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Arancino siciliano protagonista a #Expo2015

L'arancino siciliano, raccontato e preparato sul palco del cluster Bio-Mediterraneo dallo Chef Rosario Umbriaco, arriva a Expo nel segno di Cerere. Prodotto tradizionale, la cui storia risale al Medioevo e si lega a quella di Federico II, l'"arancinu" o "arancina" deve il suo nome al colore arancio che assume la panatura dopo la frittura.
    Due le tipologie preparate insieme ai visitatori dallo Chef Umbriaco. Prima è toccato all'arancino tradizionale ennese, fatto con riso allo zafferano di Enna, piselli, stracotto di vitellone, estratto di pomodoro e parmigiano. Poi è stata la volta dell'"arancino a due strati di riso", composto all'esterno da uno strato con menta selvatica e zafferano e all'interno da uno con ricotta fresca, prezzemolo e pepe nero, con al centro un cuore di fonduta di piacentino Dop, un formaggio di pecora con grani di pepe e zafferano tipico della tradizione ennese. I visitatori hanno imparato "fare" gli arancini partecipando a tutte le fasi di preparazione, dalla cottura del condimento alla lavorazione del riso fino al passaggio nel pangrattato e alla frittura, rigorosamente a 190 gradi. "Questo è il segreto per far sì che gli arancini non si spacchino".(ANSA).
   
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Viaggio nella foresta austriaca, polmone verde di Expo

Le prime cose che colpiscono sono l'odore, l'aria pulita e la frescura. Muschio, terra e resina e tra i 5 e gli 8 gradi in meno rispetto all'esterno. E poi il verde chiaro delle foglie, tante e diverse, che si fonde con il marrone dei tronchi e il "multicolor" dei fiori. Non accade in un bosco alpino ma a Milano Rho, nel cuore dell'Expo, nel padiglione dell'Austria.


Un'idea che parte dal presupposto che l'aria sia l'elemento-alimento più essenziale per l'essere umano, visto che non ne possiamo fare a meno che per pochissimi minuti.
Volutamente si sono lasciati fuori climatizzazione e pannelli multimediali, si spiega tutto a voce e con delle grandi scritte a led: breathe (respira), eat (mangia)... E il "mini-polmone" austriaco hai dei numeri di tutto rispetto: sui 1000 metri di padiglione 560 sono di bosco (si è voluta mantenere la stessa proporzione che c'è in Austria dove 3,5 miliardi di alberi crescono su quasi il 50% del territorio). Ci sono 60 alberi, 12 mila piante forestali e piccoli arbusti per una superficie fogliare complessiva di 43.200 metri quadrati che producono 62,5 kg di ossigeno in un'ora. E cioè il necessario per 1800 persone all'ora. Contemporaneamente il bosco assorbe 92 kg di anitride carbonica al giorno.

Ci sono poi una serie di ventilatori e sistemi di nebulizzazione ad alta pressione che stimolano e supportano l'attività del bosco in modo che ottenga lo stesso rendimento di un ettaro di bosco in natura. Ma niente paura: il padiglione produce tutta l'energia di cui ha bisogno grazie a delle celle solari a colorante, le celle di Graetzel, che sfruttano anche la luce debole o artificiale trasformandola in corrente non fotoelettrica ma con un principio simile a quello della fotosintesi clorifilliana.
L'esperienza sensoriale coinvolge anche il gusto con il cibo, creato da chef stellati austriaci, partendo dalle materie prime dei boschi: pane di farina di legno e burro di cime di abete rosso.


La promozione dell'Austria, nel primo trimestre 2015 visitata da un totale di 182.800 italiani (+8,6%) con un totale di 465.700 pernottamenti (+9%) si svolgerà anche in vari luoghi di Milano. Tra le iniziative, c'è l'allestimento di un bivacco alpino in versione urbana, promosso dalla celebre Strada Alpina del Grossglockner, con proiezioni accompagnate dalle note della Sinfonia delle Alpi di Richard Strauss. Dal 15 al 24 maggio e dal 15 al 27 giugno quattro tricicli decorati con i colori dei paesaggi salisburghesi distribuiranno 15.000 bottiglie d'acqua minerale che nasce dalle profondità dell'incontaminato scenario alpino del Parco Nazionale degli Alti Tauri. E in occasione della Giornata dell'Austria, il 26 giugno 2015, i Wiener Philharmoniker, diretta da Mariss Jansons, eseguiranno nel Teatro alla Scala la Sinfonia n. 3 di Gustav Mahler.

Tra le iniziative, c’è l’allestimento di un bivacco alpino in versione urbana, promosso dalla celebre Strada Alpina del Grossglockner, con proiezioni accompagnate dalle note della Sinfonia delle Alpi di Richard Strauss.

Dal 15 al 24 maggio e dal 15 al 27 giugno quattro tricicli decorati con i colori dei paesaggi salisburghesi distribuiranno 15.000 bottiglie d’acqua minerale Gasteiner che nasce dalle profondità dell’incontaminato scenario alpino del Parco Nazionale degli Alti Tauri.

Sempre tra maggio e giungo, tre jumbotram con le immagini del Tirolo, della Carinzia e del Salisburghese passeranno per le vie di Milano e diffonderanno con colorate immagini esterne e interne atmosfere di vacanza.

E in occasione della Giornata dell’Austria, il 26 giugno 2015, i Wiener Philharmoniker, diretta da Mariss Jansons, eseguiranno nel Teatro alla Scala la Sinfonia n. 3 di Gustav Mahler.

“Un bivacco in città”: Parco Ravizza, zona Bocconi, dal 19 maggio all’ 8 giugno 2015, ore 10-20
“Bici & Acqua, energia del Salisburghese”: dal 15 al 24 maggio: zona Navigli – Bocconi; dal 15 al 17 giugno: Milano centro
“Un tram chiamato Austria”: maggio – giugno, percorsi linee 12, 16, 24 e 27
Concerto 26 giugno dei Wiener Philharmoniker al Teatro della Scala 
Per prenotazioni e informazioni Croce Rossa Italiana, tel. 02 3883-209/210
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Hai mai fatto il Check-in online? Cinque consigli dagli esperti.

Secondo un sondaggio condotto dal motore di ricerca viaggi globale Skyscanner, ben il 94% dei viaggiatori vorrebbe poter stampare o scaricare le carte d'imbarco già a casa, al momento stesso della prenotazione del volo (48%) o almeno 30 giorni prima della partenza (26%). Tuttavia, il web check-in non è sempre disponibile con tale anticipo ed esistono notevoli differenze fra le compagnie aeree rispetto ai tempi di fruizione di questo servizio. In vista del picco di partenze di ferragosto, Skyscanner ha verificato le regole per il check-in online delle maggiori compagnie aeree internazionali che operano in Italia e le ha raccolte in un unico documento dove i viaggiatori internazionali in partenza per le vacanze possono trovare tutte le informazioni essenziali su quando effettuare il check-in online.
    "Esistono notevoli differenze nella disponibilità del servizio di check-in online a seconda della compagnia aerea e della rotta scelta, il che spesso crea confusione o dubbi ai viaggiatori - spiega Filippo De Matteis, Marketing Manager per l'Italia di Skyscanner. Alcune compagnie infatti offrono la possibilità di effettuarlo al momento stesso della prenotazione o con un anticipo di 30 giorni rispetto all'orario di partenza previsto, mentre altre attivano il servizio solo 23 ore prima del volo. Per questo abbiamo pensato di realizzare una guida che offra una panoramica dei regolamenti delle principali compagnie aeree operanti in Italia in modo che i viaggiatori possano facilmente verificare le tempistiche ed effettuare il check-in con quanto più anticipo possibile rispetto al proprio volo".
   Chi vola low cost può effettuare il check-in online prima
In generale le compagnie aeree di linea permettono di effettuare il check-in online solo relativamente all'ultimo momento, ad esempio Alitalia apre il servizio da 48 ore prima del volo, Air France da 30 ore prima, Etihad e British Airways da 24 ore prima. Invece, le compagnie low cost offrono mediamente maggiore flessibilità, come ad esempio easyJet che rende il servizio disponibile da 30 giorni prima, o Volotea che permette il check-in online subito dopo la prenotazione per chi acquista un posto a sedere a scelta, o da 7 giorni prima per avere un posto assegnato gratuitamente.
Perché esiste tanta differenza nei tempi del check-in online?  Sorprendentemente, un minor tempo a disposizione per il check-in online è un vantaggio per il consumatore. Infatti, limitare la possibilità di effettuare il web check-in pochi giorni o ore prima della partenza permette da un lato maggiore flessibilità nella distribuzione dei posti, dall'altro riduce le possibilità di effettuare il check-in per il volo sbagliato.
Aprendo il check-in solo a ridosso della partenza, le compagnie aeree possono rimanere flessibili nella pianificazione e sono in grado di rispondere meglio ad esempio a un aumento nella richiesta di posti in classe business, specialmente quando si tratta di compagnie di linea che dispongono di diverse tipologie di aerei nella loro flotta. Inoltre, a incidere sui tempi di disponibilità del servizio, sono anche fattori esterni come le regole specifiche dei singoli Paesi, o le tipologie di passaporti e visti.

