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Viaggio nel futuro del Turismo italiano

CAMERA CON VISION
(AGENPARL) – Roma, 18 nov -La Camera dei deputati, su proposta dell’Intergruppo parlamentare per l’Innovazione, organizza il suo secondo Barcamp che si terrà mercoledì 19 novembre nell’Aula dei Gruppi Parlamentari, in Via di Campo Marzio 78, dalle 10 alle 17.
Questa volta il tema scelto è quello del futuro del turismo nel Belpaese. Il turismo è importante per l’economia del nostro Paese, vale l’11,6% dell’occupazione nazionale e il 10,3% del pil. Ma si può e si deve fare di più. Siamo quasi assenti, come pubblico e come privati, da un mercato online in forte crescita, diluendo gli investimenti di promozione sui brand regionali. Siamo ancora la meta più desiderata, ma non acquistata.
Un settore che, nonostante le potenzialità, rimane marginale nella percezione dominante e mai considerato come vera industria. Abbiamo perso competitività negli ultimi 20 anni, passando dal 2° al 5° posto nel mondo per gli arrivi internazionali e dal 2° al 6° per gli introiti valutari Negli stessi anni in cui si è sviluppato il web come luogo di informazione e intermediazione turistica, l’Italia è rimasta in una posizione di passività rispetto alle innovazioni che, nel turismo, hanno radicalmente mutato comportamenti e intermediazione e dove player internazionali delocalizzano quotidianamente parte significativa di pil prima commercializzando l’ospitalità tradizionale, poi quella familiare e ora affrontando anche la ristorazione.
Evoluzioni che pongono al legislatore nuove sfide per affrontare anche in termini di garanzia i nuovi diritti e le nuove interazioni sociali della sharing economy.
Il turismo deve diventare centrale nell’agenda economica per il rilancio dell’Italia, strumento di valorizzazione di territori e prodotti. E’ una nostra vocazione, una nostra eccellenza, storicamente.
Qualcosa sta cambiando, esiste una maggiore attenzione su questi temi, ma serve una vision, una stratega unitaria e pluriennale che preveda, tra gli obiettivi, la riorganizzazione della governance, una valorizzazione del brand “Italia” e una innovativa strategia digitale.
E’ necessaria una presenza sui tavoli della programmazione per porre il turismo tra i settori che possono fruire dei fondi destinati all’innovazione, programmi che oggi investono sulla smart city ma che devono guardare alle esigenze peculiari di una smart destination.
Per ragionare in modo concreto e circostanziare questi temi, abbiamo preso a prestito le 5 W del giornalismo:
WHY Perché il turismo è economia, economia vitale per il nostro paese.
WHO Governance (del turismo e dell’innovazione) tra Titolo V e spending review.
WHAT E-commerce, Big & Open Data, Promozione, Social media, Sharing economy, Banda larga, Wifi, Mobile.
WHEN Tante le azioni, importante scegliere le priorità nel breve periodo.
WHERE Proporsi sui mercati esteri con un brand forte e coerente che leghi turismo, cultura, enogastronomia, moda, design.
Scopo del Barcamp sarà discutere del “come”, HOW.
Dopo una prima fase introduttiva, i partecipanti si confronteranno in gruppi di lavoro sulle tematiche legate al futuro del turismo.
Essendo stato raggiunto in anticipo il numero massimo di registrazione di partecipanti (250), le iscrizioni all’evento si sono chiuse nella giornata di oggi, martedì 18 novembre.
L’hashtag dell’evento è #CameraConVision. 

Il 68% hotel ignora le recensioni online dei clienti

di Cinzia Conti

Il numero delle stelle degli hotel? Potrebbe presto diventare roba d'altri tempi. Sempre più viaggiatori infatti sono influenzati nella scelta dalle esperienze di altri clienti pubblicati in Rete e in media si consultano 14 siti prima di concludere una prenotazione on line. Ma per assurdo il 68% degli hotel "snobba" le opinioni degli utenti on line. La contraddizione emerge da un focus realizzato dal centro studi di Hrs, global hotel solutions provider leader in Europa per i viaggi d'affari, effettuato sui dati del Politecnico di Milano.

In particolare i responsabili del 50% delle strutture che hanno un fatturato tra il 50% e il 100% derivante dal business travel non legge e non si cura dei commenti scritti dai clienti. Percentuale, che non varia in base al fatturato. A loro si aggiunge poi il 18% delle strutture oggetto della ricerca che legge le recensioni ma tende a non rispondere. In totale quindi solo il restante 32% legge i commenti e tende a gestire e a rispondere alle eventuali lamentele su trattamento, cura delle stanze, pulizia della struttura e servizi offerti.

Questo nonostante sempre più utenti e potenziali clienti dichiarano di non prenotare un hotel in assenza di recensioni online che, a detta degli intervistati, trasmettono fiducia e credibilità della struttura. In questa ricerca per la scelta dell'hotel adatto, la classificazione in stelle è usata come primo "filtro" soprattutto per selezionare la fascia di prezzo, ma subito dopo si leggono con attenzione le recensioni, prese come parametro di scelta in una lista più ristretta di hotel selezionati.

A conferma dell'importanza acquisita dalle recensioni l'Unwto, l'Organizzazione Mondiale del Turismo, riporta che il 75% dei potenziali clienti considera importante la classificazione in stelle ma ben l'84% si concentra esclusivamente sui commenti online.

"Il tema delle recensioni alberghiere sta portando a rivedere i sistemi di classificazione - spiega Fulvio Origo, marketing director di Hrs Italia - e i commenti online autentici potrebbero infatti far superare la classica logica delle stelle fornendo ai viaggiatori una panoramica più dettagliata della struttura alberghiera. Nel mondo sono in corso diversi test di classificazione, uno ad esempio prevede sistemi che implichino la possibilità che un hotel possa guadagnare o perdere stelle anche a seconda della qualità percepita online, il secondo prevede invece l'integrazione tra stelle ufficiali e rating social in grado di fornire una classificazione per la struttura e una per elementi più soggettivi". Attualmente si stanno testando questi sistemi di classificazione in paesi come Norvegia, Svizzera, Australia e ad Abu Dhabi ma non è stato ancora messo a punto un modello strutturato. Secondo l'Unwto si potrebbe sperimentare il sistema o in una regione specifica o solo in alcune città valutando poi l'impatto che avrebbe sulla riclassificazione delle strutture.
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Gambero Rosso, Bottura e Beck al top Ristoranti Italia

