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Turismo / Alimentare: riscossa Sud, è l'industria che fattura di più

Sul caffè, gastronomia, olio, conserve e prodotti da forno è sorpasso dell'industria alimentare del Sud che cresce di più rispetto a quella del Centro-Nord. A mettere in luce la competitività della produzione agroalimentare da Roma in giù è uno studio presentato a Cibus Connect dall'Ismea, realizzato in collaborazione con Fiera di Parma e Federalimentare sulle 1.526 imprese del comparto alimentare con un fatturato superiore a 10 milioni di euro. Negli ultimi tre anni, sottolinea il report Ismea, il fatturato delle imprese meridionali (+5,4%) è cresciuto di più di quelle del Centro-Nord, ferme all'incremento del 4,4%, sebbene solo il 23% delle aziende medio-grandi si collochi al Sud dove prevalgono le Pmi. La maggiore accelerazione nel fatturato si registra inoltre nelle imprese giovani (+12%), quelle con meno di 25 anni di attività. "La competitività del sistema agroalimentare sembra trovare una solida casa al Sud - ha detto il direttore generale dell'Ismea Raffaele Borriello - dove la componente agricola è forte in termini di occupati (78%) mentre il comparto settentrionale traina invece investimenti ed export. Sono molteplici le ragioni del sorpasso del Sud, dove nel complesso di contano oltre 344mila imprese agricole e quasi 34mila dell'industria alimentare, pari al 18,5% del tessuto imprenditoriale del Sud. Qui operano la maggioranza dei comparti più dinamici come quello delle conserve vegetali, con buone performance a livello nazionale quali lattiero-caseario, vino, salumi e carni. In particolare hanno fatto registrare ottime performance le aziende del caffè, cioccolato, e confetteria (+14%), i prodotti da forno (+18%) e l'olio (+21%). Il made in Italy - ha sottolineato ancora il dg dell'Ismea - è una leva di competitività: il 55% di un campione di imprese intervistate prevede nella propria strategia di comunicazione la dicitura 100% italiano. Permangono tuttavia fattori limitanti come il minor grado di innovazione tecnologica e la forte dipendenza da fonti esterne di finanziamento che rende difficile l'accesso al credito per ulteriori investimenti''. L'innovazione, di tecnologia e di prodotto, è invece protagonista a Cibus Connect, manifestazione, organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare in collaborazione con Ice Agenzia: sono 500 i nuovi prodotti, 1000 i marchi, oltre gli 700 espositori alla due giorni di fiera internazionale dove sono attesi 10mila operatori commerciali di cui 3mila esteri. Il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio ha espresso qui soddisfazione per il recente rinnovo dello strumento fiscale Industria 4.0. "L'essenza di una fiera è rappresentata dalla presenza di nuovi prodotti e dal dinamismo dei buyer - ha concluso Gian Domenico Auricchio, Presidente di Fiere di Parma - e la formula smart di Cibus Connect, caratterizzata da due giornate espositive e stand semplificati, è sempre più apprezzata dalle aziende alimentari". (ANSA).

SCATTATA LA FOTO DEL SECOLO, PROVA DIRETTA DI UN BUCO NERO


ansa

MASSA DI 6 MILIARDI DI VOLTE IL SOLE. RIVOLUZIONE ITALIANA Per la prima volta è stato fotografato un buco nero, al centro della galassia M87 con la massa di sei miliardi e mezzo quella del nostro Sole, con la conseguenza che oggetti cosmici invisibili per definizione possono essere visti e studiati direttamente. 'Adesso possiamo finalmente osservarli', ha detto all'ANSA Luciano Rezzolla, direttore dell'INFN di Francoforte. Oggi si apre la 'prima pagina di un libro nel quale è possibile fare osservazioni sempre più accurate di questi oggetti, previsti un secolo fa da Albert Einstein', ha aggiunto. 

