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Tapas, spuntini spagnoli in tutto il mondo Il 16 giugno si festeggia la gastronomia iberica

Pintxos, assaggini, stuzzichini, bocconcini: in qualsiasi modo le chiamiate, il 16 giugno è la festa delle tapas (#Tapasday). In tutto il mondo si celebrano i famosi e gustosi piattini, caldi e freddi, che rappresentano la gastronomia spagnola. Il terzo giovedì del mese di giugno, quest’anno il 16, a Roma e a Milano e contemporaneamente in 30 Paesi – dalla Francia agli Stati Uniti, dal Giappone all’Argentina e alla Norvegia - sono in programma iniziative e appuntamenti che promuovono e diffondono la cultura gastronomica della Spagna e il suo modo tipico e rituale di mangiare e socializzare. Per il secondo anno consecutivo sono tantissimi i locali, i ristoranti e gli alberghi di Roma e di Milano che omaggiano la giornata mondiale, inserendo nei loro menu le tapas più caratteristiche, accompagnate dagli ottimi vini spagnoli. 
Tra gli indirizzi più esclusivi della capitale ci sono i ristoranti degli alberghi Gran Meliá Rome Villa Agrippina e NH Collection Roma Palazzo Cinquecento, oltre agli indirizzi tradizionali dove si degustano piatti spagnoli: Toros y Tapas in via Nomentana, Tapas Gourmet Principe in via Liguria, El Patio e La Taberna de Pedro sulla Casilina, El Duende in via di Valle Melaina. Numerosi ristoranti romani, inoltre, offrono per l’occasione menu speciali a base di tapas con proposte per tutti i gusti. Ecco qualche indirizzo: Settembrini e La Zanzara bistrot nel quartiere Prati, Primo al Pigneto nell’omonimo quartiere, Porto Fluviale e Gazometro 38 in zona Ostiense, Queen Makeda Grand Pub all’Aventino, Plancha a piazza Fiume, Beveria Monteverde nell’omonimo quartiere, Pasticcio a Testaccio, Bell nel quartiere Trieste e Magazzino 33 su via Portuense. Proposte creative si trovano anche da Marzapane in zona piazza Fiume, nel ristorante e lounge bar Stazione di Posta, presso la Città dell’Altra Economia di Testaccio, nell’osteria Fernanda a due passi da Porta Portese, da Per me di Giulio Terrinoni in pieno centro storico e da Metamorfosi ai Parioli. L’elenco dei locali e dei bar che offrono tapas per l’aperitivo è ancor più lungo ed è disponibile nel sito: www.spain.info/it/tapasdayroma2016
A Milano partecipano alla giornata mondiale delle tapas gli hotel delle catene spagnole NH e Meliá: NH Collection Milano President, NH Milano Palazzo Moscova, NH Milano Touring, nhow Milano, Meliá Milano e ME Milán Il Duca. Sono presenti all’iniziativa anche numerosi locali e ristoranti; ecco qualche indirizzo: Albufera in via Lecco, La Casa Iberica in viale Premuda, La Pulperia e Recreo Bar Sartoria in zona Sempione, Las Bravas street food, a Città Studi, Mudec Bistrot all’interno del museo Mudec, Paellami alla Bicocca, Santeria Paladini all’Ortica, Santeria Social Club in viale Toscana e Eataly Smeraldo.
Le mappe distribuite in centro e i simpatici risciò Velo-Leo personalizzati per l’occasione permettono di riconoscere facilmente i luoghi dove andare a scoprire le tapas in questo unico e speciale itinerario gastronomico milanese.
Per scoprire tutti gli indirizzi: www.spain.info/it/giornatamondialedelletapasmilano
Le tapas sono nate nel sud della Spagna, dove gli osti erano soliti tapar, cioè coprire con un piattino le brocche di vino per proteggerle dai moscerini; per richiamare l’attenzione dei clienti riempivano quei piattini, esposti sui banconi dei bar, delle bodegas e delle tabernas con olive, pezzi di formaggio o di prosciutto e avanzi di frittata, un gesto semplice che nel tempo è diventato un modo originale ed economico di mangiare. Il rito, poi, si è diffuso in tutto il Paese: ogni regione ha le proprie tapas, preparate in base agli ingredienti locali e accompagnate dal proprio vino d’origine. Negli anni la tapa è entrata anche nei menu dei grandi chef, che propongono le tapas gourmet: dai peperoni verdi alle cozze saltate in padella, dalle code dei gamberi alle sardine fritte, dal prosciutto tagliato al coltello alle acciughe ripiene. Oggi, in Spagna, le tapas si mangiano come aperitivo o come un vero pasto e spesso si consumano in piedi, alla barra, il bancone, chiacchierando con gli amici e spostandosi di locale in locale. 
ansa

La grande bellezza di Assisi


«Quel 27 settembre del 1997 ero dentro la Basilica quando avvenne il crollo. Poterla raccontare oggi in tutta la sua bellezza è un vero dono ». Si inumidiscono gli occhi a padre Enzo Fortunato, portavoce del Sacro Convento di Assisi, mentre alza lo sguardo agli affreschi della volta della Basilica di San Francesco. Una autentica meraviglia, patrimonio mondiale dell’umanità, sopravvissuta a 23 terremoti, fra cui l’ultimo, devastante, nel 1997, e amorevolmente restaurata come spiega il responsabile dei lavori Sergio Fusetti. 

Quel capitolo che costò la vita a quattro persone, ma che mostrò anche l’amore del mondo per il Poverello e per i suoi confratelli, nonché le capacità della scuola di restauro italiana, è una parte importante del racconto che andrà in onda questa sera su Sky Arte Hd (canale 120 e 400 di Sky) dedicato ad Assisi e alla Basilica di San Francesco. Ed è particolarmente significativo che la terza serie del fortunato lavoro sulle bellezze nostrane Sette meraviglie, prodotto dall’italiana Ballandi Arts, parta proprio dal- la città della pace. Ogni martedì alle 21.10 sarà protagonista una meraviglia d’Italia: Genova e il Palazzo dei Rolli il 14 giugno, e poi Torino e la Venaria Reale, Castel del Monte (Bari), Siena e Piazza del Campo, Lecce e il Barocco, Roma e la via Appia antica. Sul sagrato della Basilica si stanno smontando le scenografie dello show benefico di Rai 1 Con il cuore nel nome di Francesco, che ha già raggiunto la raccolta record di un milione di euro a favore delle mense francescane in Italia e dei progetti dei missionari nel mondo (è ancora possibile contribuire sino al 18 giugno mandando un sms al 45504). 