C'è fermento al vertice della ristorazione italiana nel giudizio del Gambero Rosso, che oggi e per l'ultima volta alla Città del gusto ha presentato la 25/ma edizione della guida Ristoranti d'Italia 2015 e i 24 superchef che hanno guadagnato il massimo riconoscimento, le "Tre forchette". Massimo Bottura e Heinz Beck sono a pari merito sul podio a 95 punti, seguiti (94 punti) dalla famiglia Iaccarino del Don Alfonso e da Antonino Cannavacciuolo di Villa Crespi.
Dal vertice scende invece Gianfranco Vissani (92) che, con i cambiamenti in corso a Casa Vissani a Baschi (Terni), perde tre punti. Mentre Antica Osteria da Cera a Campagna Lupia (Ve) esce dalla lista delle Tre Forchette.
La pubblicazione curata da Clara Barra e Gianfranco Perrotta, due solidi punti di riferimento nella critica enogastronomica, seleziona 2088 indirizzi, con 227 novità recensite e premi speciali assegnati a diverse categorie e ben 4 nuovi Tre Forchette entrati nell'Olimpo. Le nuove Tre Forchette sono concentrate nell'Italia Centrale: Romano a Viareggio con 90/100, La Trota a Rivodutri con 91/100, Enoteca la Torre a Villa Laetitia a Roma con 90/100 e il ritorno nell'Olimpo di Uliassi a Senigallia con 90/100. 
Un Olimpo che, secondo il giudizio del Gambero Rosso, quest'anno si compone dei ristoranti:
Osteria Francescana (Modena);
La Pergola de l'Hotel Rome Cavalieri (Roma);
Don Alfonso 1890 (Napoli);
Villa Crespi - Orta San Giulio (Novara);
Le Calandre - Rubano (Padova);
La Madia - Licata (Agrigento);
La Torre del Saracino - Vico Equense (Napoli);
Laite - Sappada (Belluno);
Lorenzo - Forte dei Marmi (Lucca);
Dal Pescatore - Canneto sull'Oglio (Mantova);
Reale - Castel di Sangro (L'Aquila);
St. Hubertus dell'Hotel Rosa Alpina - San Cassiano (Bolzano);
Casa Vissani - Baschi (Terni);
Devero Ristorante del Devero Hotel Cavenago di Brianza (Mb);
La Madonnina del Pescatore - Senigallia (Ancona);
Piazza Duomo - Alba (Cuneo);
La Trota Rivodutri (Rieti);
Ilario Vinciguerrra Restaurant - Gallarate (Varese);
Da Vittorio - Brusaporto (Bergamo);
Il Povero Diavolo - Torriana (Rn);
Romano - Viareggio (Lucca);
S'Apposentu a Casa Puddu - Siddi (Vs);
Enoteca La Torre a Villa Laetitia (Roma);
Uliassi - Senigallia (Ancona)
La Lombardia è la regione leader con 4 locali che detengono il primato delle Tre Forchette, seguita dal Lazio con 3. La Lombardia è in testa anche nella classifica dei Tre Gamberi, con ben 6 locali che raggiungono il massimo punteggio. Mentre i nuovi Tre Gamberi sono distribuiti lungo la Penisola: Un Posto a Milano a Milano, Antica Osteria del Mirasole a San Giovanni in Persiceto, Sora Maria e Arcangelo a Olevano Romano e Al Convento a Cetara.   

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Ecco le 10 piste da sci più belle d’Italia

di Ida Bini

Più 3 percento: è questo l’incremento rispetto allo scorso anno degli arrivi secondo i dati dell’Osservatorio turistico della montagna italiana per la stagione invernale che sta per cominciare. E’ positivo il bilancio del comparto del turismo invernale in montagna, che nel nostro Paese rappresenta l’11,3 percento del sistema turistico complessivo. Le mete per gli appassionati di sci e di passeggiate tra i boschi sono tantissime e ognuna risponde alle diverse esigenze: su tutto l’arco alpino, da est a ovest, le stazioni sciistiche, in apertura da fine novembre ai primi di dicembre, sono sempre più innovate, accoglienti, sicure e comode, condizioni fortemente richieste da tutti gli appassionati di montagna. Nei migliori comprensori italiani ai bellissimi paesaggi si affiancano impianti di risalita, strutture ricettive e servizi all’avanguardia e di alta qualità, oltre all’offerta di appuntamenti allettanti e di tradizioni da riscoprire. A pochi giorni dall’inaugurazione della stagione, ecco una personale classifica delle dieci piste più belle e invitanti d’Italia.

1) Olimpia delle Tofane è la spettacolare pista di Cortina d’Ampezzo, mondana ed elegante cittadina delle Dolomiti bellunesi. Il tracciato, sede dal 1993 delle gare di Coppa del mondo di sci femminile, si trova sul versante nordovest della conca d’Ampezzo, ai piedi del monte Tofane: parte a 2.300 metri dal rifugio Pomedes, compie un tratto abbastanza tranquillo per poi piombare in mezzo ai due roccioni con una pendenza mozzafiato. La pista alterna rettilinei a grandi curve, canaloni a muri impegnativi e finisce nel bosco con muretti sempre più ripidi che si affrontano a velocità piuttosto elevate. Le montagne che circondano Cortina - le cime del monte Cristallo e delle Tofane - offrono 140 chilometri di piste per lo sci alpino e avveniristici trampolini per il freeride e lo snowbord, piste da bob, snow rafting e slittino ad alta velocità, oltre a splendidi anelli dove praticare lo sci di fondo tra boschi e laghetti alpini. La stagione sciistica inizia il 29 novembre. Info:www.dolomitisuperski.com

2) Saslong è la mitica pista nera di 3 chilometri e mezzo che corre lungo i pendii del Ciampinoi a Santa Cristina, cuore della Val Gardena. Da decenni, su questo adrenalinico tracciato del comprensorio Sella Ronda, si sfidano i campioni del mondo della discesa libera e del superG: si parte da 2.254 metri d’altezza e si scende velocemente attraverso muri di neve fino agli impianti di risalita di Santa Cristina. E’ un tracciato pensato per gli sciatori più esperti perché presenta molti muri e zona ghiacciate che aumentano le difficoltà e la velocità. Saslong, che prende il nome dall’imperante vetta Sassolungo, è stata premiata da riviste specializzate del settore come la pista più bella d’Italia per le caratteristiche tecniche e per la presenza di paesaggi mozzafiato sulle vette dolomitiche del Sassolungo, del Puez e del gruppo del Sella. Nei dintorni si aprono chilometri e chilometri di piste di diverse difficoltà e per ogni sport invernale: dallo sci alpino alle scalate su cascate di ghiaccio e alle ciaspolate, anche notturne. La stagione sciistica inizia il 5 dicembre. Info:www.valgardena.it

