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Crisi: presidente Toscana lancia un appello in lingua ai turisti stranieri

Un appello ai turisti russi, arabi e cinesi a visitare la Toscana, ma direttamente nella loro lingua. E' l'idea venuta ad Enrico Rossi, presidente della Regione che in tre video, della durata di circa due minuti ciascuno, si appella direttamente ai turisti stranieri affinché visitino non solo le mete famose, ma anche mete meno note.

Quindi "Mienià zavut Enrico Rossi" per i russi, "Ni hao" per i cinesi, e "Ana Enrico Rossi, rai gehata Toscana" per gli arabi, per iniziare un viaggio verso Firenze, Pisa e Siena, ma anche verso la rinnovata via Francigena lunga ben 370 km con oltre 1.200 strutture ricettive e 200 interventi di animazione nel 2014 per accogliere pellegrini e non solo.
 E poi la Maremma, con il suo parco, e ancora l'arcipelago toscano con l'isola del Giglio liberata dal relitto della Costa Concordia. Il presidente Rossi si rivolge a un pubblico eterogeneo come quello composto da russi, arabi e cinesi, ma che rappresentano il futuro del turismo, un settore ritenuto fondamentale per affrontare la crisi.
"Sono Enrico Rossi presidente della Regione Toscana. Desidero fare alle cittadine e ai cittadini cinesi, russi ed arabi i miei auguri di benvenuto perché anche quest'anno sarete in centinaia di migliaia a scegliere la nostra splendida regione. La vostra presenza qui è un atto di fiducia verso un paese come l'Italia e una regione come la Toscana che ci riempie di orgoglio e di fiducia".
Con queste parole inizia il video che, con tanto di sottotitoli e saluti iniziali in lingua, Rossi indirizza ai tanti turisti potenzialmente pronti a sbarcare nel nostro Paese. Sullo sfondo una panoramica delle bellezze toscane: da Firenze a Pisa, con turisti provenienti da ogni angolo del pianeta.
ansa

Estate: 42% italiani a caccia di vacanze 'detox' da web. Liberi da lettura email di lavoro ma non da "social" con amici

di Valentina Roncati

Sono il 42,7% gli italiani che si dicono pronti a trascorrere una vacanza lontana dal web, "detox", e dalla connessione continua: è quanto emerge da una ricerca condotta dalla società di consulenza turistica JFC, di cui è amministratore unico Massimo Feruzzi.

Per la maggior parte di loro, la vacanza detox deve essere in una località di "montagna o appennino" (32,5%), mentre è pari al 27,8% la quota di coloro che sceglierebbe una località "al mare". Alta anche la quota dei nostri connazionali che, invece, andrebbe in una "città d'arte e cultura" (25,5%), mentre si riduce notevolmente chi sceglierebbe una destinazione "al lago" (9%). A sorpresa, la quota degli italiani che identifica la vacanza detox con una località "in campagna o in un'area rurale" è molto bassa, pari al 5,1%. Ciò a conferma del fatto che "disconnessione" non significa "isolamento".

I motivi che spingono gli italiani a cercare una vacanza di questo tipo sono comunque molto chiari: in primo luogo c'è la volontà di "dedicare alcuni giorni al relax, lontano dal contatto continuo con Internet", motivo valido per il 49,7% dei nostri connazionali. Vi è poi una quota pari al 17,4% che afferma di voler "riscoprire il valore del tempo", oltre ad un'ulteriore alta percentuale di italiani che affermano di volersi "allontanare dallo stress continuo di mail, sms, facebook, instagram, whatsapp, etc." (15,2%).

Più bassa la percentuale di chi vede nella motivazione legata alla "riscoperta dello stile di vita di altri tempi" il desiderio di fare una vacanza detox (8,7%) e di chi, invece, sceglierebbe questa vacanza con la scusa di "poter staccare la spina al cellulare" (6,4%). Di certo la possibilità di soggiornare in una "struttura senza campo della rete telefonica" non è motivazione di scelta (1,2%). Si riscontra quindi come questa vacanza possa rappresentare, per gli italiani, una scelta vera, condizionata dalla reale volontà di "eclissarsi" - almeno per un po' - da ciò che oramai è diventato, per molti, un obbligo: la continua consultazione dello smartphone.

