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Mostre. La Metafisica di Giorgio de Chirico torna a Ferrara, insieme ad altri visionari suoi contemporanei, come Magritte, Ernst e Dalì

«L’atelier del metafisico ha dell’osservatorio astronomico, dell’ufficio dell’intendenza di finanza, della cabina di portolano». Scriveva così Giorgio de Chirico su Cronache d’attualità, scottato dalle critiche negative alla sua prima personale romana presso la Casa d’Arte Bragaglia (fino ad arrivare a quel Dio ortopedico, il celebre articolo-saggio di Roberto Longhi). È un identikit redatto a difesa del suo mondo chiuso dentro i confini del sogno, in bilico tra cielo e terra, senza stropicciamenti del tempo, con oggetti che apparivano come miraggi galleggianti nella luce, quella tagliente delle prime ore del pomeriggio. A visitare la mostra di Ferrara, in realtà, quell’atelier a cui fa riferimento l’artista di Volos, rimanda soprattutto a una pasticceria onirica — almeno nella sala che inaugura il percorso immersivo nella Metafisica — dove su mensole rovesciate in verticale, che sfidano la forza di gravità, troviamo attaccati dolcetti e biscotti tipici della zona. Presenze inquietanti al pari dei manichini «geometri» o delle architetture senza fronzoli che si spalancano verso piazze deserte. Sono zoom sul quotidiano, piccoli quadri che il pittore preferì al grande formato per necessità spaziale.
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Giorgo de Chirico, Le Regret, 1918
Non era arioso il luogo dove poteva lavorare de Chirico in quegli anni ferraresi: dopo gli orari di ufficio, tornava a casa e dipingeva con mezzi di fortuna. D’altronde era stato inviato in quella città insieme al fratello Alberto Savinio dopo essersi arruolato nell’esercito. Il destino gli aveva riservato però altre strade da percorrere: de Chirico non divenne un valoroso combattente della Prima guerra mondiale e passò quei tre anni militari — dal 1915 al 1918 — conducendo una esistenza tranquilla al di fuori della Storia vera, sprofondato dentro l’arte e se stesso. Anche i mesi di reclusione in ospedale, a villa del Seminario, per inabilità alla vita da soldato, invece di gettarlo nella disperazione, germinarono con prosperità e avviarono un breve ma intenso sodalizio con un altro «riformato», l’ex futurista Carlo Carrà.
Fino al 28 febbraio del 2016, Palazzo Diamanti di Ferrara ospita la mostra dedicata a quel particolare periodo dell’artista, coinvolgendo le sue opere — prodotte proprio in quegli anni — in una rete di consonanza con altri «visionari» suoi contemporanei, operativi oltre confine, da Ernst (presente con diversi lavori fra cui il raro e bellissimo Giustizia e macelleria) fino a Dalì, passando per Magritte: il pittore belga rimase sempre convinto che solo nei quadri di de Chirico lo spettatore potesse ritrovare «il silenzio del mondo». In casa, invece, «giocava» Filippo De Pisis che fu un ottimo «cicerone» tra le vie ferraresi, rispolverando — ad uso e consumo della fantasia dei due fratelli — aneddoti, storie e tradizioni fino al Medioevo.
La rassegna, a cura di Paolo Baldacci e Gerd Roos, organizzata dala Fondazione Ferrara Arte e dalla Staatsgalerie di Stoccarda, in collaborazione con l’Archivio della Metafisica, ha una marcia in più rispetto le tante esposizioni incentrate sui rebus dechirichiani: riporta cent’anni dopo, nel loro luogo d’origine, proprio lì dove nacquero, un corpus di opere disperse in vari musei del pianeta. E punta sul ritmo esistenziale malinconico della vita di provincia che allora respiravano e riproducevano i due artisti. A Ferrara, oltretutto, Savinio spedì in soffitta tutti i sogni musicali per dedicarsi esclusivamente alla produzione letteraria, cosa che avrà non poche ripercussioni sui quadri di de Chirico, in una stretta affinità elettiva che poi non ebbe più eguali.
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Giorgio de Chirico, Interno metafisico (con alberi e cascata), aprile 1918
Se si escludono così i capolavori, le «icone» della Metafisica — quel canto nostalgico di città e abitanti colti da straniamento improvviso, come una paralisi dell’energia vitale, un freezer emotivo — le opere allestite nel percorso (le sale sono ordinate secondo focus tematici più che cronologici) ci svelano un de Chirico «sentimentale», che procede verso i Merzbau alla Schwitters, accumulazioni di reperti della memoria che costruiscono architetture casuali eppure affettive. Al centro, ad occupare linee di fuga sciolte dalla trappola razionale del Rinascimento, ci sono spesso scatole, biscotti, carte geografiche mute, squadre realissime per misurare spazi immaginari, rocchetti di filo.
A Palazzo dei Diamanti, Giorgio de Chirico appare dunque meno «disumano» e frammentario: se le architetture metafisiche dividevano gli spazi dei suoi quadri per bloccare ogni possibilità di narrazione organica, qui assistiamo ad una quinta che apre al disgelo, una sorta di «naturalismo» magico. L’indecifrabilità degli oggetti e delle assonanze che li legano fra loro rimane la stessa di sempre, ma cambia l’atteggiamento psicologico dell’autore che li mette in scena: per prendersi una pausa, per varcare la soglia del distacco emozionale, l’autore si risolve a comporre «quadri nei quadri», proponendo l’artificio teatrale come fosse un discorso sul paesaggio interiore. Un’idea che prese il volo, planando anche nelle tele di surrealisti come Dalì.
La differenza con de Chirico è che, per il pittore metafisico, quell’escamotageè un dispositivo per produrre scorci di realtà. Non importa come sono percepiti né se sfidano le leggi di gravità e sono improntati allo stupore più che all’osservazione oggettiva. Fra le sale dedicate agli «occhi» e quelle con i trompe l’oeil reiterati, il visitatore si muove leggero in una stanza degli specchi.
Una volta usciti, con il biglietto d’ingresso all’esposizione dei Diamanti, si potrà accedere gratuitamente alla mostra Il manichino e i suoi paesaggi presso la Palazzina Marfisa d’Este e all’installazione di Mustafa Sabbagh (ispirata a Savinio), al Museo civico di storia naturale.
ilmanifesto.info