Ma i progetti non si fermano: questa volta i francescani hanno dato pieno appoggio «ma con totale libertà », sostengono, alle telecamere di Sky Arte che in 45 minuti raccontano attraverso immagini di grande suggestione, e grazie a un comitato scientifico di esperti, la storia di questa città gioiello improvvisamente illuminata dalla “rivoluzione” del giovane Francesco. Il documentario si concentra soprattutto sullo straordinario aspetto artistico della Basilica fondata nel 1228, a soli due anni dalla morte del Poverello, e sull’eccezionale ciclo di affreschi che copre 10mila metri quadrati di superficie dove Giotto a partire dalla fine del XIII compie un’altra rivoluzione, quella che “strappa” con l’arte bizantina e fonda l’arte di oggi. «Qui nasce l’estetica moderna. Nell’arte irrompe la natura rappresentata nella sua realtà. Ma questo grazie a Francesco: è sulla sua spiritualità che si innesta la rivoluzione di Giotto», spiega Sergio Gaddi, curatore di mostre d’arte e consulente del documentario di Sky. 

Nel documentario, infatti, il messaggio di Francesco nella sua modernità non può non essere centrale. «Il titolo di meraviglia la basilica di Assisi se lo merita per la sua vocazione religiosa, per il suo aspetto culturale e artistico che permette l’incontro con Dio attraverso la bellezza e per la sua apertura al dialogo che permette l’incontro con l’uomo», aggiunge padre Fortunato. «Come Francesco portò il messaggio evangelico nelle piazze, noi vogliamo portarlo nella moderna Agorà mediatica». Una agorà in cui le meraviglie d’Italia hanno sempre più successo presso un ampio pubblico e sono sempre più esportabili, come ha spiegato ad Assisi il direttore di Sky Arte Hd, Roberto Pisoni, insieme a Mario Paloschi di Ballandi Arts. 

«Questa serie è nata per raccontare il patrimonio Unesco italiano. Siamo arrivati a 21 puntate partendo dai grandi classici come il Colosseo, ma il materiale non ci manca. Stiamo già lavorando alla quarta serie e proseguiremo », preannunciano. Lo schema adottato è l’uovo di colombo: raccontare in modo semplice e comprensibile a tutti la grande arte italiana, supportata da spettacolari immagini dal taglio cinematografico e da particolari solitamente inaccessibili al pubblico. Documentari di qualità che potrebbero presto venire trasmessi anche sul sito del Miur, ma solo per gli studenti come materiale didattico. Mentre la puntata di Sette meraviglie sulla Cappella degli Scrovegni di Padova verrà usato come materiale introduttivo alla visita alla cappella stessa. 

L’Italia piace all’estero tanto che è nata Sky Art Production Hub, una nuova unità produttiva di Sky basata a Milano che produce oltre che per l’Italia anche per Sky Gran Bretagna e Sky Germania (100 ore di produzione italiana all’anno). In questi paesi verrà trasmessa fra settembre e ottobre una nuova serie, poi distribuita in tutto il mondo, dal titolo Italian seasons.Mentre sono già stati venduti in 60 Paesi nel mondo, dopo il successo al cinema, gli speciali sugli Uffizi, i Musei Vaticani e le Basiliche Papali (quest’ultimo verrà trasmesso su Sky Arte Hd il 21 giugno). «Sinora i grandi documentari sull’arte italiana venivano prodotti quasi esclusivamente da Bbc e Arte – aggiunge Pisoni –. La nostra ambizione è quella di incrementare una produzione made in Italy. Puntando soprattutto su registi giovani che danno ai nostri prodotti un linguaggio ancora più al passo con i tempi».
Avvenire

Le cappelle della REGGIA di Caserta, tesoro nascosto


Uno degli aspetti meno noti della famosa Reggia di Caserta è quello religioso. Nel celebre Palazzo sono presenti varie cappelle, una delle quali, l’oratorio di Ferdinando II di Borbone, è stata restaurata di recente: un patrimonio artistico e spirituale poco conosciuto e poco valorizzato. Costituisce nel suo complesso una delle tante risorse di un sito rinomato in tutto il mondo e da qualche tempo al centro di polemiche, soprattutto per via del degrado che negli ultimi anni ha caratterizzato il Palazzo e il celebre Parco.

«Le ragioni di una tale deprecabile situazione, a cui stiamo ponendo riparo, sono purtroppo abbastanza comuni nei siti culturali del nostro Paese – dice Mauro Felicori, manager bolognese, da qualche mese nuovo direttore della Reggia –. Possono sintetizzarsi in una scarsa attenzione all’accoglienza in ogni suo aspetto, pratico e gestionale, in una modesta manutenzione, in una quasi inesistente promozione». Ma assicura: «Vorrei coniugare valorizzazione e promozione, creando un circolo virtuoso in cui la crescita dell’accoglienza determini una crescita culturale e viceversa. Sul piano pratico, proseguire nell’ampia campagna di restauri ereditata dalla gestione precedente e soprattutto puntare decisamente sulle risorse, come la collezione d’arte contemporanea Terrae Motus, realizzata da Lucio Amelio dopo gli eventi sismici del 1980, di cui è stato curato in questi giorni il temporaneo riallestimento. Conto altresì di riaprire ambienti chiusi, come il teatro, vero gioiello, costruito in miniatura sul modello del San Carlo di Napoli, il Museo dell’Opera, la Quadreria borbonica e altre strutture come il convento dei Passionisti e la Casa degli schiavi saraceni, per creare un ostello per i forestieri. E ancora riattivare la gestione della Vigna di San Silvestro e dei Vivai. Fare della Reggia insomma un monumento accogliente e vitale, propositivo e sinergico, anche rispetto al territorio». 