3) Ventina, 11 chilometri di divertimento e adrenalina, è la pista più famosa e sfavillante del comprensorio Breuil-Cervinia Valtournenche, in Valle d’Aosta. Il percorso, dominato dal Cervino (Matterhorn) con i suoi 4.478 metri di altezza, parte dai 3.500 metri del Plateau Rosa, all’uscita della grande funivia, con vista sul monte Bianco, sul Gran Paradiso e sulle cime della Svizzera e scende fino ai 2.000 metri di Cervinia. La pista ha caratteristiche da rossa con gobbe e serpentine ma è accessibile anche per gli sciatori meno esperti perché è larga e panoramica. Il comprensorio Breuil-Cervinia, tra Italia e Svizzera, offre più di 200 chilometri di piste per lo sci alpino, adatte a ogni livello di difficoltà; 13 chilometri per lo sci di fondo; 2 snowpark (uno è il più alto d’Italia) e 3 aree dedicate ai bambini. La stagione sciistica è già partita. Info: www.cervinia.it

4) Kandahar Banchetta Giovanni Nasi è il tracciato da discesa libera più famoso della Via Lattea, uno dei caroselli sciistici più grandi al mondo che offre più di 400 chilometri di piste e riunisce i comprensori di Sestriere, San Sicario, Sauze d’Oulx in Piemonte e Montgenègre in Francia. Il tracciato, che scende dai 2.807 metri del monte Motta fino a Sestriere, è sinuoso ed è pensato per gli sciatori esperti che vogliono cimentarsi in curve mozzafiato e in veri muri adrenalinici, come quello che corre parallelo allo skilift. Lungo il percorso la pista diventa più tranquilla e larga, quindi più affollata di sciatori, fino all’arrivo nel bosco, dove ricominciano i muri impegnativi e i curvoni veloci. Il tracciato è dedicato all’imprenditore Nasi, imparentato con la famiglia Agnelli, che contribuì a fondare la località di Sestriere da semplice colle innevato a grande stazione sciistica. Le piste del comprensorio ospitano da sempre grandi campioni dello sci, dal mitico Zeno Colò ad Alberto Tomba, e importanti appuntamenti sportivi: qui si è svolta per la prima volta nel 1967 la Coppa del Mondo, nel 1997 i Mondiali di sci e le Olimpiadi nel 2006. La stagione sciistica inizia il 6 dicembre. Info:www.consestriere.it
5) Swatch Mottolino Snowpark è la mecca del freestyle di Livigno, località valtellinese disposta su un altopiano a 1.800 metri di quota, quasi al confine con la Svizzera. Il divertente e adrenalinico parco del Mottolino è il luogo ideale per chi ama praticare lo snowbord e fare salti acrobatici sulla neve: suddiviso in 5 linee – dalla XS pensata per i livelli più bassi alla XL – è tra i migliori palcoscenici d’Italia per esibizioni internazionali e terreno d’allenamento per i più forti freeskier e snowboarder d’Europa. Sorge a 2.400 metri d’altezza nei pressi del rifugio M’eating Point, lo snowpark è servito da una seggiovia 4 posti ad agganciamento automatico ed è lungo 700 metri. Il comprensorio di Livigno, da Carosello 3.000 al Mottolino, offre anche 12 piste nere, 37 rosse e 29 blu per principianti o per chi scia con i bambini; 30 chilometri di piste per lo sci di fondo e l’attrezzatissimo snowpark Amerikan con 12 rail e 2 jump, ideale per chi ama fare acrobazie. La stagione sciistica inizia il 19 dicembre ma il parco e molte piste aprono il 29 novembre. Info: www.livigno.eu/it

6) Si chiama Paradiso la mitica pista del passo del Tonale, anfiteatro naturale che delimita la Val di Sole dalla Vallecamonica, tra Lombardia e Trentino, adagiata all’ombra del ghiacciaio del Presena. Il tracciato, aperto dal 1963, ha fatto la storia dello sci alpino: è una pista nera, lunga 3 chilometri, che parte da passo Paradiso a 2.585 metri d’altezza con un dislivello di 734 metri, caratterizzata da continue serpentine e da muri che arrivano fino al Tonale, dove si giunge in piena velocità. È una pista molto tecnica, esposta a nord, quindi con molti tratti ghiacciati. Dal ghiacciaio a fondo valle c’è anche la sorprendente pista Tonalina, che scende fino a Ponte di Legno per undici chilometri. Gli impianti di risalita per le piste del ghiacciaio sono già in funzione. Info: www.passotonale.it

7) La pista Gran Risa, nel cuore del comprensorio altoatesino dell’Alta Badia e sede delle gare della Coppa del mondo maschile di slalom gigante, è la storica pista dove il grande campione di sci alpino Alberto Tomba ha gareggiato più volte. Si parte dai 2.077 metri di Piz La Ila, all’uscita della funivia, e si arriva dopo 650 metri di dislivello al paese di La Villa. Dal muro iniziale del tracciato, un cartello indica due percorsi: a destra c’è la variante più facile mentre a sinistra parte quella più difficile e famosa, consigliata solo agli sciatori più esperti, cioè la pista nera numero 17 dedicata a “Tomba la bomba”. Il percorso, lungo oltre un chilometro con un dislivello di ben 448 metri, attraversa un bellissimo bosco di conifere. La stagione sciistica inizia il 5 dicembre. Info: www.altabadia.org

8) Trametsch è la pista più lunga dell’Alto Adige a Bressanone e una delle più impegnative con pendenza del 65 percento. Il leggendario tracciato misura 9 chilometri ed è classificato come pista nera più per la durata che per le caratteristiche tecniche, comunque assai impegnative. Il tracciato parte dal rifugio Plose a 2.446 metri d’altezza e scende seguendo le curve morbide e i larghi pendii della cima, da cui si gode un paesaggio mozzafiato sul gruppo delle Odle. Poi, a Valcroce, la pista si infila nel bosco con curve improvvise e bruschi cambi di pendenza con una magnifica veduta sulla Valle Isarco; dopo la stazione intermedia la pista si restringe e aumentano curve e dossi. Nel comprensorio si possono effettuare ogni genere di sport invernale su più di 40 chilometri di piste e, in particolare, lo slittino su RudiRun, la pista naturale più lunga dell’Alto Adige. La stagione sciistica inizia il 6 dicembre. Info: www.plose.org

9) La pista della Marcialonga della Val di Fiemme e Fassa è tra i tracciati “top” per chi pratica il fondo. Qui da 40 anni, a fine gennaio, si svolge la storica competizione di sci di fondo, che attraversa boschi di abeti rossi, distese di neve bianca e stretti passi in un tracciato spettacolare, lungo 70 chilometri. La pista, che si percorre con gli sci ma anche con le ciaspole e le racchette da neve, si snoda tra le vallate e i borghi delle Val di Fassa e di Fiemme, da Moena a Predazzo. Tra le curiosità del tracciato c’è il più esteso bosco dell’arco alpino, dove tra più di sessanta milioni di alberi sorge l’evocativa “foresta dei violini”, i rarissimi abeti rossi il cui legno veniva utilizzato da Antonio Stradivari e da altri grandi maestri liutai del Seicento e del Settecento. Va anche ricordato che lo sci di fondo nacque proprio nelle valli di Fiemme e Fassa come mezzo di spostamento; oggi si pratica nel SuperNordicSkipass, il primo e più grande circuito italiano per lo sci di fondo che comprende 150 chilometri di piste di Passo Lavazé e di lago di Tesero e degli anelli di Bellamonte e dei paesi del fondovalle uniti alla pista della Marcialonga. La stagione sciistica inizia il 29 novembre. Info:www.valdifiemme.it

