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Cani-bagnino, esercito di 350 'eroi' a 4 zampe

di Enrica Di Battista

Capaci di imprese spettacolari che attraggono adulti e bambini, senza timore si tuffano anche in condizioni di mare avverse, guidati esclusivamente da una determinazione di ferro, ossia riportare a riva, sani e salvi, i bagnanti in difficoltà: sono gli oltre 350 cani-bagnino della Scuola Italiana Cani Salvataggio (Sics), impiegati anche quest'estate con i loro conduttori sulle spiagge italiane, in affiancamento alla Guardia Costiera e anche a bordo delle loro motovedette.

   Già nella stagione balneare in corso le unità cinofile della Sics si sono distinte in varie operazioni e in 20 anni di attività hanno salvato la vita a centinaia di persone, tra cui molti bambini e ragazzi, soprattutto in zone di spiagge libere. Ormai famosi 'veterani' della scuola sono Ariel e Flipper, i labrador di Francesco Totti, regalati al capitano della Roma e alla moglie Ilary Blasi per la nascita del loro primogenito Christian, dall'allora sponsor della Roma. Il calciatore decise di destinarli ad attività sociali e di farli addestrare come cani da salvataggio in acqua. Negli anni sono diventati famosi, conquistando anche le prime pagine dei quotidiani.

   Ma sono tantissimi gli 'eroi' a quattro zampe. Quest'anno, in particolare, i cani della Sics si trovano stabilmente sulle seguenti spiagge, partendo da sud: Isola Delle Femmine (Sicilia), Roccella Ionica (Calabria), Bari, Cagliari, Palinuro (Campania), Pescara, Torvajanica, Ostia, Tarquinia, Pescia Romana (Lazio), Marina di Massa (Toscana), Albissola (Liguria), Caorle (Veneto), Idroscalo di Milano, Toscolano Maderno - lago di Garda, Lecco - lago di Como (Lombardia), Verbania - lago Maggiore, Chiaverano - lago Sirio (Piemonte).

   La Scuola Italiana Cani Salvataggio prepara durante tutto l'anno 'cani-baywatch' e conduttori ed è una associazione di volontariato di Protezione Civile. Il brevetto fornito è riconosciuto dalle Capitanerie di Porto e dà la possibilità di agire sulle spiagge come operatori di Protezione Civile.
ansa

In ricordo dei giudici Falcone e Borsellino. Fabrizio Moro: Pensa (anti mafia song)


 

Termini Imerese: Guida Breve Himera

Pubblicazione a cura di
http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/musei/guide_brevi/Himera/Guida%20breve%20-%20Himera.html

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“Addio Malaria”. Il libro di Maria Cerami al Castello di Roccella

Dopo il successo di Magarìa, continua il programma di “Roccamaris. Incontri d’estate al Castello” con la presentazione-dialogo del libro Addio Malaria di Maria Cerami.
La Malaria, protagonista della vita sociale delle nostre popolazioni e la sua presenza endemica in molte regioni italiane, ha certamente avuto un peso determinante nel loro sviluppo economico, costringendo gli abitanti ad abbandonare le pianure che meglio si prestavano all’agricoltura, lasciandole in balìa dei disordinati corsi d’acqua, che sondavano al sopraggiungere delle piene Una storia che non è lontana dal nostro territorio. Il centro antimalarico nato nella Piana di Lascari ne è testimonianza.
Di tutto questo parleranno con il pubblico presente, l’autrice Maria Cerami, il sindaco di Lascari Giuseppe Abbate e il presidente dell’Ospedaletto di Lascari Aldo Arrigo.
Maria Cerami è laureata in D.A.M.S. presso l’Università degli Studi di Palermo SI è diplomata al Master di II livello in Mediazione culturale e didattica museale all’Università degli Studi Roma Tre, Dipartimento di Scienze dell’educazione ed è abilitata all’insegnamento per le classi di concorso in “Arte e Immagine” e “disegno e storia dell’arte”. Ha partecipato a diversi convegni, stage e corsi sulla didattica museale in diverse città del nord Italia.
È Presidente dell’Associazione culturale “Amici dell’Archivio di Stato di Termini Imerese”, fa parte dell’Associazione Culturale SiciliAntica e collabora con la rivista Espero.
cefaluweb.com