Quanto alle cappelle del complesso reale sono sette. La più importante è quella Palatina. Carlo la volle a somiglianza di quella di Versailles. Fu una richiesta esplicita, a cui tuttavia Vanvitelli contrappose sostanziali modifiche. L’aula è a pianta basilicale, ma il matroneo è interrotto ai lati dell’altare e le navate laterali sono ridotte a poco più di semplici corridoi finestrati. È soprattutto la collocazione a fare la differenza. Non a piano terra, come nella Reggia d’oltralpe, ma al primo piano, con l’accesso dal grande vestibolo alla sommità dello scalone, che dà altresì agli appartamenti reali. Prestigiosa nella sua misura classica riletta in chiave settecentesca, coi fregi e gli stucchi d’epoca e i simboli del reame, la cappella si presenta incompleta. L’altare, pure ricco e prezioso, è ancora in stucco; lo stesso tabernacolo è in legno dipinto. Oggi la cappella è esclusa dal servizio liturgico, solo occasionalmente vi si celebra messa. Occorre aprirla nuovamente al culto, dicono alcuni, ma la suggestione è controversa. 

Tre spazi sacri sono all’interno degli appartamenti, due sono esterni. Quelli interni sono la cappella di Pio IX, nell’Appartamento Nuovo, l’oratorio di Ferdinando II e la cappella di Sua Maestà la Regina nell’Appartamento Vecchio. Quelli esterni sono la cappella degli Sfollati, posta sul limitare del Parco, verso ovest, che fu donata dal re ai passionisti, oggi annessa ai locali affidati alla Società di Storia Patria, e quella del preesistente Palazzo Acquaviva, attuale Palazzo di Governo, inglobato nelle strutture della Reggia, oggi trasformata in sala delle riunioni. Se ne potrebbero invero contare altre due: la cappellina posta di fianco alla Flora, giardino a corredo del Palazzo a est, e quella riallestita a ovest dall’Aeronautica militare, in fase di trasferimento. Si sa, i Borboni nutrivano un culto passionale e talora superstizioso per il sacro. Resta però intatta la santità di Maria Cristina, che di nascita era una Savoia, moglie di Ferdinando II. Sovente i dipinti la ritraggono in atteggiamento soave, pia e devota, con una forte e serena personalità. Suo è un piccolo inginocchiatoio collocato in un armadio a muro nell’appartamento vecchio, in un vano di passaggio, tra la toilette della Regina e la Sala delle Dame: poco più di un altarino, per la privata e quotidiana preghiera. 

L’oratorio di Ferdinando II è un vano stretto e lungo con un cielo affrescato da un rosone di putti angelici, quasi un vano di passaggio, un luogo di provvisorio rifugio. Sull’altare è una bella Assunzione di Maria. Più internamente, sempre nell’appartamento vecchio, in una delle sale estreme verso la biblioteca e la sala del presepe, è la cappella di Sua Maestà la Regina, quella in cui si diceva messa ordinariamente nei giorni festivi: una luminosa aula rettangolare, con luce a nord, altare in stucco e un dipinto di autore ignoto (forse Carlo Brunelli) che raffigura il Sacrificio di Maria. La cappella più conosciuta è certamente quella di Pio IX, la più elegante e la meglio conservata. Dal fine gusto neoclassico, con decori a stucco bianchi sull’azzurro del cielo e cornici in oro, costituisce uno dei luoghi più raffinati e raccolti del Palazzo. È posta infatti su di un angolo, quello sud occidentale, con quadri di scuola napoletana, dove ancora sono l’inginocchiatoio del re con lo stemma borbonico, le delicate acquasantiere in marmo, il finissimo lampadario e la statua di Pio IX, che qui sostò due volte, nel 1848 e 1949, e disse messa durante la sua fuga a Gaeta e il suo ritorno a Roma. A ricordarlo è un busto di Luigi Bartolini che lo ritrae con tratto giovanile, il volto calmo e pensoso. L’opera era stata commissionata al grande scultore alcuni anni prima a Firenze. Ma il re non diede soddisfazione al maestro toscano. Tanto che per le finiture degli abiti mandò un esemplare degli indumenti a Firenze. Di ciò Bartolini si piccò e invece di consegnare l’opera la donò ad un conte russo. Fu questi in verità che nell’occasione della venuta a Caserta del pontefice, ne fece munifico e pio dono alla Reggia.
Avvenire

Alpe Cimbra di Folgaria-Lavarone-Lusérn (Trentino) La“100 Km dei Forti–1000Grobbe Bike Challenge” dal 10 al 12 giugno 2016

L’ex campione del mondo marathon Roel Paulissen ai nastri di partenza.
Il campione italiano Juri Ragnoli cerca il poker nella “sua” 100 Km dei Forti.
Il comitato organizzatore Sci Club Millegrobbe ringrazia i partner dell’evento.