Mobilità pulita, più spostamenti a emissioni zero



A piedi, in bici, in bus elettrici o con treni urbani, gli italiani preferiscono - quando possibile - gli spostamenti a zero emissioni: ci si muove sempre più smart, connessi e multimodali. Milano da tempo applica politiche di sostenibilità e si piazza al primo posto fra i 104 capoluoghi esaminati con oltre il 52% dei trasferimenti "puliti". Lo indica Legambiente nel primo rapporto sulla mobilità a emissioni zero in Italia dal titolo 'Le città elettriche' realizzato con MotusE (associazione per la mobilità elettrica) e presentato a ExpoMove, la fiera sul settore a Firenze. 

A fronte di una persistente mobilità inquinata, congestionata e poco sostenibile, lo studio offre una prima mappatura sull'offerta di trasporti a zero emissioni evidenziando il calo quasi ovunque del tasso di motorizzazione (Milano in 20 anni ha perso 100mila auto) e, ad esempio, la crescita esponenziale delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici: da febbraio 2018 a gennaio 2019 i punti di ricarica per le bici in Italia sono passati da 1.885 a 2.684 (+40%), mentre quelli per le auto sono passati da 2.368 a 5.507 (+130%). Anche qui emerge un'Italia a due velocità: in Lombardia le colonnine per le auto elettriche sono più che raddoppiate (da 519 a 1.134), la Toscana si piazza al primo posto per le infrastrutture dedicate alle due ruote con 699 prese (sono 524 quelle per le auto) mentre Basilicata e Molise chiudono la classifica: la prima con 27 prese per auto e 7 per le due ruote, la seconda con 8 e 5. 

Lo studio di Legambiente riesce a stimare l'accessibilità da parte dei cittadini a servizi non inquinanti, come la quota degli spostamenti con il mezzo pubblico o con servizi di sharing mobility. A Milano l'accessibilità a trasporto pubblico (Tpl), sharing e bici raggiunge il 64% e gli spostamenti a zero emissioni (elettrici, bici, a piedi) rappresentano il 52%; passando al sud, Napoli ha una buona performance soprattutto negli spostamenti green al 50% e l'accessibilità al 34%. A Bologna l'offerta raggiunge il 40% e gli spostamenti a zero emissioni rappresentano il 39%; a Torino l'offerta è del 27% e gli spostamenti sono al 40%; a Genova il 39% dei trasferimenti è a zero emissioni (accessibilità 36%), a Firenze sono rispettivamente il 17% e il 26% e a Roma il 20% degli spostamenti è a zero emissioni e l'accessibilità è al 27%. 

La mobilità a emissioni zero, sottolinea Legambiente "è capace di ridurre lo smog e affrontare la sfida imposta dai cambiamenti climatici" e dunque "l'uscita dalla mobilità inquinante è già in atto, ma servono politiche nazionali e di sistema, a partire dall'abbandono delle fonti fossili". 

Legambiente ricorda che i piani del traffico delle città sono condizionati, per legge, ai piani di mobilità sostenibile (Pums) che sono di transizione alla mobilità a zero emissioni. Per il piano di Milano, ad esempio, "lo spazio pubblico è bene comune", non parcheggio di mezzi privati, quindi ad uso dei cittadini. (ANSA).

Tv: Salini, il Giro d'Italia unisce il Paese



Sessantasei anni fa, la Rai diede il via al suo racconto, mai da allora interrotto, del Giro d'Italia, con una diretta sperimentale della tappa di Milano. Per la 102/a edizione, che partirà con le sue 21 tappe l'11 maggio da Bologna e si concluderà il 2 giugno con la cronometro di Verona, saranno in prima fila Rai2 e Rai Sport Hd (che il 9 maggio proporrà anche la presentazione delle squadre) con tanti appuntamenti, che ogni giorno culmineranno nel Processo alla Tappa, e approfondimenti (come Viaggio nell'Italia del Giro condotto da Edoardo Camurri), per 170 ore di trasmissione (circa otto ore al giorno), ma anche i canali radio e il web, da Rai Play ai social. 

