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Terme, Chiese, Catacombe, un week end alla scoperta del Patrimonio Tornano Giornate Europee il 24 e 25 settembre, oltre mille eventi in tutta Italia

Una passeggiata tra le piscine e i calidarium delle Terme romane di Teate Marrucinorum, a Chieti, in Abruzzo, dove apre in via straordinaria il ricco edificio termale che i romani costruirono nel I secolo dopo Cristo affacciato sulla Maiella. O una sgambata ad Atripalda, in Campania, alla scoperta dell'antica Abellinum, con una visita guidata tra i reperti dell'antica città. Ma anche una pausa d'arte in città, per esempio a Bologna, con una guida pronta a svelare i misteri della Chiesa di San Giacomo Maggiore, la sua cappella, i dipinti, la pala d'altare.
Tornano il 24 e il 25 settembre le Giornate Europee del Patrimonio, con oltremille eventi in tutta Italia, quest'anno seguendo l'idea di partecipazione ("Un Patrimonio in comune"). E l'occasione è ghiotta per scoprire o riscoprire grandi e piccoli tesori, tante volte dimenticati e magari ad un passo da casa.  Dalle visite guidate alle aperture straordinarie, dai reading alle presentazioni di libri e studi, dalle mostre fotografiche ai concerti e alle passeggiate d'arte, la scelta è vasta in ogni regione, dalla Valle d'Aosta alla Sicilia.
Il biglietto invece è a costo ridotto (1 euro) solo nelle tre ore di apertura straordinaria previste per la serata di sabato 24. Per il resto valgono le tariffe di sempre, ogni luogo di cultura la sua, ma con molte occasioni e possibilità in più rispetto all'ordinario. Tutte le info su www.beniculturali.it 
A Venosa, per esempio, in Basilicata, si può approfittare di una visita guidata alle Catacombe ebraiche (IV-VI secolo) che aprono al pubblico in via straordinaria in entrambe le giornate di sabato e domenica. In Campania, ad Avellino, apre le porte il Carcere Borbonico con mostre, concerti e visite guidate al monumento e al suo giardino. Nella splendida Aquileia, in Friuli, il Foro romano si può visitare, sabato, anche in notturna, con un biglietto da 1 euro. A Licenza, in Sabina (Lazio), la villa che fu del poeta Orazio ospita per tutto il fine settimana incontri dedicati a grandi e piccini. Volendo rimanere sui grandi classici, anche in Campania i siti archeologici vesuviani (oltre a Pompei Ercolano, Oplontis e il Museo di Boscoreale) sono aperti in via straordinaria pure la sera di sabato, dalle 20.00 alle 23.00 (sempre 1 euro). Lo stesso vale per gli Uffizi a Firenze, visitabili pure in serata (dalle 19 alle 22). A Roma, occasione da non perdere, sabato, per visitare nel settore nord occidentale del Foro, la Curia Iulia, antica sede di riunione del Senato romano, di solito chiusa al pubblico. Mentre alle Terme di Caracalla il percorso di visita si estende ai sotterranei, vero motore pulsante di tutto il complesso termale e a Santa Croce in Gerusalemme si entra gratis nell'area archeologica, sabato e domenica, con due visite guidate la mattina (alle 10.30 e alle 12.30) e due il pomeriggio (alle 14.30 e alle 16.30). 
ansa

Siti Unesco-ANSA, una partnership per raccontare i tesori d'Italia

 C'è un'Italia della bellezza ancora da scoprire, nei piccoli borghi, negli itinerari culturali meno noti, e i 51 siti dell'Unescocensiti nel Paese propongono il sentiero più interessante per svelarla. La road-map di questo turismo più consapevole, esperienziale, diverso dalla vacanza 'mordi e fuggi', prova a tracciarla il 'Word Tourism Expo', aperto oggi a Padova, per iniziativa dell'Associazione Beni Italiani Patrimonio Unesco. Un'Italia della cultura che va anche raccontata in modo nuovo. Per questo l'associazione dei Siti Unesco ha stretto una partenership con l'agenzia ANSA, per l'utilizzo del canale 'Viaggiart', sul quale quotidianamente si possono trovare notizie sulla vita dei siti patrimonio dell'Umanità, e tutto ciò che attorno ad esse nasce per la conservazione e lo sviluppo del territorio.

