I protagonisti della storia dello Sport al Meeting dell’Amicizia fra i Popoli Zanetti, Sacchi, Roda, Cipressa, Barbolini fra i grandi nomi già confermati

comunicato stampa
I protagonisti della storia dello Sport al Meeting dell’Amicizia fra i Popoli
Zanetti, Sacchi, Roda, Cipressa, Barbolini fra i grandi nomi già confermati


(Rimini, 24 luglio 2019) In occasione dei propri 40 anni il Meeting dell’Amicizia fra i Popoli, una delle più grandi kermesse culturali del mondo, darà particolare rilievo allo Sport come piattaforma ideale per amplificare tematiche etiche quali l’educazione, la famiglia, l’integrazione e altri valori portanti del Meeting (Rimini, 18/24 agosto pv).
Il Padiglione Sport si chiamerà Sport Village, avrà una veste nuova e accoglierà un palinsesto di incontri ed attività di grande appeal coinvolgendo i principali protagonisti del mondo dello sport nazionale ed internazionale.
Lo sviluppo e l’organizzazione del nuovo progetto è stata affidata a Master Group Sport, società leader nel marketing sportivo in Italia, che coinvolgerà oltre al CSi, partner storico del Meeting, Federazioni, Leghe, Club e personaggi del mondo dello Sport.

Oltre all’attività sportiva nei campi da gioco dei diversi sport, animati dal CSI e da Federazioni, Leghe, Club, sono attese infatti testimonianze di grandi personaggi sportivi e importanti dibattiti con personalità del mondo dello sport. Primi fra tutti il 19 Agosto “Vincere, ma non solo” con Javier Zanetti,-vice presidente FC Internazionale e membro del Comitato organizzatore delle competizioni FIFA- ed il 21 agosto “I grandi allenatori che hanno fatto la storia dello sport”, con Arrigo Sacchi -un grande ritorno dopo 20 anni dall’ultima presenza-, Flavio Roda -attualmente Presidente Federazione Italiana Sport Invernali-, Andrea Cipressa -Commissario Tecnico Nazionale Fioretto- e Massimo Barbolini -allenatore Igor Gorgonzola Novara-,appuntamento imperdibile condotto da Giovanni Bruno per ripercorrere momenti storici dello sport raccontati dai protagonisti che ci hanno regalato emozioni indelebili.
segnalazione web a cura di Albana Ruci - Turismo Culturale

Week end comico per Oxilia a Varzo e al Calvario di Domodossola con una commedia e La Serva Padrona