"La Rai e il Giro d'Italia fanno parte della memoria degli italiani. Il Giro d'Italia unisce il Paese, ne unisce i valori - dice l'ad della Rai Fabrizio Salini alla presentazione a Viale Mazzini del palinsesto del servizio pubblico per la corsa a tappe organizzata da Rcs Sport -. E' uno dei biglietti da visita per noi più prestigiosi per quanto riguarda lo sport. L'altro anno i risultati degli ascolti sono stati i migliori degli ultimi dieci anni. Quest'anno sicuramente miglioreremo il dato, è una sfida che abbiamo accettato e porteremo avanti. Nell'impegno del racconto del Giro, tra tv, radio e web (anche con contenuti esclusivi, ndr), la Rai si dimostra sempre più media company". 

Nei 3518,5 chilometri del tracciato ci saranno, fra gli altri, anche l'arrivo della settima tappa a L'Aquila, come simbolo di rinascita a 10 anni dal terremoto; quello della seconda tappa a Fucecchio, luogo natale di Indro Montanelli, di cui ricorrono i 110 anni dalla nascita e la terza tappa partirà da Vinci, in omaggio al 500/o anniversario dalla morte di Leonardo. 

La Rai racconterà il Giro grazie al rinnovo dell'accordo con Rcs per la trasmissione del suo pacchetto ciclismo di cui il Giro è la punta di diamante. "Ascoltando Salini che dice meraviglie del Giro mi chiedo perché la Rai allora lo abbia pagato così poco - scherza, Urbano Cairo presidente di Cairo Communication (proprietaria di La7) e presidente e ad di Rcs - La trattativa è stata complessa, ma sono contento di aver rinnovato la partnership con Rai che dura da 66 anni, perché il Giro è un grande spettacolo nazionale e popolare, una grande sfilata di popolo lungo tutte le tappe. Oltretutto siamo trasmessi in 198 Paesi, quindi il Giro d'Italia viene visto globalmente da circa 900 milioni di persone". Questa "è una corsa straordinaria, che regala tanti ricordi a tutti - sottolinea -. Sono felice anche di aver rinnovato l'accordo ora che c'è Salini, con cui ho condiviso un percorso a La7, e che ora ha spiccato il volo in Rai". 

Per il Giro d'Italia "la Rai non staccherà mai la spina - spiega Auro Bulbarelli, direttore di Rai Sport -. Inizieremo mezz'ora prima del via alle tappe e continueremo fino al Processo alla tappa che quest'anno sarà condotto da Marco Franzelli" e in cui "dedicheremo anche uno spazio a Fausto Coppi a 100 anni dalla nascita". La telecronaca della fase finale di ogni tappa sarà affidata a Andrea De Luca e Alessandro Petacchi, "con la novità come terza voce dello scrittore Fabio Genovesi e il fondamentale apporto dei cronisti in moto, Francesco Pancani e Marco Saligari, il 'commissario', come lo chiamavano (RPT chiamavano) tutti quando correva". (ANSA).

Riscoperte. Le mille peripezie del Pellegrino inglese

Una scena del film “The Pilgrim’s Progress”, tratto dal capolavoro “Il pellegrino cristiano” di John Bunyan
Da Avvenire

