(di Ida Bini)
Dodici ville e due giardini in Toscana, nei dintorni di
Firenze, sono gli ultimi tesori paesaggistici e architettonici che
l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’Umanità, facendo così salire a 49
i siti italiani inclusi nell’ambìto elenco. Quest’ultimi gioielli
appartengono alla più importante famiglia toscana, i de’ Medici, di cui
raccontano la storia e mostrano il potere e il patrimonio artistico e
culturale, una ricchezza inestimabile tra affreschi, tele, statue,
mobili e arredi d’epoca rinascimentale. Le residenze e i giardini, che
la famiglia de’ Medici costruì all’interno di Firenze e nei suoi
bellissimi dintorni tra il XV e la prima metà del XVIII secolo, sorgono
su vaste proprietà terriere, utilizzate storicamente come luoghi di
caccia per nobili e di ritrovo per intellettuali e artisti.
Famosissimo è il giardino di Boboli, costruito dietro palazzo
Pitti, nel cuore di Firenze, come semplice orto; nei secoli, grazie agli
interventi decorativi di artisti come Giorgio Vasari e Bernardo
Buontalenti, su richiesta della famiglia de’ Medici, divenne un giardino
all’italiana, un modello per le altre corti europee, attraversato da
sentieri che portano a laghetti, grotte e scorci decorati da statue e
fontane rinascimentali.
E’ un vero museo all’aperto e si visita tutti i giorni, tranne il
primo e l’ultimo lunedì del mese, dalle 8.15 alle 16.30; l’entrata per
chi non risiede a Firenze costa 7 euro. Vanno invece programmate le
visite a Villa di Poggio Imperiale, sede di un collegio femminile
e di un liceo nel capoluogo toscano. Oggi la villa medicea è la meno
fedele a quella originaria, quando Cosimo I, duca di Firenze, la
confiscò nel 1565 alla famiglia Salviati, proprietaria della residenza, e
la regalò alla figlia Isabella; nel Settecento la villa venne parecchio
modificata secondo i canoni estetici asburgici a cui si aggiunsero
tocchi esotici con tappezzerie e arredi orientali. Sempre in città, ma
in posizione panoramica, c’è Villa La Petraia, forse la più bella delle
residenze medicee: grandiosi sono gli affreschi interni e del cortile,
che ritraggono i fasti della celebre famiglia toscana, e spettacolari
sono il giardino a terrazze con ruscelli e laghetti e il parco
all’inglese. La Villa si visita gratuitamente tutti i giorni, tranne il
secondo e il terzo lunedì del mese, dalle 8.15 alle 16.30.
E’ anch’essa in posizione panoramica sulla città Villa di Castello,
la residenza preferita di Cosimo I per il suo magnifico giardino
disposto su tre terrazze, che celebrava la grandezza della famiglia
medicea. Si visita solo il parco gratuitamente tutti i giorni, tranne il
secondo e il terzo lunedì del mese, dalle 8.15 alle 16.30; in
particolare, il giardino dei limoni, creato nell’Ottocento da due serre
ai lati di una delle terrazze, e la grotta degli animali con statue in
pietra su vasche di marmo con giochi d’acqua e mosaici alle pareti.
Bernardo Buontalenti, l’autore della grotta dei Boboli, realizzò anche
il giardino di Pratolino, in località Veglia, su commissione di
Francesco I. Il risultato è spettacolare: macchinari idraulici, grotte,
fontane e giochi d’acqua decorano il giardino, modello manierista, in un
perfetto equilibrio artistico, scientifico e paesaggistico.
Nell’Ottocento venne trasformato in un parco romantico ma ancora oggi
si possono ammirare la cappella di Buontalenti, la vasca della maschera
e il gigante dell’Appennino, opera di Giambologna, numerose grotte e
alberi secolari. Tra Firenze e Prato, ai piedi del Monte Albano, si
visita gratuitamente tutti i giorni, tranne il secondo e il terzo lunedì
del mese, dalle 8.15 alle 16.30 la maestosa villa Poggio a Caiano, che
ospita il Museo della natura morta con 200 dipinti provenienti dalle
collezioni medicee. Acquistata da Lorenzo de’ Medici nel 1474 come
tenuta agricola, venne ingrandita e abbellita secondo i canoni
umanistici dell’epoca; Cosimo l commissionò preziosi arazzi con scene di
caccia per decorare le 20 sale della villa e si affidò a Niccolò
Tribolo, anch’egli ideatore di Bobòli, e a Giorgio Vasari la creazione
dei giardini.