L’Alpe Cimbra (TN), teatro di sfide epiche, ha radici storiche profonde e la “100 Km dei Forti” del 12 giugno ne darà ancora una volta dimostrazione. È dell’ultim’ora l’iscrizione alla gara dell’ex campione del mondo marathon Roel Paulissen, già vincitore del primo appuntamento di Trentino MTB, la “ValdiNon Bike” di Cavareno, nella quale s’impose con una prova d’autorità sul livignasco Mattia Longa, altro ‘sfidante’ del contest agonistico fra i forti dei comuni di Folgaria, Lavarone e Lusèrn (TN). 
Questa volta però il belga avrà parecchio filo da torcere, sono tanti i contendenti al trono dell’evento che è parte di un trittico che durerà da venerdì 10 a domenica 12 giugno, il “1000Grobbe Bike Challenge”. Fra i concorrenti ci sarà anche il frescocampione italiano marathon Juri Ragnoli, altro uomo da battere alla “100 Km dei Forti”, già detentore di ben tre successi alla manifestazione cimbra. 
Il bresciano è tornato a vincere il Campionato Italiano Marathon dopo quattro anni, dopo varie vicissitudini e numerosi infortuni che hanno rallentato la crescita esponenziale dell’atleta, aiutato anche dai compagni di squadra del Team Scott, sicuri partenti anche alla “100 Km dei Forti”, come Cristiano Salerno. 
Ragnoli adora le salite, anche per questo è un abile scalatore, ma più di tutto ama la mountain bike, significative le sue parole in merito: “Non so proprio cosa farei senza MTB, quel senso di libertà che si prova quando si percorrono sentieri immersi nella natura è indescrivibile, solo un biker può capire. La mountain bike è una vera scuola di vita, non c’è discesa se prima non si affronta una salita, ogni ostacolo è fatto per essere superato!”. A Monteforte d’Alpone (VR) aveva tentato la fuga un altro protagonista di Trentino MTB, il vicentino Nicholas Pettinà, sul gradino più basso del podio alla “ValdiNon Bike”, mentre ad aggiudicarsi la categoria fra i Master 2 del Campionato Italiano Marathon è stata un’altra vecchia conoscenza di Trentino MTB, il trentino Ivan Degasperi, vincitore lo scorso anno del circuito e alla ricerca di un nuovo prestigioso riconoscimento anche nel 2016. 
I partecipanti di livello alla “100 Km dei Forti” non si fermano qui, ci saranno ancheFederico De Giuli, Franz Hofer, Paolo Colonna, Luca e Andrea Martini, gli altoatesini Johannes Schweiggl, Johann Pallhuber e Manuel Felder, senza dimenticare un’altra stella assoluta della competizione, Katazina Sosna del Team Torpado, al via fra le donne assieme alla campionessa italiana juniores 2010 e medaglia d'argento alle Olimpiadi giovanili di Singapore Alessia Bulleri e alle altre poderose atlete di Trentino MTB, con in testa Lorenza Menapace, trionfatrice alla “ValdiNon Bike”. 
La campionessa nazionale di Lituania Katazina Sosna è reduce da un fenomenale terzo posto al Campionato Europeo Marathon 2016 alle spalle della svedese Jennie Stenerhag e della trionfatrice britannica Sally Bigham. Sugli sterrati lettoni ha ben figurato anche il compagno di squadra della Sosna, Roel Paulissen, nono assoluto, fermato solamente da alcuni problemi con la catena della mountain bike che gli hanno causato non pochi grattacapi durante il tragitto. 
Il “1000Grobbe Bike Challenge” comprenderà anche la “Lavarone Bike” di venerdì 10 giugno con partenza alle ore 9.30 e la “Nosellari Bike” di sabato 11 giugno, anch’essa con start previsto per le ore 9.30. I percorsi ‘marathon’ e ‘classic’ della “100 Km dei Forti” - con quest’ultimo valevole per il “1000Grobbe Bike Challenge” - partiranno domenica rispettivamente alle ore 9 e alle 9.15. Nella stessa giornata alle ore 15 ci sarà anche la cerimonia di premiazione dei vincitori al Centro Congressi Lavarone Gionghi. 
Sabato 11 giugno alle ore 15.30 al Parco Palù di Lavarone, zona di partenza anche della sfida “dei grandi”, si disputerà la “Mini1000Grobbe Bike” riservata ai ragazzi fino ai 14 anni. 
Le iscrizioni per partecipare all’evento sull’Alpe Cimbra sono ancora disponibili, alla quota di 50 euro per il “1000Grobbe Bike Challenge”, 40 euro per “100 Km dei Forti” classic e marathon e 35 euro per “Lavarone Bike” e “Nosellari Bike”, mentre il comitato organizzatore dello Sci Club Millegrobbe tiene particolarmente a ringraziare chi ha reso possibile la realizzazione di queste prestigiose manifestazioni sportive dedicate alla passione dei bikers per le ruote grasse, ovvero i comuni di Folgaria, Lavarone e Lusérn, APT Alpe Cimbra, la Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri, e ancora Casse Rurali Trentine, Cantina Vivallis, Melinda, Coop, Phoenix, pasta Felicetti, Trentingrana, Mediocredito, Trentino Marketing, Inkospor, lubrificante WD 40, fi’zi:k, Focus, Dolomiti Energia, il marchio d’abbigliamento Alé e la rivista InBici. 
Un grande afflusso di partecipanti sta coinvolgendo la gara, grazie anche all’apporto di un cospicuo numero di volontari che si sono prodigati da tempo nel delimitare il percorso e nel renderlo fruibile a tutti, tuttavia, fanno notizia alcuni atti di vandalismo che si sono svolti nel weekend, qualche cartello indicatore è stato levato ed alcuni chiodi sono stati gettati lungo il tracciato, gesti che vanno sottolineati per mettere al corrente gli appassionati della stupidità e del malcostume di qualche esagitato, ma che di certo non andranno ad intaccare una manifestazione che fa parte della storia sportiva del Trentino e che alimenta edizione dopo edizione, i sogni degli appassionati.

Info: www.100kmdeiforti.it 
fonte: http://www.alpecimbra.it/
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
Turismo Culturale

I festival letterari da non perdere quest’estate


E’ iniziato giugno, mese che ci introduce alla stagione più attesa dell’anno: l’estate. Con essa, arriveranno anche diversi festival letterari estivi, appuntamenti consueti che, complice la bella stagione, permetteranno agli appssionati di libri e cultura di  girare l’Italia alla conoscenza di libri e scrittori. Da Ivrea a Ragusa, scopriamo insieme quali sono i principali festival letterari in programma quest’estate.
LETTERALTURA (Verbania, dal 23 al 26 giugno) – Uno dei festival letterari da non perdere è sicuramente Lago Maggiore LetterAltura 2016 . Giunto alla decima edizione, l’evento vede la partecipazione di scrittori e giornalisti, con spazio anche per la musica: 44 eventi, tra incontri con gli autori, spettacoli, laboratori creativi, proiezioni, e 3 mostre e più di 60 ospiti nazionali e internazionali per riportare l’attenzione sulla montagna priorità globale dell’umanità, unica fonte d’acqua che possa garantire un futuro florido alle nuove generazioni. La formula resta invariata: dagli incontri del mattino allo spettacolo della tarda sera il pubblico potrà incontrare gli autori, partecipare ai dibattiti, conoscere, riflettere e insieme divertirsi.
>>>sito segnalato Media partner Hotel Ancora Verbania Prenota Ora