Cinque consigli degli esperti di Skyscanner per il check-in online:
1. Verifica con anticipo le regole della tua compagnia aerea
Meglio verificare in anticipo quali siano le tempistiche per effettuare il check-in online previste dalla compagnia aerea con cui si vola. Per molte compagnie i tempi variano in base all'aeroporto di partenza, alla destinazione o al fatto che l'itinerario includa voli in connessione o effettuati da un'altra compagnia.
2. Stampa o scarica le carte di imbarco a casa
Se possibile, è bene stampare o scaricare le carte d'imbarco già a casa, per evitare ad esempio possibili disguidi dovuti a scarsa copertura internet durante il viaggio. Un'ottima alternativa sono le carte d'imbarco per i dispositivi mobili, che possono essere facilmente gestite utilizzando app come Passbook (per dispositivi iOS) e PassWallet (per Android).
3. Usa le app in viaggio
Le app sono la soluzione più pratica quando si è in viaggio e la connessione internet non è ottimale, in quanto sono più semplici da utilizzare e richiedono meno copertura internet per funzionare. Consigliamo di scaricare la app della compagnia aerea prima della partenza in modo da evitare difficoltà dovute alla scarsa copertura internet durante il viaggio.
4. Internet all'estero è meno costoso di quel che credi
Grazie alla nuova regolamentazione europea, dal 1 luglio 2014 i prezzi del mobile web all'interno dell'Unione Europea si sono notevolmente ridotti. Si paga solo un massimo di € 0,20 per megabyte, ma esistono molte offerte a seconda dell'operatore telefonico e del Paese di soggiorno.
5. Approfitta degli hotspot wi-fi gratuiti
Anche se l'hotel che hai scelto non offre Wi-Fi gratuito, esistono molte alternative nei luoghi pubblici, a partire ad esempio dai negozi dei principali brand - come McDonald's, Starbucks o Apple - che mettono a disposizione connessione internet gratuita, spesso accessibile anche dalla strada nelle immediate vicinanze.
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Turismo: Rimini di moda su media cinesi


Rimini è di moda sui media cinesi: sono quattro le testate giornalistiche del Paese asiatico che si sono interessate alla città romagnola, raccontandola come una meta turistica di grande interesse.
    "Dove nascono le delizie italiane", titola il mensile Elle Travel (distribuzione 920.160 copie) descrivendo un viaggio del gusto fra Rimini, Bologna, Ravenna, Parma e Modena alla scoperta del "paradiso gastronomico d'Europa". "Lo stile di vita italiano nella città natale di Fellini" è il lungo reportage di Xia Qiu per 'Modern Weekly' (settimanale con una distribuzione di 940.000 copie) che parte da Rimini per raccontare i borghi italiani. Con una passeggiata fra il bimillenario ponte di Tiberio, il simbolo del rinascimento di Leon Battista Alberti, la Domus del chirurgo e il Museo della città, dove si può sfogliare anche il libro dei sogni di Fellini. Anche il mensile di viaggi 'Travel+' (distribuzione: 475.000/Mese) e il quotidiano in lingua inglese 'Shanghai Daily' hanno dedicato ampi servizi a Rimini, come scrigno da scoprire e da gustare fra testimonianze dell'antichità e prelibatezze gastronomiche.
    Gli autori dei reportage hanno partecipato ad educational tour organizzati nell'ambito del progetto di promozione turistica e valorizzazione territoriale che il Comune di Rimini, assieme ad Apt Servizi Emilia-Romagna e all'Unione Costa, sta portando avanti come iniziative promozionali previste nella 'Campagna Riviera di Rimini sul mercato cinese'. (ANSA).

Calano i fedeli, la nuova vita delle chiese

Piste per skate. Librerie. Persino una discoteca. Negli Usa e nell'Europa del Nord è già un fenomeno noto: le strutture non più destinate al culto per mancanza di fedeli si trasformano. E tornano al servizio della comunità con altri usi. Dal Garden Museum di Londra al Domenicanen Bookstore di Maastricht
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L’odore di incenso non si sente più, però quello di birra è forte. Oggi il Church Brew Works di Pittsburgh è uno 
dei pub più famosi della Pennsylvania. Tutto diverso 
da quando tra i banchi non 
si vedeva nessuno: anche durante le funzioni la grande navata centrale (che ora ospita il bancone) rimaneva vuota. Oggi, lì dove c’era l’altare si accalcano in tanti.

«È un fenomeno nuovo. Mai 
si era avuta una così forte e diffusa secolarizzazione delle comunità, e di conseguenza anche dell’architettura», ragiona Jeanne Kilde, che studia questo intreccio all’università del Minnesota. In passato era successo, ovviamente, che i templi diventassero chiese, 
ma oggi assistiamo alla trasformazione in palestre, supermercati, case private 
e bar. Gli esempi sono tanti nel mondo e non fanno che crescere, anche in Europa.

C’è l’avveniristica libreria del Dominicanen Bookstore, a Maastricht, ricavata da un convento del XIV secolo 
con gli scaffali tra le navate; sempre in Olanda, dove 
si stima saranno chiusi più 
di 2000 portoni sacri nei prossimi dieci anni, c’è la ex chiesa di San Giuseppe ad Arnhem, che oggi funziona come pista da skate, e la Oude Kerk che oggi ospita 
la cerimonia di premiazione del World Press Photo.

A Munster, in Germania, 
San Sebastiano ora veglia 
sui bambini dell’asilo; oltremanica, a Bristol, la settecentesca cattedrale di Saint Paul è oggi una scuola di circo, mentre a Londra, a pochi passi dal Parlamento, ha da poco aperto i battenti 
il Museum of Garden History in quella che un tempo era Santa Maria di Lambeth.

È impossibile contare ristoranti, alberghi 
e case private nate dalla trasformazione di edifici 
un tempo sacri. A New York c’è persino una discussa discoteca, il Limelight (più volte chiusa per spaccio) al posto della Chiesa episcopale della Santa Comunione. Una manciata di esempi per un trend molto più diffuso e che negli anni, guardando alle statistiche sui fedeli e sulle vocazioni, non potrà che crescere.

