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Focus on turismo e sostenibilità. Principi, strumenti, esperienze

Focus on turismo e sostenibilità. Principi, strumenti, esperienze


Il volume affronta alcuni temi centrali del dibattito in corso tra istituzioni e operatori sullo sviluppo sostenibile e responsabile del turismo. Nella prima parte vengono esaminati i principi base della sostenibilità applicata al turismo, anche attraverso esperienze e buone pratiche realizzate in ambito internazionale. Nella seconda parte sono presentati i risultati di due indagini, condotte dagli studenti del Master in Management del Turismo dell'Università IULM sulla percezione degli italiani del tema e sulla comunicazione adottata dagli operatori. Le due analisi dimostrano il cruciale ruolo della cultura, intesa come conoscenza e consapevolezza, nell'impegnativo percorso verso un turismo sostenibile. La terza parte raccoglie esperienze emerse durante il forum "Turismo e sostenibilità", organizzato dall'Università IULM, di alcuni ottimi, sebbene isolati, casi di successo nell'attivazione di processi di sostenibilità, al fine di valutarne le possibilità di applicazione in altri contesti. Il volume è destinato a manager e imprenditori di aziende del turismo, a operatori di istituzioni che hanno la responsabilità dello sviluppo turistico del territorio e a docenti e studenti di corsi universitari sui temi del turismo e dell'ambiente.
Focus on turismo e sostenibilità. Principi, strumenti, esperienzeTitoloFocus on turismo e sostenibilità. Principi, strumenti, esperienze
Prezzo€ 13,00
Dati2008, 112 p.
CuratoreDe Carlo M.; Caso R.

La guida al turismo culturale. Dalla formazione all'attività professionale

Negri Arnoldi Francesco; Tagliolini Barbara - La guida al turismo culturale. Dalla...


Le guide turistiche sono figure fondamentali per il ruolo di mediazione e di divulgazione che svolgono, ma oggi sono ingiustamente relegate ai margini delle attività di promozione dei beni culturali. Questo agile manuale vuole contribuire alla valorizzazione di questa importantissima figura, sia per quanto riguarda la preparazione teorica sia per l'attività pratica della guida al turismo culturale. Esso fornisce inoltre utili indicazioni per facilitare l'accesso alle principali fonti di informazione, agli ordinamenti legislativi vigenti, alle istituzioni e alle strutture amministrative competenti in materia.
La guida al turismo culturale. Dalla formazione all'attività professionaleTitoloLa guida al turismo culturale. Dalla formazione all'attività professionale
AutoreNegri Arnoldi FrancescoTagliolini Barbara
Prezzo
Sconto 30%
€ 8,89
(Prezzo di copertina € 12,70 Risparmio € 3,81)

Fascino Twilight, nella penisola di Washington.

Fascino Twilight, nella penisola di Washington

L'ultimo capitolo della saga è re di incassi al cinema ma business anche per settore turismo

(di Stefania Passarella)

Re di incassi nei botteghini nordamericani e in testa ai film più visti delle ultime settimane anche in Italia, Breaking Down 2 conferma la passione dei giovani per Twilight, saga cinematografica tratta dagli omonimi romanzi di Stephanie Meyer. Vero cult per teenager e non solo, l'amore fra Bella Swan e il vampiro Edward Cullen – alias la tormentata coppia Kristen Stewart e Robert Pattinson – fa sognare anche chi viaggia, alla ricerca dei luoghi conosciuti nei libri e nei film.

Su tutti si è alzato il sipario su Forks: prima del 2005 era un'anonima cittadina della Penisola di Washington (mappa) ma da quando Meyer vi ha ambientato Twilight nulla è stato più come prima. La storia d'amore del vampiro e della bella umana si intreccia con i luoghi della città, pare fra le più piovose degli Stati Uniti e in perfetta sintonia con lo stato d'animo dei Cullen. Il 'pellegrinaggio' di giovanissimi alla ricerca dei luoghi dei protagonisti è schizzato in particolare fra il 2008 e il 2009 con l'uscita del primo film tratto dai romanzi di Meyer e prosegue ancora oggi. Secondo quanto dichiarato a media americani da Marcia Bingham, direttore della Chamber of Commerce di Forks, nell'area i turisti arrivati grazie a libri e film sono oltre 200mila, mentre prima della saga non erano che poche centinaia.