Prima di diventare la testata di una rivista e prima ancora di prestare il titolo al più famoso tra i romanzi di W.M. Thackeray, Vanity Fair – ossia “la Fiera delle Vanità” – è stato un posto molto poco raccomandabile, regno equivoco di bari e giocolieri, scimmie e buffoni, furfanti e canaglie d’ogni tipo. Qui Cristiano viene imprigionato con l’accusa di non voler comprare la mercanzia del luogo e qui Fedele subisce il martirio per aver mancato di rispetto a Belzebù, che della Fiera è il Principe incontrastato. Le maiuscole e l’assenza di articoli non sono casuali. Christian è nome proprio, così come Faithful, e per il resto è l’allegoria che domina, immediata e subito convincente. L’assoluta semplicità dello stile, unita a un indiscutibile realismo, è uno degli elementi che meglio spiegano la straordinaria fortuna di cui ha goduto nei secoli The Pilgrim’s Progress, di volta in volta tradotto in italiano come il “Viaggio” o il “Cammino” di quel “Pellegrino” che è appunto Cristiano e che, in fondo, siamo tutti noi. Pubblicato inizialmente nel 1678 e completato della seconda parte nel 1684, è il capolavoro riconosciuto di John Bunyan, scrittore dalle origini modestissime (il padre esercitava il mestiere di calderaio) e testimone delle vicissitudini religiose che segnano l’Inghilterra del XVII secolo.
Nato nel 1628 a Elstow, un piccolo villaggio del Bedfordshire, Bunyan è un giovane irrequieto e fantasioso, che serve per qualche anno nell’esercito e poi affronta, poco più che ventenne, una profonda crisi spirituale.Aderisce al movimento battista e intraprende con successo l’attività di predicatore fino a quando, nel 1660, viene arrestato per le sue convinzioni di “non conformista”. Siamo alla vigilia dell’Atto di Uniformità, che due anni più tardi sancisce la restaurazione operata da re Carlo II: in sostanza, le diverse confessioni protestanti (che avevano prosperato durante la cosiddetta Rivoluzione puritana guidata nel decennio precedente da Oliver Cromwell) devono ora adeguarsi ai riti e alla formule della Chiesa anglicana. Chi si rifiuta, insistendo nelle pratiche di una qualche 'conventicola', finisce in carcere. È la sorte di Cristiano alla Fiera della Vanità e in diverse altre tappe della sua travagliata epopea. Ed è la sorte dello stesso Bunyan, che viene rimesso in libertà solo nel 1672 e nuovamente imprigionato in seguito, sia pure per periodi più brevi. Al momento della morte, nel 1688, non possiede più nulla: per evitare ritorsioni contro la famiglia, i suoi averi sono stati da tempo intestati alla moglie.
The Piligrim’s Progress si presta a molte interpretazioni. Lo si può leggere come l’ultima grande allegoria medievale e come il primo romanzo composto in lingua inglese, come un’opera di devozione e come un formidabile racconto di avventure. Senza dubbio, è un libro sulla persecuzione ed è proprio in questa prospettiva che Revelation Media (una casa di produzione che fa riferimento al mondo delle congregazioni evangeliche statunitensi) si appresta a lanciarne la nuova versione cinematografica, realizzata con la tecnica dell’animazione digitale. Negli Usa il debutto è previsto per Pasqua e negli stessi giorni il film dovrebbe essere trasmesso anche da una rete televisiva che copre il territorio iraniano. Dalle immagini disponibili in rete (www.pilgrims.movie) il risultato non è privo di vivacità, anche se rimane evidente l’intento didascalico. Il pubblico d’elezione è rappresentato non solo dalle famiglie, ma anche dai missionari che vivono in contesti nei quali il cristianesimo è minoritario o addirittura perseguitato.
Non è la prima volta che The Pilgrim’s Progress arriva sullo schermo. Già nel 1912, per esempio, si registrano due pellicole mute ispirate all’opera di Bunyan, una delle quali girata in Italia. Circostanza abbastanza singolare, se si considera che nel nostro Paese il libro resta ancora oggi poco conosciuto, nonostante una certa abbondanza di traduzioni: alla classica versione ottocentesca di Stanislaso Bianciardi hanno fatto seguito quella parziale di Adriana Schmidt Perrone per Gribaudi nel 1985 e, più di recente, quella curata da Pietro Federico e Marta Coghetto per Raffaelli. Non sono mancati altri esperimenti di cinema d’animazione (il più apprezzato porta la firma dell’autore di videogame Scott Cawthon) e può suscitare una certa sorpresa scoprire che nel 1978 il debutto cinematografico di Liam Neeson, il futuro protagonista di Schindler’s List, fu proprio nel ruolo di Cristiano. Si trattava, anche allora, di un film rivolto in prima istanza a un pubblico confessionale, ma questo non deve far credere che l’influenza di Bunyan sia circoscritta all’ambito strettamente religioso.
La storia di Cristiano, che lascia le terre della Distruzione per trovare la salvezza nella Città Celeste, è stata illustrata da William Blake e messa in parodia da William Hogarth (dalle sue tavole su The Rake’s Progress,“La carriera del libertino”, dipende l’omonima opera musicata da Igor Stravinskij su libretto di W.H. Auden e Chester Kallman), riaffiora nel rock e si presta alla graphic novel, agisce in Furore di Steinbeck ed è esplicitamente richiamata da C.S. Lewis per il suo esordio narrativo del 1933, The Pilgrims’ Regress, divenuto in Italia Le due vie del pellegrino. Più ancora della citazione puntuale, a contare è spesso la struttura complessiva, che coincide con il resoconto di un viaggio pieno di pericoli, prove da superare, fughe e battaglie, alleanze e tradimenti. Sì, come nel Signore degli Anelli di Tolkien, che non per niente fu amico del già ricordato Lewis. E dire che, volendo, sarebbe tutto così facile: la strada è diritta, la mappa disegnata con chiarezza, Cristiano non può sbagliare. Si lascia tentare dalle scorciatoie, invece, presta ascolto ai cattivi consiglieri, rischia di confondere la lettera con lo spirito. Ma forse è proprio per questo che, da più di trecento anni, risulta tanto facile riconoscersi in lui.

