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Tra circo, birra e ... maori, la città ceca Pilsen vivrà un anno da Capitale europea


Nel 2015 Pilsen, la capitale ceca della birra, diventa anche la Capitale Europea della Cultura, "qualifica" che condividerà con la belga Mons.  I festeggiamenti ufficiosi sono già iniziati ma quelli ufficiali avranno inizio il 17 gennaio, quando il grande acrobata svizzero David Dimitri, accompagnato dai cortei dei cinque rioni della città ispirati alle tradizioni di Pilsen, inaugurerà il progetto Pilsen 2015 e la lunga stagione dedicata al circo contemporaneo.La festa proseguirà poi la sera  nelle sale culturali e ovviamente nelle birrerie e  osterie della città. 

Per tutto l'anno i diversi quartieri di Pilsen ospiteranno tendoni colorati nei quali si esibiranno otto importanti compagnie europee. Acrobazie mozzafiato anche made in Italy. Tra i partecipanti ci saranno anche la compagnia italiana MagdaClan, che presenterà un mix di incredibili storie e performance artistiche, e i neolaureati della scuola di circo di Torino con il loro spettacolo ERA - Sonnet for Clown. Il 17 gennaio verrà inaugurata   anche la prima mostra che traccia un profilo completo di Jiří Trnka (Pilsen 1912 - Praga 1969), illustratore e  regista di film d'animazione noto in tutto il mondo. E dato che la cultura è anche contaminazione Pilsen Capitale Europea della Cultura  dedica una mostra alla collezione di ritratti Maori di Bohumír Lindauer, tra i rappresentanti più significativi dell'arte neozelandese nato però a Pilsen nel 1839. 

Tra le altre iniziative previste per il 2015, coinvolgendo anche ex edifici industriali come la vecchia centrale elettrica, l'ex cartiera e il deposito ormai vuoto dell'azienda dei trasporti,  le mostre dedicate a Ladislav Sutnar, uno dei fondatori del design grafico mondiale e al design contemporaneo europeo; un'esposizione dei migliori pittori fin de siècle e del modernismo europeo e una mostra sul barocco della Boemia occidentale. Da febbraio in poi le strade della città saranno poi rese ancora più suggestive da colorate  installazioni di arte luminosa mentre nei mesi estivi sono previsti spettacoli all'aperto di musica, danza, teatro e fuochi d'artificio in stile barocco. Ma la storia di Pilsen è anche la storia della sua birra, la  
Pilsner Urquell spillata per la prima volta nel 1842, nel Birrificio Borghese, l‘attuale Prazdroj.   

Da degustare nelle sale del  Ristorante Na Spilce, ricavato ristrutturando gli spazi di un'ex cantina di fermentazione, o nel birrificio che ha creato la birra del tipo Pils, dove viene spiegata  la cottura dell'originale birra di Pilsen e sono esposte le caldaie e le spine storiche, accanto a quelle utilizzate al giorno d'oggi. Nel  Museo del birrificio si visita la malteria gotica, con il pozzo, le cantine a due piani e gli spazi dell'ex mescita, e sono esposti centinaia di reperti che documentano la storia della cottura della birra, dal medioevo ai giorni nostri. 

Prima di lasciare la città vale la pena visitare anche il bel centro storico con le sue eleganti case nobiliari e la  Cattedrale gotica di San Bartolomeo, che vanta il più alto campanile della Repubblica ceca. Dalla cima della torre campanaria si gode una splendida vista sul centro storico e sui  colli boscosi che circondano la città. Tra gli altri monumenti anche la Grande Sinagoga, la seconda più grande d'Europa e la terza più grande al mondo, costruita nel 1888  in stile moro-romanico, e il suggestivo labirinto di corridoi sotterranei risalenti al medioevo.

Turismo: viaggi nel mese giusto fanno risparmiare

Parigi a giugno costa il 48% in più che ad agosto, Roma a maggio è l'86% più salata che a febbraio.

    Emerge dai dati dell'Osservatorio trivago che ha analizzato l'andamento dei prezzi hotel in 25 città europee nell'ultimo anno.

    In generale come periodi più cari spiccano maggio e settembre, quando dormire in hotel arriva a costare più di 100 euro di media a notte in 19 destinazioni su 25. Al contrario a gennaio e febbraio si registra il periodo con le tariffe più basse in 21 destinazioni.

    Nonostante la classica stagionalità di alcune mete, quello che sta per concludersi può definirsi un anno "ballerino" dal punto di vista dell'andamento dei prezzi degli hotel, con diverse città che hanno toccano variazioni superiori al 100%.

    Analizzando i cambiamenti di prezzo nelle singole città, la meta dove si registra una variazione maggiore è Edimburgo. Nella città scozzese infatti la differenza tra il mese più economico (gennaio) e quello più caro (maggio) tocca il 153%. La differenza di prezzo è sensibile anche a Istanbul (131%) e Nizza (101%).

