La camelia. evento a fine Marzo a Pallanza - Verbania 30-31 Marzo 2019

Lasciati conquistare dal Lago Maggiore per un Turismo Culturale di qualità:



Verbania Pallanza (Vb) - 53a Mostra della Camelia
Sabato 30 e Domenica 31 Marzo 2019

Villa Giulia Verbania Pallanza (Vb) - Ingresso libero
Tradizionale ed attesissimo appuntamento con la "Mostra della Camelia" di Verbania Pallanza giunta alla sua 53a edizione; in mostra oltre 200 varietà del fiore simbolo del lago Maggiore, possibilità di acquistare piante, visite guidate alle ville del territorio ed eventi collaterali.
Qualche informazione pratica: Villa Giulia si trova in Corso Zanitello, 10 a Verbania Pallanza, sarà possibile visitare la mostra dalle 10.30 alle 18.30 l'inaugurazione è prevista Sabato 30 marzo 2019 alle ore 10.00
Il programma:
* Sabato 30 Marzo 2019 - 
ore 10.00 Villa Giulia Inaugurazione
ore 10.30 Giardini Botanici Villa Taranto. VISITA GUIDATA con il Dr. Franco Caretti, curatore botanico. Ingresso e visita offerte da Ente Giardini Botanici Villa Taranto. Contributo organizzazione € 5,00. Prenotazioni 0323 503249
ore 11.00 Villa Rusconi Clerici. Visita guidata alla collezione di camelie con Verbania Garden Club. Prenotazioni 0323 503249
dalle ore 14.00 alle ore 16.00  Villa Giulia. LABORATORIO DI INTRECCIOper bimbi e ragazzi a cura dei cestai del Simposio.

 ore 14.30 Pontile motoscafi lungolago di Pallanza. TOUR IN MOTOSCAFOper conoscere e ammirare i giardini dal lago insieme a Carola Lodari, esperta botanica. Adulti € 10,00 / ragazzi da 6-14 anni € 5,00 / bimbi 0-5 anni gratuito. Prenotazioni 0323 503249

ore 14.30 Villa Anelli - Oggebbio. VISITA GUIDATA alla collezione di 400 camelie. Prenotazioni 0323 503249
ore 14.30 Villa Giuseppina, Monterosso - Pallanza. VISITA GUIDATA alla collezione di 200 camelie. Ritrovo alla chiesa di Madonna di Campagna (viale Azari, 113). Passeggiata a piedi di circa 40 min. e visita alla collezione di piante madri. Chi avesse difficoltà può raggiungere con piccola auto via Monterosso 35 per le ore 15.15.Prenotazioni 0323 503249



ore 17.00  Tè e biscotti floreali a Villa Giulia a cura di Verbania Garden Club e VCO Formazione 

dalle ore 17.00 alle ore 18,30 Villa Giulia. CONFERENZA “I mille volti della cesteria”: l’arte dell’intreccio come chiave di lettura di un territorio.

* Domenica 31 Marzo 2019 -

Ore 10.00  Giardini Botanici Isola Madre. VISITA GUIDATA. Ritrovo sul lungolago di Pallanza presso il pontile dei motoscafi. € 15,00. Prenotazioni 0323 503249
ore 10.00  Villa Giuseppina, Monterosso - Pallanza. VISITA GUIDATA alla collezione di 200 camelie. Ritrovo alla chiesa di Madonna di Campagna (viale Azari, 113). Passeggiata a piedi di circa 40 min. e visita alla collezione di piante madri. Chi avesse difficoltà può raggiungere con piccola auto via Monterosso 35 per le ore 15.15. Prenotazioni 0323 503249
ore 10.30 Villa Giulia. Mostra/mercato di cesti e altri oggetti in vimini.
Ore 11.00  Villa Anelli - Oggebbio. VISITA GUIDATA alla collezione di 400 camelie. Prenotazioni 0323 503249
dalle ore 14.00 alle ore 16.00  Villa Giulia. LABORATORIO DI INTRECCIO per bimbi e ragazzi a cura dei cestai del Simposio.
ore 14.30 Pontile motoscafi lungolago di Pallanza. TOUR IN MOTOSCAFOper conoscere e ammirare i giardini dal lago insieme a Carola Lodari, esperta botanica. Adulti € 10,00/ragazzi da 6-14 anni € 5,00/bimbi 0-5 anni gratuito. Prenotazioni 0323 503249
ore 15.30 Villa Rusconi Clerici. Visita guidata alla collezione di camelie con Verbania Garden Club. Prenotazioni 0323 503249
ore 15.30 Parco Villa Giulia. CONCERTO FLOREALE con il Pop Coro di Cannero Riviera 
ore 17.00 Villa Giulia. Tè e biscotti floreali a cura di Verbania Garden Club e VCO  
fonte: lagomaggioredintorni.it
segnaloazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale

Lasciati conquistare dal Lago Maggiore. Riaperta la stagione turistica 2019

Lasciati conquistare dal Lago Maggiore
 per un Turismo Culturale di qualità 


Aria di primavera sul Lago Maggiore, s'inaugura ufficialmente questo il 22 Marzo 2019 la stagione turistica con il parco di Villa Taranto di Verbania che domani, venerdì, riapre i suoi cancelli. Le fioriture marzoline vedono il risveglio di camelie, prunus e di migliaia di viole. Nel prosieguo della stagione si potranno ammirare grandi macchie di centinaia di rododendri e azalee mentre nei mesi estivi la regina delle piante acquatiche, la ninfea tropicale Victoria Cruziana, saprà sempre affascinare i turisti. E ancora: dahlie e labirinti verdi tutti da scoprire!
Da segnalare che è ripartita domenica 24 Marzo 2019 l'iniziativa "Turista nella tua città": ogni prima domenica del mese, l’Ente Giardini, in collaborazione con le istituzioni locali, offre a tutti i verbanesi la possibilità di visitare gratis il parco, previa presentazione della carta d'identità presso la biglietteria d'ingresso. Dal 7 al 28 aprile invece le "Settimane del tulipano", sempre molto apprezzate, con 80 mila bulbose sparse in tutto il parco e il percorso dedicato con 30 mila "turbanti d'oriente" appartenenti a 65 diverse varietà.
Riparte anche la stagione per il "Circuito turistico Borromeo": l'Isola Bella, l'Isola Madre e la Rocca di Angera saranno aperte da venerdì 22 marzo. Continuano i lavori di restauro su diverse opere d'arte custodite nei palazzi, tra le novità di quest'anno un'esperienza esclusiva: la possibilità di visitare le isole Bella e Madre a porte chiuse, ovvero dopo l'orario di apertura al pubblico dei palazzi.
fonte: vc.azzurratv.it
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
-  Turismo Culturale: turismoculturale@yahoo.it

Turismo a misura di bimbo, assegnate 142 bandiere verdi



Salgono a 140 i Comuni italiani e due spagnoli insigniti della Bandiera verde 2019, circuito delle città turistiche a misura di bambino. L'annuncio è arrivato dal presidente del comitato tecnico scientifico di pediatri, Italo Farnetani e dal sindaco di Montesilvano, Francesco Maragno, città che per due anni consecutivi ha ospitato la cerimonia nazionale di consegna. 

