McCurry, la passione per la lettura nei suoi scatti A Palazzo Madama di Torino, testi e sezione sui suoi libri

STEVE McCURRY. LEGGERE © ANSA

TORINO - Una mostra dedicata all'amore per la lettura, attraverso lo sguardo del grande fotografo Steve McCurry. Oltre 70 immagini accompagnate da un'antologia di scritti dedicati alla lettura, scelti da Roberto Cotroneo, giornalista e scrittore, in una città, Torino, che anche grazie al Salone del Libro, può essere considerata la 'capitale italiana della lettura'. 'Steve McCurry. Leggere', curata da Biba Giacchetti, apre al pubblico il 9 marzo fino al primo luglio, in un ambiente suggestivo, la Corte Medievale di Palazzo Madama. Sono gli scatti realizzati in oltre quarant'anni di carriera che lo stesso McCurry ha riunito in un volume, pubblicato come omaggio al grande fotografo ungherese André Kertesz.
Le fotografie - alcune inedite - ritraggono persone di tutto il mondo, assorte nell'atto intimo e universale del leggere, nei contesti più vari: i luoghi di preghiera in Turchia, i mercati. Persone che leggono circondate da animali o da macchine, altre rilassate sui marciapiedi. Dall'Italia all'India, dall'Afghanistan all'Africa, dagli Stati Uniti a Cuba. Completa la mostra la sezione 'Leggere McCurry', dedicata ai libri pubblicati dal 1985 con le sue foto: ne sono esposti 15, alcuni ormai introvabili. "Il soggetto della mostra non è tanto il libro, ma la persona intenta alla lettura, colta dall'obiettivo in contesti spesso di povertà ed emarginazione, dove l'ultima cosa a cui pensare sembrerebbe essere l'interesse per un libro", spiega Guido Curto, direttore di Palazzo Madama.
"Ogni scatto - sottolinea Maurizio Cibrario, presidente della Fondazione Torino Musei - è un'autentica perla. Ci sembrava giusto che Palazzo Madama facesse qualcosa per celebrare il Salone del Libro che sembrava perso ed è stato ritrovato". "Una mostra diversa, da leggere. L'autore ci invita a osservare, quasi silenziosamente, quanto accade in un universo traslato, in cui le persone abbandonano la loro realtà, anche drammatica, per essere totalmente assorbite da altro", spiega Biba Giacchetti. "McCurry - aggiunge Cotroneo - è capace di farci leggere per un attimo lo stesso libro dei suoi soggetti, di lasciarci con loro per un attimo, quello che basta a riempirci di storie e di passioni. Quello che ho fatto, da parte mia, è stato mettere insieme il perché la lettura sia sempre e comunque qualcosa di irrinunciabile e di prezioso per le nostre vite. per tutte le vite, anche le più povere e le più lontane da noi". "Una mostra molto importante, un'occasione per guardare, leggere e imparare ad ascoltare", conclude l'assessore comunale alla Cultura, Francesca Leon.
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Il vino italiano cresce negli Usa


da Avvenire
È stato un ottimo 2018 quello del vino italiano negli Usa. Un risultato importante, soprattutto pensando ai venti di crisi e di guerre commerciali che hanno caratterizzato lo scorso anno. A fornire i numeri più aggiornati è stato il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, con una serie di statistiche che sono state poi analizzate dall'Ice, l'Agenzia per la promozione all'estero e l'interazionalizzazione delle imprese italiane. E si tratta di ottimi numeri. A conti fatti, per le esportazioni italiane il 2018 è stato un anno che gli esperti definiscono "decisamente positivo" per tutti gli indicatori: aumento in valore del 6,8% (il più alto degli ultimi cinque anni), incremento delle quantità dello 1,2%, rafforzamento della quota di mercato, che sale al 32% rispetto al 31,4% del 2017, e crescita dei prezzi medi che raggiungono 5,9 dollari al litro, contro i 5,6 dollari al litro dell'anno precedente (+5,4%). In valori assoluti le vendite di vini italiani oltre oceano hanno superato quota 1,9 miliardi di dollari e i 3,4 milioni di ettolitri. Guardando oltre il dato generale, poi, pare che sia stati i vini bianchi ad essere "la componente più importante delle nostre vendite negli Usa (oltre un terzo del totale)", ma bene sono andati lo scoro anno anchei vini rossi e soprattutto gli spumanti e i vini frizzanti che rappresentano oltre il 22% del nostro export verso gli Stati Uniti, con circa 440 milioni di dollari. Per quanto riguarda i vini rossi, poi, l'Italia è il primo fornitore del mercato nordamericano con una quota di mercato del 32,5% (in crescita rispetto al 31,6% del 2017), tallonata però dalla Francia con il 30,7%.
Proprio la gara con i nostri cugini francesi caratterizza comunque sempre la situazione del mercato statunitense. In termini generali, ha spiegato l'Ice in una nota rilanciata dall'agenzia specializzata winenews.it, «la Francia è il primo fornitore in valore (grazie in particolare al recente boom dei vini rosati), con crescita sia dei valori (+12,7%) che delle quantità (6,5%)». E non basta, perché buone prestazioni sono state ottenute anche da Nuova Zelanda (in terza posizione) e dalla Spagna; mentre in gran crisi sono concorrenti come Australia, Argentina, Cile e Germania. Lo scorso febbraio è iniziato da Los Angeles il tour promozionale americano che l'Ice, assieme a Via-Vinitaly International Agency, organizza per il vino italiano. La prossima tappa sarà a giugno, a New York.
Testa a testa, dunque, fra Italia e Francia. Ma rimane comunque il dato di fondo: quello degli Stati Uniti è uno dei nostri principali mercati, ma occorre combattere per tenere le posizioni. Oltrepassare quota due miliardi di dollari di etichette vendute oltre Atlantico nel 2019, potrebbe essere un ottimo risultato. Ed è tutto sommato a portata di mano.

Via libera alla cabinovia. "Alpine Crossing", da Zermatt a Cervinia

"Alpine Crossing", da Zermatt a Cervinia

da Avvenire
Il sogno diverrà realtà. Anzi, la cabinovia dei sogni! Perché dopo un periodo interlocutorio di discussioni, dovute principalmente all'opposizione della Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio, si è giunti all'intesa. L'accordo porterà alla realizzazione dell'Alpine Crossing tra Cervinia e Zermatt, permettendo un collegamento transfrontaliero tra l'Italia e la Svizzera via cabinovia salendo sul Piccolo Cervino a sfiorare i 4mila metri.

