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Festa a Genova per battesimo Costa Diadema

Un fragoroso applauso e una pioggia di paillettes dorate ha accolto stasera il suono della bottiglia che si è infranta decisa sulla prora di Diadema, nuova ammiraglia di Costa Crociere. Si è così celebrato, in una giornata di festeggiamenti a Genova, il battesimo della più grande nave italiana mai costruita. Momenti di grande emozione hanno accompagnato il taglio del nastro da parte della madrina, la giovane agente di viaggio italiana Carolina Miceli. La cerimonia è stata preceduta da una parata che ha visto la madrina, al braccio del comandante Massimo Garbarino e seguita dalle damigelle d'onore in rappresentanza di Germania, Francia, Spagna e Cina, percorrere i vari ponti della nave, ormeggiata al Ponte dei Mille, fino a giungere sul palco del Teatro Emerald dove il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e Presidente della Cei ha benedetto la nave dopo che tutti gli ospiti si erano alzati in piedi per l'inno nazionale.
"Questa nave farà felice molta gente ed è l'ambasciatrice del meglio dell'Italia" ha affermato l'amministratore delegato di Costa Crociere Michael Thamm dopo aver ringraziato l'architetto Farcus che ha realizzato gli interni e Fincantieri per i risultati raggiunti. Ad augurare "vento in poppa e mare piatto" è stato l'ingegner Antonio Quintano direttore generale dello stabilimento Fincantieri di Marghera dove la nave è stata costruita. Parole di augurio anche dal sindaco di Genova Marco Doria e dal presidente della Regione Liguria Claudio Burlando.
"Ci auguriamo che la storia di Costa possa continuare ancora e che diventi sempre più grande" ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei. "E che il Signore ti faccia traversare mari sempre tranquilli" ha affermato Bagnasco prima di impartire la benedizione alla nave. Nel suo intervento Bagnasco ha affermato che i trasporti contribuiscono alla conoscenza tra i popoli, sottolineando poi che: Costa porterà in tutti porti e in tutti i mari il vero volto dell'Italia, professionalità, stile, signorilità, accoglienza. 
"Costa Diadema stabilirà nuovi standard di qualità nell'industria delle crociere in Europa. Rappresenta la miglior espressione del nostro nuovo posizionamento di brand, basato sul concetto di offrire il meglio dell'Italia" dice l'amministratore Delegato di Costa Crociere, Michael Thamm.
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New York scintilla per le feste natalizie. La città si prepara ad accogliere 5 milioni di turisti con show e eventi

di Paola Mentuccia

Non c’è occasione migliore di visitare New York che durante il periodo natalizio. La capitale più scintillante del mondo si anima come in nessuna altra stagione dell’anno e regala emozioni di altissimo livello: luci e decorazioni illuminano le strade della città, si accende l’Albero di Natale del Rockfeller Center e le stravaganti luminarie di Dyker Heights rendono speciale l’atmosfera a Brooklyn. Le festività saranno inaugurate ufficialmente il 27 novembre dalla tradizionale Macy’s Thanksgiving Day Parade e proseguiranno con un fitto calendario di eventi fino a gennaio. NYC & Company, ente del turismo di New York City, si appresta ad accogliere i cinque milioni di visitatori previsti per il periodo natalizio con iniziative in ognuno dei distretti newyorkesi.
Manhattan - Giunta all’88esima edizione, la Macy’s Thanksgiving Day Parade, la più famosa parata della Festa del Ringraziamento, si terrà quest’anno il 27 novembre e sfilerà dall’incrocio tra la 77th Street e Central Park West a Herald Square. Uno straordinario show in movimento che coinvolge ogni anno oltre diecimila partecipanti con carri colorati, bande musicali ed enormi gonfiabili dei più celebri personaggi del mondo animato. Al Rockefeller Center, l’albero simbolo del Natale di New York City sarà illuminato a partire dal 3 dicembre. La cerimonia di accensione, con spettacoli live dalle 19 alle 21 e ospiti del mondo dello spettacolo, richiama decine di migliaia di persone e milioni di spettatori che assistono in diretta televisiva all’evento. Decorato con migliaia di luci LED e con una preziosa stella di Natale firmata Swarovski, l’albero rimarrà acceso fino al 7 gennaio. Per tutta la stagione invernale fino ad aprile, inoltre, sarà aperta la pista di pattinaggio sul ghiaccio The Rink at Rockefeller Center, che può ospitare un massimo di 150 pattinatori alla volta.

Sarà invece decorato con origami l’albero di Natale all’American Museum of Natural History: sarà possibile ammirarlo dal 24 novembre al 4 gennaio. Il 27 dicembre, inoltre, il museo ospiterà la Kwanzaa Celebration, commemorazione della comunità afroamericana e il Mount Vernon Hotel Museum & Garden, antica dimora del XIX secolo nell’Upper East Side, sarà decorato per le feste e propone visite guidate a lume di candela il 5 e 6 dicembre alle 18, alle 19 e alle 20.
A partire da novembre, sarà poi possibile fare acquisti originali nelle bancarelle dei mercatini di Natale, che apriranno in diversi punti della città: l’Union Square Holiday Market, dal 20 novembre al 24 dicembre, il Columbus Circle Holiday Market dal 2 al 24 dicembre, l’Holiday Shops at Bryant Park allestito già dal 21 ottobre e aperto fino al 4 gennaio all'interno del Winter Village a Bryant Park e il Grand Central Holiday Fair dal 17 novembre al 24 dicembre nella Vanderbilt Hall di Grand Central Terminal.
Durante le feste non c’è niente di meglio che concedersi una serata a teatro con famiglia e amici. Due gli spettacoli da non perdere, grandi classici di stagione: Radio City Christmas Spectacular con le Rockettes, fino al 31 dicembre al Radio City Music Hall, e Lo Schiaccianoci di George Balanchine del New York City Ballet dal 28 novembre al 3 gennaio. The ride’s Holiday Edition permette di girare per la città ammirando le strade e gli edifici decorati a festa. On Location Tours propone Holiday Lights & Movie Sites, il tour che permette di scoprire la città seguendo le tracce di grandi film del Natale girati a New York City come “Miracolo sulla 34a strada”, “Mamma ho perso l’aereo”, “Elf” e altri. Disponibile dal 28 novembre al primo gennaio, WindowsWear è invece un tour che porta alla scoperta delle più belle e stravaganti decorazioni e vetrine di Natale. La visita inizia da Macy’s Herald Square per proseguire su Fifth Avenue passando per l’Empire State Building, Bryant Park, Rockefeller Center, Central Park e altri indirizzi iconici della città. Il Flatiron District festeggia il periodo di Natale con la rassegna 23 Days of Flatiron Cheer: per 23 giorni, a partire dal primo dicembre, il quartiere ospiterà numerose attività tra eventi, promozioni nei negozi e omaggi speciali. La 28esima edizione di Miracle on Madison Avenue è in programma, invece, per il 6 dicembre: i negozi situati tra la 57th e l’86th Street doneranno il 20% dei ricavi delle vendite della giornata a beneficio di The Society of Memorial Sloan Kettering Cancer Center. E ancora: Gingerbread Extravaganza torna a Le Parker Meridien e per tutto il mese di dicembre e fino agli inizi di gennaio, le panetterie e i ristoranti locali realizzeranno dolci di pane allo zenzero creativi. I visitatori potranno scegliere il migliore acquistando i biglietti al desk del concierge dell’albergo e i profitti saranno destinati al City Harvest. Per tutto il mese di dicembre tornano, infine, gli spettacoli di luci LED all’Empire State Building che si illuminerà a tema natalizio, offrendo uno show sensazionale. I visitatori dell’Osservatorio potranno assistere inoltre a performance live di Natale all’80esimo piano e ammirare una veduta a 360 gradi sulla città.

