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I vini di fascia alta sfidano la crisi

Il vino nostrano batte molti concorrenti e continua a costituire uno dei primati del Paese agroalimentare, ma segna il passo su alcuni, cruciali, fronti di consumo. Nel 2012 ad esempio, per la prima volta dopo 10 anni, sono diminuite le vendite nei supermercati, anche per la tradizionali bottiglie da 75cl. A dirlo è un'indagine di SymphonyIri che verrà presentata a Vinitaly 2013, che aggiunge particolari ad un quadro buono ma non eccelso, positivo per molti aspetti ma delicato per molti altri.
Proprio nella grande distribuzione organizzata, infatti, è stato registrato un calo delle vendite di vino confezionato pari al 3,6% in volume rispetto al 2011. Nonostante la tendenza negativa, sono d'altra parte aumentate del 3,3% le vendite del vino in bottiglia a denominazione d'origine nella fascia di prezzo superiore ai 6 euro. Una flessione più contenuta è stata anche segnalata per il vino in brik che perde l'1,7%; tengono poi le "bollicine" con un - 0,6% e crescono anche le vendite del vino a marca commerciale, prodotto dalle catene distributrici (+1,9% sempre a volume). Lo scorso anno, sempre nella distribuzione organizzata, sono saliti pure i prezzi di vendita: +5,5% per il totale del vino confezionato, +4,5% a litro per le bottiglie e +10,1% per i brik.
Cosa significa tutto ciò? Prima di tutto, deve far pensare il calo di vendite nel canale commerciale che comunque rappresenta buona parte del futuro del mercato alimentare nazionale. Poi, che di fatto si sta assistendo ad una divaricazione del mercato fra bottiglie di fascia alta e vini di qualità bassa. Basta pensare che, per esempio, i vini a denominazione sotto i due euro (una fascia di prezzo che rappresenta il 25,2% del mercato) perdono a volume il 18,3%.
Storie a sé, inoltre, sono raccontate da alcuni particolari vini. Quello più venduto nei supermercati italiani è il Lambrusco con più di 14 milioni di litri per un valore di 44 milioni di euro. Seguono Chianti, Montepulciano d'Abruzzo, Barbera, Bonarda, tutti vini conosciuti dal grande pubblico dei consumatori.
Se questa è la tendenza nei supermercati, il resto del comparto - che continua ad essere di fatto uno dei più ricchi dell'agroalimentare italiano - si gioca il futuro su alcune idee di fondo. Nei rumors che precedono il Vinitaly, ad esempio, circolano alcuni concetti: export, qualità, sostenibilità, diversità e aggregazione. Sono queste, infatti, le parole chiave maggiormente in grado di rappresentare il settore e soprattutto le leve in grado di sostenere ancora la sua crescita. Elementi che in parte sono noti e già ampiamente presenti, ma in parte ancora tutti da costruire con più concretezza, come quello della maggiore aggregazione per riuscire ad essere meglio presenti sui mercati.
Occorrerà osservare se le aziende e gli imprenditori sapranno - come già accaduto - farsi forti delle qualità che hanno per continuare a crescere. L'alternativa non è stare fermi, ma retrocedere.
avvenire.it

Formula Uno a Gerusalemme Evento il 13-14 giugno, , e' 1/a volta nella storia

GERUSALEMME - Per la prima volta nella storia, le auto di Formula 1 correranno lungo le vie di Gerusalemme. Per due giorni le strade accanto alle Mura della Città Vecchia si trasformeranno nei tornanti del circuito di gara delle monoposto. 

L'evento, in programma dal 13 e 14 giugno, si affianca anche alla prima volta assoluta per laSuperBike in Israele. "Le auto di Formula 1 che sfrecciano davanti alle mura della Città Vecchia sono un'immagine potente e contribuiranno enormemente alla creazione di una nuova immagine di Gerusalemme come città aperta e accogliente - ha dichiarato il sindaco Nir Barkat -. Oltre ai benefici economici e all'incremento del turismo creati da quest'evento internazionale, vogliamo comunicare un messaggio di pace per Gerusalemme, invitando gli appassionati di sport di tutto il mondo - senza alcuna distinzione di religione, razza, nazionalità - ad unirsi a noi in questo importante, storico momento. Gerusalemme si sta preparando ad un evento eccezionale: lo spettacolo della Formula 1 nelle vie della città, con la partecipazione di team di primo piano come Ferrari, Mercedes, Audi e non solo". 