"ANSA lo può raccontare 24 ore al giorno - ha detto il direttore dell'agenzia, Luigi Contu -, portando i contenuti in tutto il mondo attraverso un portale letto da più di 11 milioni di utenti unici al mese. Con questo accordo mettiamo a disposizione una grande piattaforma multimediale e multilingue al racconto della bellezza del nostro paese: a quella nota, ma anche a quella 'nascosta' nei quei piccoli comuni che magari non hanno il know how e la forza di comunicare costantemente. Questo grazie alla rete di collaboratori presenti sul territorio nazionale".

Un concetto rimarcato dal sottosegretario al Mibact Ilaria Borletti Buitoni. "Possiamo avere le bellezze più straordinarie al mondo - ha detto -, ma se non lo comunichiamo, se non le facciamo conoscere, se non facciamo in modo che più turisti capiscano l'importanza di una vacanza culturale tutto queste servirebbe a poco". Nelcanale ViaggiArt di ANSA vi sarà spazio anche per le informazioni sugli interventi di restauro, sulle politiche di valorizzazione dei beni patrimonio dell'umanità, oltre a notizie su concerti, dibattiti, mostre ed eventi legati ai tanti luoghi della cultura italiana.

"Alla base dei siti dell'Unesco non c'è solo la bellezza - ha spiegato Giacomo Bassi, presidente dell'Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco, e sindaco di San Gimignano - Si tratta di siti che raccontano un pezzo di storia dell'umanità sulla terra. Servono le parole giuste, i mezzi giusti e persone che sappiano comunicarlo al mondo. Riuscire a farlo al meglio renderà un servizio alla cultura e all'intero nostro Paese". Intanto, fino al 23 settembre, il trecentesco Palazzo della Ragione di Padovaospiterà gli incontri tra i rappresentanti dei Comuni grandi e piccoli insigniti del marchio Unesco e i buyers del turismo. Un panorama ricco e variegato. Perché nell'elenco dei 51 siti italiani vi sono, naturalmente, Roma, Firenze e Venezia, ma anche il cinquecentesco Orto Botanico di Padova, la piccola Piazza Armerina con la Villa Romana del Casale, il villaggio nuragico di Barumini, le Langhe e i paesaggi vitivinicoli del Piemonte. Tutta un'Italia da ri-scoprire.
ansa

Il 27 settembre è la Giornata mondiale del turismo, che l’Organizzazione mondiale del turismo quest’anno focalizza su “Turismo per tutti – promuovere l’accessibilità universale”

 A questo proposito il portale www.ospitalitareligiosa.it ha condotto un’indagine tra le migliaia strutture religiose che in Italia offrono ospitalità e quelle laiche specializzate nell’accoglienza di gruppi di ispirazione religiosa, verificandone l’accessibilità per i diversamente abili. “Nella valutazione globale il 43% di strutture risulta accessibile, ma nella suddivisione per regioni spicca il Friuli-Venezia Giulia con una media del 72% di accessibilità, seguito dalla Puglia (64%) e da Abruzzo e Liguria (57%). In fondo alla classifica la Valle d’Aosta col 25% (che ‘paga’ le tante strutture d’alta montagna) e la Calabria con il 24%. Significativo il fatto che tra le dieci regioni più virtuose, ben sette siano del Centro-Sud”, ricorda Fabio Rocchi, presidente dell’Associazione Ospitalità religiosa italiana e componente del Coordinamento nazionale Cei sulle case per ferie. Leggendo i dati secondo le tipologia di strutture, osserva Rocchi, “quelle religiose dimostrano una più spiccata sensibilità, con il 45% già accessibili, nonostante si tratti spesso di costruzioni datate o antiche come conventi, monasteri ed eremi. Le laiche accessibili invece non vanno oltre al 38%”.
“Lo spirito di accoglienza che anima il settore dell’ospitalità religiosa, quindi – fa notare Rocchi -, si evidenzia ancor più nel settore dei diversamente abili, sempre particolarmente caro a chi fa dell’ospitalità un rapporto privilegiato con le persone e non con i numeri che rappresentano”. La Chiesa italiana celebrerà a Rimini e San Marino la Giornata mondiale del turismo, dal 14 al 16 ottobre prossimi.
sir