The Bronx - Perfetta per chi viaggia con i bambini la visita ai New York Botanical Garden dove dal 15 novembre al 19 gennaio torna l’Holiday Train Show: trenini elettrici di varie epoche viaggiano attraverso più di 100 modelli in scala delle icone newyorkesi, dal Brooklyn Bridge allo Yankee Stadium, costruiti con materiali naturali come corteccia, rami e semi. L’Holiday Family Day al Bartow-Pell Mansion Museum di Pelham Park è il 6 dicembre: le famiglie potranno ammirare questa residenza del 19° secolo decorata per Natale e i bambini saranno coinvolti in diverse attività tra cui la foto con Babbo Natale. Per tutto il mese di dicembre, Wave Hill ospiterà eventi a tema per famiglie, tra cui l’Holiday Weekend workshop il 6 e 7 dicembre, i fine settimana Family Art Projects dedicati all’arte e l’esibizione live dei pianisti Soyeon Kate Lee e Ran Dank della Nutcracker Suite di Tchaikovsky il 14 dicembre.

Staten Island - L’Historic Richmond Town propone i Candlelight Tour il 13 dicembre. Candele, lampade a olio e caminetti accesi faranno brillare il quartiere storico situato a nord di Staten Island. Le prenotazioni sono già aperte.

Queens - Queens Historical Society presenta il 7 dicembre l’Annual Historic Holiday House Tour. La visita guidata include il passaggio da sette musei e siti storici del Queens decorati per il Natale: Kingsland Homestead, Flushing Quaker Meeting House, Flushing Town Hall, Voelker Orth Museum, Lewis H. Latimer House, Louis Armstrong House Museum e Bowne House. Il Louis Armstrong House Museum ospiterà delle speciali visite guidate per tutto il mese di dicembre accompagnate dalla voce registrata di Louis Armstrong in “Twas the Night Before Christmas (A Visit from St. Nicholas)”. Il tour della durata di 40 minuti all’interno della casa, inscritta tra i National Historic and New York City Landmark, permette di scoprire la vita della leggenda del jazz.

Brooklyn - Giunto alla sua ottava edizione, A Slice of Brooklyn’s Christmas Lights & Cannoli Tour offre ai visitatori l’opportunità di visitare con un tour guidato il quartiere di Dyker Heights, famoso per le stravaganti decorazioni di Natale delle sue case. La visita si conclude con una degustazione di delizie come cioccolata calda e cannoli. I tour saranno operativi dal primo al 31 dicembre.
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GRANA, la disputa millenaria: padano o emiliano?

Raccontano 1000 anni di storia, 10 secoli di sapienza monastica divenuta nutrimento del corpo e non solo dello spirito. L’anno scorso, Grana Padano e Parmigiano Reggiano hanno mosso 4.472 milioni di euro. D’altronde, già nel cuore del ’500 il loro antenato era richiesto da mezza Europa. E già allora, a mezzo millennio dalla prima caseificazione, deliziava anche «i Reverendi Abbati, Vescovi,  Arcivescovi, Cardinali e Papi, i Conti, Marchesi, Duchi, Arciduchi, i Re e gli Imperadori».

Ecco il «cacio piacentino», altrove detto «Melanese», «Lodesano», «Brassiano» piuttosto che «Mantoano» o «Veneto». E ovviamente «Parmesano», anche se il forestiero che pronunciava per tutti il nome «Grana» poteva star certo di essere compreso. Lo riferisce il conte Giulio Landi, feudatario di Caselle, nella sua Formaggiata: una lode al «Serenissimo re della virtude», il latticino a pasta granulosa e cotta che il nobile dona al cardinale Ippolito de’ Medici insieme a quel bizzarro componimento.

Tradizione vuole che la prima forma a pasta di «grana» sia stata prodotta nel 1135, in concomitanza con la fondazione dell’abbazia di Chiaravalle milanese. È quanto riportano gli agronomi Arrigo Caleffi ed Eugenia Mazzali, che nel loro Accadde molti secoli fa... Grana Padano
(2000), ricordano l’origine delle grance: le comunità agrarie sorte all’ombra dei grandi monasteri benedettini e cistercensi; quelle stesse che «riportarono la valle del Po a una condizione vivibile, bonificando terre basse e impaludate, sistemando prati e marcite, e dando vita ai primi allevamenti di bestiame di questa nuova era».
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Allevamenti, cioè latte in abbondanza. Sempre più in eccesso. Ecco allora l’intuizione di un formaggio che ne richiedesse in gran quantità, che stagionasse, che durasse nel tempo. Che inaugurasse una sorta di
green economy, in cui nulla si perdesse di ciò che natura aveva donato. Nasce così il caseus vetus, quel «cacio vecchio » così inizialmente chiamato dai suoi religiosi artefici cultori del latino.
Eppure, la data del 1135 non convince. Come nota Valerio Ferrari, studioso di storia naturale e antropica padana, «è poco credibile pensare che i Cistercensi di Chiaravalle, appena fondato il nucleo di quella che sarebbe divenuta la celebre abbazia, si fossero messi a inventare formaggi mai visti prima. Probabilmente – considera – a loro va attribuito il merito di aver perfezionato tecniche già conosciute'. Che ci riportano dunque indietro di almeno un secolo, a 1000 anni e forse oltre da oggi, quando alcuni ordini religiosi avviarono l’allevamento bovino.
L'abbazia di Abbadia Cerreto (Lodi)
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Sta di fatto che la prima testimonianza certa porta la data del 1254, e associa il formaggio alla città emiliana: in un atto notarile custodito a Genova nell’Archivio di Stato si legge infatti casei paramensis, cioè «(di) formaggio parmigiano ». Idem un secolo più tardi: Giovanni Boccaccio, elevando quel latticino a leccornia dell’immaginario paese di Bengodi, scrive nel suo Decameron «eravi una montagna tutta di parmigiano grattugiato».
La marchiatura delle forme
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Che il granuloso formaggio sia dunque nato oltre il Po? Landi dissente: con quel nome non bisogna intendere il luogo che per primo «inventò » il «Serenissimo», bensì il suo maggior centro di smercio. Una cosa è certa: ai suoi tempi, il monastero benedettino di San Giovanni Evangelista a Parma già coordinava una rete di grance di cui il
caseus vetus era il fiore all’occhiello. Ma attenzione. Nel XVIII secolo, il libertino avventuriero Giacomo Casanova sconfessa sia la teoria di Parma, sia quella di Chiaravalle. E avvalora, seppure indirettamente, l’ipotesi di Ferrari. Lo fa nella sua autobiografia, dove rammenta all’«Europa ingrata» che l’«eccellente formaggio» detto «Parmigiano...
in realtà, non è di Parma, ma di Lodi». E più d’una fonte, a voler ben vedere, indica nel Granone lodigiano il progenitore di tutti i «Grana».

