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2 giugno: 6 milioni di italiani in vacanza, ottimismo per l'estate

Saranno 6,14 milioni gli italiani che approfitteranno del ponte del 2 giugno per concedersi un primo assaggio di vacanze estive, dormendo almeno 1 notte fuori casa con un aumento del 6,6% rispetto al 2014. Di essi quasi il 92% (88% del 2014) rimarrà in Italia e il 7,1% andrà all'estero (10,6% del 2014). Emerge da un'indagine di Federalberghi.

Le località marine saranno quelle più gettonate. Il 58,4% sceglierà il mare (rispetto al 62% del 2014), il 17% (rispetto al 12% del 2014) preferirà le città d'arte, il 12,5% (rispetto al 14% del 2014) andrà in montagna. Vacanza al lago per il 4% mentre il 2% opterà per località termali e del benessere.
Chi andrà all'estero sceglierà le grandi capitali nel 60% dei casi.

Per quanto riguarda l'alloggio il 31,6% sceglierà la casa di parenti o amici (rispetto al 31,1% del 2014). Seguono la struttura alberghiera con il 27,1% (rispetto al 28,7% del 2014), la casa di proprietà con il 17%, i bed and breakfast con l'8% e l'appartamento in affitto con il 4%.

La spesa media pro-capite (viaggio, alloggio, ristorazione e divertimenti) si attesterà sui 267 euro (rispetto ai 266 del 2014) di cui 240 euro (236 nel 2014) per chi rimarrà in Italia e 650 euro (533 nel 2014) per chi andrà oltre confine. Il tutto per un giro d'affari turistico di circa 1,6 miliardi di euro per un +7% rispetto al 2014. La permanenza media si attesterà sulle 3 notti (2,8 notti nel 2014).

"Il risultato - spiega il presidente degli albergatori italiani Bernabò Bocca - è confortante, soprattutto per il fatto che da sempre questo 'ponte' rappresenta il banco di prova per la stagione estiva. La circostanza poi che la maggioranza di italiani che si muoveranno preferiranno l'Italia è una cosa positiva non solo per l'economia interna, quanto anche per la valenza simbolica che essa assume, di un Paese sempre più scoperto ed apprezzato da chi vi abita".

 Dal 1 maggio, giorno di apertura, a oggi quasi 1,9 milioni di italiani hanno visitato l'Expo tra maggiorenni e minorenni. Per il ponte del 2 giugno saranno poco più di 300 mila i connazionali che approfitteranno della circostanza per una visita ai padiglioni a Rho. Emerge da un'indagine di Federalberghi.

Tra quelli che partiranno per il Ponte 160 mila effettueranno una visita giornaliera, oltre 75 mila pernotteranno almeno una notte (dormendo per il 50% dei casi in albergo, per il 25% in casa di parenti o amici e per un altro 25% in bed and breakfast). I restanti 66 mila sono ancora indecisi se prolungheranno la loro visita oltre le ventiquattro ore.
   
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Sei Vie per Santiago – Walking the Camino: recensione

Viaggiare significa lasciare a casa una parte di sé, per cercare tra le vie del mondo tutte le risposte intrappolate nei meandri del cuore; e al nostro ritorno, non saremo più gli stessi.
Lydia B. Smith vuole raccontare proprio questo attraverso il documentario Sei Vie per Santiago – Walking the Camino, in cui la filosofia del viaggio acquista un plus valore poiché va ad amalgamarsi nel contesto sacrale del pellegrinaggio, del cammino fatto a piedi, in una strada aspra e meravigliosa, che da Saint Jean Pied de Port attraversa il territorio francese e spagnolo, passando da Pamplona a Burgos, dal Convento di Sant’Antonio a La croce di Ferro e così via per ben 800 km, fino a raggiungere Santiago Di Compostela. Un tragitto conosciuto fin dal Medioevo, tra l’altro dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, in cui la regista riversa, come sulla tavolozza di un pittore, personalità differenti, ognuno con la propria battaglia, ognuno perso in una strada che ha bisogno di esplorare, spesso senza volerlo o senza saperlo.
Così Annie si lascia guidare dalla spiritualità e dalla competitività di stare al passo con gli altri, rendendosi infine conto che il suo corpo necessita di un passo lentissimo e meraviglioso, perché la vita va assaporata a piccoli sorsi. Per Wayne percorrere il Cammino di Santiago equivale ad onorare la memoria della moglie e nel rimembrare la sua assenza si fa accompagnare dal prete JackMisa ha intrapreso la sua lunga passeggiata pensando di ritagliarsi un momento per sé e restare sola, ma William sembra averle scombinato i piani! La tenace brasiliana Sam ha bisogno di ritrovare la forza e prendere in mano la sua esistenza; Thomas lo fa per sport, mentre Tatiana è spinta da una fede incrollabile e con coraggio si cimenta in questo viaggio col figlio di 7 anni e col fratello ateo Alexis, che spera di cambiare, ma alla fine sarà lei a trovarsi diversa.
Lydia B. Smith durante il Cammino
Lydia B. Smith (nella foto) ha sentito il bisogno di fare il documentario dopo aver percorso il Cammino di Santiago
La macchina da presa si muove con poetica destrezza tra i fili d’erba commossi di rugiada, prati illuminati dal sole, distese di grano che danzano al vento e piccoli ostelli in cui rifugiarsi con l’anima e il corpo, condividendo non solo il cibo, ma anche ansie, dolori, aspettative e gioie.
Credo di essere nata per fare questo film – racconta la Smith –Percorrendo il Cammino mi sono resa conto di quanto sia magico e sacro… non pensavo che sarei stata in grado di captare la sua magia. È un cammino verso il cuore, verso quello che c’è dentro.
La pellicola sa convogliare gli spettatori verso il ghirigori della storica via dei pellegrini, con l’aiuto di unacolonna sonora spirituale, in grado di sintonizzarsi perfettamente al battito del cuore. Fa venire voglia di abbandonare tutto il caos della routine quotidiana, mettere da parte i rancori accumulati, le imprecisioni di una vita già programmata; azzerare il rumore del bla bla bla di fondo e alzare unicamente il volume della vita che scorre dentro: fluida, libera, già conscia di quale sia la sua meta.
La regista americana sa prenderci per mano e insegnarci che ognuno ha il suo passo, ma che tutti alla fine raggiungono la vetta; sa farci capire, senza giri di parole e filosofie trascendentali, che la tutta la nostra vita è un viaggio alla scoperta di noi stessi e che dietro la fine si cela sempre un nuovo inizio.
 Sei Vie per Santiago è distribuito da Cineama e sarà al cinema dal 4 giugno 2015.
http://www.cinematographe.it/