Ad entrare da quest'anno due località abruzzesi, Alba Adriatica (Teramo) e Ortona-Spiaggia dei Saraceni (Chieti), la pugliese Margherita di Savoia (Barletta-Andria-Trani), Terracina (Latina) nel Lazio e la spagnola Marbella. Tutte riconfermate le altre 137 località. 

Il vessillo viene assegnato da quasi 200 pediatri a quei Comuni dotati di spiaggia sabbiosa, bassi fondali che consentono ai bambini di giocare in assoluta sicurezza, attrezzature dedicate ai più piccoli, spazi adeguati ed ampi tra gli ombrelloni, opportunità di svago e divertimento per i genitori, assistenti di spiaggia e la presenza nelle vicinanze di bar, ristoranti e locali capaci di rispondere alle varie esigenze dei bambini. 

"L'Italia è l'unica nazione al mondo ad essere dotata di una mappa del turismo familiare, costruita su fondamenti scientifici 

- ha spiegato Farnetani -. Da due anni il criterio per
l'assegnazione della bandiera verde, prevede che la segnalazione avvenga da 35 pediatri. Dal 2008 a oggi, con il contributo di 2.550 pediatri italiani ed europei, sono state selezionate le 142 spiagge in Italia e in Spagna adatte ai bambini. La Calabria resta anche quest'anno la prima regione a misura di bambino con 18 bandiere, seguita da Sicilia e Sardegna con le loro 16; al terzo posto, con 13 bandiere si conferma la Puglia, seguita da Marche e Toscana con 11 bandiere. Novità al quinto posto dove entrano l'Abruzzo, che con le due nuove bandiere di quest'anno sale a quota 10, insieme a Campania, Emilia Romagna e da quest'anno anche il Lazio". (ANSA).

Roma. Turismo: Raggi, "via camion bar" dopo sentenza Cassazione



Il Campidoglio può decidere di spostare gli ambulanti, i camion bar e gli urtisti. Così hanno stabilito le Sezioni Unite Civili della Cassazione. Una notizia che la prima cittadina Virginia Raggi fa subito sua commentandola in un tweet: "Addio camion bar e bancarelle davanti monumenti e da piazze storiche. Cassazione ha respinto ricorso ambulanti. Ringrazio mio predecessore @ignaziomarino per aver avviato iter. Avanti per il decoro e la legalità nella nostra città". 

Il Campidoglio - e le amministrazioni comunali in genere - spiegano dalla Cassazione, hanno il "potere" di spostare dalle aree di interesse culturale e architettonico le bancarelle dei venditori ambulanti, i camion bar e gli urtisti che stazionano davanti a piazze storiche e monumenti assegnando loro una collocazione alternativa. La Cassazione ha respinto il ricorso degli ambulanti capitolini guidati da Alfiero Tredicine - la sua famiglia è leader in questo settore - contro il Consiglio di Stato che nel 2016, dopo il Tar, aveva ritenuto pienamente legittimo il 'Tavolo tecnico per il decoro' varato nel 2014 dal sindaco di Roma Ignazio Marino che, come prima mossa, aveva ridotto da 115 a 72 le bancarelle di Natale a Piazza Navona. Per ripicca, gli ambulanti disertarono la piazza e si rivolsero alla giustizia amministrativa. Adesso devono adeguarsi alla decisione della Suprema Corte che ha ritenuto "insussistente" l'accusa al Campidoglio di aver esercitato un "potere abnorme". 

"E' evidente l'insussistenza del denunciato vizio - afferma il verdetto 8311 - posto che il Consiglio di Stato ha ritenuto implicitamente attribuito all'amministrazione comunale il potere di localizzazione temporanea alternativa delle attività commerciali in questione sulla base" delle norme dettate dal d.lgs n.267 del 2000 e dal d.lgs. n. 42 del 2004 e, in particolare, "della norma attributiva del potere di revoca" delle postazioni in precedenza assegnate agli ambulanti. 

Secondo la Cassazione, "argomentatamente" i giudici amministrativi di Palazzo Spada hanno bocciato il reclamo di Tredicine e si sono attenuti "al compito interpretativo che gli è proprio, ricercando la 'voluntas legis' applicabile al caso concreto". Anche se la hanno desunta "non dal tenore letterale delle singole disposizioni, - spiega il verdetto dei supremi giudici - ma dalla 'ratio' che il loro coordinamento sistematico disvela". A sostegno del 'Tavolo tecnico per il decoro', a fianco del sindaco Marino, si erano costituiti in giudizio anche il Codacons, il Ministero per i beni e le attività culturali, Roma Capitale e la Regione Lazio. Tredicine e gli altri che avevano aderito al suo ricorso difesi dagli avvocati Angelo Clarizia e Orazio Castellana, devono anche pagare oltre undicimila euro di spese legali alle 'controparti' oltre che 'rassegnarsi' alla ricollocazione. (ANSA).

Udienza al Cts. L'invito del Papa: serve un «turismo lento», solidale e non consumista

Papa Francesco in udienza con i dirigenti e i Soci del Centro Turistico (Vatican Media/Lapresse)

da Avvenire
Il «turismo lento» è l’opposto di quello «di massa», perché «promuove la qualità e l’esperienza, la solidarietà e la sostenibilità». È l’augurio che Francesco ha rivolto ai membri del Centro turistico giovanile a 70 anni dalla fondazione. Papa Bergoglio ha ricevuto ieri in Aula Paolo VI, oltre 1000 tra dirigenti e soci, guidati dall’attuale presidente nazionale Fabio Salandini, lodando subito nel suo discorso, la fantasia delle iniziative promosse da questa istituzione. Essere cattolici, ha ribadito , «non significa essere chiusi dentro a un recinto, ma al contrario aperti al mondo».
Un’associazione fondata nel 1949 fa da un gruppo di ragazzi dell’Azione cattolica insieme a Carlo Carretto (allora primo presidente della Giac, Gioventù italiana di Azione cattolica) si ispirò, ha ricordato Bergoglio, «a una visione integrale della persona umana». Un’ispirazione promossa proprio da un gruppo di giovani che in viaggio con Carretto sul treno che li portava a Ginevra, ebbero l’idea di fondare il Centro turistico giovanile. «La vostra – ha proseguito il Vescovo di Roma– promuove il turismo: un turismo non ispirato ai canoni del consumismo o desideroso solo di accumulare esperienze, ma in grado di favorire l’incontro tra le persone e il territorio, e di far crescere nella conoscenza e nel rispetto reciproco». E ha proseguito: «Se visito una città è importante che non solo ne conosca i monumenti, ma anche che mi renda conto di quale storia ha dietro di sé, di come i suoi cittadini vivono, di quali sfide cercano di affrontare. Se salgo su una montagna, oltre a mantenermi nei limiti che la natura mi impone, dovrò rispettarla ammirandone la bellezza e tutelandone l’ambiente, creando così come un legame con gli elementi naturali fatto di conoscenza, riconoscenza e valorizzazione».
Papa Francesco in udienza con i dirigenti e i Soci del Centro Turistico (Vatican Media'Lapresse)
Papa Francesco in udienza con i dirigenti e i Soci del Centro Turistico (Vatican Media/Lapresse)
E in riferimento all’immagine di successo ti un “turismo lento” il Pontefice ha voluto ricordare questo particolare: «Come mascotte di questo turismo attento e costruttivo avete scelto una tartaruga, raffigurata sulla tessera associativa di quest’anno, che con la sua calma determinata ci insegna che la lentezza – se non è frutto di pigrizia – genera attenzione ai luoghi e alle persone, fedeltà alla terra e dedizione ad essa». Un invito e uno sprone quello del Pontefice ai membri a vivere secondo uno stile capace di «animare il tempo libero in modo gioioso e gratuito».
Molti giovani, ha notato ancora il Papa, «invece che desiderosi di costruire il futuro, si sentono purtroppo disillusi e demotivati. Forse a causa del pessimismo che li circonda, non osano volare in alto, ma si accontentano di sopravvivere o di vivacchiare. È brutto questo, quando un giovane – ha detto Bergoglio – vivacchia e non vive, è già “in pensione”, ed è brutto che un giovane sia in pensione!».
La Chiesa, ha spiegato ancora Francesco, «vi guarda con riconoscenza e speranza, e vi invita a professare sempre con fierezza la vostra cattolicità: essere cattolici non significa essere chiusi dentro a un recinto, ma al contrario aperti al mondo, desiderosi di incontrare perché intenzionati a vivere “secondo il tutto” e per il bene di tutti». Da qui l’esortazione finale a tutti i presenti in Aula Paolo VI a vivere con «rendimento di grazie» e «spirito di preghiera» nell’esempio del fondatore Carlo Carretto la gioia per questo anniversario.