10) La pista Franco Berthod, a La Thuile in Valle d’Aosta, è considerata una delle più difficili e spettacolari dell’arco alpino per la presenza di neve ghiacciata e di muri con fortissimi dislivelli. Omologata per le gare di Coppa del mondo di sci alpino, è introdotta dall’inquietante cartello “pista per sciatori esperti”. E c’è da crederci perché dossi e muri richiedono una buona preparazione tecnica. Il comprensorio offre oltre 160 chilometri di piste, anelli e tracciati per ogni tipo di sport invernale. La stagione sciistica inizia il 20 novembre. Info: www.lathuile.it

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Camelie a Verbania, il Lago Maggiore fiorisce d'inverno

Il Lago Maggiore fiorisce anche d'inverno. Dal 6 all'8 dicembre a Verbania, in occasione della XI mostra nazionale della camelia invernale Villa Giulia - splendida dimora costruita nel 1847 da Bernardino Branca inventore del Fernet - e il suo parco si coloreranno di migliaia di petali di camelie. Faranno a gara per presentare le più belle varietà i floricoltori del Consorzio Fiori Tipici del Lago Maggiore (primo in Europa nella coltivazione della "regina d'inverno"), collezionisti e privati.
    Accanto all'esposizione di una sessantina di varietà di camelie nomenclate, mostra mercato di piante, punto informativo sulla coltivazione, libri a tema floreale, profumi alla camelia, degustazione del tè che si ricava dai germogli essiccati della Camellia Sinensis, apericena con specialità a base di fiori. In programma incontri con esperti riguardanti "Le patologie della camelia" con Fabrizio Buttè, agronomo, "Il cromatismo delle piante nel cuore dell'inverno" con Umberto Cammarano, presidente Garden Club Borgomanero, "Esperienze di giardini" con Antonio Perazzi, architetto paesaggista, "Erbe officinali per tisane invernali" con Vittorina Prina del Consorzio Erba Böna. Anche i bambini (6-10 anni) avranno un appuntamento a loro dedicato: "L'inverno si colora di storie" con Alfredo Stoppa, scrittore e libraio. Paolo Pejrone, noto architetto paesaggista, sarà presente sabato 7 dicembre alle ore 15 per parlare di "Autunno e inverno: una grande occasione per il giardino".
Il filo conduttore dell'XI mostra della camelia (www.camelieinmostra.it) è "Giardini in inverno". Per l'occasione visite guidate gratuite su prenotazione ai più bei giardini di Verbania.
Dopo i successi della camelia del Lago Maggiore, fiore delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, della Marcialonga e Mondiali di sci nordico Fiemme 2013, quest'anno viene portata all'attenzione la Camellia Vernalis "Yuletide" che con il colore rosso acceso costituisce un'originale proposta di regalo di Natale… in fiore tutto l'inverno.
In omaggio agli alberi di nocciolo, ai salici e castagni sarà presentata un'esposizione di manufatti realizzati secondo l'antica arte dell'intreccio dall'associazione Ul Cavagn che opera per preservare e diffondere questa affascinante tecnica. I bambini saranno coinvolti, al pomeriggio, in laboratori per realizzare decorazioni per l'albero di Natale con l'intreccio. Sempre dalla natura arriva la proposta di BenettiMoss che "vestirà" alcune pareti di Villa Giulia con quadri di licheni 100% naturali. Anche i visitatori diventeranno protagonisti di ritratti d'autore… nel verde. All'interno di Villa Giulia sarà allestito un vero e proprio set tra i fiori dove farsi ritrarre dall'obiettivo di Marco Albizzati.
   
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Alla scoperta di 5 nuovi itinerari per chi ama natura e prelibatezze

di Ida Bini

E’ lunga tremila chilometri Explorer’s Way, la più antica strada australiana: collega la città di Darwin, a nord, alla capitale Adelaide e permette di compiere un viaggio indimenticabile attraverso i panorami incontaminati dell’Outback dell’Australia meridionale, tra villaggi e paesaggi mozzafiato. La spettacolare strada è uno dei cinque nuovi percorsi studiati dal governo del South Australia per i visitatori che amano la natura e che desiderano vivere memorabili esperenze gastronomiche.

Una comoda mappa interattiva e il sito web www.roadtrips.southasutralia.com, dedicato interamente ai nuovi itinerari, sono utili strumenti per chi esplora il Paese che, con le sue lunghe estati, le spiagge da sogno, i vini rinomati, i parchi, le città e i suoi festival, attira ogni anno un numero sempre più alto di giovani studenti, di appassionati di surf, di amanti della natura e di coppie in luna di miele. Explorer’s Way si percorre in sette giorni, facendo diverse tappe quotidiane che toccano le aree più suggestive della regione: Clare Valley, zona desertica a 120 chilometri a nord di Adelaide, chiamata la “culla del Riesling australiano”, per visitare le più rinomate e prestigiose cantine della fiorente regione dei vini; le montagne Flinders Ranges, che si raggiungono attraverso parchi nazionali e riserve naturali; Coober Pedy, la città sotterranea, conosciuta anche come “capitale degli opali”, che sorge in una landa desolata a 800 chilometri a nord di Adelaide, dove gli abitanti per proteggersi dal caldo costruirono i propri alloggi sottoterra, creando lunghe gallerie che oggi si visitano accompagnati da una guida.


Il secondo itinerario, Southern Ocean Drive, permette di conoscere la soprendente costa asurtraliana, lambita dall’oceano Indiano. Durante il percorso si viaggia alla ricerca delle spiagge più belle e sconosciute; si degustano i vini rossi della regione del Coonawarra e, i più sportivi, fanno traversate in kayak fino alle cascate del Coorong National Park. L’itinerario, infine, si addentra nella natura selvaggia e incontaminata di Kangaroo Island. Tante sono le località che si visitano durante il viaggio, che dura sei giorni: si parte da Mount Gambier, a sudest di Adelaide; si viaggia verso Coonawarra fino alle antiche grotte del Naracoorte Caves National Park e alla bella città di Robe; si raggiugono la zona vinicola di McLaren Vale e la città di Victor Harbor e, gli ultimi due giorni, si visita Kangaroo Island, angolo incontaminato e selvaggio dello Stato, ambita meta per il mare e le nuotate con i delfini.