Il Road Show Jerusalem Formula, al quale parteciperà anche lo stuntman Chris Pfeiffer, si comporrà di due giorni di driving show. Dal 9 al 13 giugno, prima dell'evento, le auto saranno esposte nella da poco rinnovata Stazione Ferroviaria

Oltre alle auto di Formula 1, protagoniste del The Peace Road Show, verranno organizzate prove su strade dalle Ferrari Challenge, oltre che da auto da drifting V8 e da altre macchine da corsa. 

Un team professionale di piloti e tecnici della Ferrari è in arrivo da Maranello: all'evento parteciperà inoltre al Jerusalem Formula Media Event l'ex pilota di Formula 1 Giancarlo Fisichella, che ha preso parte a 231 GP, conquistando 19 podi e 3 vittorie. Con l'arrivo del team Formula 1 della Scuderia Ferrari alla Jerusalem Formula la città si unisce alle grandi città (come Mosca, New York, San Paolo, Monaco, Macao, Rotterdam) che hanno ospitato i leader dell'industria motoristica degli ultimi 60 anni, vincenti di 16 campionati costruttori e 15 campionati piloti.
ansa

Aerei, quando pagare l'extra conviene

Prenota online i voli economici eDreams!
Lo spazio tra le proprie gambe e la fila di sedili anteriori si restringe sempre di più, aumentano le restrizioni di peso e quantità per il bagaglio a mano, a bordo si paga praticamente per tutto, dagli auricolari per ascoltare la musica – quando il servizio è previsto – al quotidiano del giorno, anche se viene distribuito su un volo serale quando ormai non fa più notizia. Negli ultimi anni i voli aereisaranno anche diventati "low cost", ma i servizi e i comfort a bordo sono diminuiti – quelli gratuiti – e non sempre acquistare il biglietto più economico alla fine si rivela un affare. In alcuni casi, specie per le tratte più lunghe, pagare un extra ragionevole può essere conveniente per garantirsi un volo piacevole.

I voli intercontinentali possono risultare meno piacevoli se ci si ritrova nel posto di dimensioni "normali", nella fila centrale, tra altri due passeggeri magari non proprio esili. Altrettanto scomodo è capitare nella fila in cui il sedile non può reclinarsi mentre chi vola seduto di fronte ha appena cambiato la posizione del proprio schienale rendendo impossibile perfino aprire un libro da leggere o usare un tablet. Se il tempo degli snack gratis a bordo è finito e alcune compagnie low cost pensano già a "posti in piedi" super scontati, c'è ancora il modo per riuscire a volare in modo dignitoso anchesu voli non extralusso se si è disposti a pagare un supplemento.

Molte compagnie low cost non assegnano i posti al momento del check-in per cui coloro che per primi salgono sul velivolo possono scegliere dove sedersi. Con l'imbarco prioritario, i cui costi partono da 5-6 euro, a seconda della compagnia, si può arrivare per primi a bordo. È un escamotage e può funzionare, ma non è sempre garanzia di potersi accaparrare il "posto migliore" perché sempre più stesso quelli con più spazio richiedono un extra sul biglietto al momento della prenotazione.

Ryanair ad esempio con 10 euro consente al viaggiatore di avere il posto assegnato, mentreEasyJet su rotte selezionate sperimenta a partire da questa primavera un sistema di assegnazione dei posti e specifica sul suo sito che per la selezione dei posti più spaziosi, come quelli vicino alle uscite in corrispondenza delle ali, è previsto un supplemento. Anche le compagnie tradizionali, comeAlitalia, offrono posti "extra comfort" – con più spazio per le gambe – da poter acquistare con la procedura del check-in online. I costi: 20 euro su volo internazionale, 50 euro per quelli intercontinentali. 'Plus' che invece sono gratuiti per chi ha carte fedeltà. Negli Stati Uniti, come riportato di recente dal New York Times, anche su molti voli nazionali si cominciano ad offrire servizi di "premium economy". American Airlines ad esempio comincerà a vendere da questa primavera posti a sedere denominati "Main Cabin Extra" che hanno per le gambe uno spazio in più che va dai 10 ai 15 centimetri. Vitali fino al millimetro in certi casi. Idem per United Airlines e Delta. I costi variano da 9 a 159 dollari a tratta.