Palmira è l'identità siriana. Non dimentichiamo la gente


"Palmira è un gioiello non solo per il patrimonio archeologico ma per l’identità siriana". Raggiungiamo a Beirut l'archeologa siriana Eva Ziedan, che spiega: "Quelli della mia generazione l’hanno studiata, invece i bambini che sono nei campi profughi non la conoscono. Questo fa male. Ma non dimentichiamoci della gente", avverte. "Là c’è l’elettricità che arriva da Homs solo per due ore al giorno. Si rischia che si muoia di sete se l’occupazione interromperà ancora più a lungo l’erogazione di luce. Il turismo a Palmira avrebbe dovuto renderla più ricca, invece è una terra poverissima. Purtroppo ora in giro senti parlare a seonso unico: o di patrimonio Unesco da salvare senza menzionare le persone, oppure al contrario senti parlare della gente e che quelle vestigia antichissime sono solo quattro sassi". Ecco le letture parziali: "Quando diciamo ‘save Palmira', a chi ci rivolgiamo? Palmira è una città che è stata consegnata sotto gli occhi di tutti". 
 Il giornalista Lorenzo Trombetta (www.sirialibano.com) chiarisce i motivi di questa conquista: "E’ un posto molto strategico, vicino a giacimenti di gas naturale. Si trova sulla strada che collega la Siria ‘utile’ di Damasco e quella dell’Eufrate. Controllarla vuol dire avere un controllo su una zona di passaggio, accesso alle risorse di grande importanza". Ma la contraddizione messa in luce è: "Ci si chiede perché oggi pare ci si strappi le vesti per i resti romani di Palmira, preziosissimi, e si lasci però che la Siria, ma anche l’Iraq, venga colpita dalla falce dell’IS. Soffriamo purtroppo di una scarsa elaborazione degli eventi e i media fanno difficoltà a raccontare cosa veramente succede", denuncia. E conclude: "Finora nessuno ha interesse a fermare questa guerra. Questa è la verità". E sull'avanzata dello Stato islamico precisa: "L'IS sta certamente avanzando ma le sue zone di influenza non andranno oltre le quelle rurali e a maggiornanza sunnita perché solo là può trovare un legame organico con la popolazione che può mantenere unito quei territori". 
Sempre da Beirut, il gesuita maltese P. Oliver Borg, docente di Teologia all'Università St. Joseph e direttore di un centro di pastorale e di formazione spirituale, esprime la sua profonda tristezza e preoccupazione alla notizia del rapimento del monaco Mourad, da un monastero siriano che è una filiazione di quello rifondato da padre Dall'Oglio, di cui non si hanno tracce dalla fine di luglio del 2013. "E’ un dramma ciò che sta succedendo. La nostra impressione è che nessuno vuole fermare questo conflitto. E poi con la nuova guerra fredda tra la Russia e i paesi occidentali è ancora peggio perché nessuno si muove veramente per la pace. Non c’è una vera volontà politica di fare qualcosa di serio. Fa piangere vedere siti distrutti ma fa molto più male vedere quante persone sono state massacrate". Lo scorso 30 aprile padre Oliver ha accompagnato in Vaticano in Aula Paolo VI un gruppo di donne siriane e due uomini libanesi per dare testimonianza nell'ambito dell'udienza con Papa Francesco delle realtà di spiritualità ignaziana presenti nel mondo: "Io traducevo la storia di queste donne che si sentono abbandonate e non sanno cosa fare e a un certo momento non ho potuto continuare per la commozione", racconta. "Qui c’è gente che vive in prigione, circondati dapperttutto. Una ragazza di trent'anni dice che ama il proprio paese ma non ce la fa più. Quasi quasi vorrebbe dormire e non svegliarsi, piuttosto che vivere così. Quando mi chiedono cosa devono fare, io vorrei saperlo e non lo so. Come ha detto il Papa di fronte a queste persone, è meglio tacere con rispetto. Il mio appello è svegliamoci". 