Innovazione e sostenibilità per il turismo

Se la tratta dalla perla svizzera alla vetta del Piccolo Cervino era stata inaugurata l'autunno scorso, restava da dare il via libera alla parte che congiunge la cima alla perla della Valle d'Aosta. Alla fine ecco l'intesa. Così lafunivia trifune realizzata dall'altoatesina Leitner ropeways potrà permettere un viaggio mozzafiato, per un turismo di qualità, un'esperienza della montagna e della natura di alto livello ed il rispetto della natura. Il lavori di costruzione della nuova funivia trifune tra Testa Grigia e Matterhorn glacier paradise (il Piccolo Cervino) - che collegheranno Cervinia con Zermatt per tutti i dodici mesi dell'anno e stabilendo il record del più alto collegamento transalpino - inizieranno subito. E la messa in servizio dell'Alpine Crossing è scalettata per il 2021. Il sogno si avvicina a diventare reale e le splendide cabine realizzate in Alto Adige - alcune impreziosite dai cristalli di Swarovski - luccicheranno tra il Canton Vallese e la Valle D'Aosta.

Viaggiare, tra un altrove e un ritorno: per amare


Con il titolo Odissei senza Nòstos, Gabrio Vitali ha raccolto nove saggi recenti, sottraendoli alla labilità delle originarie conferenze o all'occasionalità di interventi convegnistici (Moretti & Vitali, Bergamo 2018, pp. 240, euro 15,00). Ne viene una sorta di “autobiografia culturale”, nella quale confluiscono le esperienze educative dell'autore (Vitali è il professore di lettere che tutti avremmo voluto avere) e le sue competenze di critico e di scrittore. Filo conduttore è il tema del viaggio, in duplice versione: il nòstos è il viaggio che cerca il ritorno, mentre l'exodos è il viaggio che cerca un altrove. Archetipo del nòstos è il peregrinare di Odisseo-Ulisse per tornare alla sua Itaca dove una Penelope lo attende, ben diverso dall'uomo contemporaneo, intenso viaggiatore spaziale e culturale privo però di una meta che dia senso al suo stesso viaggiare. Il rischio che oggi corriamo è, appunto, di essere Odissei senza nòstos. Ma il libro è anche un'appassionata riflessione sulla funzione “civile” della letteratura, in particolare della poesia. Emblematico il titolo della prefazione di Mauro Ceruti “Insegnare la vita con la letteratura”, in simmetria con il primo capitolo, “Insegnare la lingua con la letteratura”. «Il problema della letteratura», scrive Vitali, «è oggi un problema di civiltà. E il problema dell'insegnamento della letteratura è, pertanto, un problema di pedagogia civile». Perché «la letteratura è uno di quei “denominatori comuni” dell'esperienza umana che stabiliscono appartenenze condivise e identità comuni». E ancora: «La lettura o l'ascolto di un'opera poetica ci libera dalle situazioni di infelicità e di insufficienza esistenziale, aiutandoci a pensare in un altro modo il mondo, che è poi il presupposto per provare a cambiarlo e a farlo migliore». Questi criteri vengono applicati “sul campo” quando Vitali analizza alcuni luoghi letterari, classici o contemporanei. Da Omero mette a tema il canto delle Sirene e, ancor più minaccioso, il loro silenzio; dalla Commedia isola il Canto XXVIII del Purgatorio senza storicizzare se la bellissima Matelda che, nel giardino dell'Eden, dispone Dante all'ascesa paradisiaca facendogli bere le acque del Lete e dell'Eunoè, sia Matilde di Canossa, o la Donna gentile della Vita Nuova, o altro personaggio ancora. Vitali sceglie un'interpretazione simbolica squisitamente letteraria, riprendendo immagini e metafore stilnovistiche: «L'idea che quel giardino contenga tutti i germi della vita della natura che la costante carezza dei cieli diffonde di continuo sulla terra abitata dagli uomini. E, infine, il raffronto fra quel luogo di equilibrio e di grazia creato da Dio per l'uomo e il mondo dell'armonia e della bellezza che la poesia consente all'uomo di recuperare». Ormai, dopo l'incontro purificatore con Matelda, la poesia di Dante è pronta a cantare, di Dio e del mondo, la Bellezza e l'Amore. Fra i contemporanei, la valorizzazione di Luigi Meneghello è un altro merito di Gabrio Vitali.
Avvenire

Evento. Torna a Roma Fare turismo

Torna a Roma Fare turismo

Fare Turismo, ideato e organizzato dalla Leader srl e giunto al 21esimo appuntamento (all’attivo 11 edizioni a Salerno, otto a Roma e una a Milano con il patrocinio di Expo), rappresenta una preziosa opportunità per i giovani che progettano il proprio futuro professionale in questo straordinario mondo e per gli addetti ai lavori che desiderano aggiornarsi e confrontarsi.

Il ricco programma dell’edizione 2019, presso l’Università Europea di Roma da mercoledì 13 a venerdì 15 marzo, prevede: colloqui di orientamento al lavoro; incontri domanda-offerta lavoro attraverso colloqui di selezione con i responsabili delle risorse umane delle imprese turistiche; orientamento sulla formazione post diploma (corsi Its, lauree triennali e magistrali) e post laurea (master di 1° e 2° livello) con la partecipazione di Its, Università e Scuole di Master; presentazione delle competenze emergenti e delle figure professionali con la partecipazione di manager dell’industria turistica e della ristorazione; presentazione delle startup nel turismo; recruiting day per la selezione del personale che lavorerà nei villaggi a partire dalla prossima estate; seminari di aggiornamento a cura delle Organizzazioni di Categoria e delle Associazioni Professionali; incontri dei Presidenti dei Corsi di Laurea in Turismo (Sistur) e dei Dirigenti Scolastici degli Istituti alberghieri (Renaia) e degli Istituti tecnici per il turismo (Renatur). Oltre alla presentazione dell’offerta formativa accademica e non accademica, nel Salone Espositivo, Istituzioni, Enti, Organizzazioni Nazionali di Categoria, Associazioni Professionali, Agenzie per il lavoro e Agenzie web di recruiting forniranno informazioni sulle opportunità occupazionali e sui percorsi da intraprendere per formarsi e lavorare nel turismo. 