    In Italia, invece, la meta con la maggiore variazione di prezzo durante il corso dell'anno è Venezia. In laguna infatti la differenza tra gennaio (mese più economico) e maggio (mese più caro) tocca il 132%, con un aumento del prezzo medio a notte di oltre 150 euro. Chiudono il quadro Firenze (102% di differenza) e Roma, che registra una variazione dell'86%.
   
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Miss Tourism 2014

Sarà la 19enne di Cittadella (Padova) Sofia Pivato a rappresentare l'Italia per l'elezione di Miss Tourism 2014 stasera a Barquisimeto in Venezuela.

    La giovane sarà in gara con altre 50 ragazze provenienti da tutto il mondo pronte a "darsi battaglia" per vincere il titolo di nuova reginetta mondiale del turismo che prenderà il posto della venezuelana Beronika Martinez eletta lo scorso anno in Guinea Equatoriale. Sofia Pivato, alta 170, capelli e occhi marrone, modella e studentessa che parla quattro lingue, è stata eletta Miss Kaos 2014 a settembre all'Arena di Verona nell'ambito della serata finale del Festivalshow.

    Alla domanda di che cosa porterà con se virtualmente come ambasciatrice del turismo dell'Italia risponde: "Porterò con me la cultura, le bellezze del patrimonio storico italiano come il Colosseo, l'Arena di Verona in cui ho vinto questo importante titolo, la città di Venezia, e naturalmente anche le bellezze naturali come il nostro mare, le nostre montagne e i nostri laghi. Inoltre, visto che rappresento anche un brand veneto del settore fashion, la Kaos, porterò anche la moda italiana che è un altro settore che nel mondo ci contraddistingue".

    Sofia, che si trova dai primi di dicembre in Venezuela tra shooting fotografici e passerelle, tenterà di vincere l'ambito titolo, i contratti di lavoro e i 50.000 dollari che l'organizzazione internazionale mette in palio.

    In passato a gareggiare con i colori dell'Italia Martina Sgambaro di Castelfranco Veneto nel 2013 e Mara dall'Armellina di Mareno di Piave nel 2012.
   
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Dalla Sicilia alle Alpi, a spasso per l'Italia Araba. Da Palermo a Torino, una guida attraverso i secoli e le piazze

di Daniela Giammusso

Dalla Sicilia alle Alpi, passando per la costa amalfitana e le spiagge dell'Adriatico. C'è un'altra Italia, a volte dimenticata o nascosta dietro l'imponenza delle cupole del Rinascimento e delle facciate barocche. E' un'Italia che arriva dal mare, fatta di architetture e opere d'arte, ma anche di commerci, mercanti, spezie, tessuti, ricette, eroi e tradizioni.

    E' ''L'Italia Araba'' che lo storico medievalista Alessandro Vanoli esplora, città dopo città, in un piccolo volume edito da Mulino per la serie ''Ritrovare l'Italia''.

    Una sorta di guida, attraverso i secoli oltre che per piazze e strade, che prende il via dalla seconda metà del VII secolo, quando al largo delle nostre coste apparvero le prime navi more e saracene. La Sicilia, per ben due secoli, dall'827, sarebbe stata un'isola mussulmana, con l'arabo lingua ufficiale, hammam e grandi jami'a (la moschea principale) a popolare le città.

    Non poteva quindi che partire da Palermo il viaggio di Vanoli, sebbene ''quella'' Palermo non sia più così immediatamente rintracciabile. Parte della città di oggi al tempo era sommersa dal mare e non esisteva, ad esempio, il mercato della Vucciria. Ma certe atmosfere rimangono impresse in maniera indelebile, ad esempio in quel lembo di terra che ancora porta il suo nome arabo, la Kalsa. O nel dedalo di vicoli e stradine che arriva alla Cattedrale, costruita lì dove un tempo sorgeva la grande Moschea da 7 mila persone. E proprio su una delle colonne del portico, realizzate con materiale di recupero, eccola l'Italia Araba incisa in bella vista su un cartiglio con un breve passo in arabo del Corano. E che dire di San Giovanni degli Eremiti con le sue cupole rosse? Quando fu costruita, nel 1132, gli arabi non governavano più la Sicilia da un secolo, ma gli odori, i suoni, gli stili e soprattutto le maestranze mussulmane erano ancora tutte lì, al lavoro, in un città dove le cose non scompaiono. Semmai si sommano.
    Ma non solo Sicilia. Guida alla mano, l'Italia araba si ritrova ancora nel campanile dell'Arsenale di Amalfi, con i suoi archi e maioliche a mosaico (motivo che torna anche nel Duomo di Gaeta e in quello di Caserta), o nei tanti hammam sparsi in Costiera. E poi a Bari, che, non molti sanno, fu un emirato, salendo su per le Torri che, anche prima degli Arabi, servivano a difendere la costa dell'Adriatico. Fino a Venezia, per secoli culla del commercio e crocevia di popoli e tradizioni. Ecco allora Campo dei Mori e i quattro volti levantini con turbante; Ca' Zen con i suoi bassorilievi affollati di cammelli e palmeti; le architetture di Palazzo Ducale; e tutto il mondo arabo che ancora colora finestre e calli su Canal Grande o che si può ammirare comodamente seduti a un caffè in Piazza S. Marco.

