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Terme, benessere e piacere etrusco

Fino a qualche tempo fa ci si potevano bagnare solo i Papi, oggi sono aperte a tutti: le terme della Tuscia viterbese si concentrano nell’area che si estende a nord dei Monti Cimini sino alla catena dei Volsini. Dalla Città dei Papi a Saturnia, quindi, passando per il ‘Bagnaccio’. La zona che si estende a nord di Viterbo è ricca di sorgenti sulfuree di origine vulcanica. Alcune libere e perse tra i campi di mais, altre all’interno di strutture ricettive convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale, ce n’è per tutti i gusti, tasche e orari.
Le ‘Terme dei Papi’ sono tra le più note di Viterbo. Aperte tutto l’anno e con una grande piscina scoperta, si trovano poco fuori la cinta muraria medievale. Il complesso termale, che ospita un albergo ed un ristorante, è specializzato in cure inalatorie, fangoterapia, ‘Grotta’ e cure per vasculopatie periferiche. La convenzione con l’SSN ne rende libero l’accesso se muniti di ricetta e ticket sanitario. (http://www.termedeipapi.it/index.php?zn=infoutili&subzn=&page=1)

Il ‘Bagnaccio’ è, invece, del tutto differente. Queste erano ‘pozze naturali’ d’acqua solfurea perse nella campagna. Recentemente ristrutturate, sono state date in concessione regionale ad un’associazione omonima che ne cura pulizia e mantenimento. La campagna circostante, adibita a parcheggio, le rende meta ideale per i camper e la strada in terra bianca, unica via d’accesso, ne impedisce l’affollamento.

Ancora più a nord, nell’entroterra grossetano, l’acqua delle terme di Saturnia sgorga da tremila anni ad una temperatura costante di 37 gradi. Famose per la suggestiva cascata offrono numerose possibilità di svago come il vicino campo da golf e ristoranti gourmet. (http://www.termedisaturnia.it/it/)
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Bordeaux, il vino più buono del mondo

Lo pensano molti enologi di fama mondiale che il vino di Bordeaux sia il migliore del mondo. Di sicuro comunque è uno dei più noti e apprezzati. Prodotto nella zona della Gironda, tra i fiumi Garonna e Dordogna, si declina a partire dai vitigni di Cabernet franc, Cabernet-Sauvignon e Merlot per i rossi e in quelli di Sauvignon, Sémillon e Muscadelle per i bianchi. Anche i rosè non sono male, e sono molto ricercati. In particolare, i vigneti del Médoc sono sulla riva sinistra del Gironda, da Saint-Vivien-de-Médoc a Bordeaux, quelli dei Graves a sud di Bordeaux, lungo il Garonna fino a Langon, quelli di Blaye e Bourg tra la riva destra della Gironda e Charente Marittima, quelli del libournese sulla riva destra della Dordogna, e quelli Entre-Deux-Mers tra la Dordogna e la Garonna.
Le vigne hanno una lunga storia, molto fascinosa: si racconta che i notai di Bordeaux, visti i prezzi elevatissimi dei vini italiani, vollero creare dei vigneti autoctoni. Il commercio del vino cominciò a svilupparsi però solo nel XII secolo, quando Eleonora d’Aquitania si sposò con il re d’Inghilterra Enrico II. Dopo che, un secolo dopo, il re di Francia conquistò la Rochelle, dal cui porto si esportavano i vini bordolesi, l’Inghilterra divenne il maggiore importatore, anche grazie ai privilegi fiscali concessi ai negozianti. Quel vino era chiamato “claret” per via del suo colore chiaro, vista la miscela di uve diverse (prima del XVI secolo i vitigni ancora non avevano assunto la struttura degli attuali filari). Nel XVII secolo intanto, gli olandesi cominciarono ad esportare in Europa bevande alla cioccolata, caffè, the, birre e gin, cambiando il gusto dell’epoca.