Oxiila - Teatro e Musica per la Terra d'Ossola

 Presenze - Scalinata della chiesa parrocchiale di Varzo

La Serva Padrona - Convento dei P.P. Rosminiani al S.M. Calvario




Sabato 27 Luglio 2019
Domenica 28 Luglio 2019
Ore 21.15

Organizzato dalla Cappella Musicale del S. Monte Calvario, in collaborazione con Compagnia Dellozio, giunge al suo settimo e ottavo appuntamento con due spettacoli a Varzo e Domodossola. Sabato 27 luglio alle ore 21.15, presso la scalinata della chiesa parrocchiale di Varzo andrà in scena Presenze, spettacolo inedito di Luca Savani, regista emergente e drammaturgo a capo della Compagnia DreamMusical, che ha prodotto lo spettacolo. L’appuntamento si colloca nel solco di una fruttuosa collaborazione tra Oxilia e il Comune di Varzo, che nella persona dell’assessore Mauro Tiboni ha da sempre dedicato grande attenzione alle attività del festival. La serata vedrà protagonista la compagnia bresciana diretta da Savani; un valore aggiunto per Oxilia festival in quanto la serata realizzerà la vocazione del festival di dare voce a realtà emergenti e a giovani artisti. DreamMusical porterà sul palco un’irresistibile commedia in cui il protagonista, trasferitosi a Roma per amore, si trova a doversi confrontare da un lato con sé stesso, i proprio sogni e le proprie paure, ma dall’altro anche con la presenza di misteriosi fantasmi che popoleranno la sua nuova abitazione. Uno spettacolo che però sa essere anche profondo, parlando di amore, di costruzione del futuro e di ricerca della propria identità. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà presso l’aula magna del Collegio Rosmini Maschile di Domodossola nel medesimo orario. L’organizzazione invita a controllare i social del festival (facebook e instagram) per avere notizie in merito a questo aspetto. Domenica 28 luglio alle ore 21.15 presso il Cortile dei Sodales, nel convento del P.P. Rosminiani al Sacro Monte Calvario di Domodossola verrà rappresentata La Serva Padrona con un organico e un cast d’eccezione. La Camerata Strumentale di S. Quirico, diretta da Alessandro Maria Carnelli accompagnerà l’eccezionale talento della soprano Federica Napoletani (Serpina) e del baritono Yiannis Vassillakis (Uberto). Il servo muto Vespone sarà interpretato dal talentuoso giovane attore Fabio Crivellari. Un ricco e attempato signore di nome Uberto ha al suo servizio la giovane e furba Serpina che, con il suo carattere prepotente, approftta della bontà del suo padrone. Eseguita per la prima volta a Napoli nel 1733, La serva padrona di Giovanni Battista Pergolesi è considerata da molti la prima opera buffa della storia e nel 1752 una sua rappresentazione parigina fece scoppiare la Querelle des bouffons, una vera e propria guerra musicale tra lo stile francese e quello italiano. La straordinaria bellezza della musica di Pergolesi, i toni brillanti e sottilmente maliziosi del libretto di Gennaro Antonio Federico e il divertente confronto tra la giovane e bella servetta e l’anziano ma ancora gioviale padrone – nel quale si inseriscono gli esilaranti lazzi del mimo Vespone – continuano a conquistare il pubblico di tutto il mondo, sancendo la grandezza della Scuola Napoletana. Gli spettacoli saranno a ingresso a offerta libera. Un appuntamento che mette insieme la grande tradizione dell’opera buffa con la nuova drammaturgia di un autore emergente e che vuole sottolineare come Oxilia sia luogo sia della riproposizione del grande repertorio del passato, ma anche vetrina per giovani talenti delle arti del teatro e della musica. 
Tutte le informazioni sul sito www.oxilia.it.


segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone

Al Calvario di Domodossola anche esperienze di Turismo Conviviale

Anche per la Casa di Ospitalità religiosa del Sacro Monte Calvario di Domodossola può essere il turismo conviviale la declinazione al futuro – perché profetica – di quello che fino ad oggi è stato il turismo religioso! 


È quanto affermato da don Gionatan De Marco, direttore dell’ufficio nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei, nella pubblicazione “Turismo conviviale. Declinazione al futuro del turismo religioso. Lettera a Mohamed ed Elisheva” (edizioni Nicola Palumbi, 2019).
Ma come il turismo può definirsi conviviale? Il turismo conviviale è un tempo, uno spazio, e un’esperienza. È anzitutto «un tempo – afferma don De Marco – in cui le persone si incontrano e condividono insieme il tempo di un viaggio in cui scoprire la bellezza della convivialità delle differenze e dove l’egoismo viene gettato in mare a discapito della solidarietà e dell’amicizia. Il turismo conviviale è poi uno spazio in cui scoprire la bellezza della prossimità capace di guarire il dolore della solitudine e in cui si riscopre la bontà dell’altro. Il turismo conviviale è infine un’esperienza in cui le storie di ognuno divengono il vero paesaggio da scoprire e da arricchire, in cui si scopre la bellezza della felicità alternativa che nasce dal dare più che dal ricevere».
Facile pensare al Mediterraneo, un mare sulle cui sponde si sperimenta la convivialità delle differenze e dove l’umanità ha scoperto le relazioni e l’incontro tra culture e civiltà diverse. Il Mediterraneo che anche oggi è al centro di scambi e di un turismo che non sempre sa, però, apprezzare la bellezza, la cultura e la stessa missione che la storia ha affidato a questo specchio d’acqua. «Oggi, tante forze ci obbligano – ha sottolineato don De Marco – a volgere la nostra attenzione ai confini, per difenderli. Il nostro mare non è un confine, ma è prospettiva, orizzonte e, nello specifico, il Mediterraneo è la bellissima e straordinaria tavola attorno alla quale siamo seduti insieme».
Quando ci accostiamo al turismo religioso, andiamo con la mente ai pellegrinaggi ai grandi o piccoli santuari, a una vacanza in un monastero che sia oasi della nostra spiritualità, a un’esperienza missionaria o anche alla partecipazione a un appuntamento nazionale o internazionale dell’associazione o del movimento cui facciamo parte, un campo estivo di preghiera, lavoro o volontariato. Il turismo conviviale non cancella tutto questo ma lo sublima, offrendo una nuova prospettiva. Non l’esperienza in sé ma lo spirito con la quale si vuol vivere questo tempo e questa esperienza. «L’esperienza di un turismo conviviale, vuole restituire ad ogni persona – spiega don Di Marco – la percezione autentica della sua domanda di felicità. E non ci sarà mai turismo conviviale se, prima che proposte di viaggio, non siamo capaci di offrire messaggi per la vita e la speranza».
Il turismo conviviale può attivare anche prassi di economia, quella che don Di Marco chiama «l’economia della bellezza condivisa» che non rinuncia certo alla produzione di valore, ma lo fa attraverso il processo senza fare dell’obiettivo un’ossessione, diventando un’economia armonica.
fonte: insiemeragusa.it

