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Leader giovani agricoltori Ue, siamo i nuovi ambientalisti

"Noi siamo i nuovi ambientalisti". Quando parla, il 33enne allevatore irlandese Alan Jagoe, presidente dell'organizzazione europea dei giovani agricoltori (Ceja, Conseil Européen des Jeunes Agriculteurs), trasmette entusiasmo. Il minimo indispensabile quando si è scelto di impegnarsi nella titanica impresa di invertire la tendenza all'invecchiamento dell'agricoltura europea. Nonostante la politica agricola comune abbia aumentato le misure per il ricambio generazionale nel 2013, circa la metà degli agricoltori europei ha 60 anni o più, solo il 7% è under 35. Nei prossimi dieci-quindici anni il ricambio generazionale è una specie di necessità.

"Il paesaggio rurale europeo è stato plasmato da generazioni di agricoltori - riprende Jagoe - e oggi è un bene pubblico apprezzato dai cittadini europei. Noi dobbiamo continuare questa storia, consapevoli che tracciabilità del prodotto, sostenibilità e produzione di alimenti sicuri e di qualità sono essenziali. Gli agricoltori sono sempre giovani nel loro cuore.

Ma è difficile convincere una persona che ha sempre coltivato in un certo modo a cambiare. Eppure, tutto sta evolvendo molto velocemente". Nuove tecnologie e la scoperta (o il ritorno) di pratiche agronomiche sostenibili stanno già cambiando l'agricoltura. Per essere al passo coi tempi, e magari anticiparli, l'anagrafe conta: "Oggi in uno smartphone ci sono più opportunità di quanto mio padre abbia mai potuto sognare in 40 anni di attività da agricoltore", racconta Jagoe. Il nuovo scenario chiede sempre di più al 'contadino': "Un agricoltore oggi deve essere imprenditore, agronomo, contabile, capace di commercializzare il suo prodotto e essere consapevole del proprio ruolo per mantenere gli ecosistemi o contrastare il cambiamento climatico". Tanta strada è stata fatta: "Le misure che oggi consideriamo comuni per migliorare la fertilità dei suoli o la biodiversità, per risparmiare acqua tutto questo era roba da alieni solo 15 anni fa. Noi giovani agricoltori siamo i nuovi ambientalisti e i cittadini europei lo sanno". Resta il fatto che colmare il divario generazionale e far progredire quel 7% è impresa ardua. "Chiediamo che la nuova Pac includa un impegno ad aumentare la proporzione dei giovani agricoltori dell'1% l'anno. Per questo tutte le misure della nuova politica agricola comune dovrebbero essere "a prova" di giovani, cioè dovrebbero mettere al centro il rinnovamento generazionale". Da fare col sostegno pubblico a supporto degli agricoltori 'veri', con il "rafforzamento dell'obbligo a livello Ue di definire l'agricoltore come destinatario degli aiuti", conclude Jagoe, indicando tre esigenze chiave: "accesso alla terra, accesso al credito e al sostegno finanziario, istruzione e formazione".
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Coldiretti, il vademecum di una grigliata perfetta Da Nord a Sud tradizione immancabile il primo maggio

Da Nord a Sud, sia di carne, pesce o verdure, la grigliata all'aperto è una delle più seguite tradizioni del primo maggio. Per avere un risultato perfetto Coldiretti ha stilato un Vademecum la cui regola cardine è comunque la scelta di ''materie prime di qualità, molto meglio se Made in Italy, che garantiscono freschezza e genuinità''.

I tagli di carni bovine italiane, a partire da quelli delle razze bianche come Chianina, Maremmana, Marchigiana, Podolica e Romagnola sono perfetti - precisa Coldiretti - per essere arrostiti alla griglia, ma anche la braciola di maiale e le salsicce di suino italiano hanno caratteristiche qualitative inappuntabili. Per non parlare delle verdure di stagione - pomodori, melanzane, e peperoni - che ben si prestano ad accompagnare la carne o il pesce grigliato, impegnando il calore residuo dopo la cottura principale. Un perfetto posizionamento del barbecue lontano da luoghi a rischio incendio è la prima operazione necessaria. Occorre - segnala la Coldiretti - un piano d'appoggio stabile e sicuro.

