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#Rio2016 Dizionario del Turismo Cinematografico le Olimpiadi e il Cinema

Augurandoci che le voci circolanti in questi giorni riguardo la pulizia etnica delle strade di Rio da parte della polizia nei confronti dei bambini di strada (veri e propri omicidi gratuiti a danni di minori!) siano solo leggende metropolitane (però qualche anno fa, durante gli Europei di Calcio in Ucraina, fu accertata come autentica la strage di cani randagi!) e che lo sport sia considerato come merita (una manifestazione di amore e fratellanza, e già gli atleti libanesi a quanto pare non lo capiscono visto il rivoltante episodio del bus del quale si parla da giorni!) noi del Dizionario del Turismo Cinematografico tenteremo di parlare dell’argomento esibendo varie scalette: 1) Analisi documentaristica della manifestazione 2) Facciamo il punto: “Quante volte il Cinema si è occupato di Olimpiadi?” 3) Le location.

Ma ora cominciamo il nostro avventuroso (e spero commovente!) viaggio:

Storia delle Olimpiadi

Il termine “Olimpiade” deriva dalla città di Olimpia, in Grecia, dove si svolgevano le Olimpiadi dell’antichità in occasione di feste religiose (storicamente dal 776 a.c. al 393 d.c. In tutto si tennero 292 edizioni di Giochi Olimpici). Ma come ebbe origine tutto ciò? L’origine degli antichi Giochi olimpici si è persa, anche se esistono molte leggende. Il primo documento scritto che può riferirsi alla nascita delle Olimpiadi parla di una festa con una sola gara: lo Stadion. Da quel momento in poi tutti i Giochi divennero sempre più importanti in tutta l’antica Grecia. Successivamente altri sport si aggiunsero alla corsa e il numero di gare crebbe fino a venti, e duravano sette giorni. Le Olimpiadi avevano anche un’importanza religiosa, in quanto si svolgevano in onore di Zeus, re degli Dei. I vincitori delle gare venivano fatti oggetto di ammirazione e immortalati in poemi e statue, e fregiati di una corona di ulivo. I Giochi si tenevano ogni quattro anni e il periodo tra le due celebrazioni divenne noto come Olimpiade; i Greci usavano questa suddivisione per il computo degli anni. Per tutta la durata dei giochi venivano sospese le ostilità in tutta la Grecia: questa tregua era chiamata Ekecheiria. La partecipazione era riservata a greci maschi liberi, che potessero vantare antenati greci. La necessità di dedicare molto tempo agli allenamenti permetteva solo ai membri delle classi più facoltose di prendere in considerazione la partecipazione. A differenza dei Giochi Olimpici Moderni, solamente uomini che parlavano greco potevano partecipare alle celebrazioni. Si consideravano giochi “internazionali” poiché i partecipanti provenivano dalle varie città stato della Grecia, ed anche dalle colonie. I Giochi persero gradualmente importanza con l’aumentare del potere romano in Grecia: all’inizio furono benvoluti e aperti anche a Romani, Fenici, Galli e altri popoli sottomessi (Nerone, ad esempio, aprì un enorme edizione dei giochi a Roma in cui tutti gli atleti dell’Impero Romano poterono partecipare, lui compreso), ma quando il Cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’Impero Romano i Giochi olimpici vennero visti come una festa “pagana”, e nel 393 d.c. l’imperatore Teodosio 1°, assieme al Vescovo di Milano Ambrogio, li vietò, ponendo fine a una storia durata oltre mille anni. Oltre ai Giochi di Olimpia si disputavano altre competizioni religiose: i Giochi Pitici in onore di Apollo a Delphi, quelli Nemei a Nemea in onore di Zeus; quelli Istmici in onore di Poseidone e del Dio Palemone presso l’Istmo di Corinto e i Giochi Panatenaici ad Atene. Dopo quasi 15 secoli di interruzione, nel 1896 Pierre De Coubertin ristabilì i Giochi Olimpici cambiando un bel po’ di regole (potevano partecipare atleti di tutto il mondo, le olimpiadi si svolgevano in nazioni sempre diverse e dal 1900 potevano partecipare anche le donne, per fare un esempio). Riguardo alle Olimpiadi dell’Antichità il cinema fa accenni nei Peplum, soprattutto degli anni ’60, ma il vero e proprio film dedicato a loro mi pare sia solo ASTERIX ALLE OLIMPIADI. Nel corso del 20° secolo sono stati creati diversi tipi di Olimpiade. Vediamoli un attimo: Olimpiadi Estive (conosciute semplicemente come “Olimpiadi”. Quella di Rio 2016 è, appunto, una Olimpiade Estiva), Olimpiadi Invernali, ParaOlimpiadi (si svolgono pochi giorni dopo le Olimpiadi Ufficiali e sono svolte da atleti con handicap fisici), Olimpiadi degli Scacchi, Olimpiadi Scientifiche. Queste ultime, svolte da studenti delle Scuole Medie Superiori, si dividono, a loro volta, in: Olimpiadi di Astronomia, Olimpiadi di Biologia, Olimpiadi di Chimica, Olimpiadi di Scienze della Terra, Olimpiadi di Informatica, Olimpiadi di Matematica e Olimpiadi di Fisica. Poi ci sono le Olimpiadi Universitarie, conosciute come Universiadi, riservate agli studenti universitari di tutto il Mondo, che hanno le stesse discipline sportive delle Olimpiadi Ufficiali (sia Estive che Invernali). Quelle citate sono, naturalmente, le Olimpiadi Internazionali. Ultimamente il termine “Olimpiade” viene usato anche per Giochi (non Internazionali) creati sul momento per manifestazioni come Festival, Campionati, Tornei, etc… Per questo motivo voglio ricordare anche gli onesti “Giochi Senza Frontiere”, manifestazione annuale estinta simile ad una sorta di simpatica Olimpiade Estiva, con giochi pure da spiaggia, che non utilizza ipocritamente il termine “Olimpiade” nel titolo ed ha il merito (o il demerito, a seconda dei casi) di aver ispirato altri Giochi in tutto il Mondo (ricordiamo quelli mostrati nel programma “Mai dire Banzai” o il recente “Wipeout”). Delle Olimpiadi Scientifiche Studentesche più che il cinema vero e proprio se ne è occupato molto (e non poteva essere altrimenti) il telefilm horror vacui (tra questi ricordo una puntata di BEVERLY HILLS 90210) e la letteratura minimalista americana degli anni ’80.

Dizionario del Cinema Olimpionico (film e qualche location)

FRATELLI DEL NUOTO (1920)

Le Olimpiadi del 1920 viste dalle gare di nuoto.

OLYMPIA- APOTEOSI DI OLIMPIA (1936/1938)

Celebre film di propaganda nazista realizzato con enormi e innovativi mezzi tecnici per celebrare le Olimpiadi del 1936. Recentemente (2014) una proiezione nella Bibliomediateca di Chivasso (To) ha causato polemiche. Le location del film attualmente sono in stato di abbandono.Il Villaggio Olimpionico di Berlino, location delle Olimpiadi del 1936 viste nel film OLYMPIA- APOTEOSI DI OLIMPIA (1936/1938) allo stato attuale (abbandonato).




