorni è elettrizzante, proprio come in occasione della feria de abril, tra aprile e maggio, l’altro grande appuntamento festaiolo con il mondo flamenco a Siviglia, quando si indossano gli abiti tradizionali, si va a cavallo, si danza e si chiacchiera al fresco sorseggiando rebujitos (vino manzanilla e gazzosa) o tintos de verano (vino rosso con gazzosa) e condividendo emozioni. La Biennale è un’ottima occasione di visitare la città andalusa, che in questo periodo regala ancora lunghe giornate calde e soleggiate, e di avvicinarsi al mondo del flamenco, che è uno stile di vita, un modo di appartenere a un popolo, un’arte che l’Unesco ha deciso di inserire tra i beni immateriali dell’umanità. L’origine del flamenco risale all’inizio del Quattrocento quando la popolazione gitana, perseguitata in Asia e in Africa, si rifugiò nel sud della Spagna, portando con sé la propria cultura e, in particolare, il ballo kathak, molto simile al flamenco dove i piedi davano il ritmo e le braccia e le mani si muovevano in armonia e con eleganza. I nomadi, però, non si integrarono nel Paese e nei loro canti lamentavano le ingiustizie subite; ancora oggi, infatti, i testi delle poesie trasformate in canti traboccano di lamenti, di malinconia e di dolore. Fu solo nell’Ottocento che nacque il flamenco (dall’arabo felag, contadino, e mengu, fuggitivo) come lo conosciamo oggi: era il 1860 e in un caffè del quartiere Triana i sivigliani poterono assistere ai canti di El Fillo che raccontava in musica le gesta del torero Paquito; il riconoscimento ufficiale arrivò più tardi, nel 1922, dall’unione artistica del musicista Manuel de Falla e del grande poeta Federico García Lorca. Ancora oggi Triana, il vero quartiere gitano, è al centro di peñas (luoghi d’incontro), dove si fa il flamenco più puro, incontaminato, e delle migliori scuole di flamenco della città; qui si trovano i locali tradizionali, dove si fanno interminabili file per assistere agli spettacoli, ma anche negozi di abbigliamento flamenco e di strumenti musicali, tutti rigorosamente di manifattura artigianale. Anche il centralissimo quartiere di Santa Cruz, il vecchio centro ebraico dietro le mura dell’Alcazar, ospita locali prestigiosi e storiche botteghe. Lungo le loro vie lunghe e strette, le piazze e i piccoli cortili ben curati si fa shopping da Menkes o da Calzados Mayo per le tradizionali scarpe da ballo e da María Rosa per i vestiti, confezionati anche su misura, o da Valeriano Bernal e da Compas Sur per acquistare strumenti, spartiti e dischi. Da qualche anno, ormai, il flamenco è entrato anche nell’alta moda: gli abiti da ballo non si trovano più soltanto negli armadi degli andalusi che li indossano alle tante ferias locali ma si possono ammirare anche alle sfilate di famose stiliste di moda flamenca come Pilar Vera, Luchi Cabrera, Angela Campos, Paloma Contreras, Seba Ramirez o la veterana Aurora Gaviño. L’elenco dei locali dove ascoltare flamenco è lunghissimo e molti rientrano nei classici giri turistici delle città, come il Tablao de los Gallos, dove da 45 anni si esibiscono i migliori ballerini e musicisti di Spagna; El Arenal, il più antico della città in un edificio del XVII secolo, dove si ballano le sevillanas, ballo locale che fa parte del flamenco; Patio Sevillano, popolare, vicino al ponte Tiana; Casa Palacio Monasterio, che propone ogni mercoledì ottimi spettacoli. In realtà nella maggiori parte dei bar e delle taverne del centro si fa ottima musica e si balla in spettacoli spesso improvvisati, come al mitico Chiringuito e nella Taberna Patanegra, in pieno centro. Oltre a questi quartieri ci sono anche il barrio Polígono Sur, dove si sono trasferite molte famiglie gitane che hanno aperto scuole e locali, e la zona della Feria dove si trova il Corralones de Castellar, ex fabbrica trasformata in laboratorio, scuola e studio dell’arte flamenca. 
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Al via bando gioielli d'Italia, fino al 15 novembre

Fino al 15 novembre i Comuni con popolazione inferiore ai 60.000 abitanti potranno partecipare al bando "Gioielli d'Italia", disponibile sul sito http://gioelliditalia.cittalia.com e sul sito del Governo, www.governo.it. Il progetto nasce da un accordo tra il ministro per il Turismo e l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), volto a promuovere il turismo e a valorizzare le azioni dei singoli Enti locali, in coerenza con il rilancio del settore sia in Italia che all'estero.
L'obiettivo del progetto è quello di creare, attraverso l'introduzione di un riconoscimento ad hoc (il marchio "gioiello d'Italia"), una rete di eccellenza e di qualità nel campo dell'ospitalità turistica, contribuendo alla promozione del patrimonio ambientale, culturale, storico-urbanistico, architettonico ed enogastronomico del sistema delle Autonomie locali italiane. L'operazione si inquadra nelle azioni di recupero e rilancio coordinato dell'immagine dell'Italia, anche e soprattutto dei siti meno conosciuti ma spesso di pregio inestimabile. I primi 20 Comuni selezionati saranno inseriti nel circuito "Gioielli d'Italia" e saranno protagonisti di una campagna di promozione sul mercato nazionale e internazionale.
"E' estremamente importante - sottolinea il ministro per gli Affari regionali, il Turismo e lo Sport, Piero Gnudi - ampliare l'offerta turistica del nostro Paese, diffondendo i flussi verso mete nuove e di pregio. L'iniziativa "Gioielli d'Italia" va proprio nella direzione di una più ampia distribuzione degli arrivi sul territorio nazionale e destagionalizzazione delle presenze. In un momento come quello che stiamo vivendo, in cui il turismo domestico sta subendo gli effetti della crisi, è ancora più importante far conoscere e valorizzare gli itinerari meno noti del nostro ricchissimo patrimonio".
ansa