Per questo cominciarono ad essere commercializzati anche i vini della penisola iberica, e in particolare i vini di Porto. Bordeaux rispose alzando la qualità del suo vino: la famiglia Pontiac per prima decise infatti di mettere in nuove barrique il vino e di occuparsi di curare di più le vigne. Fu allora che nacquero i vigneti del Médoc ed i grand cru bordolesi.
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Mart, autunno super con Antonello da Messina. Dal 5/10 due grandi mostre. Bray, e' esempio da seguire

(di Silvia Lambertucci)
ROMA - Il genio rinascimentale di Antonello da Messina che invade le sale del contemporaneo. E a fare da contrappunto uno sguardo sui ritratti di oggi che è anche una riflessione sull'Altro inteso come 'altro da se'. Uscito dal suo anno nero, con l'emorragia di finanziamenti e di visitatori (-50% nel 2012) che lo ha fatto precipitare nelle classifiche internazionali, il Mart di Rovereto guarda al futuro e rilancia, offrendo per l'autunno una doppia mostra di sicuro richiamo.

Costata intorno alle 900 mila euro, la rassegna dedicata al grande Antonello da Messina (così pure come l'Altro Ritratto) aprirà le porte al pubblico il 5 ottobre e si potrà visitare fino al 12 gennaio 2014. Di richiamo i grandi prestiti internazionali, come sottolinea la direttrice del Mart Cristiana Collu, con l'atout di opere che mancavano persino nell'imponente retrospettiva romana di Palazzo delle Esposizioni, come Il Ritratto d'uomo appena restaurato e prestato dal Philadelphia Museum of art, il Salvator Mundi della National Gallery di Londra, la Madonna Benson che arriverà dalla National Gallery di Washington.

"Avvicinare antichità e contemporaneo non è un'idea nuova ma funziona", fa notare Ferdinando Bologna curatore della sezione dedicata ad Antonello da Messina. Il senso "é quello di un confronto fra due incontri con la realtà avvenuti in tempi diversi", spiega. Ma anche un modo per recuperare il senso della storia, riproporlo come radice di ciò che siamo, "Antonello non è solo un pittore di ritratti. E un pittore di tutto" che con i suoi quadri racconta dunque qual'era la visione del mondo al culmine del Rinascimento.

Il progetto, curato con Federico De Melis, propone quindi un'indagine sulla figura del grande pittore del Quattrocento e del suo tempo , attraverso lo studio degli intrecci storico artistici e delle controversie ancora aperte. Curata dal filosofo Jean Luc Nancy, esponente del pensiero post decostruzionista da sempre interessato al discorso del ritratto e della reciprocità dello sguardo fra soggetto e spettatore, la seconda rassegna, L'altro ritratto, torna al contemporaneo con un'esplorazione che comprende tutte le tecniche artistiche, dalla pittura al video, e intreccia diverse generazioni.

Un percorso che parte dai grandi ritrattisti , italiani e stranieri, del Novecento come Vito Acconci, Alberto Giacometti, Gerard Richter, Lucien Freud, Francesca Woodman, Giulio Paolini, Thomas Ruff, Shizuka Yokomizo sino ai lavori più recenti di Jeff Wall, Mark Lewis, Barbara Probst, Margot Quan Knigt, passando per le sperimentazioni di Douglas Gordon e Fiona Tan. Per il Mart non finisce qui: in progetto per l'autunno, in previsione del centenario che ricorre nel 2014 anche una mostra sulla Grande Guerra, aperta dal 4 ottobre al 24 maggio. E sabato 19 ottobre riapre la Galleria Civica di Trento, la cui gestione é stata affidata proprio al museo diretto da Cristina Collu.
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Turismo: Widmann, attirare inglesi con il calcio estivo

La squadra di calcio inglese del FC Watford, allenata dalla leggenda del calcio Gianfranco Zola, attualmente si sta allenando a Malles nell’Alta Val Venosta. L'assessore Thomas Widmann ha incontrato i dirigenti della squadra. L'evento è interessante e significativo in quanto la presenza della squadra inglese può essere indubbiamente un veicolo pubblicitario importante per l'economia turistica della Val Venosta e dell'Alto Adige nel suo complesso. In questo senso Widmann sottolinea che il Watford è una squadra piuttosto importante del campionato inglese e può contare su un numero considerevole di fans composto per lo più da famiglie. Il mercato turistico britannico rappresenta un elemento importante del bilancio provinciale con circa 200.000 pernottamenti all'anno e singolarmente i turisti britannici sono tra gli ospiti che investono maggiormente nella vacanza con un esborso di circa 240 euro pro capite al giorno. (ANSA).