PRELUDIO ALLE OLIMPIADI (1956)

Film sulla preparazione alle Olimpiadi Invernali del 1956.

LA GRANDE OLIMPIADE (1960)

Documentario Mondo sulle Olimpiadi di Roma del 1960,

LE OLIMPIADI DEI MARITI (1960)

Durante le Olimpiadi di Roma del 1960 alcuni ragazzi pensano di tradire le consorti con belle turiste venute a seguire la manifestazione sportiva. Cast di mattatori guidati da Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi in forma smagliante!

ACCADDE IN ATENE (1962)

Rievocazione di un evento reale (un pastore greco che allenandosi solo poco tempo prima riesce a primeggiare nel podismo) avvenuto durante le Olimpiadi di Atene del 1896.

LE OLIMPIADI DI TOKYO (1965)

Documentario Mondo sulle Olimpiadi di Tokyo del 1965.

21 ORE A MONACO (1976)

Cronaca dell’attentato terroristico nel quale persero la vita alcuni atleti israeliani durante le Olimpiadi di Monaco del 1972.

MOMENTI DI GLORIA (1981)

Probabilmente il più celebre tra i film dedicati alle Olimpiadi (questa volta quelle del 1924).

Memorabile e ormai nel cuore di tutti il celebre motivo musicale di Vangelis diventato sigla ufficiale dell’Olimpiade.

Tutta la retorica e il romanticismo del grande Hugh Hudson in un vero e proprio capolavoro. Nello stesso anno il regista dedicherà, insieme ad un altro maestro di retorica mista a romanticismo (sua maestà Gualtiero Jacopetti del quale in questi giorni ci sono le celebrazioni per il 5° anniversario della scomparsa!), il suo spirito sportivo ad un altro film (stavolta documentaristico) sull’argomento sport pulito/sogno dal titolo FANGIO- UNA VITA AI 300 ALL’ORA, biografia di Juan Manuel Fangio, il più grande campione automobilistico che sia mai esistito.MOMENTI DI GLORIA. Location Cambridge College, Inghilterra.

MOMENTI DI GLORIA. Location: Il cimitero di Saint Bean, Fowlis Westel. Perth & Kinross, Inghilterra.MOMENTI DI GLORIA. Location: Saint Trinity, Eton College, Eton, Berkshire Inghilterra.

MOMENTI DI GLORIA. Location: La spiaggia di West Sands Beach, Saint Andrews, Inghilterra.

16 GIORNI DI GLORIA (1986)

Film ambientato durante le Olimpiadi di Los Angeles del 1984.

SPADA DI GIDEONE (1986)

Un altro film sul massacro degli atleti israeliani da parte dei terroristi di Settembre Nero alle Olimpiadi di Monaco del 1972.

COOL RUNNINGS- 4 SOTTOZERO

Film ambientato alle Olimpiadi Invernali di Calgary 1988.

UN GIORNO A SETTEMBRE (1999)

Altro film sui fatti tragici di Monaco 1972.

MUNICH (2005)

Ed ecco l’ennesimo film sulla tragedia avvenuta alle Olimpiadi di Monaco 1972, stavolta realizzato da Steven Spielberg con mezzi tecnici elevati e molto denaro in produzione che gli ha permesso di girare in varie location (oltre quelle conosciute anche Malta). Presa di posizione pacifista ma accusata da qualcuno di ambiguità. Alla vostra visione l’ardua sentenza!!!

Sulle riprese a Malta vi giriamo al bel dossier realizzato dalla nostra collaboratrice tecnica Paola Lehava.

ASTERIX ALLE OLIMPIADI (2008)

Uno sguardo divertente (come consuetudine dei film della serie) alle Olimpiadi dell’antichità.

LONDON CALLING (2012)

Documentario sulle Olimpiadi di Londra 2012.

RACE- IL COLORE DELLA VITTORIA (2016)

Le Olimpiadi di Berlino del 1936 viste dagli occhi di Jesse Owens, l’atleta di colore al quale Adolf Hitler rifiutò di stringere la mano.
fonte: 12alle12.it

Paradise Beach: Dentro l'incubo nel Queensland dei sogni


Abbiamo già conosciuto lo spagnolo Jaume Collet-Serra, dagli inizi horror agli action di ogni tipo, dalle location più classiche del Queens di New York (per Run All Night) a quelle più impegnative, della sfida di Non-Stop tutto chiuso nello spazio angusto di un aereo. Forse per questo, nel suo nuovo Paradise Beach: Dentro l'incubo ha deciso di mettersi nuovament alla prova, ma ampliando l'orizzonte. E concedendosi un set che in molti gli invidiamo e gli invidierete… quello del Queensland australiano. L'avventura di Nancy (interpretata da Blake Lively), turista yankee con la passione del surf in visita in Messico per cercare la spiaggia segreta della madre deceduta, per un classico caso di 'finzione cinematografica' è infatti tutta ambientata in una meravigliosa isola al largo del Nuovo Galles del Sud, l'Isola di Lord Howe, a 600 km da Port Macquarie in pieno Oceano Pacifico, tra l'Australia e la Nuova Zelanda, nel Mar di Tasmania. Lì si trova la baia nella quale la bionda surfista si trova bloccata a poche decine di metri dalla riva, ferita e assediata da uno squalo bianco. La ricerca di un Paradiso innominabile d'altronde - da che mondo è mondo - comporta dei pericoli e qualche tipo di maledizione… sin dai tempi della ricerca dell'Eldorado. Ma nel caso in esame, nonostante il tentativo di localizzarlo in Messico, questo Eden esiste davvero, ed è facilmente identificabile, se non raggiungibile (come detto). Fortunata Blake Lively, che abbiamo potuto ammirare in gran forma nelle foto del novembre scorso rubate sul set, ma fortunati anche i 350 abitanti (800 secondo alcune fonti, soprattutto concentrati nella parte nord dell'isola) e ancora più i circa 400 turisti che vi vengono ammessi 'contemporaneamente'. Quella che qualcuno ha incoronato come "L'Isola più bella del Pacifico" per la sua forma a 'Luna crescente' è in fondo a sole due ore di volo da Brisbane o Sydney, ed è necessario salvaguardare i suoi 14,6 km² di superfici e 10 Km di lunghezza (e di costa), oltre che la sua laguna corallina (con la barriera più meridionale del mondo) solo parzialmente protetta. "Sono molto lieta che abbiano scelto il Queensland - aveva dichiarato il Premier Annastacia Palaszczuck prima delle riprese, - dove avranno la possibilità di utilizzare le nostre strutture e le nostre maestranze di eccellenza mondiale". Ma se fosse troppo lontano per i vostri gusti, o non voleste correre il rischio di sentirvi troppo isolati, il San Diego Tribune vi offre una alternativa interessante: quella delle Los Coronados Islands, al largo di San Diego, California. Quelle alle quali la storia di The Shallows (in originale) si era ispirata inizialmente, "isole mai troppo ben pubblicizzate", più raggiungibili… anche dai Grandi Squali Bianchi.
turismo.it

