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Scoperto uno stadio romano nei sotterranei di Aosta

AOSTA - Non solo un teatro e un anfiteatro, le terme e un foro, ma Aosta romana aveva anche un piccolo stadio, proporzionato alle dimensioni della città e dedicato alle attività sportive. L'ipotesi, formulata già negli anni Ottanta dagli archeologi della Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Valle d'Aosta, è stata rafforzata da successivi ritrovamenti nei sotterranei del museo archeologico e nell'antistante piazza Roncas, che è oggetto in questi mesi di un intervento di riqualificazione urbanistica.
    Quella che è rimasta per alcuni decenni una congettura è stata ora ufficializzata in una conferenza pubblica dall'archeologa Alessandra Armirotti. La struttura sportiva aveva una dimensioni di 75 per 35 metri, con spalti sui due lati e un'esedra, un piccolo emiciclo con la tribuna principale, nella parte Ovest.Un Circo Massimo in miniatura che risalirebbe alla seconda metà del primo secolo d.c., nel periodo in cui Augusta Pretoria, la Roma delle Alpi fondata nel 25 a.c in epoca augustea, si nobilitò attraverso un processo di 'monumentalizzazione' che portò alla costruzione di numerose infrastrutture per lo svago della popolazione urbana. (ANSA).

Le cipolle rosse una potente arma contro il cancro

Le cipolle rosse sono una potente arma anticancro. In particolare, rispetto agli altri tipi, sono le più efficaci nell'uccidere le cellule cancerogene del tumore al colon, oltre che di quello al seno. A evidenziarlo uno studio della University of Guelph, in Canada, pubblicato sulla rivista Food Research International.
   
La ricerca ha testato cinque diversi tipi di cipolle che crescevano in Ontario, una regione canadese, scoprendo che una varietà chiamata 'Ruby ring onion', che appunto è rossa, si è rivelata la più efficace contro il cancro. Merito di un alto contenuto di quercetina, un tipo di flavonoide che ha potere antiossidante, e di antociani (o antocianine), che danno il colore rosso e che arricchiscono l'azione antitumorale della quercetina stessa. "Abbiamo trovato che le cipolle sono eccezionali nell'uccidere le cellule tumorali - spiega uno dei ricercatori, Abdulmonem Murayyan. "Le cipolle - prosegue - attivano percorsi che incoraggiano le cellule tumorali a subire la morte cellulare. Promuovono un ambiente sfavorevole per le cellule tumorali e disturbano la comunicazione tra le stesse, cosa che ne inibisce la crescita". Lo studio è stato effettuato ponendo a diretto contatto le cellule tumorali del cancro al colon con l'estratto di quercetina di cinque tipi diversi di cipolle. E di recente gli studiosi hanno anche riscontato che le cipolle sono efficaci anche nel tumore al seno. Il prossimo passo saranno dei trial direttamente sull'uomo. I ricercatori sono anche a lavoro su un metodo di estrazione della quercetina libero da sostanze chimiche, che consenta di utilizzarne le proprietà nella nutraceutica e sotto forma di pillole.
   
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Un'alleanza per un Mediterraneo pulito

Proteggere il mare dall'inquinamento, non solo depurando le acque reflue domestiche e industriali ma anche governando la rete di raccolta di acque pluviali che, soprattutto con forti piogge o alluvioni, è aggredita da detriti e rifiuti. Sono gli obiettivi dell'alleanza fra la città di Marsiglia e il gruppo Suez che fanno della città francese un modello di riferimento per tutto il Mediterraneo. 

Gli oceani sono minacciati da un inquinamento senza precedenti e per l'80% i rifiuti arrivano da terra e dall'attività umana. Il Mediterraneo, con la sua superficie ridotta, è particolarmente vulnerabile a questa aggressione: si stimano infatti 500 tonnellate di plastiche e 250 miliardi di micro-plastiche. Le città costiere hanno quindi un ruolo fondamentale nel prevenire l'inquinamento marino.