Turismo: Unioncamere, 23,4 mln italiani in vacanza con ''oculatezza''

Sono 23,4 milioni gli italiani, 4 in meno del 2012, che hanno programmato un periodo di vacanza questa estate. Gran parte di loro, tuttavia, ha modificato le proprie abitudini, rendendo il proprio ''consumo'' di vacanze piu' oculato. Secondo le risposte fornite nel corso di una delle consuete indagini dell'Osservatorio nazionale del turismo di Unioncamere e Isnart, il 41% degli italiani che ha svolto o pianificato una vacanza nel 2013 ha ridotto il numero di viaggi; il 13%, invece, ha privilegiato destinazioni piu' convenienti in particolare sotto il profilo dell'alloggio; il 9% ha scelto di risiedere presso abitazioni private. Per un ulteriore 28%, comunque la crisi non ha influenzato negativamente il modo di fare vacanza. I turisti italiani genereranno tra luglio e settembre 28,7 milioni di vacanze, il 73% delle quali in Italia, con la consueta forte concentrazione nel mese di agosto (66%). Rispetto allo scorso anno si registrano -2,6 milioni di partenze ma aumentano le vacanze pianificate all'estero per il mese di settembre. Resta stabile, invece, la spesa messa in bilancio dalle famiglie: ammonta infatti ad oltre 800 euro il budget medio che 23,4 milioni di italiani destineranno alle vacanze estive. 
asca

Fra mare e terra una cucina di qualità

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Un viaggio a Diamante, nella Costa dei Cedri. Siamo stati appositamente a vedere come si sviluppa l'estate in uno dei luoghi più belli della Calabria. A metà giugno, otto Comuni, coordinati dalla dinamica Ersilia Magorno di Diamante hanno deciso di mettersi insieme per promuovere la cucina e i vini di questo territorio che guadagni arrivando dalla Campania. Diamante, raccontano, è nata dall'unione di due Comuni, che intorno al 1600 decisero di reagire alle angherie del signore del tempo, che pretendeva l'odioso ius primae noctis. Il paese, con 5.000 abitanti, ha tante piazzette piene di locali e un luogo magico come il lungomare alto che si affaccia sul Tirreno. Si viene qui perché il luogo è romantico, ma anche per i tartufi, un semifreddo che viene aromatizzato al cedro, innanzitutto, ma anche al cioccolato, all'amarena e a tutti i frutti di stagione. La gelateria Diamante di Pierino è una meta fissa, sempre piena di gente, mentre dal lato opposto, sempre sul lungomare, c'è Ninì, altra gelateria da provare. Ma se il cedro è il diamante vero e proprio di queste terre, l'altro prodotto caratteristico è il peperoncino. A Diamante ci sono almeno due negozietti che lo propongono in tante versioni, insieme a tutte le specialità della Calabria: Radici di Calabria e GreenHouse Calabria, entrambi nel centro storico. E poi c'è una teoria di ristoranti, che sembrano fatti apposta per creare un sistema fra loro. A Diamante si va alla Taverna del Pescatore, ristorante di pesce classico, ma anche la Steakhouse da Nerone per chi ama la carne; per i giovani invece segnaliamo Il Diverso, che fa una cucina un poco creativa, mentre per le famiglie c'è Osteria Dei Murales, con cucina classica, e infine il Sottocoperta specializzato negli assaggi di antipasti. Tornando al cedro, bisogna recarsi a Santa Maria, per assaggiare i Panicelli, ovvero fagottini di foglie di cedro con acini di uva passa di Zibibbo e scorza di cedro, legati con filo di ginestra e cotti al forno, realizzati da Officine dei Cedri. Mentre l'azienda I Magnifici del Mezzogiorno propone una serie di sfiziosità a base di peperoncino. Fa parte di Diamante anche la frazione Cirella, che si caratterizza per l'isola omonima, abitata solamente dai conigli. Di fronte all'isola ci sono spiagge e due ristorantini che cucinano pesce: Da Lucio per il fritto misto e Acqua Salata per le trofie con vongole e zucca. Accanto a Diamante, al confine, c'è Belvedere Marittimo, altro luogo turistico dove la cucina ha livelli di altissima professionalità. Sul lungomare sono da provare il Calypso e il Povero Pesce: straordinari, anch'essi ispirati alla cucina di mare. All'interno, ecco l'Ottagono dove merita il pacchero all'ottagono (con la 'nduja) e poi il Sabbia d'Oro e il Milleluci. Altra tappa è a Sangineto, dove il Convito prepara la pasta fresca ripiena di crostacei. E infine, sulle altezze di Maierà, provate il piacere di soggiornare a Palazzo Bruni, al cui interno sono state ricavate 14 camere che guardano il mare e un ristorante che cucina anche i piatti dell'interno. Fantastico!
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Gastronomia: l'arte antica di cuocere le crescentine


