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Albergatori ottimisti, timiidi segnali di ripresa



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 Si apriranno nel week end i lavori della 64ma Assemblea Generale della Federalberghi-Confcommercio, a cui aderiscono più di 27.000 alberghi su un totale di circa 34.000, attraverso 131 Associazioni territoriali. "La scelta è ricaduta su una città ed una Regione - ha spiegato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca - che hanno un grande futuro turistico innanzi a loro per bellezza paesaggistica, tutela dell'ambiente, tradizione eno-gastronomica e raffinatezza architettonica".
Le assise avranno nella mattinata di domani il momento clou con il convegno: "Big Data: quali opportunità per il turismo?" nel quale interverrà Euro Beinat, uno dei massimi esperti della materia, professore di Geoinformatics e Data Science all'Università di Salisburgo. Nel corso dell'incontro verranno resi pubblici in anteprima sia i dati relativi all'andamento del turismo nei primi 4 mesi del 2014, sia la fotografia del sistema alberghiero italiano aggiornata al 2013. Riforma del Titolo V della Costituzione, per evitare una promozione del turismo frammentata, come è avvenuto da quando è stato abolito con referendum il ministero del Turismo e la competenza sulla materia è passata alle Regioni, più fondi all'Enit, l'Agenzia nazionale del turismo, per permetterle di "sfondare sui mercati stranieri", un'azione più incisiva sul fronte delle infrastrutture, che devono rendere raggiungibile tutto il Paese. Questi i temi cari agli albergatori che saranno, con ogni probabilità, al centro dell'assemblea di Trieste. L'avvio del 2014, intanto, per il settore mostra segnali di una timida inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni bui.
"Siamo moderatamente ottimisti - afferma Bocca - i dati in occasione della Pasqua e dei ponti di primavera sono buoni, ma è anche vero che c'è stata una coincidenza favorevole di calendario che non si verificava da undici anni. Speriamo in una ripresa del mercato interno e siamo molto fiduciosi nei mercati stranieri, che portano un turismo con forte capacità di spesa". La critica di Federalberghi è invece alla tassa di soggiorno, in particolare a Roma, dopo che la giunta capitolina, nella manovra previsionale varata nei giorni scorsi, l'ha portata da tre euro a persona fino a dieci notti negli alberghi a 4 e 5 stelle pagati finora, a sette euro per i cinque stelle e sei euro per i 4 stelle. "Il giudizio è altamente negativo - commenta Bocca - continuare a tassare i turisti non è certo il modo per incentivare un settore che ha prospettive rosee per il futuro. Invece di far pagare i soliti noti, bisognerebbe combattere l'abusivismo che fa una concorrenza sleale alle imprese". 
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