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone turismoculturale@yahoo.it

Tre Conferenze Nazionali puntano dritte alla Future Mobility



 Urban Air Mobility, Guida Autonoma e Micromobilità: questi gli argomenti delle tre Conferenze Nazionali, fulcro della seconda edizione di FMW Expoforum.
Nuove date: 18 e 19 novembre 2019 a Torino Lingotto.

Torino, 19 luglio 2019. Future Mobility Week, annuncia le nuove date e fissa, per la sua seconda edizione, un programma di appuntamenti che si rinnovano seguendo la continua evoluzione del settore della mobilità. In programma a Torino dal 18 al 22 novembre prossimo, la manifestazione esordirà con il momento clou, l’Expoforum, il 18 e 19 novembre, organizzando occasioni di incontro, confronto e networking per gli operatori del settore e offrirà, nei giorni successivi, visite guidate alle eccellenze progettuali e produttive dell’area torinese.
Le due giornate dell’Expoforum si articoleranno in un programma di conferenze e in un’area esperienze dedicata ai test dei veicoli più innovativi. Centro dell’agenda 2019 tre Conferenze Nazionali su argomenti che si stanno imponendo come centrali nell’evoluzione futura della mobilità: Urban Air Mobility, Guida Autonoma e Micromobilità e sui quali Torino è terreno di sperimentazione, arrivando per prima rispetto alle altre grandi città italiane.
Urban Air Mobility – Conferenza Nazionale
La mobilità aerea urbana, applicata sia alle merci che alle persone, è una tendenza trainata da una serie di rivoluzioni nel campo dei materiali, dei motori, delle batterie, dell’elettronica e dei software, e stimolata dall’affermarsi sul mercato dei droni. Investitori, start-up e grandi aziende aerospaziali e automobilistiche, fornitori logistici e di servizi di mobilità stanno dimostrando interesse verso questa nuova dimensione della mobilità ormai da qualche anno. Per l’amministrazione torinese Future Mobility Week è stata la prima occasione di incontro con il mondo accademico e imprenditoriale di questo settore, incontro che ha portato a formalizzare la partecipazione del capoluogo piemontese alla UAM Initiative europea, finora unica città italiana.
Guida Autonoma – Conferenza Nazionale
Anche la Conferenza Nazionale sulla Guida Autonoma rappresenta una conferma del ruolo primario ricoperto da Torino nella sperimentazione in ambito mobilità. La Città infatti è, insieme a Parma, terreno di sperimentazione per le aziende e i team di ricerca che, sottostando al decreto ministeriale, vorranno testare in condizioni reali e nel traffico di tutti i giorni le prestazioni di guida autonoma di automezzi per il trasporto privato e pubblico.
Micromobilità – Conferenza Nazionale
Monopattini elettrici, segway e monoruota hanno recentemente occupato il paesaggio urbano diffondendosi con estrema rapidità e offrendo una soluzione reale per il decongestionamento del traffico. Ma coniugare sicurezza e praticità è la vera sfida della micromobilità e la normativa è all’inseguimento della realtà. Il MIT, infatti, ha da poco approvato il decreto ministeriale che regola la sperimentazione di questi veicoli nei Comuni Italiani e, anche in questa occasione, Torino è tra le città che hanno sottoscritto il protocollo.  
Nelle due giornate interverranno ospiti che racconteranno case history internazionali per un confronto stimolante e di crescita con le best practice europee; istituzioni locali che parleranno di come si stanno organizzando per mettere in pratica le sperimentazioni; rappresentanti di aziende che illustreranno il loro approccio a questa nuova dimensione di mobilità e start-up che esporranno le soluzioni offerte al mercato.
Le tre Conferenze Nazionali sono un apripista in Italia e rafforzano la leadership di FMW come manifestazione di riferimento per la mobilità smart. Accanto a queste, incontri e conferenze anche su temi già consolidati come i veicoli sostenibili; l’accesso universale alla mobilità, la logistica intelligente e sostenibile, le smart road e le infrastrutture, la mobilità come servizio e le varie forme di sharing, la città sicura e resiliente.