In Germania per esempio, dal 2000 a oggi, hanno chiuso i battenti circa 400 chiese cattoliche e 100 protestanti. Destino comune per centinaia di migliaia di edifici in Danimarca, Gran Bretagna, Irlanda, Francia e Spagna. Che farne allora per non lasciarle in abbandono? Alcune diocesi si sono improvvisate agenti immobiliari. In Scozia è nato il sito churchofscotland.org.uk, in Francia patrimoine-religieux.fr, in Olanda reliplan.nl.

Un mercato, o un business che i fedeli non sempre capiscono. Anzi, non mancano i casi di parrocchiani saliti sulle barricate. «Per loro non si tratta mai di un passaggio indolore: lo spazio dedicato 
al culto è considerato sacro, inviolabile, ha molto 
a che fare con l’identità», riprende Kilde: «qualunque trasformazione viene considerata una profanazione». Il caso 
più celebre di “resistenza parrocchiale” è quello 
della diocesi di Boston. 
Dopo che il cardinale 
Sean O’Malley ha deciso 
di venderla per pagare 
i risarcimenti dovuti 
nelle cause per pedofilia, 
è stata occupata e ancor 
oggi tutto resta bloccato.
Diverso il caso delle decine di chiese e sinagoghe diventate moschee, o templi Hindu o Buddhisti, confessioni il cui numero di fedeli è in grande ascesa. Celebre quello di Jersey City dove lo stesso edificio è nato cattolico, poi è passato a una congregazione ebraica e nel 2001 si è trasformato in moschea.

Piccoli borghi, antichi villaggi, cittadine signorili, fortezze medievali

ORTA SAN GIULIO – Piccoli borghi, antichi villaggi, cittadine signorili, fortezze medievali. L’Italia è un colorato, sorprendente e magico luogo, tappezzato di paesi suggestivi, dove il tempo sembra essersi fermato.

Arroccati su monti, immersi tra le verdi colline, nascosti tra le montagne. Sono veramente numerose le meraviglie e i tesori del Bel Paese pronti a farsi scoprire. Nel ricco mosaico di bellezze che l’Italia ha da offrire si trova anche Orta San Giulio, un piccolo comune in provincia di Novara.
Orta San Giulio è un luogo dall’imperdibile fascino che sorge sulle sponde del lago d’Orta, inserito nel circuito dei Borghi più Belli d’Italia ed insignito della bandiera arancione da parte del Touring Club Italiano. Il caratteristico paese, fronteggiato dalla stupenda Isola di San Giulio è da sempre, intriso di spiritualità, arte e architettura.
“Il luogo, bizzarramente si chiama Orta. Uno che sapeva guardare, dice mio padre, l’ha definito un tempo un acquerello di Dio” M.Werner
Anticamente il nome latino del lago sul quale Orta si affaccia era Cusius, riferendosi ai suoi primi abitanti gli Usii, ma poi in epoca medievale prese il nome di lago di San Giulio, dal santo evangelizzatore. Il nome della cittadina, invece, ancora impresso sullo stemma del comune e visibile sulla facciata del Broletto, deriva dal latino Hortus Conclusus, che significa giardino chiuso. Orta infatti è un vero e proprio giardino immerso nella natura, tra il cristallino specchio d’acqua e la Riserva Naturale del Sacro Monte di Orta, parco definito da Nietzsche come uno dei luoghi “più suggestivi del mondo”.
Orta San Giulio è anche una località di grande misticismo, con alle spalle un’antica storia e leggenda.
La leggenda narra infatti che l’isola, distante pochi centinaia di metri dalla riva di Orta, un tempo fù uno scoglio roccioso, infestato da serpi, draghi e terribili mostri. Nel 390 d.c. approdò sulla piccola isola, San Giulio, fuggito dalla Grecia per scampare alle persecuzioni, e dal quel momento tutto cambiò. San Giulio, volendo costruire a tutti i costi la sua centesima chiesa cristiana, si spinse fin sulle rive del lago e affascinato dal luogo rimase a contemplare l’isola. Il santo, non trovando una barca, attraversò le acque del lago stendendovi sopra il proprio mantello e camminandoci sopra, guidato nella tempesta dal suo bastone, raggiunse l’isola. Scacciati draghi e serpenti con la sola forza della parola, iniziò a costruire la chiesa, nella quale scelse poi di essere sepolto. Da questo momento in poi l’isola divenne il centro di evangelizzazione di tutta la regione.
Al di là di questa affascinante leggenda, la storia legata alla cittadina lacustre è ben più cruenta e drammatica.
Orta e l'isola di San Giulio furono infatti teatro di feroci assedi e di battaglie sanguinose. Si crede che Onorato, vescovo di Novara dal 490 al 500, abbia iniziato le opere di difesa che, continuate nei secoli successivi, ne fecero un inespugnabile municipium. Divenne ducato longobardo e nel 590 il re longobardo Agilulfo vi fece uccidere il duca Minulfo con l'accusa di tradimento. Nel 957 Berengario II, in lotta con i vescovi-conti di Novara si rinchiuse nell'isola che fu assediata per 2 mesi dalle truppe di Ottone I. Ancora assediata nel 962, venne poi restituita al vescovo di Novara. Tra alterne e drammatiche vicende Orta e l'isola rimasero sotto la dominazione dei vescovi di Novara fino al 1817, anno in cui la Chiesa novarese vi rinunciò per sempre a favore di Vittorio Emanuele I, riservando al vescovo il castello e i palazzi dell'isola.
Oggi una serie di viuzze strette e tortuose, ricche di palazzi signorili di epoca rinascimentale e barocca, e alcuni giardini magnifici fanno della piccolo paese il gioiello sull'Orta.
Si entra nel borgo tra eleganti palazzi coi loggiati aperti sui giardini digradanti a lago. Piazza Motta è un salotto chiuso su tre lati dai portici, all´ombra dei quali si articolano diversi negozietti mentre le terrazze dei caffè si spingono con i tavolini a lambire l´acqua. Lo sguardo viene subito catturato dal Palazzo della Comunità della Riviera, simbolo del lungo autogoverno che caratterizzò questa comunità. Proseguendo per via Olina, s´incontrano Casa Olina, l´Ospedale del 1602 e, all´incrocio con una piccola salita, Casa Monti Caldara, dalle caratteristiche balconate in ferro battuto, elemento presente in molte case del borgo. Poco oltre, la seicentesca Casa Bossi, oggi sede del Comune, con l´ingresso che si apre su un giardino che termina a lago.
Più avanti sorgono diverse dimore sette-ottocentesche e via Bersani, ricca di scorci medioevali. La Salita della Motta ha sul lato destro la quattrocentesca Casa detta dei Nani mentre quasi di fronte, a sinistra, il Palazzo De Fortis Penotti dalla bella facciata neoclassica e sulla destra Palazzo Gemelli, tardo rinascimentale. Il culmine della salita è rappresentato dalla Chiesa di S. Maria Assunta, edificata nel 1485, dallo stupendo  portale di pietra di Oria con capitelli a motivi floreali e figure di animali. Costeggiando le mura di palazzo Gemelli ci si avvia lungo la salita che porta al Sacro Monte. Ultima tappa, l´Isola di San Giulio, che sorge a circa 400 m dalla riva. Visti dal lago, l´alto campanile della Basilica, i giardini, le linde casette sembrano formare un palazzo fiabesco. La maggior parte della superficie dell´isola è occupata dal Seminario. La Basilica ha subito modifiche in tempi diversi. Sul luogo della primitiva chiesa fondata da S. Giulio nel 390, fu costruita nell´anno 800 un´altra chiesa, poi danneggiata nel sec. X. Uscendo dalla chiesa, una strada percorre ad anello tutta l´Isola. Verso il lago si trovano le antiche case dei canonici, oggi residenze private.
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Glamping, lodge tents e sun lodge: se il campeggio è lusso


di Eugenia Romanelli

Il mondo, oltre che tra grassi e magri, buoni e cattivi, di destra e di sinistra, si divide in turisti che amano o odiano il campeggio. Già da qualche anno però, il “glamping” pone rimedio e, se proprio non riesce ad accordare i buoni e i cattivi, almeno attutisce qualche attrito di coppia. Si tratta di una nuova tipologia di vacanza che concorda il campeggio con il lusso, proponendo tende cinque stelle tra soffitti trasparenti sotto cieli stellatissimi, arredi glam (appunto), stanze travolte dal design, e tanta aria aperta con scorci mozzafiato (mare, montagna, campagna, deserti, etc). Su glamping.it c’è già una vasta selezione per puntare dritto al top italiano, come pure su topcampings.it.