Il restauro. L'affresco di Caravaggio salvato da un antibiotico

da Avvenire
Il tramezzo della chiesa di San Bernardino a Caravaggio, dipinto da Fermo Stella nel 1531

Solo un potente antibiotico ha potuto "guarire" il grandioso affresco di Fermo Stella nella chiesa di San Bernardino a Caravaggio, piccolo gioiello della pittura lombarda del Cinquecento in Lombardia. Il dipinto del tramezzo (una parte che separa la navata della chiesa dal coro), realizzato nel 1531 dal pittore caravaggino allievo di Gaudenzio Ferrari, era infatti allo stato di "malato terminale" a causa di un lunga incuria: per decenni il tetto della chiesa era sfondato e le infiltrazioni avevano danneggiato gravemente l'affresco, la cui superficie raggiunge gli 80 metri quadrati.
Sugli elementi strutturali (pareti, facciata e tetto) si era intervenuto nel 2014, ma l'immagine - al cui centro campeggia una grande Crocifissione - era in condizioni ormai di quasi illeggibilità. Una situazione a cui ha provveduto a risolvere in sei mesi di lavoro la GIuseppine Suardi: «Siamo intervenuti prima che l’umidità annientasse questo capolavoro - ha spiegato la restauratrice al Giornale dell'Arte - L’acqua aveva solcato e alterato il Cristo crocifisso al centro della scena e il cattivo ladrone sfigurandone i volti con cadute della pellicola pittorica. Sulle zone più sofferenti sono state necessarie operazioni di fissaggio della pellicola pittorica, consolidamento dell’intonachino, rimozione delle patine di sali». Per rimuovere le muffe è stato usato un trattamento biocida, una sorta di antibiotico, che ha disinfettato l'opera» dalle colonie fungine.
Dopo il restauro del Ciclo della Passione, reso possibile grazie al ricorso dell'ArtBonus, con cui sono stati raccolti 258mila euro, la chiesa è stato riaperta al pubblico nelle scorse settimane. Altri lavori per 300mila euro sono in corso nelle cappelle. Altri interventi sono inoltre condotti nel convento del complesso di San Bernardino dove si aspettano sorprese dalla pulitura di alcune pareti reintonacate più volte nei secoli.