Chi al momento della prenotazione online non ha idea di quali siano i posti più "comodi" può consultare siti web come SeatExpert.com o SeatGuru.com che una volta inserito il codice del proprio volo mostrano una mappa del vettore da cui scegliere il posto più largo, quello proprio davanti al monitor-tv di bordo, oppure uno che non sia nell'ultima fila o vicino ai bagni, i più "martoriati" dal via vai di passeggeri. ExpertFlyer.com invia addirittura degli avvisi via mail se il posto desiderato si libera. Non tutte le compagnie però rendono visibili online tutti i posti disponibili e spesso solo rivolgendosi a un'agenzia di viaggio si ha questa certezza. Se queste strategiesembrano troppo "complicate" si può sempre ricorrere alle "maniere forti", ad esempio con il "knee defender": un kit in vendita online che consiste in due specie di ganci di plastica da posizionare sui bracci del tavolino reclinabile di fronte e che di fatto impediscono al passeggero seduto davanti di mettere la poltrona in posizione 'sdraio'.
ansa

In Viaggio... NEL FONDO DELLA NEBBIA


Policany, Boemia, inverno 2010 – Da Praga a qui sono 60 chilometri, ma ci si perde, per queste campagne deserte. Poi in fondo a una vallata, dentro la nebbia che si va alzando, come un castello bianco: la nuova fondazione dalle trappiste di Vitorchiano. Sono arrivate in nove dall'Italia, tre anni fa, e ora hanno dieci novizie.
La notte cala sul monastero con il suo velo di profondo silenzio. Alle quattro e mezza si recitano le Vigilie. Fuori, nel buio la nebbia ha cancellato ogni cosa. Eppure un sottile tocco di campana, il "piccolo", promette che l'oscurità sta per finire. In quale remoto angolo d'Europa è stato gettato questo seme, penso, ascoltando le voci limpide del coro.
Di giorno, qui è ancora un cantiere: battere di martelli, girare di betoniere. Fino all'ora dei Vespri, in chiesa. Ma inaspettatamente alle mie spalle il portone si apre. Due operai, le mani sporche di calce, entrano, rispettosi si tolgono i berretti e gli stivali infangati, e siedono, ad ascoltare.
Come cantano le monache, dentro alla nebbia che di nuovo avvolge il convento. E questi due manovali stanchi, che, affascinati, tardano a rincasare. Infine se ne vanno. Diranno a casa: dovete sentire come cantano, al monastero. E altri verranno, curiosi, a sentire. (È la bellezza, che eternamente seduce).


avvenire.it


A Reggio Emilia il Grande Circo Orfei con uno spettacolo sensazionale e pieno di Magiche Sorprese. Da oggi 25 Gennaio fino al 4 Febbraio 2013

 A Reggio Emilia il Grande Circo Orfei con uno spettacolo sensazionale e pieno di Magiche Sorprese.
REGGIO EMILIA
dal 25 Gennaio al 4 Febbraio



ILLUSION - Le Grand Galà Du Cirque
Un Grande Show che fonde le antiche discipline Circensi, che da generazioni stupiscono gli attoniti spettatori, al fantastico mondo dell’Illusione e della Magia.
Per questo nuovo Show dall’impronta prettamente “giovanile”, la famiglia Orfei, ha deciso di scritturare Artisti giovani e di talento. Realizzando cosi, uno spettacolo unico nel suo genere e diverso dal Circo di stampo “classico”.
Lo Show, suddiviso in due tempi differenti tra loro, propone nella prima parte, un programma
molto ricco e vario.
All’interno della Pista infatti, potrete ammirare le mirabolanti esibizioni di Acrobati dell’Aria e Giocolieri, Clown e Contorsioniste, Domatori e Funamboli, spericolati Equilibristi, Ballerine e Ballerini e tanti Animali.
Nella seconda parte, le atmosfere Circensi cambiano totalmente,
lasciando il posto alla teatralità e allo stupore scatenato delle Magie dell’Illusionista Italiano Ottavio Belli, che trascinerà il pubblico presente, in un Mondo dove tutto è possibile: Il Fantastico Mondo della Magia.
Non mancheranno magiche sorprese e momenti drammatici, che emozioneranno gli spettatori di tutte le età, tenendoli inchiodati alle poltrone con il fiato sospeso. Ma ci saranno anche attimi poetici e malinconici che caratterizzano soprattutto la vita dei Clown.