I numeri dell’ultima edizione nel 2018: 6mila visitatori; 34 espositori; 1.000 colloqui di selezione per 200 profili ricercati in Italia e all’estero da 28 prestigiose aziende turistiche; 15 tra conferenze e seminari di aggiornamento professionale; tre giorni di colloqui di orientamento al lavoro con i Centri per l’impiego, il Servizio Eures, Porta Futuro Lazio; 3 giorni di colloqui psico-attitudinali con l’Università Europea di Roma; oltre 50 tra Istituti Professionali dei Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera, Tecnici del Turismo e Commerciali con indirizzo turistico con 2.500 studenti e 200 docenti provenienti da nove regioni (Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Veneto).
da Avvenire

Turismo: al via il tax credit per gli stabilimenti termali



La Conferenza Unificata, nella seduta del 4 marzo 2019, esaminerà lo schema di decreto interministeriale che ammette gli stabilimenti termali, inclusi quelli annessi agli alberghi, a fruire del credito d'imposta per la riqualificazione. 

Il credito d'imposta potrà essere utilizzato anche per la realizzazione di piscine termali e per l'acquisizione di attrezzature ed apparecchiature necessarie per lo svolgimento delle attività termali. Le risorse complessivamente disponibili sono pari a 120 milioni di euro. Ogni impresa potrà richiedere sino al 65% degli investimenti effettuati nel 2018, per un importo massimo di duecentomila euro. 

"Si tratta di uno strumento importante che favorisce gli investimenti in un settore fortemente esposto alla concorrenza internazionale" spiega Emanuele Boaretto, presidente di Federalberghi Terme. "Le località termali - aggiunge - costituiscono una componente essenziale del sistema turistico italiano ed ogni anno ospitano quasi tredici milioni di presenze negli esercizi ricettivi, di cui sei milioni relativi a turisti stranieri". 

Nel rammentare che le istanze per il riconoscimento del tax credit devono essere caricate sul portale del Mipaaft, in attesa del clickday fissato per il 3 aprile, Boaretto sottolinea che "il sistema Federalberghi da tempo si batte per superare questo meccanismo, una sorta di lotteria che finisce per premiare chi ha accesso alla connessione internet più veloce. Chiediamo che le risorse disponibili siano aumentate, per consentire a tutte le imprese che investono di fruire del beneficio". 

Boaretto conclude auspicando che "questa misura sia seguita presto da ulteriori segnali di attenzione verso il termalismo, che da anni è in attesa di una legge quadro che ne accompagni e ne sostenga lo sviluppo".

ansa

Europa-Regioni: turismo, al via WalkArt, l'arte del cammino


(ANSA) - ROMA, 26 FEB - A piedi o in bici, sulle orme secolari di pellegrini e fedeli. È dedicato al turismo slow e sostenibile WalkArt-L'arte del cammino, progetto nato per promuovere la biodiversità del Friuli Venezia Giulia e della vicina Carinzia attraverso la (ri)scoperta di 8 itinerari lungo le antiche vie di pellegrinaggio, tra natura, arte, cultura e spiritualità. 

Nato "per valorizzare tutto il nostro potenziale", come dice Marco Chiapolino, Presidente Assemblea dei Sindaci Comunità Collinare del Friuli, e finanziato per quasi un milione di euro nel programma Interreg V-A Italia Austria, WalkArt prevede il censimento, promozione e riqualificazione dei percorsi ed eventi come il Festival Transfrontaliero a giugno. Quattro i percorsi su territorio italiano: Cammino celeste da Aquileia a Maria Aaal, Cammino delle Pievi in Carnia, Via del Tagliamento e Via Flavia. Tre in Carinzia: Marienpilgerweg, Hemmapilgerweg e Jakobsweg. Più la nuova tratta WalkArt: 30 km sul confine, tra i santuari mariani Lussari e Maria Gail. 

L’Alta Via dei Monti Liguri abbraccia Genova dall’alto

Alta Via Monti Liguri paesaggio autunnale
440 km di percorsi e sentieri permettono di vivere l’entroterra ligure dal confine francese alla Toscana in tutta la sua varietà e unicità. Si tratta dell’Alta Via dei Monti Liguri, percorribile in 44 tappe, con soste in comodi rifugi e agriturismi, percorsa dall’uomo fin dalla preistoria. Il tratto delle valli che si trovano alle spalle di Genova, città capoluogo al centro della regione ligure, è forse il meno conosciuto, un “tesoro nascosto” che attende di essere scoperto da chi va alla ricerca di atmosfere essenziali. Le tappe dalla 21 alla 26, per un totale di 55 km circa, vanno dal Passo del Faiallo, da cui si gode un bel panorama di Genova, fino al Passo del Turchino, senza mai perdere di vista la costa, e a seguire, tra monti, borghi e paesaggi incontaminati, Praglia, il Passo della Bocchetta, il Passo dei Giovi fino a Crocetta di Orero dalla quale è possibile organizzare escursioni fino al sistema dei forti che circondano la città di Genova. Viceversa chi si trova a Genova può organizzarsi un itinerario periurbano che gli consente di visitare i forti e poi raggiungere l’Alta Via. Una soluzione di particolare fascino è quella di utilizzare il trenino a scartamento ridotto che parte da Genova in Piazza Manin e raggiunge in un’ora il paesino di Casella. A piedi in bicicletta o in auto sono molte località suggestive e la possibilità di sperimentare l’autentica cucina ligure, le torte salate il pesto genovese e le fritture ad esempio, come alla Cascina Castello che si trova a Serra Riccò. Chi percorre l’Alta Via che attraversa il genovesato, dopo la tappa 26, proseguendo verso Levante, alla Scoffera, trova un sentiero che dal Monte Lavagnola conduce al Monte Antola. Si tratta di una deviazione che a primavera può riservare la sorpresa mozzafiato della fioritura del narciso che dopo la neve d’inverno ricolora il monte di bianco. 
fonte: https://www.genovatornainvilla.net

segnalazione web a cura di Turismo Culturale 

Studentesse giapponesi alla scoperta dei formaggi ossolani ad Oira

Continua il tour delle 24 studentesse della Showa Women’s University di Tokyo, alla scoperta dei sapori ossolani. Dopo essere state ricevute, nei giorni scorsi, dal sindaco di Domodossola Lucio Pizzi nella sala storica del palazzo comunale, questa mattina le giovani giapponesi sono state ad Oira presso la vecchia Latteria turnaria restaurata. Qui hanno incontrato Gianmauro Mottini che ha tenuto loro una vera e propria lezione sulle pratiche per fare formaggio. 
ticino24

IEG: A KOINÈ IL TURISMO SPIRITUALE TRA ESPERIENZE SECOLARI E INNOVAZIONE

Al primo posto c’è la Basilica di San Francesco di Assisi, quindi la Santa Casa di Loreto, il Santuario di San Pio da Pietrelcina e Sant’ Antonio a Padova. Poi arrivano luoghi inattesi come l’Eremo di Santa Caterina del Sasso di Varese e il santuario di Maria Santissima Addolorata di Isernia. A Koinè 2019, la rassegna internazionale di artigianato sacro, edilizia di culto e turismo religioso in corso fino a domani nel quartiere fieristico di Vicenza con l’organizzazione di IEG (Italian Exhibition Group), la mostra fotografica “Paesaggi dell’anima” rivela le scelte dei più giovani per le mete spirituali sentite vicine alla propria sensibilità.