Per la Settimana Santa 2019 due appuntamenti musicali al sacro Monte Calvario di Domodossola

Per la Settimana Santa 2019 la Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario, in collaborazione con l’Istituto della Carità - PP. Rosminiani e la Parrocchia di Calice, propone due appuntamenti musicali.

  
Il primo si terrà la Domenica delle Palme, il 14 aprile , con inizio alle ore 18.00, presso il Santuario del SS. Crocifisso al S. M. Calvario: è  il tradizionale Concerto per il tempo di Passione che la Schola Gregoriana del Sacro Monte Calvario, diretta da Pietro Mencarelli, e il gruppo vocale Il Convivio Rinascimentale, coordinato da Manfred Nesti, offriranno, proponendo quale tema centrale la celebrazione della solennità della S. Croce e la festa di S. Benedetto. 
 
Il secondo appuntamento, di fede ed arte, sarà la solenne Via Crucis che la sera del Venerdì Santo 19 aprile, con inizio alle ore 20.30, si snoderà partendo dalla Prima Stazione, in via Mattarella, sino alla sommità dal Sacro Monte, al termine della quale la Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario, con la soprano Federica Napoletani e con la direzione di Manfred Nesti, eseguirà, le Sette Ultime Parole di Cristo sulla Croce, nell’intonazione composta da Adriano Alberti Giani, per soprano solo, coro a quattro voci miste, archi, due flauti e organo, e dello Stabat Mater in sol minore op. 138 per coro, archi e organo, di Joseph Gabriel Rheinberger (1837-1901).
   
L’attività della Cappella Musicale è resa possibile grazie alla sensibilità dell’Istituto della Carità – PP. Rosminiani, della Parrocchia di Calice, della Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte Calvario, con il sostegno prezioso della Fondazione CRT e il patrocinio della Città di Domodossola.

Viaggi in coppia ed esperienze wellness, chi sono e cosa cercano gli italiani nel weekend



I fine settimana sono diventati sempre più spesso l’occasione per una fuga romantica, una breve vacanza in famiglia o con gli amici, con cui regalarsi momenti di relax e una pausa dal quotidiano. Anche in periodi lontani dalle ferie, infatti, sono sempre più numerosi gli italiani che approfittano di un giorno festivo per staccare la spina e trascorrere un paio di giorni fuori porta.
Nell’88% dei casi, i turisti del fine settimana viaggiano in coppia e nel 45% dei casi hanno tra i 30 e i 40 anni, mentre i giovani tra i 25 e i 30 e le persone tra i 40 e 45 anni rappresentano il 15% ciascuno. È il quadro che emerge da un’indagine condotta da Weekendesk.it, portale leader nei fine settimana tematici, su 40.000 turisti che hanno prenotato un soggiorno breve nell’arco di dodici mesi. Dall’analisi appare evidente come il desiderio di ritagliare tempo per sé stessi e per il proprio benessere sia il principale stimolo alla ricerca di un weekend romantico o un soggiorno all’insegna del wellness, che risultano essere i pacchetti più cercati sul portale rispettivamente nel 18% e 26% dei casi.
Per quanto riguarda il tipo di fine settimana che viene effettivamente scelto, il più acquistato si conferma quello dedicato al benessere (25,5%), ossia un soggiorno comprendente un’esperienza alle terme o comunque la possibilità di trascorrere alcune ore in un’area wellness, mentre il secondo posto va ai weekend a tema gastronomico (9,5%), dove è prevista almeno una cena gourmet o comunque l’opportunità di coccolarsi con i piaceri della cucina locale. Da segnalare che nell’1,2% dei casi il pacchetto acquistato comprende anche l’ingresso in un parco divertimento, a una mostra o eventi di vario tipo, che spesso diventano il pretesto per concedersi una breve vacanza.
Relativamente alla regione di provenienza dei ‘weekender italiani’, la medaglia d’oro va al Lazio (21,8%), seguita dalla Lombardia (15,3%), dalla Toscana (7,6%) e a breve distanza dall’Emilia Romagna (7,4%), mentre al quinto posto si attesta la Campania (6,4%), la prima tra le regioni del Sud.
Per limitare le ore necessarie al viaggio e godersi più tempo possibile nella destinazione scelta, gli italiani scelgono poi di non allontanarsi troppo da casa optando per una meta che dista in media 95 km dalla propria città. Per quanto concerne la durata del soggiorno, è di una sola notte nel 60% dei casi e di due notti nel 24%, con arrivo prevalentemente al Sabato (37%).
A livello di budget, i turisti del fine settimana spendono in media 171 euro per il soggiorno e un’attività, come, ad esempio, una degustazione, un ingresso a un museo o alle terme, il giro turistico di una città o altro. La preferenza di acquistare un pacchetto che includa già un’attività extra è spesso motivata dal desiderio di rendere il proprio weekend unico e allo stesso tempo di non doversi preoccupare di nulla una volta giunti a destinazione.
Altra tendenza in crescita è quella di preferire i soggiorni cancellabili gratuitamente fino a pochi giorni dalla partenza, in modo da non dover sostenere costi in caso si preferisca rinunciare al viaggio per condizioni meteo avverse o contrattempi di altro tipo, sebbene l’effettivo tasso di cancellazione dei fine settimana prenotati tramite weekendesk.it sia appena dell’8%, un fatto sicuramente legato anche al breve anticipo con cui vengono spesso prenotati i weekend fuori porta
travelnonstop - segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone . Turismo Culturale

