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Da Novara al Monte Rosa, ecco gli itinerari del vescovo Brambilla

Quattro i percorsi suggeriti: lettera aperta ai villeggianti che sceglieranno di trascorrere le ferie in Diocesi
Il vescovo a Macugnaga: è tra gli itinerari consigliati ai turisti

NOVARA
«In queste terre troverete l’accoglienza della nostra gente, il frutto della laboriosità locale, i prodotti dell’artigianato, i capolavori della cultura e del genio italiano, la memoria di una storia gloriosa, che ha fatto da cerniera fra Piemonte e Lombardia».  

Non è il messaggio di qualche guida turistica o agenzia di promozione del territorio. A dare il benvenuto ai turisti, alla vigilia dei mesi estivi, è infatti monsignor Franco Giulio Brambilla. In un’inusuale veste di «cicerone», il vescovo di Novara scrive una lettera aperta ai villeggianti che sceglieranno di trascorrere le ferie in Diocesi. 

Nel documento non ci sono solo saluti. Monsignor Brambilla propone quattro percorsi di cultura, arte e spiritualità, che idealmente si dipanano dalla Cupola Antonelliana percorrendo un itinerario che chiama «dal riso al Rosa»: la prima direttrice è la costa d’oro del Lago Maggiore che scende da Cannobio fino ad Arona, punteggiata da tanti campeggi e strutture recettive di primario valore internazionale. La seconda «ci introduce nella corona della Val d’Ossola, che si ramifica in sette valli, diverse ed egualmente capaci di attrarre per i loro scenari montani famosissimi». La terza è la conca del lago d’Orta, con il gioiello dell’Isola san Giulio. Infine il quarto percorso è la verde Valsesia, che arriva ai piedi del Monte Rosa. Per l’accoglienza si è mosso l’Ufficio di pastorale del turismo, con agili brochure che saranno distribuite nelle parrocchie e una guida in cinque lingue per seguire la messa.  
lastampa.it

Terra Santa: Magdala nuovo sito di pellegrinaggio sul lago di Tiberiade

Con la scoperta di importanti reperti archeologici risalenti al tempo della predicazione di Gesù sulle rive del lago di Tiberiade, Magdala – il paese di Maria Maddalena, oggi Migdal – si avvia a diventare un altro sito di pellegrinaggio in Terra Santa. Qui, ai piedi del Monte delle Beatitudini e poco distante da Cafarnao, i Legionari di Cristo hanno eretto una chiesa e vogliono costruire anche un Centro di accoglienza per i pellegrini. A Gerusalemme, Roberto Piermarini ha intervistato il fondatore del “Magdala Center”, padre Juan Maria Solana, il quale spiega l’importanza delle scoperte archeologiche di Migdal:

R. – Abbiamo trovato innanzitutto, credo, il pezzo più importante: la sinagoga. Una sinagoga del primo secolo, molto ben conservata, una sinagoga ricchissima e, secondo gli archeologi israeliani, eccezionale, che ha l’intera struttura con mosaici ed affreschi. Soprattutto, lì abbiamo trovato l’altare della sinagoga ed è la prima volta che si trova un altare in una sinagoga di quel periodo. È una delle sette sinagoghe più antiche al mondo. Questo altare, una pietra scolpita su tutti i lati, rappresenterebbe – secondo gli specialisti e gli studiosi – il Tempio di Gerusalemme: questa è una novità archeologica assoluta, perché non si era mai trovata una descrizione fisica di com’era il Tempio di Gerusalemme ai tempi di Gesù.
D. – In questa zona, è stata trovata anche quella che definiscono la "barca di Gesù", che si trova in un kibbutz proprio a Magdala…
R. – Effettivamente. Nel 1986, ci fu un anno di siccità ed il lago si ritirò. Sui fondali del lago trovarono questa barca del primo secolo che adesso si conserva e quasi direi che “si venera”, anche se non è accertato che sia di Gesù al 100%. Però, è un richiamo molto forte alla vita di Gesù, ai pescatori, alla vita del lago che è così eccezionale per noi credenti, per coloro che leggono il Vangelo.
D. – In questa zona è stata eretta una chiesa. A chi è dedicata?
R. – Questa chiesa è ispirata a un brevissimo passo del Vangelo di Luca, capitolo 8. Il primo versetto dice: “Gesù predicava”. Questa predicazione noi l’abbiamo “fotografata” nell’altare di questa chiesa che è appunto una barca fatta ispirandosi a quella barca trovata prima e anche a un mosaico molto bello trovato nella proprietà dei francescani a Magdala. Quindi, l’altare è a forma di barca e dietro c’è il lago: è uno spettacolo bellissimo. Luca 8, continua dicendo: “Lo seguivano i Dodici e un gruppo di donne che lo servivano”. Quindi, la Chiesa principale – a parte l’altare a forma di barca – ha 12 colonne con altrettante icone, quindi i Dodici. Poi, ha un atrio antistante dedicato alle donne del Vangelo, molto suggestivo perché l’insieme, oltre a essere molto armonioso, molto bello, è anche molto espressivo di queste donne. Tra l’altro, ha otto colonne e su sette di esse abbiamo scolpito i nomi delle donne che seguivano e servivano Gesù, volendo significare che erano colonne della Chiesa. Non è detto che fossero di seconda classe perché non erano Apostoli: io non lo so, dovremmo approfondire cosa facevano le donne che seguivano Gesù. Ma, secondo me, non solo cucinavano e lavavano i vestiti, ma sicuramente appoggiavano il ministero di Gesù, gli avvicinavano la gente, spiegavano le sue parabole. Erano persone che facevano parte di tutto il collegio che Gesù aveva creato per edificare la sua Chiesa. Quindi, prime pietre vive di questa Chiesa edificata da Gesù, colonne, donne che seguivano Gesù.
D.  Quindi, adesso nei pellegrinaggi in Galilea ci sarà un’altra sosta anche a Magdala che invece prima non veniva considerata?
R. – Infatti, prima si passava solo lungo la strada indicando Magdala, ma si diceva che non c’era niente. Adesso, ci sarà una nuova tappa nei pellegrinaggi dei fedeli che vengono in Terra Santa anche perché è vicinissima a Cafarnao, al Monte delle Beatitudini. Quindi, non bisogna trascorrerci mezza giornata ma si passa di lì per una sosta per ricordare la predicazione di Gesù e per ricordare queste donne, figure bellissime di donne che accompagnavano e appoggiavano il ministero di Gesù. 