Turismo: Rini, sinergia è buona pratica per sviluppo


"La parola chiave è sinergia. Oltre a quella tra i territori c'è anche quella tra le Istituzioni. Oggi qui ci sono sindaci, regioni e lo Stato. Insieme si arriva più lontano". Sono le parole del presidente del Consiglio Valle, Emily Rini, che è intervenuta alla presentazione del 'gemellaggio' tra Courmayeur e Portofino che si è svolta sulla funivia Skyway. "Questo non è un periodo dei migliori - ha aggiunto - e i cittadini hanno bisogno di buone pratiche e buone politiche. Questa sinergia è un esempio di buona pratica". (ANSA).


Xi a Roma: Assoturismo, turisti cinesi top spesa in Italia



 I cinesi spendono di più. I visitatori del Paese del Dragone si confermano in testa alla classifica dei top-spender del turismo italiano: nel 2018 la spesa complessiva nel nostro Paese è stata di 462 milioni di euro, con una media di oltre 300 euro al giorno a testa (+15% sul 2017) e di 1.500 euro a viaggio, quasi sempre per beni e servizi di lusso. Emerge da un'analisi di Cst per Assoturismo Confesercenti. 

Il rafforzamento delle relazioni bilaterali con la Cina potrebbe dunque dare una spinta decisiva alla bilancia turistica italiana. Ma per aprire davvero la via della seta al turismo dobbiamo rafforzare i collegamenti diretti di lungo raggio con la Cina: allo stato attuale, infatti, solo un visitatore cinese su tre arriva direttamente nel nostro Paese. Gli altri fanno base dai nostri competitor, principalmente Francia e Germania, e dedicano all'Italia solo pochi giorni nel loro Tour europeo. Tutti i paesi europei, infatti, rappresentano destinazioni potenziali del mercato cinese e la loro modalità di visita è itinerante: 2-3 città per nazione e ripartono verso una nuova meta, determinando spesso la scelta in base alla facilità di collegamento. 

Complessivamente, ogni anno arrivano in Europa quasi 17 milioni di turisti cinesi, di cui solo 1,4 milioni si spingono fino all'Italia, un risultato che la pone dietro a Francia e Germania, diventati negli ultimi anni i veri hub d'Europa. Anche tra i visitatori del nostro Paese, infatti, solo poco più di un terzo - circa 500 mila - arriva in Italia direttamente. 

"Un segno che conferma come, nei tour d'Europa dei visitatori cinesi, l'Italia - commenta Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti - sia una meta marginalizzata, cui sono dedicati solo un paio di giorni in una vacanza di varie settimane. Il consolidamento dei rapporti economici e commerciali tra Cina e Italia potrebbe dare far crescere il nostro turismo. Ma per fare il salto di qualità, dobbiamo facilitare l'arrivo dei visitatori nel nostro Paese". (ANSA).

Borsa Mediterranea del Turismo. Israele cresce (e strizza l'occhio al Sud)

Tel Aviv
Tutti gli indicatori hanno davanti il segno più: +24% gli arrivi in Israele dall’Italia nel febbraio di quest’anno (10.800 turisti) rispetto allo stesso mese del 2018 (che diventa addirittura un +86% se il dato viene paragonato al 2017); + 40% negli arrivi complessivi dall’Italia nel 2018 (150.600 visitatori); +14% di turisti internazionalirispetto al 2017 (4,1 milioni di persone). Israele si conferma una delle mete turistiche più richieste al mondo e uno dei mercati chiave chiave per il nostro Paese.

EL AL: dal 14 aprile, due nuovi voli settimanali da Catania

Dal 22 al 24 marzo il Paese sarà presente con la compagnia di bandiera EL AL al BMT, la Borsa Mediterranea del Turismo che si tiene alla Borsa d’Oltremare di Napoli. E da qui strizzerà l’occhio al Sud Italia, che sta manifestando crescente interesse per Israele. Tanto che EL AL, tramite la compagnia consociata Sun D’Or, ha deciso di lanciare un nuovo collegamento da Catania a partire dal 14 aprile: due voli a settimana (domenica e giovedì) che si uniranno alle altre quattro rotte presenti in Italia: Milano, Roma, Venezia e Napoli. “EL AL è costantemente alla ricerca di nuovi mercati che possano servire sia la crescente domanda italiana per Israele sia il mercato israeliano verso l'Italia, pertanto siamo molto felici che questa nuova rotta inizi presto”, dice Yoaw Weiss, direttore generale EL AL Italia. Mentre Avital Kotzer Adari, direttore dell’Ufficio Nazionale israeliano del Turismo, sottolinea che l’obiettivo è “rafforzare le nostre relazioni con i tour operator e gli agenti di viaggio del Sud”. “I primi risultati del 2019 sono straordinari - spiega -, e ci fanno prospettare un anno consistente. I nuovi voli EL AL sono solo il primo segnale positivo di ulteriore sviluppo del mercato”.

2018 anno da record per i pellegrinaggi: 4 milioni di arrivi

Meta top: Gerusalemme. La destinazione chiama da sé. E i pellegrinaggi sono in crescita (in Italia sono presenti 61 organizzazioni che lavorano con 234 diocesi. Proprio il 22 marzo inizia un pellegrinaggio organizzato dall’arcidiocesi di Napoli in preparazione della Pasqua.). I 4 milioni di pellegrini del 2018 sono il numero più alto di sempreOpera Romana Pellegrinaggi conferma un trend del tutto positivo, in costante aumento: crescono gli arrivi dall'Italia, crescono gli arrivi dall'Europa e si aggiungono tanti nuovi arrivi da pellegrini di Asia e Africa. Anche Brevivet parla di un'ottima prima prima parte dell’anno, che annuncia una stagione a venire molto promettente. Nelle prossime settimane, poi, sono previsti arrivi record in occasione delle festività, con lacelebrazione cattolica della Pasqua il 21 aprile, quella ortodossa il 28 aprile, e quella ebraica (Pesach) dal 19 al 27 aprile.