L'area metropolitana di Marsiglia (Aix-Marseille Provence) - con i suoi 50 chilometri di litorale è il più grande parco balneare europeo - ha puntato molto sulla qualità del mare. La città di Marsiglia con le sue 21 spiagge e due milioni di bagnanti all'anno punta a diventare capitale euromediterranea all'avanguardia della tecnologia di servizi gienico sanitari. E ha un alleato, il gruppo industriale Suez, che da 30 anni con la controllata Seramm si occupa del Servizio d'igiene gestendo raccolta e trattamento delle acque reflue e piovane, contenendo il rischio di inondazioni durante forti piogge. Attività che assicurano un'alta qualità igienico sanitaria del mare. Ma Seramm ha abbracciato anche un'altra missione: rivitalizzare e arricchire la biodiversità di flora e fauna marina della baia Cortiou di Marsiglia e del Parco nazionale des Calanques. E i primi risultati si stanno vedendo. 

Per la depurazione delle acque reflue della rete di Marsiglia (1.947 chilometri, 86 milioni di metri cubi all'anno, una delle più importanti di Francia) in città dal 1987 è in servizio l'impianto di depurazione Géolide che attraverso una rete di tubature collegate ai fiumi Huveaune, Jarret e Aygalades serve 800.000 marsigliesi e 200.000 abitanti di 16 comuni vicini. Dapprima utilizzato per il trattamento fisico chimico e dal 2008 per quello biologico, l'impianto costato 230 milioni di euro e dal 2013 gestito da Seramm - come hanno spiegato il ceo Yves Fagherazzi e il direttore dell'impianto Bruno Triboulet in un incontro con i giornalisti - consente di elimare il 92% di sostanze inquinanti da cui vengono ricavati dei fanghi poi trattati in una struttura a circa 6 chilometri di distanza per essere trasformati e venduti a imprese locali per la produzione di energia. Ma nonostante sia una struttura altamente performante non è in grado di sopportare eventi pluviali eccezionali che capitano 50-60 giorni all'anno, e quindi di ridurre l'inquinamento di Marsiglia e del suo mare. 

Così nel 2014 Suez attraverso Seramm ha cominciato la costruzione del bacino di raccolta di acque reflue e pluviali Ganay, il più grande interrato in Europa, (a qualche centinaio di metri di distanza da Geolide) inaugurata con sei mesi di anticipo nel marzo 2017 che - dopo alcuni mesi di test - dal 2018 eviterà ogni anno lo sversamento in mare di un milione di metri cubi di acque reflue non trattate e di dimezzare i rifiuti nel parco nazionale des Calanques, ha spiegato Hervé Madiec, direttore Acqua di Suez per l'area mediterranea. A 30 metri di profondità - sotto lo stadio di calcio in erba sintetica in costruzione - 56 metri di diametro e collegato a un tunnel di 300 metri, questo enorme serbatoio ha una capacità di 50 000 metri cubi e può raccogliere due milioni di metri cubi per anno di acque reflue. Un'opera costata 54 milioni di euro. Obiettivo primario è gestire in tempo reale situazioni pluviali eccezionali. In caso di alluvione, l'acqua confluirà nel bacino Ganay per essere stoccata sino a 50mila metri cubi anzichè finire in mare. Dall'impianto Geolide si decide il ritmo e l'opportunità di svuotare il serbatoio Ganay cosa che, in caso la pioggia smetta, può avvenire in 24 ore. Insomma, un vero modello per le città del Mediterraneo. 

Dunque mare più pulito per le 21 spiagge marsigliesi. Che tuttavia vengono analizzate quotidianamente, ha spiegato la delegata comunale all'igiene, salute e sicurezza della città di Marsiglia Monique Daubet incontrando i giornalisti sulla spiaggia Bains des dames, attraverso controlli di biologia molecolare. Il campionamento viene fatto verso le 5 del mattino e dopo circa tre ore c'è già una risposta (anzichè le usuali 48 ore). I risultati, come le condizioni meteo, la temperaura dell'acqua e la forza e direzione del vento sono consultabili in tempo reale sullo smartphone con una app "Marseille Infos Plages" lanciata da Seramm, l'area metropolitana Aiz-Marseille-Provence e la città di Marsiglia. 