A TUTTO VOLUME (Ragusa, dal 17 al 19 giugno) –  Si annuncia più ricca che mai la settima edizione di “A Tutto Volume – Libri in festa a Ragusa” che da venerdì 17 a domenica 19 giugno invaderà la capitale del barocco siciliano, patrimonio dell’Unesco. Uno dei principali festival letterari dedicato alla cultura con un programma che spazierà dalla narrativa all’attualità, senza trascurare enogastronomia, musica, spettacolo e una sezione dedicata ai giovani lettori. Oltre 50 autori, più di 30 eventi in 20 location, sei sezioni e circa 50 ore di programmazione. Tra gli ospiti Gian Carlo Caselli, Lucio Caracciolo, Stefano Boeri, Salvatore Settis, Paolo Di Paolo, Diego De Silva, Antonio Pascale, Estelle Laure, Marco Tardelli, Ninni Bruschetta e Gualtiero Marchesi. L’apertura e la chiusura saranno affidate a Corrado Augias e Valerio Massimo Manfredi.
CAFFEINA FESTIVAL (Viterbo, dal 24 giugno al 3 luglio) – E’ uno dei festival letterari più attesi dell’estate. Per il decimo anno si tiene a Viterbo Caffeina Festival. Quest’anno gli organizzatori hanno deciso di prendere una posizione precisa a favore la cultura dell’amore contro ogni forma di intolleranza e di odio, proponendo l’hashtag #unbacioinbocca e allestendo per l’occasione un’esposizione dal titolo Mille volte e altre cento: museo del bacio tra passione, cultura e magia, ovvero un percorso nella storia del bacio. Tra gli autori che potrai incontrare durante Caffeina: Francesca Barra, Marco Bisotti, Marco Bocci, Annarita Briganti, Valentina D’Urbano, Chiara Gamberale.
ISOLA DELLE STORIE (Gavoi, dal 30 giugno al 3 luglio) – Grande attesa anche quest’anno per l’edizione dell’Isola delle Storie. Festival Letterario della Sardegna che si tiene a Gavoi (Nuoro). Da giovedì a domenica, questo piccolo paese di 2.700 abitanti viene interamente invaso da scrittori e lettori, e gli abitanti partecipano attivamente all’organizzazione e all’accoglienza di chi arriva. Isola delle Storie viene anticipato da due giorni di Preludio (l’11 e il 12 giugno) con varie iniziative che introducono al Festival vero e proprio: tra i protagonisti del Preludio di quest’anno, il magistrato, scrittore e sceneggiatore Giancarlo Cataldo.
COLLISIONI (Barolo, dal 14 al 18 luglio) – Torna in peina estate l’ottava edizione di Collisioni, il festival agri-rock di letteratura e musica che sdi tiene a  Barolo, mecca del vino italiano, nel magnifico paesaggio delle Langhe piemontesi, patrimonio UNESCO, palcoscenico naturale per ospitare  nelle  sue  piazze  musica,  incontri,  dialoghi  con  premi  Nobel  per  la  letteratura,  star  della musica italiana e internazionale, registi di fama mondiale. Il tutto in un’atmosfera informale di confronto e crossover  tra  le  arti,  che  vede  protagonisti  scrittori,  filosofi,  registi  ma  anche  musicisti  che  normalmente siamo abituati ad ascoltare allo stadio e che a Barolo prenderanno la parola in veste di narratori e di poeti. Tra gli ospiti di uno dei festival letterari più seguiti ci saranno Luciano Ligabue e lo scrittore francese Michel Houellebecq, Alessandra Amoroso e lo scrittore statunitense Richard Ford, il premio Nobel russo per la letteratura Svetlana Aleksievič e Nek.
CORTONA MIX FESTIVAL (Cortona, dal 30 luglio al 7 agosto) – Con i primi grandi protagonisti annunciati per la quinta edizione del Cortona Mix Festival inizia ufficialmente il conto alla rovescia: torna l’entusiasmante shaker delle arti, promosso dal Comitato Cortona Cultura Mix Festival (composto da Gruppo Feltrinelli, Orchestra della Toscana, Officine della Cultura e Accademia degli Arditi), con musica, letteratura, cinema, teatro e molto altro. Nelle prossime settimane saranno annunciati i nomi degli autori ospiti e alcune grandi sorprese in programma per l’edizione 2016.
libreriamo.it
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale

LetterAltura 2016 Da Adonis a Marco Malvaldi, da Fabio Canino a Alessandro Robecchi, da Amedeo Balbi a Alberto Negri grandi personaggi si incontrano sul Lago Maggiore per parlare di letteratura di montagna, viaggio e avventura

Per soggiornare a Verbania Hotel Intra (Media Partner)

Oltre 60 ospiti, 44 eventi a Verbania, e di questi 19 in collaborazione con altre associazioni e istituzioni, 3 Mostre dedicate al paesaggio, una programmazione capace di coinvolgere i più diversi ambienti del pubblico dei lettori. Un grande unico tema: I muri, raccontati in tutte le loro più varie accezioni. 

 Torna, dal 22 al 26 giugno, Lago Maggiore LetterAltura, la principale manifestazione dedicata alla letteratura di montagna, giunta quest’anno al traguardo della decima edizione. Invariata la formula del Festival: incontri con gli autori dalla mattina alla sera, spettacoli di cinema, musica e teatro in tarda serata, e un continuo raffronto tra lettori, ascoltatori e autori all’insegna del dialogo per approfondire, conoscere, riflettere e divertirsi. Tra gli ospiti internazionali: il poeta pluri candidato al Premio Nobel Adonis, una tra le figure di maggiore spicco nel panorama culturale europeo, il filosofo parigino Bruno Nassim Aboudrar, che ci spiegherà i paradosi del velo, e il regista austriaco Julian Roman Polsler che con il film Die Wand metterà in scena il paesaggio, la solitudine, il silenzio e i suoni della montagna. 