Come ogni anno, la famiglia Orfei garantisce al proprio pubblico uno Spettacolo davvero unico ed eccezionale, per trascorrere insieme un vero e Magico tempo al Circo."

Gli scavi archeologici nei castelli di Canossa e Crovara

Canossa
936 anni or sono avveniva lo storico incontro di Canossa tra papa Gregorio VII e l'imperatore Enrico IV. Fu un momento nodale della lotta per le investiture. La vicenda vide protagonista Matilde, al cui nome sono legati numerosi castelli del reggiano.
L'Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi, il Club Alpino Italiano e l'Associazione Insigniti Onorificenze Pontificie promuovono due incontri, con l'intervento dell'arch. Giuliano Cervi, dedicati ad altrettanti castelli matildici: Canossa e Crovara e in particolare alle risultanze dei recenti scavi effettuati in questi importanti siti.
Questo il programma

Venerdì 18 gennaio 2013, ore 16.00 Marco Podini (Soprintendenza Archeologica dell'Emilia-Romagna) "Tutela e valorizzazione dei beni archeologici nell'Appennino reggiano".

Giuliano Cervi "Nuove scoperte a Canossa. Esiti della campagna di ricerca promossa dal Club Alpino Italiano in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici e Architettonici nell'area della rocca di Canossa"

Venerdì 25 gennaio 2013, ore 16.00 Giuliano Cervi -Tatiana Scarin "Alberto Caro Da Palude signore della rocca di Crovara crociato in Terra Santa, un nobile reggiano al seguito dell'imperatore Barbarossa nella terza Crociata. I primi esiti delle indagini condotte nel suo castello"

Gli incontri si svolgono presso il Centro Giovanni XXIII - Via Prevostura 4, Reggio Emilia. Gli incontri sono rivolti a docenti, dirigenti scolastici, appassionati di storia locale e studenti. Sono previste videoproiezioni. Sarà disponibile la dispensa su supporto digitale. Verrà rilasciato attestato di partecipazione. Le iscrizioni si ricevono presso il Centro Giovanni XXIII, via Prevostura 4, Reggio Emilia.
Portale IRC

Neve e sport per tutte le tasche Prezzi favorevoli e divertimento assicurato in quattro comprensori sciistici europei