Questa estate ne vanno di moda due o tre, e in particolare uno. Ma facciamo un passo per volta. Il Gruppo Baia Holiday, nato 40 anni fa dalla passione che la Famiglia Vezzola nutriva per il turismo all’aria aperta, è sicuramente uno dei punti di riferimento del panorama internazionale in quanto a campeggi di lusso: in Italia, nello specifico, ne conta sei tra Sardegna, Venezia, Trieste, e Lago di Garda. In effetti, qui, la parola “campeggio” non è associabile a una vacanza avventurosa e priva di comfort, ma, anzi, a un modo per sentirsi parte della natura senza rinunciare allo stile di vita tipico dell’umanizzazione del territorio. Parliamo di “lodge tents” e di “sun lodge”, cioè di moderne e lussuose strutture arredate con cucina e veranda, camere da letto e bagno con doccia. Rialzate da terra con pareti interne rigide e pavimentazione in legno (mentre il rivestimento esterno è tipico delle tende), possono raggiungere i 35 metri quadrati e ospitare anche un’intera famiglia.

Anche il camping Molino a Fuoco, a Cecina, in Toscana, non è male, soprattutto per la “sky lodge tents”, ossia una tenda a due piani con la camera di sopra dotata di un romanticissimo tetto trasparente (con terrazza) per ammirare le costellazioni prima di addormentarsi. Gli “chalet mare”, poi, del camping Grande Italia, vicino Chioggia, sono forse tra i più carini mai visti, colorati e design, con tanto di spiaggia riservata dotata di vip corner, gazebi con lettoni matrimoniali, musica rilassante. Lo Sportin Club Village, a Mazara del Vallo, nel cuore della costa occidentale della Sicilia, non è da meno: completamente immerso in un’oasi naturalistica protetta dal WWF, è affacciato direttamente su un mare da capogiro.

Ma il top dell’estate 2015 è il Campeggio di Capalbio, e il motivo c’è. Non solo, infatti, ovunque si sente il fragore del mare, non solo la spiaggia è lunga e incontaminata, non solo le “lodge tents” promettono privacy, comfort e relax. Le strutture, infatti, hanno un vero e proprio sapore gobal, dato che, pur dotate di arredi design all’occidentale, sono tende magrebine capaci di trasportare il turista in una atmosfera esotica e nostalgica degna della vacanza più sognante. La location, inoltre, è perfetta per trascorrere qualche giorno mixando il piacere del recupero di un rapporto diretto con la natura e quello della movida radical delle estati chic fuori porta. Infatti il campeggio è adiacente a una delle quattro postazioni più upper class della zona, lo stabilimento (e ristorante con chef) La Dogana.

Niente male, quindi, pendolare tra la spiaggia libera e gli ombrelloni beige in stile safari lì a due passi, con un pranzo in costume confusi insieme alla nobiltà internazionale in incognito. “Da cinque anni – spiega Nicola Alocci, il responsabile, gentile, accogliente, e con un fare internazionale – abbiamo trasformato questa postazione in un unicum assoluto. Dal design degli arredi, opera di un artista fotografo, alla cucina, all’accoglienza informale che garantisce l’assoluta privacy a una clientela intercontinentale d‘essai, offriamo un’esperienza isolata nel suo genere”.

Un degno competitor del vicino e arcinoto Ultima Spiaggia, a circa 100 metri, dove si può gustare un aperitivo in ciabatte tra l’intellighentia nostrana. I meno pigri potranno anche prendere la macchina e raggiungere il più frugale Macchiatonda, terzo e ultimo stabilimento-ristorante dei lunghi chilometri (una ventina) del litorale. Molto suggestivo il forte diroccato attaccato allo stabilimento, soprattutto al tramonto. Infine, la Locanda Rossa (locandarossa.com): non è sul mare, ma vanta un ristoro (ristorante e alloggio) da far girare la testa ai più pretenziosi.
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Gran Paradiso, i 10 animali +1 da non perdere

Paesaggi incontaminati, montagne, praterie e laghi che danno vita a un ecosistema unico che molti animali hanno eletto a dimora. E' il parco del Gran Paradiso. Ecco alcuni suoi abitanti:

1. Il re, simbolo di queste montagne: lo stambecco! Corna maestose, manto marrone utile a mimetizzarsi, lo stambecco vive nelle praterie d'alta quota e sulle pareti rocciose. Ha rischiato l'estinzione alla fine del XIX secolo e si è salvato solo nelle valli che oggi compongono il Parco Nazionale Gran Paradiso. L’ente parco protegge e tutela questo animale con numerose attività. Se volete avvistarlo, occhi aperti, ottimo binocolo e voce bassa. Per conoscere tutte le curiosità che lo riguardano, non si può perdere la visita al museo Homo et Ibex di Ceresole.

2. La marmotta vive nelle praterie alpine, in particolare sui pendii esposti a sud, in zone dove le condizioni del terreno consentono la costruzione di profonde tane. Trascorre l’inverno in letargo e in primavera si risveglia affamata e va alla ricerca di germogli, semi, frutta, bacche, radici, senza disdegnare però insetti, piccoli mammiferi e uova di uccelli. Si avvista facilmente in tutto il parco, in particolare sull’altopiano del Nivolet e sulle praterie del Vallone del Lauson, di Benevolo e di Levionaz. Come trovarla? Basta seguire il caratteristico fischio!

3. Il gipeto, comunemente noto come "avvoltoio barbuto" o "avvoltoio degli agnelli", è uno dei più rari avvoltoi d'Europa. Scomparso dal Parco nel 1913, il gipeto sta ritornando sull'arco alpino grazie ad un progetto di reintroduzione internazionale: alcuni individui di questo avvoltoio hanno nidificato nell'area protetta e dato alla luce due piccoli nell'estate del 2012.
È particolarmente ghiotto di midollo osseo, che estrae dalle ossa delle carcasse. De gustibus.

4. L’aquila reale, uno dei rapaci più potenti e robusti al mondo, nidifica su pareti rocciose, oltre i 1400 m di quota, lontana da altri animali e dall'uomo. L’apertura alare -di circa 2 metri- e gli artigli possenti le consentono di attaccare con successo le marmotte, i piccoli mammiferi e i giovani di ungulati di cui si nutre. L'aquila nidifica in tutte le valli del Parco, che ne ospita 27 coppie: per avvistarla occorre … un occhio di falco!

5. Il camoscio è l’abitante tipico della media e alta montagna. Ha dimensioni medie e piccole corna ad uncino. Predilige vivere su versanti molto ripidi, dove si muove con estrema agilità grazie alla particolare conformazione degli zoccoli. È presente su tutto il territorio dell’area protetta, dove si avvista molto facilmente. Il periodo delle nascite va da metà maggio a metà giugno: durante l’estate non sarà quindi difficile vedere le mamme con i cuccioli.

