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Val d'Ossola / A Caddo i tricolori giovanili di corsa in montagna: iscritti 562 atleti. Oggi, domenica 21 maggio

evento nella frazione di Crevoladossola: saranno 12 le gare previste / saranno presenti a Crevoladossola i migliori talenti della corsa in montagna
Aria di festa a Caddo di Crevoladossola dove domattina, domenica 21 maggio, alle 9,30 saranno di scena i campionati Italiani giovanili di corsa in montagna. «Siamo pronti, anche l’allestimento dell’area nel campo sportivo è ultimata - spiega Davide Truscello della Caddese Monique Girod -. Ci sarà la novità del palco per le premiazioni che sarà dislocato all’aperto, su richiesta della Federazione, visto che le previsioni meteo sono buone».  

Gli iscritti sono 562 ed è certa la presenza di squadre da quasi tutto il Nord e Centro Italia, da Piemonte a Veneto e Trentino, fino alla Toscana. Imponente la macchina organizzativa messa in campo dalla Caddese che ha coinvolto non solo associazioni ed enti di Crevoladossola ma anche gli abitanti stessi del paese di Caddo. «Avremo impegnate molto più di 100 persone nel giorno delle gare - spiega Truscello - la manifestazione è organizzata dalla Caddese come capofila della manifestazione che però potrà contare sull’aiuto prezioso di gruppo alpini Caddo, Ski team Andromia, gruppo folkloristico La Mimosa, Aib, Pro loco e Banda di Crevoladossola».  

La gara si svolgerà su un percorso che si spinge fino alle spalle della frazione di Ardignaga d ove inizia la salita più lunga e difficile, tratto che probabilmente potrebbe essere decisivo per l’esito della gara. Gli Allievi dovranno ripetere il circuito tre volte, Allieve e Cadetti due e Cadette una volta sola più un giro piccolo iniziale.
lastampa.it



Un libro sull'itinerario arabo-normanno

PALERMO - I monumenti arabo-normanni di Palermo sono stati riconosciuti dall'Unesco come "patrimonio dell'umanità" e inseriti in un circuito culturale che comprende le cattedrali di Cefalù e Monreale. Questo patrimonio, testimonianza di una straordinaria vicenda storica e artistica, è raccontato in un volume di Maria Antonietta Spadaro e Sergio Troisi (Kalos editore, 127 pagine, 14 euro): "Itinerario arabo-normanno". Non è solo una guida. Oltre a riscoprire i monumenti dell'itinerario e altri edifici dell'epoca, ricostruisce il contesto storico-politico nel quale Palermo era uno dei poli politici più importanti e una cerniera cultuale tra l'Oriente e l'Occidente. Un millennio fa la Sicilia divenne il centro del mondo. "Si trattò per i sovrani normanni - scrive Troisi - di costruire dal nulla un regno servendosi delle eccellenze che il mondo di allora offriva". A Palermo fu accolto il meglio della cultura araba: dall'arte all'urbanistica, dalla numerazione alla filosofia. Furono anche portati in Sicilia linee architettoniche romaniche utilizzate per la costruzione di diversi edifici, tra cui il duomo di Cefalù. Conquistati dal fascino dei canoni architettonici islamici, i normanni ne favorirono la fusione "sia con lo splendore dei mosaici bizantini che con le severe strutture normanne". Molte le testimonianze di questo intreccio artistico: la cappella palatina e le cattedrali di Cefalù e Monreale sono le principali.
ansa

La bigiotteria boema in mostra a Milano Dal 5 maggio 'Handmade dreams' a palazzo Morando

MILANO - I set in vetro usati per i diademi di Miss Repubblica Ceca, Miss America's Teen Pageant e Miss Réunion, oltre alla parure creata appositamente per Sophia Loren, membro della giuria in occasione dell'elezione di Miss Repubblica Ceca nel 2014, sono tra i pezzi forti della mostra internazionale di bigiotteria boema "Handmade dreams.
    Contemporary Czech Fashion Jewellery" che si apre il 5 maggio a Palazzo Morando, a Milano.
    L'esposizione presenta una selezione di pezzi curata dal Museo del vetro e del bijoux di Jablonec nad Nisou, fondato nel 1904, che conserva nelle proprie collezioni più di 30mila oggetti artistici. I pezzi in mostra sono rappresentativi delle tendenze attuali nella bigiotteria di moda e delle collaborazioni di vari designer e produttori cechi con maison come Chanel, Dior, Yves Saint Laurent e Prada. La tradizione della produzione di vetro ceco di Jablonec nad Nisou risale al XVII secolo e oggi la Repubblica Ceca è tra i primi produttori al mondo di semilavorati e prodotti finiti.
ansa