(di Ida Bini)
La crisi economica rallenta le partenze degli italiani: secondo i dati dell’Isnart (Istituto nazionale ricerche turistiche) 9 italiani su 10 non hanno ancora programmato una vacanza per i prossimi mesi. Comprensibilmente chi ama viaggiare attende le occasioni giuste e i prezzi più convenienti, in particolare per chi d’inverno ama sciare, fare sport e divertirsi sulla neve. E’ per questo che si cercano formule vantaggiose (skipass o trasporto o noleggio gratis per permanenze di almeno alcuni giorni) e vacanze scontate, magari su piste alternative, lontane dalle località più celebrate. In effetti è possibile contenere le spese scegliendo di trascorrere una settimana bianca (o magari solo qualche giorno) in località estere convenienti che nulla hanno da invidiare alle stazioni alpine più blasonate. Ecco quattro comprensori sciistici, perfetti per una vacanza sulla neve: Špindlerův Mlỷn sui monti Giganti in Repubblica ceca, Zakopane in Polonia, Kranjiska Gora in Slovenia e Bansko in Bulgaria. A due ore d’auto da Praga si scia nel comprensorio sciistico di Špindlerův Mlỷn sui Monti dei Giganti o Krkonoše, le montagne più alte della Repubblica ceca: 25 chilometri di piste da discesa, 3 snowpark, 3 zone dedicate ai più piccoli e oltre 90 tracciati per lo sci di fondo; impianti di risalita modernissimi, tariffe scontate per tutta la famiglia, servizi turistici e tracciati di alta qualità. Qui, quasi al confine con la Polonia, si pratica lo sci alpino e quello nordico, lo snowboard e lo slittino, persino il bob con un’area specializzata solo per gli sportivi che amano le avventure più adrenaliniche e che possono anche usare le motoslitte per sfrecciare sulla neve in totale tranquillità senza infastidire gli altri sciatori o lanciarsi in discese da brividi sugli slittini e i gommoni. Si scia anche di notte e chi ama il fondo non deve perdere la pista che va da Sv. Petr al centro della cittadina Špindlerův Mlýn e i 17 chilometri che conducono dalla Špindlerovka a Labské pláně. Chi non scia, invece, può fare escursioni con le racchette da neve o le ciaspole tra i boschi del vasto comprensorio oppure fare romantiche passeggiate su slitte trainate dai cani. Tantissimi sono gli sconti che prevedono il 30 per cento in meno per skipass e albergo e che si possono prenotare al sito: www.spindleruv-mlyn.com/en/skipass-accommodation. Per ulteriori informazioni: www.skiareal.cz Zakopane è la storica e più famosa località sciistica della Polonia, dove sono assicurati sport e divertimento sulla neve a poco prezzo. Qui nel 1929 si svolgevano già le prime gare di sci nordico e alpino; amata dai polacchi per la sua bellezza e le sue moderne strutture, è stata da poco riscoperta anche dal resto degli appassionati di sci d’Europa. Zakopane è una delle mete invernali più frequentate del Paese per i suoi quattro comprensori, per le innumerevoli opportunità di escursioni con gli sci e con le ciaspole o le racchette da neve sui Monti Tatra, le montagne più alte e suggestive della Polonia, tutelate dal parco nazionale dei Tatra, a sua volta iscritto nelle riserve della biosfera dell’Unesco.
I quattro comprensori di Zakopane sono tutti dotati di moderni impianti di risalita, di ottime scuole di sci e ovunque si può noleggiare la giusta attrezzatura da sci. Kasprowy Wierch, adatta a sciatori intermedi ed esperti e collegata al centro di Zakopane con bus e minibus, è la località più rinomata del comprensorio; qui le piste migliori sono: Gasienicowa, lunga 1.400 metri con un forte dislivello e raggiungibile con quattro seggiovie, e Goryczkowa, lunga circa 2 chilometri e con un tracciato molto divertente. Le altre piste sono facili e adatte ai principianti; per sciare ovunque un’intera giornata si spendono appena 15 euro di skipass. Ben collegata a Zakopane è la località di Harenda, che offre bei tracciati adatti sia ai principianti sia ai più esperti, uno snowpark dedicato agli snowboarder e agli appassionati di freestyle e una pista di pattinaggio. Infine c’è Szymoszkowa, raggiungibile sempre in minibus da Zakopane, che regala le piste con i paesaggi più belli sui monti Tatra; anche qui si scia su piste sempre perfettamente innevate ad appena 20 euro al giorno.
A nordovest della Slovenia, incastonata tra le Alpi Giulie, c’è Kranjska Gora, famosa ma conveniente località di montagna che offre di tutto: musei, chiese, ottimi alberghi e ristoranti, due casinò e tracciati bellissimi e spettacolari per gli appassionati di montagna ma anche piste facili e ampie, simili ad autostrade, per tutta la famiglia. Si scia sulla cima del Vitranc, da Rateče al centro della cittadina, da dove si innalza il muro di ghiaccio della Podkoren, la celebre pista nera dei campioni di slalom, che il 9 e il 10 marzo ospita la Coppa del Mondo e che regala sempre forti emozioni con i suoi continui cambi di pendenza. Trenta sono i chilometri di piste da discesa intorno a Kranjska Gora, accessibili a tutti e ideali per i bambini e per i principianti; i tracciati più facili sono quelli di Mala Pišnica, sempre soleggiati e serviti da impianti che partono direttamente da Kranjska Gora. Le discese più divertenti sono la Dolenčev Rut, illuminata anche di notte e, staccata dal comprensorio, la pista di Gozd-Martuljek, circondata da una pista da slittino lunga cinque chilometri e percorribile anche la sera, magari dopo aver cenato in baita. Per chi pratica lo sci di fondo ci sono 40 chilometri di tracciati (i migliori sono gli anelli che attraversano il Parco nazionale del Triglav) ma la vera attrattiva di Kranjska Gora è lo snowpark, un parco dei divertimenti sulla neve per chi fa snowboard, aperto anche di sera. E’ possibile fare passeggiate a piedi e con le ciaspole o fare ice-climbing, cioè scalare le numerose cascate ghiacciate presenti nel comprensorio; Peričnik è la cascata più facile, una vera palestra per chi vuole affrontare per la prima volta questo emozionante sport. Anche qui ci sono numerosi pacchetti con sconti per chi acquista lo skipass e pernotta; per conoscerli: www.kranjska-gora.si Da due anni Bansko, stazione sciistica bulgara a 150 chilometri da Sofia, con la sua celebre pista “Alberto Tomba” è diventata tappa ufficiale delle gare internazionali di sci alpino grazie alla sua bellezza tra le foreste del massiccio del Pirin, ai suoi numerosi tracciati per esperti e principianti, alla sua tranquillità e ai moderni impianti di risalita ma soprattutto al vantaggio di essere una destinazione accessibile e ancora a buon mercato. Circondata dalle montagne del parco nazionale del Pirin, del massiccio del Rila e dei monti Rodopi, Bansko offre uno splendido complesso sciistico: 78 chilometri di piste per tutti i gusti e i livelli, 14 impianti di risalita, un’area dedicata allo snowboard e al freestyle e un asilo nido dove i bambini tra i 4 e i 7 anni imparano a sciare giocando. Fanno da cornice alle piste ottime strutture alberghiere – per lo più grandi complessi appartenenti alle catene internazionali -, residence, centri benessere e casinò che da febbraio offrono interessanti pacchetti sport-benessere ma che già da queste settimane mettono a disposizione numerose offerte last minute. Per informazioni: www.bulgariaski.com/bansko/index.shtml
ansa