Giubileo: guida contro 'trappole', in anteprima menù e locali

Un vademecum per evitare 'trappole' anche a tavola. A pochi giorni dall'apertura della Porta Santa con il via ufficiale del Giubileo della misericordia, arriva un aggiornamento su tutti i locali della Capitale: Zomato, l'app di ricerca ristoranti on line, con informazioni specifiche su oltre 1.4 milioni di locali in 23 Paesi, permette ai fedeli che arriveranno nella Capitale di consultare in anteprima menu, foto e recensioni degli oltre 10 mila locali presenti a Roma, evitando di incappare in facili fregature.
Zomato ha inoltre implementato Book, una nuova app interamente dedicata ai ristoratori, tramite la quale potranno gestire tutti i clienti in arrivo. Tutto disponibile in 10 lingue. I turisti potranno cercare il locale selezionando per prezzo, categoria, zona, cucina, orari di apertura e molto altro.
"Roma è una città molto grande e molto frequentata dai turisti, quindi non è sempre facile decidere dove mangiare per sfuggire a possibili fregature e soprattutto per mangiare bene - spiega Guk Kim, Country Manager di Zomato Italia -. per questo, in occasione del Giubileo abbiamo deciso di aggiornare ancora più di frequente i contenuti dei locali presenti su Zomato concentrandoci negli ultimi due mesi in particolare sulle zone più frequentate dai pellegrini. Abbiamo già notato che alcuni ristoranti hanno iniziato ad alzare i prezzi e probabilmente nelle prossime settimane continueremo ad assistere a diversi cambiamenti".
ansa