Sulle tracce di Oetzi a 25 anni dal ritrovamento Una mostra e un tour in Val Senales per l’uomo "venuto dal ghiaccio"

Escursioni guidate, esposizioni aperte al pubblico e visite didattiche con passeggiate: sono solo alcune delle manifestazioni previste per il venticinquennale dal ritrovamento della mummia di Similaun.
Il 19 settembre di 25 anni fa la pacifica regione altoatesina di Val Senales passò alla storia per il ritrovamento casuale di un corpo mummificato, risalente a più di 5mila anni fa. Durante un’escursione a 3.210 metri d’altezza, nei pressi del sentiero che dal rifugio Similaun porta al Giogo di Tisa, due turisti tedeschi videro un corpo mummificato, restituito dal ritiro dei ghiacciai, che risultò dopo veloci indagini la più importante scoperta archeologica del secolo. Il corpo, perfettamente conservato dal ghiaccio con accanto della corteccia di betulla, apparteneva a un pastore preistorico, informalmente chiamato Oetzi, vissuto all’età del rame, oggi conservato in una cella frigorifera accessibile al pubblico nel museo archeologico dell’Alto Adige di Bolzano.
Per celebrarne il ritrovamento sono state organizzate alcune iniziative speciali, tra cui numerose escursioni guidate nei luoghi del ritrovamento e la mostra Heavy Metal - Come il rame cambiò il mondo. L’esposizione, aperta al pubblico nel museo archeologico di Bolzano fino al 14 gennaio, ripercorre la storia del rame attraverso le attrezzature ritrovate accanto al corpo mummificato di Oetzi, in particolare una preziosa ascia che lo distingueva come importante personalità.
L’esperienza più affascinante, tuttavia, è l’escursione sui luoghi del ritrovamento, organizzata lungo due percorsi: l’Ötzi Glacier Tour, in programma il 20 e il 27 settembre, e la salita alla punta della Vedretta, a 3.269 metri, seguendo il sentiero archeologico, prevista per il 16, il 23 e il 30 settembre. Tra le iniziative per le famiglie sono previste visite guidate all’archeoParc Schnalstal di Madonna di Senales, un museo didattico all’aperto che presenta in modo semplice e divertente il modo di vivere degli uomini di 5mila e 300 anni fa. 
ansa