Nell’Ottocento alla villa venne aggiunto uno scalone esterno. Sempre
vicino a Prato, a Carmignano, c’è Villa di Artimio o “villa dei cento
camini” per la presenza di numerosi comignoli: è un’imponente residenza,
voluta da Ferdinando come residenza di caccia, elegante e lineare, con
uno scenografico scalone d’accesso a doppia rampa. Belle sono le sale
riccamente affrescate, che ospitano convegni, cerimonie, congressi e un
albergo. Dal 1983 vi risiede anche il museo archeologico comunale di
Artimino che accoglie numerosi reperti archeologici del periodo etrusco.
Si visita dal giovedì alla domenica, dalle 10 alle 12, e il costo del
biglietto è di 4 euro. Su una collina che domina Fiesole si trova
Villa Medici di Fiesole o Belriposo, considerata l’esempio più
illuminante di ville rinascimentali secondo i canoni di Leon Battista
Alberti e la meglio conservata tra le residenze medicee. Era un luogo di
svago con una grande apertura sull’esterno e priva di torrette
difensive; con Lorenzo il Magnifico divenne un circolo culturale. Oggi
della Villa, di proprietà privata, si visita solo il giardino. Non
si può visitare, invece, Villa di Careggi, in località Careggi,
sottoposta a una serie di restauri. Era la residenza preferita di
Lorenzo il Magnifico che la usò come sede dell’Accademia platonica, il
più importante centro culturale del Rinascimento; nell’Ottocento il
parco che la ospitava venne abbellito da piante esotiche.
E’ chiusa per lavori di ristrutturazione anche Villa di Cafaggiolo,
una delle più antiche appartenute alla famiglia de’ Medici già nel
Trecento. Sorge a nord di Firenze, nel comprensorio del Mugello, tra le
dolci colline toscane, ed ha una chiara struttura medievale con
torrette, fossato e ponte levatoio, mentre il giardino è di impronta
rinascimentale con fontane, viali e boschi attorno alla proprietà.
Cosimo il Vecchio fece costruire delle stanze sopra le logge, dando alla
villa una forma rettangolare; Lorenzo il Magnifico la trasformò in un
buen retiro per filosofi e letterati e Cosimo I le regalò una riserva di
caccia con animali rari. Appartengono alla Villa anche il borgo
medievale, una tenuta di 300 ettari e vecchie case coloniche che dopo la
ristrutturazione ospiteranno un resort di lusso con Spa e campo da
polo. A pochi chilometri, in cima a un poggio che domina la Val di
Sieve, sorge il Castello del Trebbio, una delle prime residenze di
villeggiatura dei de’ Medici. Da castello fortificato divenne presto una
villa signorile con giardino, corte e vigna. Nel giardino terrazzato
vennero sistemati degli orti che ancora oggi si possono visitare ma solo
su prenotazione. Bisogna spostarsi in provincia di Lucca, alle
pendici delle Alpi Apuane, per visitare il Palazzo di Seravezza, voluto
da Cosimo I come base per recarsi alle cave di marmo e alle miniere
metallifere della zona. Nata come villa fortificata, austera e semplice,
con il tempo venne ingentilita da un giardino all’italiana e da un
bosco che la trasformò in riserva di caccia. Oggi il Palazzo è sede di
mostre ed eventi e ospita, oltre a un archivio storico, la biblioteca e
la fondazione Terre Medicee.
A nord di Prato, in provincia di Pistoia, si visita ogni terza
domenica del mese Villa La Magia, in località Quarrata. Era una sfarzosa
dimora usata per feste e battute di caccia, che Francesco I de’ Medici
comprò all’asta e incaricò Buontalenti di restaurare. Nel Seicento
divenne una residenza signorile con arredi di pregio e opere d’arte;
oggi è sede di mostre e di concerti. Sempre in cima a un colle,
verso ovest, si visita tutti i giorni, tranne il secondo e il terzo
lunedì del mese, Villa di Cerreto Guidi nell’omonimo centro toscano.
Nata come tenuta da caccia, è una residenza monumentale e austera,
saccheggiata durante la Seconda guerra mondiale, che oggi ospita il
museo della caccia e del territorio.
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