Tel Aviv: una regina con un appuntamento in più

Quanto a Tel Aviv, città che da sola, e da anni, cattura milioni di turisti, nel 2019 ha un appuntamento in più da offrire: tra il 14 e il 18 maggio ospiterà la 64esima edizione dell’Eurovison Song Contest, il festival musicale internazionale che ogni anno fa ascolti record in tutto il mondo. I tre eventi principali saranno trasmessi in diretta dall’Expo Tel Aviv Internazional Convention Center. E online la corsa ai biglietti è partita da settimane.

Il Negev più vicino con il nuovo aeroporto di Eilat-Ramon

Da segnalare, infine, il Negev - che significa avventura, archeologia, Mar Rosso -, da quest’anno più vicino con l’inaugurazione (in gennaio) del nuovo aeroporto Eliat-Ramon, vicino a Eilat.

Tassa soggiorno: 2018 anno record, quasi 540 milioni


 Ben 538 milioni di euro, cioè 29 in più di quanto previsto e 70 oltre gli incassi del 2017. E' un vero tesoro quello incassato in Italia nell'anno appena trascorso grazie all'imposta di soggiorno secondo i calcoli dell'Osservatorio nazionale sulla tassa di soggiorno della società di consulenza turistica Jfc. 

"Questo fenomeno - spiega Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc - si deve sia ai 155 Comuni che hanno introdotto l'imposta nel 2018, sia all'aumento alle tariffe apportato da diverse amministrazioni locali (circa dal 16%)". Per quanto riguarda l'incremento tariffario, la media è stata pari al +29,7%, naturalmente facendo riferimento ai soli Comuni che hanno variato l'imposta. Tra questi si segnalano Firenze (che raggiunge la cifra record di 41 milioni), Genova, Riccione, Matera, Jesolo. 

"Riguardo al 2019 - spiega ancora Feruzzi - sono ben 51 i Comuni che hanno introdotto ex novo l'imposta di soggiorno: si paga già a Sassari, Imperia, Nizza Monferrato, Manfredonia, Varallo, Terme Vigliatore, Lavagna, Bordighera, Martina Franca, mentre nei prossimi mesi si pagherà anche a Brescia, Pitigliano, Castrocaro Terme, Diano Marina, Palau, Alassio, Alba Adriatica, Arzachena, Tortoreto, Porto Venere. Oltre a queste new entry, vi sono ulteriori 46 Comuni che hanno già approvato un aumento delle tariffe per il 2019 o hanno applicato tali incrementi, approvati lo scorso anno. Per l'anno 2019, le prime previsioni di incasso indicano una cifra complessiva pari a 604 milioni". 

"Si continua purtroppo a manifestare un ulteriore forte elemento di criticità - spiega ancora Feruzzi - che è quello relativo all'utilizzo dei proventi dell'imposta di soggiorno. Infatti, nonostante tutte le amministrazioni comunali affermino di voler utilizzare tali introiti a supporto dell'attività turistica, in realtà ciò accade in pochissimi casi, a meno che non si intenda per 'turismo' anche l'asfaltatura delle strade o lo sfalcio dell'erba, lo smaltimento dei contenitori di fitofarmaci o il sostegno al comparto agricolo". 

Il tema del giorno, però, è anche un altro: l'introduzione del contributo di accesso a Venezia, previsto a maggio, che coinvolge non solo gli escursionisti giornalieri, ma anche gli ospiti che, soggiornando in una struttura localizzata nei Comuni della città metropolitana, pagano tale contributo oltre all'imposta di soggiorno. Una tassa d'ingresso che - come per essere curati al pronto soccorso - si baserà su bollini colorati e sul pagamento di un ticket che raggiungerà, nei periodi di alta stagione, un valore di 10 euro. Partendo, in questo periodo e sino a fine anno, da 3 euro a persona. E, nel frattempo, anche in Sardegna c'è chi propone una tassa di sbarco nell'isola variabile tra i 2 ed i 5 euro, con una previsione di incasso annuo pari a 45 milioni. 

Bollente anche la questione dell'home sharing. "Molti Comuni 

- conclude Feruzzi - hanno definito (o lo stanno facendo)
accordi con le piattaforme - Airbnb in primis - con il solito obiettivo, che è quello di incassare il più possibile. E così, in effetti, avviene, se è vero che Firenze ha incassato lo scorso anno ben 8 milioni e 803 mila euro, è altresì vero che, allo stato attuale, la non fornitura dei dati all'Agenzia delle Entrate e la conseguente non accettazione della cedolare secca - che invece è un obbligo di legge - rende Airbnb soggetto che 'copre' host evasori, siano essi totali o parziali. E che non pagano neppure la Tari". (ANSA).

Turismo / Enit: mercato russo è una garanzia per l’Italia. I russi non temono la crisi e investono nella Penisola


I dati dell’Ufficio studi ENIT intercettano la passione per l’Italia dei turisti dell’est Europa, big spender per eccellenza, pronti a tutto per un’esperienza di shopping tourism. I dati raccolti mostrano che tra le mete luxury travel c’è l’Italia, destinazione prediletta per i turisti extraeuropei fra i Paesi Schengen con 43 milioni di presenze. Nel 2018 il Bel Paese ha sorpassato anche la Francia e tallona la Spagna che invece ha subito una flessione 1,4 per cento in termini di presenze internazionali. Continua a crescere la spesa dei turisti stranieri in Italia (+5,8%) e si impennano le vendite del turismo organizzato. L’amore dei russi per la Penisola si rafforza sempre di più: dal 2015 al 2018 se i viaggi dei russi all'estero si sono incrementati del 33,7%, guadagnano ben il +67% quelli verso l'Italia che raggiunge il podio al terzo posto dopo Turchia e Thailandia con 804 mila viaggi (+19% sul 2017), superando i 780 mila della Spagna. La propensione a spendere fa scegliere esercizi alberghieri nell’80,6% dei casi e non si accontentano: il 45% si orienta sull’extra lusso. Si intensifica anche il traffico aereo e da nord a sud d’Italia le rotte sono coperte da varie città: Verona, Torino, Milano, Venezia, Bergamo, Bologna, Rimini, Pisa, Roma, Napoli, Bari, Cagliari, Olbia, Catania, Palermo. Nel primo trimestre 2019, con 44mila arrivi aeroportuali dalla Russia in Italia, si consolida il trend dell’aumento di passeggeri soprattutto da Mosca e San Pietroburgo.