Il biologo nella direzione di ingegneria ambientale di Suez Acqua Eric Blin assicurato che "la vita marina è migliorata". Attraverso il progetto pilota Re-Cyst sono state reimpiantati manualmente in una quarantina di punti del Parco nazionale des Calanques ciuffi di alghe endemiche Cystoseira, che indicano il buono stato ecologico delle acque costiere poco profonde ma che scompare a causa delle attività umane, per stimolare la ripresa di flora e fauna marine.
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Al Whitney l'arte visionaria e poetica di Calder



NEW YORK -I mobiles di Alexander Calder tornano a muoversi: un gruppo di otto sculture motorizzate create dall'artista americano sono state incluse in "Hypermobility", una mostra aperta da oggi al 23 ottobre al Whitney Museum, dove sono azionate tre volte al giorno (sei durante il fine settimana), portando l'opera di Calder in una nuova dimensione per la prima volta in decenni. La mostra - ha spiegato il Whitney - vuole permettere un'esperienza in movimento delle sculture, cosi' come Calder, arrivato all'arte dall'ingegneria meccanica pur essendo figlio e nipote di artisti, le aveva originariamente intese. Influenzate in parte dal fascino esercitato sull'artista dalla danza, le sculture contengono una qualita' teatrale riflessa in movimenti idiosincratici e nella reazione provocata nello spettatore. Il musicista Jim O'Rourke ha creato una composizione originale che combina motivi jazz e contemporanei e accompagna la mostra. In parallelo alla Pace Gallery una piccola rassegna esplora il rapporto tra l'artista e il surrealista Miro'. "Un'opera di Calder - aveva scritto nel 1946 il filosofo Jean Paul Sartre - è come il mare ed egualmente affascinante: ricomincia sempre daccapo, e ogni volta è nuova". L'artista, morto a New York nel 1976, cominciò a creare negli anni Trenta le sue ormai classiche sculture di oggetti in equilibrio dalle capacità cinetiche e talora sonore: forme metalliche dipinte in colori solidi - rosso, giallo, blu e nero - che ruotano appese a fili metallici. Marcel Duchamp, in visita allo studio parigino dell'artista, le battezzo' 'mobiles', un gioco di parole in francese che evoca un oggetto in movimento, ma anche la forza dietro il movimento e perfino un intento criminale e certamente provocatorio. "Hypermobility" raccoglie 36 importanti esempi, molti mai esposti prima di ora, dell'opera di Calder, dalle prime astrazioni azionate a motore e ispirate da Piet Mondrian a meta' del periodo parigino ai gong che generano suoni, ai mobiles che pendono dal soffitto e si muovono gentilmente a ogni alito di vento. Quasi tutti i pezzi - 36 in tutto - vengono dalla Fondazione Calder: Sandy Rower, il nipote dell'artista che da 30 anni ne è a capo, è rimasto sorpreso a vedere per la prima volta in azione le sculture meccanizzate rimesse in funzione in occasione della mostra dopo esser state restaurate: "Avevo sempre saputo che mio nonno era un intrattenitore. E se questo non è entertainment che altro è? Non è scultura, non è pittura. E' una esperienza" 
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Vette d'artificio, fuochi e musica tra le cime Rassegna piromusicale “in alta quota” d’Italia, dal 28 luglio al 12 agosto in Piemonte