Una ricerca che sarà pubblicata integralmente nel numero di maggio di Koinè Magazine (www.koinemagazine.it), condotta dall’Osservatorio Arti Sacre in collaborazione con Koinè Ricerca e l’Università di Padova dal 14 maggio 2018 al 30 gennaio 2019, ha chiesto a oltre 3000 giovani di età compresa tra i 16 e i 24 anni, di indicare i luoghi di culto cattolici italiani ritenuti importanti per la religiosità. I luoghi menzionati sono risultati 431 con una provenienza geografica degli intervistati del 64% del Nord Italia e 36% del Centro sud. Al di là del toto-classifiche, spiegano i promotori dell’indagine, la ricerca: «Evidenzia un’interessante costellazione di luoghi che attraversano la penisola da nord a sud, da est a ovest, rendendo tutto il nostro Paese un luogo dell’anima».

Il filone del turismo religioso-spirituale è la novità dell’edizione del trentennale di Koinè. Nella tre giorni vicentina 17 convegni e seminari sul tema e due focus specifici sui santuari, nell’ambito del 1° Meeting del turismo spirituale nato in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza episcopale italiana, mettono insieme gli operatori professionali dell’accoglienza con gli operatori pastorali di diocesi e parrocchie per sviluppare una rete tra i luoghi del patrimonio religioso, culturale e artistico dell’Italia che ha l’obiettivo di valorizzare i territori e creare nuove opportunità di crescita sociale ed economica.

Stamane è stato lanciato a Koinè il bando per un concorso di idee per la progettazione e la realizzazione di due “corone” per la statua della Vergine Maria e del Bambino Gesù del santuario di Oropa in occasione della quinta incoronazione della Madonna nera che ricorre ogni 100 anni e prevista il 30 agosto 2020. Gli enti promotori – la diocesi di Biella e l’Ente autonomo laicale di culto “Santuario di Oropa”, in collaborazione con l’Ufficio nazionale dei Beni culturali ecclesiastici della Conferenza episcopale italiana – si rivolgono ad artisti ed accademie di belle arti perchè li aiutino a “riprendere un gesto della tradizione per riallacciarlo alla contemporaneità” con un oggetto che “possa far sentire coinvolti e abbracciare tutti, non solo coloro che sono devoti ad Oropa e ai santuari mariani perchè, come rende evidente il logo della V Incoronazione, la corona più preziosa per la Madonna sono tutti i suoi figli” (www.santuariodioropa.it; info@santuariodioropa.it).

Stimolati dall’iniziativa lanciata dal santuario di Oropa e dal Museo del gioiello di Vicenza, la Hall 2 della Fiera ospita un’interessante esposizione di bozzetti di studio prodotti dalla Scuola d’arte e mestieri di Vicenza sul tema delle corone per immagini sacre raccolti nella mostra “Tra gloria potenza. Corone”.

Il Sacro Convento di san Francesco di Assisi ha affrontato, invece, il tema della sostenibilità ambientale dell’intero complesso monumentale condividendo con i presenti a Koinè 2019 l’esperienza innovativa del “Progetto Fra’ Sole”. Presentato alla fine dello scorso anno, il progetto di cui IEG è partner tecnico tramite Ecomondo, nasce dall’esigenza di gestire in maniera più efficiente i consumi di acqua ed energia, il processo di raccolta, differenziazione e smaltimento dei rifiuti compresa una strategia di riduzione degli imballaggi, per arrivare a coinvolgere in maniera integrata la vita quotidiana dei frati e i flussi degli oltre sette milioni di pellegrini che visitano ogni anno la tomba del Poverello di Assisi. Nell’intenzione dei promotori c’è l’intenzione di costruire un modello che possa avere applicazione in strutture simili in Italia e nel mondo. «Un’azione di riduzione di impatto ambientale sulla Tomba di san Francesco – affermano i promotori - ha una valenza simbolica che va oltre ai risultati di progetto. Farlo nel contesto della Laudato si’ di papa Francesco, completa il quadro che caratterizza il Progetto Fra Sole»
fonte:  comunicato stampa

MEETING CORPORATE ENIT ALLA BIT DI MILANO

Reunion internazionale dell'ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo in occasione della Bit. Gli oltre 50 referenti dei 30 Paesi in cui è presente l'ENIT con una propria sede, si sono incontrati a Milano per condividere, in una tre giorni, le nuove strategie dell'Agenzia nazionale del Turismo in uno scambio multidisciplinare e per fare il punto sulla programmazione turistica e le strategie di marketing del prossimo anno. Presente anche il Ministro del Mipaaft, Gian Marco Centinaio e il neo presidente dell'Agenzia Giorgio Palmucci. Seminari, approfondimenti e momenti di training per un upgrade performante. 

VACANZE MONTANE


La montagna detta legge con itinerari lenti e sostenibili ma anche active con il 9,4 per cento in più di skipass venduti durante le festività natalizie nel 2018-2019. Le aree alpestri si confermano tra le mete prescelte altresì a Pasqua: crescono, infatti, le prenotazioni per aprile e le strutture registrano il pieno con picchi a Cortina e in Val Gardena. Tedeschi, svizzeri e francesi i più amanti di bellezze naturali montane, sentieri, stazioni sciistiche e termali, produzioni locali, ciclovie, viaggi a cavallo e ogni attività legata alla montagna per un totale di spesa annua degli stranieri "sulle vette" di oltre 1.4 miliardi di euro. 