Tre le mostre dedicate al paesaggio, ai giardini e all’architettura, in programma a Verbania: dal 22 al 26 giugno, a Casa Ceretti – Museo del Paesaggio, Il sogno del giardino, 40 fotografie di giardini, poetiche e oniriche, del fotoreporter Vincenzo Cottinelli; dal 24 giugno al 3 luglio, a Palazzo Flaim, Sulla soglia, mostra fotografica dedicata ai progetti dello studio di architettura romano Labics e realizzata in collaborazione con Ordine Architetti Novara e VCO; dal 25 giugno al 2 ottobre a Villa Giulia, Immaginare il giardino, realizzata in collaborazione con Museo del Paesaggio e curata da Michael Jakob.

 Nella sezione spettacoli, il concerto Gitani e Magiari del Quartetto K, gruppo klezmer ravennate, in programma nel giardino di Villa Giulia per l’inaugurazione del Festival e realizzato come prologo dell’Ossola Guitar Festival; Villa Giulia farà da palcoscenico anche allo spettacolo musicale World Dancing Music dei Magnasco Quartet di venerdì 24 giugno e allo spettacolo teatrale tratto dal Candido di Voltaire Il migliore dei mondi possibili della compagnia toscana Attodue di sabato 25 giugno.

 Quattro i cine incontri: Più in alto delle nuvole di Fredo Valla, dedicato alla mitica figura di Géo Chavez; Die Wand – La parete (film non ancora distribuito in Italia) di Julian Roman Polsler in dialogo con la filosofa Francesca Rigotti; il documentario vincitore del Festival dei Diritti Umani di Milano, commentato dal giornalista di Radio Radicale Roberto Spagnoli, che ci parlerà anche del ruolo e della responsabilità del giornalista di fronte ai fatti d’attualità; Shoes from Trieste di Gregor Božič (con lui l’attrice protagonista Dora Ciccone), cortometraggio vincitore della 17° edizione del Festival del Cinema Sloveno, e Comfort Zone di Perla Sardella, cortometraggio presentato alla 33° edizione del Torino Film Festival. 

 Come sempre, ci attendiamo un’invasione di “magliette blu”: centinaia di volontari, per i quali durante l’anno sono previsti momenti di incontro e formazione, e che sono il cuore del festival.

 I Muri /  Il muro di montagna è una parete naturale rocciosa e scoscesa che gli uomini hanno imparato ad affrontare arrampicandovisi sopra, per necessità o per passione (oggi si fabbricano e si vendono anche muri artificiali, su cui ci si può allenare nella scalata). In rapporto all'essere umano, il muro alpino è comunque una parete che gli si erge di fronte e lo sfida ad affrontarla, a scalarla; nell'ambito dello sci, un tratto assai ripido di discesa. L'accento è posto qui sulla struttura scoscesa, sulla ripidità, sulla inclinazione del muro. I muri di cui si tratta in questo Festival sono dunque in primo luogo pendenze montane, e di alcune imprese di ascesa di tali muri, pareti e muraglioni parleranno autori e alpinisti. 

 Ma di molti altri muri ci occuperemo: muri artificiali per esempio, in quanto costruiti dall'uomo, ma non per l'arrampicata. Strutture edilizie che recingono, chiudono e proteggono, come i muri delle case o le mura delle città. Ma in questo caso le distinzioni sono più raffinate: ci sono muri che separano e muri che uniscono, muri che dividono e muri che congiungono, muri che proteggono e muri che respingono, muri che contengono e muri che espellono (talvolta essendo, paradossalmente, lo stesso muro). Il muro è protezione e difesa, oppure impedimento, ostacolo e barriera, a seconda della parte da cui lo si guarda o in cui si sta: dentro o fuori dal muro? 

 Anche di questi muri si parlerà in questo Festival, in senso proprio e in senso figurato; e non verranno dimenticati nemmeno i muri politici veri e propri, nel senso più generale del termine, che è quello di fare atto di autorità, controllare, creare limiti, escludere, vietare, dove l'esempio più famoso resta quello del Muro di Berlino, diventato un modello, l'unico a potersi fregiare dell'iniziale maiuscola, apogeo dell'esclusione e della divisione. Ma erigere muri e chiudere porte e varchi non porta ad alcuna soluzione. Come notava il sociologo tedesco Georg Simmel, occorre una misura anche in questo. È proprio di ogni società chiudersi nei confronti degli altri e nel contempo aprirsi: ma se chi si apre completamente perde parte della propria identità, chi si chiude, erigendo muri e basta, muore.

 Insieme a noi, a parlare di Muri politici, culturali, razziali e sociali, con uno sguardo sempre rivolto all’attualità: Adonis, poeta siriano fra i più importanti del mondo arabo, in dialogo con il giornalista di Radio Marconi Marco Casa; Alberto Negri, giornalista e inviato del Sole 24 Ore, i cui articoli più recenti hanno spesso come tema i muri politici, i confini e le migrazioni, in dialogo con il giornalista Gianfranco Fabi; il filosofo francese Bruno Nassim Aboudrar, che ci spiegherà i paradosi del velo, in dialogo con l’editorialista de Il Corriere della Sera, esperta in materie medio orientali, Farian Sabahi; lo psicoterapeuta dell’età evolutiva e scrittore Alberto Pellai che, insieme all’editor storico di Erickson Riccardo Mazzeo, ci insegnerà come spiegare l’Isis ai bambini; la viaggiatrice Elena Dak, che i muri sociali e culturali li ha superati viaggiando fianco a fianco con i pastori Bororo, nel cuore del Sahel; lo scrittore e giallista Alessandro Robecchi, in dialogo con Angelo Miotto direttore di Q Code Mag, che racconterà i muri sociali delle grandi metropoli, a partire da Milano; lo scrittore e conduttore Fabio Canino, in dialogo con la speaker radiofonica Laura Piazzi, che metterà in scena il superamento dei muri in un’ipotetica e utopica repubblica gay; il fotoreporter Vincenzo Cottinelli, che mostrerà le fotografie che ha scattato ai muri di Parigi nei giorni immediatamente successivi al tragico 13 novembre 2015. 