Future Mobility Week è organizzato da GL Events e Clickutility Team, da sempre ai vertici nella realizzazione di manifestazioni di divulgazione e di incontri d’affari nel campo della mobilità e della logistica a 360 gradi, a Torino e in tutta Italia. Tutti gli aggiornamenti al programma sono consultabili sul sito www.fmweek.it.

Estate: Assoturismo-Swg, tra luglio-agosto 22 mln in viaggio


(ANSA) - ROMA, 20 LUG - Anche dal sondaggio condotto da Swg per Assoturismo Confesercenti arriva la conferma che il meteo incerto ha rallentato l'avvio delle vacanze ma non lo ha fermato. Tra la fine di questo mese ed agosto saranno 21,5 milioni gli italiani che si concederanno un viaggio con Sicilia e Puglia tra le mete preferite. Una vacanza un po' più lunga del solito - in media 12 giorni - ma sempre con un occhio alle spese: il budget medio previsto si assesta infatti sui 786 euro a persona, più o meno il livello rilevato lo scorso anno (783 euro). 

La quota di chi si concederà un viaggio - il 64% - è infatti la stessa del 2014, primo anno di ripresa: gli italiani secondo Assoturismo non si sentono dunque ancora in grado di avere dei comportamenti di spesa più rilassati rispetto a 5 anni fa. Anche quest'anno, quasi uno su tre (il 30%) tenterà di tenere il budget sotto i 500 euro a persona.

LetterAltura torna a Verbania dal 26 al 29 settembre 2019

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Tra gli ospiti più attesi del Festival 2019 l'attore Neri Marcorè,
l'astronauta Umberto Guidoni e gli scrittori Marco Malvaldi e Giuseppe Festa

"Librarsi in aria, volare lontano". Sarà questo il titolo – e il tema – dell'edizione 2019 del Festival LetterAltura, in programma dal 26 al 29 settembre a Verbania, sul Lago Maggiore.
«Ivolo, l'aria, il cielo: saranno le parole "al vento", forse per la prima volta in un'accezione positiva, le protagoniste assolute di questa nuova edizione» conferma il Presidente dell'Associazione LetterAltura, Michele Airoldi«Dopo le edizioni dedicate al treno nel 2017 e al battello e all'acqua nel 2018, quest'anno ci concentreremo sull'aria e sul volo. Saranno moltissimi gli spunti che guideranno il nostro pubblico nelle quattro giornate di Festival, con molti ospiti prestigiosi e con testimonianze utili ad addentrarci in un mondo che spesso percepiamo lontano dalla nostra quotidianità. Sarà un vero e proprio volo, dalla rampa di decollo inaugurale con Umberto Guidoni, astronauta, astrofisico e scrittore, fino all'atterraggio con Neri Marcorè, che sarà protagonista della serata finale costruita ad hoc per LetterAltura con letture e musiche dedicate al mondo dell'aria e del volo. Tornerà ospite di LetterAltura Marco Malvaldi, che presenterà il suo nuovo libro Vento in scatola, avremo Nello Charbonnier, che gira il mondo in mongolfiera, e ancora Giuseppe Festa, che con le parole... fa volare, proprio come nel libro che presenterà al festival. Sono particolarmente orgoglioso – conclude Airoldi – del calendario della tredicesima edizione di LetterAltura, che sono certo potrà soddisfare la "golosità culturale" del nostro numeroso e affezionato pubblico.»