Il caratteristico metallico per il trasporto del latte 
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Poco importa: il 'nuovo' vecchio caseus nacque nella Valle del Po, e col tempo si allargò all’Appennino. Fuorviante solo in apparenza Giulio Cesare Croce (1550-1609), che alla lettera «V» de L’Alfabett in lod dol buon formai recita: «Virgilio nella bucolica che fece, sopra ogni cosa loda il buon Formaggio». Nessun dubbio che il prodotto di 1600 anni prima fosse molto diverso dal 'nuovo' «Mantoano», ma è comunque suggestivo ricordare che, quando il cantastorie bolognese scrive il suo giocoso abbecedario, nelle terre dell’alto Mincio i Gonzaga già da tempo irrigano i prati stabili: distese a vegetazione grassa e spontanea, alcune delle quali ancor oggi alimentano un particolare Grana Padano.

È il Settecento a vedere i primi studi sull’antico cacio, mentre il secolo successivo testimonia in area emiliana il rifiuto dei conservanti: la prima vera differenza tra Parmigiano Reggiano e Grana Padano, i cui produttori nel 1934 e 1954 fondano i rispettivi consorzi e scelgono la linea del Po quale confine naturale tra i 2 marchi. Nel frattempo, la Convenzione di Stresa del 1951 aveva deciso di separare i 2 colossi, imponendo precisi disciplinari di produzione e dichiarando il Grana Padano erede dell’antico Lodigiano. Ultimo di alcuni atti normativi, il riconoscimento Dop (Denominazione d’origine protetta) conferito nel 1996 dall’allora Comunità europea (Ce).

Oggi, è la storia a orientare il futuro: Ettore Capri, docente di Chimica agraria alla Cattolica di Piacenza, ha da poco inaugurato uno studio sul ciclo di vita del Grana. Vuole tornare alle origini, eliminare quanto più possibile l’impatto ambientale della sua produzione. A lui non interessano le dispute sul luogo preciso in cui nacque la prima forma: «Il Grana – scandisce – è il formaggio di questi territori con i loro paesaggi, la gente che li popola, la sua cultura millenaria. E i suoi ordini religiosi, che hanno mostrato il valore sociale dei beni scaturiti da un perfetto ecosistema agroforestale».
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Il sogno di Orazio, ecco una vera anima per l'Expo

Quella che vi sto per raccontare è la storia di un angelo matto. Di un sognatore, di uno che sa dove vuole andare, perché ha dentro "il sogno della giovinezza". Orazio Schelfi lo conosco da una ventina di anni. Da quando scendeva dalle malghe sul Monte Baldo per vendere il suo Primo Fiore, un formaggio straordinario, di cui è rimasto pressoché l'unico produttore. 
Ma come in tutte le cose italiane non ha sempre avuto vita facile per affermare il suo prodotto: la burocrazia complica la vita, anche se, colpo di fortuna, un bel dì, nella sua malga arriva nientemeno che il presidente della Repubblica Ciampi. E il suo Primo Fiore torna alla ribalta delle cronache. 
Ieri l'altro, dopo tanto tempo, sono tornato a trovarlo, in Trentino, sugli altipiani di Brentonico, località Festa, ed ho visto quello che san Benedetto avrebbe definito «l'eroico che diventa quotidiano». Orazio ha 48 anni, sette figli, un caseificio dove lavorano con determinazione, ma soprattutto un'azienda agrituristica, con sette camere, una sala da pranzo e una teoria di situazioni per l'accoglienza, costruite pezzo dopo pezzo, nei lunghi inverni di montagna, con i suoi figli. 
C'è una sala, che io battezzerei proprio del sogno della giovinezza, dove spunta un albero di ciliegio. Ed è il ciliegio dove lui giocava e sognava. Anche il figlio più piccolo un giorno gli ha detto: «Ma se scende tanta neve come facciamo a uscire di casa e andare dalle bastie?». E Orazio gli ha chiesto: «Tu cosa dici?». Detto fatto hanno costruito un tunnel bellissimo, di pietra, che diventerà presto un percorso, che collega l'azienda al caseificio, secondo le tecniche di scavo usate durante le due grandi guerre. 
Orazio si sveglia alle 4 del mattino per andare nei mercati a vendere il formaggio, mentre la moglie Miriam segue la famiglia, l'agriturismo e accudisce la suocera che ha 80 anni. La quale dice che è felice, solo felice nel vedere i frutti: ha 18 nipoti e un pronipote. Ma Orazio, che nel fisico e nella fierezza dello sguardo assomiglia a suo padre (il sogno della giovinezza) ritratto in Egitto su un cammello, ha voluto portare i suoi saperi a Lima, in Perù, dove ha insegnato a fare il formaggio e a gestire un caseificio, prendendosi del tempo, per quello che si può definire un personale impeto missionario. 
Perché racconto questa storia che mi ha letteralmente sbaccalito? Perché ho mangiato bene in quell'agriturismo, e poi ho dormito nel silenzio di un sabato d'autunno immerso nella natura e nei castagni? No, anche se tutto questo è accaduto. Parlo di Orazio, innanzitutto, perché in poco tempo mi ha fatto vedere la forza della famiglia italiana, che è memoria, solidarietà, ingegno, capacità di restituzione. Sogno. L'anima dell'Expo, cui tanto si parla, sta dentro a queste storie: il nostro essere, la nostra Italia, che è fatta per andar nel mondo. Che storia fantastica.
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Il raggio di sole dell'agriturismo nell'estate italiana più nera