(Antonella Palermo) - Radio Vaticana

Arte/ Gualtieri celebra Antonio Ligabue, la pittura del tragico

Creatura disperata ed emarginata, Antonio Ligabue proietta sulle tele il dolore esistenziale di una vita straziata, dentro e fuori dalle case di cura, e di una solitudine popolata da incubi. All'artista, un'infanzia difficile, sempre in cerca di amore, genio inquieto, selvatico, diffidente, orgoglioso ed enigmatico è dedicata la rassegna "LIGABUE. Gualtieri", da domenica a Palazzo Bentivoglio di Gualtieri (RE). L'antologica è un grande omaggio che la neonata Fondazione Museo Antonio Ligabue della città della bassa reggiana, in cui egli visse oltre 40 anni, gli rende a cinquant'anni dalla scomparsa. L'ampia e importante mostra, curata da Sandro Parmiggiani e Sergio Negri, si snoda cronologicamente e ospita oltre 100 lavori, alcuni mai presentati prima, tra cui 80 dipinti, 15 disegni, 10 incisioni e altrettante sculture in bronzo e terracotta.
Oltre i paesaggi, gli interni e i ritratti, due sono le grandi tematiche affrontate da "Toni", così lo chiamavano: gli autoritratti e le belve. Nei primi, parte considerevole delle sue opere, cominciava i quadri dagli occhi con le pupille quasi sempre nell'angolo destro. Implacabile nei propri confronti, si dipingeva con estrema verità non celando il naso sempre martoriato e il gozzo ipertrofico. Dai primi autoritratti a quelli realizzati nell'ultimo periodo vi è un costante deterioramento espressivo e raffigurativo, una sorta di lenta decomposizione fisica, creata con incredibile violenza. E i corvi nel cielo di tante sue tele riportano alla mente Van Gogh, l'altro genio tormentato.
Ligabue aveva fatto suo il mondo degli animali, rifiutando quello degli uomini. Camminava sugli argini del Po e parlava alle bestie nella loro lingua, perché si sentiva uno di loro: pigolava, mugghiava, sbatteva le braccia come ali…Il leopardo e l'aquila erano tra i suoi preferiti e l'artista cercava di trasformarsi in una delle belve feroci, identificandosi nelle lotte violente con l'aggressore, come per esorcizzare la sua paura attraverso la rappresentazione della forza. E' un universo arcaico quello che si nasconde dietro gli uccelli dalle piume colorate o dietro l'apparente tranquillità di un cavallo da tiro.
Sulle tele, dalle cromie accese, coesistono memoria e fantasia. Memoria, linfa della pittura figurativa, delle tante visite allo zoo e all'orto botanico del Cantone di San Gallo, dove visse diversi anni presso una famiglia tedesca, dopo la morte della madre e dei fratellini. Memoria delle stampe viste durante il suo vagabondare, del passaggio di un circo, o del Museo di Storia Naturale di Reggio Emilia. Non amò gli svizzeri - nacque a Zurigo nel 1899 -, ma i luoghi sì. Le casette con i tetti a punta ricorrono nei quadri di paesaggi, così come la campagna di Gualtieri e delle zone limitrofe, dove andò ad abitare una volta entrato in Italia.
Pittore non certo assimilabile alla corrente na?f, se mai a quella degli espressionisti, Toni, il "tedesco", o "al mat", scultore e anche incisore, sfugge a definizioni troppo rigorose. E' solo un grande artista geniale. D'altronde i confini che separano la follia dal genio sono difficili da stabilire.
"LIGABUE. Gualtieri"
Palazzo Bentivoglio - piazza Bentivoglio, 36 - Gualtieri (Reggio Emilia)
31 maggio - 8 novembre 2015
orari: dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 13.00; dalle 15.00 alle 19.00
aperto tutti i festivi infrasettimanali
biglietti: intero € 8,00 - ridotto:€ 6,00
infoline: 0522/221869
mail: p.vergnani@comune.gualtieri.re.it
catalogo: Skira

affaritaliani

Lago Maggiore Letteraltura 2015 Inaugurazione percorso “Cammino tra natura e spiritualità”


Primo tratto: Sacro Monte Calvario (Domodossola), Boschetto (Villadossola)


LetterAltura partecipa domenica 10 maggio alla gita del CAI dal Sacro Monte Calvario di Domodossola alla località Boschetto di Villadossola

Un percorso che, attraverso le Vie Storiche, collega Domodossola con Saas Fee, unendo in particolare  la “Via delle cappelle” di Saas Fee con il sito UNESCO del Sacro Monte Calvario.
Il percorso rappresenta una sorta di immersione tra storia, arte e natura: l'arte di antichi borghi e complessi monumentali come quello del Calvario; la storia di Giulio Gualio, il grande scultore della fine del 1600 che ha arricchito oratori e chiese dell’Ossola e della Valle di Saas; le testimonianze antiche e recenti di religioni diverse - cristiana, buddista e induista -, che si immergono in una natura ricca e varia, che va dai 280 metri di Domodossola ai 3200 metri del Passo di Saas, per giungere al cospetto dei 4000 metri del Mischabel della Valle di Saas.