E’ la terza isola australiana per estensione con 4.400 chilometri quadrati di foreste e oasi protette e 480 chilometri di costa con spiagge da sogno, dove vivono indisturbati leoni marini, foche, pinguini e pellicani. Dura otto giorni l’itinerario Seafood Safari, che da Adelaide esplora le coste del Paese, da Marion Bay a Port Lincoln, viaggiando lungo la spettacolare costa del South Australia. Durante il percorso è prevista una sosta per fare pesca d’altura e nuotare con i leoni marini, i tonni e, per i più temerari, con gli squali bianchi. Si chiama Epicurean Way la strada che fa scoprire le prelibatrezze enogastronomiche del paese, viaggiando attraverso le più importanti regioni del vino, dall’altopiano di Barossa Valley, a 50 chilometri da Adelaide, con il centro vinicolo Tanunda, alle Adelaide Hills, dalla zona di McLaren Vale alla florida Clare Valley.


Il viaggio dura quattro giorni all’insegna dell’eccellenza enogastronomica con soste nelle migliori cantine per degustare i vini e nei ristoranti immersi tra i vigneti, dove è possibile anche acquistare i prodotti gourmet. Il fiume Murray, il più lungo dell’Oceania, scorre per più di 2.500 chilometri dalle alte cime innevate delle Snowy Mountains all’oceano Indiano: Mighty Murray è l’itinerario che segue per cinque giorni il corso del fiume attraverso scenari mozzafiato, dal Riverland alla foce di Murray Mouth. Alcuni tratti del fiume si prestano a emozionanti avventure in kayak o in canoa; lungo il fiume, inoltre, sorgono più di 40 parchi nazionali, regalando un’esperienza unica per chi ama la natura incontaminata, i volatili e gli animali selvatici. Dalle città di Renmark e Loxton fino a Goolwa, infine, si viaggia su un percorso che unisce le bellezze naturali e la storia australiana del secolo scorso. Per maggiori informazioni e per organizzare il viaggio: www.southaustralia.it
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Alessandro Magno, l'enigma comincia a svelarsi

L'imponente monumento funebre di recente riportato alla luce nella località di Kastà, presso Amfipolis (Grecia settentrionale), continua a riservare sorprese. Secondo quanto annunciato dal ministero greco della Cultura, infatti, nella terza sala sotterranea da poco scoperta gli archeologi hanno rinvenuto uno scheletro umano del quale non è stato ancora accertato il sesso e che potrebbe portare alla soluzione del principale mistero nella tomba monumentale, ovvero l'identità della persona che vi fu sepolta.
La risposta al mistero potrebbe venire proprio dall'esame del Dna dei resti ossei che ora verranno esaminati dagli esperti per cercare eventuali collegamenti con la famiglia del condottiero greco Alessandro Magno.
"Gli scavi - come ha spiegato Katerina Peristeri, responsabile della squadra di archeologi che lavora al monumento - proseguiranno. Continueremo perché lo spazio circostante ci riserva ancora sorprese". Circa il sesso della persona lì sepolta, l'esperta ha aggiunto che "la tomba era stata preparata per accogliere una grande personalità, magari un generale macedone, insomma qualcuno che all'epoca era tenuto in grande considerazione".
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Idea Sposa a Torino, piace il sì etnico Resiste il sì sulla spiaggia. Tra novità cerimonia stile Disney

(ANSA) - TORINO, 15 NOV - Se il matrimonio sulla spiaggia è da sempre il sogno di molti sposi, nel 2015 a farla da padrone sarà lo stile etnico, influenzato da cultura e colori dell'India. E' una delle tendenza che emergono a Idea Sposa, la fiera-vetrina sul mondo del wedding in programma nel weekend al Lingotto di Torino. Spazio alla fantasia, con le nozze ispirate al mondo del Disney, chi predilige la tradizione può scegliere il matrimonio in stile vecchia Hollywood o ispirato all'epoca del jazz del Grande Gatsby.

Mercatini di Natale, in Italia un Avvento di luci e colori


Candele accese, vino caldo, profumo di cannella, tante luci scintillanti, e poi musica di zampognari, biscotti allo zenzero, addobbi, regali: non c'è cuore, neppure il più duro, che non si lasci conquistare dallo spirito del Natale. Come ogni anno, durante il periodo dell'Avvento, il mondo intero si mobilita per accogliere, secondo le tradizioni, l'arrivo di Gesù Bambino o di Babbo Natale (o di entrambi). Anche l'Italia è in fermento, in un'attesa che ha il sapore della gioia condivisa. E se è vero che il Natale significa prima di tutto casa e famiglia, è altrettanto vero che il calore della festa più amata dell'anno si può trovare anche all'aperto, nonostante il freddo pungente. A questo servono i tanti mercatini di Natale: proprio a ''scaldare'' grandi e piccini.

Per l'intero periodo delle feste, da nord a sud è tutto un fiorire di piazze e strade affollate di bancarelle, tra decorazioni, leccornie, alberi da addobbare, canti e giocattoli.

Fervono già i preparativi in Alto Adige, da anni diventato un ''classico'' dei mercatini: a Merano, in Piazza Terme, i visitatori potranno cenare all'interno di gigantesche sfere natalizie, mentre le bancarelle allestite sulla Passeggiata lungo il fiume Passirio saranno illuminate da una ''luce verde'', grazie alla certificazione Green Event, nel rispetto dell'ambiente (mercatini.merano.eu/it). Sapori e tradizioni si uniranno a Lagundo: durante l'Avvento sarà possibile visitare la Foresta Natalizia del famoso birrificio Forst, quest'anno anche con l'apertura del Felsenkeller, dove nelle antiche cantine nel 19 secolo erano conservati i blocchi di ghiaccio per raffreddare il mosto, mentre specialità natalizie e autentico artigianato sudtirolese accoglieranno i visitatori nella cittadina di Lana (weihnachteninlana.it). A Rovereto, in Trentino, torna il Natale dei Popoli che celebra l'incontro tra culture diverse accogliendo artigiani e artisti provenienti dai diversi Paesi del mondo (mercatinodinatalerovereto.com).

Anche il cuore delle Alpi batterà forte per il Natale: aria di festa nel mercatino natalizio Marché Vert Noel, che trasformerà un angolo di Aosta in un villaggio alpino, con i 46 chalet traboccanti di vini, arti manuali, oggetti d'antan, pensieri-regalo (lovevda.it). Un'atmosfera magica, tra gnomi ed elfi, profumi personalizzati, spettacoli, luci e addobbi caratterizzerà il Villaggio di Natale (a Bussolengoilvillaggiodinatale.it), il più grande mercato coperto d'Italia, giunto alla 18esima edizione. Torroni, dolciumi, profumo di caldarroste e artigianato di ogni foggia trionfano a Milano con la tradizionale fiera degli ''Oh Bej! Oh Bej!'', amatissima dalle famiglie.