Tante le tappe per gli appassionati: la Forks High School dove Edward e Bella si incontrano, il negozio dove lei lavora part time, i boschi di Second Beach dove si riuniscono i licantropi, le abitazioni dei Cullen (un B&B) e di Charlie Swan (un'abitazione privata). Nella città sul mare di Port Angeles c'è il ristorante Bella Italia dove la coppia cena per il primo appuntamento. Forks ha inaugurato un Twilight Visitors Center e ha creato perfino lo Stephanie Meyer Day in onore dell'autrice, giorno che è stato fissato al 12 settembre, il compleanno di Bella. Tutta la Olympic Peninsula promuove tour a tema mentre le cittadine che sono nominate nel romanzo pullulano di locali con gadget e souvenir legati ai vampiri e agli altri protagonisti come il licantropo Jacob.

Le scene del film, in particolare del primo, sono state girate per lo più nei dintorni di Portland, in Oregon, con qualche set allestito anche negli Stati di Washington e della California. La versione cinematografica di Forks è Vernonia, sul fiume Nehalem a nordovest di Portland. L'abitazione di Bella e di suo padre nel film si trova a Saint Helens, al confine con lo Stato di Washington. La scuola che diventa la Forks High School è ricostruita nella città di Kalama. La spiaggia dei surfisti “La Push” che realmente esiste nello Stato di Washington è ambientata a Indian Beach, Ecola State Park ed è pure “cinematograficamente” famosa perché vi sono state girate le scene di Point Break. L'hotel di Phoenix dove Bella si rifugia dopo la fuga da Forks nella pellicola è a Santa Clarita, nella California meridionale. L'albergo trasformato in set è l'Hyatt Valencia.

I viaggi da twilighters o la Twivacation è un fiore all'occhiello di tanti operatori e agenzie che operano nella Olympic Peninsula, ma non solo. Per l'uscita dell'ultimo capitolo una proposta ad hoc arriva da Wimdu.it, piattaforma di social travel, che tra le sue soluzioni ha aggiunto soggiorni ispirati alla saga dei vampiri, perfino una luna di miele a tema. Tra le location che si possono prenotare ci sono la Miller Tree Inn a Forks, alias la casa dei Cullen, decorata con repliche e cimeli della pellicola, e la villa di Paraty, vicino Rio de Jainero, dove sono state girate alcune scene della luna di miele di Bella ed Edward in Breaking Dawn parte prima. Per i fan più sfegatati si può soggiornare nell'abitazione di un'appassionata della saga a Colorado Springs che ha fondato una sua compagnia di visite guidate a tema vampiresco.
ansa