Viaggi / Da Fallon a Ely 700 km di paesaggi desertici e montagne innevate

E' stata ribattezzata la 'Loneliest Road of America' (l'autostrada piu' solitaria d'America) e non a caso. Centinaia di km in solitaria lungo la parte della Route 50 che attraversa lo stato del Nevada. Centinaia di km di una distesa senza un orizzonte tra paesaggi desertici, montagne innevate e spettacolari cieli azzurri o tramonti rosei. Ed ancora km e km da Fallon a Ely passando per Austin e Eureka senza la possibilità di incontrare nessuno e dove l'unica compagnia può davvero essere solo l'auto su cui si viaggia. Per chi vuol godersi la solitudine la Route 50 e' quindi il posto ideale ed e' anche lo scenario dove venire a contatto con un concetto di natura estremo anche a livello climatico, con escursioni termiche tra il giorno e la notte. 
Il punto di partenza e' Fallon, cittadina di poco piu' di 8mila abitanti, la quale oltre ad avere una rigogliosa agricoltura, e' famosa anche per la base militare dove si addensano i famosi 'Top Gun'. Fallon e' anche uno dei primi posti dove si può ottenere un timbro sull'Highway 50 Survival Guide, una sorta di passaporto della sopravvivenza che a fine viaggio da' diritto ad un attestato chiamato 'I survived' (ce l'ho fatta o sono sopravvissuto). Durante il tragitto da Fallon a Austin lo spettacolo della natura si manifesta con lo 'Stillwater National Wildlife Refuge', nella Lahontan Valley, oltre 320 kmq di superficie paludosa con quasi 300 specie di uccelli. Non a caso, l'area e' stata classificata come 'Globally Important Bird Area' (importante a livello globale per i pennuti) dall'American Bird Conservancy. Un paradiso dove regna il silenzio interrotto solo dal rumore del battito delle ali degli uccelli o dal fruscio della vegetazione selvatica. Poco ci si imbatte nella Grimes Point Archeological Area, una sorta di Stone Henge del Nevada disseminata di petroglifi, ossia delle incisioni rupestri scavate nella roccia. Si ritiene che gli indiani d'America siano arrivati qui circa ottomila anni fa mentre l'arte di disegnare nella roccia risale a circa seimila anni fa. A circa una ventina di minuti da Grimes un altro spettacolo della natura si chiama 'Sand Mountain', una duna di sabbia bianca alta 180 metri e lunga oltre 3 km e 20 metri, e' detta anche duna di sabbia cantante a causa del suono prodotto dal contatto del vento con la sabbia. 
Da Austin a Eureka la Route 50 diventa ancora piu' solitaria e per diverse miglia si abbandonano le distese piatte per passare a tragitti che si inerpicano lungo montagne rocciose, almeno fino a Ely, un paesino che dagli inizi del 20mo secolo aveva avuto momenti di gloria grazie alla scoperta del rame. Ora le miniere sono state chiuse e quel che resta del passato e' il Nevada Northern Railway, con un giro a bordo di un treno storico che funziona ancora a carbone. Dopo Ely ci si lascia dietro anche la Route 50 e si va in direzione nord, verso Elko, dove oltre ai casino', c'e' il California Trail Interpretative Center. Qui viene raccontata la storia dei pionieri d'America, del loro viaggio verso la California alla ricerca dell'oro durante la Gold Rush. Sempre a Elko, nello spirito del Old Wild West, si può visitare il negozio di selle 'J.M. Capriola' dove le selle vengono ancora fatte a mano. Da Elko l'ultima tappa, dopo circa 480 km e' Reno, in fatto di casino' l'alternativa a Las Vegas. Se si vuole evitare il caos di Sin City, Reno e' l'ideale anche per famiglie e dove non manca un tocco italiano. L'Eldorado Resort Casino infatti e' stato fondato da una famiglia di origini italiane, i Carano, e all'interno vi e' il ristorante La Strada che mantiene viva la tradizione della cucina italiana nel nord Italiana con gli chef Ivano Centemeri, (esecutive chef per l'Eldorado) e Massimo Riggio. https://travelnevada.com.
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Viaggiare con un film: Tre uomini e una gamba road movie preferito