Tutti pazzi per il Brasile olimpico: mete imperdibili, case da sogno e cibi da provare

Tutto pronto per l’evento sportivo dell’estate a Rio de Janeiro. In attesa di conoscere l’esito delle gare ecco i campioni di Rio de Janeiro in fatto di case da sogno, cibo e curiosità.
CASE DA SOGNO NEI PRESSI DELLE LOCATION OLIMPICHE - Gli host Airbnb di Rio de Janeiro ospiteranno più di 55.000 persone che arrivano da più 110 paesi diversi. Il prezzo medio per una notte è di 154 euro per un alloggio a Rio, e in media ogni prenotazione è per 3 persone. Il maggior numero di viaggiatori che useranno Airbnb provengono dal Brasile, diversamente da ciò che era accaduto durante la Coppa del Mondo, dove solo il 6% delle prenotazioni proveniva da turisti brasiliani. Al momento, i viaggiatori provenienti dal Brasile rappresentano il 49% delle prenotazioni per Rio 2016. Dietro al Brasile, troviamo gli Stati Uniti, l’Argentina, l’Inghilterra e la Francia. Ecco dove trovare case vicine alle location olimpiche e la lista delle 10 più belle case di Rio.
ECCO I CIBI (E I RISTORANTI) DA PROVARE - Ecco poi una selezione di cibi da non perdere e i ristoranti dove mangiarli consigliati da The Fork.
Barbecue
Il Brasile è il re del barbecue: i tagli di alta qualità sono conditi con sale grosso e grigliati alla perfezione. In particolare nelle churrascarías (tipiche steakhouse), diverse tipologie di carne (pollo, manzo, maiale, pecora) vengono marinate e cotte alla griglia a elevata temperatura, conferendo alla carne il sapore di una leggera affumicatura. Nel churrasco rodizio, in particolare, la carne è cotta su tipici spiedoni e tagliata a coltello direttamente nel piatto. Dove assaggiarlo a Rio? Alla Churrascaria Majórica: Churrascaria tradizionale di Rio de Janeiro, inaugurata nel 1961.
Feijoada
Preparato e mangiato in tutto il Brasile, la feijoada è forse il piatto più rappresentativo di questo Paese. Si tratta, come si evince facilmente dal nome, di una sorta di fagiolata. La ricetta ha moltissime variazioni: è uno stufato realizzato con fagioli neri o bruni, salsicce e diversi tagli di carne di maiale. La preparazione è molto lunga e può richiedere fino a 24 ore. I fagioli vengono infatti messi in ammollo e cotti a lungo. La lentezza della cottura serve a rendere il piatto più digeribile di quanto possa sembrare. Solitamente accompagnato da riso, cavolo, fette d'arancia, farofa (farina di manioca tostata) e cotenna di maiale nonché da un bicchierino di cachaça per facilitare la digestione. Dove assaggiarlo a Rio? Al ristorante Rubaiyat Rio de Janeiro, sotto il Corcovado, da cui la sera si può ammirare la statua illuminata del Cristo Redentore.
Moqueca 
Più di una semplice zuppa di pesce, la moqueca di peixe è delle pietanze classiche della cucina brasiliana con oltre tre secoli di storia, eredità della cucina indigena. Bahia e Capixabas si contendono le origini del piatto che consiste in pesce stufato con latte di cocco, pomodori, cipolle, aglio, coriandolo e un po' di olio di palma (dendê). Il nome moqueca deriva da muquém griglia di legno che gli Indios usavano per cuocere e seccare la cacciagione. Dove assaggiarlo a Rio? Al ristorante Satyricon, rifugio per chi cerca la freschezza e la qualità della cucina di mare. 
Caipirinha 
La Caipirinha è il cocktail nazionale brasiliano che si ottiene con cachaça, lime e zucchero, a cui si aggiungono ghiaccio sbriciolato e un fetta di lime. L’ingrediente principale è appunto la cachaça, un'acquavite prodotta in Brasile dal 1500 e ottenuta dalla distillazione del succo di canna da zucchero allo stato grezzo. Dove assaggiarlo a Rio? Al ristorante Espírito Santa in un palazzo tardo ottocentesco a Santa Teresa.
Acarajé 
Tipico cibo da strada di tradizione afro-brasiliana, è una sorta di tortino realizzato con pasta di fagioli feijão-fradinho, cipolla e sale. L’impasto è fritto nell'olio di dendê e poi farcito con peperoncino, gamberi, vatapá, caruru, insalata e altri ingredienti. Preparato quasi esclusivamente dalle donne, nella religione politeista Candomblé rappresenta un’ offerta agli dei Iansan e Exu. Dove assaggiarlo a Rio? In quanto cibo da strada, il posto migliore dove gustarlo è ... nelle strade! Un esempio? L’ hippie market di Ipanema at Praça General Osório, aperto tutte le domeniche dalle 10 alle 17.
Il periodo più cercato? Non è quello della cerimonia di apertura – Dopo l’entusiasmante cerimonia di apertura di Londra 2012 sono alte le aspettative per quella di Rio 2016. Sembra, però, che gli spettatori preferiscano godersi lo spettacolo dal televisore piuttosto che dal vivo. Almeno stando ai dati dell'Osservatorio trivago infatti, il periodo più cercato delle Olimpiadi non è quello della cerimonia, che è al 2/o posto, bensì quello d’inizio delle gare di atletica (12-14 agosto). Il terzo periodo più cercato è quello della chiusura (19-21 agosto), dove si terranno, tra gli altri eventi, anche le finali di calcio, pallavolo e beach volley.
La notte più cara? Con l’uomo più veloce della Terra – La notte del 13 agosto, quella prima della gara dei 100m piani uomini, è la più cara di tutti i Giochi: serve, infatti, una media di ben 314€ in camera doppia per dormire in uno degli hotel della città. Arrivare ben riposati alla gara che potrebbe riconfermare Usain Bolt come uomo più veloce del Pianeta costa il 12% in più rispetto alla media del periodo (280€ a notte in camera doppia)*. Contrariamente a quello che si crede, la cerimonia di apertura è tra le notti più economiche di tutte le Olimpiadi, con tariffe medie pari a 253€ per camera doppia, ben al di sotto della media del periodo.
Mondiali o Giochi? Una finale costa più di un’Olimpiade - La notte più cara di tutte le Olimpiadi è ben lontana dal prezzo medio pagato per la finale dei Mondiali di calcio nel 2014: 432€! I tifosi hanno pagato il 37% in più di quanto pagheranno gli appassionati di sport nella notte più costosa dei Giochi (il 13 agosto).
Tutti a Copacabana e Ipanema? Non proprio... – Se nell’immaginario collettivo si pensa che a Rio tutti vogliano svegliarsi davanti alla splendida spiaggia di Copacabana o a quella di Ipanema, durante le Olimpiadi preferirebbero farlo davanti a... un centro sportivo! Infatti, il 68% degli utenti di trivago ha ricercato hotel che fossero nel quartiere di Barra da Tijuca, il bairro sede principale delle gare dei Giochi e del villaggio olimpico. Tra Arena Olimpica do Rio, Estádio Aquático Olimpico, Arena Carioca e molte altre strutture, imbattersi nel proprio beniamino appena fuori dall’albergo sarà molto più facile.
Italiani bravi tifosi? Rio potrebbe esercitare un certo fascino – Gli Italiani sembrano essere dei bravi sostenitori dei propri atleti, dal momento che il numero di ricerche verso Rio durante il periodo olimpico è aumentato del 33% rispetto al periodo preolimpico. Questo ci posiziona tra gli europei più entusiasti dopo Regno Unito e Germania e a parimerito con la Spagna per aumento di interesse verso la città dei Giochi.
I fan più agguerriti? Sono giusto oltre confine – Chi ha deciso di approfittare del fatto che i XXXI Giochi saranno nel continente sudamericano e, perdipiù, in un paese confinante sono gli Argentini: occupano, infatti, il secondo posto dopo i Brasiliani per aumento di interesse nei confronti di Rio de Janeiro nelle date delle Olimpiadi.
Lontano dalla pazza folla? Sì ma non troppo – Traffico congestionato, prezzi esorbitanti, invasione di turisti: questi sono solo alcuni dei motivi per cui i grandi eventi possono essere un vero e proprio stress. Dove andranno, quindi, gli abitanti di Rio in fuga? La meta più ricercata si rivela Paraty, splendida città coloniale che si affaccia su acque cristalline, ideali per praticare qualche sport (per essere in tema!). La meta si trova ancora all’interno dello stato di Rio de Janeiro, a “sole” 4 ore di macchina dalla sede dei Giochi: si è sempre in tempo a tornare in città se si cambia idea.
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#Domenicalmuseo, i Musei italiani per Rio2016. Franceschini, il patrimonio culturale sostiene i nostri atleti