Love, quando l'arte riflette sull'amore

Le molte facce dell'amore raccontate dagli artisti più famosi della scena internazionale: è la mostra allestita dal 29 settembre al 19 febbraio a Roma, negli spazi del Chiostro del Bramante. Esposte circa 40 opere, fra cui installazioni di grandi dimensioni, realizzate da protagonisti del contemporaneo quali Andy Warhol, Tom Wesselmann, Gilbert & George, Robert Indiana,Vanessa Beecroft, Francesco Clemente, Marc Quinn e molti altri. Con il titolo 'Love. L'arte incontra l'amore', la rassegna prodotta e organizzata da Dart - Chiostro del Bramante e Arthemisia Group (sponsor Generali Italia), è curata da Danilo Eccher che ha selezionato lavori particolarmente significativi, spesso frutto di sperimentazioni in grado di toccare le corde più profonde. ''Quello dell'amore, spiega Eccher - è un tema dagli aspetti attrattivi, ma presenta molti trabocchetti e affrontandolo si corre il rischio di restare in superficie e far cadere la scelta su opere scontate''. Evitare derive carammellose ha quindi voluto dire, prosegue il critico, ''indagare questo sentimento sotto aspetti diversi. 'Love' non è una mostra che offre risposte, soluzioni, guide di comportamento, bensì propone sfaccettature, lezioni particolari di un tema infinito''. L'invito per i visitatori, aggiunge Eccher, sarà così di ''riconoscere nelle opere esposte i dettagli dell'amore che sono propri''. E il percorso espositivo inizia ''inevitabilmente'' con 'Love', l'installazione di Robert Indiana del '64, dagli anni '60 l'icona dell'amore, di forza dirompente e al tempo stesso di una disarmante semplicità. ''Un semplice nome che affila la propria presenza scenica, declinando la recita nel soffice accostamento dei colori, nella sinuosità delle lettere, nel garbato ingombro dello spazio. La parola che diventa figura, con la stessa eleganza della calligrafia araba, ma con la forza imponente di un concettualismo impronunciabile''. La sua influenza è stata grande, sottolinea il curatore, che ha riservato a Wesselmann la sala successiva, con l'immagine di un amore sensuale, un elegante erotismo sussurrato, mai esibito, mentre Ragnar Kjartansson testimonia un sentimento intimo, segreto, inesprimibile, che si rivela con la teatralità dell'arte, lo spettacolo dell'immagine. E se Francesco Clemente esprime l'amore come figura immaginifica, attraverso la visionarietà di figure simboliche in bilico fra magie orientali e accenni mitologici, l'installazione 'Infinity room' di Yayoi Kusama è una vera e propria esperienza sensoriale. Evoca ''uno spazio ripetuto all'infinito, un caotico gioco di specchi nel quale ci si deve immergere'', respirare la solitudine di un ambiente in cui ''è l'arte che sovrasta, che avvolge, che genera lo sgomento per una realtà assolutamente visionaria''. L'opera dell'artista giapponese quasi novantenne, così densa di energia, potrà essere visitata per soli 30 secondi alla fine del percorso che si snoderà negli spazi rinascimentali del Chiostro. ''Lo stesso azzardo richiesto da Kusama - dice Eccher - è compiuto da Gilbert & George nella 'messa a nudo' dagli artisti stessi, sono loro che devono subire le deformazioni operate dal computer, sono i loro corpi a essere sfigurati dall'intreccio delle immagini''. A loro il critico, incontrandoli alcuni mesi fa, aveva chiesto di scegliere liberamente l'aspetto dell'amore al momento più importante. ''In tempo di Brexit - racconta - Gilbert & George hanno scelto l'amore per la patria e le immagini del loro lavoro si riempiono dei colori dell'Union Jack''. Mentre la portoghese Joana Vasconcelos ha voluto la struggente voce di Amalia Rodriguez per soffiare su un cuore gigante facendolo girare attorno alla sua immagine e lasciando sfocare gli inutili utensili di plastica che lo costituiscono. A documentare l'eterna oscillazione fra la grandezza di un amore assoluto e la fragile quotidianità del suo essere. Ecco quindi il volto di Marilyn immortalato da Andy Warhol, volto della bellezza contemporanea per antonomasia, lo sguardo di amori difficili, l'espressione di segreti inconfessati, l'icona di una complessità che travolge i sentimenti e le esistenze.
ansa

Nudi e ironia con Helmut Newton a Palazzo Ducale

Ironico, surreale, graffiante alla caccia del bello a Villa d'Este come a Montecarlo, è un Helmut Newton privato quella della mostra "Fotografie", prima a Venezia ora a Palazzo Ducale di Genova fino al 22 gennaio. Curata dal direttore della Fondazione Newton, Matthias Harder e da Denis Curti, la mostra presenta oltre 200 scatti del fotografo di origine tedesca, alcuni a grandezza reale, pubblicati nei tre volumi 'White Woman' (1976), 'Sleepless Nights' ('78) e 'Big Nudes' (1981). "Negli anni Settanta Newton entra nel mondo della moda - spiega Curti - sono gli anni di Avedon e Klein e Newton ha la capacità di passare da una foto descrittiva a una foto ispirazionale, abbandonando gli studios e scattando foto di moda in strada o nei grandi alberghi. Ma soprattutto realizza scatti privati, non destinati alle riviste, che poi lui pubblicherà nei suoi libri monografici". E così ecco Charlotte Rampling nuda di tre quarti in un grand hotel ad Arles ("la sua prima foto di nudo, un nudo consapevole con un fotografo complice", dice Harder) e poi le modelle di notte in Rue Aubriot a Parigi, la serie a Villa d'Este e i finti omicidi sulla Croisette, Lolou de la Falaise ma anche Luis Azzaro che accettò di farsi ritrarre nudo, steso in un gran letto, in mezzo a tre modelle vestitissime (era il 1974). La sobrietà del bianco delle volte e il grigio della pietra del Sottoportico di Palazzo Ducale valorizzano in maniera particolare l'ultima sezione in bianco e nero "Big Nudes', modelle ritratte a Brescia e in interni, prima nude, poi vestite (o viceversa) nella stessa identica posa.
ansa