ALLA FIERA DI VICENZA APRE KOINÈ, LA RASSEGNA INTERNAZIONALE DEDICATA AL SETTORE RELIGIOSO


Vicenza, 15 febbraio 2019 - Sarà il Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), monsignor Stefano Russo, ad aprire domani i lavori di Koinè, la manifestazione di Italian Exhibition Group organizzata alla fiera di Vicenza. Monsignor Russo interverrà alle 10 durante il convegno “A 30 anni dalla nascita Koinè e a 60 anni dall’ indizione del Concilio Vaticano II”. Alla sessione inaugurale saranno presenti anche il Presidente del Comitato Scientifico Koinè Ricerca monsignor Giancarlo Santi, il Vescovo di Vicenza monsignor Beniamino Pizziol, l’Officiale del Pontificio Consiglio della Cultura monsignor Fabrizio Capanni, il Direttore Ufficio Nazionale Beni Culturali ed Edilizia di Culto CEI don Valerio Pennasso, il Direttore Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport CEI don Gionatan De Marco. Al termine dei lavori, per le ore 12.30, è previsto nella hall 1 il taglio del nastro con il sindaco di Vicenza Francesco Rucco e il Presidente IEG Lorenzo Cagnoni.
Koinè è la manifestazione fieristica internazionale in grado di connettere in maniera esaustiva, privilegiata ed efficace il mondo della produzione e della distribuzione, del design e della liturgia. Dal 16 al 18 febbraio i padiglioni espositivi del quartiere fieristico di Vicenza si trasformano in un’agorà di business, network e formazione, un’occasione unica per incontrare la migliore espressione del Made in Italy e dell’eccellenza manifatturiera nel mondo, otre a influencer e buyers internazionali.
Saranno 3 giorni ricchi di incontri ed eventi. L’appuntamento biennale celebra il traguardo dei trent’anni con un’edizione speciale, in primis il lancio del 1° Meeting sul Turismo Spirituale, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo Libero, turismo e sport della CEI. La costante crescita del fenomeno, che sempre di più si associa e integra con il turismo culturale, pone alla comunità ecclesiale una vera e propria sfida da affrontare. L'impegno di Koinè, in questo progetto, è volto alla valorizzazione e promozione dei territori, mettendo in rete il patrimonio religioso, culturale e materiale che li caratterizza, e creando nuove opportunità di crescita e di sviluppo sociale ed economico.
Ma non si parlerà solo di turismo spirituale nella più importante rassegna di settore. Grande spazio, infatti, come da tradizione, sarà dato al tema dell’edilizia di culto. Al giorno d'oggi la tutela e la valorizzazione del patrimonio ecclesiastico e culturale si pongono come un dovere e una volontà di tutti gli addetti del settore. Per contribuire a questo scopo, guidati dalle linee del Pontificio Consiglio della Cultura e dall'Ufficio Nazionale per i beni Culturali e per l'Edilizia di culto della CEI, in collaborazione con gli ordini Nazionali di Architetti e Ingegneri e con il Collegio Nazionale dei Geometri, si svolgeranno gli Stati generali dell’edilizia di culto, uno scambio di esperienze e presentazioni di nuovi progetti con un tema comune: il bene del nostro territorio.
Centrali nei percorsi espositivi resteranno il tema della fede e devozione, oltre che quello della Chiesa e della liturgia, che costituiscono da sempre l'anima di Koinè e la sua vocazione primaria: in fiera sarà possibile aggiornarsi su tutte le novità dell’intera filiera, dai prodotti per la liturgia agli articoli devozionali rivolti a distributori specializzati, santuari e altri operatori del settore con un’autorevole rappresentanza di alcuni tra i più importanti distretti artigiani italiani, da quello orafo di Vicenza e a quello del legno gardenese, dal distretto argentiero marchigiano alla raffinata arte presepiale campana.
Come da tradizione, diversi eventi animeranno la città berica in occasione di Koinè. Sabato l'Associazione Arti Sacre propone una performance artistico-religiosa al Museo Diocesano Vicenza: dalle 20.30 alle 22.00 mons. Francesco Gasparini introdurrà “Immagini di Luce”, azione pittorica di Annamaria Trevisan, con accompagnamento musicale curato dall’Istituto Diocesano di Musica Sacra e Liturgica. Domenica la comunità di Koinè si ritrova alle ore 19.30 presso la Cattedrale di Vicenza per la celebrazione della S. Messa Festiva presieduta dal Vescovo di Vicenza, Mons. Beniamino Pizziol, e concelebrata dai sacerdoti presenti a Koinè. Seguirà alle 20.30 la visita al Museo del Gioiello, allestito in Basilica Palladiana da IEG in collaborazione con il Comune di Vicenza. Infine, in esclusiva per i visitatori di Koinè, il Conservatorio di Musica di Vicenza "Arrigo Pedrollo" ravviverà i padiglioni della manifestazione con l'anteprima dei concerti della rassegna itinerante "Il sentiero della fede - Conversazioni & Musica”. Ogni giorno, alle 13, conversazioni sulla vita e la fede si intervalleranno alle note, in una perfetta espressione di arte, musica e teologia: il 16 (Arena Design - Hall 1) e 17 febbraio (Arena travel - Hall 4) saranno protagonisti i fagotti guidati dal prof. Steno Boesso, mentre il 18 febbraio (Arena Connection – Hall 2) sarà la volta dell’ensemble di strumenti antichi coordinato da Vittoria Bettanin.
L’ingresso alla manifestazione è gratuito e l’accesso è consentito sabato 16 e domenica 17 febbraio dalle ore 09.00 alle 18.30, lunedì 18 febbraio dalle ore 09.00 alle 17.00. Ulteriori informazioni su logistica, elenco espositori e programma completo sono consultabili sul sito https://www.koinexpo.com

COLPO D’OCCHIO SU KOINÈ 2019
Date: 16-18 febbraio 2019. Organizzazione: Italian Exhibition Group Spa; con il patrocinio di: Pontificio Consiglio della Cultura; Ufficio Nazionale per i beni Culturali e l´edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana; Ufficio Nazionale per la pastorale del turismo, del tempo libero e dello sport della Conferenza Episcopale Italiana; Diocesi di Vicenza, Istituto di Liturgia Pastorale S. Giustina di Padova; Istituto Superiore di Scienze Religiose S. Maria di Monteberico Vicenza. Frequenza: biennale. Ingresso: gratuito, riservato esclusivamente agli operatori professionali. Orari: ore 9 – 18,30, ultimo giorno 9 – 17; Padiglioni occupati: 1, 2 e 4; Group exhibitions director: Paolo Audino; Brand manager: Angelomaria Alessio; info visitatori: www.koinexpo.com - mail: koine@iegexpo.itwebsite: www.koinexpo.com