Sarà un'edizione davvero ricca di suggestioni e di ospiti, quella che andrà in scena a settembre, principalmente negli spazi del Teatro il Maggiore e di Villa Giulia a Verbania.
Un'anticipazione cinematografica si terrà dall'11 al 25 settembre con la proiezione di tre film che hanno reso protagonista quel mondo del volo e dell'aria che sarà investigato durante il festival. Si inizierà l'11 settembre con Ali (Wings) di William A. Wellman (1927), per proseguire il 18 settembre con Quei temerari sulle macchine volanti di Ken Annakin (1965) e terminare il 25 settembre con la proiezione del film d'animazione Porco rosso di Miyazaki Hayao (1992).
Molti saranno gli appuntamenti pensati appositamente per bimbi e ragazzi nelle mattinate del festival: laboratori, incontri coinvolgenti, animazioni e attività collaterali messe a punto dallo staff di LetterAltura per convogliare nelle sedi del festival i "pensieri volanti" di giovani e giovanissimi.

L'inaugurazione di giovedì 26 settembre sarà anticipata dal concerto del NefEsh Trio: dalle ore 18 la terrazza del Maggiore ospiterà un viaggio nel mondo delle sette note con brani musicali legati ai temi dell’aria e del volo.
Umberto Guidoniil primo astronauta europeo ad aver raggiunto, nel 2001, la Stazione Spaziale Internazionale, inaugurerà poi ufficialmente LetterAltura 2019 – ore 20.30 Foyer de Il Maggiore – con un dialogo sul suo rapporto con il volo e lo spazio. Guidoni concederà un bis, incontrando i ragazzi delle scuole superiori di Verbania nella mattinata di venerdì 27 settembre.
Tra gli ospiti più attesi dai più giovani c'è Giuseppe Festa, scrittore, musicista ed educatore ambientale milanese, che nella mattina di venerdì 27 settembre presenterà ai ragazzi delle scuole il suo Cento passi per volare.
Il pubblico di LetterAltura potrà inoltre incontrare Marco Malvaldiuno degli autori più prolifici del panorama letterario italiano, che a Verbania farà tappa domenica 29 settembre alle ore 15.00 per presentare Vento in scatola, il suo ultimo lavoro, scritto con Glay Ghammouri ed edito da Sellerio.
Sempre domenica 29, la chiusura della tredicesima edizione di LetterAltura sarà affidata a Neri Marcorè, che proporrà al pubblico una serata in cui letture e musiche si uniranno per un tributo al mondo del volo e dell'aria. L'appuntamento, in programma alle ore 21, sarà a pagamento (10 euro, 5 per i Soci di LetterAltura: prenotazione in anticipo online sul sito dell’Associazione o direttamente durante i giorni del Festival), mentre tutti gli altri eventi del Festival saranno ad ingresso gratuito.
Ci sarà poi chi, come Mario Ferraguti, al vento ha dedicato una ballata che è diventata un libro, un'ode al respiro del mondo ("La ballata del vento" – ore 15 di venerdì 27 settembre). E chi il vento lo governa per alzarsi nei cieli del pianeta a bordo di splendide mongolfiere, come Nello Charbonnier, in dialogo con Cesare Balbis, pilota e fotografo aereo, e il giornalista de La Stampa Enrico Martinet (ore 18 di sabato 28 settembre).
LetterAltura indagherà le molte sfaccettature che fanno del volo – e dell'aria che ci circonda e che ci sovrasta – un mondo a parte, a volte intangibile, a volte di grande importanza per la vita di tutti i giorni. Basti pensare al tema ambientale e climatico, indissolubilmente legato all'aria che respiriamo e che sta cambiando sempre più rapidamente: si parlerà anche di questo,sabato 28 settembre alle ore 16, con Alex Cittadella, autore di Storia delle Alpi tra clima e meteorologia in un appuntamento realizzato con il Club Alpino Italiano.
Raggiungere il cielo senza volare? Ci sono professionisti che con il loro lavoro ci riescono, tenendo i piedi ben saldi a terra, ma con lo sguardo rivolto verso il futuro: l'architetto Andrea Maffei ha progettato e firmato (tra le numerose opere) anche la Torre Isozaki nel complesso CityLife a Milano, il grattacielo italiano più alto al tetto. Maffei incontrerà il pubblico di LetterAltura venerdì 27 settembre alle ore 17. A seguire verrà presentata e inaugurata lamostra fotografica, dedicata ai lavori del suo studio d'architettura e realizzata – così come l’incontro – in collaborazione con l'Ordine Architetti Novara-VCO.