Anche la strumentazione deve essere adeguata: non possono mancare graticola, pinze, pennello e guanti. Norma fondamentale è che il barbecue non può mai essere lasciato incustodito. Per realizzare una buona brace è consigliabile impiegare della carbonella di qualità. Il legno può trasmettere dei profumi al cibo, ma anche rovinarne i sapori se troppo ricco di resina. La cottura delle pietanze deve essere avviata soltanto quando le fiamme sono sparite: l'ideale - precisa la Coldiretti - è la carbonella ardente coperta da cenere spenta. Anche il posizionamento della griglia e la sua distanza dalla carbonella deve tener conto della forza del calore emanato. E' buona norma non rigirare continuamente le pietanze sulla griglia, evitando di bucare la carne per vedere se è cotta. Dopo la cottura - informa la Coldiretti - i cibi vanno sistemati su un tagliere di legno con bordi scanalati e fatti riposare qualche secondo prima del taglio. A conclusione della grigliata spegnere la carbonella per scongiurare il rischio che qualche scintilla su vegetazione secca possa innescare un incendio.
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Gaja sbarca in Sicilia e scommette sull'Etna

L'imprenditore vinicolo, soprannominato in Francia "le Roi du Barbaresco", Angelo Gaja sbarca in Sicilia e scommette sull'Etna, acquistando vigneti assieme al vignaiolo Alberto Graci. "Gaja e Graci hanno fondato una società attraverso cui sono stati acquistati ventuno ettari di terreno suddivisi in due contrade, di cui una quindicina complessivamente già vitati nel territorio di Biancavilla, versante sud ovest, sempre Doc Etna, rivela il sito Cronachedigusto.it. Con la vendemmia 2017 verranno fuori i primi vini.
Dei 15 ettari vitati la quasi totalità è coltivata a Nerello Mascalese. Non c'è una cantina e sarà costruita, così come nel ruolino di marcia è prevista l'acquisizione di altri vigneti o di altri terreni. I vini saranno commercializzati attraverso la Gaja Distribuzione. Quelli di Graci con la sua cantina di Passopisciaro resteranno invece distribuiti dalla Pellegrini. Non è noto il numero di bottiglie che sarà prodotto il primo anno. Così come non è stato comunicato l'ammontare dell'investimento, molto in progress in queste settimane frenetiche di avvio. Dice Gaja: "Faremo le cose senza fretta, passo dopo passo. Arrivo sull'Etna per imparare. E per raccogliere frutti che non ho coltivato io. Perché l'Etna? Era una cosa che sentivo sotto pelle da un po' di tempo. Il primo a parlarmene in modo suggestivo è stato Giacomo Tachis. Mi colpirono le sue descrizioni di questa montagna che dorme, talvolta si sveglia e spesso brontola". Per Graci: "La nostra joint venture nasce intanto perché accomunati entrambi da una grande curiosità.
C'è il desiderio di produrre grandi cru e capire se anche il versante sud ovest può soddisfare questa nostra scommessa. Certo, la storia ci dice già qualcosa: se alcuni vini di questa zona dell'Etna hanno vinto premi prestigiosi nelle esposizioni universali di metà Ottocento vuol dire tanto". Gaja fuori dal Piemonte ha investito due volte, entrambe in Toscana. Graci, un passato nel mondo della finanza e grande appassionato di vini produce da una decina di anni.
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Il primo maggio picnic per 1 su 5, da fave a grigliate Coldiretti, cibi tradizione e scampagnate più eco-sostenibili

Piu' di un italiano su cinque (21%) secondo l'indagine Coldiretti/Ixe' ha scelto per il primo maggio di fare una gita fuori porta, anche con il classico picnic nel verde con le tradizionali grigliate molto diffuse lungo tutta la Penisola, ma anche con i piatti tipici dei diversi territori, dai vovi e sparasi in Veneto alle fave con il pecorino nel centro Italia, fino al pane cunzato con le acciughe in Sicilia. Una tradizione condivisa da tutti invece è quella della tradizionale grigliata.

Ma se negli anni Sessanta a fare da tavola alle buone pietanze della scampagnata - continua la Coldiretti - era un rigoroso plaid a scacchi, oggi si utilizza una pratica valigetta che al suo interno contiene tavolino e sedioline pronte all'uso con piccoli e semplici gesti. Il tradizionale cestino porta vivande realizzato in vimini adesso ha lasciato il posto ad una più moderna borsa frigo che mantiene al fresco e al sicuro i cibi preparati da casa. A cambiare sono anche posate, piatti e bicchieri che in un picnic moderno sono assolutamente biodegradabili mentre prima si era costretti a portarsi da casa stoviglie pesanti e sicuramente molto più ingombranti.