L'italiano che vuole "eclissarsi" dal web - almeno in vacanza - ha un'età compresa tra i 45 ed i 64 anni, con la massima concentrazione nell'età 50/52 anni. È soprattutto di sesso femminile, ed in particolar modo si tratta di lavoratori dipendenti del settore privato. In merito all'età, quindi, la quota più alta dei turisti "detox" è rappresentata da coloro che rientrano nella fascia compresa tra i 45 ed i 64 anni (54,9% del totale), ma è alta anche la quota di coloro che hanno tra i 26 ed i 44 anni.

Ma gli italiani vogliono davvero staccarsi dal cellulare e dai social durante le loro vacanze? In realtà i nostri connazionali vogliono semplicemente gestire diversamente il tempo di connessione, vogliono postare foto ed immagini, ma nei tempi che decidono loro, trasferendo parte delle attività relazionali gestite sul web a relazioni dirette. Emerge chiaramente come gli italiani vogliano, in sostanza, trascorrere una vacanza che possa essere: libera dall'obbligo della "lettura" delle mail, che continuamente invadono e pervadono i nostri spazi, e dalla relativa risposta; libera dall'obbligo della risposta al mobile, perché quella telefonata può portare nuovi impegni o problemi di lavoro; da condividere con amici e conoscenti sui social, perché qualche minuto per postare una foto della cena in spiaggia o alla festa più trendy si trova sempre.
ansa

Viaggi tra i celti di Lorient

di Ida Bini

Fino al 10 agosto un esercito di artisti, appassionati e studiosi del mondo celtico invaderà la cittadina francese di Lorient, nel cuore della Bretagna. Come ogni estate dal 1971 per le vie della città 4.500 musicisti folk e danzatori in kilt si esibiscono in più di 200 tra concerti e spettacoli di strada all’atteso Festival Interceltique (www.festival-interceltique.com), seguito da più di 700mila spettatori. Studiosi e artisti provenienti da tutto il mondo celtico – dalla Spagna alla Francia e alla Cornovaglia, dall’Irlanda al Galles e al Canada, dall’Italia alla Scozia e agli Stati Uniti - si danno appuntamento nella terra di re Artù e degli antichi Druidi per dare vita a una rassegna artistica, musicale e culturale, che esula da implicazioni ideologiche, come tiene a sottolineare il direttore del Festival, l’asturiano Lisardo Lombardia.

La manifestazione bretone, dedicata quest’anno alle tradizioni e alla cultura d’Irlanda, ambisce a unire popoli e culture diverse, a sperimentare e mescolare generi musicali e artistici di varia provenienza attraverso convegni, laboratori, dibattiti, spettacoli, tornei e concerti. Protagonisti di quest’anno sono la cantante Suzanne Vega (il 5 agosto), la band scozzese Salsa Celtica e l’immancabile campionato nazionale di cornamuse che vede riuniti gli strumenti più strani e antichi, come gli ipibroch, dalla Scozia, e i legaïtas dalla Spagna. Anche quest’anno l’invasione celtica si ritrova nel Palais des Congrès, al Grand Théatre, nella chiesa di san Luigi, al porto di Keroman, nello stadio Parc de Moustoir e sotto i tendoni del “villaggio celtico”, ricostruito di fronte al municipio. Ovunque, durante i giorni del Festival, l’atmosfera è suggestiva e gioiosa e non solo per la presenza di migliaia di artisti in costume tradizionale e di centinaia di migliaia di pinte della migliore birra artigianale.

E’ l’occasione giusta per seguire un corso di lingua bretone o le lezioni di danza tradizionale; di conoscere un nuovo strumento musicale o di imparare a cucinare ricette locali. Il programma della manifestazione è ricchissimo e tanti sono gli appuntamenti, i giochi e i concorsi (quasi tutti gratuiti) ma la spettacolare parata delle nazioni celtiche, che conclude il Festival, è assolutamente da non perdere: più di 3.500 musicisti, cantanti, bande e danzatori da tutto il mondo celtico sfilano per le vie cittadine indossando il costume nazionale in un tripudio di colori e di suoni. La scelta di Lorient è perfetta: strategicamente posizionata di fronte all’oceano Atlantico e alle spalle di una foresta ricca di leggende, dolmen e simboli celtici. La cittadina, quasi interamente distrutta durante la Seconda guerra mondiale, conserva intatta la base degli U-Boot, i sommergibili tedeschi, nel porto di Keroman. Presso la base, capolavoro d’ingegneria militare, si trova anche l’esposizione permanente della Cité de la Voile Éric Tabarly, sul mondo del mare e dei marinai. Il territorio bretone che ospita Lorient è un susseguirsi di cittadine medievali con case a graticcio e antichi resti celtici, con simboli e testimonianze del passaggio di cavalieri e santi, tutti personaggi di storie sempre in bilico tra la realtà e la leggenda.