Pavullo nel Frignano è un vasto Comune di 17 mila abitanti. Siamo in provincia di Modena e qui la specialità identitaria è una sorta di pane detta "crescentina" di Pavullo, che si cuoce sulle tigelle: dischi di terra refrattaria del diametro di circa 12 cm per 2 cm di spessore. La pasta da cruda è di 10 cm per 1 cm circa. Le tigelle messe nel camino si fanno scaldare fin quasi al rosso poi con l'aiuto del "tiglarol", che è uno strumento in legno che serve a tenere dritta la pila, si alternano una tigella, una crescenta, una tigella, fino a creare una pila di 30 cm circa. Ed è un'arte, perché si deve fare attenzione a non bruciare la pasta con le tigelle troppo calde. Una volta raggiunta la cottura, quando la tigella ha trasmesso tutto il calore alla crescentina, si tolgono dal tiglarol e si mettono a "passare" sotto la cenere. Questo metodo di cottura antico è però stato soppiantato dalle piastre di ferro da scaldare sul gas. Le crescente si mangiano tagliate a metà e condite con un battuto di lardo insaporito con aglio e rosmarino, sfarinate con parmigiano grattugiato; con un sugo alla cacciatora oppure con salumi e formaggi. Originaria del Frignano, la crescentina è stata scoperta negli anni Sessanta dai modenesi che venivano in villeggiatura sull'Appennino. E ogni anno a fine agosto si svolge a Pavullo la tradizionale Festa della Crescentina, che merita d'essere celebrata con sorsi di buon Lambrusco.

In viaggio su queste terre ci si imbatte in diversi caseifici che qui creano il mitico Parmigiano Reggiano. Ecco allora il
Caseificio Sociale Rio San Michele (loc. Camatta - via Giardini Sud, 327) e la Cooperativa Poggiocastro (via Giardini Nord, 32/1). Il prodotto di punta della Cooperativa Poggiocastro è il Parmigiano Reggiano ottenuto dal latte di 650 bovini, ma producono anche la Caciotta di Pavullo dal delicato sapore e uno strepitoso yogurt. Sempre a Pavullo nel Frignano c'è il Caseificio Sociale Rio San Michele per un Parmigiano Reggiano di gran vaglia, accanto a un'originale crema spalmabile, a burro e ricotta. Nello spaccio (aperto dal lunedì al venerdì) si possono acquistare anche caciotte di latte vaccino, ovino, caprino e misto pecora, mozzarella, miele, salumi, carni da fornitori diversi. Ottime poi sono le pasticcerie, che qui producono dolci speciali come il croccante. 
Alla pasticceria cioccolateria del Giamberlano (via Rossini, 14) Valter Tagliazucchi è conosciuto per gli Attributi di Raimondo (straordinari bon bon di cioccolato), quindi i bocconcini di Torta Montecuccoli, a base di caffè e cioccolato, realizzati sulle orme di un'antica ricetta, ma anche Praline di fave ricoperte di cioccolato alle cinque spezie o quelle ripiene di gin azzurro svedese o ancora quelle con un cuore di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena o di Lambrusco. Il croccante artistico, che da sempre impreziosisce la tavola degli sposi modenesi, lo fanno alla Dolceria Sapori del Borgo Antico (via Montebonello, 53/a ). È una specialità di Tiziana Iseppi e del marito Gabriele Mezzaqui. Ma meritano anche i cioccolatini alle spezie, le praline ripiene ai gusti più originali (irish coffee, tabacco, menta fresca), e il cioccolato da spalmare, realizzati dalla figlia Sheila. Una ricetta di croccante speciale è poi custodita nel convento di Fanano.