6. Il lupo, lo spauracchio delle fiabe, è tornato da poco nel territorio del Parco. È un animale molto schivo ed è difficilissimo avvistarlo: piuttosto, sarà lui ad avvistare voi! Se vi interessa conoscerne caratteristiche e segreti, vi consigliamo di visitare il Centro Visitatori di Valsavarenche, dove è allestito uno “spazio lupo”.

7. La salamandra è un piccolo anfibio, molto simile ad una lucertola. Ha la pelle liscia e lucente, cosparsa di piccole ghiandole che secernono un muco battericida che riduce la disidratazione e ha un gusto repellente per gli eventuali predatori. Le salamandre che vivono al Parco sono pezzate e le macchie gialle servono da avvertimento ai predatori: la salamandra non è commestibile! Secondo una diceria popolare –totalmente falsa- questo anfibio sarebbe in grado di sopravvivere se gettata nelle fiamme tanto che, nella mitologia celtica, la salamandra dà il nome a una categoria di fate del fuoco.

8. Il salmerino è il nemico numero 1 dei laghi del PNGP. Questo pesce della famiglia dei salmoni, introdotto negli anni Sessanta in Piemonte e Valle d’Aosta, è un super predatore che ha fatto strage dei piccoli abitanti dei laghi, causando una drammatica perdita della biodiversità. I ricercatori del PNGP stanno cercando di liberare gli specchi d’acqua da questa piaga, grazie al progetto “Life+ Bioaquae”.

9. Le farfalle. Decine di specie di lepidotteri multicolore vivono nel Giardino Botanico Alpino Paradisia di Valnontey, una frazione di Cogne, a 1700 m di quota. Il giardino ha infatti allestito l’imperdibile giardino delle farfalle, un’area di Paradisia con specie di fiori dai colori accesi che attirano in modo particolare questi insetti. Un autentico angolo di magia.

10. Livrea rosso ruggine, addome, zampe ed antenne di colorazione bruna, grandi mandibole: ecco l’identikit della formica rufa, altresì conosciuta come formica rossa. Se vi addentrate nei boschi di aghifoglie, vi capiterà con facilità di vedere mucchi di aghi alti anche mezzo metro: quelli sono i suoi formicai, che offrono uno spettacolo di piccola ingegneria e di operosità. Bello da vedere, ma assolutamente NON toccare!

E infine ….
11. La volpe Caterina. Come non menzionare l’animale mascotte del PNGP?! Si aggira nei dintorni del lago Serrù, sul versante piemontese del Parco, approfittate della manifestazione A piedi tra le nuvole: impossibile non avvistarla!
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Le quindici spiagge più belle di Spagna. Ecco dove fare un tuffo

di Ida Bini

1. Playa de Ses Salines a IbizaE’ la spiaggia più conosciuta dell’isola di Ibiza, situata a Sant Josep de Sa Talaia, vicino alla città di Eivissa, sulla strada per La Canal. Circondata da conifere, Ses Salines è sabbiosa, lunga e dall’atmosfera modaiola e ospita quattro chiringuitos (i tipici localini sulla spiaggia), ognuno con un proprio stile differente: il bar tradizionale Malibú, i ristoranti Jockey Club e Guaraná e il bar alternativo Sa Trinxa, dove al tramonto, quando i bagnanti lasciano il lido, si rimane in pochi e ci si gode la bellezza del litorale. La spiaggia, che fa parte del parco naturale delle Saline di Ibiza e Formentera, si raggiunge anche in autobus dalla città di Eivissa.

2. Playa de Ses Illetes a Formentera
Anche questa spettacolare spiaggia di Formentera fa parte dello stesso parco naturale: sabbia finissima e bianca, mare turchese e azzurro e dietro la sagoma di Ibiza, tanti piccoli isolotti e una sfilza di yacht e imbarcazioni che sembrano sospesi sopra l’acqua cristallina. Se non fosse la più affollata, proprio perché tra le più belle di Spagna, sarebbe un paradiso; lo è, tuttavia, fuori stagione quando ci si gode in piena libertà i quasi 500 metri del litorale, dalla sabbia impalpabile e lucente, bagnato dal mare più trasparente delle Baleari, che offre immersioni o semplici nuotate in un’acqua limpidissima. La spiaggia è situata a nord di Formentera, a circa 4 chilometri da La Savina, tra Punta des Pas e Platgeta des Carregador, sull’affascinante penisola de Trucadors. Nei mesi di luglio e di agosto si paga un pedaggio di 3 euro se si raggiunge in moto; meglio è arrivarci in bicicletta o in autobus o in barca da La Savina.

3. Playa de Levant a Formentera
Sul versante settentrionale dell’isola è la spiaggia, lunga, ampia e protetta dai venti, frequentata dai bagnanti quando a Illetes il vento soffia troppo forte. E’ un paradiso, da frequentare possibilmente fuori stagione perché superaffollata e con un servizio di ombrelloni e lettini un po’ più caro che altrove. Resta, tuttavia, una spiaggia mozzafiato per la distesa di sabbia bianca, alternata a rocce e a scogliere a strapiombo, che nascondono piccoli villaggi e ville con pergolati coperti da buganvillee. Il mare è da cartolina e la spiaggia libera è ampia; l’unico locale è il Tanga, dove ci si ristora mangiando un’ottima paella.

4. Cala des Moro a Mallorca
E’ una piccola e deliziosa caletta, nascosta lungo la costa sudorientale dell’isola di Mallorca, protetta da scogliere punteggiate da grotte profonde e lambita da un’acqua caraibica. La striscia di sabbia è bianca e morbida, simile al borotalco, e nei mesi estivi è frequentata soprattutto dagli abitanti di Palma, che ne apprezzano la limpidezza dell’acqua. Per raggiungerla si percorrono 6 chilometri da Santanyi, prendendo la strada che porta al villaggio di Es Llombards, vicina al borgo di Sa Comuna. Da qui si raggiunge il lido a piedi lungo una scalinata, dove è bene portarsi generi di conforto perché sulla spiaggia non ci sono locali o chiringuitos.

5. Cala Macarelleta a Menorca
Mare calmo, acque cristalline, sabbia bianca, scogliere punteggiate dalla vegetazione mediterranea e da fitte pinete: è un sogno di pace e tranquillità, anche in piena estate. La piccola spiaggia, collegata da un breve sentiero con un’altra piccola rada mozzafiato, la naturista Cala Macarella, fa parte di un’area protetta, incontaminata, a sud dell’isola di Menorca, e vi si accede soltanto a piedi. Ma il piccolo sforzo ripaga con un mare incontaminato e dalle mille sfumature di blu.

6. Cala Mitjana a Menorca
E’ come stare ai Caraibi: sabbia finissima, acqua calda e limpida e tutt’intorno pini, lecci e oleastri che si spingono fino al mare e una scogliera alta 40 metri. E’ piccola, solitaria (più dal pomeriggio) e riparata dal vento, come l’adiacente Cala Mitjaneta. La spiaggia si raggiunge percorrendo la strada che collega Ferreries a Cala Galdana – altra spiaggia bellissima ma sempre molto affollata - e lasciando la macchina nel parcheggio sotto i pini. Oppure vi si arriva direttamente da Cala Galdana lungo il sentiero Camì de Cavalls con circa un chilometro e mezzo di camminata.