Arte. Leonardo, genio scientifico in anticipo anche su Galilei

Leonardo, genio scientifico in anticipo anche su Galilei

La scienza moderna, si sa, nasce con Galileo Galilei. Prima di lui, in molti campi del sapere, vigeva l’ipse dixit con vari riferimenti a Galeno, a Tolomeo e, soprattutto, ad Aristotele. In altri termini, ci si rifaceva alla scienza consolidata dall’autorevole tradizione dell’antichità che, in quanto tale, non aveva bisogno di ulteriori verifiche. La posizione di Galilei, invece, era molto diversa e fu esplicitata, oltre che nel corso della sua vita di studi, in un’opera centrale, come i Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze pubblicato a Leida nel 1638. Il testo iniziava con la nota descrizione dell’attività all’interno dell’Arsenale di Venezia, dove si costruivano le navi della Serenissima, con la frequenza di una galea al giorno. Qui, infatti, lo scienziato poteva vedere applicati quotidianamente i principi della fisica meccanica e, dunque, aveva agio di osservare sperimentalmente quanto teorizzato. È infatti questo il punto di discrimine fra la scienza antica e quella moderna: l’esperimento che può modificare la teoria enunciata. Bene, prima di Galileo, un altro genio toscano aveva inaugurato questa strada: Leonardo da Vinci. 
Non è un caso che la bella mostra inaugurata ieri alle Scuderie del Quirinale ( Leonardo da Vinci. La scienza prima della scienza, fino al 30 giugno) ponga l’accento su questo tema e attribuisca al grande Vinciano il primato di questo nuovo modo di pensare. L’esposizione, progettata per le celebrazioni del cinquecentenario della scomparsa di Leonardo (2 maggio 1519) è un viaggio nella mente di uno dei più grandi geni della Storia. Anzi, sembra che Claudio Giorgione del Museo Nazionale Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci di Milano, autore di varie pubblicazioni sul genio vinciano, e raffinato curatore di questa mostra, sia partito proprio da Galileo perché la gran parte dell’esposizione s’incentra sullo studio e la realizzazione delle macchine che Leonardo progettò, ma raramente costruì, nel corso della sua vita. 
La prima indicazione che viene fornita lungo un itinerario dalla vocazione eminentemente didattica, ma basato su un rigorso metodo scientifico, è quella di chiarire che Leonardo muoveva i primi passi in un mondo che vedeva il proliferare di architetti e ingegneri di altissimo livello, come Brunelleschi, Leon Battista Alberti, Taccola ossia Mariano di Jacopo, senese come Francesco di Giorgio Martini che completa questo poker d’assi. Figlio del suo tempo, Leonardo, però, riesce a coniugare la capacità artistica con quella progettuale, come dimostra lo splendido disegno di un Argano a leva, disegnato secondo un metodo che si chiamerebbe modernamente “esploso”, ovvero tale da far vedere a colpo d’occhio le componenti del meccanismo e la loro collocazione funzionale. Siamo però nel 1478, 1480, ossia poco meno di tre secoli prima dell’Encyclopedie di Diderot e Dalembert, quando questa modalità fece la sua timida apparizione. 
Così, la prima sezione è dedicata, per così dire ai colleghi, per stabilire affinità e differenze, mentre la seconda prende in considerazione l’antico perché la tradizione, allora, era sempre il punto di partenza per ogni ricerca a cominciare da quelle architettoniche e anatomiche (volutamente, quest’ultime, limitate ad alcuni accenni) che vedevano in Vitruvio uno dei prinipali punti di riferimento. Si può allora ammirare la declinazione sull’UomoVitruviano che coinvolse figure come Francesco di Giorgio Martini, Cesare Cesariano e Antonio Averluino, meglio noto come il Filarete, di cui è presente uno straordinario codice della Marciana di Venezia, realizzato per Mattia Corvino. Il senso delle proporzioni che è alla base della ricerca architettonica e anatomica conduce diretti alla terza sezione dedicata al tema della prospettiva, non solo con l’impiego di prospettigrafi a vetro o a velo, ma con l’analisi delle conoscenze geometriche sui solidi che costituiscono l’argomento principe del celebre testo di Luca Pacioli, presente in mostra. 
Si può sfogliare, così, virtualmente il De divina proportione, con l’emozione di avere accanto l’originale, per un tuffo irripetibile nel mondo di Leonardo che fu l’autore delle illustrazioni. Dallo studio della prospettiva alla città ideale e alle sue vie prospettiche il passo è breve ed è infatti questo l’argomento della quarta sezione che, però, si declina anche con lo studio idraulico delle vie d’acqua che Leonardo curò per i Navigli di Milano all’epoca di Ludovico il Moro. Del resto, il rapporto con il potere, è stato una costante nella vita del grande Vinciano che pose la sua scienza militare (splendido il disegno della Biblioteca Ambrosiana, dal Codice Atlantico, f. 33, con i due mortai che sparano proiettili esplosivi) e civile, piegata verso l’intratte-nimento teatrale. 
Bella la ricostruzione a grandezza naturale del carro semovente che non va certo interpretato come prefigrazione dell’automobile, ma come macchina teatrale, scenografica. Una sezione importante è quella della dedicata alla biblioteca di Leonardo che arrivò a possedere 150 volumi, di cui sono in mostra edizioni compatibili con la cronologia leonardesca, come le Favole di Esopo, con deliziose xilografie, oltre al celebre De sphera di Sacrobosco proveniente dalla Biblioteca Estense che, da solo, vale una visita alla mostra. Un’ulteriore sezione è dedicata agli esperimenti sul volo e agli studi della dinamica degli uccelli che diventano spunto per la costruzioni d’ipotetici areomobili appena schizzati sui fogli degli appunti leonardeschi, come la Vite aerea del manoscritto B di Parigi. Corredata da un bel catalogo edito da L’Erma, con autorevoli interventi di grandi specialisti come Frank Zöllner, l’esposizione si conclude con una sezone sull’inevitabile quanto gradito mito di Leonardo.
avvenire

Musei: Bonisoli, a aprile comunicazioni su rinnovo direttori


ROMA, 13 MAR - "Ad aprile le prime comunicazioni" sul rinnovo o meno del contratto ai direttori dei musei autonomi. A dirlo, il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, rispondendo oggi ai cronisti a margine della presentazione delle Giornate Fai di primavera. 

"I contratti di diversi direttori scadono in autunno - dice Bonisoli - Vogliamo anticipare la comunicazione sulla nostra intenzione o meno di rinnovare il contratto per un altro quadriennio. Per farlo abbiamo iniziato a lavorare questo mese: stiamo raccogliendo i dati e valutando in termini tecnici le performance. Nulla di diverso da quello che avviene in qualunque azienda, ma tenendo conto di due aspetti. Il primo di natura quantitativa: per esempio le variazioni sul numero di visitatori dal momento dell'arrivo del direttore. Un dato molto semplice, sereno ed univoco perché il numero parla da solo. C'è poi il numero dei contratti, la sicurezza" e una serie di "elementi il più possibile oggettivi". 