avvenire.it

A GUSTOCORTINA 2013 Le Grandi degustazioni di Le Figaro Vin

La seconda edizione di GUSTOCORTINA si preannuncia un evento ricco di interesse e molto articolato. Sarà il vino protagonista di una scena che vedrà il confronto tra grandi produzioni italiane e francesi, in una partnership inedita, erudita, tutta da vivere.

Ian D’Agata, corrispondente per Le Figaro Vin, il portale web dedito al vino del prestigioso e primo quotidiano di Francia Le Figaro, presenzierà alla conferenza stampa di sabato 15 Giugno insieme a Thibault Nguyen, direttore generale di Figaro Vin. Ian guiderà due grandi degustazioni verticali uniche studiate per mettere in risalto e a confronto i grandi vini di Francia e Italia.
Le due degustazioni sono state pensate da Ian per essere, volutamente, dedite a due delle più grandi zone vitivinicole del mondo. Dopo una attenta riflessione, per questa edizione di GUSTOCORTINA, D’Agata ha scelto Bordeaux e Montalcino, luoghi incantevoli e incantati dove nascono alcuni dei vini più famosi del mondo. Si tratta di due degustazioni uniche, mai svolte prima in Italia, con vini di assoluto valore: un nuovo e grande colpo per GUSTOCORTINA!
Domenica, 16 Giugno 2013
ore 12,15 – Degustazione FRANCIA con Ian D’Agata e Thibault Nguyen Château Branaire-Ducru in magnum: apoteosi del taglio bordolese e del terroir di Saint-Julien
Per chi conosce davvero bene Bordeaux, Château Branaire-Ducru, Quatrième Cru Classé nella famosa classifica del 1855, rappresenta uno dei valori sicuri di tutta l’Appellation. Da quando è salito al ponte di comando Patrick Maroteaux, l’azienda è salita rapidamente ai vertici qualitativi di Bordeaux. Oggi gli appassionati di tutto il mondo si contendono le annate di un vino conosciuto ormai non solo per la sua grande costanza qualitativa negli anni, ma anche per come esprime con rara compiutezza il connubio, più unico che raro, di eleganza e potenza del cabernet sauvignon, merlot e petit verdot di Saint-Julien, l’appellation di Bordeaux famosa per vini dall’equilibrio mirabile. Ian D’Agata, che visita Bordeaux da venti anni ormai anche quattro o cinque volte l’anno, e ha appena scritto unarticolo di riferimento su Saint-Julien nel numero speciale di Decanter interamentededicato a Bordeaux (disponibile solo agli abbonati o a Vinexpo), guiderà questadegustazione verticale storica per la prima in Italia. Un altro first per GUSTOCORTINA!
In degustazione otto annate, dal 1990 al 2009, a coprire due decenni di grandi successi. Solo 30 posti disponibili, costo per persona 50 euro.
Domenica, 16 Giugno 2013 ore 16,00 – Degustazione ITALIA con Ian D’Agata
Il Brunello di Montalcino Il Marroneto; la purezza del grande Sangiovese.
Negli ultimi venti anni, alcune tenute italiane hanno compiuto il grande salto da “emergenti” a aziende-leader, con una produzione di veri e propri vini-culto, punti fermi dell’enologia nazionale. Indubbiamente Il Marroneto è fra queste realtà, con un Sangiovese caratterizzato da grande eleganza e profumi di antica memoria. L’azienda, ricavata da un Torrione del XIII secolo ove durante il corso dei secoli si essicavano i marroni, rappresenta una delle più belle espressioni di Sangiovese in purezza in Italia oggi, un gioco di viola mammola, mirtilli rossi, visciole, tabacco, liquirizia e minerali che non si dimentica facilmente. Ian D’Agata e il proprietario di Il Marroneto, Alessandro Mori, saranno con noi a raccontare questa bellissima storia, un vero grande successo del Made in Italy del vino.
A GUSTOCORTINA si celebrerà la più grande verticale di questo Brunello di Montalcino mai organizzata.