7. La Concha di San Sebastián
La spettacolare spiaggia a mezzaluna, lunga un chilometro e mezzo, della baia di San Sebastián, nei Paesi Baschi, è uno dei lidi urbani più visitati e ammirati d’Europa. Sulla baia, romantica e aristocratica, si affacciano il casinò, hotel di lusso e storici edifici cittadini che ne completano il fascino e il paesaggio. La spiaggia, che in spagnolo significa “conchiglia”, è protetta ai lati dai monti Igueldo e Urgull, e ospita davanti a sé l’isoletta di Santa Clara. Lo stabilimento più attrezzato per lo sport nautico è il Club Deportivo Fortuna che mette a disposizione kayak e tavole da surf.


8. Playa de Augas Santa a Lugo
Con le sue rocce immense, scolpite dalla forza del mare e dal vento, la spiaggia di Augas Santa, in Galizia, è uno spettacolo meraviglioso, una vera opera d’arte della natura che in alcuni tratti ha trasformato le scogliere in sculture dalle forme curiose. E’ per questo che le formazioni rocciose di Praia de Augas Santa, nella regione nordoccidentale della Spagna, vengono chiamate anche “le cattedrali”, per la forma maestosa degli archi naturali che la fanno assomigliare a una chiesa gotica. La spiaggia è poco conosciuta e l’acqua del mare anche d’estate è piuttosto fredda, ma il panorama che regala è unico e spettacolare.

9. Playa de Zahara de los Atunes a Cádiz
Ampia, sabbiosa e bianchissima: è una spiaggia da cartolina, perfetta e incantevole in ogni stagione. Si trova in Andalusia, nel sud del Paese, in quel tratto di costa che giustamente si chiama “de la Luz”, in provincia di Cadice, dove c’è un susseguirsi di alte dune e spiaggette lambite da un’acqua fresca e limpida, sempre battute da forti venti. La spiaggia di Zahara de los Atunes è lunga 8 chilometri ed è amata soprattutto da surfisti e kitesurfisti. Il lido ha un fascino incredibile: famoso per la pesca del tonno – atun in spagnolo - è un paradiso selvaggio e spettacolare con vista sulla costa africana.

10. Playa del Mónsul in Almería
Sembra quasi irreale la spiaggia del Mónsul in Almeria, nell’area andalusa meno frequentata dal turismo di massa. E’ bella e deserta, con sabbia finissima e un’acqua da sogno, selvaggia e molto informale; come d’altronde tutto questo tratto di costa, nella zona sudorientale di Spagna, che regala scorci mozzafiato e la possibilità di fare il bagno quasi da soli. La spiaggia del Mónsul si trova a metà strada tra i borghi di Cabo de Gata e di San José.

11. Playa de Itzurun a Guipúzcoa
Sulla costa basca di Guipúzcoa la spiaggia di Itzurun è una vera sorpresa: le formazioni calcaree, erose per millenni dal vento e dall’acqua, superano i 150 metri d’altezza mentre le onde sono cavalcate dai surfisti di tutto il mondo. Selvaggia e romantica, offre anche zone d'ombra e un centro per la talassoterapia. La spiaggia, che si trova a Zumaia, sulla costa settentrionale di Spagna, non lontano da San Sebastián, è caratterizzata da sabbia dorata ed è facilmente accessibile.

12. Cala Pola a Tossa del Mar
E’ un’incantevole caletta vicino a Tossa de Mar, lungo la Costa Brava, a nord di Barcellona, dal cui arenile si gode la bellissima e privilegiata vista del centro storico e delle mura medievali del borgo fortificato. La spiaggetta, raggiungibile soltanto a piedi, è una piccola insenatura lambita da un acqua limpidissima e dalle mille sfumature, protetta dagli scogli e circondata dai pini marittimi. Qui è possibile fare snorkeling o salire su piccole imbarcazioni che dalla spiaggia partono per fare escursioni nelle vicine calette e grotte.

13. Playa de Nuestra Señora a Pontevedra
Nel nord della Spagna, in Galizia, le isole Cíes, poco al largo delle coste di Pontevedra, non solo sono bellissime ma nascondono una delle spiagge più spettacolari di Spagna. Playa de Nuestra Señora, all’interno di un ombreggiato parco naturale, è la più piccola di un gruppo di isolotti con acqua cristallina e sabbia impalpabile e bianca.

14. Playa de las Teresitas a Tenerife
Si estende per quasi un chilometro e mezzo la spiaggia dorata delle Teresitas, sul versante settentrionale di Tenerife, nell’arcipleago delle Canarie. A pochi chilometri da Santa Cruz è un paradiso, un lido tranquillo, con un mare sempre calmo e ombreggiato da palme, un’oasi di pace dove godersi un’acqua limpidissima e il sole che splende tutto l’anno.

15. Playa de Sotavento a Fuerteventura
E’ il vento il protagonista di questa spiaggia sull’isola di Fuerteventura, nell’arcipleago delle Canarie, dove a fine luglio si svolgono i campionati mondiali di kite surf. E’ un’incontaminata e immensa distesa di sabbia bianca che si apre su un mare color turchese e trasparente. La spiaggia cambia aspetto di continuo, soprattutto con la bassa marea, quando diventa una sterminata distesa di sabbia; con l’alta marea, invece, isolette e lingue di sabbia delimitano piscine marine di varie forme e grandezze. E’ senz’altro tra le più famose e frequentate dell’isola, sul versante sud orientale, nei pressi di Costa Calma, un centro turistico che si estende per oltre 20 chilometri e che ospita alberghi e zone residenziali.
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Giuseppe Lorin: cultura e storia nel primo romanzo postfantastorico

Tra le Argille del Tempo, il primo romanzo postfantastorico all'Isola del CinemaVenerdì 24 luglio alle ore 19,00 la presentazione del libro "TRA LE ARGILLE DEL TEMPO" di Giuseppe Lorin all' Isola del Cinema. Modera Vittorio Lussana, direttore di Periodico italiano magazine e di Laici.it. Letture a cura di Valentina Ghetti. La suggestione del rito propiziatorio di CVLTVS DEORVM aprirà l'evento.

Tra le argille del tempo è il primo romanzo di genere postfantastorico che sottolinea la fragilità delle esistenze e della storia dei luoghi da esse abitati e modificati. Partire con la storia dell'area intorno a Roma è inevitabile per chi a Roma è nato e vi risiede. L'amore per la città e la ricerca dei suoi segreti sono stati gli incentivi per affrontare e sviluppare un argomento che l'autore aveva lasciato maturare nei meandri della sua conoscenza.
Dagli Etruschi a Enea e a Romolo e Remo, dalle vestali ai sette colli, dalla Fides alle società segrete, dall'inquisizione ai libri al rogo, dai Templari ai Cavalieri di Malta, dalle chiese dell'Aventino ai segreti nascosti in esso, dai riti mitriaci al Castello della Magliana, dal "biondo Tevere" il racconto dell'ultima notte di Pier Paolo Pasolini... e altro ancora.
Dopo la fantasia e la storia c'è la realtà che va descritta e raccontata minuziosamente nel rispetto della verità. I personaggi descritti, le loro storie e i luoghi rispecchiano l'autenticità narrativa.
Questa settimana vi consigliamo “Tra le argille del tempo” di Giuseppe Lorin (David and Matthaus Edizioni). Giuseppe Lorin è un giornalista e scrittore amante della storia.
La Storia

Il primo romanzo postfantastorico, un genere inedito tutto da scoprire. Un plot coinvolgente nel quale la storia viene abilmente mescolata ad alcuni spunti fantastici. Tra le argille del tempo troviamo elementi nuovi per valutare e denunciare situazioni poco chiare. L’amore per Roma e per le zone circostanti emerge in tutta la sua autenticità, così come si percepisce la rabbia verso chi, sfruttando il proprio potere, si approfitta delle circostanze per occultare dettagli fondamentali. L’autore di questa avventura non si lascia però intimorire dalle varie forme di ostracismo con le quali si deve scontrare. I protagonisti della storia sono infatti pronti ad affrontare ogni tipo di situazione e di pericolo, coltivando la speranza di trasmettere questo spirito ad ogni singolo lettore. Solo così si potranno infatti diramare le nubi che avvolgono alcuni eventi del passato e inondare di luce i riscontri del presente. Solamente con questo spirito si potrà evitare di accrescere il numero di ombre che minacciano il nostro futuro prossimo. Dagli Etruschi a Enea ed a Romolo e Remo, per arrivare al “biondo Tevere” con il racconto dell’ultima notte di Pier Paolo Pasolini. Giuseppe Lorin mette a disposizione del lettore la sua grande cultura e il suo amore per la storia, tracciando un percorso fascinoso e ricco di mistero. Un libro che assomiglia ad una pietra preziosa non ancora catalogata.