"Poi c'è un aspetto legato alla parte 'soft' - prosegue il ministro - Ad esempio, come un certo dato è stato portato avanti rispetto al disegno originale, se è stato realizzato. O come è stato interpretato essere direttore di un certo museo e come questo museo si sia incastrato nel territorio. Secondo, è molto importante anche come l'operato del direttore del museo abbia partecipato al progetto culturale complessivo del luogo in cui si trova. La somma di tutto ci darà un'idea di quelle che riterremo essere le persone su cui continueremo a puntare e a quali invece, magari, suggeriremo di cercare altre opportunità professionali, mettendo i loro posti a bando. Io tengo a dare una risposta a queste esigenze. Volevo farlo entro marzo, spero aprile. Penso sia semplicemente dignitoso per un direttore di museo saperlo con qualche mese di anticipo in modo da potersi organizzare e rispettare la sua professionalità". (ANSA).

Fai: Giornate di primavera, un Ponte tra culture. Il 23 e 24/3 in 1100 luoghi, con guide anche di altri paesi


Giornate FAI di Primavera 2019 | Foto © FAI
(di Daniela Giammusso) (ANSA) - ROMA, 13 MAR - Il viaggio tra le lingue latina, araba, greca e volgare nei manoscritti che raccontano la nascita dell'algebra e dell'astronomia nella Biblioteca Carlo Viganò dell'Università Cattolica di Brescia. L'intera piazza Sett'angeli per rileggere sulle facciate dei suoi palazzi e chiese (persino una domus romana del I-II d.C.) la storia della città di Palermo. O ancora il Gabinetto cinese di Palazzo Reale a Torino, dove scoprire, tra lacche e pannelli, il significato originario di tanti decori e bellezza. Fino a Venezia e quel dialogo sempre vivo che si respira ancora alla Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone. Con oltre 1.100 siti aperti eccezionalmente, 296 luoghi di culto, 227 palazzi e ville, 30 castelli e 50 borghi in 430 località e 20 regioni, tornano le Giornate Fai di primavera, il 23 e 24 marzo, con una 27/a edizione che promette di guardare l'Italia come mai prima. Sarà ''un vero ponte tra culture'', spiegano il presidente e vicepresidente del Fondo Ambiente Italiano, Andrea Carandini e Marco Magnifico. ''La nostra patria è un amalgama di metalli preziosi - spiega Carandini - ora indigeni, ora forestieri, persino esotici, che hanno dato vita al più significativo e bel crogiolo del nostro pianeta''. ''E' un paese che cambia a pochi chilometri di distanza - concorda il ministro dei beni culturali, Alberto Bonisoli - Non è un caso, l'uomo ci ha messo del suo''. Il risultato sono ''culture, paesaggi, tradizioni, gastronomia diverse". E "quando si incontrano, con il giusto habitat e dialogo, il risultato è superiore alla somma degli addendi''. Ecco allora che tra i 40 mila apprendisti ciceroni del Fai, per la prima volta questa primavera ci saranno anche un centinaio di volontari di origine straniera a raccontare aspetti storici, artistici e architettonici tipici della loro cultura di provenienza, disseminati nel patrimonio italiano, ''dai Giardini panteschi che rivelano la grazia dello stile arabo - dice Carandini - ai decori egizi del Castello Masino a Torino fino a Villa Panza a Varese illustrata da una guida originaria del Sudan''. Ma ce n'è davvero per tutti i gusti e tutte le storie, ad ascoltare i frenetici racconti del vicepresidente Magnifico. Come, a Roma, la ''prima volta'' di Palazzo della Rovere a Roma, sede dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro con il Soffitto dei Semidei del Pinturicchio, o Palazzo della Consulta, sede della Corte Costituzionale dal 1955, con il calamaio con cui venne firmato l'armistizio di Villafranca. 

A Melegnano (MI) il castello cinquecentesco ''che nessuno conosce - dice Magnifico - come la storia del suo signore, il 'furfante' Medeghino'' dei Medici, aprirà straordinariamente l'ala est non restaurata, mentre a Torino si potrà passeggiare come il Re da Palazzo Reale attraverso appartamenti, luoghi sacri e di loisir fino ai 25 chilometri di documenti dell'Archivio di Stato (Statuto Albertino compreso). E ancora Matera, Capitale della cultura europea 2019, svelerà la Fabbrica del carro trionfale della Bruna mentre a Catania saranno visitabili al porto le opere di Street Art Silos. Due navi, l'Italia e la Bergamini, per La Spezia e uno stadio, l'Artemio Franchi, a Firenze. E ancora 35 parchi e giardini, 22 siti archeologici, 23 campanili e torri, 11 biblioteche, 8 ex ospedali psichiatrici e antichi ospedali, 12 teatri e 20 biciclettate in collaborazione con la FIAB. Se dal 1993 le Giornate Fai hanno appassionato quasi 11 milioni di visitatori, obbiettivo dichiarato è passare ''entro il prossimo anno da 190 mila a 250 mila iscritti''. Per il quinto anno le Giornate chiudono la Settimana Rai dedicata ai beni culturali (18-24 marzo). Si può sostenere la campagna fondi Tu che puoi Fai fino al 31 marzo con sms al 45584.

Sacro Monte Calvario di Domodossola. Una pausa rigenerante per assaporare il risveglio della natura nelle Alpi Piemontesi

Tutto a pochi passi da una perla, il Sacro Monte Calvario di Domodossola.
Val d’Ossola: tutti i colori e i profumi della primavera


La natura primaverile che si risveglia è il momento migliore per ammirare splendidi paesaggi a bordo di una mountain bike o in sella ad un cavallo, lungo percorsi panoramici e rigorosamente "slow", nell'anno del turismo lento.


Appuntamenti con la primavera - Il benessere primaverile passa anche dai moderni centri termali della Val d'Ossola. Le Terme di Premia e quelle di Bognanco sono i due poli principali, con piscine interne ed esterne, getti idromassaggi e trattamenti benefici. Da non perdere le speciali e romanticheserate sotto le stelle del centro di Premia (la prossima il 20 aprile). In attesa dei celebri festival estivi, la primavera in Val d'Ossola può essere occasione di (ri)scoperta di borghi, tradizioni e sapori, grazie a due eventi in particolare. Il 28 aprile da non perdere il Palio degli Asini di Varzo. Domenica 5 maggio una prima assoluta, "Ossola in Cantina": otto cantine ossolane presenteranno i propri vitigni eroici, grazie ad un percorso di degustazione inedito, di calice in calice.



Trekking e bici - Il tutto senza dimenticare gli itinerari di trekking primaverili di media montagna tra sentieri poco affollati, aria frizzante, natura brillante e i profumi inconfondibili della flora che rinasce. Uno su tutti, l'antica Via dei Torchi e dei Mulini, semplice e per tutti, un viaggio nella storia rurale locale. L'intera piana della Val d'Ossola è attraversata da un'interminabile ciclovia di oltre 80 km, che parte dal Lago di Mergozzo e raggiunge Domodossola, una pista adatta a tutti, che attraversa paesaggi variegati: dai primi scorci fioriti sul delizioso lago di Mergozzo all'Oasi WWF del Bosco Tenso, lungo il fiume Toce, per addentrarsi tra boschi antichi e lungo sentieri ricchi di storia.