 E, in collaborazione con Marcos Y Marcos e l’Associazione LaAV, a conclusione del Progetto BookSound - Letture ad alta voce, realizzato negli Istituti Superiori di Verbania e Domodossola: lo scrittore Lello Gurrado, che parlerà di razzismo, ingiustizie e contrasti tra Nord e Sud, e lo scrittore Stefano Amato, che parlerà, in forma di pastiche letterario, di lotta alla Mafia. Entrambi gli incontri saranno condotti dagli studenti. Di Muri, intesi come pareti di montagna, da scalare e conquistare, parleremo con: François Cazzanelli e Marco Farina, del Centro Addestramento Alpino di Aosta, in dialogo con il giornalista de La Stampa Enrico Martinet; Arturo Squinobal, storica Guida Alpina di Gressoney e portavoce della cultura Walser, in dialogo con il giornalista di Macugnaga Teresio Valsesia; gli scrittori Alberto Paleari, Erminio Ferrari e Marco Volken, tra le voci più influenti della scrittura di montagna nazionale e internazionale, in dialogo con la giornalista di Planet Mountain Simonetta Radice. Di Muri architettonici e costruiti dall’uomo si parlerà con il fotografo Walter Zerla e con i fondatori dello studio Labics, in dialogo con il giornalista di Leonardo TV, esperto di design e architettura, Giorgio Tartaro. Di giardini, intesi nella loro definizione di hortus conclusus, si parlerà con le architette Nausikaa Mandana Rahmati e Brunella Lorenzi, che illustreranno il Giardino Islamico, e con i docenti universitari Ilaria Gallinaro e Giacomo Jori, che ci guideranno attraverso un excursus poetico tra i fiori della letteratura.

 Di Muri interiori, sentimentali e personali si parlerà con i giallisti Stefano Piedimonte e Giampaolo Simi, che mostreranno come il romanzo giallo, spesso, possa essere il veicolo ideale per parlare di sentimenti, e con lo scrittore di romanzi e fantasy Francesco Gungui, che, accompagnato dalle musiche a cura de Il Kantiere, parlerà di riti di passaggio fra adolescenza ed età adulta. 

 E, infine, di tanti altri muri parleremo: con lo scrittore lucano Giuseppe Lupo, in dialogo con la giornalista di Q Code Mag Cora Ranci, di mura domestiche e saghe familiari; con il chimico-giallista Marco Malvaldi, intervistato dal poliedrico Bruno Gambarotta, del superamento delle barriere fra i diversi ambiti del Sapere e della naturale intersecazione fra poesia, romanzo e scienza; con i linguisti Fabio Caon e Annalisa Brichese, in dialogo con la giornalista Daniela Fornaciarini, di muri linguistici, interculturali e comunicativi; con l’astrofisico Amedeo Balbi, intervistato dal blogger Alessandro Bonino, di barriere e viaggi intergalattici; con il filosofo Fabio Minazzi e con il meteorologo Luca Mercalli, di muri comunicativi in ambito scientifico e divulgativo; con il giornalista Paolo Ghezzi e la scrittrice Emanuela Artini, del superamento delle barriere architettoniche e sociali grazie alla musica e alla poesia.

 SPAZIO AI BIMBI! LetterAltura è un festival che vuole coinvolgere proprio tutti. Quindi un’attenzione particolare è stata dedicata anche quest’anno ai bambini, dai 3 anni in su, che potranno divertirsi, con letture, giochi, animazioni e laboratori pensati per loro. Tutte le attività per i bambini sono gratuite. Per il primo anno, in Piazza Ranzoni, LetterAltura, insieme all’Istituto Comprensivo Alto Verbano, sarà presente per tutti i giorni del festival con un colorato gazebo dedicato ai giochi e all’animazione: gioco dell’oca, lettura delle mappe e delle bussole, storie liquide da sfogliare, domino gigante, le avventure di Pinco Pallino, e molto altro ancora. Due invece i laboratori scientifici, dedicati alla flora lacustre, curati dagli operatori de La Casa del Lago. 

 MEDIA PARTNER Il sostegno dei media è uno degli elementi fondamentali che permettono a LetterAltura di trasformarsi da festa della letteratura e della montagna pensata dal territorio per il territorio ad appuntamento culturale dalla valenza internazionale. Un evento che porta oltre il confine regionale e nazionale i temi della montagna e le caratteristiche di un paesaggio che ha ispirato romanzieri, saggisti, musicisti. Quest’anno saranno con noi: RSI - Radiotelevisione Svizzera - Rete Due, Discoveryalps.it, Q Code Mag. 

 FINANZIATORI E SOSTENITORI LetterAltura ha il sostegno di Regione Piemonte, Città di Verbania, Compagnia di San Paolo, Fondazione Comunitaria del VCO, Fondazione Banca di Intra Onlus, Fondazione CRT, Fondazione Flora Family. LetterAltura ha il patrocinio di CAI, ALI e Provincia del Verbano Cusio Ossola. Con la sponsorship di Centro Commerciale Le Isole, oltre che di numerose imprese, associazioni, istituzioni locali, senza le quali non si potrebbe realizzare l'iniziativa. 

 Gli ospiti in programma 

23 giugno. Sarà la musica a inaugurare la decima edizione del Festival LetterAltura. I giardini di Villa Giulia, a Verbania Pallanza, accoglieranno il concerto del Quartetto K, per un viaggio attraverso la tradizione musicale magiara della Mitteleuropa. Secondo appuntamento di giornata sarà il cine-incontro all'Auditorium dell'Hotel Il Chiostro, con il registra Fredo Valla, dedicato all'impresa dell'aviatore francese Géo Chavez, che a ventitré anni, nel 1910, sorvolò le Alpi a bordo del suo monoplano Blériot XI. 