FOCUS ON Italian Exhibition Group (IEG)
IEG è leader in Italia nell’organizzazione di eventi fieristici e tra i principali operatori del settore fieristico e dei congressi a livello europeo, con le strutture di Rimini e Vicenza. Il Gruppo IEG si distingue nell’organizzazione di eventi in cinque categorie: Food & Beverage; Jewellery & Fashion; Tourism, Hospitality and Lifestyle; Wellness and Leisure; Green & Technology. Negli ultimi anni, IEG ha avviato un importante percorso di espansione all’estero, anche attraverso la conclusione di joint ventures con operatori locali (ad esempio negli Stati Uniti, Emirati Arabi e in Cina). IEG ha chiuso il bilancio 2017 con ricavi totali consolidati di 130,7 mln di euro, un EBITDA di 23,2 mln e un utile netto consolidato di 9,2 mln. Nel 2017, IEG, nel complesso delle sedi espositive e congressuali di Rimini e Vicenza, ha totalizzato 50 fiere organizzate o ospitate e 206 eventi congressuali.www.iegexpo.it

PRESS CONTACT
Ufficio stampa IEG:
Michela Moneta: michela.moneta@iegexpo.it

Media Consultant: MAY COMMUNICATION
Silvia Bazzani: (+39) 338.9164563 silvia.bazzani@maycommunication.com

Evento. Hospitality Sud fa tappa a Napoli


Hospitality Sud fa tappa a Napoli
Prestigiose e numerose le aziende che forniscono prodotti e servizi per le strutture ricettive dell’ospitalità che parteciperanno all’appuntamento dedicato all’hotellerie e all’extralberghiero, Hospitality Sud, mercoledì 27 e giovedì 28 febbraio dalle ore 10 alle 19 alla Stazione Marittima di Napoli. Seconda edizione nel capoluogo campano, dopo la scorsa a Salerno. 

Anche la formazione sarà protagonista con le organizzazioni datoriali e le associazioni professionali(Associazione Italiana Confindustria Alberghi, Assosistema Confindustria, Unione Industriali Napoli, Ada Associazione Direttori Albergo, Abbac Associazione Bed&Breakfast e Affittacamere della Campania) oltre che con gli Ordini professionali degli Ingegneri, degli Architetti, dei Commercialisti che rilasceranno crediti formativi. Anche l’Ordine dei Giornalisti della Campania con il corso dal titolo La sfida di Napoli città attrattiva: opportunità di sviluppo del territorio, il 28 febbraio alle ore 13, dove interverranno tra gli altri Francesco Furino Managing Director Irgen Retail Management e delegato Gpa (Golf Project Advertising), Paolo Giulierini Direttore Mann (Museo Archeologico Nazionale Napoli), Felice Marinelli docente di Management for Tourism Università Suor Orsola Benincasa, mentre sono stati invitati Costanzo Jannotti Pecci Presidente Federterme e Costanzo Iaccarino Presidente Federalberghi Campania. 

Ampia la partecipazione delle aziende, come Palumbo glass, Vda Smart Building, Technogym, Iris Ceramiche, Ferrarelle, Evols, Faac, Bticino, Samsung, Sky, Fastweb, Unogas, Acquaviva Dolciaria, Hero, Damarila, Corbara, Hygientec, Lavanderia Pacifico, Blastness, Hafele, Pompadour, General Fruit, Kellog, GI Group, etc per una vetrina completa in una location ideale con ingresso gratuito per gli addetti ai lavori. In fiera mille opportunità con una offerta espositiva variegata, dove esperti delle tante merceologie saranno a disposizione soprattutto per accompagnare l’attuale crescita record dell’industria turistica nel Sud Italia.

«Hospitality Sud va a colmare un vuoto esistente nel Centro Sud Italia di appuntamenti dedicati al mondo dell’ospitalità - ha dichiarato Ugo Picarelli, fondatore e direttore di Hospitality Sud - e si inserisce nell’ambito della congiuntura favorevole per l’industria turistica nazionale. La scelta di Napoli intende dare continuità al successo della prima edizione a Salerno nel 2018 e rendere protagonista la capitale del Mezzogiorno oltre a soddisfare la sempre maggiore richiesta di forniture, servizi e formazione da parte dell’hotellerie e dell’extralberghiero». 

Hospitality Sud, organizzato da Leader srl, è dedicato agli operatori del mondo Horeca, in particolare titolari, manager, impiegati, consulenti di hotel, resort, ville, dimore storiche, relais, country house, agriturismi, villaggi, camping, affittacamere, bed and breakfast, case vacanza, ostelli, centri benessere e terme. Un modo per concentrare tutta l’offerta e incontrare le aziende, per fare sistema. Un mondo tematico con un’ampia gamma merceologica, come abbigliamento professionale; articoli cortesia, biancheria e accessori da tavola, da letto, per bagno; branding, brand reputation, customer relationship management, marketing, comunicazione; certificazioni, consulenza strategica, formazione, offerte di lavoro; design e complementi d’arredo per interno ed esterno; elettrodomestici, elettronica professionale e climatizzazione; food & beverage; gestori telefonici, telefonia fissa e mobile, impianti audiovisivi e wifi; materiali per l’edilizia (ceramica, sanitari, vetro); Olta On Line Travel Agencies e Metamotori; piattaforme integrate con booking engine e Cro Central Reservation Office, revenue management; progettazione e realizzazione interni, riqualificazioni; servizi energetici, sistemi antincendio; servizi finanziari; social media; tecnologie hardware e software di gestione; web advertising, web marketing, web design. 
da Avvenire