L'attenzione all'ambiente - continua la Coldiretti - si vede anche dal contenimento degli sprechi con contenitori per recuperare gli avanzi, come le agribag di Campagna Amica, che ha stilato anche un vademecum per la grigliata perfetta e trucchi per riconoscere la freschezza delle fave o sul miglior pecorino per il tradizionale abbinamento.
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In Terra Santa con i suoi Custodi Nuova edizione Guida ufficiale dei francescani su luoghi di Gesù

(di Daniela Giammusso) (ANSA) - ROMA, 29 APR - G. GEIGER, H. FURST, ''TERRA SANTA. LA GUIDA DELLA CUSTODIA DI TERRA SANTA'' (Edizioni Terra Santa, pp. 832, euro 34,00).
    Non c'è forse altro luogo al mondo dove viaggio, conoscenza, archeologia e religione si fondono in un unico racconto come nella Terra Santa. Un'estensione vastissima di territorio, fatta di deserti che raccontano esodi e battaglie millenarie. Di bellezze artistiche che mescolano la classicità alle ricchissime meraviglie dell'arte bizantina. Di misteri e fedi, davanti ai quali, anche per chi non crede, è difficile rimanere distanti.
    Se ci sono molte strade da percorrere nel viaggio nella terra di Gesù, una delle migliori è affidarsi ai francescani della Custodia di Terra Santa, ordine che tradizione vuole sia qui da quando il fondatore, S. Francesco d'Assisi, all'inizio del secolo XIII si recò in pellegrinaggio in Medio Oriente e nel pieno delle crociate alle spade scelse il dialogo, incontrando a Damietta il potente sultano Melek al-Kamel.
    Da allora i Custodi sono sempre rimasti qui (è del 1342 il mandato pontificio per la cura dei Luoghi santi cristiani), coniugando missione di fede, attività scientifica e ricerca archeologica e di restauro. Anche con grandi successi internazionali, come quando Padre Michele Piccirillo riportò alla luce la città biblica di Mephaat a Umm al-Rass, poi proclamata sito Unesco.
    Oggi tutto il sapere e l'esperienza sul campo della Custodia sono raccolti nella nuova edizione di ''Terra Santa - Guida francescana per pellegrini e viaggiatori'' in questi giorni in libreria dedicata proprio a chi vuole scoprire Israele, Palestina, Giordania e la penisola del Sinai (ed. ETS, pp. 832 - 34,00 euro).
    In tutto ottocento pagine, più 32 a colori, con più di 200 siti raccontati tra storia, religione, arte e archeologia. A firmarla sono Fra Heinrich Furst, membro autorevole dell'Ordine Francescano scomparso nel 2014 e che per primo pubblicò la guida; e Fra Gregor Geiger, a Gerusalemme dal '99, dove insegna lingua ebraica allo Studium Biblicum Franciscanum e dove negli anni ha accompagnato migliaia di gruppi in visita. Dall'esperienza in loco, in un solo volume, i luoghi santi del pellegrinaggio, i santuari, ma anche i siti archeologici, le mete turistiche, le comunità cristiane e i riferimenti religiosi per l'Islam e l'Ebraismo, che mai come tra queste dune si incontrano e scontrano fino a fondersi l'uno sull'altro.
    Ci sono ovviamente mete ed esperienze da ''vivere'' almeno una volta nella vita, come il tramonto sulle rive del lago di Tiberiade guardando la casa di Pietro dove dormì Gesù pescatore.
    O una messa di notte al Santo Sepolcro, dove lingue, secoli e fedi si mescolano in una manciata di mattonelle e candele. Fino alla Grotta nella Basilica della Natività a Betlemme o la fonte battesimale nel rinnovato cammino sulle rive del Giordano. ''Ma la peculiarità di questa guida - scrive nella prefazione, fra Francesco Patton, Custode di Terra Santa - è ritrovare località piccole e grandi che hanno fatto da cornice alla storia della Salvezza, da Abramo fino alla predicazione dei primi discepoli di Gesù''. Il tutto, accompagnati da oltre 180 brani biblici riportati integralmente, a segnare passi e strade della terra promessa da Dio, oggi così dilaniata ma eternamente bellissima.(ANSA).