Il romantico lago di Mergozzo - Primavera, stagione ideale anche per l'arrampicata, grazie a temperature e condizioni climatiche perfette lungo le pareti della Val d'Ossola: sono molte le falesie e le vie lunghe segnalate per scoprire queste valli con un pizzico di adrenalina e avventura. Le città e i borghi si scuotono dal torpore invernale: come rimanere indifferenti davanti alle tranquille e splendide rive del Lago di Mergozzo (borgo Bandiera Arancione del TCI), sul cui lungolagouna passeggiata è d'obbligo; o ancora, con partenza dal suo romantico centro storico, un viaggio di scoperta tra archeologia e piccole perle naturalistiche.



La magnifica piazza di Domodossola - Domodossola apre la propria piazza-gioiello ai visitatori: i dehors estivi tornano a costellare il salotto cittadino dipiazza Mercato, un vero capolavoro di architettura quattrocentesca: visitare il centro storico del capoluogo ossolano sarà come compiere un tuffo nel passato dell'affascinante "Borgo della Cultura". E ancora, bastano pochi passi per avvicinarsi ad un'altra perla, il Sacro Monte Calvario di Domodossola.

fonte: tgcom24

Enit: i russi amano l'Italia, sorpassata la Spagna

 © ANSA


 I russi amano l'Italia: se i viaggi verso l'estero di questi turisti, big spender e amanti dello shopping e del lusso, sono cresciuti del 33,7%, guadagnano ben il +67% quelli verso l'Italia che raggiunge il podio al terzo posto dopo Turchia e Thailandia con 804 mila viaggi (+19% sul 2017), superando i 780 mila della Spagna. La propensione a spendere fa scegliere esercizi alberghieri nell'80,6% dei casi e non si accontentano: il 45% si orienta sull'extra lusso. Per questo l'Enit, Agenzia Nazionale del Turismo, sarà presente con uno stand di circa 800 metri quadrati alla Mitt di Mosca (da domani al 14 marzo 2019), la fiera B2b numero uno per il mercato turistico russo. Coinvolte le Regioni Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Veneto e oltre 200 aziende turistiche.
ansa
   

Dieci milioni per rilanciare la coltivazione degli agrumi

da Avvenire

Dieci milioni per rilanciare l'agrumicoltura italiana. Buona notizia in un periodo nel quale l'agricoltura pare essere più alla ribalta delle cronache per i problemi degli allevamenti sardi oppure per quelli dell'olio di oliva. Certo, l'avvio del Fondo nazionale agrumicolo, sancito qualche giorno fa dall'approvazione in Conferenza Stato Regioni dello schema di decreto, non risolverà tutti gli affanni degli agrumicoltori, ma è certamente un buon passo in avanti. Nel dettaglio, si tratta di 6 milioni a disposizione quest'anno e di 4 milioni pronti nel 2020. Ciò che conta di più, poi, è che le modalità di spesa dovrebbero essere il frutto di un lavoro di concertazione fra istituzioni e rappresentanti dei produttori, tutti riuniti attorno al "tavolo agrumicolo" dello scorso novembre. L'importo totale dello stanziamento sarà quindi distribuito lungo tre assi d'azione. Circa 8 milioni di euro saranno utilizzati per la concessione di contributi per il sostegno al ricambio varietale delle aziende agrumicole danneggiate dal virus della Tristeza e dal Mal secco (le due malattie principali di queste piante che hanno creato più di un problema per i produttori). Altri 1,5 milioni di euro serviranno per il finanziamento di campagne di comunicazione istituzionale e promozione rivolte ai consumatori per sostenere la competitività e la qualità del settore agrumicolo. Circa 0,5 milioni saranno invece usati per la concessione di contributi per la conoscenza, salvaguardia e sviluppo dei prodotti agrumicoli DOP/IGP. Occorrerà adesso vedere se le modalità operative di erogazione e di utilizzazione degli stanziamenti saranno davvero efficaci per il comparto. Ma quanto meno si parte con il piede giusto. Cosa buona, come si è detto, soprattutto se si guarda non solo ai mali di mercato del comparto, ma anche a quanto sta accadendo sempre di più all'agricoltura italiana e cioè all'impoverimento dell'assortimento varietale delle nostre coltivazioni. Ha fatto bene Coldiretti ha lanciare l'ennesimo allarme sul tema. In Italia, infatti, sarebbero scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro nell'ultimo secolo anche, dicono i coltivatori, "per effetto dei moderni sistemi della distribuzione commerciale che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell'offerta". A conti fatti, nel nostro Paese, nel secolo scorso si contavano 8.000 varietà di frutta, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000 e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa, ma la perdita di biodiversità riguarda l'intero sistema agricolo, dagli ortaggi ai cereali, dagli ulivi fino ai vigneti.

Chef e papà: non si vive di sole stelle Michelin...


Solitudine ed economia. Potrebbe essere il titolo di un convegno venturo, cui invitare il professor Massimo Folador e chi altri possa dire qualcosa a favore o contro un aspetto umano che ne interseca uno tecnico. Da un sondaggio realizzato da Adnkronos pare che la solitudine sia diventata l'incubo di un italiano su dieci, mentre negli ultimi dieci anni lo status di single è cresciuto del 30%. Eppure siamo sempre più connessi coi social, che a questo punto diventano un'illusione relazionale, alla stregua del successo professionale e di altre faccende che, nella vita, si pongono in primo piano. Da questo punto di vista ha destato stupore la decisione di uno chef di 30 anni, Matteo Metullio, in cucina alla Siriola di San Cassiano dove aveva conquistato le due stelle Michelin, di lasciare tutto per stare con il figlio di un anno. In un'intervista ha dichiarato che non poteva lavorare 14 ore al giorno e sette giorni su sette. Solitudine ed economia possono andare d'accordo? Qualcuno vorrebbe sostituire la prima parola con disciplina, ma se guardiamo l'esempio del cuoco i contorni non cambiano. La proprietà del ristorante, a questo punto, ha deciso di chiudere definitivamente (ma intervenire prima? Evitando 14 ore per sette giorni su sette?). Una settimana fa eravamo in compagnia di un produttore di vino, Gianfranco Soldera, che fra disciplina e solitudine ha collezionato tanti racconti. Il momento più buio deve averlo passato nel 2012 quando un ex dipendente gli ha aperto i rubinetti di 10 botti di vino pregiato (500 euro la bottiglia, per capirci), finiti nelle fogne di Montalcino. Ha salvato poche quantità dell'annata 2010 ed ha deciso di metterle in bottiglie grandi, rare quanto un Gronchi rosa. E le ha offerte all'asta, per beneficenza, a Londra come a Milano lunedì sera, dove ha raccolto 110 mila euro a favore del progetto La Casa di Sam delle Suore di Carità dell'Assunzione, in zona Corvetto a Milano. Lo ricordo sul palco con le tre religiose, sorridente e felice. È l'ultima volta che l'ho visto, perché sabato mattina, quando è tornato solo sull'auto per visitare le sue vigne di Montalcino, probabilmente un malore gli ha fatto perdere i sensi ed è morto sul colpo. Lo conoscevo da oltre 30 anni e la faccenda – accaduta fra l'altro proprio mentre nel teatro di Montalcino erano radunati i produttori di vino con i giornalisti di tutto il mondo – mi ha scosso. Solitudine ed economia, già. Si può dire che si possono integrare se in qualche modo si tende una mano al prossimo? Per Soldera è stata La Casa di Sam; per lo chef Metullio una vita da far crescere; per un datore di lavoro significa immaginare che l'uomo non sarà mai una macchina. Fra solitudine ed economia, c'è sempre un cuore che batte.
da Avvenire