Fri-El Green House. Colture idroponiche in serra

Colture idroponiche in serra

L’azienda Fri-El Green House, fondata nel 2012, opera nel territorio di Ostellato (Ferrara), in Emilia Romagna: produce pomodori in coltura idroponica. La produzione si sviluppa per 365 giorni l’anno all’interno di serre riscaldate e illuminate artificialmente, realizzate con la più avanzate tecnologie disponibili. I titolari, infatti, cercavano un modo intelligente ed ecosostenibile per non disperdere il calore generato dalle centrali elettriche a biogas. I pomodori Fresh Guru crescono rigogliosi, sani e buonissimi all’interno di serre ipertecnologiche che – nella stagione fredda – vengono riscaldate con l’acqua calda prodottadalla vicina centrale elettrica. In questo modo viene recuperata dell’energia preziosa, dando vita a un ciclo virtuoso che fa bene all’ambiente e ai pomodori.
I pomodori crescono puliti, essendo coltivati su un substrato inerte e in ambiente controllato, non entrano in contatto con sostanze inquinanti. Il loro nutrimento, totalmente naturale, viene garantito da impianti tecnologici che gestiscono anche l’irrigazione, consentendo di filtrare e riciclare l’acqua non trattenuta dalle piante, impiegandone il 70% in meno rispetto alle colture tradizionali. controlli qualitativi quotidiani, la passione dei tecnici e del personale di serra permette ai pomodori di essere sani, controllati, saporiti, gustosi e freschi. Lacoltivazione in ambiente protetto consente di utilizzare tecniche di lotta biologica ai parassiti in cui si rileva un’ efficacia di oltre il 90% rispetto alla coltivazione biologica tradizionale, sorpassando il concetto di equilibrio tra gli insetti utili e dannosi, ed evitando la dispersione di fertilizzanti o antiparassitari. Liberando in serra insetti utili questi non si disperdono nell’ambiente e si cibano degli insetti dannosi fino alla loro scomparsa.
L’azienda è al 100% italiana, animata da una forte passione per le cose fatte bene, per il made in Italy e l’insieme dei fattori della cultura produttiva italiana, applica questi valori in uno dei settori che più di altri hanno reso ilnostro Paese un punto di riferimento a livello mondiale. Inoltre c’è un approccio serio alla sostenibilità ambientale. Le centrali a biogas che garantiscono alle serre l’energia elettrica e il riscaldamento necessario, vengono alimentate esclusivamente con sottoprodotti di origine agricola che, al termine del loro ciclo di impiego, vengono ulteriormente trasformati in concimi per il settore agricolo. Le piante di pomodoro, una voltaterminato il loro ciclo produttivo, diventano concime, consentendo all’azienda di recuperare gran parte delle risorse impiegate. Un modo intelligente di produrre, amico dell’ambiente e quindi dell’uomo. L’impollinazione delle piante di pomodoro avviene per mezzo di calabroni.
La coltivazione di ortaggi in serra idroponica permette di utilizzare molto meno terreno, a parità di quantitativi prodotti, rispetto alle coltivazioni in campo aperto. Un ettaro di serra idroponica produce lo 
stesso quantitativo di ortaggi che si otterrebbero in circa dieci ettari di coltivazioni tradizionali. Con una riduzione dell’impatto ambientale delle coltivazioni e un incremento della capacità produttiva che resta 
pressoché costante in termini quantitativi e qualitativi per l’intero ciclo di vita delle piante.
Irrigare una coltivazione di ortaggi in campo aperto comporta un impiego imponente di risorse idriche, con parte di queste che viene totalmente dispersa nell’ambiente per effetto del drenaggio. Nelle colture di Fri-El GreenHouse si recupera e utilizza l’acqua piovana per l’irrigazione e le serre idroponiche sono dotate di sofisticati impianti di irrigazione che assicurano alle piante il giusto quantitativo di acqua (e di nutrienti) per crescere in modo ottimale. L’acqua in eccesso, non trattenuta dalle piante, viene recuperata, filtrata e immessa nuovamente nell’impianto, eliminando qualsiasi spreco.
Per garantire volumi produttivi adeguati a soddisfare la richiesta delle grandi piattaforme distributive, il progetto Fri-El è in continuo sviluppo e prevede la realizzazione di altre serre nei prossimi anni.
Avvenire

Archeologia. A Pompei scoperto l'affresco di Narciso

A Pompei scoperto l'affresco di Narciso
Nuove scoperte in via del Vesuvio nella Regio V di Pompei, dove i lavori nell'ambito del progetto cofinanziato dall'Ue per la messa in sicurezza rispetto al rischio idrogeologico hanno consentito di portare alla luce porzioni non scavate dell'antica città romana. Dopo il cubiculum con il quadretto di Leda con il cigno, gli archeologi hanno disseppellito un'alcova sensuale e raffinata. Alle spalle dell'ambiente, torna in luce anche parte dell'atrio della dimora, con pareti dai vividi colori e l'affresco di Narciso, al centro di una di esse, mentre si specchia nell'acqua e si innamora della sua immagine, secondo l'iconografia classica.
L'elegante dimora già dal corridoio di ingresso accoglieva gli ospiti con l'immagine di buon auspicio del Priapo, in analogia con quella della vicina Casa dei Vettii. Decori raffinati di IV stile caratterizzano l'intera stanza di Leda, con delicati ornamenti floreali, intervallati da grifoni con cornucopie, amorini volanti, nature morte e scene di lotte tra animali. Anche sul soffitto, crollato sotto il peso dei lapilli durante l'eruzione pliniana del 79 d.C., pregiati disegni, i cui frammenti sono stati recuperati dai restauratori per ricomporne la trama. Interessante, nell'atrio di Narciso, è la traccia ancora visibile delle scale che conducevano al piano superiore, ma soprattutto il ritrovamento nello spazio del sottoscala, utilizzato come deposito, di una dozzina di contenitori in vetro, otto anfore e un imbuto in bronzo.
Una situla bronzea (contenitore per liquidi) è stata invece rinvenuta accanto all'impluvio. "La bellezza di queste stanze, evidente già dalle prime scoperte, ci ha indotto a modificare il progetto e a proseguire lo scavo per portare alla luce l'ambiente di Leda e l'atrio retrostante - spiega il direttore, Alfonsina Russo - ciò ci consentirà in futuro la fruizione del pubblico di almeno una parte di questa domus".
da Avvenire

Grande festa per gli albanesi d’Italia

L'Eparchia di Lungro disegnata da Giovanni Mele

Era il 13 febbraio 1919 quando gli italo-albanesi d’Italia, residenti in Calabria e Basilicata, si videro per la prima volta raccolti nella giurisdizione ordinaria di un vescovo cattolico della propria tradizione ecclesiale. Era nata, così, l’Eparchia di Lungro, che riuniva “comunità disperse in varie diocesi tradizionali sotto un unico coordinamento che avesse competenza in ambito linguistico e liturgico”, come ricorda il prof. Gaetano Passarelli, già docente di Spiritualità orientale all’Istituto Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum e di Liturgia bizantina al Pontificio Istituto Orientale e autore per Graphe.it di “La visita di Giovanni Mele ai paesi arbëreshë di Calabria e Lucania nel 1918”.