Ormai è certo, l'estate italiana dal punto di vista del giro d'affari turistico è stata un disastro. Colpa del maltempo, certo, ma anche ovviamente del morso della crisi che non accenna a diminuire di intensità.
Stando ad Unioncamere, il risultato è semplice e drammatico: l'estate italiana si è chiusa con un calo dei pernottamenti del -5,6% a luglio e del -3,8% ad agosto e il 48% delle imprese che dichiara una diminuzione degli affari nei mesi estivi (a fronte del 42,7% che registra sostanziale stabilità e del 9,2% che mette a segno un aumento rispetto all'estate 2013). Una situazione che, a ben vedere, si deve anche alla difficoltà del Paese di posizionarsi sui mercati in modo innovativo, offrendo prodotti di svago aggiuntivi e fortemente qualificanti che possano superare le "intemperie".
Diversa, sembra, è la situazione dell'agriturismo che in qualche modo si è difeso, seppur soffrendo anch'esso degli effetti della congiuntura difficile. Stando a Coldiretti-Terranostra, per esempio, più di quattro famiglie italiane su dieci avrebbero deciso di andare in vacanza con meno di 500 euro a persona per l'estate 2014. Con una sola meta: un'azienda agrituristica in grado di offrire serenità e buona tavola a prezzi abbordabili. Sempre stando alle previsioni, di fatto realizzate, dei coltivatori, meno di un italiano in vacanza su tre ha preferito l'albergo e il 3% un agriturismo.
Ma non basta, perché la difficile estate degli italiani ha colpito pure l'industria alimentare che – ha fatto ancora notare Coldiretti – è il solo settore produttivo a far registrare una riduzione con un calo dell'1,3% in termini di produzione ad agosto rispetto a luglio 2014. Colpa, appunto, dell'andamento negativo delle vacanze degli italiani, che hanno tagliato il budget di spesa anche per gli alimentari mentre alcuni prodotti tipicamente stagionali hanno fatto registrare un calo dei consumi a causa del maltempo.
A poco, a questo punto, è servito un settembre più favorevole dal punto di vista climatico. Sempre secondo i coltivatori diretti, nello scorso mese, quasi la metà degli italiani ha partecipato a sagre e feste di paese, ma sempre con uno spirito improntato al gran risparmio e al ritorno alle cose semplici e buone e soprattutto poco costose.
Insomma, clima e pochi soldi indicano una sola strada: trovare nuovi modi per attirare consumatori. Da questo punto di vista ha ragione Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, che ha commentato: «Nell'era di Internet e della globalizzazione, occorre rendersi conto che l'offerta turistica tradizionale non basta più». Il difficile è dare seguito a questa constatazione. E forse proprio dall'agriturismo
può arrivare qualche suggerimento.
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Minicaseifici, novità nel mercato agroalimentare


Cambia ancora la geografia della distribuzione alimentare nazionale. Oltre alla ormai consueta tendenza che vede diminuire i punti vendita tradizionali, le ultime rilevazioni fanno annotare nuove forme di distribuzione e vendita che, seppur ancora tutto sommato sperimentali, devono tenere desta l’attenzione dei produttori.
È il caso dei minicaseifici: strutture di effettiva produzione di formaggi e latticini che in genere, però, sono poste all’interno di ristoranti e che quindi consentono un consumo pressoché immediato dei prodotti. Del fenomeno se ne è parlato nel corso dell’edizione 2014 di "Expocasearia", la manifestazione dedicata alla trasformazione del latte nata dalla crescita delle Fiere zootecniche internazionali di Cremona.
Fenomeno di nicchia, ovviamente, quello dei minicaseifici: nasce di fatto dall’abitudine ormai consolidata di andare a cercare la genuinità degli alimenti e, se possibile, vederli addirittura produrre. Un po’ moda un po’ necessità, dunque, che tuttavia sta condizionando una certa parte del consumo alimentare nazionale. Ad oggi, si parla di circa 3.000-3.500 minicaseifici attivi in Italia, una realtà in continua crescita che si sta allargando, come si è detto, anche alla ristorazione: locali attrezzati con piccoli laboratori di produzione hanno aperto da Milano ad Aversa, dal Salento alla Val di Fassa. Si tratta di piccoli laboratori artigianali capaci di produrre e servire in tempo reale, mostrando tutte le fasi di lavorazione, formaggi molli (stracchini, caciotta, formaggi a crosta fiorita), a pasta filata (mozzarella, caciocavallo) e ricotte. Ciò che rende interessante il settore - spiega una nota -, è che le trasformazioni casearie non prediligono solo gli storici formaggi stagionati ma riguardano anche i formaggi freschi, erborinati, muffettati, lo yogurt e perfino il gelato.
Certo, si tratta pur sempre di strutture che devono rispettare tutte le norme igienico-sanitarie e che possono essere avviate solamente con investimenti corposi (dai 35 ai 70mila euro solo per le parti tecnologiche), ma a quanto pare anche per questa strada può passare l’espansione del mercato agroalimentare nostrano. Che, intanto, conferma alcune tendenze di fondo. Secondo un’analisi Coldiretti sugli ultimi dati Istat disponibili, c’è stato un calo del 3,7% per il commercio alimentare in generale con il crollo degli acquisti nelle piccole botteghe (-5,1%) e la riduzione della grande distribuzione (-3,2%) mentre tengono solamente i discount (+0,4%).
Numeri che vanno di pari passo con altri che definiscono ancora meglio la situazione: stando ad un’altra indagine Coldiretti/Censis, infatti, quasi un italiano su tre accumula in casa riserve alimentari come non avveniva dai tempi di guerra.
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Trivago, hotel italiani tra i più cari d'Europa

(ANSA) - ROMA, 30 OTT - Gli hotel italiani sono tra i più cari d'Europa, secondi solo a quelli francesi. Emerge da un'indagine dell'osservatorio trivago, che ha messo a confronto i prezzi degli hotel in Italia con 8 nazioni europee, scoprendo che i listini nostrani arrivano a una media di 144 euro a notte (il 121% in più della più economica Polonia). Secondo trivago nella classifica dominata dalla Francia (con una media di 152 euro a notte) il nostro Paese supera Regno Unito (139 euro), Germania (112) e Spagna (108). I prezzi dei 5 stelle in Italia arrivano a 325 euro di media, un balzo di ben 127% rispetto ai 4 stelle, il più alto tra i paesi analizzati.
    L'analisi di trivago mostra inoltre anche la presenza delle singole categorie alberghiere per nazione: in Italia, sul numero totale di hotel, ben il 56% appartiene alla categoria dei 3 stelle che hanno un prezzo medio di 99 euro a camera a notte, meno del Regno Unito e Francia. In Repubblica Ceca i 3 stelle raggiungono addirittura il 62% sul totale alberghiero, mentre è il Portogallo quello che detiene una percentuale più alta di hotel 4 e 5 stelle.