Prepàrati al viaggio



«Io voglio che il mio lettore, chiunque egli sia, pensi a me solo e non alle nozze della figlia o al processo o alla casa, al podere, al tesoro; e, almeno finché legge, io voglio che stia con me. ...Se è preoccupato dei suoi affari, differisca la lettura... io non voglio che studi nel momento stesso in cui si occupa d'altro; non voglio che apprenda senza fatica ciò che non senza fatica ho scritto». Francesco Petrarca è un poeta importantissimo: la sua lirica diverrà modello per secoli di quella a venire, in Occidente. In una lettera indirizzata a un amico, si sofferma sul tema della lettura: la poesia dal punto di vista del lettore, non del suo autore. Petrarca sottolinea l'assolutezza e l'importanza dei versi scritti, e il dovere, da parte di chi apre il libro, di affrontarli con assoluta concentrazione. Se hai altro per la testa, rinvia la lettura a domani. O fanne anche a meno. Per entrare nei miei versi devi avere la mente e l'animo sgombri da ogni altro pensiero o affanno. Un giusto, elevato richiamo alla dedizione rispettosa che esige ogni opera d'arte. Quanto mai necessario oggi, tempo di distrazione e superficialità. Affronta il libro, il film, la tela, con lo spirito preparato e svuotato. Non sprecare l'occasione di un viaggio, forse un tesoro.
Avvenire

Le tele di un italiano per rileggere il Codice di Leonardo

Veneziano - Amboise (Immagini fornite dall' autore) © ANSA

   AMBOISE- Un Leonardo introverso e malinconico si intravede tra l' enorme mole di disegni, bozzetti, studi e progetti a volte visionari custoditi in quell' immenso scrigno che è il Codice Atlantico. A mettere in luce questo aspetto, spesso sovrastato dalla grandezza dell' artista di Vinci nelle discipline più disparate, dalla scienza all' architettura, dall' idraulica alle macchine per il volo, è il pittore italiano Corrado Veneziano, chiamato dalla Francia a partecipare ad Amboise alle celebrazioni del Cinquecentenario dalla morte. Nella cittadina della Loira dove Leonardo trascorse gli ultimi tre anni Veneziano porterà la sua rilettura personale del Codice Atlantico intrenta tele esposte dal 24 maggio al 7 giugno proprio nella chiesa di Saint Florentin, che accolse le spoglie del genio del Rinascimento.
    "Sono sorpreso e lusingato - dice -. Le mie opere, ancorchè fedeli al Codice, vogliono dare una visione in chiave fantastica, poetica e diversa di Leonardo e del suo sguardo plurale e curioso sul mondo". Dal gigantesco lavoro di studio e di analisi svolto da Leonardo l' essere umano appare immerso nella Natura e nelle regole che la governano, divenendone il riflesso. "L' uomo speculum dell' Universo", è appunto il titolo della mostra, curata da Niccolò Lucarelli, che presenta tele anche di grandi dimensioni, fino a tre metri per due, in cui a fare da sfondo costante è il firmamento, il cielo blu e stellato di notte o dorato all' alba, "che ci proietta in uno spazio più profondo". Parole e disegni, frasi e schizzi sono estrapolati dalle pagine di Leonardo; i disegni del Codice "restituiscono modernità e scientificità alle tele: bulloni, ruote, pilastri, archi, ponti, tramezzi, cannoni di artiglieria, dighe per incanalare corsi d'acque". Echi di De Chirico, Mirò, Kandinskij e Chagall affiorano tra le evocazioni più esplicite dei classici leonardeschi come l'Ultima Cena, la Battaglia di Anghiari, l'Uomo Vitruviano.
    "Ho cominciato ad approfondire nel 2017 i simboli e i segni del Codice - dice Veneziano -. Lo scorso giugno ho scritto al Comune di Vinci, al ministero e ad Amboise proponendo il mio lavoro. Dalla cittadina francese, che fa parte del comitato per le celebrazioni con l' Associazione Avec, Amboise e Vinci gemellate per gli scambi culturali, hanno subito mostrato interesse. A fine novembre mi hanno dato l' ok. Il mio progetto si inserisce in un programma di iniziative di estremo rigore scientifico". Aver esaminato il Codice - 12 volumi, 1119 fogli autografati e 1751 disegni di macchinari redatti dal 1478 al 1519 - ha permesso all' artista italiano di cogliere dettagli intimi sparsi da Leonardo tra migliaia di schemi, numeri e formule algebriche. "Nel foglio 110 - spiega - c'è il volto di una donna che ricorda la Gioconda, e le parole 'Tu dimmi' e in caratteri più piccoli 'dimmi come sono le cose passate', quasi una riflessione sulla fugacità del tempo. Nel foglio 118, vcino al profilo di un uomo dallo sguardo profondo, si legge la parola 'fato'. L' ho intitolato 'L' uomo che dialoga con il fato', per invitare adapprezzare Leonardo non solo come geometra, architetto e tecnico, ma anche per questa sua introversione".
    Corrado Veneziano, 60 anni, lucano di Tursi trapiantato a Roma, insegna arte, lingua e cultura italiana al Conservatorio di Santa Cecilia. Ha cominciato a dipingere da bambino. A lanciarlo sulla scena della grande arte è stato nel 2013 Achille Bonito Oliva in occasione di una sua mostra in una galleria di Roma. Ad incoraggiarlo ha contribuito l' antropologo Marc Augè presentando a Parigi i suoi quadri dedicati a Dante Alighieri.
    Altro incontro importante nel 2014 a Bruxelles con il sociologo Derrick De Kerckhove, per  una mostra all' Istituto italiano di Cultura. L' ultima esposizione nel settembre 2017 in Cina alla Galleria Nazionale di Arte moderna di Lanzhou.

Dopo la "chiamata" in Francia per le celebrazioni leonardesche, per l' artista italiano si sono create nuove opportunità. La Nasa avrà le sue opere a Washington in occasione del convegno annuale in programma nel prossimo novembre. A settembre - invitato dall' Istituto Italiano di Tecnologia di Genova - porterà i suoi quadri al Festival delle Scienze. Dieci delle 30 tele destinate ad Amboise saranno visibili in anteprima il 23 e 24 marzo, nella sede della Banca d' Italia a Bari per le giornate del Fai. "La Francia è storicamente una nazione sorella - osserva Veneziano a proposito dei recenti contrasti con l' Italia su questioni politiche e sulla concessione proprio delle opere d' arte per le celebrazioni -. La vicenda stessa di Leonardo lo dimostra: vi si trasferì portando con sé la Gioconda. Non servono le piccole gelosie ma segnali di vicinanza a dispetto di chi vuole giocare sui confini e sulle separazioni. L' arte va oltre i muri". 
   
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