100 anni Burri, il mondo lo ricorda

A confronto con Piero della Francesca. Rivive Grande Cretto

(ANSA) - ROMA, 18 LUG - Burri a tu per tu con i maestri del Quattrocento e poi Burri negli Stati Uniti dopo 38 anni di assenza. Burri e quel ''sudario'' del Grande Cretto di Gibellina terminato, ma anche Burri protagonista nei giorni dell'Expo 2015. Da San Sepolcro al Guggenheim Museum di New York oltre un anno di appuntamenti e mostre per celebrare i 100 anni dalla nascita di Alberto Burri (Città di Castello 1915 - Nizza 1995), genio tra i più eclettici del Novecento e maestro dell'arte informale italiana. Pittore, architetto, scenografo, Burri sarà ricordato già dal 19 settembre, a San Sepolcro, con la mostra ''Rivisitazione: Burri incontra Piero della Francesca'', primo confronto diretto con i maestri, come lui, dell'alta Valle del Tevere, seguito a marzo a Morra dall'incontro-studio sulla pittura di Luca Signorelli (alla quale era tanto attento e interessato). Nella Milano dell'Expo risorgerà invece il Teatro Continuo, piattaforma scenica nel Parco Sempione che Burri realizzò nel '73, demolita nell'89 e ora ricostruita a partire dai disegni originali.
Rivivrà il Grande Cretto di Gibellina, realizzato sulle rovine del sisma del '68 e che ora la Regione Sicilia completerà nei 20 mila metri quadri mancanti (sui 90 previsti). Ma momento clou del centenario sarà il ritorno di Burri a New York, ospite del Guggenheim Museum nella antologica curata da Emily Braun, che con oltre cento opere (in arrivo anche da istituzioni e privati americani ed europei) sarà la più ampia ed esauriente mai realizzata negli USA da un museo di arte contemporanea.
Dopo New York, l'esposizione sarà in Germania, per arrivare nel 2016 a Città di Castello. E ancora, un convegno internazionale, con oltre 50 artisti, a Città di Castello discuterà dello stato dell'arte contemporanea. Nel giorno esatto dell'anniversario, il 15 marzo 2015, la Fondazione Burri presenterà il nuovo Catalogo generale delle opere del maestro. Un nuovo film documentario racconterà invece Burri artista e uomo, a partire dal 1943, quando durante la prigionia ad Hereford abbandonò la professione di medico per una decisa svolta verso la pittura. 
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“Per le antiche strade”: Venerdì 18 Luglio 2014 a Termini Imerese tra storia ed emozioni

Venerdì 18 luglio alle ore 19 nello spazio di via Spucches 3 presso la Casa Museo Filippo Sgarlata a Termini Imerese sarà presentato il libro “Per le antiche strade. Da Idrisi a Carlo V, da Goethe alla Targa Florio. Guida storica alla “Palermo-Messina Montagne” di Salvatore Dalia (editore De Ferrari), prefazione di Sergio Buonadonna, foto dell'autore e di Lucio Paolo Ferrara. Condurrà l'incontro la giornalista Claudia Mirto, che intervisterà Salvatore Dalia. 
www.ibs.it/code/9788864055541/dalia-salvatore/per-antiche-strade.html?shop=4533
Documentata e ricca di immagini la nuova opera dello studioso palermitano ricostruisce la storia e la topografia della via “Palermo-Messina per le montagne”, la strada “reale” che dal Medio Evo alla fine del Settecento collegò la capitale con la città dello Stretto attraverso un percorso che va da Termini Imerese alle Madonie, ai Nebrodi, alla Valle dell'Alcàntara, a Randazzo, a Taormina, trasformando così intense pagine di storia in un viaggio modernissimo con gli occhi aperti alle bellezze naturali, alle peculiarità d'arte e agli appuntamenti della memoria come la Targa Florio. Termini Imerese è stata per secoli la città più importante della costa tirrenica tra Palermo e Messina. Possedeva un buon porto naturale ed era una tappa obbligata di mercanti, pellegrini, re ed eserciti lungo le grandi strade che collegavano le due principali città dell’Isola: la “Palermo - Messina Marine” e la “Palermo - Messina Montagne”. Ingiustamente trascurata dal turismo di massa ed oppressa da una crisi dell’industria che le è stata imposta e che certamente non ha meritato, sorprende per la ricchezza dei suoi valori artistici e ambientali; con le sue dimensioni ridotte e l’atmosfera piacevole e rilassata, sembra quasi mediare tra la congestione delle affollate “marine” della costa e la quieta realtà delle Madonìe, fatte di piccoli centri urbani e di solenni e solitari scenari naturali. Le acque termali, i ruderi romani e la bella posizione a dominio del golfo omonimo ne caratterizzano ancora oggi, malgrado le tante trasformazioni, l’immagine; il grandioso ponte sul San Leonardo testimonia e quello, più piccolo e quasi nascosto sul Barratina documentano la sua importanza come nodo stradale della Sicilia che fu.
fonte: http://www.comuneterminiimerese.pa.it/comunicato.asp?id=1355

Descrizione Libro
Dopo "Scoprire Palermo: Guida alla città moderna Ottocento-Novecento" del 1999, Salvatore Dalia si cimenta in un'altra guida storica esplorando una Sicilia inedita. "Per le antiche strade" è il nuovo viaggio dello studioso palermitano, frutto di una ricerca minuziosa condotta lungo la "strada reale", la "Palermo-Messina Montagne" alternativa alla via del mare. É quella di Dalia un'avventura storica e geografica lungo un asse rimasto sempre in disparte rispetto alle grandi correnti culturali e turistiche dell'Isola. La lettura di questo libro-guida restituisce storie, luoghi, curiosità e protagonisti di una vicenda che mette insieme gli arabi, i normanni, gli svevi, gli angioini, gli spagnoli fino ai più moderni esploratori come in qualche modo appaiono i Florio lungo i tornanti della famosa e amatissima Targa automobilistica. Passato e presente si rincorrono nelle pagine del libro attraversando territori carichi di storia, arte e natura. L'autore accompagna il lettore a scoprirli, ne attizza la curiosità, lo trasferisce a riguardare la meraviglia di Madonie, Nebrodi, valle dell'Alcàntara con l'occhio ammirato e stupito di chi non sapeva che la Sicilia possedesse così tanti tesori. Tutto ciò mantenendo inalterato l'obiettivo di ricostruire la storia e la topografia della via "Palermo-Messina per le montagne", l'evoluzione del tracciato e la sua importanza nelle diverse epoche storiche...  
per arrivare in Via Spucches 3 a termini Imerese (Mappa)
 
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
turismoculturale@yahoo.it