Pure il vino è 4.0 Il digitale dalle vigne alla tavola

IL vino italiano continua a conquistare i mercati internazionali e si fa, con misura, sempre più «tecnologico». Grandi etichette cariche di glorie, accanto a dignitosi vini da tavola che insieme danno vita a qualcosa che vale (solo parlando di esportazioni), circa 6,2 miliardi di euro. Quello del vino è certamente un settore che corre, e che riesce a collezionare margini in crescita del 6% circa nell'ultimo quinquennio. Senza parlare dell'occupazione, visto che ad oggi, in Italia, gli addetti arrivano a circa un milione e 300mila. Qualità e concorrenza, dunque, che in questi giorni al Vinitaly di Verona (da sempre punto d'incontro di vecchie e nuove tendenze di settore), si traducono anche in un'attenzione particolare alle nuove tecnologie che fanno riferimento al paradigma di Impresa 4.0. App, quindi, ma non solo per cercare l'etichetta migliore. La digitalizzazione del vino passa anche per strade diverse. In Francia, per esempio, nella regione di Bordeaux le tecniche digitali sono usate per la mappatura del vigore vegetativo ed hanno consentito di risparmiare dal 10 al 30% sui costi per la fertilizzazione; mentre in California droni e mappature satellitari vengono adoperate per monitorare lo stato di salute dei terreni di produzione. E anche in Italia le cose non vanno molto diversamente. Proprio a Verona è stato promosso il progetto PV-Sensing dotato di sensori di nuova concezione che riesce a tenere sotto controllo i parametri agronomici del suolo, della superficie delle foglie, dell'umidità e della rugiada a cui è esposta la pianta. Dati che, grazie ad un modello previsionale, consentono di ottimizzare i trattamenti fitosanitari del vigneto. Poi ci sono anche nella vitivinicoltura le start up come Wineta che puntano ad influenzare gli acquisti grazie ad un algoritmo in grado di raccomandare il vino in linea con propri gusti personali; oppure quelle che gestiscono la vendita come Goot, che consente di accedere a tutti i vini disponibili nelle enoteche di zona e di riceverli in un'ora. Altre, come 10-wine, propongono nuovi modelli di consumo, in questo caso mutuato dal settore del caffè: ricariche monodose per un consumo casalingo di qualità e variegato, un bicchiere di vino come la tazzina del caffè. Supertecnologie, dunque, anche per il vino che, tuttavia, deve continuare a tener d'occhio il suo radicamento sul territorio per vincere ancora nel mondo.
avvenire