Innamorarsi nei luoghi di Rossella O'Hara e Rhett. Un tour in Georgia fra musei e antiche dimore legate al 'mito' di Via col Vento

Chi resta incollato al televisore ogni volta che va in onda Via col Vento dovrebbe considerare l'idea di un tour a tema fra luoghi e cimeli legati ai tormenti d'amore di Rossella O'Hara e Rhett Butler. Dove? In Georgia, negli Stati Uniti, ad Atlanta, Jonesboro e Marietta.

Fra i romanzi più venduti di tutti i tempi, tradotto in 37 Paesi, "Gone with the Wind" è frutto della penna di Margareth Mitchell, mentre a portarlo sul grande schermo fu il produttore David Selznick con la regia di Victor Fleming: la Guerra di Secessione americana vissuta dal punto di vista dei Sudisti fa da contesto alle vicissitudini personali dei protagonisti. Chi è impaziente può mettersi subito in viaggio, magari per un San Valentino che sia romantico ma diverso, altrimenti può programmare una visita in occasione del 75/mo anniversario della pellicola che cadrà il prossimo anno.
Luogo perfetto di partenza per rivivere il mito di Rossella è Atlanta, che si raggiunge con volo diretto da Roma con Delta Air Lines. Anche l'inverno è indicato come periodo visto che la Georgia gode di un clima abbastanza mite tutto l'anno. Nella città è aperta al pubblico la casa-museo di Margaret Mitchell (990 Peachtree Street): si tratta di una villa costruita nel 1899, iscritta nella lista dei siti storici di interesse nazionale degli Usa, dove Margaret Mitchell scrisse il suo romanzo. All'interno c'è un'ampia sezione museale dedicata al film. È Atlanta la città che brucia alle spalle di una Rossella disperata in cerca di salvezza con la cugina Melania partoriente al seguito. Fuori tema, ma da non perdere, il Martin Luther King, Jr. National Historic Site. Febbraio è il Black History Month, mese dedicato ad attività che puntano a preservare storia e tradizioni della cultura afro-americana.

Senza perdere di vista il mito di Rossella, da Atlanta si raggiunge facilmente Jonesboro, dove è stato realizzato il Road to Tara Museum (104 North Main Street), il museo della "strada verso Tara", la proprietà degli O'Hara, quella che Rossella raggiunge disperata e affamata quando la guerra incalza e Atlanta brucia. Nella cittadina si trova pure un'ampia raccolta di cimeli legati a libro e film nell'antico Train Depot del 1867, anche centro di accoglienza di Jonesboro. Chi vuole immergersi nell'atmosfera di allora può visitare una residenza d'epoca: la Stately Oaks (100 Carriage Lane alla Jodeco Road) che risale al 1839 che durante la Guerra Civile fu punto di riferimento per le truppe di entrambi gli schieramenti. A una trentina di chilometri da Atlanta, ma in direzione opposta rispetto a Jonesboro, si trova la cittadina di Marietta, che ospita il museo del film di Via col Vento (18 Whitlock Avenue) con una bella collezione di cimeli del set, fra cui alcuni dei costumi originali usati durante le riprese e le sceneggiature. Al Welcome Center di Marietta si può prendere una brochure dettagliata per partire alla scoperta dei suoi cinque distretti storici nazionali che contano oltre 50 edifici storici e abitazioni. Alcune residenze sono private e non aperte al pubblico, ma si possono comunque ammirare dall'esterno.