Dalla villa di James Bond alla Cappella di Kill Bill in California

Dalla villa di James Bond alla Cappella di Kill Bill in California. Ecco otto luoghi scelti da Hundredrooms in cui è possibile rivivere le esperienze del cinema e delle grandi produzioni internazionali, che hanno lasciato un segno indelebile nei cuori degli appassionati. E' una forma di turismo da non sottovalutare: per scoprire i luoghi dove sono stati ripresi alcuni dei più grandi capolavori della cinematografia moderna, cresce infatti la voglia di viaggiare, di volare con l’immaginazione, per sentirsi protagonisti di pellicole storiche anche se solo per un istante. 
La villa di James Bond, Italia - Non solo è possibile visitare questo splendido set di James Bond, ma si può persino dormire nella stessa camera da letto, come un autentico 007. Villa Gaeta è, infatti, l’emblematica dimora che si vede nella pellicola Casino Royale (2006). La sua posizione strategica, da cui si staglia un panorama da sogno sul lago di Como, è un valore aggiunto all’intrinseca bellezza della dimora. La ricchissima decorazione degli interni richiama le grandi tenute delle campagne toscane, convertendo la villa in un fantastico alloggio da film a tutti gli effetti.
La Cappella di Kill Bill, California - Tanto austera quanto tenebrosa, la famosa Cappella dove ebbe inizio la saga di Kill Bill è reale e si trova a Lancaster (California). E’ una tra le pellicole più viste del regista americano Quentin Tarantino. La Cappella vede un gran numero di visitatori ogni anno, i quali entrando rimembrano il celebre momento in cui Bill e il suo gruppo irrompono al matrimonio di Beatrix per uccidere tutti gli assistenti.. ¡Wow!
Hogwarts, Gloucester - La saga di Harry Potter è stata girata in più di 100 locations dove è possibile rivivere la magia, andando oltre la famosa piattaforma 9 e ¾ di King Cross. Tanto i bambini quanto gli adulti hanno sempre sognato di visitare la famosa scuola di magia e stregoneria di Harry Potter e dei suoi amici che vivono le mille fantastiche avventure. Sebbene Hogwarts sia stato registrato in molti scenari diversi, la Cattedrale di Gloucester rimane uno dei più popolari e una delle sedi di maggior pellegrinaggio per gli amanti del genere.
Hobbieville (Lo Hobbit), Nuova Zelanda - La regione neozelandese dove ha sede il borgo di Matamata è il luogo più conosciuto del film “Lo Hobbit”, che si vede anche nella saga de “il Signore degli Anelli”. Questo luogo è stato trasformato in un’importante attrazione turistica della Nuova Zelanda, dove si ha la possibilità di compiere un tour per visitare le case dei celebri personaggi dai piedi grandi e pelosi!
Il Palacio de Naboo di Star Wars II, Siviglia - La Plaza de España di Siviglia è già Tesoro della Cultura Cinematografica Europea, secondo l’Accademia Europea del Cinema. Oltre al suo grande valore architettonico, è uno dei luoghi più emblematici e affascinanti del capoluogo andaluso: inoltre, è stata una delle locations predilette da vari registi di caratura internazionale. Nella saga Star Wars la piazza sivigliana appare in tutto il suo splendore nell’episodio di Star Wars II - L’attacco dei cloni, dove passeggiano la principessa Amidala y Anakin Skywalker.
La fabbrica di Oskar Schindler, Cracovia - In questo luogo alberga uno degli episodi più duri dell’epoca del Terzo Reich. Qui furono salvate centinaia di vite umane durante l’occupazione nazista in Polonia. Nella famosa pellicola “Schindler’s List” (1993) di Steven Spielberg, vincitore di ben sette premi Oscar, che racconta la storia reale dell’impresario tedesco Oskar Schindler, che aiutò moltissime persone a salvarsi da una morte sicura, si può scorgere lo stabilimento. Attualmente, all’interno della fabbrica ha luogo un'esposizione permanente sulla storia della città dal 1939 fino ai giorni nostri.
Aeroporto di Leipzig/Halle, Germania - L’ Aeroporto di Leipzig accoglie una delle scene più emozionanti e avvincenti di “Capitan America: Civil War” (2016), nel quale gli eroi della Marvel al completo si affrontano in due gruppi. Più di 20 dei 140 minuti della pellicola sono stati girati nella pista di atterraggio, nel parcheggio e nella dogana dell’aeroporto ubicato vicino a Schkeuditz, in Sassonia.
Il Borgo de “Il Padrino”, Italia - Nella villa medievale di Savoca, in provincia di Messina (Sicilia), si girarono alcune delle scene più importanti de “Il Padrino” (1972). Tra tutti i luoghi che è possibile visitare si erige il bar Vitelli , dove Michael chiese la mano di Apollonia, sua futura sposa. I proprietari del locale lo hanno voluto conservare praticamente intatto: conservando persino le tende, che sono esattamente le stesse che appaiono nella pellicola. L’interno del bar rappresenta un piccolo museo sul capolavoro di Francis Ford Coppola, con fotografie e oggetti dell’epoca.
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