Natale a Montreux, tra mercatini e St. Claus

''Bonsoir les enfants, les petites et les grands. Je descend de la montagne pour distribuer des cadeaux et pour vous présenter mes amis rennes''. Sospeso nel cielo con la sua slitta luminosa, la barba bianca e l'inconfondibile tuta rossa, quest'anno Babbo Natale parla decisamente francese, tra gli sguardi incantanti della folla di bimbi, piccoli e grandi, che restano a guardalo testa all'insù. È la magia del mercatino di Montreux Noel, sulle rive del lago Lemano, tra le vette innevate delle Alpi svizzere nel Cantone di Vaud. Un appuntamento che ogni anno, da 21 edizioni, fino al 24 dicembre attira più di mezzo milione di visitatori, con 150 artigiani e altrettanti piccoli chalet in legno, tra addobbi, idee regalo, spettacoli, concerti e, ovviamente, tanta cioccolata, in mille varietà e forme sorprendenti, come le chiavi inglesi al fondente o i martelli pralinati.
''A conquistare - conferma il direttore del mercato Yves Cornaro - è l'atmosfera unica del Natale, ma anche la possibilità di assaggiare tante specialità gastronomiche tipiche di questa zona''. Primo fra tutti, il formaggio, sovrano assoluto de la Fondue, da gustare, ad esempio, nel ristorante-baita La Poya, ma anche i Brezel o la carne secca. Scaldandosi con un te al rum o un vin brulè al Villaggio dei Boscaioli, si può poi ammirare il panorama sul lago dalla ruota panoramica o spingersi fino al Mercatino dell'usato, dove vendere e acquistare rarità.
''Quest'anno poi - prosegue Cornaro - abbiamo un ospite d'onore come l'Ungheria'', presente con uno chalet di creazioni dell'arte folcloristica dell'entia Matyò, piatti tipici come il Goulash e un intero fine settimana dedicato (12-13 dicembre). ''Ma soprattutto - dice il direttore - per la prima volta abbiamo creato un giardino magico con 21 installazioni luminose accese sin dal tramonto, tutte sul tema del Natale''. Ecco allora che ci si ritrova a passeggiare nel tunnel di neve o a cantare jingle natalizi tra pacchi giganti e selfie con il mega Babbo Natale tutto di luci. Per quello ''vero'', provate a fare un salto al Santa's Post office e alla sua fabbrica di candele. Oppure scrivete un desiderio su un foglietto da appendere nella Casa dei desideri La Redoute: solo lo scorso anno ne hanno lasciati più di 20 mila. Tutti esauditi, assicurano al mercatino, almeno per chi è stato buono. Ma attenzione, controllate l'orologio o perderete l'appuntamento, perché Babbo Natale tre volte al giorno scende dalle montagne e con la sua slitta volanre illuminata arriva a salutare chi lo aspetta.
Non vi basta? E allora andate voi a trovare lui, lassù, a duemila metri, sui Rochers-de-Naye, con il trenino a cremagliera che si inerpica nel bosco fino a entrare nel magico mondo di St. Claus. La partenza è proprio dalla stazione di Montreux (pacchetti in convenzione anche con FS dall'Italia) e sotto la neve che fiocca, tra panorami mozzafiato, concedetevi una prima sosta a Caux, il Villaggio di Babbo Natale, tra animali, laboratori per bimbi e giochi in materiali riciclati. Poi si sale ancora, fino a Rochers de Naye, in estate regno delle marmotte, in inverno paradiso immerso nella neve.
Un lungo tunnel illuminato di stelle, qualche orso polare bianco da salutare ed ecco la grotta di Babbo Natale, pronto a incontrare i bimbi e raccogliere letterine e desideri. ''Sei stato bravo?'', chiede a ognuno con il suo barbone bianco. C'è chi risponde sicuro di ''si'', chi tace un po' in soggezione, ma nessuno rinuncia alla missione. Per ricevere i regali, però, spiega Babbo Natale, bisogna risolvere prima la caccia al tesoro, trovando tutti i timbri da collezionare su uno speciale attestato. E allora via, prima dalla bella aiutante Camille, in attesa accanto al camino nello studio di St. Claus tra librerie e amici pinguini, poi giù nella conigliera e ancora su nella camera da letto di Babbo Natale. E per un'esperienza davvero unica, si può anche rimanere a dormire in una delle stanze dello stesso corridoio o passare una notte in una yurta privata, ad attendere che con il suo pancione rosso sia proprio lui quest'anno a portarvi i regali.
Info: www.montreuxnoel.com e www.goldenpass.ch
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La splendida Banda folkloristica di Folgaria tra storia e tradizioni