Si consolida il successo di Vette d'artificio, rassegna nata nel 2015 come unicum a livello nazionale e sempre più amata e seguita da un pubblico numeroso e fedelissimo. Sono infatti migliaia gli spettatori che raggiungono le località degli spettacoli, per vivere momenti emozionanti: musiche, fuochi e colori diventano un motivo in più per raggiungere le quote più alte alla scoperta di località montane dal fascino unico. Torna anche nell'estate 2017 l'unica rassegna piromusicale in alta quota mai proposta in Italia: un evento volto a valorizzare le località dell'alto Piemonte che hanno aderito anche quest'anno e inserite nel più ricco cartellone del Festival di fuochi d'artificio coordinato dal Distretto Turistico dei Laghi.
Tre conferme, per quanto concerne il calendario estivo, con Mottarone, Macugnaga e San Domenico, tre tappe che diventeranno palcoscenici naturali di spettacoli piromusicali poco impattanti e “attenti” all'ambiente, grazie all'esperienza di GFG Pyro, azienda organizzatrice della rassegna. Tra le novità di quest'anno, anche un'iniziativa speciale dedicata ai fotoamatori, che fin dalla prima edizione hanno seguito la rassegna e “inondato” i social ufficiali di Vette d'artificio con immagini spettacolari.
Anche per valorizzare un patrimonio di immagini davvero di qualità, dunque, l'organizzazione di Vette d'artificio, in collaborazione con i comitati promotori delle singole tappe, ha pensato di coinvolgere tutti coloro che seguono le serate armati di fotocamera. Basterà pubblicare sulla pagina Facebook ufficiale del festival (https://www.facebook.com/vettedartificio) - entro il giorno successivo allo spettacolo – una foto scattata durante lo show di Vette d'artificio. Le votazioni saranno il frutto di un mix tra i “mi piace” espressi dai fan della pagina e i giudizi espressi da una competente giuria di qualità composta dal fotografo ufficiale di Vette d'artificio, Giancarlo Parazzoli, da un rappresentante del comitato organizzatore e dallo staff di GFG Pyro.
Per chi si aggiudicherà il punteggio più alto in regalo una vacanza presso la località sede di spettacolo. E tra i tre vincitori verrà scelta dalla giuria la migliore fotografia di tutta la rassegna, il cui autore verrà premiato con un'attrezzatura fotografica professionale. Dal 28 luglio al 12 agosto, dunque, tre imperdibili show in tre meravigliose località delle Alpi piemontesi. La prima tappa coincide con la “montagna dei sette laghi”, così denominata per la spettacolare e impareggiabile vista che il Mottarone offre dalla sua vetta di 1491 metri. Una cornice naturale dal panorama suggestivo che abbraccia, appunto, sette laghi, tra cui i Laghi Maggiore, d'Orta e di Mergozzo, e offre una vista a 360° dalle Alpi Marittime al Monte Rosa.
Lo show coinciderà con l'inaugurazione dell'edizione 2017 di Vette d'artificio, venerdì 28 luglio. Il secondo appuntamento si terrà invece sabato 5 agosto a Macugnaga (Valle Anzasca): dal centro dell’antico borgo walser a quota 1.327 metri, il pubblico potrà assistere ad un emozionante show di fuochi, luci e musica letteralmente ai piedi dell’imponente parete est del Monte Rosa. Macugnaga è stata la culla delle popolazioni walser e una giornata in questo borgo, rimasto intatto nella sua struttura architettonica originaria, non può che lasciare senza fiato: arte, tradizioni, sapori autentici e una natura incontaminata proprio ai piedi della parete himalayana del Monte Rosa.
La chiusura della terza edizione di Vette d'artificio, sabato 12 agosto, è programmata anche quest'anno a San Domenico (Valle Divedro), ormai tra le più blasonate destinazioni dell’arco alpino per gli sport invernali, grazie ad un grandioso ammodernamento degli impianti sciistici, ma anche apprezzata meta estiva per la miriade di percorsi escursionistici disponibili. Questo sarà lo spettacolo più “alto” della rassegna: verrà infatti ospitato nella spettacolare conca alpina dell'Alpe Ciamporino, a circa 2.000 metri di altitudine, in uno scenario naturalistico mozzafiato.
Tutti gli spettacoli piromusicali realizzati dalla GFG Pyro inizieranno alle ore 22.30 e saranno anticipati da un ricco programma di eventi collaterali (in costante aggiornamento sul sito www.vettedartificio.it) a cura dei comitati promotori, per vivere in quota un'intera giornata o un fine settimana alla scoperta delle mille sfaccettature di queste località di montagna. Online su www.vettedartificio.it oppure sulla fanpage ufficiale https://www.facebook.com/vettedartificio tutti i dettagli e le informazioni aggiornate sulla terza edizione di Vette d’Artificio, l’unica rassegna piromusicale in alta quota d’Italia.
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Sulla via Francigena, ora anche in treno Accordo Trenitalia-Aevf. 50 mila pellegrini in Italia nel 2016