Wedding Tourism, nozze in Italia una moda da 315 milioni

di Cinzia Conti

Non solo George Clooney e Tom Cruise, non solo Salma Hayek e Kim Kardashian. Dal Veneto alla Puglia continua a crescere il numero di coppie straniere che sceglie l'Italia per celebrare il "grande giorno". E per rispondere a questa crescente domanda, il 12 e 13 novembre, Roma apre le porte ai buyer internazionali con la prima edizione della BMII - Borsa del Matrimonio in Italia, specializzata nel Wedding e Wedding Tourism.

Un settore in forte crescita capace di generare lo scorso anno - secondo JFC Tourism & Management - oltre 1 milione 221 mila presenze da 25 Paesi e un fatturato complessivo di 315 milioni di euro. E secondo i dati dell'osservatorio giornalistico internazionale Nathan l'Italia è il Paese leader al mondo in questo settore: dei 44 milioni di turisti che ogni anno visitano l'Italia, 352 mila - circa l'8% - lo fanno per motivi legati all'amore, cioè per sposalizi, anniversari o viaggi di nozze. La Francia è al secondo posto con 330 mila viaggiatori innamorati. Tra le location italiane più richieste per promettersi amore eterno ci sono Verona, la città di Romeo e Giulietta, Venezia, Firenze e Roma, la campagna senese, la costiera amalfitana con Capri, anche se la vera sorpresa è, da alcuni anni a questa parte, il Salento.

Su tutti sono gli inglesi a prediligere l'Italia, immediatamente seguiti da americani e russi. Non disdegnano giapponesi, irlandesi e arabi mentre i meno interessati sembrano essere i mediterranei, in particolare francesi e spagnoli. La scelta dell'Italia come luogo per celebrare il matrimonio limita ovviamente il numero dei partecipanti: solo in pochi casi si superano i 100 ospiti, mentre una buona quota di matrimoni non raccoglie più di 30 persone ma rimane alta comunque la spesa che difficilmente scende sotto i 51 mila euro.

Il matrimonio è quasi sempre da sogno e affidato a wedding planner o agenzie specializzate: Cina, Giappone, America, Russia sono quindi ormai clienti stabili per le imprese italiane di questo settore. Anche se sposarsi in Spagna o Grecia, con gli stessi servizi, costa mediamente circa il 15-18% in meno l'Italia - secondo JFC Tourism & Management - rappresenta in primis "storia e bellezze culturali" (16,3%) ma anche "fascino e luogo desiderato" (12,9%), senza tralasciare motivazioni legate al fattore "romanticismo e bellezza" (12%) e al "cibo" (11%). È importante anche il motivo del "racconto" dell'esperienza che hanno fatto amici o conoscenti che si sono sposati in Italia (10,5%) e il "paesaggio" (10%).

In testa alla classifica delle location spuntano castelli, agriturismi, ville, hotel e relais di lusso. Non mancano le richieste più bizzarre - e non sempre realizzabili - come la scalinata di piazza di Spagna o il Colosseo, piazza San Marco o Palazzo Vecchio. "Negli ultimi anni - dice Ottorino Duratorre, presidente di Romafiere, società organizzativa della BMII e specializzata in mostre e fiere di rilevanza nazionale come RomaSposa e Anteprima RomaSposa - il numero delle coppie di stranieri che scelgono l'Italia per coronare il loro sogno d'amore è in costante aumento, la previsione stimata dell'ultimo anno registra una crescita del 10%. In fiera ci saranno 60/80 buyer internazionali e 120 seller italiani".
ansa

La sicurezza in volo? Te la spiegano Lo Hobbit

In partenza per la Nuova Zelanda? Per una volta non perdetevi nemmno un secondo delle istruzioni per la sicurezza in volo e attenzione: potreste trovarvi in mezzo ad aquile giganti, orchi, maghi, elfi e nani. E' il nuovo appassionante video per la sicurezza in volo dell'Air New Zealand in tema Hobbit, realizzato in occasione dell’uscita del terzo episodio della saga, Lo Hobbit: la Battaglia delle Cinque Armate.

Stavolta per spiegare come allacciare le cinture e mettere le mascherine per l'ossigeno si scomodano niente di meno che Sylvester McCoy (Radagast), Elijah Wood (Frodo) e lo stesso regista Peter Jackson per "il video sulla sicurezza in volo più epico mai realizzato".

Dal 29 al 31 ottobre a Napoli il Forum Europeo del Turismo

Dal 29 al 21 ottobre, Napoli ospiterà il Forum europeo del Turismo: all’evento, che si colloca nel quadro delle iniziative del Semestre italiano della Presidenza dell’Unione europea, parteciperanno operatori provenienti da tutto il mondo e tutti i ministri della Cultura e del Turismo dei Paesi europei. Sono previsti convegni, dibattiti suquattro filoni: Turismo sostenibile, Digitalizzazione e innovazione nel turismo, Formazione ed educazione turistica, Azioni per promuovere l’Europa come destinazione turistica. Sarà poi tenuta una sessione plenaria di presentazione delle conclusioni raggiunte su ciascun tema.
I lavori si svolgeranno nelle sale del Museo di Capodimonte e saranno preceduti da una riunione informale dei ministri del Turismo e della Cultura dei Paesi europei, dei Paesi candidati all’adesione e dei Paesi dell’Efta con l’intento “di sottolineare le sinergie tra cultura e turismo e il ruolo che questi due ambiti possono rivestire per la crescita economica e occupazionale”. Gli ospiti internazionali trascorreranno una serata al Teatro San Carlo e ceneranno nel Salone della Meridiana presso il Museo Archeologico di Napoli.
webitmag.it

Nell’ambito della V edizione del Salone del Camper 2014, APC-Associazione Produttori Caravan e Camper ha premiato i vincitori del Concorso “Gli itinerari del turista in libertà”

Si è tenuta oggi, nel corso della manifestazione di riferimento in Italia e seconda in Europa per gli appassionati del turismo all’aria aperta, la cerimonia di premiazione del Concorso “Gli itinerari del turista in libertà”, promosso da APC. Il Presidente, Jan de Haas, insieme a Francesca Tonini, Direttore Generale, e a Gianni Brogini, Direttore Marketing, ha consegnato ai 10 vincitori, autori dei più suggestivi racconti e reportage fotografici pubblicati sul sito www.itineraridelturistainliberta.it e scelti da una giuria tecnica, il "Pacchetto Salone 2014 - 13-21 settembre": un week-end in Fiera in una piazzola elettrificata per camper, un biglietto omaggio per 3 persone e 3 buoni pasto, utilizzabili in un servizio ristorativo self-service.
 