Programma
Un cammino semplice, senza particolari dislivelli, fatto con lentezza: durante il percorso ci saranno alcune soste con momenti di canto, musica e letture che aiuteranno a osservare meglio quello che sta attorno.
  
Ritrovo: ore 8,45 al Sacro Monte Calvario
Partenza: ore 9,00 Visita dei giardini interni del Sacro Monte, dove si esibirà la Scola Canto Gregoriano del Calvario, intermezzata da letture preparate in collaborazione con Danila Tassinari. Al termine della visita colazione offerta dal S.M.Calvario a cura delle donne in costume di Vagna. Ad Anzuno concerto della Filarmonica di Villadossola, con brani alternati a letture a cura di Danila Tassinari.
A Tappia concerto d’organo alternato a letture di Danila Tassinari dedicate alle opere scultoree del 1600 di Giulio Gualio.
Pranzo: ore 12,45, a Tappia. Pranzo preparato dal CAI (con fornitura del materiale e del vino offerti dal Comune di Antrona, a cura dell’azienda vinicola di Tappia).
A Sogno lo storico Felino Sarazzi (Vilarte) illustrerà il Museo della Vita Contadina.
A Varchignoli, con la musica soffusa di flauti della Filarmonica di Villadossola visita a uno dei siti megalitici.
A Casa dei Conti esibizione del cantautore di menestrelli Ernesto Grossetti.
Al Circolo del Boschetto bicchierata finale e visita dell’Ostello e del Museo delle Origini.
Arrivo alla località Boschetto: ore 17,00 (gli autisti saranno trasferiti al Calvario per recuperare il proprio mezzo, mentre gli altri partecipanti si intratterranno al Circolo per una bicchierata finale).

Organizzatori:
Sacro Monte Calvario, Comune di Antrona, Club Alpino Italiano, Ente di Gestione delle Aree protette dell’Ossola – Parco Valle Antrona, Accompagnatori Naturalistici della Valle Antrona, LetterAltura, Comune di Domodossola, Comune di Villadossola 
in http://www.letteraltura.it/

Turismo industriale, un tesoro nascosto

di Cinzia Conti

A San Sepolcro ci si muove tra erbari, bilance e mortai antichi nell'Aboca Museum oppure c'è Casa Buitoni dove si sperimentano le nuove ricette a pochi passi da dove mamma Giulia aprì nel 1827 il primo pastificio. Sulle sponde del lago di Como nell'Archivio Mantero ci si perde tra le decine di migliaia di disegni originali provenienti da oltre 100 anni di vita dello storico setificio e dei marchi in esso confluito negli anni. E per i golosi il museo dello zucchero Pinin Pero, quello Perugina, quello della liquirizia Amarelli e del marsala Florio. E poi ci sono gli assi pigliatutto per gli amanti dei motori: i musei Ferrari, Lamborghini, Fiat, Alfa Romeo, Ducati, Piaggio, Moto Guzzi, Pirelli e l'incredibile collezione Fisogni di stazioni di servizio. Sono solo alcuni piccoli gioielli di quel vero tesoro - ancora semi-sconosciuto e decisamente poco sfruttato - che si nasconde nei musei, negli archivi e negli stabilimenti delle grande industrie italiane. Il turismo industriale in Italia, infatti, è affrontato in prevalenza dalle singole industrie e scarsamente badato dagli enti locali.

    "La forza evocativa dei grandi brand industriali italiani - spiega Massimo Feruzzi della società specializzata in indagini sul turismo che ha condotto una ricerca sul tema - è innegabile, perché si lega alla storia del nostro Paese e al nostro "saper fare". Il fenomeno del turismo industriale trova forza proprio in questi concetti: con un livello di internazionalizzazione pari al 38,1%, questo segmento potrebbe diventare un plus importante per l'economia nazionale. Infatti, a fronte delle attuali 412 mila presenze turistiche e un fatturato generato per il solo sistema ospitale di 25 milioni 100 mila euro, il valore potenziale del turismo industriale è pari a 1 milione 860 mila presenze, che si traducono in 126 milioni 500 mila euro".

    All'estero, come al solito, va in tutt'altro modo: a Brandeburgo, in Germania, il valore generato dal turismo industriale è pari a 50 milioni di euro all'anno, mentre il reddito annuo che genera il National Railway Museum di York, nel Regno Unito, raggiunge quota 29 milioni di euro nella contea dello Yorkshire, attirando ogni anno più di 770.000 visitatori.

    Se si prende in esame l'insieme degli Stati membri dell'Unione Europea, inoltre, nel complesso si stima che il turismo industriale generi più di 18 milioni di presenze turistiche - quindi di soggiorni, con una spesa media sul territorio di 349,00 euro per i turisti internazionali e 220,00 euro per quelli nazionali. A questi si aggiungono 146 milioni di escursionisti day-user, con una spesa media di 28,00 euro.
    Tornando all'Italia, almeno 166 industrie sarebbero in grado di generare appeal per flussi turistici: di queste, però, la maggioranza non vede l'ambito turistico per quello che realmente rappresenta, vale a dire un veicolo di valorizzazione del proprio brand prima ancora di essere generatore di visitatori.