Iran: cosa vedere nella festivita' piu' sacra per gli sciiti

(di Rodolfo Calo')
Un periodo da tener presente per programmare un viaggio in Iran e’ la festivita’ islamica dell’Ashura e le sue flagellazioni simboliche, sacrifici cruenti e millenarie devozioni che si possono vivere a Teheran per almeno cinque giorni in un caleidoscopio di immagini, suoni ed emozioni.  
 IL CONTESTO STORICO-RELIGIOSO: La celebrazione, improntata al lutto, ''e' la piu' sacra per gli sciiti e cade il decimo giorno del mese di Moharram nel calendario lunare islamico, data che sul calendario occidentale muta di anno in anno'', ha ricordato ad AnsaViaggi un'antropologa e giornalista che vive in Iran da oltre un decennio, Tiziana Ciavardini. ''Il nome di Ashura, che significa ''decimo'', commemora il martirio di Hussein, il loro Imam pi' venerato, nipote del profeta Maometto, che secondo la tradizione fu ucciso e decapitato nel Settimo secolo'', assieme a decine di suoi seguaci, ''contribuendo a creare la scissione dai sunniti'', il ramo maggioritario dell'islam, ha aggiunto Ciavardini.
DOVE VIVERE L'ASHURA A TEHERAN: Culminata domenica scorsa, la prossima Ashura cadra’ tra il 13 e 14 novembre prossimi e Teheran, ad esempio nella orientale piazza Taslihat o nella piu' centrale Imam Hussein con la sua omonima moschea, e’ un punto di osservazione privilegiato perche’ l’Iran e' l'unico Paese musulmano a stragrande maggioranza sciita.
LE AUTOFLAGELLAZIONI: Il simbolo piu’ noto a Teheran e nel nord del paese sono le autoflagellazioni delle spalle compiute con mazzi di catenelle dette ''Zanjjr'', mentre nel sud ci si percuote soprattutto il petto con la mano. ''L'autoflagellazione e' stata proibita in Iran dalla Guida Suprema Ali Khamenei e sostituita con la donazione di sangue'', ricorda ancora l'antropologa. Anche se qualche autoflagellazione clandestina con torsi nudi e spalle arrossate si puo' vedere nel chiuso di qualche garage, in strada sono spariti gli autolesionismi operati un tempo con spade e coltelli percossi sulla testa e gli uomini - per lo piu' giovani - che si battono la schiena sono vestiti, di scuro. Qualcuno porta anche una kefiah sulle spalle chiaramente per non rovinarsi maglia o giubbotto dando l'illusione di parteggiare per Gaza. Anche se e' difficile misurare il grado di devozione, il fascino delle due o tre ore di processioni serali e diurne e' dato dagli assordanti suoni sovrapposti creati da percussioni che danno il ritmo alle frustate: per ognuna delle molte confraternite, c'e' in genere almeno una grancassa e vari tamburi, che si mescolano a sonagli del Khuzestan, piatti e trombette. Voci tenorili intonano inni che rievocano il martirio di Hussein attraverso altoparlanti montati su pickup o trabicoli a spinta, tutti dotati di riflettori che di sera sparano luci abbacinanti. L'aria e' spesso pregna di una sorta di incenso contro il malocchio, l’ ''espand'' sparso da bracieri mobili. I gruppi di una ventina di ''zanjirzanan'' sono preceduti da bandiere nere con versetti del Corano ricamati in color oro o da un grande stendardo, l'alamat, fregiato di pennacchi, spade e simboli metallici portato sul collo da un unico fedele che procede barcollando per lo sforzo. Nella tarda mattina e primo pomeriggio del giorno dell'Ashura, culmine della festivita', con un po' di fortuna si puo' assistere al rogo di tende date alle fiamme a ricordo del massacro. Alcuni devoti si cospargono capo, volto e vestiti di fango per simboleggiare la morte dell'imam, invocato battendosi il petto. All'ora canonica si svolgono preghiere in strada e di sera si accendono candele un po' ovunque in un intrico di simbologie dalle molteplici interpretazioni.
I SACRIFICI E LE DONAZIONI: Intorno alle processioni si compiono sacrifici, spettacolo sconsigliato a sensibilita' animaliste: pecore, agnelli e vitellini si vedono dapprima vivi a gli angoli delle strade o nelle aiuole e poi macellati sul marciapiede o decapitati in pozze di sangue dove qualcuno intinge un dito per trarre buona sorte. L'esaudimento di desideri viene anche dal mangiare, gratis, i pasti preparati dalle confraternite: fra l’altro il khoresht (uno stufato di carne, patate e fagioli), l’adas polo (riso allo zafferano, lenticchie e uva passa), un budino allo zafferano detto o "Shol-El Zard" , caramelle. Col freddo viene offerto del te, d'estate uno sciroppo d'arancia. Cammelli e cavalli, almeno come segnalano conoscitori delle celebrazioni, spiccano nelle Ta'zieh, rappresentazioni in costume eseguite per strada o nei teatri delle Case della cultura rievocando in maniera sobria, alquanto statica, dilettantesca e lamentosa, ma tra vere lacrime di vari spettatori, la morte di Hussein.
UNA GRANDE SAGRA: Nel complesso Teheran e tutto l’Iran si trasforma in un’unica sagra in cui i ragazzi si occhieggiano eccitati per poter tirar tardi liberamente e i banchetti vendono fave lesse e cavoli rossi. Ovunque luminarie verdi e garage, negozi e abitazioni trasformate in ''hosseinye'', le sedi delle Heyat (''gruppi'', ossia confraternite) addobbate di nero e verde, causa di ingorghi. Su molti cavalcavia le bandiere sono nere e per strada grandi cartelloni riproducono la figura di Hussein col volto di luce. Altarini luminosi, molto meno numerosi che non ai tempi della guerra Iran-Iraq da un milione di vittime degli anni Ottantata, segnalano la morte di giovane nel palazzo vicino. E chi ha un bimbo piccolo lo veste di bianco con una fascetta verde in testa per rievocare il sacrificio di Asghar, il figlio di Hussein, morto a sei mesi col padre: nel centro di Teheran c’e’ addirittura un raduno di questi lattanti. E nelle cantine di vari palazzi i condomini si ritrovano per girare a turno, in enormi calderoni, l'halim: un polentone dolciastro con carne da offrire alle confraternite.
ansa