La Via Francigena a piedi, come i pellegrini mille anni fa, in bici, a cavallo. Ora anche in treno con sconto dedicato. E' il nuovo accordo fra Trenitalia e Associazione Europea delle Vie Francigene per una riduzione del 10% sul biglietto a pellegrini e turisti che utilizzino i treni Regionali per spostarsi lungo il tratto italiano del cammino, tra Valle d'Aosta e Roma, con ben 22 stazioni coinvolte.
''L'Enit punta molto su questo tipo di prodotti turistici che esaltano caratteristiche che ha solo l'Italia - racconta il direttore esecutivo Giovanni Bastianelli - La presenza diffusa sul territorio di tanta attrattività, dai beni culturali al paesaggio e il cibo'', ''passare per le strade dei borghi, brand apprezzato in tutto il mondo, sono tutte esperienze uniche e straordinarie'' di un modo più ''lento, ecologico e sostenibile'' di godere il nostro paese. ''La via Francigena - spiega il presidente dell'Aevf, Massimo Tedeschi - è un asse europeo di 1800 km, da Canterbury a Roma. Ora è in atto l'estensione in Puglia, fino a Santa Maria di Leuca. Nel 2016 si stima in Italia l'abbiamo percorsa in 50 mila. La maggior parte va a piedi, un quinto dei viaggiatori in bici, ma è sempre più apprezzato anche il treno''.
Dai sondaggi, poi, risulta un identikit molto interessante con viaggiatori ''generalmente di elevati livello di istruzione - prosegue Tedeschi - quindi curiosi di conoscere non solo l'Italia di Roma, Venezia e Firenze. Mediamente hanno una certa disponibilità di spesa. Circa la metà impegna una settimana, un quarto un weekend, Ma un altro quarto resta anche due-tre settimane: dato molto interessante per destagionalizzazione e sviluppo dei piccoli paesi. Promuovendo ora l'utilizzo del mezzo ferroviario offriamo un importante aiuto alle persone anziane o non allenate'', che possono così alternare tappe a piedi e altre in treno. La risposta è già positiva se in tre mesi dalla nascita dell'accordo, ''senza ancora una particolare pubblicità, sono state distribuite 4 mila credenziali numerate al costo di 5 euro, con 100 mila visitatori mensili sulle pagine web dedicate.
''L'accordo - aggiunge Orazio Iacono, direttore Divisione passeggeri Regionale di Trenitalia - è una delle iniziative per incentivare l'uso dei treni regionali nel tempo libero, per turismo e piacere. Con il progressivo rinnovo della flotta, 4 miliardi e mezzo per 500 nuovi esemplari, i nostri clienti hanno a disposizione treni sempre più moderni, confortevoli e ospitali''. Per il momento l'accordo riguarda solo il tratto italiano della Francigena fino a Roma, ma sarà esteso alla parte sud del percorso, quando sarà ultimato, e si pensa a collaborazioni internazionali per le tratte in Inghilterra, Francia e Svizzera. Info: www.viefrancigene.org
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