    Le regioni con le maggiori potenzialità attrattive, grazie al fatto di avere a disposizione siti industriali che possono essere di valore turistico, sono Lombardia (18,4%), Veneto (11,1%) e Toscana (10%). Buone potenzialità anche in Piemonte (9,5%), Emilia Romagna (6,8%), Lazio (5,8%) e Marche (5,3%).

    Altri due dati sono interessanti nella ricerca: il fatto che ben l'88,9% dei referenti aziendali ha indicato questo turismo "in crescita", e oltre la metà di questi segnala "forte aumento di interesse e visitatori". E poi i mesi preferiti dai "turisti industriali": da marzo a maggio si concentra ben il 42,9% dei flussi annuali. Buoni anche i flussi nel mese di "giugno" (9,7%), "ottobre" (9,5%) e "dicembre" (8,6%).
   
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Via Francigena Collective Project 2015

 (di Marzia Apice)

   Gli scarponi ben piantati sul terreno, una moltitudine di passi per condividere una strada di conoscenza sulle tracce della memoria: sta per mettersi in cammino l'esercito di "moderni pellegrini" che parteciperà alla quinta edizione del festival "Via Francigena Collective Project 2015", in programma da giugno a ottobre e promosso dall'Associazione Europea delle Vie Francigene e dall'Associazione Civita.
Oltre 400 eventi (circa il 30% in più rispetto allo scorso anno), per lo più gratuiti, che si snodano lungo i Paesi (Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia) e le migliaia di chilometri di quella che appare la più "grande infrastruttura immateriale, culturale e spirituale d'Europa", come ha affermato oggi a Roma Sandro Polci, direttore artistico del festival, sottolineando "la costante crescita della manifestazione, il cui cammino spirituale si dirama come un albero verso tre mete, Roma, Gerusalemme e Santiago". "Il festival costa solo 20 mila euro e rappresenta una forma di unione nella diversità", ha proseguito specificando la convenienza per le varie strutture turistiche di ospitare chi sceglie di viaggiare camminando: "si tratta di una redditività differita, perché per ogni pellegrino ne arrivano altri quattro".
Mostre, trekking, visite guidate, festività religiose, mercatini, artigianato e prodotti tipici, in un'infinita serie di alternative, tutte orientate alla qualità. Molteplici anche i soggetti coinvolti: l'Unione Nazionale delle Pro Loco italiane con il progetto 'Camminitaliani' e il concorso Cammini e sentieri, il Comune di Roma che promuove le Vie Romane del tratto meridionale, l'Opera Romana Pellegrinaggi con il Cammino della Pace da Betlemme a Gerusalemme, il FAI con il cammino da Assisi al bosco di Francesco, e poi ancora regioni, associazioni e privati. E se "insieme" è la parola d'ordine e la pluralità rappresenta il segno distintivo della manifestazione, non potevano mancare nel programma gli appuntamenti mirati al superamento di ogni diversità: previsti infatti percorsi ed escursioni che vedono fianco a fianco normodotati e disabili a cura di Federtrek.
Seguendo il tema "Culture e colture dei paesaggi" e proponendo una riflessione attiva e gioiosa sul turismo responsabile, l'economia sostenibile e lo spirito di condivisione del vero pellegrino, il festival, pur avendo una vocazione spiccatamente spirituale, ambisce a rivolgersi a un pubblico più ampio, senza connotazioni né distinzioni. E con un occhio sempre attento alla valorizzazione del territorio non solo culturale ma in termini economici. "Il festival non ha confini infrastrutturali", ha detto Nicola Maccanico, vice presidente di Civita, "il valore sta nella sinergia tra enti locali e centrali, tra turismo e cultura, tra storia e contemporaneità, ma anche nel ragionare pensando all'Art Bonus e all'Europa 2020".
Camminare e lasciare che la storia torni a parlare al presente: un'idea di turismo lento, che si prende il proprio tempo, evitando l'omologazione (come suggerisce anche l'immagine-icona della Via Francigena vista dallo spazio realizzata da Esa-Nasa) e privilegiando le peculiarità specifiche dei vari territori coinvolti. Senza dimenticare però che la sostenibilità parte dall'organizzazione: il festival parla di sé senza stampare su carta, ma smaterializzando tutto sulla Rete, attraverso un sito internet che permette di scoprire tutti gli appuntamenti navigando in modo mirato
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Nuove vie lagunari su antichi percorsi veneziani tra cultura e sostenibilità



Il 1° maggio in concomitanza con l’apertura di EXPO 2015 e come parte integrante dell’offerta VENICETOEXPO, ha preso il via il progetto Lagunaè promosso da EBT Service S.r.l., società dell’Ente Bilaterale Turismo della provincia di Venezia.