ROMA - Dall'Atalanta e Ippomene di Guido Reni al Museo di Capodimonte di Napoli, alla Cinisca Vittoriosa ai Giochi Olimpici al Castello Bufalini di San Giustino; da L'Atleta di Umberto Boccioni conservato alla Galleria Nazionale di Cosenza, all'Anfora Panatenaica esposta al Museo Archeologico Nazionale di Firenze; dai Nuotatori di Francesco Messina, in mostra al Palazzo Reale di Genova, al Discobolo Lancellotti del Museo Nazionale Romano; da I corridori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, a La figura d'Atleta agli Uffizi di Firenze, fino a La corsa campestre femminile di Aleksandr Deineka a La Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Sono alcune delle opere protagoniste il 7 agosto della #domenicalmuseo, l'iniziativa del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che prevede l'ingresso gratuito in tutti i musei e siti archeologici statali. In occasione delle Olimpiadi di Rio 2016, il Mibact ha dedicato questa prima domenica di agosto allo sport nell'iconografia del patrimonio artistico e archeologico italiano.
"Il patrimonio culturale italiano sostiene i nostri atleti alle Olimpiadi attraverso questa importate campagna di promozione che è anche un messaggio al mondo sulla straordinarietà e varietà delle collezioni dei musei italiani e sui valori universali dello sport", sottolinea il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini nel lanciare la campagna che vede i principali musei statali italiani dare spazio e rilevanza alle opere d'arte dedicate allo sport, con un invito a scoprirle tramite una campagna di comunicazione appositamente realizzata e diffusa sui social con l'hashtag #italianmuseums4olympics e sul sito del Mibact (http://www.beniculturali.it/domenicalmuseo). Le opere dedicate allo sport continueranno ad essere valorizzate per tutta la durata delle Olimpiadi di Rio 2016.
L'iniziativa inaugura inoltre il profilo Instagram @museitaliani, l'account ufficiale del Mibact, che raccoglierà tutte le foto per le prossime campagne di promozione e comunicazione del patrimonio culturale italiano, con l'obiettivo di veicolare a livello internazionale le collezioni dei nostri musei, anche sul web. @museitaliani nasce in occasione delle Olimpiadi di Rio per rilanciare le opere del patrimonio culturale italiano dedicate allo sport con l'hashtag #italianmuseums4olympics. Dal prossimo autunno il profilo sarà gestito a rotazione da tutti i musei statali, dalle grandi realtà ai piccoli istituti, che potranno così valorizzare sui social le proprie collezioni. L'elenco di tutti musei, gli istituti e i luoghi della cultura che hanno aderito alla #domenicalmuseo, insieme alle infografiche delle opere scelte a rappresentare lo sport e le olimpiadi, è disponibile sul sito: http://www.beniculturali.it/domenicalmuseo
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Gastronomia / Moussaka, sapore di Grecia



La Grecia: una delle civiltà più antiche e ricche di cultura, tradizioni, tra cui quella gastronomica. E la Grecia è sempre più apprezzata, non solo come terra di straordinaria bellezza, ma anche come terra di antichi e incredibili sapori. La cucina greca è una tipica cucina mediterranea che utilizza olio d’oliva, carne, pesce e svariate verdure. In Grecia non hanno l’abitudine di servire il primo piatto. Il pasto si apre dunque con una serie di antipasti “mezedes” a cui segue un piatto principale che può essere a base di carne o pesce, spesso cucinati alla griglia o alla piastra, oppure un’insalata e dei formaggi.
 
Mentre le origini di vari piatti della cucina greca risalgono al periodo dell'antica Grecia, al periodo ellenistico o a quello bizantino, molte altre pietanze, tutt'ora ampiamente diffusi, sono parte della tradizione della cucina ottomana, avendo infatti origini turche, arabe o persiane, come la Yuvarlakia, il Keftethes, il Boureki. Tra questi al primo posto c'è il saporito Moussaka, sostanzioso e goloso timballo che mescola gli ortaggi alla carne in un mix dal gusto davvero particolare. Le sue origini non sono del tutto chiare, nonostante il termine derivi dal turco mussaka, che a sua volta deriva dall'arabo musaqqa‘ah. Ed è proprio nella cultura culinaria araba che troviamo qualche traccia circa la storia di questo piatto.
 
Nel libro sulla cucina di Baghdad, del XIII secolo, vi è il Maghmuma o al Muqatta’a, che si ritiene essere l'archetipo del Moussaka, e che fu poi esportato in Grecia, tra Creta e Cipro, con l'espansione araba e persiana nel Mediterraneo, e a contatto con le tradizioni culinarie greche abbia subìto, col tempo, delle variazioni sino a dare vita a questo incredibile piatto.
 