In degustazione quindici annate, dal 1980 al 2007, a coprire due decenni di grandi successi. Solo 30 posti disponibili, costo per persona 50 euro.
fonte gustocortina.it

per soggiornare a Cortina Hotel De La Poste
http://www.delaposte.it/

Hotel de la Poste s.r.l. - Piazza Roma, 14 - 32043 Cortina d'Ampezzo (BL) - Italy - Tel. +39 0436 4271 - Fax +39 0436 868435 - E-mail: info@delaposte.it  

Annoverato tra i Locali Storici d’Italia e situato nel pieno centro di Cortina d’Ampezzo, l’Hotel De La Poste rappresenta da sempre il salotto dei personaggi internazionali del mondo della cultura, economia, giornalismo che amano ritrovarsi nel famoso Grill, coccolati dalle specialità del mitico barman Antonio.
Nato come luogo di ristoro per le carrozze postali con i primi viaggiatori, l’Hotel de la Poste ha mantenuto immutato dal 1835 il principio d’accoglienza, ed è condotto di generazione in generazione dalla Famiglia Manaigo.
I suoi ambienti sono la cornice ideale per una kermesse dalla valenza culturale ed internazionale come GUSTOCORTINA.
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci

Degustazioni eccezionali a GUSTOCORTINA: un centinaio di cantine e produttori di eccellenze dell’enogastronomia e dell’enoturismo italiano

Un programma di degustazioni esclusive arricchisce la manifestazione che si terrà il 16 e 17 giugno 2013 a Cortina, con oltre un centinaio di cantine e produttori di eccellenze dell’enogastronomia e dell’enoturismo italiano.


Cortina, maggio 2013
All’interno del ricco calendario di eventi che compone la manifestazione GUSTOCORTINA, promossa da Golden Moon e Hotel de la Poste per il 16 e il 17 giugno 2013 nella Regina delle Dolomiti, spicca l’esclusivo programma di degustazioni tecniche curate da autorevoli enologi, sommelier e giornalisti di altissimo livello.
GUSTOCORTINA 2013, vetrina delle eccellenze agroalimentari ed enoturistiche italiane, si svolgerà nelle eleganti sale dell’Hotel de la Poste e in altre esclusive locations, dove oltre un centinaio di aziende selezionate presenteranno le loro prelibatezze ed etichette di pregio, mentre alla Terrazza Viennese dell’Hotel Ancora prenderanno il via le degustazioni guidate:
- il 16 giugno alle ore 11 la giornalista del Secolo XIX ed appassionata esperta di enogastronomia Egle Pagano coordinerà la degustazione di vini estremi; alle 12.15 l’autorevole esperto del mondo del vino Ian D’Agata e Thibault Nguyen, direttore di Le Figaro Vin, guideranno due prestigiose degustazioni, che metteranno a confronto i vertici dell’enologia italiana con i grandi produttori francesi. Alle 16 il noto sommelier Alessandro Scorsone guiderà una degustazione di Amarone.
- il 17 giugno sarà il momento di assistere ad altre eccezionali degustazioni: alle 11.00 “un terroir dal cuore italiano” del produttore italiano Enrico Baldin, mentre alle 12.15 il pluripremiato sommelier Alessandro Scorsone degusterà alla cieca le bollicine di GUSTOCORTINA. Fabrizio Penna, uno dei massimi esperti in analisi sensoriale, condurrà alle 15.00 una degustazione dedicata ad esplorare il valore spirituale del vino e del cibo.
Il 16 giugno, dalle 13.00 alle 18.00, nel terrazzo dell’Hotel de la Poste il flautista e Presidente del Club Maledetto Toscano Stefano Fanticelli guiderà un tasting di sigaro toscano. Il tasting sarà presentato anche il giorno seguente dalle 13.00 alle 17.00.
La partecipazione alle degustazioni è riservata a coloro che si accreditano tramite l’apposito form on line al sito
www.gustocortina.it fino ad esaurimento dei posti disponibili. I costi delle singole degustazioni saranno indicati nel sito (da 25 a 50 euro). Per gli operatori del settore il costo dell’accesso alla manifestazione sarà di 10 euro. Per la stampa l’accesso è gratuito previo accredito on line
Il programma completo è consultabile sul sito www.gustocortina.it
GUSTOCORTINA gode del patrocinio della Regione Veneto, del Comune di Cortina, delle Regole d’Ampezzo, di Expo 2015, di Vite in Montagna, dell’Università Cà Foscari di Venezia e del Master Cultura del Cibo e Vino dello IUAV di Venezia, dall’Università “Aldo Moro” di Bari e della partnership con Winenews.
comunicato stampa
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone 
turismoculturale@simail.it 