MILANO - Qual è il road movie della tua vita? Facile.it l’ha chiesto ad un panel di oltre 1.000 utenti che non hanno avuto dubbi nel rispondere: Tre uomini e una gamba. 
Il film del 1997 interpretato da Aldo, Giovanni, Giacomo e Marina Massironi ha sbaragliato gli altri concorrenti raccogliendo il 18,37% delle preferenze e staccando di diverse misure il secondo; Thelma & Louise (film del 1992 con Susan Sarandon, Geena Davis e Brad Pitt) pellicola che, nonostante abbia vinto Oscar, Golden Globe e ben due David di Donatello non va oltre l’11,35% dei voti. 
Terzo posto e medaglia di bronzo per un titolo molto più recente, Into the Wild - Nelle terre selvagge. Il film diretto nel 2007 da Sean Penn e interpretato, fra gli altri, da Kristen Stewart, William Hurt e Vince Vaughn ottiene il 9,72% delle preferenze soffiando il podio ad un classico del cinema italiano: Bianco, Rosso e Verdone; il film di e con Carlo Verdone, che fece ridere milioni di spettatori nel 1981 e che, grazie al duo creato fra l’attore e regista e l’indimenticabile Lella Fabrizi (Sora Lella), ha consegnato alla storia del cinema alcuni fra i momenti di maggiore ilarità, si ferma però all’8, 10%.
Il sondaggio di Facile.it ha messo in evidenza anche come i gusti e i film “di formazione” cambino a seconda del sesso e dell’età. Se si guarda al solo campione femminile la classifica incorona il film con Susan Sarandon e Geena Davis (forse anche per merito del giovanissimo Brad Pitt di quegli anni) e regala un terzo posto pari merito a Basilicata coast to coast (regia: Rocco Papaleo con Rocco Papaleo, Alessandro Gassman e Max Gazzè – 2010) e I diari della motocicletta - (regia di Walter Salles, con Gael Garcìa Bernal e Rodrigo de la Serna – 2004). Fra gli uomini Thelma & Louise cedono a Verdone il secondo posto sul podio. 
Nella fascia 18-25 anni, alle spalle del vincitore Tre uomini e una gamba si trova Paura e delirio a Las Vegas - (con Benicio del Toro, Johnny Depp, Tobey Maguire) pellicola evidentemente di grande impatto se si considera che, quando debuttò nelle sale (1998), chi oggi lo ha votato non era ancora nemmeno in prima elementare. 
Il film en travesti Priscilla la regina del deserto - (regia di Stephan Elliott, con Guy Pearce, Terence Stamp, Hugo Weaving – 1994) è secondo per i rispondenti di età compresa fra i 35 e 45 anni mentre nella fascia d’età successiva (45 – 60), a trionfare è il pluripremiato Rain Man - L'uomo della pioggia - (regia di Brian Levinson, con Dustin Hoffman, Tom Cruise e Valeria Golino – 1988).

Il cinema italiano torna protagonista nel campione degli over 60; per loro il road movie della vita è Il Sorpasso, di Dino Risi (1962, con Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant e Catherine Spaak). 
Già, ma…Easy Rider? Il road movie per eccellenza non conquista gli italiani intervistati da Facile.it e arriva appena decimo (5,45%), con buona pace di Hopper, Nicholson e Fonda.
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Un Bosco per Roma, omaggio green Apre Festival Paesaggio, tra profumi e colori di 120 alberi

(ANSA) - ROMA, 19 MAG - Folte chiome di olmi, ciliegi selvatici, querce, frassini, pioppi, e poi piccole radure di tappeto erboso, in un tripudio di colori e profumi della natura da assaporare camminando: è il "Bosco per Roma", una vera e propria foresta urbana composta di 120 grandi esemplari di alberi autoctoni, il primo biglietto da visita della VII edizione del Festival del Verde e del Paesaggio, in programma da oggi al 21 maggio all'Auditorium Parco della Musica di Roma.
    L'installazione, che inizia su viale de Coubertin e si snoda fino al cuore della Cavea, rappresenta un vero omaggio green alla città (si può accedere gratuitamente) e mette in relazione i simboli del paesaggio italiano (gli alberi) con le architetture concepite da Renzo Piano. Tanti i cittadini, tra cui molti ragazzi e bambini delle scuole, che già questa mattina sono venuti a curiosare al Festival per scoprire in una vera esperienza sensoriale piante rare e insolite, acquisire conoscenze sulla rosa (a cui è dedicata l'edizione del 2017), frequentare corsi.