Ad essere premiati: Ingrid Schmeiser per il suggestivo viaggio in Aquitania. Da Lione fino al Rocher de la Vierge, passando sul ponte in ferro progettato da Eiffel; Stefania Ermini e il suo viaggio in Portogallo, da Porto a Lisbona; Rosalba Battiglioni che, con il suo veicolo ricreazionale, ha visitato le Alpi Svizzere; Anna Avogadro, che racconta il viaggio in Toscana con tutta la famiglia; Valeria Triggiani che, per accontentare Silvia di 7 anni, ha comprato un voucher Rental Pack e ha viaggiato in libertà tra la città di Milano e il lago di Lesina.
 
Ed ancora Luigi Molinaro che, in camper, ha visitato il Marocco; Adele Vazon Bonzanino, che, partita da Pisa, ha raggiunto Capo Nord attraverso la Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia; Daniele Franceschini che ha visitato in camper Slovenia, Austria e Repubblica Ceca; Gloria Tavagnacco ha raggiunto Amsterdam, passando da Monaco di Baviera e Francoforte. Infine, Fulvio Repetto che, con il suo veicolo ricreazionale, è partito alla scoperta dell’Ucraina.
 
Queste e non solo - ha detto Jan de Haas, Presidente APC-Associazione Produttori Caravan e Camper - le esperienze condivise sul portale del Concorso ‘Gli itinerari del turista in libertà’. Racconti e immagini di paesaggi, monumenti, persone e, soprattutto, emozioni. Questi viaggiatori, con le proprie storie on the road, hanno condiviso le proprie esperienze con la community dei camperisti, che conta in Italia oltre 800mila persone, e hanno contribuito alla promozione della cultura del camper style. Vi invitiamo a visitare il sito internet del Concorso, prendere spunto dai viaggi proposti, preparare il vostro veicolo ricreazionale, una valigia e partire in libertà, con la famiglia, con gli amici, con il vostro amico a quattro zampe, alla volta di luoghi suggestivi tutti da scoprire”.
 
Parma, 14 settembre 2014
 

fonte: Ufficio Stampa c/o extra Comunicazione e Marketing
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone

Al via la V edizione del Salone del Camper 2014

La conferenza di inaugurazione ha dato ufficialmente il via alla manifestazione più importante
in Italia, seconda in Europa, per gli addetti ai lavori del settore del caravanning e per gli appassionati e gli amanti del turismo in libertà.

Taglio del nastro per il Salone del Camper 2014. La manifestazione fieristica per la promozione e la diffusione del turismo all'aria aperta, nata dalla collaborazione tra Fiere di Parma e APC-Associazione Produttori Caravan e Camper, rinnovata per altri 5 anni, fino al 2019, si protrarrà fino a domenica 21 settembre.

A dare il via alla V edizione Antonio Cellie, Amministratore Delegato Fiere di Parma, e Jan de Haas, Presidente APC.
È intervenuta poi la Prof.ssa Valeria Minghetti, CISET-Centro Internazionale di Studi sull'Economia Turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ha fornito una mappatura delle Regioni italiane in termini di capacità di sviluppo e diffusione del turismo all’aria aperta. A chiusura dell’incontro inaugurale, l’On. Mino Taricco, XIII Commissione della Camera dei Deputati (Agricoltura), ha sottolineato l’importanza del potenziamento del turismo in quell’Italia minore che molto ha da offrire per le bellezze naturali e paesaggistiche, per l’inestimabile patrimonio culturale e artistico che ospita e per le tradizioni enogastronomiche che continua a promuovere.

Nel corso della conferenza sono stati presentati i dati dell’industria caravanning, le potenzialità del turismo in libertà e le novità del settore, dai nuovi modelli alla componentistica fino all'accessoristica. Numerose anche quest’anno le aree dedicate ai visitatori: dall’Area Family & Fun all’Area Amici a quattro zampe, fino all’Area dedicata al mondo delle bike. Non mancano, inoltre, gli eventi in fiera come gli incontri che si terranno nello spazio Agorà e Agorà della Tecnica e il ricco palinsesto di eventi serali, oltre a un programma di iniziative che coinvolgono tutto il territorio della Provincia di Parma come il Festival del Prosciutto, giunto alla sua XVII edizione.

“Abbiamo voluto fortemente - ha affermato Antonio Cellie, Amministratore Delegato di Fiere di Parma - rinnovare la joint venture fino al 2019 con APC perché crediamo che Parma possa garantire agli espositori la massima visibilità e possa valorizzare al meglio il Made in Italy, così importante nell’industria del caravanning (rappresenta circa il 77% della produzione nazionale), oltre ad accogliere tutta la community del plein air. I Padiglioni di Fiere di Parma, infatti, sono diventati un’opportunità, un vero e proprio palcoscenico per gli addetti ai lavori che hanno potuto contare l’anno scorso su un pubblico di quasi 130mila appassionati, un ottimo risultato che ci auguriamo di replicare. Il team di Fiere di Parma ha lavorato in questi mesi per migliorare gli ottimi traguardi raggiunti nelle passate edizioni; l’offerta per i visitatori dunque è ancora più ricca e variegata, per ogni esigenza, il tutto completato dall’esposizione di oltre 600 veicoli ricreazionali”.

"Sono molto orgoglioso - ha detto Jan de Haas, Presidente APC-Associazione Produttori Caravan e Camper - di essere qui quest’anno al Salone del Camper in veste di Presidente dell’Associazione. Questa manifestazione fieristica è l’appuntamento più atteso dalle aziende del settore, in quanto punto ideale di incontro con la nutrita community dei camperisti e con le nuove potenziali fasce di utenti che vengono a Parma a curiosare e poi si innamorano del nostro mondo. Nonostante, infatti, il momento congiunturale abbia coinvolto anche l’industria del caravanning, l’interesse per il plein air non è diminuito. Il crescente trend dell’usato né è una dimostrazione (+54% dei trasferimenti netti di proprietà di autocaravan nel 2013 rispetto al 2012), così come il noleggio, una quota che si consolida nel 2013 raggiungendo il 16% delle autocaravan immatricolate sul territorio nazionale. Non dimentichiamo che sono stati nel 2013, 5,7 milioni i turisti italiani ed esteri a scegliere camper, caravan e tenda per viaggiare alla scoperta dell’Italia. Le potenzialità di questa tipologia di turismo sono ormai evidenti anche alle Amministrazioni locali che quest’anno hanno inviato ben 143 progetti, +5% rispetto al 2013, nell’ambito del Bando promosso da APC ‘I Comuni del Turismo all’Aria aperta’”.