 24 giugno. L'astrofisico Amedeo Balbi e Alessandro Bonino, creatore del blog d'attualità Spinoza, terranno un dialogo sul tema Siamo soli nell'Universo?; gli architetti dello studio romano Labics, Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori, incontreranno il giornalista Giorgio Tartaro, durante la presentazione della mostra Sulla Soglia dedicata all'ambiente; Alessandro Robecchi, autore di Di rabbia e di vento (Sellerio), dialoga con Angelo Miotto, direttore di Q Code Magazine, sulla Milano metropolitana e quella dei quartieri multietnici; il filosofo francese Bruno Nassim Aboudrar spiegherà perché il velo islamico ferisce lo sguardo degli europei, in dialogo con l’editorialista de Il Corriere della Sera ed esperta in materie mediorientali Farian Sabahi; il fotoreporter Vincenzo Cottinelli presenterà i suoi scatti sulla Parigi post 13 novembre 2015; Paolo Ghezzi e Emanuela Artini, autori di Filololò che rema nell'aria (Erickson), saranno impegnati in un reading del titolo Il diverso nel quotidiano. Con la musica e la poesia si superano gli ostacoli; chiuderanno la seconda giornata il concerto di Magnasco Quartet a Villa Giulia e il cine-incontro tra il regista Julian Roman Pölsler e la filosofa Francesca Rigotti. 

 25 giugno. Primo incontro di giornata con il professor Michael Jakob che presenterà la mostra Immaginare il giardino; il poeta siriano Adonis, pluricandidato al Premio Nobel, sarà protagonista, c on Marco Casa di Radio Marconi, di un approfondimento sugli influssi letterari, religiosi e mitologici della tradizione del mondo arabo; François Cazzanelli e Marco Farina, reduci dalla salita alla parete Nord del Chamlang, racconteranno la loro esperienza al giornalista de La Stampa, Enrico Martinet; L'Isis Spiegato ai nostri figli, titolo del libro di Alberto Pellai per Edizioni Erickson, sarà anche il tema del dialogo dell'autore con Riccardo Mazzeo, editor storico della casa editrice trentina; Stefano Amato, autore di Bastaddi (Marcos y Marcos), sarà intervistato sul tema della mafia in Sicilia dagli studenti del Liceo Spezia di Domodossola e del Gruppo di Lettura del Liceo Cavalieri di Verbania; il giornalista di Radio Radicale Roberto Spagnoli introdurrà il documentario, vincitore del Festival dei Diritti Umani, Nemico dell’Islam?; Il giardino islamico, saggio scritto dagli architetti Brunella Lorenzi e Nausikaa Mandana Rahmati, ispirerà il dialogo delle due autrici sulla rawda, considerata dagli Arabi il simbolo del paradiso; Lello Gurrado, autore di Fulmine (Marcos y Marcos) risponderà alle domande sul rapporto fra adolescenza e razzismo, poste dagli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Cobianchi di Verbania; il muro d'indifferenza sul clima sarà al centro del dialogo fra il climatologo Luca Mercalli e il filosofo Fabio Minazzi; Alberto Paleari, Erminio Ferrari e Marco Volken, autori deI 3900 delle Alpi (MonteRosa Edizioni) racconteranno a Simonetta Radice, giornalista di Altitudini e Planet Mountain, la loro esperienza sulle 49 cime scalate e fotografate nel corso della loro carriera; l'autrice di Io cammino con i nomadi (Corbaccio), Elena Dak, porterà al pubblico la propria testimonianza sulla transumanza in Burkina Faso e Chad; nel corso del cine-incontro con i registi Gregor Božič e Perla Sardella e con l’attrice Dora Ciccone verranno proiettati i due cortometraggi Comfort Zone e Shoes from Trieste; chiuderà la giornata Il migliore dei mondi possibili, spettacolo ispirato al Candido di Voltaire, della compagnia teatrale Attodue. 

 26 giugno. L'autore de L'infinito tra parentesi (Rizzoli), Marco Malvaldi approfondirà, insieme a Bruno Gambacorta, il rapporto tra scienza e letteratura; Il Monte Rosa: muro o ponte? sarà il tema del dialogo fra Arturo Squinobal, leggenda vivente dell'arrampicata, e il giornalista di Macugnaga Teresio Valsesia; Fabio Canino, autore di Rainbow Republic (Mondadori), prova a immaginare una Grecia acquistata e occupata dalla comunità LGTB, ne parlerà con Laura Piazzi, speaker di Miracolo Italiano di Rai RadioDue; Fabio Caon, autore di La comunicazione interculturale (Marsilio), sarà impegnato, insieme alla docente di LABCOM Annalisa Brichese, in un dialogo con la giornalista Daniela Fornaciarini, sulle difficoltà di usare le parole giuste per capirsi; il fotografo Walter Zerla mostrerà i prodotti del workshop organizzato dall'Ordine Architetti NO-VCO, dal titolo I muri di sassi, e dedicato alla storia delle abitazioni rurali, raccontata con la macchina fotografica; Francesco Gungui, autore di Con te ho imparato a volare (Fabbri), si presenterà nella sua veste di cantore dell'adolescenza in un incontro-esibizione con musiche a cura de Il Kantiere; lo scrittore Giuseppe Lupo, autore de L'albero di stanze (Marsilio), spiegherà la sua opera dal tema intergenerazionale, in un dialogo con Cora Ranci, giornalista di Q Code Magazine; Fra Rose e muri sarà il tema dell'incontro che Ilaria Gallinaro e Giacomo Jori, docenti dell'Università della Svizzera italiana, dedicheranno alla presenza della rosa nelle opere letterarie italiane; gli scrittori Stefano Piedimonte (L'innamoratore, Rizzoli) e Giampaolo Simi (Cosa resta di noi, Sellerio) saranno protagonisti del dialogo Oltre i muri dell'anima, per scoprire quali sentimenti si celano davvero dietro i romanzi thriller e noir; chiuderà la rassegna l'incontro dal tema I muri della vergogna con i giornalisti Alberto Negri, de Il Sole 24 Ore, e Gianfranco Fabi, già vice direttore de Il Sole 24 Ore, durante il quale si affronterà il tema della barriera che l'Europa sta costruendo lungo il confine greco-macedone di Idomeni.
fonte: verbanianotizie.it

segnalazione web e hotel a cura di Giuseppe Serrone
Turismo Culturale