La figura di Giovanni Mele

Molto si deve alla figura di questo sacerdote in cui la Santa Sede, a partire da Papa Benedetto XV, riponeva grandissima fiducia: spiritualmente e culturalmente preparato, fu inviato in quelle terre per redigere una relazione sulle condizioni sociali e religiose in cui vivevano quelle comunità, arrivate nel sud Italia ben 350 anni prima. L’intento della missione era ovviamente ecumenico: “Mele farà da collante alle comunità arbëreshë – sottolinea Passarelli – di ogni paese descriverà la situazione geografica e sociale, evidenziando particolari sacche di analfabetismo nella popolazione e addirittura i libri liturgici usati dai sacerdoti, per dimostrare agli ortodossi che in Italia i cattolici bizantini potevano mantenere la propria identità”.

La decisione di erigere una nuova diocesi: nasce l’Eparchia di Lungro

Lungro già da tempo aveva iniziato a essere una tappa importante del cammino ecumenico che univa Roma a Costantinopoli, così fu abbastanza naturale istituire lì un coordinamento diretto delle comunità disperse, che si occupasse primariamente della formazione del clero. “Gli albanesi erano stati inizialmente accolti dalle comunità locali – ricorda il prof. Passarelli – ma in un secondo momento ci fuorono difficoltà per quegli ‘strani riti’ officiati. Poi ci si metteva anche la lingua diversa a creare incomprensioni e la concorrenza nella attività di pastorizia cui erano dedite entrambe le comunità…”.
vaticannews

Giornata mondiale della Radio: voce di dialogo, tolleranza e pace


“Video killed the radio stars” cantavano nel 1979 i The Buggles, quando dalla scatola magica cominciavano a comparire i primi videoclip, che si pensava avrebbero presto spazzato via la musica ascoltata in FM. Ma così non è stato e la radio ha continuato a colonizzare l’etere con la voce, nelle sue innumerevoli declinazioni: dai proclami del fascismo, all’opera classica, dalle previsioni meteo all’informazione h24, passando per le tavole rotonde, l’intrattenimento, e non ultimo la straordinaria diffusione del Vangelo, sulle ali dell’arcangelo Gabriele, patrono delle comunicazioni. A celebrare uno dei più potenti mezzi della comunicazione di massa e strumento di cooperazione internazionale, capace di promuovere la “perfetta informazione”, cioè libera, accessibile a tutti e rispettosa delle diverse culture, è oggi il World Radio DayUn evento mondiale giunto alla sua ottava edizione, istituito dall’Unesco nel 2011, proprio il 13 febbraio, in memoria del giorno del 1946 in cui avvenne la prima trasmissione radio dall’Onu.

Dialogo, tolleranza e pace

Tema scelto per l’odierna giornata, sostenuta da 46 enti radiofonici, è “Dialogo, Tolleranza e Pace”, una triade preziosa su cui la Radio Vaticana, nata 88 anni fa, ha da subito poggiato le sue fondamenta. Ma l’edizione 2019 vede in rilievo anche la necessità di stimolare la partecipazione e quella di unire su tematiche di interesse comune, concentrandosi sui valori universali della non violenza, della solidarietà e della tolleranza. La radio infatti con la sua “semina larga” (dall’inglese broadcasting), ha il potere di coinvolgere e stimolare, toccando tutti intimamente e personalmente al di là dello spazio fisico, parafrasando Marshall McLuhan. La radio informa, trasforma e  unisce. Va oltre le differenze, supera i tanti, troppi muri oggi eretti per distruggere la famiglia umana, creata come dice anche Papa Francesco, per vivere insieme sotto il tetto a cielo aperto della Casa Comune.

Milano fa la cannibale Ma la qualità è nei borghi

da Avvenire

Si è conclusa a Milano la Borsa internazionale del Turismo e si scopre che gli italiani, lo scorso anno, hanno compiuto un numero consistente di viaggi all'estero più del passato: 10 milioni. Dunque la crisi dov'è? È la prima domanda che ci si pone davanti a un dato contraddittorio che non è nuovo nel nostro Paese. Ma, sempre nei giorni in cui apriva la Bit, un quotidiano usciva con questi due titoli: «Ogni giorno in Italia chiudono 34 ristoranti» e poche pagine più in là, nelle cronache locali: «Turismo a Milano, raddoppiato in dieci anni il numero di alberghi e ristoranti»... Fenomeni contraddittori (ci si chiede in realtà dove chiudano e dove aprano questi ristoranti...), ma che ci sia un proliferare di locali a Milano è sotto gli occhi di tutti; la vivacità che offre la città, a quanto pare, sta convincendo i giovani che magari abitano a Roma a farsi un week end a Milano. Una volta era il contrario: contraddizioni anche queste? Per fare un po' d'ordine fra questo bailamme di dati bisogna riconoscere che lo stile italiano del mangiare e bere sta conquistando i millennials e non solo; però a lasciarci le penne sono le cento, mille città e borghi d'arte del nostro Paese, che invece soffrono. Si trova infatti in periferia il maggior numero di locali che chiudono senza riaprire, mentre nelle grandi città (Milano in testa) i locali del food & beverage cambiano magari gestione ma non chiudono, almeno per ora. Però anche questo non è del tutto vero, perché può capitare che qualcuno interpreti bene il proprio ruolo e il successo arriva a sorridere anche in una piccola città. Pochi giorni fa sono stato a Prato: città raccolta, bella, ma evidentemente cannibalizzata dalla ricchezza diffusa di Firenze; ebbene un giovane ci ha aperto il suo Dek Italian Bistrot, accanto a quella che lui chiama "salumeria di pesce". Un doppio locale, con dehors sulla piazza del Duomo cittadino, dove chiunque si può accomodare: giovane o meno, famiglia o gruppo di amici. E ci sono anche stranieri, perché è girata voce che a Prato si può incontrare in un sol colpo la cifra della qualità italiana: che sia un salume, un formaggio, una pizza o un piatto della nostra tradizione. Questo indirizzo è l'ennesimo di due mesi di viaggi e racconta quanto la scommessa sulla qualità, legata al racconto del cibo e del vino, sia vincente, ancor più quando fa luccicare il genius loci di un posto. Forse è proprio questa – la qualità – il fattore che sopravvivrà a crisi, flussi dei viaggi e chiusure perenni... A questo punto vien da chiedersi: ma come viene premiata questa scelta di qualità, che è un contributo reale al turismo e al viaggio? Chi la riconosce insomma? Per ora nessuno, a parte chi ne scrive. Un po' poco per un Paese che ha bisogno di strategie.