LetterAltura ospiterà sabato 28 settembre alle ore 17 Mieko Namiki Marainimoglie del compianto etnologo e alpinista Fosco Maraini, padre della scrittrice Dacia: lo spunto sarà il volume edito dal Club Alpino Italiano, che con il festival cura la realizzazione di questo incontro, Gasherbrum IV. La montagna lucente, con le foto esclusive di Fosco Maraini che documentò la spedizione del 1958 sulla cima del gruppo montuoso del Karakoram.
Ancora, saranno ospiti di “LetterAltura Lago Maggiore, Festival di letteratura di montagna, viaggio e avventura” Giacomo Agnetti, che con Mario Ferraguti realizzerà nella mattina del27 settembre il laboratorio "Mostri d'aria" dedicato ai più piccoli e il poeta e critico letterarioDavide Rondoni che alle ore 16 dello stesso giorno sarà protagonista dell'incontro dal titolo "L’Infinito di Leopardi": si partirà dal suo nuovo libro E come il vento (Fazi Editore, 2019), per intraprendere un viaggio nella poetica del Leopardi. La giornata di venerdì 27 si chiuderà alle ore 20.30 con Adrian Fartade, che proporrà la lezione-spettacolo "2069 – Un secolo di Luna". L'incontro sarà seguito da una passeggiata notturna al Belvedere di Premeno per la visione del cielo stellato con gli astrofili dell'Osservatorio Astronomico G. Galilei di Suno (NO).

Alle ore 10.00 di sabato 28 è in programma un incontro su "Storie di uomini e aeroplani": se ne parlerà con Giuseppe Braga partendo dalla sua ultima fatica letteraria Di questo son fatti gli aerei. Storie e persone con le ali (Mursia).
Sabato 28 LetterAltura dedicherà una interessante parentesi a Fedele Azari: alle ore 11.00, in collaborazione con l'Associazione Amici degli Archivi Storici, ospite del festival saràLeonardo Parachini che disquisirà su "Fedele Azari, aviatore e futurista pallanzese". Alle ore 12.00 la storica dell’arte Lucia Collarile sarà invece relatrice dell'incontro dal titolo "Fedele Azari e l’Aeropittura", realizzato in collaborazione con la Fondazione Ruminelli di Domodossola. Alle 21 si chiuderà il ciclo di approfondimento a Villa Giulia, con lo spettacolo “Dinamo Azari” della Compagnia "E…dizioni straordinarie".

Domenica 29 settembre, l'ultima giornata di festival vedrà nella mattinata, nel Foyer del Teatro Il Maggiore, un appuntamento speciale realizzato in sinergia con Amnesty International: Daniele Scaglione, traendo spunto dai suoi libri editi da Infinito edizioni, dialogherà con il pubblico su "Il genocidio nel Rwanda": una tragedia iniziata con l’abbattimento di un aereo e di cui ricorre il 25esimo anniversario. Alle ore 12.00 è in programma l'incontro "Streghe volanti e racconti popolari" con Mimmo Sammartino, autore di Vito ballava con le streghe e Ballata dei miracoli poveri (Edizioni Hacca), racconti che ci riportano alle tradizioni popolari delle montagne della Lucania.
Dopo l’incontro con Marco Malvaldi, alle ore 16.30, a Villa Giulia, Detlev Schild, professore di Neurofisiologia molecolare presso l'Università di Göttingen, accompagnerà il pubblico in un suo personale viaggio sensoriale dal titolo "Va’, profumo sull’ali dorate – Aure dolci da Epicuro a Chanel". Villa Giulia ospiterà anche, nel tardo pomeriggio, l'incontro con Christian Maria Firrone, che illustrerà al pubblico "Cosa si mangerà in futuro nello spazio?". A seguire, il parco della villa sarà la cornice per un "aperitivo spaziale" rigorosamente a base di stuzzicherie testate dagli astronauti.
fonte: https://www.associazioneletteraltura.com/letteraltura-2019

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci Turismo Culturale

Reportage. La civiltà dei vignaioli in festa a Vevey

da Avvenire
A Vevey, nel Canton Vaud in Svizzera, la Fête des Vignerons si tiene «una volta per generazione» dal Settecento e celebra il lavoro nei filari portati qui dai monaci
i vigneti del Lavaux (Maude Rion)

i vigneti del Lavaux (Maude Rion)