Tutto pronto per la stagione estiva, impianti aperti

Impianti in funzione e stagione estiva al via sulle Dolomiti bellunesi. Dopo un inverno all'insegna del maltempo gli operatori di Auronzo e Misurina puntano al riscatto: già aperti la seggiovia del Col de Varda a Misurina e il comprensorio del Monte Agudo ad Auronzo. Il colle è divenuto negli anni un polo attrattivo non solo per il turismo invernale, ma anche per quello estivo. In funzione entrambe le seggiovie, così come l'attrattiva più divertente dell'estate: il Fun Bob la rotaia di oltre 3 chilometri su cui scendono a una velocità di circa 45 km/h gli slittini parte dalla stazione di monte della prima seggiovia, la Taiarezze-Malòn. Anche Cortina d'Ampezzo è pronta per l'estate. La funivia Falzarego-Lagazuoi che ha aperto le danze della stagione estiva il 24 maggio scorso permette ai visitatori di arrivare in soli 3 minuti a 2800 metri d'altezza e di godere di un paesaggio davvero mozzafiato. Da qui si arriva al Rifugio Lagazuoi, una delle terrazze naturali più belle delle Dolomiti, la quale funge da ottima base di partenza per visitare trincee, gallerie e camminamenti del museo all'aperto della Grande Guerra.
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Vigneti Piemontesi patrimonio dell'Umanità

C'è grande attesa in Piemonte per la decisione dell'Unesco, che dovrebbe promuovere i paesaggi vitivinicoli di Langhe, Monferrato e Roero, in Piemonte, Patrimonio dell'Umanità. Il comitato permanente del Patrimonio Materiale dell'Unesco è riunito a Doha per esaminare la documentazione italiana, che nei giorni scorsi ha già ottenuto l'ok indipendente di valutazione delle candidature.
A rappresentare la Regione in Qatar c'è l'assessore alla Cultura Antonella Parigi. Il riconoscimento "sarà - ha sottolineato nei giorni scorsi il presidente Sergio Chiamparino - sarà un punto di partenza, non di arrivo" per "la strategia di valorizzazione turistica del patrimonio artistico, culturale, enogastronomico, agricolo piemontese, che ha in Langhe, Roero e Monferrato un caposaldo". 
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Turismo: Porto Rotondo compie 50 anni

(ANSA)-OLBIA, 21 GIU - Si aprono oggi a Porto Rotondo le celebrazioni per il Cinquantennale della fondazione del borgo: con una giornata ricca di appuntamenti e manifestazioni si inaugura il programma predisposto dal Consorzio Portorotondo e dalla Fondazione -il "Portorotondo Festival 2014"- con il patrocinio di Regione e Comune Olbia. I primi 50 anni si festeggiano con un omaggio alle tradizioni sarde, all'arte e musica. Prevista anche una conferenza di Vittorio Sgarbi e il concerto per pianoforte di Alexey Shagaev.

Turismo poco sfruttato, Sicilia Cenerentola

di Michele Giuliano

L’ufficio studi della Confcommercio inchioda la nostra regione: “Il gap con il Nord risulta sempre più evidente”. Al momento la Sicilia attira soltanto il 3,5 per cento di quota di turisti stranieri in ambito nazionale
qds.it
PALERMO - Sicilia terra di turismo. Ma solo sulla carta. Le enormi ricchezze territoriali e culturali restano tali. Ancora una volta sono i numeri a rendere impietosa questa verità.