Verona, anche Giulietta e Romeo festeggeranno il Natale: l'ingresso della città sarà illuminato da centinaia di luci fino a piazza Bra, mentre a Piazza dei Signori, oltre 60 bancarelle con le casette in legno caratteristiche del ''Christkindlmarkt'' in stile nordico (letteralmente il mercato del Bambino Gesù) offriranno specialità gastronomiche, preziosi oggetti decorati e prodotti artigianali (nataleinpiazza.it/2014).
In Umbria, artigianato di qualità e prodotti tipici arricchiranno il borgo di Torgiano con i mercatini di Natale allestiti nei vicoli sotterranei della Rocca Paolina, mentre a Gubbio, sulle pendici del Monte Ingino, si potrà ammirare l'albero di Natale più grande del mondo (alberodigubbio.com) che quest'anno, il 7 dicembre, sarà acceso da Papa Francesco.
Immancabile una tappa natalizia anche nella Città Eterna, dove Piazza Navona attende grandi e piccoli con il suo mercato storico: fino all'Epifania, tra dolciumi e addobbi, si potrà cogliere l'occasione di scambiare quattro chiacchiere con Babbo Natale e la Befana, ma soprattutto di acquistare, nel rispetto della tradizione romana, una decorazione per il proprio albero.

    Dulcis in fundo, scendendo giù per lo stivale, arriva Napoli, o più precisamente la zona di via San Gregorio Armeno, dove è Natale tutto l'anno: zigzagando tra le botteghe artigiane che realizzano le celebri statuine del presepe, saranno organizzati tanti mercatini tradizionali, in un'atmosfera dal sapore unico.
   
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Mercatini di Natale, a spasso per l’Europa


La temperatura scende, la neve imbianca le strade, eppure nulla è più bello che aspettare il Natale passeggiando per i mercatini tradizionali, allestiti in ogni angolo d'Europa. Le città si impreziosiscono di un'atmosfera irripetibile, e per chi la respira è una gioia che abbraccia tutti i cinque sensi. Come ogni anno, tutti i Paesi del vecchio continente daranno il proprio contributo affinché la festa sia davvero la più bella dell'anno, ognuno secondo la propria tradizione.

A pochi passi da noi, la Svizzera si illumina di tante luci colorate durante il periodo dell'Avvento: a Basilea, due mercatini, uno sulla Barfusserplatz, e l'altro sulla Munsterplatz (è il più grande mercatino del Paese) proprio accanto alla cattedrale, dove viene collocato l'imponente albero di Natale decorato (www.basel.com/it); a Berna, l'atmosfera romantica degli edifici della città vecchia si sposa con quella natalizia grazie ai mercatini di Piazza della Cattedrale e Piazza dell'Orfanotrofio (bern.com/it); mentre a Montreux il ''grande mercatino'' viene allestito lungo le rive del Lago Lemano in un ambiente caldo e festoso (montreuxnoel.com).

Fino al 6 gennaio a Innsbruck, la Capitale delle Alpi austriache, il Natale diventa un'attrazione speciale, tutta in stile tirolese: tra un vin brulé e le tradizionali frittelle dette Kiachln, per i visitatori ben 6 mercatini sparsi in città (tra cui quello panoramico sulla Hungerburg, o quello artistico di Wiltener Platzl), e la possibilità di ammirare lo splendente albero di Natale in riva all'Inn, unico nel suo genere, alto ben 14 metri e realizzato con 170.500 cristalli Swarovski.

A due passi da Vienna, nella regione del Burgenland, solo per pochi giorni (dal 12 al 14 dicembre) la corte degli Esterhazy riaprirà le porte del palazzo al tipico mercatino natalizio, con artigianato, vin brulé, punch, caldarroste, concerti di Natale nella sala Haydn e per i bimbi il teatro delle marionette (esterhazy.at). Per chi non può rinunciare alla tradizione più autentica, il Chriskindelsmarik (mercato del Gesù Bambino in alsaziano) attorno alla Cattedrale di Strasburgo è la scelta più adatta: dal 1570 a oggi il fascino di questo mercatino è rimasto inalterato, tra oggetti d'artigianato, decorazioni, birre d'Alsazia, biscotti natalizi e specialità a base di maiale e crauti (noel.strasbourg.eu).

Ancora più antico è il mercatino di Dresda, lo Strizelmarkt, le cui origini risalgono al 1434: nella Piazza di Altmarkt, oltre 250 bancarelle (tra cui quelle che vendono lo ''Stollen'', il dolce natalizio tipico della Germania) si estendono per più di 1 km, rendendo la città un grande e coloratissimo villaggio di Natale.

Londra, con le note dei Christmas Carol in sottofondo, la città abbandona il consueto grigio e si riempie di mercatini natalizi pieni di colori, oggetti e delizie gastronomiche: da non perdere il villaggio in stile germanico di Hyde Park's Winter Wonderland, che, oltre al mercatino con chalet e bancarelle, offre pista di pattinaggio, una splendida ruota panoramica e spettacoli per adulti e bambini (hydeparkwinterwonderland.com).

Mercatini con decorazioni e oggetti tradizionali svedesi o d'avanguardia, cibo e dolci che profumano di zafferano e cannella, luci calde e accoglienti sono gli ingredienti che renderanno Stoccolma, avvolta dalla notte anche in pieno giorno, un luogo indimenticabile per trascorrere le feste natalizie: tra i mercatini più caratteristici, quello a Skansen, Djurgarden, (skansen.se), o quello di Stortorget, la Città Vecchia (stortorgetsjulmarknad.com). Anche Goteborg si trasformerà in una vera città del Natale, con i tanti mercatini che animeranno le strade della città e i dintorni: imperdibili le luminarie che a milioni renderanno scintillante quello del parco di divertimento Liseberg (liseberg.se/).

Il Paese di Babbo Natale, la Finlandia, non può non proporre imperdibili opportunità per vivere pienamente l'attesa del Natale: a Helsinki, oltre al mercatino più grande allestito nell'Old Student House e a quello dal sapore tradizionale di San Tommaso a Senate Square (qui tra mille oggetti e prodotti culinari, si può perfino vedere un fabbro al lavoro), c'è il famoso Naisten Joulumessut, il mercatino tutto al femminile che raduna nella prima settimana di dicembre al Wanha Satama Conference Center donne artigiane provenienti da tutta la Finlandia (naistenjoulumessut.fi/6).
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Turismo Arte, video e ragù, in viaggio gratis con il baratto

di Silvia Lambertucci

In tanti offrono ospitalità in cambio di una latta di olio d'oliva, meglio se di produzione propria e spremuto a freddo. I più cercano professionisti della fotografia o abili smanettatori di internet per promuovere meglio la loro struttura, magari con un video su youtube. Ma c'è anche chi è disposto a cedere un letto caldo e una buona colazione in cambio di lezioni di batteria o di libri. E chi cerca marmellate genuine o biancheria da letto. Al via dal 17 al 23 novembre, torna 'La Settimana del Baratto' con decine e decine di occasioni da perdere al volo per una piccola vacanza da godere negli angoli più suggestivi d'Italia senza spendere un euro.
    Lanciata nel 2008 dal portale www.bed-and-breakfast.it, l'iniziativa grazie alla quale Bed and breakfast italiani offrono ospitalità in cambio di beni e servizi, piace e si allarga. Tanto che per la sesta edizione, al via come sempre nella terza settimana di novembre, sono ormai 2200 le strutture che aderiscono e oltre 800 quelle che hanno fatto del baratto una filosofia di vita accettando lo scambio tutto l'anno. Su Fb per esempio impazza, con 133.249 'mi piace' e 1569 persone che ne parlano.