L'olio di oliva extravergine italiano spopola negli Stati Uniti

L'olio di oliva extravergine italiano spopola negli Stati Uniti: nel 2012 le vendite in questo mercato hanno raggiunto 403 milioni di euro. È un segnale importante, che fa bene a tutta l'agricoltura che proprio in questi giorni ha fatto registrare altre indicazioni positive dal punto di vista occupazionale.
L'olio nostrano, dunque, vince sempre nel mondo. Secondo i dati dell'Unaprol - il più importante consorzio olivicolo nazionale - la "macchina dell'export" lo scorso anno si è rimessa in moto e ha fatto registrare un aumento delle vendite del 3,5%, con 416mila tonnellate in più rispetto al 2011 per circa 1,3 miliardi. A determinare questo segno favorevole, il buon andamento degli oli di maggior pregio (extra e vergini), che hanno concorso con il 70% di vendite all'estero. Ma non solo. Come si è detto, negli Usa - uno dei mercati alimentari più difficili ma anche più ricchi al mondo - le vendite di olio extravergine hanno avuto una progressione del 5,3% in quantità e del 4% in valore. È l'effetto della qualità del prodotto, ma anche dell'intensa campagna promozionale messa in piedi da Unaprol, ministero dello Sviluppo economico e Ice, che ha consentito di far conoscere meglio le etichette nazionali, a scapito delle numerose imitazioni in circolazione.
Ma l'agricoltura dà segni positivi anche su altri fronti. Nel 2012 i campi hanno fatto registrare , secondo Coldiretti, un incremento record del 3,6% del numero di lavoratori dipendenti occupati. È il risultato di una crescita del 7,2% al Nord, dell'11,2% al Centro e dell'1% al Sud. L'organizzazione dei coltivatori stima, poi, che almeno un lavoratore assunto su quattro abbia meno di 40 anni. Certo, la crisi e la mancanza di lavoro in altri comparti possono aver spinto verso i campi, ma la Coldiretti sottolinea anche l'aumento di iscritti alle scuole agrarie - indice di una ritrovata passione per questo settore - oltre che la necessità in futuro di livelli più elevati di professionalità, con particolare riguardo a figure specializzate in grado di seguire lo sviluppo di specifiche coltivazioni, la conduzione di macchinari o la gestione di attività che oggi si sono integrate con quella agricola. Insomma, nei campi non si andrà più solo "a zappare" e basta.
Eppure gli agricoltori non si nascondono i problemi. Da uno studio Ipsos presentato da Confagricoltura, pare che gli imprenditori agricoli siano particolarmente preoccupati rispetto al resto della popolazione: il 62% infatti, ritiene che il peggio debba ancora arrivare e per quasi la metà, il 48%, «la crisi è più grave di quello che si pensa». Il mondo agro-alimentare, poi, ritiene che vi sia uno scarso interesse da parte del mondo politico, istituzionale e dei media verso le imprese agricole (per ben il 90% il livello di attenzione è scarso o nullo), ma anche i cittadini appaiono distanti.
È anche da queste indicazioni che emergono le contraddizioni di un comparto prezioso per il Paese come quello agricolo.
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