La “Voce” dello Scrittore

“Io ho grande rispetto per la conoscenza e per la verità storica, elementi indispensabili per affrontare bene il presente e proiettarsi positivamente verso il futuro. Una comunicazione completa e trasparente ottimizza ogni tipo di contesto”.

Ricordiamo anche la pagina Facebook “La voce degli scrittori” e l’applicazione ufficiale. Il programma va in onda ogni martedì e giovedì alle 20,15 su LazioTv (ch12) e in diretta anche in streaming sul sito di Lazio tv.
tratto da opinione.it e today.it

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
turismoculturale@simail.it



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Una Chiesa realizzata con alberi vivi

Gli amanti della natura hanno un posto in più per pronunciare il loro 'Sì', si tratta di una chiesa fatta completamente da alberi
Un'intera Chiesa fatta di alberi vivi: si trova a Ohaupo, in Nuova Zelanda ed attende tutti gli amanti dell'ambiente che vogliono dirsi 'Sì' in mezzo alla natura. La location per matrimoni green assomiglia ad un luogo incantato ed è stata realizzata, in quattro anni di duro lavoro, da Barry Cox, un imprenditore già titolare di una società di giardinaggio specializzata nel ripiantare alberi vivi.
L'imprenditore ha andato intorno ad una struttura in ferro cinque specie diverse di alberi, sfruttando le diverse caratteristiche delle piante. Le pareti sono state realizzate con degli arbusti, mentre il tetto è stato progettato in modo tale da consentire alla luce di filtrare.

La Chiesa, che può ospitare fino a 100 ospiti, è stata pensata da Cox in anni di viaggi e chiese visitate.
La location, che può essere visitata o affittata per cerimonie ed eventi, comprende anche un labirinto, splendidi giardini e una tensostruttura.
gc - ecoseven.net

SALONE DEL CAMPER 2015: AL VIA A SETTEMBRE L’ESPOSIZIONE PIU’ INNOVATIVA DEL MONDO

Dal 12 al 20 settembre saranno presentate alla Fiera di Parma centinaia di novità, ma anche incontri e tavole rotonde per fare il punto sul turismo in libertà.
Alcuni idee di itinerari estivi in camper, che porteranno alla kermesse di Parma…

Camper, da turismo di nicchia a viaggiare contemporaneo

La ripresa passa anche attraverso il turismo in libertà di chi sceglie di trascorrere le vacanze in autocaravan, camper o tenda. Nel primo trimestre 2015 il settore segna un +7,7% nel mercato del nuovo, a cui si aggiunge +13,8% nel mercato dell'usato. Boom dell'export con circa l'83% dei veicoli prodotti in Italia destinati all'esportazione. Emerge dalla IV edizione del Rapporto Nazionale illustrati da Apc-cer.
    Sono 2,7 milioni i turisti stranieri che anche quest'anno sceglieranno di visitare l'Italia in autocaravan, caravan o tenda, pari a circa il 6% del movimento turistico totale internazionale nella nostra Penisola ed equivalenti a 22,9 milioni di notti trascorse in campeggi, punti di sosta o aree attrezzate (7% dei pernottamenti totali incoming), per un fatturato di 1,1 miliardi di euro annui (3.7% della spesa complessiva).
    "Nonostante il settore abbia subito una frenata negli ultimi anni a causa della crisi, l'industria del caravanning sta reagendo con tenacia per contrastare la fase recessiva - commentato Jan De Haas, presidente Apc-Associazione Produttori Caravan e Camper - e lo dimostra il significativo riscontro da parte degli oltre 800mila camperisti italiani e dei circa 5,7 milioni di turisti itineranti, italiani e stranieri, che scelgono di scoprire le bellezze dell'Italia attraverso questa fantastica esperienza di viaggio: il camper appunto".
    Il Rapporto realizzato con il Ciset di Venezia, è stato presentato alla presenza del viceministro dei Trasporti Riccardo Nencini e Antonio Cellie, l'a.d. di Fiere di Parma, che a settembre organizza il Salone del Camper.
   ansa

Famiglie in vacanza, le mete ideali per i bambini

di Ida Bini

A caccia di stelle nel cuore delle Dolomiti, nella natura nell’Alpe di Siusi come un vero ranger o a cavallo in Valtellina; nel villaggio di Pippi Calzelunghe, tra le onde di una piscina a Budapest o in kayak a Ibiza; nel Galles per osservare i delfini, lungo i sentieri della Foresta Nera o su una zattera nello Stubai. Tante sono le occasioni e ancor più numerose le mete ideali per chi viaggia in famiglia e vuole trascorrere una vacanza spensierata, dove anche i più piccoli possono divertirsi, imparare, fare sport e rilassarsi. Ecco qualche suggerimento per quest’estate.

In Val D’Ega, nel cuore delle Dolomiti, patrimonio naturale dell’Umanità, le stelle quest’anno sono le vere protagoniste: tra i paesi di Collepietra e di San Valentino, infatti, è nato il primo “astro villaggio” d’Europa. Raggiungibile in mezz’ora da Bolzano, l’osservatorio astronomico Max Valier – assieme a quello solare Peter Anich - offre esperienze emozionanti e visioni affascinanti della volta celeste. E’ l’unico in Alto Adige ed è raggiungibile percorrendo il sentiero dei pianeti a Collepietra, che attraversa prati idilliaci e boschi incontaminati. Il Planetarium Alto Adige di San Valentino in Campo, invece, consente di ammirare le stelle e il movimento degli astri, proprio come avviene in natura.

Sotto una cupola di 8 metri di diametro un’incredibile combinazione d’immagini ad alta definizione e di suoni stereofonici trasporta i visitatori nel cuore dell’universo. Adulti e soprattutto bambini possono assistere a splendide esplorazioni planetarie con astronomi esperti che spiegano in modo semplice la bellezza dell’universo. Per l’occasione molti alberghi della valle mettono a disposizione cannocchiali ai balconi, punti d’informazione sui pianeti e il sistema solare, libri sull’universo e le stelle. Per maggiori informazioni: www.eggental.com

Sempre nelle Dolomiti, chi è in vacanza fino al 27 agosto nell’Alpe di Siusi con bambini dai 7 ai 12 anni può partecipare all’esperienza “Dolomiti ranger”, esplorando il parco naturale Siciliar-Catinaccio. Grazie a una guida esperta, i bambini e i loro genitori possono esplorare la natura e scoprire quali animali – dalle martore ai pipistrelli, dagli uccelli ai mammiferi notturni - la abitano, dove si nascondono e quali trucchi usano per non essere scoperti e sopravvivere tra le montagne. Si parte tutte le settimane, dal martedì al giovedì, presso il centro visite di Tires e si passeggia nell’avventurosa natura delle Dolomiti. Il prezzo a settimana per un adulto con un bambino è di 60 euro ma se si vuole partecipare soltanto alla prima giornata il prezzo è di 20 euro a bambino. Per maggiori informazioni: www.alpedisiusi.info