Si tratta di uno sformato a base di melanzane e carne tritata, da cuocere in forno, guarnito con una spessa copertura di besciamella gratinata. Insomma un piatto che possiamo associare alla nostra parmigiana. La moussaka è forse il più famoso piatto della cucina greca, anche se presentato con  varianti. Tra queste una che prevede un primo strato di base con patate lesse a fette, che funge da letto per il primo strato di melanzane. In alcuni casi invece gli strati iniziano direttamente con le melanzane. C’è anche una versione vegetariana che presenta al posto della carne uno strato di farcitura composto da zucchine. Un vero moussaka viene servito tegamini di coccio, e solitamente tirpido perché, se troppo caldo, nel tagliarlo potrebbe sfaldarsi. Spesso questo piatto viene aromatizzato con l'aneto o preparato nella versione “bianca”, senza pomodoro.
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Rio de Janeiro, la mappa delle Olimpiadi Tutti i luoghi che vedono protagonista la città carioca per i Giochi Olimpici fino al 21 agosto

PERCHE' SE NE PARLA Tutto pronto per la grande cerimonia iniziale dei Giochi della XXXI Olimpiade, che si terranno a Rio de Janeiro, in Brasile, sino al 21 agosto. La città brasiliana diventa così la prima di tutto il Sud America ad ospitare un'edizione dei Giochi olimpici estivi. In queste due settimane saranno aggiudicate 306 medaglie d’oro in 28 sport, divisi in 42 discipline e tantissime categorie diverse. La prima medaglia assegnata sarà quella della prova su strada di ciclismo maschile, il 6 agosto dalle 14.30. Ultima – come di consueto – la pallavolo, la sera del 21 agosto. Quasi 11mila gli atleti iscritti, da 206 Paesi: 555 gli iscritti statunitensi, mentre Tuvalu, Afghanistan, Kiribati e il sultanato del Brunei si presentano con uno solo. Quasi 300, invece, gli atleti italiani.

 
PERCHE’ ANDARCI Parlare di Rio de Janeiro vuol dire innanzitutto ricordare il suo famoso e ammaliante Carnevale, conosciuto in tutto il mondo, ma anche menzionare la seconda attrazione ritenuta il simbolo della città. Si tratta della Statua del Cristo Redentore, installata sul Corcovado, all’altezza di 700 metri. E’ un picco raggiungibile con il Trem do Cordovado ed offre un incantevole panorama di Rio, senza eguali. Una visuale che abbraccia tutta Rio. Si individua da un lato la baia, confine naturale tra Rio e Niterói, fino a raggiungere la foresta del parco Nazionale di Tijuca, sull’altro lato la spiaggia di Botafogo fino alla sagoma del Pan di Zucchero.
 
DA NON PERDERE  Per quanto riguarda le location di queste gare, c'è da sottolineare che per la prima volta tutte le competizioni si terranno nella stessa città. Unica eccezione per il calcio, che coinvolgerà anche i centri di Belo Horizonte, San Paolo, Manaus, Salvador e Brasilia. A Rio de Janeiro gli impianti sono stati concentrati in quattro zone, alcune piuttosto centrali come Maracanã e Copacabana, altri più distanti, come Barra da Tijuca, ad ovest, dove sul terreno che ospitava l’autodromo cittadino è stato costruito anche il villaggio olimpico e il parco Olimpico. A nord, infine, la zona di Deodoro, dove sono stati predisposti alcuni impianti temporanei.
 
PERCHE' NON ANDARCI Anche se gran parte della città è ricca e molto turistica, 13 milioni di abitanti di Rio vivono in zone estremamente povere. Come accade nelle baraccopoli note come favelas che, purtroppo, è meglio non visitare. Ricordate che qui la criminalità è molto alta, soprattutto nelle zone periferiche. E che persiste la paura per il virus Zika, seppur gli specialisti della SIMIT hanno parlato di rischio quasi inesistente. 
 
COSA NON COMPRARE In giro per negozi troverete anche quei bellissimi e coloratissimi cappelli femminili altissimi, pieni di colori, fiori e frutti. Belli sì, ma per poi che farsene.

Tra i palazzi più belli d'Italia 5 itinerari alla scoperta di edifici architettonici di grande valore storico artistico


FERRARA, PALAZZO SCHIFANOJA Il celebre edificio ferrarese ospita il più grande ciclo rinascimentale di affreschi pagani.

SASSARI, PALAZZO DELLA PROVINCIA Il maestoso palazzo di Piazza d’Italia si impone con la sua suggestiva cornice scenografica.


PAVIA, PALAZZO BROLETTO A pochi minuti da Piazza della Vittoria Palazzo Broletto era la sede storica delle riunioni municipali.



VITERBO, PALAZZO DEI PRIORI Il Palazzo del Comune di Viterbo ospita diverse e splendide sale tutte da scoprire.




NAPOLI, PALAZZO DONN’ANNA L’affascinante edificio seicentesco sul lungomare di Posillipo deve la sua costruzione ad Anna Carafa, una delle nobildonne più ricche della storia del Regno di Napoli. Vai all’itinerario
fonte: turismo.it

Troubetzkoy al Museo del Paesaggio di Verbania

In occasione della riapertura al pubblico dopo un importante intervento di restauro, il Museo Del Paesaggio Di Verbania, che ha sede a Palazzo Viani Dugnani, presenta fino al 30 ottobre la mostra 150 Troubetzkoy 1866-2016. Si tratta di una spettacolare rassegna, curata da Federica Rabai, dedicata al grande scultore Paolo Troubetzkoy, che presenta una eccellente selezione dell’opera di quello che fu considerato uno dei maggiori scultori del Novecento, paragonato a Rodin. 

Perchè andare 
Il percorso espositivo presenta 150 sculture in gesso, parte del patrimonio di opere donate al museo dagli eredi dell’artista per sua stessa volontà. Il Museo conserva infatti 306 tra bozzetti e modelli in gesso, 1 in terra cruda, 9 in plastilina, 6 cere per fusione, 6 bronzi e 12 marmi per un totale di 340 opere del grande artista. Le opere esposte, fondamentali nella formazione di uno scultore definito “impressionista” dalla critica internazionale, sono tutte straordinarie per qualità tecnica e intensità emotiva. La mostra presenta i materiali e i soggetti da lui prediletti come eleganti figure femminili, delicati nudi, animali, ballerine e ritratti dal vivo, sculture leggere e quasi parlanti che raccontano gli anni di Troubetzkoy trascorsi a Brera.
Da non perdere
Ricordiamo che il segreto della leggerezza delle sculture di Troubetzkoy sta nel lavorare materiali teneri come l’argilla, la cera modellata, il mastice con la stecca e utilizzare le sue dita insolitamente sottili e affusolate, lasciando nella materia malleabile delle pennellate colorite e piene di temperamento, che trasmettono l’essenza della sua natura psico-fisica e reagiscono in modo diverso alla luce. Famose sono le patinature dei suoi gessi - bronzo, giallo ocra, verde oliva – e la esclusiva tecnica di fusione a cera persa, unica, a suo parere, che riuscisse a mantenere tutti i particolari del manufatto originale.
150 Trobetzkoy
Fino al 30 ottobre 2016
Luogo: Museo del paesaggio Verbania-Palazzo Viani Dugnani 
Info: 39 0323 556621
Sito: www.museodelpaesaggio.it

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Rio2016 Olimpiadi Brasile da Paltrinieri a Nibali, tutti i sogni azzurri

Rimanere nella top ten dello sport mondiale, con l'asticella delle medaglie fissata dallo stesso numero 1 del Coni, Giovanni Malagò, a quota 25: è questo l'obiettivo per la spedizione azzurra, pronta a partire per la grande avventura olimpica, al via tra un mese a Rio.
Sono 294 al momento gli azzurri qualificati (154 uomini, 140 donne) in 28 discipline, ed è stato quindi superato il numero degli atleti italiani partecipanti a Londra 2012, che furono 291.