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La Banda Musicale Folkloristica della Magnifica Comunità di Folgaria ha una storia di quasi 100 anni, una passione che nel tempo ha coinvolto quasi tutte le famiglie della nostra piccola Comunità.
Era il 1923 e subito dopo la guerra c'era bisogno di ripartire ecco quindi che da quei drammatici eventi scattò la scintilla che tuttora arde nei cuori di chi ancora oggi veste con orgoglio la divisa e suona uno strumento che brilla, di chi nel tempo l'ha portata e di certo anche in ogni cuore degli abitanti e di chi ha sempre amato questa terra.
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La Banda è da sempre definita il fiore all'occhiello di Folgaria, anche per la grande opera sociale che sta favorendo, infatti oggi il 90% dell'organico, composto di circa 100 elementi, è sotto i 30 anni: impegno, senso del dovere, accettare regole e comportamenti, studiare la musica, sacrificare tanto tempo libero per l'Associazione, cosa non da poco per i giovani d’oggi.
La Banda è armonia, musica e allegria, piacevole da ascoltare ma anche da vedere, con i suoi costumi tipici e i cappelli piumati. Molto amata da tutti è un pieno di divertimento non solo per i bambini!

Info: www.bandafolgaria.com

Hotel Aurora Alba di Canazei: family hotel

Dal 2 al 9 luglio 2016 Hotel Aurora sarà la sede del campeggio famiglie 2016 Santo Stefano.
Per le adesioni e informazioni: - Paolo cell. 3496026181; diac.  Enrico 3489805145 o anche dopo la S. Messa...
Hotel Aurora Canazei
Streda de Costa, 240
38030 Alba di Canazei - Trento

 L’Hotel è in posizione soleggiata ad Alba di Canazei, nei pressi dello stadio del ghiaccio e dista meno di 500 metri dalla funivia del Ciampac e dalla nuova Funifor Doleda (apertura Dicembre 2015), che collega Alba di Canazei con il Belvedere.L’accesso al Sellaronda avviene quindi in soli 5 minuti.

Le camere e gli ambienti arredati in legno secondo la tradizione ladina contribuiscono a creare l’atmosfera ideale per vacanze all’insegna della tranquillità e del relax, tra le più belle montagne delle Dolomiti, elette patrimonio dell’Unesco. Stupende passeggiate in estate e discese con gli sci d’inverno vi attendono ai piedi dei gruppi del Sassolungo e del Sella in uno scenario incomparabile di colori e profumi.
Gli appassionati di mountain bike e bici da corsa da noi troveranno un vero Bike Hotel, con deposito per biciclette, officina per le piccole riparazioni e servizio di lavanderia gratuito. Nel corso dell’anno proponiamo numerose offerte speciali per i ciclisti.
I bambini possono giocare con tranquillità nell’antistante parco giochi Comunale, mentre i genitori si rilassano nella wellness & spa dotata di sauna finlandese e bagno turco (incluso nel prezzo).
Gli amanti della tavola potranno assaporare i piatti tipici della Val di Fassa e della cucina italiana, preparati con cura. Il nostro Chef vi conquisterà con le sue prelibatezze!
Poniamo sempre particolare attenzione a chi soffre di intolleranze alimentari, offrendo menu personalizzati.
Internet: gli ospiti hanno a disposizione la rete wireless gratuita al piano terra, in terrazza ed in tutte le camere.



segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - turismoculturale@yahoo.it 


Irresistibile Cuba, la più richiesta dell'anno. Inverno al caldo sull’isola caraibica più famosa