A mezz'ora d'auto da Atlanta si raggiunge anche la Antebellum Plantation dello Stone Mountain Park dove si possono ammirare alcuni edifici costruiti tra il 1790 ed il 1845: ogni struttura è originale e può essere visitata in autonomia anche se guide in costume d'epoca sono sempre nei paraggi pronti ad aiutare. Ci sono le ex case degli schiavi, la casa elegante del possidente terriero, ma anche fienile, stalla, ufficio del dottore, cucina, toilette esterna, tutto perfettamente restaurato.
 
ansa

Il più antico sito francescano delle Marche giace nel più completo abbandono

Si trova nel comune di Acquaviva ed è forse stato fondato proprio da San Francesco
Di Nicola Rosetti
SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 08 Gennaio 2013 - Anche se ai più non è noto, la nostra diocesi può vantare di avere nel suo territorio uno dei più antichi siti francescani della storia. Si tratta della chiesa di San Francesco e dell’annesso convento che si trovano nel comune di Acquaviva.
Purtroppo il sito, nonostante la sua importanza, versa in pessime condizioni.
Pare, ma non è certo, che questo complesso venne fondato proprio dal Poverello di Assisi che numerose volte visitò la terra marchigiana. Di certo la struttura è annoverata fra i 24 conventi che erano in possesso dell’ordine francescano nel 1228, cioè a due anni dalla morte del Santo
L’attuale struttura si innesta su una precedente di epoca bizantina (V-VI sec.). Attraverso una botola posta all’interno della chiesa è ancora possibile vedere le mura di fondazione risalenti a questo periodo
Nel 1653 Papa Innocenzo X, constatando che nel convento risiedevano pochi frati, ne decise la chiusura.
Attorno al convento caduto in disgrazia sorsero miti e leggende. Alcune fonti parlano di campane che suonavano senza essere attivate da nessuno e di lampade votive perennemente accese senza che venissero alimentate da olio nuovo.
Nel convento giunse in visita anche il malato Francesco Acquaviva d’Aragona, figlio del Duca di Atri, che guarito e divenuto cardinale, risollevò le sorti del convento con cospicue donazioni. I battenti del convento furono riaperti nel 1713 come anche ricorda una lapide posta su un muro esterno dell’edificio.
Nel 1865, a seguito delle leggi anticlericali del neonato stato italiano, il convento incamerato dal Regno e donato al comune di Acquaviva che in seguito lo restituì al demanio. Infine il convento venne venduto a privati.
Vista dall’esterno la chiesa presenta una semplice facciata a capanna. Il campanile a vela è dotato di due campane. L’interno è composto da una sola navata con abside quadrata, una particolarità molto rara, osservabile in genere nelle sole chiese appartenenti all’ordine cistercense.
Il convento invece è composto da vari piccoli ambienti dove i frati vivevano in comunità e fra questi particolarmente suggestivo è il chiostro a pianta quadrata. La parola chiostro deriva dal latino “claustrum” che vuol dire “chiuso” ed infatti esso esclude la vista verso l’esterno per indirizzare lo sguardo solo verso il cielo. Al centro del chiostro si trova un pozzo.
Allo stato attuale, solo la chiesa, di proprietà del comune di Acquaviva, ha potuto beneficiare di un intervento di restauro, mentre il convento giace nel più assoluto abbandono.
Speriamo che il Crocifisso parli ancora al cuore di qualcuno come un giorno fece con San Francesco e dica: “Va’ e ricostruisci la mia chiesa che è tutta in rovina”. La salvezza di questo complesso potrebbe venire da qualche imprenditore o da un privato del settore alberghiero che potrebbe riadibire la struttura, pur rispettandone i vincoli architettonici, in un luogo di recezione turistica.
(Articolo tratta da Àncora Online, il settimanale della Diocesi di San Benedetto del Tronto)