Nelle ultime cinque edizioni dei Giochi, da Atlanta 1996 a Londra 2012, l'Italia e' sempre rimasta sopra le 25 medaglie (ben 35 nei Giochi del Centenario, negli Usa), e quattro anni fa è tornata a casa con 28 medaglie complessive di cui 8 del metallo più pregiato.
Le bracciate più attese sono quelle di Gregorio Paltrinieri e Federica Pellegrini nel nuoto, passando per i tuffi dal trampolino di Tania Cagnotto, le pedalate del duo Aru-Nibali e i colpi dei tiratori al piattello, ma ancora una volta per le medaglie il team azzurro si affiderà alla scherma. A Londra furono 7 le medaglie (con 3 ori). Stavolta è quasi impossibile visto che per la rotazione quadriennale tra le specialità non ci saranno le prove a squadre di fioretto femminile e di sciabola maschile. Ma grandi chance di medaglia le hanno, eccome, Arianna Errigo ed Elisa Di Francisca nel fioretto femminile, senza tralasciare la prove individuale e a squadre di fioretto maschile, Enrico Garozzo e gli spadisti, la bi-campionessa del mondo Rossella Fiamingo, Aldo Montano e Diego Occhiuzzi.
Soddisfazioni attese anche in vasca: nella pallanuoto la medaglia è più alla portata del 'Setterosa' che del 'Settebello' di Campagna; Tania Cagnotto vuole chiudere una splendida carriera con un 'metallo' pesante e poi il nuoto. Da Greg Paltrinieri (favoritissimo sui 1500) alla divina Federica Pellegrini (secondo tempo mondiale sui 200 stile al 'Settecolli' in 1'54''55), passando per Gabriele Detti, sino alle staffette (4x200 stile donne e 4x100 stile uomini) saranno notti di emozioni. Il Premier Matteo Renzi, dopo aver inaugurato Casa Italia (il 3 agosto), resterà a Rio anche per la cerimonia inaugurale dei Giochi e per la prova su strada dove spera di assistere ad un oro azzurro visto che il percorso molto duro si addice a Nibali, Aru e Ulissi. Un'altra medaglia potrebbe arrivare dalla pista con Elia Viviani. In ribasso la canoa, ma il canottaggio potrebbe sorprendere: il 4 senza, campione del mondo in carica, è da medaglia d'oro.
La ginnastica ritmica viene da un bronzo e potrebbe anche confermarsi. Nell'artistica la "farfalla" Vanessa Ferrari può dare qualche soddisfazione, anche se la medaglia resta difficile. Lo stesso altre due ragazze del judo, Odette Giuffrida e Edwige Gwend. Nel pentathlon moderno Riccardo De Luca può puntare al podio. Nella lotta riflettori sull'italo-cubano Chamizo (campione del mondo), mentre dopo i fasti di Londra 2012 (oro Molfetta, bronzo Sarmiento) nessun azzurro sarà in pedana nel taekwondo. Un discorso a parte merita la pallavolo: se i ragazzi possono ambire al gradino più basso del podio, più difficile appare il sogno di medaglia per le ragazze.
Nel tennis nessuna speranza in singolare, ma la ritrovata coppia Vinci-Errani, se torna ai valori del passato, è da podio.
Nel tiro a segno (1 oro e 2 argenti a Londra) e nel tiro a volo (1 oro e 1 argento quattro anni fa) l'Italia ha tradizione e aspettative importanti: nel tiro a segno si punta sui fidanzati d'oro Petra Zublasig e Niccolò Campriani, un oro e un argento a Londra, e ancora vicino all'elite mondiale. Medaglie dovrebbero arrivare, come sempre, anche dalla 'truppa' del tiro a volo dove la squadra azzurra presenta campioni del calibro dell'olimpionica in carica della fossa Jessica Rossi e Chiara Cainero che l'oro (skeet) lo vinse a Pechino 2008.
Sul podio dei Giochi sono già saliti anche Giovanni Pellielo (tre volte) e Massimo Fabbrizi, mentre un autentico wonder boy del piattello è considerato il 21enne poliziotto toscano Gabriele Rossetti.
La vela azzurra si batterà alla pari dei rivali nelle infide e inquinate acque di Rio, mentre sui green della prima olimpica per il golf sono poche le speranze per i giocatori azzurri, soprattutto dopo la rinuncia di Francesco Molinari.

L'atletica puntava tutto su Alex Schwarzer sui 50 km. di marcia, ma le speranze di vederlo al via a Rio sono davvero ridotte al lumicino. E' sfumato il sogno d'oro anche per il saltatore Gianmarco Tamberi, infortunatosi nel meeting Iaaf monegasco e quindi impossibilitato a realizzare la tripletta dopo gli ori vinti quest'anno ai Mondiali indoor e agli Europei di Amsterdam. Il pugilato vive un momento felice, per la prima volta ci sarà anche un'azzurra: Irma Testa e un professionista, Carmine 'Mr. Wolf' Tommasone.
Insieme a loro facce da medaglia sono Clemente Russo, alla quarta Olimpiade (record per la boxe) e alla ricerca del primo oro dopo due argenti nei pesi massimi, e Valentino Manfredonia, che sogna la gloria nella terra dove è nato, dalle parti di Recife, prima di essere adottato da una famiglia campana.
Nel beach volley l'Italia non ha mai vinto una medaglia. L'impresa, di per sé storica, potrebbe essere alla portata delle coppie maschili formate da Lupo-Nicolai e Ranghieri-Carambula, stabilmente nel gotha internazionale.

ansa

In cammino verso Roma, 5 vie alla scoperta del Lazio Percorsi esclusivi di fede, natura e tradizione