E’ la terra di re Artù, del mago Merlino e della magica foresta di Brocelandia, oggi conosciuta con il nome di Paimpont; è la terra ricoperta di monumenti megalitici, enormi pietre magiche raccolte in gruppi o lasciate da sole a compiere strani riti. Come fecero i nazisti che le ricoprirono di cemento armato per proteggere i loro sommergibili, trasformandoli in hangar preistorici. O, meglio, come riuscirono a salvare miracolosamente l’intera foresta dal terribile incendio del 1990. Alle spalle di Lorient si entra nella foresta punteggiata di menhir e castelli disabitati, non prima di aver attraversato la cittadina di Josselin, con le sue case medievali aggrappate a un castello del XIV secolo sul fiume Oust: è una fortezza sul lato ovest e un raffinato palazzo a est. C’è un antico castello anche nel cuore della foresta, affacciato sulle acque del lago che Merlino aveva creato per proteggere l’amata Viviana: è il maniero di Comper, meta degli appassionati del ciclo di re Artù e dei cavalieri della Tavola rotonda, che racchiude tante leggende e storie di magia. Tornando verso l’oceano si attraversa la penisola di Quiberon, che regala panorami spettacolari lungo i sentieri e le scogliere della Côte Sauvage, in particolare il grande e suggestivo arco di roccia di Port Blanc, scavato dalla forza del mare. Di grande atmosfera è anche la cattedrale di Vannes, poco oltre il golfo di Morbihan, mentre all’interno si arriva al capoluogo Rennes, dove merita una visita l’antico parlamento bretone del 1618, un altro dei luoghi storici per chi ama la cultura bretone.
ansa

Turismo: Expedia, raddoppiate prenotazioni hotel primi 3 mesi 2014

Le prenotazioni per soggiornare per una notte nelle localita' italiane hanno registrato un aumento del 100% nei primi tre mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre la domanda per pernottare in albergo in Italia e' triplicata. Lo rende noto Expedia, uno dei leader mondiali dei viaggi online, secondo la quale ha rilasciato oggi alcuni i dati che mostrano le tendenze di viaggio, nello stesso periodo, le regioni sciistiche italiane hanno registrato una rapida crescita, tre volte superiore rispetto alla percentuale precedente. Secondo Expedia i paesi che hanno registrato la domanda piu' alta per gli hotel italiani sono Regno Unito, Stati Uniti, Germania, Svezia, Francia. Il paese che ha registrato la crescita piu' ampia nelle prenotazioni verso le localita' italiane, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, e' stata la Russia (con una crescita triplicata): i russi registrano inoltre i soggiorni piu' lunghi (piu' di 5 notti in hotel) e prenotano con quasi 20 giorni d'anticipo. La Costa Toscana e il Lago Maggiore hanno registrato una crescita tre volte superiore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente nei pernottamenti di una notte. "L'Italia e' una delle destinazioni turistiche top del mondo. Citta' come Roma, Venezia e Milano sono sempre state popolari tra i turisti internazionali, ma e' sempre emozionante vedere come la domanda internazionale, per visitare le nostre splendide destinazioni turistiche, continui a crescere. Stiamo registrando un solido interesse da parte di mercati importanti come la Russia e la Scandinavia, nonche' da mercati tradizionali come Regno Unito e Stati Uniti", ha dichiarato Walter Lo Faro, Senior Director of Management Market di Expedia, che lavora nella sede di Barcellona. "Con piu' di 150 siti di prenotazione in 70 Paesi, i viaggiatori business e leisure di tutto il mondo hanno accesso diretto a tutti gli alberghi partner di Expedia". (AGI) .