“Ringrazio gli organizzatori - ha spiegato Mino Taricco, XIII Commissione della Camera dei Deputati (Agricoltura) per avermi invitato a partecipare a questa Fiera dedicata al mondo del turismo in libertà perché mi ha permesso di capire meglio questo settore, di cui faccio parte anch’io, essendo un camperista. Sono qui per raccontare delle attività a sostegno dei piccoli Comuni di questo nostro straordinario Paese. In Italia ci sono 8.000 Comuni, di cui 6.000 con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. Ci tengo a sottolineare che questo quadro non ci differenzia da altri Paesi in Europa, pensiamo, ad esempio, che in Francia, con una popolazione più o meno analoga a quella italiana, si contano ben 36.000 Comuni, di cui 32.000 con meno di 2.000 abitanti.


Ebbene, questa è per noi una miniera di tradizioni, una potenzialità da valorizzare ma rappresenta anche una difficoltà soprattutto nella gestione dei servizi. Per affrontare questo tema, abbiamo elaborato una proposta di legge, già in discussione in Commissione, che vede come primo firmatario l’On. Realacci, in cui esprimiamo la necessità di salvaguardare la ricchezza di questi territori. Il Comune deve fungere da primo imprenditore, da stimolatore di politiche di sviluppo economico del territorio, da catalizzatore di risorse e opportunità. Noi crediamo che anche le norme debbano accompagnare questo processo soprattutto nella gestione più efficace ed efficiente dei servizi ai cittadini. Credo che tutto questo abbia fortemente a che fare con il settore del plein air, in quanto, per sua natura intrinseca, primo interlocutore del tipo di lavoro da mettere in campo. Le attività di APC - ha concluso Taricco - né sono una chiara dimostrazione: il Bando e l’Osservatorio vanno nella nostra stessa direzione, cioè promuovere la crescita e lo sviluppo economico delle Municipalità italiane. Seguirò con attenzione questo settore e mi farò portavoce delle necessità espresse dal comparto".

Fonte Comunicato Stampa - Ufficio Stampa Salone del Camper c/o extra comunicazione
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone


Salone del Camper Parma Presentati i dati elaborati dall’Osservatorio sul turismo in camper e all’aria aperta nelle Regioni italiane



Sono Marche, Piemonte e Puglia, insieme a Toscana, Abruzzo e Valle d’Aosta le Regioni migliori per il turismo in camper e all’aria aperta. Questi i principali risultati presentati dalla Prof.ssa Valeria Minghetti e contenuti nell’Osservatorio sul turismo in camper e all’aria aperta nelle Regioni italiane, nato nel 2013 su iniziativa di APC-Associazione Produttori Caravan e Camper in collaborazione con il CISET-Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica dell’Università Ca’ Foscari.

In particolare, le Marche si confermano la Regione con le performance più elevate, sia per la sensibilità e la propensione dei Comuni a investire su questa modalità turistica, sia per le caratteristiche e la varietà dell’offerta attrezzata e per la capacità di attrazione della domanda.
Il Piemonte si posiziona subito dopo la Regione del Centro Italia. Oltre a presentare, infatti, la più alta concentrazione di Comuni partecipanti al Bando APC “I Comuni del turismo all’aria aperta”, evidenzia buoni risultati sia dal lato della domanda che dell’offerta plein air.
Interessante anche il risultato della Valle d’Aosta, che migliora la propria posizione rispetto alla passata edizione, entrando nel top ranking. In questa Regione, al pari della Puglia, domanda e offerta di turismo in libertà giocano un ruolo importante nel sistema turistico territoriale, nonostante la ridotta partecipazione dei Comuni al Bando APC.
Per quanto riguarda, invece, Veneto e Sardegna, due Regioni caratterizzate da una forte capacità di attrazione del turismo all’aria aperta, la perfomance complessiva risulta buona. Qui la presenza di strutture turistico-ricettive di medio-grandi dimensioni (campeggi e villaggi turistici) garantisce un maggiore tasso di occupazione ma, in proporzione, una minore specializzazione dell’offerta in questo comparto (data anche la limitata presenza di aree di sosta attrezzate al di fuori dei campeggi). A ciò si accompagna anche una minore concentrazione di Comuni propensi a investire in ospitalità en plein air.

Rispetto alla prima edizione dell’Osservatorio, va sottolineato come alcune Regioni mostrino un miglioramento nel livello di specializzazione dell’offerta attrezzata: Piemonte e Liguria, al Nord Ovest; Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, al Nord Est; Umbria al Centro e Sicilia al Sud.
Dal documento emerge, poi, che vi sono Regioni in cui si registra un aumento di sensibilità nei confronti di questa tipologia di turismo, testimoniata dall’incremento dei Comuni partecipanti e/o vincitori del Bando APC: Piemonte, Lombardia e Veneto al Nord; Campania, Puglia e Calabria al Sud.

Questa evoluzione nasce dalla necessità di andare incontro ai bisogni di un turista sempre più esigente, che richiede luoghi di sosta e aree attrezzate facilmente accessibili, sicuri, con servizi qualificati, ma anche campeggi con un buon rapporto qualità-prezzo in relazione ai servizi offerti.



Ufficio Stampa Salone del Camper c/o extra comunicazione
Serena Ferretti 346 4182567 - Daniela Pierpaoli 346 6096602
ufficiostampa@extracomunicazione.it
segmalazione web a cura di Giuseppe Serrone


Salone Camper Parma: l'invasione degli ultra camper

Alle 11 di sabato 13 settembre, presso la sala Pietro Barilla (ex Sala dei Trecento), palazzina uffici, si terrà la conferenza stampa di presentazione della V edizione a cui parteciperanno Antonio Cellie, Amministratore Delegato di Fiere di Parma, e Jan de Haas, Presidente di APC-Associazione Produttori Caravan e Camper che daranno il via ai lavori. Seguirà l’intervento della Prof.ssa Valeria Minghetti, CISET-Centro Internazionale di Studi sull'Economia Turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che si occuperà di fare una fotografia dell’andamento del turismo in camper, caravan e tenda (incoming e outgoing) in Italia e farà il punto sul movimento del turismo in libertà nel nostro Paese, tramite lo studio dettagliato sulle Regioni elaborato grazie ai dati dell’Osservatorio sul turismo in camper e all’aria aperta nelle Regioni italiane. A concludere l’incontro, l’On. Mino Taricco, XIII Commissione della Camera dei Deputati (Agricoltura), che si è fatto portavoce di importanti istanze per la promozione e la valorizzazione del patrimonio territoriale della piccola e grande Italia.