L’Ufficio Studi Confcommercio, nell’ambito dello studio dal titolo “Il divario Nord-Sud”, ha messo in evidenza come la Sicilia attiri appena la quota del 3,5 per cento di turisti stranieri nella propria regione, pari ad un Pil che genera appena 5,4 punti. Non a caso la Confcommercio evidenzia che il divario tra Nord e Sud è legato proprio al mancato sviluppo del turismo nelle regioni del Mezzogiorno.
 
Questa è vista come l’unica via di salvezza per la Sicilia per potere ridurre il divario con le regioni del Nord. Il problema sostanziale è che a livello di tessuto imprenditoriale il gap è al momento impossibile da potere anche semplicemente accorciare. In termini infatti di export il dato medio del Mezzogiorno, poco meno del 13 per cento, con Sicilia e Sardegna a un livello tra il 15 ed il 20 per cento circa, è eloquente: “Questi numeri – precisa nello studio la Confcommercio - dimostrano che le politiche di sviluppo fin qui attuate, basate sull’industrializzazione dei territori meridionali per trasformarle in aree esportatrici di manufatti, utilizzando ingenti risorse sia del bilancio pubblico, sia dei fondi strutturali europei, non sembrano essere state efficaci, considerando il divario di reddito pro capite che ancora separa il Sud dal Nord”.

Occorre puntare su altro, cioè su quella vocazione naturale all’export del Mezzogiorno, e principalmente della Sicilia, che si chiama turismo. Anche qui la distribuzione delle presenze dei turisti stranieri presenta squilibri a livello territoriale. Il 44,3 per cento ha come destinazione il Nord-Est e solo il 13,2 per cento sceglie le regioni del Mezzogiorno. La Sicilia sotto questo aspetto ha davvero perfomance ridotte rispetto alle proprie potenzialità. In ambito nazionale è soltanto l‘ottava regione per presenze di stranieri, settima invece per prodotto interno lordo generato.

“Le ridotte presenze turistiche straniere – precisa la Confcommercio - rappresentano un ulteriore elemento di freno allo sviluppo del meridione”. L’associazione dei commercianti evidenzia inoltre che il Mezzogiorno contribuisce per il 23,3 per cento del Pil ma attira soltanto il 13,2 per cento dei turisti stranieri (in termini di presenze): “Il capitale artistico-culturale, ambientale ed eno-gastronomico del Sud – si legge nello studio - è gravemente sottoutilizzato. La scarsa attrattività del Mezzogiorno per i turisti stranieri è un fenomeno storico che non si è riusciti ad invertire”.

Tra il 1998 ed il 2012 la quota di presenze straniere assorbita dalle regioni del Sud ha mostrato una lieve flessione passando dal 13,8 al 13,2 per cento. Il Nord-Est si conferma, nonostante la sua quota sia scesa dal 46,6 al 44,3 per cento, l’area preferita dagli stranieri. Il sottodimensionamento del patrimonio culturale e artistico in Sicilia è ampiamente risaputo. Se ne parla sempre ma di inversione del trend neanche a parlarne.
 

 
Studio Srm. Pil regionale turistico a 2,6 mld di euro
 
La Sicilia è la seconda regione nel Mezzogiorno, dopo la Campania per numero di arrivi, oltre 4,1 milioni, e di presenze, circa 14 milioni (peso su Mezzogiorno rispettivamente del 23,5 per cento e del 18,5 per cento). Il Pil turistico regionale è di 2,6 miliardi di euro ed ogni presenza turistica aggiuntiva (sia esso un nuovo arrivo o un prolungamento di presenza) genera 49 euro di Pil aggiuntivo, valore più elevato rispetto al dato del Mezzogiorno (41 euro). Questi alcuni degli aspetti emersi dal “Rapporto sul settore turistico della Sicilia” dall’Srm, società che realizza studi, analisi e ricerche per contribuire alla diffusione della conoscenza e della cultura economica. “La ricerca dimostra che il comparto turistico oltre ad essere di per sé un importante settore per l’economia della Sicilia, in quanto genera 2,6 miliardi di Pil regionale – spiega il rapporto dell’Srm – è anche un settore che ha un importante effetto moltiplicativo su un vasto indotto. La strada da seguire è quella di potenziare investimenti e strategie finalizzate ad aumentare il numero dei turisti”. è sufficiente ipotizzare una crescita dei turisti pari al 20 per cento per generare un Pil turistico aggiuntivo per la Sicilia di circa un miliardo, tra impatto diretto e indiretto sull’economia regionale.
Articolo pubblicato il 22 giugno 2014 - © RIPRODUZIONE RISERVATA