    Roma tanti mussulmani li convertì (quando non li rese schiavi), come gli spagnoli di Santa Maria del Popolo o il leggendario Leone l'Africano. E anche a Bologna l'Arabia, più che sulle facciate, si ritrova in un convergere di libri e cultura. Ma tra Toscana ed Emilia, ci si può perdere tra la Livorno islamica del monumento dei Quattro mori; i mille decori moreschi del castello di Sammezzano, a Leccio; la Rocchetta di Grizzana Morandi dove Cesare Mattei volle il Cortile dei leoni, con gli archi che sembrano rubati alla moschea di Cordoba e, quasi a benedizione, la scritta in arabo ''wa la ghalib ila Allah (''non c'è vittorioso se non Dio)''. Fino a Torino, il salotto barocco d'Italia con le Alpi innevate a far da sfondo, oggi ''casa'' per la ''nuova'' Italia araba, quella arrivata dagli anni '70-'80, che vive sui banchi del mercato di Piazza della Repubblica, nelle macellerie o nei negozi di tessuti di Corso Giulio Cesare e nelle loro doppie insegne, scritte sia in italiano che in arabo. E nella grande Moschea della pace, una delle 769 censite nel nostro paese nel 2010. E' il simbolo della trasformazione, nuovamente, in atto, nel nostro paese. ''Ma questo - consiglia Vanoli - non è più un viaggio che si possa fare da spettatori, con lo stupore del turista. Questo è un viaggio che comincia nei negozi alla mattina, che prosegue sui banchi di scuola e continua in ogni luogo di lavoro della nostra penisola. Perché - conclude - piaccia o non piaccia, l'Italia araba siamo noi''.
   
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Ostensione Sindone 2015 dal 19 aprile - 24 giugno Duomo di Torino

Nel 2015, dopo cinque anni dall'ultima Ostensione e a due anni dall’Ostensione televisiva del 30 marzo 2013, la Sindone sarà nuovamente esposta nel Duomo di Torino dal 19 aprile al 24 giugno
 
Durante l’Ostensione funzionerà anche un servizio di prenotazione “immediata” (per visite in giornata) presso il punto di accoglienza che sarà allestito in piazza Castello, vicino al Duomo.
Massima attenzione sarà riservata alle esigenze di ammalati, disabili, religiosi e pellegrinaggi diocesani.
 
L'ostensione della Santa Sindone sarà accompagnata da iniziative ecclesiali e culturali, appuntamenti definiti con particolare cura dal Comitato organizzatore. 
 
Nei giorni finali dell’Ostensione, domenica 21 giugno 2015, papa Francesco si recherà in visita a Torino per venerare la Sindone e onorare san Giovanni Bosco nella ricorrenza del bicentenario della sua nascita, e celebrerà la Messa in piazza Vittorio Veneto.

fonte http://www.sindone.org/

La Svezia porta Santa Lucia a Roma e Milano

Candele, vesti bianche e inni ma anche tazze fumanti di glögg e biscotti speziati. Per il quinto anno consecutivo l'ambasciata di Svezia porta in Italia una delle tradizioni più amate nel calendario svedese: la festa di Santa Lucia.

    Il corteo della santa, composto da giovani del liceo musicale Nordiska Musikgymnasiet di Stoccolma, illuminerà le due città cantando gli inni tradizionali. Il primo concerto si terrà domani alle 17 durante la Santa Messa nella basilica di San Pietro in Vaticano.

    Il 10 dicembre, avrà luogo il secondo evento presso il negozio di Ikea Porta di Roma alle ore 11.00. In seguito, in collaborazione con Roma Capitale, si terrà un concerto nel cortile dell'Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica, piazza Campitelli alle 17. I festeggiamenti si concludono con il grande evento pubblico in piazza di Pietra, davanti alle colonne illuminate del Tempio d'Adriano, in collaborazione con Roma Capitale. L'ambasciatore di Svezia, Ruth Jacoby, inaugura il concerto che sarà seguito da una degustazione di glögg (bibita calda speziata) e pepparkakor (biscotti speziati).

VisitSweden, che organizza gli eventi assieme all'Ambasciata di Svezia presso la Santa Sede, Assosvezia e la Camera di Commercio italo-svedese, sarà presente per dare informazioni sulla Svezia e metterà in palio dei premi, tra cui un weekend per due persone a Stoccolma, per chi risponderà ad un quiz su Santa Lucia.
    Si festeggia anche sui canali social tramite l'hashtag #santaluciasvedese.
   
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