    Il meccanismo è in pratica quello di un mercato virtuale che incrocia i desideri e le esigenze dei proprietari di piccole strutture ricettive con quelle di chi aspira ad una vacanza che non pesi sul portafoglio. E partecipare è semplice, basta andare sul sito della manifestazione (www.settimanadelbaratto.it), selezionare la località dove si vorrebbe andare e contattare i B&B aderenti, usando il modulo che viene messo a disposizione o contattando i proprietari direttamente ai recapiti forniti dal sito.
Ma un giro sul sito vale la candela anche per farsi un'idea della creatività degli italiani e perché no, per prendere spunto. Perché dai lavori di giardinaggio alla playstation, dalla tinteggiatura delle pareti ai corredini per neonato, non c'è limite alla varietà della domanda e dell'offerta. A Pescara per esempio c'è un bed and breakfast che offre ospitalità in cambio di "abiti taglia 42 da ballo Swing" meglio se accompagnati da scarpe "taglia 39, sempre da ballo swing".


A Cortona, un'altra struttura punta invece sulla cultura, chiedendo 'arte moderna e contemporanea' o libri, purché non si tratti di fumetti o di titolo per bambini. A Bienna, in provincia di Brescia, c'è un B&b che cerca legna da ardere, un'altra struttura in provincia di Pordenone offre ospitalità in cambio di casette o scivoli per bambini, una casa albergo di Pretoro, in provincia di Chieti cerca piumini "di vera piuma d'oca" per letti matrimoniali. Anche fra gli aspiranti ospiti, del resto, si trova di tutto, dalla signora di Firenze che offre un completo di lenzuola del suo corredo all'istruttrice certificata che offre lezioni di Nordic Walking, dalla coppia di architetti che offre una consulenza in cambio di alloggio, alla signora di Ercolano esperta nella preparazione di "dolci per allergici". E non manca chi per un weekend con tutta la famiglia arriva ad offrire un "lampadario in cristallo Anni '70". Un bed and breakfast toscano gli ha già risposto: il proprietario però, prima di concludere, vorrebbe vedere una foto.
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#Turismo #Ebola e #crisi, indice fiducia scende a insufficiente @turismoland

di Cinzia Conti

L'effetto Ebola che il mondo del turismo attendeva da tempo con apprensione sembra essere arrivato: la propensione al viaggio degli italiani ad ottobre infatti crolla ai minimi e la motivazione, oltre che nella crisi economica che da tempo spinge i connazionali a tagliare sulle vacanze, è legata alla paura di contrarre il virus viaggiando in aereo. Emerge dalla rilevazione mensile di Confturismo-Confcommercio in collaborazione con l'Istituto Piepoli. L'indice di fiducia del viaggiatore italiano si attesta a ottobre a 55 su 100 - in diminuzione di un punto rispetto a settembre e ai livelli minimi da maggio - e per la prima volta scende nell'area di "insufficienza".

La crisi ha ormai da mesi un forte impatto sulla propensione al viaggio degli italiani e secondo le ultime rilevazioni 1 italiano su 2 si dice pessimista sulla situazione economica. Ma tra i timori che esercitano un'influenza negativa sulle prospettive di viaggio all'estero cresce pesantemente Ebola, tanto che 2 connazionali su 5 prevedono di viaggiare meno in aereo per questo motivo. Al contempo fanno meno paura la crisi dovuta alla guerra in Ucraina e i timori legati a una nuova guerra mondiale.

Le città d'arte sono in cima ai desideri nel trimestre novembre 2014-gennaio 2015 e oltre un italiano su due, di quelli che faranno una vacanza nel prossimo trimestre, vuole andare per monumenti, mostre e musei. La montagna è invece preferita da quasi 1 italiano su 3. In forte crescita la vacanza eno-gastronomica: 1 italiano su 3 pensa per il prossimo autunno ad una vacanza di questo genere. Scende a 3,7 notti la durata media della vacanza pianificata per i prossimi 3 mesi, dato tutto sommato compatibile con la stagionalità e con il mix delle destinazioni preferite per il periodo, che vede di fatto prevalere gli "short break", anche se cominciano ad avere un peso statistico rilevabile le vacanze invernali in montagna. Non mancano le destinazioni esotiche e di lungo raggio.

Quanto alle mete: 3 italiani su 4 preferiscono trascorrere nei prossimi mesi le loro vacanze in Italia e le destinazioni preferite in Italia sono la Toscana e le mete montane-sciistiche del Trentino e Alto Adige, della Lombardia e del Piemonte. Soprattutto la clientela più matura preferisce restare in Italia (il 79% per chi ha più di 55 anni d'età), mostrando una propensione maggiore alle destinazioni di corto raggio. Per quanto riguarda l'estero, la Spagna è prima a livello europeo, mentre per quanto riguarda il resto del mondo in cima alle preferenze di viaggio ci sono gli Stati Uniti, seguiti a poca distanza dall'Australia, ma anche i Caraibi, il Giappone, il nord Africa e la Turchia si distinguono. Oltre il 50% degli italiani viaggerà in coppia nel prossimo autunno, mentre scendono lievemente i viaggi in famiglia o con gli amici.
ansa

Hotel, 3 città italiane nella top 100 qualità-prezzo


Ci sono le tre città italiane Lecce, Pompei e Alberobello nel Best Value City Index 2015, ovvero la classifica delle 100 città da visitare nell'anno nuovo per l'ottimo rapporto tra qualità e prezzo medio degli hotel stilata dall'osservatorio trivago. In testa trionfa Mostar in Bosnia-Erzegovina, patrimonio dell'Unesco per il famoso ponte ottomano Stari Most distrutto nel 1993 durante la guerra in ex Jugoslavia, ma sono tanti i luoghi citati dalla Cina al Perù, da Taiwan al Regno Unito.