Turismo: da Gaza all'ebola, la mappa delle mete da evitare


Evitare Libia e Striscia di Gaza, ma anche controllare le condizioni meteo per il pericolo tifoni nel sud-est asiatico e accertarsi della situazione sanitaria a fronte dell'allarme ebola in Africa occidentale: sono solo alcuni degli avvisi pubblicati dall'Unita' di Crisi della Farnesina sul sito 'Viaggiaresicuri', costantemente aggiornato sulle situazioni di rischio in tutto il mondo. Sul portale sono indicate espressamente le aree in cui bisogna evitare di recarsi a causa dello specifico contesto locale o dei particolari livelli di rischio.
  Consultandolo, e' anche possibile ottenere informazioni relative alle normative d'ingresso, numeri utili, condizioni sanitarie e climatiche di tutti i Paesi. Tra gli avvisi, si va dal rafforzamento dei programmi di controllo alle frontiere negli Stati Uniti per il crescente rischio di attentati, all'allarme ebola in Africa occidentale con la conseguente raccomandazione di evitare le zone colpite dall'epidemia adottando una condotta vigile e prudente anche nei Paesi confinanti, fino all'invito a controllare gli 'allarmi meteo' per il rischio di tifoni nell'area di Taiwan e sulle coste della Cina sud-orientale nel periodo estivo.
  Iscrivendosi al sito www.dovesiamonelmondo.it, e' invece possibile segnalare il proprio itinerario e i propri recapiti per permettere all'Unita' di Crisi, in caso di emergenza, di poter inviare sms di allerta e intervenire pertanto con maggiore rapidita'. I servizi, attivi 24 ore su 24, sono consultabili anche su smartphone e tablet tramite apposite applicazioni. Ecco la mappa delle zone a rischio: - Libia: pressante invito a non recarsi nel Paese e ai connazionali presenti a lasciarlo temporaneamente - Israele: si consiglia di evitare i viaggi nelle aree situate entro un raggio di 40 km dalla Striscia di Gaza, di attenersi scrupolosamente alle misure cautelative e di conoscere la posizione di rifugi anti-missili - Territori palestinesi: elevatissima tensione, evitare l'ingresso nella Striscia di Gaza - Egitto: evitare i viaggi non indispensabili in localita' diverse dai resort situati a Sharm el-Sheik, sulla costa continentale del Mar Rosso, nelle aree turistiche dell'Alto Egitto e di quelle del Mar Mediterraneo.
  Marocco: il locale ministero dell'Interno ha recentemente segnalato un crescente rischio della minaccia terroristica chiedendo di elevare la soglia di vigilanza al riguardo. E' del tutto sconsigliato intraprendere viaggi via terra dal Marocco verso la Mauritania e il Mali.
  - Ucraina: si sconsigliano vivamente viaggi a qualsiasi titolo nelle regioni di Donetsk e Lugansk e in Crimea, mentre si consiglia di effettuare solo i viaggi ritenuti indispensabili nelle regioni sud-orientali.
  - Nigeria: si sconsigliano viaggi che non siano dettati da ragioni di necessita', in particolare nel nord-est.(AGI) (AGI) - Roma, 1 ago. - Sierra Leone: sconsigliati viaggi non necessari nel Paese a causa dell'aggravarsi della situazione legata al'epidemia di ebola.
  - Kenya: a seguito degli attacchi terroristici degli ultimi mesi avvenuti sia a Nairobi che a Mombasa, e quelli nelle recenti settimane nelle vicinanze della zona costiera di Lamu, si segnala il progressivo aumento del rischio per il crescente attivismo di al Shebaab e gruppi locali particolarmente attivi nella contea di Lamu, nella quale si raccomanda di limitare la presenza ed effettuare solo viaggi necessari.
  - Indonesia: resta attuale il rischio di attacchi terroristici in tutto il territorio, in particolare nella capitale Giacarta e nelle altre maggiori aree urbane, si raccomanda la massima prudenza e cautela negli spostamenti.
  - Malaysia: la costa orientale del Sabah, da Kudat a Tawau, continua a essere teatro di gravi episodi di violenza a danni di turisti.
  - Taiwan: tifoni anche di notevole intensita' possono abbattersi nel periodo estivo/autunnale sull'isola, come pure sulle coste della Cina sud-orientale, si consiglia di informarsi preventivamente sulla situazione meteorologica.
  (AGI) .

Termini Imerese senza quel chilometrico squallore di Area Industriale, sarebbe stata una seconda Taormina

Non far nulla a Termini Imerese che, dopo aver dovuto rinunciare a qualsiasi futuro turistico, (e chi conosce Termini può facilmente immaginare come senza quel chilometrico squallore di Area Industriale, sarebbe stata una seconda Taormina), oggi rinuncia anche a qualsiasi possibile ulteriore presenza industriale.

tratto da http://www.vivienna.it