Capodanno dall’altra parte del mondo. Fuga in Polinesia, sulle isole di Moorea e Raiatea, per godersi il paradiso

(di Ida Bini) Se volete cominciare l’anno nuovo dall’altra parte del mondo, negli incantevoli atolli della Polinesia francese, dovete avere a disposizione almeno 2.800 euro e dieci giorni di vacanza, salire su un aereo e viaggiare per 24 ore. Poi, atterrerete in paradiso. E’ un viaggio lungo e impegnativo, ma già dall’arrivo in aeroporto si capisce che sarà un’esperienza indimenticabile, che vale la pena fare almeno una volta nella vita. Anche una breve vacanza su una qualsiasi delle 118 isole dell’arcipelago, persino la più turistica e affollata, corrisponde esattamente all’idea che ognuno ha di quest’isole da sogno: lettini in riva a un mare caldo e cristallino, i piedi immersi nella sabbia che sembra velluto, negli occhi il sole che tramonta con il suono melodioso dell’ukulele che inonda il bungalow sotto le palme. Per ottimizzare i costi del viaggio nell’oceano Pacifico meridionale è consigliabile scegliere atolli raggiungibili via mare (i prezzi degli aerei interni sono piuttosto cari) e scegliere piccoli alberghi o pensioni invece dei resort da mille e una notte. Si parte da Tahiti, l’isola maggiore con l’aeroporto internazionale e da dove si raggiungono gli altri atolli. Papeete, esuberante capitale dell’isola, offre alcune belle spiagge, il museo Gauguin e il grande mercato dove acquistare perle nere, sacchetti di vaniglia e parei stampati con le tele più famose del pittore francese oppure farsi un tatuaggio tipicamente polinesiano. E’ bene regalarsi una sosta nei ristorantini ambulanti (vere roulotte) di place Vainete e provare il delizioso pesce alla griglia con il latte di cocco. Sull’isola vale la pena anche vedere la baia di Cook, dove venne girato il celebre film Gli ammutinati del Bounty e che stregò il grande attore Marlon Brando, la valle di Papenoo, ricca di cascate, e la route du Monoi, itinerario che permette di scoprire coltivazioni di fiori e laboratori che producono oli essenziali. Al molo della città partono i traghetti della Moorea Express che in mezz’ora raggiungono Moorea, incantevole isola con i castagni che si arrampicano sul monte Mouaputa e le strisce bianche di sabbia che contrastano con il mare color lapislazzulo e turchese, trasparente come una piscina. E’ amata dai surfisti e da chi cerca emozioni forti nuotando vicino agli squali, alle balene, ai delfini e tra i coralli. Sembra di trovarsi in mezzo all’acquario più grande del mondo tra pesci dai colori e dalle forme più incredibili. Imperdibile è un’escursione con gli specialisti del Moorea Dolphin Center che organizza gite guidate alla scoperta dei delfini. Prima di riprendere il mare con i traghetti della compagnia Vaeanu per raggiungere l’isola di Raiatea, è bene fare visita al Tiki Village, accurata riproduzione di un antico villaggio polinesiano per scoprire tradizioni e cultura mahoi e fare acquisti. Terra sacra del popolo Mahoi è proprio l’isola di Raiatea, che conserva i resti archeologici del più grande santuario dell’arcipelago: Marae Taputapuatea. La sacralità dell’isola, attraversata dall’unico fiume navigabile della Polinesia francese, pervade anche il paesaggio: montagne, baie profonde, spiagge bianche, crateri, cascate e preziosi tesori sottomarini, dai giardini di corallo alle grotte e ai relitti da scoprire. Eppure soltanto i sub più esperti possono addentrarsi nella grotta della piovra, sotto la barriera corallina, che regala emozioni indescrivibili. Prima di lasciare l’isola è bene attraversare le piantagioni di vaniglia e recarsi nella splendida baia di Faaroa, che ospita un giardino enorme, composito da alberi da frutta e fiori esotici. Un vero paradiso nell’isola di Raiatea che significa letteralmente “cielo dalla dolce luna”, nome incantevole tanto quanto la sua accogliente popolazione. Informazioni: www.tahiti-tourisme.it
ansa