PIAZZA SAN PIETRO (ROMA) - Cinque esclusivi percorsi che portano in Piazza San Pietro, a Roma, per l'udienza con Papa Francesco. La via Francigena della Tuscia, l'itinerario della Valle Santa attraverso la Rieti medievale, il Giubileo del mare dall'Abbazia di Fossanova, la via Francigena del Sud a partire da Montecassino e i due percorsi di San Benedetto e San Francesco che compiono tragitti diversi e si ricongiungono a Monterotondo: sono "I Cammini del Lazio", il Progetto Speciale Giubileo della Misericordia realizzato da Unioncamere Lazio in collaborazione con le cinque Camere di Commercio del Lazio. Un'iniziativa focalizzata sui cammini di fede che da secoli i pellegrini di tutta Europa e Oriente percorrono per giungere a Roma e ideata per valorizzare luoghi del Lazio che spesso sfuggono ai consueti itinerari turistici: l'obiettivo è promuovere la crescita di visibilità dei territori, favorire lo sviluppo di un sistema turistico basato sulla fruizione ecosostenibile del patrimonio storico e naturalistico, rafforzare l'identità e le tradizioni delle comunità.
Per maggiori informazioni ed iscrizioni visita il sito: www.camminidellazio.it
La via Francigena della Tuscia è un cammino che parte da Proceno e, per sette giorni, attraversa il territorio viterbese fino a Sutri, per poi giungere a Roma; i cammini della Valle Santa si snodano tra gli antichi luoghi della provincia di Rieti, partendo dalla cattedrale della città per intraprendere il cammino di San Francesco e arrivare a via della Conciliazione a Roma; il Giubileo del mare percorre, invece, la zona della provincia di Latina nei pressi di Priverno, con tappe di circa venti chilometri, a conclusione di ciascuna delle quali è previsto un evento tra concerti di musica popolare, canti gregoriani, spettacoli di danze medioevali e rinascimentali; la via Francigena del Sud parte da Montecassino per arrivare a San Pietro, lungo l'itinerario riconosciuto dal Consiglio d'Europa; i cammini di San Benedetto e San Francesco, infine, prevedono il ricongiungimento a Monterotondo dei due percorsi sulle orme dei santi.
Fedeli, appassionati e curiosi potranno intraprendere i cinque percorsi a piedi, in bicicletta o a cavallo, costantemente assistiti, anche grazie alla collaborazione delle diverse istituzioni locali coinvolte nella realizzazione del progetto e al supporto tecnico del Club Alpino Italiano che, insieme alle Camere di Commercio del Lazio, seguirà i camminatori lungo tutto il tragitto. Si può scegliere, inoltre, di non intraprendere il cammino per intero ma partecipare a una o più tappe. Partecipare ai "Cammini del Lazio" vuol dire vivere un'esperienza unica, avere la possibilità di godere di visite guidate esclusive, beneficiare di aperture di spazi solitamente chiusi al pubblico, rivivere antiche tradizioni, degustare le eccellenze enogastronomiche offerte ai camminatori diretti a Roma, soffermarsi su scorci e paesaggi inaspettati.
ansa

Vacanze da sogno negli ex conventi a quattro stelle

Immersi nei boschi o a ridosso di fiumi e torrenti, al termine di viali alberati che si perdono nelle campagne o su colline che guardano il mare: sono gli antichi luoghi dello spirito ormai abbandonati, un tempo monasteri, abbazie o conventi di ordini religiosi che sceglievano gli angoli più remoti d’Italia, e che oggi, dopo abili e attenti restauri, sono stati trasformati in esclusivi resort, residenze e alberghi suggestivi. Le strutture mantengono l’atmosfera di un tempo tra cripte, celle e chiostri adattati alle esigenze di clienti che nel fascino country d’Italia - dall’Umbria alla Toscana, dalle Marche all’Emilia e alla Campania - cercano quiete e bellezza, relax e comodità. Ecco qualche indirizzo in Italia tra i migliori progetti di recupero: l’Eremito Hotelito del Alma, un ex monastero immerso nei boschi di Parrano, in Umbria, è stato restaurato sull’originaria struttura del Trecento secondo i canoni della bioarchitettura, a cui sono stati aggiunti un ristorante vegetariano, un bar e una Spa; anche le celle dei monaci sono state riconvertite in camere di lusso, ricche di fascino e in stile minimalista. Sempre in Umbria il resort San Faustino, a Pietralunga, lungo la via Francigena, sorge su un’antica abbazia medievale benedettina; abbandonata e utilizzata come rifugio dai partigiani durante la seconda guerra mondiale, oggi è una residenza di lusso con 16 camere. Nel cuore di Assisi si alloggia nel Nun Assisi Relais & Spa Museum, raffinato albergo nato dalla ristrutturazione dell’antico monastero di santa Caterina: offre 18 suite, una diversa dall'altra, che uniscono design e arte, e un centro termale, ricavato da scavi romani. Nella vicina Gubbio, oltre allo storico Park Hotel ai Cappuccini, ricavato da un monastero seicentesco immerso in un parco di alberi secolari, si può alloggiare nell’agriturismo Abbadia di san Benedetto Vecchio, dove tutti gli appartamenti sono stati ristrutturati su un antico monastero benedettino. La struttura è immersa in una riserva con cinghiali e caprioli, meta ideale per i cacciatori di tartufo o semplicemente per chi cerca un po’ di pace. 
Nelle Marche, altra terra ricca di luoghi sacri, è piacevole alloggiare nell’Hotel Monteconero,  che sorge su una abbazia camaldolese del XII secolo, immersa in un parco a picco sul mare.
In Garfagnana, nella vicina Toscana, c’è un ex monastero agostiniano del XIII secolo,I Romiti del Torrente, scelto da artisti e creativi: la vecchia cappella dell’antica struttura è diventata un loft per mostre, workshop, concerti e degustazioni. L’edificio è stato restaurato su criteri di eco sostenibilità e persino la sorgente di montagna utilizzata dai monaci fornisce ancora acqua allo stabile. Nel cuore della Valtiberina, non lontano da San Sepolcro, si può alloggiare in un ex convento camaldolese convertito nel Relais La Commenda, un piccolo gioiello immerso tra i boschi di Anghiari, borgo aretino di grande fascino; la struttura conserva l’antica atmosfera del luogo sacro e arredi d’epoca, tra cui una sala dedicata alla lettura con volumi antichi. Sempre in Toscana, non lontano da San Gimignano, c’è l’Hotel La Collegiata, cinquecentesco convento dei Cappuccini trasformato in un relais di grande fascino. Sorge in un parco di lecci e querce e offre un centro benessere, il ristorante L’Eco Divino, ricavato da una ex chiesa, 20 camere e una suite sulla torre con vista panoramica. Nel cuore del Chianti senese merita anche solo una visita il Castel Monastero Resort & Spa, che nell’anno mille era un convento e che in seguito divenne castello e monastero della famiglia Chigi; oggi, invece, è un resort di lusso con Spa e ristoranti gourmet.
Affacciato sulla costiera amalfitana c’è il Grand Hotel Convento, ricavato da un monastero del XII secolo; all’interno sono stati restaurati anche la Loggia e il duecentesco chiostro arabo-normanno. Non lontano si trova il sentiero “la passeggiata dei monaci”, da cui si gode una vista spettacolare sul mare di Amalfi. Sul golfo di Napoli c’è il boutique hotel San Francesco al Monte, albergo di charme ricavato da un monastero del Trecento; le celle dei monaci sono diventate 45 eleganti camere che, con la vista mozzafiato sulla città e sul Vesuvio, rendono ancor più affascinante l’hotel.
Infine, in Emilia Romagna due indirizzi meritano una segnalazione per la bellezza della ristrutturazione e per l’accessibilità dei prezzi: Antico Alloggio 2.0, nel cuore storico di Ferrara, che sorge nella cinquecentesca chiesa di santa Barbara con arredi di design, e l’agriturismo La chiesa di Ignano 1778, a Marzabotto, vicino a Bologna, nel parco naturale di Monte Sole, con gli spazi per gli ospiti ricavati all’interno di una chiesa. C’è anche una storia singolare in Sicilia: chi sceglie di alloggiare in una delle camere del suggestivo Hotel Antico Convento, nel cuore del Giardino Ibleo di Ragusa, compie anche un’azione di solidarietà: il ricavato delle attività dell’hotel viene, infatti, reinvestito in opere sociali. Le 40 celle dei frati dell’ex convento dei Cappuccini sono diventate eleganti camere per gli ospiti mentre il ristorante Cenobio offre una cucina naturale, gestita dai docenti e dagli allievi di Nosco, la scuola mediterranea di enogastronomia che ha qui ha la sua sede. 
ansa

Celebrazioni Benedettine: al via 11 Luglio 2016 a Norcia S. Benedetto

Come avviene ogni anno dal lontano 1964, domani, 11 luglio (giorno della festività di San Benedetto secondo la Chiesa Cattolica Romana da quando Papa Paolo VI proclamò il Santo di Norcia Patrono Principale dell’intera Europa), si svolgeranno a Norcia le solenni Celebrazioni Benedettine, una ricorrenza che attrae non solo i cittadini del posto ma anche tantissimi turisti.