Enit Giappone la promozione all'aeroporto di Haneda e Italia protagonista a Kagoshima



Enit e la promozione all'aeroporto di Haneda
ENIT promuove l'Italia all'aeroporto di Haneda, La sede ENIT di Tokyo ha partecipato con uno stand alla fiera del turismo B2C “Motto! Kaigai he" presso il terminal dei voli internazionali dell’aeroporto di Haneda dal 22 al 24 marzo 2019. L’evento organizzato da Tiat (Tokyo International Air Terminal Corporation) in collaborazione con Japan Tourism Agency e Jata (Japan Association of Travel Agents)  promuove i viaggi outbound dall’aeroporto di Haneda.

L'Italia protagonista a Kagoshima 
Il 20 marzo ENIT ha organizzato un seminario a Kagoshima in collaborazione con il filiale di Hankyu Travel International, una delle maggiori agenzie di viaggio con sede centrale ad Osaka rivolta soprattutto al target golden age. Obiettivo: la creazione dei pacchetti turistici speciali utilizzando il volo diretto di JAL (Japan Air Line) dagli aeroporti locali di 8 città da nord a sud del Giappone: Sapporo (Hokkaido), Sendai, Niigata, Nagoya, Osaka, Fukuoka, Miyazaki e Kagoshima. 

ENIT PROMUOVE L´ITALIA COME DESTINAZIONE MICE IN SPAGNA


ENIT è stata invitata dal Gruppo Evento Plus, azienda leader del settore MICE in Spagna, a prendere parte con un proprio spazio espositivo al workshop MICE “Meeting & Incentive Summit” svoltosi il 20 Marzo a Madrid. E' stata un'occasione per promuovere la destinazione Italia incontrando oltre 40 buyer spagnoli, rappresentanti delle principali incentive house, delle agenzie eventi e corporate che hanno confermato il grande interesse per il nostro Paese. La presenza di ENIT si inserisce nella più ampia iniziativa che vedrà l’Italia consegnare il prestigioso Award 2019 del Gruppo Evento Plus nella categoria Destinazione Internazionale per il settore MICE nel mese di luglio. Per maggiori info scrivere a info.mice@enit.it e madrid@enit.it
fonte: Enit - segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone Turismo Culturale

ENIT IN USA



Evento Borghi Italia Network
ENIT NY in collaborazione di Borghi Italia Network e Tourinvest ha promosso gli itinerari legati ai borghi più belli d'Italia. Presenti circa 60 agenti membri di ASTA incluso il presidente di ASTA New York Chapter Ralph Vasami. ENIT sostiene l'importanza delle esperienze legate a destinazioni emergenti e off the beaten path.

L’Emilia Romagna a Philadelphia in previsione del nuovo volo no stop Philadelphia-Bologna
Si è svolta il 25 Marzo a Philadephia una conference per promuovere l’offerta turistica di Bologna e dell’Emilia Romagna ed il nuovo volo di American Airlines, che dal 6 giugno collegherà no-stop Philadelphia e Bologna. ENIT-New York ha collaborato con la Regione selezionando i rappresentanti della stampa e dei social da coinvolgere. Sono 365mila i passeggeri provenienti dagli USA atterrati nel 2018 all’aeroporto di Bologna. Un dato incoraggiante, destinato a crescere anche in vista del nuovo collegamento.

 
Enit alla Smu
ENIT ha partecipato alla Fiera Congressuale “SMU International” presentando l’offerta turistica Italiana del settore MICE a New York il 24 marzo. Si tratta di una delle fiere più prestigiose organizzata da North Star International, associazione a cui fanno capo professionisti congressuali della domanda e dell’offerta. ENIT ha presentato le iniziative in programma per facilitare ed incrementare il business nel settore, sottolineando ai pianificatori dell’offerta congressuale  come food & wine incentivi anche leisure e bleisure.

fonte: Enit - segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone Turismo Culturale