Lagunaè non è solo un progetto per lo sviluppo della laguna, ma è un modo di portare il viaggiatore a vivere, sentire, innamorarsi, gustare, vedere, condividere un territorio e il suo genius loci. Si tratta della creazione di una rete etica di 80 imprese che operano nel territorio della gronda lagunare da Chioggia a Caorle.
Ne fanno parte aziende del settore ricettivo, ristorativo e operatori che offrono attività di intrattenimento, servizi e guida nel territorio.
Le aziende hanno aderito volontariamente ad una Carta Etica di Turismo Responsabile e rappresentano il primo esempio italiano di collaborazione “in rete” a favore di uno sviluppo e di una fruizione sostenibile del territorio e dei suoi abitanti.
Partecipando a questo progetto, i viaggiatori possono prolungare il loro soggiorno nel territorio scegliendo tra le varie proposte di escursioni, sport, esperienze culinarie e molte altre attività coordinate grazie a Lagunaè.
Allo stesso tempo accumulano dei punti per ottenere le certificazioni di viaggiatore lagunare Voyager, Expert oppure Master, che decretano l’esperienza di “viaggio ecosostenibile”.

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fonte: comunicato stampa 

Mese Cultura Internazionale, a Roma percorsi low cost

A tutti i viaggiatori "doc" che amano toccare con mano le tradizioni di popoli diversi, Roma offre da oggi un'opportunità da cogliere al volo: è ufficialmente iniziato il Mese della Cultura Internazionale, che fino al 4 luglio propone un ricchissimo cartellone di eventi, grazie alla collaborazione di 17 ambasciate e 32 tra Accademie e Istituti di Cultura stranieri presenti nella Capitale.
Un vero e proprio viaggio low cost da vivere restando in città, che permetterà il contatto diretto con la cultura di oltre 30 Paesi, da quelli europei, fino all'Asia, Stati Uniti, America Latina e Africa, per una manifestazione che punta già a proiettarsi nel futuro: "Ogni anno faremo a Roma il Mese della Cultura Internazionale, questa è solo la prima tappa", ha detto oggi Giovanna Marinelli, assessore alla cultura e al turismo del Comune di Roma, presentando l'iniziativa e dedicandola al sito Unesco di Palmira attaccato dall'Isis e "nella cui difesa tutti dobbiamo essere uniti".
Anche l'Estate Romana, che questo grande "contenitore" di fatto inaugura, si preannuncia ricca di occasioni di svago, curiosità e conoscenza: "Abbiamo un cartellone unico all'insegna dell'internazionalità", ha proseguito, "le culture diverse servono a tenere un contatto stretto con i tanti soggetti che ci sono a Roma, perché la cultura non è separazione ma deve essere connessa con la vita cittadina".
Guardando il programma, il numeri del Mese della Cultura Internazionale (che avrà il suo clou a giugno) sono significativi: oltre 80 eventi gratuiti (25 tra conferenze, presentazioni di libri, laboratori, 32 mostre, 23 concerti) a cui si aggiungono 8 appuntamenti dedicati al cinema e 5 al teatro. Dagli "Open Garden" (l'apertura straordinaria dei giardini di istituti e accademie) alla mostra su Tutankhamon dell'Accademia d'Egitto e quella dedicata a "Eva Peron in immagini" dell'Ambasciata Argentina, dai concerti etnici (come quello del gruppo messicano "Mariachi Romatitlàn") al teatro giapponese Kyogen: le tante discipline artistiche si mescolano al desiderio di condividere significati e linguaggi, senza contare che la manifestazione ha il pregio di aprire le porte di alcuni dei luoghi più belli di Roma, come Villa Medici e l'American Academy, oltre a teatri, basiliche e musei.
"Roma accoglie e intreccia culture, esperienze e storie, riprendendo un filo che si era interrotto", ha detto Silvia Costa, presidente della commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo, "la diversità linguistica e culturale va preservata, ed è la ricchezza di Roma e dell'Europa". "Sono felice che finalmente il Comune di Roma e il governo abbiano deciso di rilanciare il settore culturale nonostante le difficoltà", ha proseguito, ricordando quanto questo si sposi con le questioni che sono "al centro dell'agenda europea, come la valorizzazione delle competenze e la partecipazione attiva dei cittadini alla gestione e alla valorizzazione del territorio".
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Nuovi itinerari nel cuore della Sicilia

Il geologo Mario Tozzi, lo studioso gastronomico Sergio Grasso e l’antropologo Franco La Cecla hanno partecipato alla realizzazione del progetto Guide d’autore-Tre itinerari nel cuore della Sicilia, un modo nuovo e insolito di conoscere Enna e il suo territorio. I tre esperti e famosi divulgatori televisivi narrano i propri itinerari culturali e turistici, mostrando il paesaggio ennese da diversi punti di vista: geologico, antropologico e folcloristico.

Ogni visitatore potrà, dunque, ascoltare gli avvincenti racconti dei tre autori, scaricando i testi delle audio-guide in italiano e in inglese dal sito www.ennaguidedautore.it o, da giugno, attraverso le applicazioni per Ios e Android.

Il progetto, realizzato dall’associazione Civita per la società siciliana di comunicazione e promozione Gal Rocca di Cerere, è di fatto rivolto ai turisti che desiderano esplorare il territorio in modo approfondito e non convenzionale.