Agriturismi aperti Anche quest’anno-comunica Coldiretti Parma – non mancheranno le proposte interessanti legate al turismo in campagna, ecologico ed enogastronomico grazie alla partecipazione di Terranostra, l’Associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio di Coldiretti.
Terranostra – prosegue Coldiretti- sarà infatti presente nel padiglione 2 Stan L050, con un ampio spazio in cui i visitatori potranno trovare materiale e itinerari, proposti dalle aziende agrituristiche socie di Terranostra di tutta Italia, comprese quelle della nostra Regione e Provincia.

Per tutta la durata della manifestazione si alterneranno aziende agrituristiche della Sardegna, della Sicilia e dell’Emilia Romagna, che illustreranno il meglio dell’accoglienza, del ristoro e dei prodotti locali a km0 offrendo anche degustazioni di prodotti tipici del territorio. Per la provincia di Parma, in particolare, saranno presenti, in taluni giorni della settimana, i referenti di alcuni agriturismi: Busi Manuel dell’agriturismo “Il Filare” (martedì 16 e domenica 21 settembre) di Neviano Arduini e Paola Vagnotti dell’agriturismo “Il Gelso” (venerdì 19 e sabato 20 settembre) di Traversetolo, con degustazioni dei loro prodotti e specialità alimentari.
“Il Salone del Camper – commenta il Direttore di Coldiretti Parma Alessandro Corsini – rappresenta per le nostre imprese agrituristiche un’occasione speciale per promuovere l’offerta agrituristica di qualità, dare visibilità alle proposte e ai servizi offerti dal settore agrituristico aderente a Terranostra, settore in crescita anche nel nostro tessuto provinciale, e valorizzare tutte le attrattive territoriali: dalla enogastronomia, alle bellezze naturali, paesaggistiche e storico culturali di cui è ricca la nostra provincia. Per chi ama l’ambiente, la natura, la cultura e i prodotti tipici il connubio tra camper e agriturismo- sottolinea Corsini – diventa, infatti, il sistema ideale per conoscere e visitare il territorio in tutti i suoi aspetti, con la possibilità di sostare vicino a parchi, aree protette, città d’arte e degustare e acquistare i prodotti tipici direttamente dal produttore” .

Secondo elaborazioni di Terranostra su dati dell’Istat e dell’osservatorio agroalimentare regionale, le aziende agrituristiche che in Emilia Romagna mettono a disposizione piazzole di sosta  per chi ama il turismo en plein air sono cresciuti del 131,5% passando dalle 73 aziende del 2008 alle 169 aziende del 2013. In questo modo gli agricampeggi dell’Emilia Romagna sono arrivati a rappresentare il 15,3 per cento delle 1.100 aziende agrituristiche attive in regione.
parma.repubblica.it

I vincitori del Salone del Camper Award 2014

Ecco i scelti dalla giuria tecnica.  Sarà il pubblico a decretare il vincitore assoluto

E' Tornato anche questʼanno il riconoscimento riservato a tutti gli Espositori del Salone del Camper 2014. Una delle novità di questa V edizione della fiera è la pubblicazione del catalogo, disponibile sul sito internet della manifestazione, dedicato a tutti i prodotti candidati al Salone del Camper Award. Lo sfogliabile presenta una scheda dettagliata per ciascun veicolo e accessorio, contenente gli aspetti fondamentali e distintivi in termini di design e innovazione. Oltre a immagini e fotografie, è inoltre indicato il padiglione e lo stand del Salone del Camper presso il quale i visitatori possono scoprirne da vicino le funzionalità grazie al supporto degli addetti ai lavori.

La giuria, formata da rappresentanti di Fiere di Parma, di APC, dei concessionari di veicoli ricreazionali, dei produttori di accessori, dell’editoria del mondo del turismo all’aria aperta e del settore automotive, e dell’Associazione Camperisti ha valutato la spinta innovativa, la creatività e il design dei 33 prodotti presentati da 15 aziende per le seguenti categorie: ʻVeicoli ricreazionaliʼ (Motorhome, Semintegrali, Mansardati, Van, Caravan - a loro volta divise per tre fasce di prezzo) e ʻAccessori & Componentiʼ.

I vincitori per la categoria ʻVeicoli ricreazionaliʼ sono:
Motorhome
• Trigano VLD con il veicolo Challenger-Sirius 2088 (Pad. 6 H008)
• Laika Caravans con il veicolo Ecovip 710 (Pad. 6 E001)
• Cathago con il veicolo Chic e-line (Pad. 2 K003)turismoculturale@yahoo.it
Semintegrali
• Trigano VLD con il veicolo Challenger-Genesis 100 (Pad. 6 H008)
• Trigano SpA CI con il veicolo Riviera 66 XT (Pad. 5 E047)
• Arca Camper con il veicolo Profilato P 699 GL-Gemelli (Pad. 5 C006)
Mansardati
• Trigano VDL (Chausson) con il veicolo C636 Flash (Pad. 5 A002)
• Laika Caravans con il veicolo Ecovip 2 (Pad. 6 E001)
Van
• Carthago con il veicolo Malibu (Pad. 2 K003)
Caravan
• Hobby (Bonometti) con il veicolo On Tour 390 SF (Pad. 3 D002)
• Hobby (Bonometti) con il veicolo De Luxe 490 KMF (Pad. 3 D002)
• Fendt (Bonometti) con il veicolo Tendenza 516 SG (Pad. 3 A002)

Per la categoria ʻAccessori & Componentiʼ il vincitore è Agora Sistemi con Backeye 360 Select (Pad. 02 B051).

Menzione Speciale: PLA con il veicolo PLA 44-MH44 (Pad. 5 I005)
Menzione Speciale allo Sviluppo: Cablofil con il prodotto Adam Fresh (Pad. 2 F019)

Le aziende vincitrici esporranno da domani presso il loro stand il logo del Salone del Camper Award, riconoscimento a livello internazionale, anche in occasione dei Saloni del circuito European Caravan Federation (ECF).

Il voto popolare decreta il vincitore assoluto
I visitatori del Salone del Camper possono scegliere, dal 13 al 18 settembre, il prodotto che, in assoluto, risponde maggiormente alle loro preferenze e ai loro desideri tra tutti i vincitori premiati dalla giuria tecnica nelle categorie/fasce di prezzo.

Possono visionare, presso gli stand degli Espositori o stampando il catalogo sfogliabile presente sul sito internet della manifestazione, tutti i prodotti vincitori e votare presso appositi spazi dedicati allʼinterno della fiera attraverso il flyer che viene consegnato in cassa. Lʼazienda vincitrice, che avrà ottenuto il maggior numero di voti, sarà premiata venerdì 19 settembre presso il proprio stand alla presenza di visitatori e stampa.


fonte: Comnicato stampa - Ufficio Stampa Salone del Camper c/o extra comunicazione


segnalazione e foto di Giuseppe Serrone