    La seconda edizione della classifica prende in considerazione diversi parametri tra cui il numero minimo di hotel per città e la valutazione minima delle strutture ricettive in quelle città.
    In testa si piazza appunto Mostar con un rapporto tra qualità e prezzo medio che arriva a 97,37%: vi si può soggiornare a una media di 49 euro a notte. Seconda in classifica Novi Sad, in Serbia, con un indice del 97,18% seguita da Lijiang in Cina, Plovdiv in Bulgaria che, assieme a Matera, è stata votata Capitale della cultura per il 2019 e Szeged in Ungheria a chiudere la top 5.

    In 36/a posizione infatti, con un indice di 95,13%, si trova la città pugliese di Lecce, nota per la sua spettacolare architettura barocca, seguita al 37/o posto da Pompei con gli scavi noti in tutto il mondo e al 49/o posto, con un indice di 94,57%, Alberobello, la Capitale dei trulli patrimonio dell'Unesco.

    Le prime città spagnole in classifica sono Cangas de Onis e Santillana del Mar rispettivamente al 26/o e 30/o posto, la prima tedesca Erfurt (90/a), la prima francese Nantes (91/a).

Verso l'era degli insetti. Una tavola più «sostenibile»


Stefano Mensurati di Rai Radio Uno m'ha svegliato verso l'una di notte per commentare con me una notizia, nella sua rubrica «Tra poco in edicola». Sequestro a Milano di 50 kg di polpette di larve, risotto alle vespe e filetti di bachi. Una cena degli orrori, vien da pensare, ed invece era quella che gli organizzatori (con già 240 prenotazioni), immaginavano come la cena del futuro. Eppure, gli ispettori dell'Asl sono stati inflessibili: merce non vendibile. Anche se in Thailandia, Cambogia e Perù un pasto del genere sarebbe equivalso a una cena da tre stelle Michelin. 
Ma la stessa cosa era accaduta pochi giorni prima a Torino, al Salone del Gusto, dove Slow Food aveva imbastito una degustazione a base di insetti. Niente da fare. E che succederà allora all'Expo, dove le tradizioni di certi Paesi prevedono la cucina entomologa? 
L'argomento è tutt'altro che banale e nel mese di maggio di quest'anno, a Ede, nei Paesi Bassi, c'è stata una conferenza promossa da Fao e Università di Wageningen su "Insects to feed the world". Ma è passata via, nel senso che le leggi in Occidente, per questo tipo di alimentazione continuano a essere inadeguate. E ciò che non si conosce si censura. Ma intanto, mentre da almeno due anni se ne discute anche sui giornali italiani, lo chef Carlo Cracco sta già studiando un piatto a base di locuste. Del resto, ha scritto sul proprio sito Slow Food: «La Terra si prepara a ospitare nove miliardi di persone. Non merita prendere in considerazione altre fonti di sostentamento?». 
Detto questo ci sono insetti ed insetti. E quelli commestibili sono comunque ricchi di proteine, ma anche di
ferro e zinco, considerati micronutrienti essenziali. E poi, rileva sempre l'organizzazione di Terra Madre: «Occupano meno spazio di un allevamento di vitelli, minori emissioni di gas a effetto serra e un tasso di conversione dei mangimi non paragonabile. Un solo chilo di mangime produce 12 volte più proteine di quante ne abbia il manzo».
Ma c'è di più, visto che alcune specie di insetti, resistenti alla siccità, possono richiedere meno acqua di vacche, maiali o pollame, fino a sostituirsi alle materie prime utilizzate per i mangimi animali (dalla soia al pesce). Già, ma cosa provocherebbe l'allevamento di insetti, ammesso che aumentino l'offerta mondiale di proteine riducendo sprechi e immondizia?
L'entomofagia bussa alle porte, anche se fa storcere il naso. Ma al di là delle reazioni psicologiche che provoca, sorgono due considerazioni: perché non si prova a prendere in considerazione, scientificamente parlando, la sostenibilità di questa ipotesi. E soprattutto perché, se qualche centinaio di persone vuole provare una cucina del genere (con tutte le garanzie sanitarie del caso, che sono un prerequisito) glielo si impedisce. Io credo che questo articolo, letto fra una trentina di anni, potrebbe fare solo sorridere.
avvenire.it

Mosca e piogge fanno soffrire l'olio di oliva italiano


Quest'anno in Italia la produzione di olio di oliva subirà un forte e importante taglio. Quello che non ci voleva, per un comparto che è già alle prese con una situazione alquanto delicata. A mettere in fila diversi numeri preoccupanti, ci si sono messi l'Unaprol (il più importante consorzio di produttori a livello nazionale), l'Ismea (che segue i mercati agricoli) e la Coldiretti. 
Il 2014 dovrebbe vedere un crollo della produzione pari al 35%. Colpa di un insetto – la mosca olearia –, e del maltempo. Una situazione che fa il pari con l'andamento del mercato complesso e da governare con attenzione. Tutto – spiega una nota di Unaprol e Ismea –, avviene in uno scenario che vede altri marchi storici dell'italianità agroalimentare volare all'estero, i prezzi della materia prima aumentare (+40% su base annua), le esportazioni di olio made in Italy pure (+ 13% di cui + 18% gli oli extra vergine), come anche le importazioni (+43% in volume e +12% in valore). Aumentano (+3%), inoltre, le vendite del prodotto nei primi otto mesi del 2014. L'unico segmento che non riesce a beneficiare dei valori della crescita è quello della produzione, nonostante il differenziale di prezzo che, in questo momento tra gli oli italiani e quelli spagnoli, è di 1,47€ kg., rispetto a 0,43€ in media del 2013. 
È sulla base di questi numeri che i produttori puntano il dito sulle cose che non vanno. «Quello che colpisce – viene spiegato – è l'assenza di una visione strategica del sistema Paese sul futuro di questo settore». Eppure, anche se i consumi mondiali sono sostanzialmente stabili, gli spazi per migliorare ci sono. Il differenziale di prezzo fra Italia e Spagna è il segnale che il mercato chiede più qualità ed è disposto a pagare per ottenerla. Ma Coldiretti insiste sui rischi che si corrono: «Sul mercato – spiegano i coltivatori diretti –, è praticamente impossibile riconoscere il prodotto straniero per la mancanza di trasparenza in etichetta». Coldiretti – con ragione – lancia quindi l'allarme «sull'invasione di olio di oliva dall'estero» tanto che nel 2014 potrebbe essere raggiunto il massimo storico in quanto a importazioni di olio di oliva che potrebbero raggiungere un valore pari al doppio di quello nazionale che registra un produzione attorno alle 300mila tonnellate.
È quindi l'ora, per questo comparto, delle strategie ad alto livello. Un'operazione che occorre fare perché tocca un settore prezioso per il Paese, che vale 2miliardi di euro, si estende su una superficie di oltre un milione di ettari, coinvolge 900mila aziende che originano 50 milioni di giornate di lavoro.
avvenire.it