La Valtellina, nella parte settentrionale della Lombardia, organizza per tutta la famiglia escursioni tra fattorie didattiche, maneggi e parchi naturali e offre la possibilità di dormire in uno dei 60 rifugi di montagna. I bambini che amano gli animali e quelli che vogliono imparare a conoscerli hanno a disposizione splendide riserve naturali e numerosi parchi, come quello delle Orobie Valtellinesi, dove tra stambecchi, camosci, cervi, falchi e galli cedroni vive anche Orfeo, l’orso bruno di 25 anni; oppure il Parco delle marmotte a Chiareggio, dove gli animali si lasciano avvicinare senza paura. L’agriturismo didattico La bella vita di Piateda, inoltre, organizza diverse passeggiate nella natura, al passo con gli alpaca, merende e tanti giochi. Nel parco dello Stelvio, infine, è possibile fare escursioni a cavallo, sostando nei numerosi maneggi presenti nel territorio. Per maggiori informazioni: www.valtellina.it

A Budapest, in Ungheria, è possibile unire una vacanza culturale e di benessere con piacevoli avventure anche per i più piccoli. Le attrazioni per i ragazzi nella capitale ungherese sono numerose e divertenti, come il trenino che viaggia tra le colline di Budapest, la piscina con le onde di Aquaworld, collegata con la famosa struttura termale Gellert, e i giochi interattivi del museo Aquincum dove si può persino combattere virtualmente con un gladiatore. Ci sono anche il celebre teatro delle marionette e l’unico circo permanente d’Europa con continui spettacoli estivi. Infine, le delizie dolciarie delle pasticcerie ungheresi conquistano i palati di grandi e piccoli. Nel villaggio di Vimmerby, nella regione svedese di Småland, si festeggiano i 70 anni della pubblicazione del primo e famoso libro sulle avventure di Pippi Calzelunghe: per l’occasione sono stati organizzati tour sulle orme della scrittrice Astrid Lindgren, creatrice del celebre personaggio, tanto amato dai bambini. Il programma è davvero ricco di escursioni, giochi e letture: si attraversa il parco teatrale “Il mondo di Astrid Lindgren”, dove gli attori che interpretano i personaggi del romanzo si mescolano ai visitatori, coinvolgendoli in spettacoli e giochi; si visitano la casa natale dell’autrice a Näs e le abitazioni e le fattorie rese celebri dai numerosi film e telefilm su Pippi Calzelunghe. Per maggiori informazioni:www.visitsweden

Sulla mondana e modaiola isola di Ibiza c’è spazio anche per i bambini: sulle spiagge di Sant Antoni si organizzano numerose attività sportive per i più piccoli, in particolare escursioni marittime per andare ad ammirare le foche monache che si rifugiano nella vicina grotta naturale di Sa Cova des Vell Marí. Belle sono anche la spiaggia di Cala Carbò, attrezzata e con acque calme e riparate dove i più piccoli possono noleggiare kayak, accompagnati, per gite lungo la costa; e la spiaggia di Santa Eularia, con una lunga passeggiata sul lungomare e molta ombra. Qui, inoltre, si noleggiano mountain-bike per escursioni all’interno dell’isola, si può entrare nei parchi acquatici e si può partecipare a giochi divertenti, come le avventure sugli alberi. Nell’affascinante regione del Pembrokeshire, nel Galles, c’è una riserva naturale marina dove si possono avvistare foche, delfini e uccelli marini bellissimi, in particolare pulcinella di mare. Si parte da Martin’s Haven e si raggiunge l’isola di Skomer, dove si trova la riserva.

La Foresta Nera, nella regione tedesca di Friburgo, offre paesaggi bellissimi e ricchi di avventure per i più piccoli: sentieri nei boschi, villaggi, cascate, laghi dove fare il bagno e fattorie dove dormire, perfette per chi ha dei figli piccoli. Oltre alla bellezza dei luoghi incontaminati, c’è da tener presente che la spesa della vacanza è molto contenuta. Va anche ricordato che proprio nel capoluogo Friburgo da 40 anni ci si diverte nel parco giochi Europa Park, con più di cento attrazioni, spettacoli e giochi tematici. E’ il parco dei divertimenti più grande del Paese con attrazioni da brivido come le montagne russe più alte d’Europa, una torre a caduta libera, alta 10 metri, e il gioco Arthur nel regno dei Minimei dove si vola letteralmente dentro la natura.

La valle tirolese dello Stubai, appena oltre il confine del Brennero, organizza settimane di attività sportive e ludiche per bambini e ragazzi, in particolare la visita alla grotta di ghiaccio e il sentiero delle emozioni. In realtà la montagna Schlick 2000, che ospita la vallata austriaca, è un immenso e naturale parco giochi, fatto di sentieri, binari di legno, tunnel, cascatelle, scivoli delle fune, ponti sospesi e passeggiate tra fiumiciattoli e prati verdi. Il club Big Family Stubai Summer organizza per bambini dai 4 ai 10 anni sentieri didattici alla scoperta di animali selvatici e la visita alla cascata di Grawa, dove è possibile costruire una mini-zattera, entrare nel bosco in groppa a un pony o percorrere a piedi nudi il sentiero delle emozioni. Per chi ha più di dieci anni, invece, sono previsti giochi a squadre nel bosco e altre attività come lo slittino estivo, l’arrampicata nel parco con le funi, il rafting, il parapendio e l’arrampicata. I prezzi partono da 689 euro in appartamento per una settimana. Per maggiori informazioni: www.stubai.at

Per chi viaggia con la famiglia, soprattutto se numerosa, l’ideale è alloggiare in un appartamento: è comodo, economico e più pratico. La più grande piattaforma europea per la ricerca di appartamenti privati in città, ovunque nel mondo, è www.wimdu.it che permette anche di alloggiare con gente del posto.
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Progetto “Chiesa ospitale”

ROMA - Cambia l’approccio al mondo dell’ospitalità religiosa in Italia, composto da tante comunità consacrate che aprono le porte ad esperienze spirituali e di convivenza e dalle tante strutture laiche ormai specializzate in una gestione “diversa” e personalizzata per i gruppi di ispirazione religiosa. Religiosi e laici, quindi, uniti nell’offrire accoglienza.

Ma come orientarsi in un panorama così vasto? Nasce da questa esigenza il progetto “Chiesa ospitale”, presentato all’Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della CEI e accolto nel Coordinamento nazionale delle Case per Ferie con la sottoscrizione, insieme ad altre organizzazioni del settore, della Carta dell’Accoglienza.

Un progetto sfociato in questi giorni nel lancio del nuovo portale www.ospitalitareligiosa.it, già proposto sul sito internet della Conferenza Episcopale Italiana. Una novità assoluta che consente per la prima volta in Italia di effettuare una ricerca tra migliaia di strutture religiose e laiche definendo il proprio profilo, le proprie esigenze e ottenendo le informazioni su quelle accoglienze che corrispondono esattamente alle proprie necessità.

Che siate laici o religiosi, studenti o lavoratori, coppia o famiglia, gruppi o scout, troverete la struttura ideale adatta al vostro profilo e pronta ad ospitarvi.

I numeri sono ancora in fase di espansione, ma si parla già di oltre 4.800 strutture censite, 30.000 posti letto disponibili in tutta Italia nelle strutture aderenti e migliaia di pagine già indicizzate su Google. Il portale www.ospitalitareligiosa.it fornisce risposte gratuitamente, non chiede registrazioni e non costa nulla. Lo stesso vale per le strutture, che non pagano alcuna quota per comparirvi. (Inform)