Le guide d’autore portano infatti a conoscere la storia, la mitologia e la cultura di questo territorio, cuore vibrante della Sicilia, attraverso itinerari meno conosciuti, come il parco dei Nebrodi, la più grande area naturale protetta della Sicilia, il lago di Pergusa, unico lago naturale rimasto in Sicilia e il parco minerario di Floristella, suggestivo sito geologico e monumento alla storia sociale siciliana. Ma anche attraverso la storia e le curiosità delle tipicità agroalimentari in tutto il territorio ennese e, infine, attraverso le feste, i riti e il folclore locali di un mondo antico e affascinante, vissuto con passione dai suoi abitanti.

Si potranno scoprire chiese, ville antiche, scavi archeologici, musei e borghi arroccati su monti che si affacciano su valli, fiumi e laghi, dove nel tempo diverse culture si sono sovrapposte e hanno lasciato testimonianze importantissime, spesso ignorate. Eredità della civiltà greca sono le Madonne che assomigliano alla dea della fertilità, così come molti santi cristiani ricordano i conquistatori che hanno cacciato i saraceni dalla Sicilia. I Normanni celebrati nei palii e nelle feste locali hanno lasciato usi cavallereschi persino nelle drammatiche feste pasquali della passione di Cristo e della sua Resurrezione. Ci sono segni antichissimi e bucolici anche tra le confraternite incappucciate, i pellegrini che si travestono da alberi, i penitenti a piedi scalzi e i grandi altari fatti di pane.
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Torino boom di pellegrini, si va verso la proroga dell'Ostensione Sindone

Secondo il presidente dell'Opera Romana Pellegrinaggi, il periodo potrebbe allungarsi oltre il 24 giugno. Ferrovie, aumentati i viaggiatori dopo l'apertura dell'Expo: sull'alta velocità Torino-Milano 70 per cento in più

La Madonna del Latte in viaggio verso Expo 2015

È partita alla volta di Expo 2015 la Madonna del Latte di Giacomo da Campli per essere ammirata, dal 22 maggio al 31 ottobre, da tutto il mondo in occasione della Mostra 'Il Tesoro d'Italia', la rassegna d'arte antica e contemporanea allestita nel padiglione Eataly e curata da Vittorio Sgarbi. Intervenuto telefonicamente alla conferenza stampa organizzata nel refettorio cinquecentesco dell'ex convento dei Celestini di Campli, Sgarbi ha voluto rassicurarsi degli ultimi dettagli: "Ho definito la collocazione del vostro capolavoro - ha detto - finalmente un'opera rara e sofisticata esce dai depositi per essere ammirata a livello mondiale alla mostra, che è un sovraffollamento straordinario di opere d'arte attentamente selezionate su base regionale. Un saluto a tutta la comunità camplese che ha messo a disposizione il suo tesoro". Al ritorno da Milano, la tavola sarà collocata nelle sale dell'ex convento appena restaurato dove, alla fine del mese di settembre, nascerà il Museo Nazionale d'Arte Sacra, come annunciato dal sindaco di Campli, Pietro Quaresimale, e dal direttore del Polo Museale dell'Abruzzo, Lucia Arbace. (ANSA)

Giubileo, al lavoro su tpl e cammini religiosi. Monsignor Andreatta: “Roma pronta ma combattere illegalità”


«Penso che Roma sia pronta per il Giubileo purchè si facciano alcuni passi importanti». A dirlo dal palco dell’assemblea generale di Federalberghi a Como è monsignor Liberio Andreatta, amministratore delegato dell’Opera Roma Pellegrinaggi. «Sono – dice Andreatta – completamente d’accordo con gli albergatori che il primo elemento di difficoltà è l’abusivismo. Bisogna combattere, e lo faremo insieme, l’illegalità ed è importante lavorare ad armi pari. Questo è un valore umano e non solo cristiano. Poi la città deve essere accogliente e non piena di ambulanti, borseggiatori e non parliamo di quelli che vendono una bottiglietta d’acqua da 1 euro a 5. Dobbiamo combattere quest’immagine di Roma ladrona perchè è un aspetto isolato che non va generalizzato. Servono poi sicurezza e decoro». Infine una considerazione generale: «Il turismo – spiega – è fatto di emozioni, i viaggiatori e i pellegrini hanno il cuore pieno di ciò che hanno vissuto. L’Enit spenderebbe meno soldi in promozione se i turisti tornassero a casa contenti per l’accoglienza che hanno ricevuto e si facessero ambasciatori delle belle emozioni provate in Italia». - Sono quattro i ‘pacchettì per il Giubileo che la Regione Lazio presenterà nei prossimi giorni: dopo la sanità, illustrata oggi, ci saranno i trasporti, l’accoglienza e Protezione civile e i ‘Camminì religiosi. Lo ha spiegato il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio, delegato per l’Anno Santo. «Ci aspetta una riunione lunedì pomeriggio in Vaticano – ha affermato – Pensiamo che per essere fedeli alla squadra bisogna svolgere al meglio il proprio ruolo. Noi ci concentreremo sulle deleghe di competenza storica delle Regioni. In questo caso il pacchetto sanitario, sostanzialmente a costi invariati rispetto alla programmazione, ma con l’impegno di accelerare i processi riorganizzativi. La stessa cosa faremo sull’accoglienza e sul piano di Protezione civile, in cui la Regione gioca un ruolo molto importante. Poi lo faremo sui trasporti pubblici e sui percorsi spirituali fuori dalla città di Roma, con particolare attenzione a un dettato che ci arriva direttamente dalla Santa Sede, cioè favorire i pellegrini rispetto ai turisti, e il pellegrinaggio a piedi. Questo significa organizzare intorno alla Santa Sede tre o quattro punti di accoglienza – ha proseguito – e di valorizzare i Cammini storici, il più importante dei quali è quello di Francesco su cui siamo già a buon punto. Ci sono poi il Cammino di San Benedetto e la via Francigena che sostanzialmente attraversa verticalmente tutta la nostra Regione. Ci concentreremo su questi quattro aspetti – ha concluso Smeriglio – e ogni dieci-quindici giorni presenteremo alla stampa il dettaglio di questi quattro ‘pacchettì»
http://www.corrierediroma-news.it/