Una delle iniziative più significative delle Celebrazioni Benedettine è rappresentata dal viaggio della “Fiaccola Benedettina della Pace”, espressione di amore e di devozione dei cittadini al grande Patriarca Benedetto e strumento di dialogo tra la piccola città di Norcia e le grandi istituzioni delegate a guidare i popoli di tutto il mondo, sulla via dell’unità e della pace.

Le Celebrazioni Benedettine danno infatti voce ad uno dei più significativi appelli lanciati da Papa Giovanni Paolo II: “Alla luce splendente di codesta fiaccola possano, quanti incontrerete lungo le strade del vostro pellegrinaggio, sentirsi fratelli e comporre le ragioni dei dissidi e dei conflitti che fanno gli uomini nemici tra loro, e diventare capaci di perdono reciproco, di rispetto, di concordia e di collaborazione. Sia la vostra davvero la fiaccola della pace…
Ogni anno, scortata da una staffetta di giovani atleti, la fiaccola viene accesa come ideale segno della luce di S. Benedetto in una diversa e significativa località, suscitando sentimenti di fraternità, amicizia e pace, di cui il Santo da Norcia fu apostolo infaticabile in mezzo ai popoli.

Per il suo alto valore spirituale, la Fiaccola è stata più volte benedetta dal Santo Padre in Vaticano e accolta presso la sede del Governo a Roma da illustri esponenti del mondo politico. In coincidenza con gli avvenimenti storici più significativi e recenti, è stata accesa a Berlino, a Praga, a Budapest, a Varsavia, a Montecassino, a Londra, a Madrid, a Bruxelles, a Lisbona, a Vienna, a Skopje, a Roma nell’anno Giubilare,etc. La finalità di questa iniziativa è stata infatti anche quella di favorire il dialogo interreligioso tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa. Al termine del suo viaggio-missione, la Fiaccola torna però sempre a Norcia, in Piazza San Benedetto, dove è attesa da autorità politiche e religiose ma anche da Ambasciatori europei ed extraeuropei.

In coincidenza delle Celebrazioni Benedettine si svolge inoltre la suggestiva sfilata del Corteo Storico medievale che vede partecipare, con i loro meravigliosi costumi d’epoca, le rappresentanze delle sei guaite (gli attuali rioni della città): Porta Meggiana; Porta Massari; Porta Orientale; Porta Palatina; Porta Valledonna e Porta Narenula.

La sfilata del corteo è infine seguita dalla celebrazione in Basilica della solenne funzione religiosa presieduta dal Vescovo e, nel pomeriggio, dalla competizione tra le guaite alla balestra antica, una gara spettacolare che si ricollega agli antichi tornei, prodotto del Feudalesimo e della Cavalleria.

Uno spettacolo dunque, unico nel suo genere, importante sia da un punto di vista culturale che spirituale, che coinvolge e affascina ogni anno tantissime persone, indipendentemente dal credo religioso e dalla professione di fede.
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Trentino, il benessere in chiave maschile

Il Trentino Alto Adige è un sogno per tanti: l’estate in città è soffocante e c’è chi fugge dall’afa metropolitana e dallo smog cercando rifugio in contesti rigeneranti anche solo per il panorama che si apre all’orizzonte. C’è chi pensa che le Spa siano una prerogativa del popolo femminile ma, in realtà, anche gli uomini hanno bisogno di coccolarsi e rigenerarsi, soprattutto in periodi particolarmente stressanti. Ebbene sì, sono tanti i centri che propongono trattamenti in chiave maschile poiché la pelle dell'uomo è diversa da quella della donna motivo per cui necessita di cure ad hoc che rispettano le sue caratteristiche biologiche.
 
IL TRATTAMENTO. Non tutti sono uguali. Al fine di assecondare le esigenze di ogni singolo individuo è bene scegliere trattamenti specifici. Sulle sponde del Lago di Garda sorge il Garda Thermae, una delle migliori Spa del Trentino nonchè un centro wellness e beauty molto accogliente là dove ogni ospite è il vero protagonista e il discorso non vale solo per le donne alle prese con l'eterna lotta contro rughe ecellulite. Grande importanza anche al genere maschile: attraverso l'analisi tecnica dei tessuti con "Mdb analyzer" e la consulenza professionale dell'operatore, a ogni soggetto è riservato un trattamento personalizzato. Per chi è stressato dai ritmi frenetici della quotidianità bastano un paio di giorni tutti per sé presso Villa Eden Leading Park Retreat di Merano per una remise en forme con i fiocchi. Ad accogliere i business man sono programmi di salute studiati appositamente per lui come la proposta Manager Relax, in grado di restituire vitalità ed energia a un fisico stanco mettendo in atto un programma d’urto ovvero una stimolazione dei punti chakra del corpo, un massaggio rilassante agli oli essenziali, un trattamento al cuoio capelluto e, infine, una riflessologia con tanto di cromoterapia. 
 
L’ESPERTO. Quando si tratta di unire bellezza a salute è bene prestare attenzione perchè non tutti i trattamenti sono uguali. Gli uomini, al pari delle donne, ci tengono ad avere un bell’aspetto motivo per cui, sempre più, si prendono cura della loro pelle ma c'è da dire che, tra i due sessi, ci sono evidenti differenze. Ebbene si, la pelle maschile risulta essere il 20% più spessa nonché più grassa, ma anche più stressata, rispetto a quella della donna a causa della quotidiana rasatura che la rende più sensibile ergo è necessario trattarla in modo diverso.
 
I DINTORNI. Per rendere completa una vacanza all'insegna del benessere si può proseguire il soggiorno in quel di Arco, preziosa località situata nel cuore del Garda Trentino rinomata per essere la meta dei sogni di tutti coloro che hanno voglia di rigenerarsi ma anche di tenersi in forma. Arco è infatti il giusto indirizzo in cui dedicarsi a mille e una attività sportiva ma, soprattutto, al free-climbing ergo all'arrampicata libera. Qui, infatti, si trova il Climbing Stadium che, con i suoi 550 m2 di superficie arrampicabile, è aperto a tutti coloro che, sia a livello amatoriale che agonistico, desiderano regalarsi una vacanza all’insegna dell’adrenalina muovendosi in totale sicurezza in quella che risulta essere una prestigiosa "palestra" nonchè il terreno di gioco in cui ha luogo il "Rockmaster", la più famosa gara d'arrampicata del mondo. 
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