L’isola di Fidel Castro con le sue spiagge paradisiache e l’irresistibile acqua cristallina del Mar dei Caraibi è, quest’anno, la destinazione più richiesta: il disgelo con gli Stati Uniti ha riacceso l’interesse internazionale per l’isola e portato ventate di novità economiche, turistiche e commerciali.
Anche se i benefici di questa “nuova rivoluzione” si sentiranno solo nei prossimi anni, restano intatti la bellezza naturalistica di quest’angolo di paradiso e l’accoglienza della sua popolazione in resort dove ancora si respira autenticità e semplicità. Da novembre ad aprile il tempo a Cuba è ottimo, perfetto per trascorrere giornate a prendere il sole o in barca tra le magnifiche baie dell’isola lungo i 7mila chilometri di costa e al largo tra le 1.600 isole e atolli corallini, tutti da scoprire.
Sull’isola più famosa dei Caraibi le spiagge sono tutte bellissime per i loro colori, per la sabbia fine e bianca, per l’acqua limpidissima e per la vegetazione che arriva fino alla riva del mare. Sul versante occidentale la spiaggia più famosa è María la Gorda, situata sulla penisola di Guanahacabibes, meta di sub e appassionati di snorkeling, ricca com’è di coralli, pesci e di vegetazione. Qui, infatti, sorge la Riserva della Biosfera, un parco protetto dall’Unesco, dove non esistono strutture turistiche ma regnano solo iguane, lucertole e i tocororo, i pappagallini tipici del Paese.
Da qui si raggiungono spiagge selvagge, come Las Tumbas e Cabo Corrientes, dove si avvistano delfini e squali balena. Sul versante settentrionale, oltre alle spiagge di L’Avana con decine di chioschi dove mangiare frutti di mare e pesce alla griglia, il lido più famoso e affollato è Varadero, nella penisola di Hicacos: è una spiaggia ben attrezzata, lunga 21 chilometri, lambita da un’acqua limpida e turchese. Un’altra spiaggia imperdibile è Cayo Las Brujas, 4 chilometri di sabbia bianca sul mare limpido e turchese di Cayo Santa Maria, isola corallina dell’arcipelago Sabana-Camagüey. Su questo versante c’è un susseguirsi di splendide baie e spiagge esotiche e bianche, dalla sabbia impalpabile. In particolare quella dell’isolotto corallino di Cayo Coco, che appartiene ai Jardines del Rey, 400 isole piatte e selvagge, collegate a Cuba da una lunga strada a pedaggio, meta ambita da chi ama il contatto con la natura e le immersioni.
Tra queste c’è Cayo Guillermo, l’isola frequentata dallo scrittore Ernest Hemingway quando soggiornava a Cuba: 22 chilometri di sabbia bianca e finissima, circondata da una fitta vegetazione e abitata da fenicotteri rosa, da aironi e pellicani. Infine, a sud, è bene fare una sosta sulla spiaggia di Guardalavaca, turistica ma bella da togliere il fiato: bianca e a forma di conchiglia, è lunga tre chilometri e circondata da alberi che arrivano fino al bagnasciuga, amata dai subacquei e dai velisti.
La compagnia Air Europa vola da Milano e da Roma via Madrid a La Havana; i biglietti a/r partono da 639 euro a persona.
Msc Crociere è la prima grande compagnia di navigazione a proporre da dicembre viaggi sull’isola caraibica con due notti e due giorni e mezzo nella capitale cubana; le crociere toccheranno anche la Giamaica, il Messico e le isole Cayman. Prezzi da 819 euro a persona per 8 giorni/7 notti; voli diretti Meridiana da Malpensa e da Fiumicino. 
Il 19 dicembre Veratour raddoppierà l’offerta a Cuba aprendo a Varadero il nuovo villaggio Veraclub Las Morlas, su una delle spiagge più lunghe dei Caraibi, che si aggiunge al resort di Cayo Largo. I resort all inclusive si raggiungono con voli Blue Panorama da Milano e da Roma e con Meridiana da Verona. 
Eden ha da poco inaugurato due nuove strutture in esclusiva per gli ospiti italiani: il villaggio Eden Village Marina Varadero, sull’omonima e famosa località, e l’Eden Resort Cayo Coco, struttura raffinata ed elegante su un isolotto corallino mozzafiato.
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