Sicilia 80 progetti in corsa per rilanciare turismo religioso

"Grande risposta al bando sul turismo religioso-naturalistico lanciato a marzo e di cui sono scaduti i termini qualche giorno fa". E' quanto scrive l'assessore regioale al Turismo, Cleo Li Calzi sulla propria pagina facebook in cui annuncia che sono arrivate circa 80 candidature di progetto.
"Questo ci dà risposta di qualche sia la valenza della proposta e quale sia la potenzialità di questo segmento di turismo in Sicilia. Stiamo adesso mettendo a punto alcune azioni di sistema a corredo di questa progettualità e per creare le condizioni per valorizzare la proposta del territorio. Puntiamo ad organizzare in Sicilia nell'anno del Giubileo la Borsa del turismo religioso e altre iniziative correlate. Tra qualche settimana sarò in grado di fornire maggiori informazioni. Siamo al lavoro per una Sicilia meta di riferimento del turismo religioso-naturalistico".
http://www.travelnostop.com/

Questo matrimonio s’ha da fare…in spiaggia

Sebbene le statistiche certifichino un costante calo dei matrimoni in Italia – negli ultimi cinque anni ce ne sono stati ben 53mila in meno, e la quota annua è stabilmente sotto i 200mila – c’è ancora chi crede nel sacro vincolo.
E che, anzi, fa di tutto per conferire al suo ‘giorno più bello’ un sapore speciale con la scelta di sposarsi in luoghi inconsueti. Non nella solita chiesa o in una spoglia sala comunale, ma magari sulla cima di una montagna o in una spiaggia. Una soluzione un tempo a disposizione solo degli sposi stranieri o dei protagonisti delle soap opera d’oltreoceano, ma oggi divenuta una possibilità consentita dalla legge italiana, dal 2014, sia per i matrimoni religiosi (basta convincere il proprio parroco, che dovrà inviare una lettera formale al vescovo con una richiesta motivata degli sposi) quanto per quelli civili.
Da Nord a Sud sono tante le amministrazioni che, per fare cassa, hanno promosso specifici bandi comunali per selezionare gli stabilimenti dove si può celebrare la cerimonia in spiaggia, con tariffe differenziate fra residenti e non residenti.
Una lista che comprende varie regioni, a cominciare dalla Liguria, con Albisola Superiore (Savona), dove ad aggiudicarsi l’appalto è stata la Borghi Catering che propone tre tipi di allestimento, a scelta degli sposi, con prezzi variabili fra i 300 e i 600 euro. In Toscana, la Versilia offre una vasta gamma di stabilimenti balneari, quasi tutti dotati di ristoranti, mentre nel Lazio, la scelta spazia fra Fiumicino, Fregene e Ostia, che a dire il vero ha cominciato a celebrare matrimoni vista mare già dal 2003. Scendendo un po’ più a sud, ci si può sposare a Maratea, unico comune della Basilicata ad affacciarsi sul Mar Tirreno, dove il Grand Hotel offre un pacchetto completo di wedding planner e assistenza per il disbrigo delle pratiche burocratiche, oppure in Costiera amalfitana.
Sul mar Adriatico, il litorale di Rimini ha visto addirittura l’allestimento di una ‘Casa dei matrimoni’ in legno voluta dal Comune, che ha destato non poche polemiche da parte dei consiglieri di opposizione, oppure si può scegliere fra le sabbie di Marina di Ravenna e Misano Adriatico, o Grottammare, nelle Marche, e Lignano Sabbiadoro, in Friuli.
In Sardegna non c’è che l’imbarazzo della scelta: da Porto Pino, nella costa meridionale, a Cala Luna (sul golfo di Orosei), passando per Capo Comino (Siniscola) e Bari Sardo, in Ogliastra. Per provare l’ebbrezza di sposarsi in un’isola dell’isola poi ci sono l’Asinara e Carloforte, a San Pietro.
Non è da meno la Sicilia, con le sue Sampieri e Mondello, o la baia di Brucoli, tra Siracusa e Catania, con vista sull’Etna.
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