Pronta classifica comuni turisticamente sostenibili

Per il terzo anno consecutivo in Italia l'Osservatorio Nazionale sulla Spesa Pubblica e il Turismo Sostenibile, promosso dall'Ebnt, l'Ente Bilaterale Nazionale Turismo, ha prodotto congiuntamente all'Ires (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali) Nazionale, all'Upi l'Unione Provincie Italiane e alla Provincia di Rimini, la classifica dei comuni capoluogo più turisticamente sostenibili in relazione alla spesa pubblica locale e alla specifica caratterizzazione socioeconomica e ambientale.
Il lavoro si è avvalso di un datawarehouse predisposto ad hoc, in collaborazione con il Network degli Osservatori sui Bilanci degli Enti Locali, e di un modello di valutazione "partecipata" della performance delle Amministrazioni. In sintesi, il lavoro dell'Osservatorio consente di mettere in relazione la qualità, la quantità, l'efficacia dei flussi di spesa pubblica destinata al turismo con l'evoluzione dell'economia turistica, e della caratterizzazione sociale e ambientale locale, supportando le amministrazioni pubbliche al miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza della spesa indirizzata alla valorizzazione turistica sostenibile dei territori.
Nel breve termine, l'attività dell'Osservatorio consente il benchmarking dell'efficienza dei flussi finanziari turistici destinati a generare comportamenti virtuosi da parte degli Enti Locali. Nel lungo periodo, si pone l'obiettivo di generare un aumento degli investimenti destinati al settore del turismo e al suo sviluppo sostenibile e di contribuire a una spesa pubblica trasparente, più efficace, più efficiente che metta in rete il sistema turistico italiano. Il progetto è stato realizzato dal gruppo di ricerca coordinato organizzativamente da Lucia Anile, vice-presidente EBNT e formato da Elena Battaglini responsabile Area di Ricerca Ambiente e Territorio IRES, Laura Serpolli di IRES e dal professor Francesco Truglia di ISTAT.
ansa

Viaggi, l'ispirazione arriva da Facebook e blog

Microsoft launches Windows 8 Phone 
Blog, social network, siti di recensioni online e applicazioni che consentono di pianificare e vivere la vacanza dalla A alla Z: le nuove tecnologie hanno un impatto sempre maggiore sui viaggi. Lo afferma una ricerca realizzata da Redshift Research per Text 100 dalla quale emerge che la maggior parte dei turisti si affida principalmente a Facebook per la scelta della vacanza, mentre un europeo su tre cerca consigli su blog di viaggi.

Condotta ad ottobre scorso su un campione di 4.600 persone in tutto il mondo (in Europa sono stati considerati Danimarca, Francia Spagna, Svezia e Gran Bretagna), la ricerca evidenzia che nonostante resista il ruolo centrale dei consigli di parenti e amici per le decisioni in materia di viaggi (al 63%)
le ricerche sui social media sono decisive: l'87% di chi ha meno di 34 anni usa Facebook per scegliere la propria destinazione, mentre più della metà del campione utilizza per questo scopo Twitter, Pinterest e altri servizi simili.

Durante la vacanza
il 68% degli intervistati usa i propri dispositivi mobili (dal tablet allo smartphone) per restare in contatto con amici e familiari, il 43% per fare fotografie e il 20% per restare aggiornati. L'88% sceglie di portare con sé un dispositivo Wi-Fi o 3G e, mentre più della metà del campione (52%) condivide immagini o video del viaggio mentre è ancora in villeggiatura, il 25% già ne scrive una recensione. Quasi la metà degli intervistati (il 49%) afferma che utilizzerebbe di più i social media se in viaggio avesse accesso a una connessione Wi-Fi gratuita.
ansa