Gli americani, così appassionati di classifiche, l’hanno definita per bocca del “New York Times” uno degli «avvenimenti imperdibili» di questo 2019. Dal 2016, in realtà, già l’Unesco aveva provveduto a inserirla nella sua celebre lista: eppure l’attesa per questa Fête des Vignerons – la festa dei vignaioli che si è aperta ieri e che per venticinque giorni animerà Vevey sul lago di Ginevra – è spasmodica. Ben un milione di persone sono attese nella cittadina di diciannovemila anime sulla riviera di Montreux, a pochi chilometri da Losanna, per una kermesse assolutamente unica a partire dalla frequenza con cui si tiene: ogni venti, ventidue anni, «una volta per generazione» come amano dire qui, dodici in tutta l’era moderna (la prima certificata è del 1797), cinque per secolo, le ultime nel 1999, 1977, 1955 e così via, dunque la prima Fête targata Unesco.
Gruppi in parata all’ultima “Fête des Vignerons”, nel 1999
Gruppi in parata all’ultima “Fête des Vignerons”, nel 1999
Sul palco in led di 800 m² della grande arena da ventimila posti appositamente costruita (e che a festa finita verrà subito smantel-lata), ogni sera uno spettacolo di due ore e mezza affidato a un mago delle scene, il regista ticinese Daniele Finzi Pasca, già autore della cerimonia conclusiva alle Olimpiadi invernali di Soci e di spettacoli del Cirque du Soleil, coordinerà seimila comparse tra balli, canti e coreografie che in una ventina di tableaux vivants, con gli splendidi costumi della nostra Giovanna Buzzi, rievocheranno in maniera fiabesca il lavoro dell’uomo nella vigna. Già, «perché a essere celebrato in questa Fête des Vigneronsnon è il vino, ma il viticoltore che lavora la vigna, colui se ne prende cura durante tutto l’anno e che non è nemmeno il suo proprietario», spiega François Murisier, presidente del consiglio artistico nonché uno dei ventiquattro saggi che compongono la Confrérie des Vignerons (la Confraternita dei vignaioli), colonna portante della festa. In tempi in cui il prodotto – in questo caso il vino – viene sempre più innaturalmente isolato e allontanato per ragioni di marketing dalle braccia che l’hanno creato, il riconoscimento Unesco plaude sì a una grande festa dove coinvolta è tutta la popolazione, ma anzitutto indica come valore da celebrare il duro lavoro dell’uomo, qui nella vigna, quale patrimonio dell’umanità.
I costumi dell’edizione 2019
I costumi dell’edizione 2019
E del resto se passeggiamo tra i 38 km di sentieri a picco sul lago Lemano, dove si trovano gli oltre 800 ettari di vigneti del Lavaux – sito Unesco dal 2007 –, si comprende l’intreccio indissolubile che lega la storia del Canton Vaud con la natura, la vigna (dopo il Vallese questo è il secondo cantone produttore di vino svizzero) e le sue manifestazioni artistiche. I Romani piantarono i primi vigneti a bordo lago, ma l’impulso alla viticoltura come la conosciamo e ammiriamo oggi, con questi spettacolari terrazzamenti, arrivò grazie ai monaci cistercensi, che ricchi del loro know-how proveniente dalla Borgogna vennero chiamati dai vescovi di Losanna per ricavarne il vino da Messa. «Non molto da allora è cambiato: tutto è fatto a mano, non c’è meccanizzazione, la pendenza è alta, lavorare qui è davvero difficile, ci aiuta la passione – racconta Blaise Duboux, 17ª generazione alla guida del suo domaine di cinque ettari a Epesses – il mio antenato Leopardo De Bosco era fuggito da Torino nel XV secolo ed era diventato arcidiacono della cattedrale di Losanna'.
Un suonatore di alpenhorn
Un suonatore di alpenhorn

Una “Ville en Fête” è lo spettacolo di un’intera cittadina, Vevey, che si veste di festa e che per essa spende la cifra enorme di cento milioni di franchi svizzeri (quasi novanta milioni di euro), nessuno di provenienza pubblica. A colpire sono le quasi seimila comparse dello spettacolo (i cui biglietti sono venduti dagli 80 ai 300 franchi) e che, spiega Hugo Gargiulo, architetto e scenografo uruguagio, «rispondono all’idea del regista di permettere a chiunque di partecipare: ci sono figuranti settantenni che ballano, la percentuale di professionisti è bassissma ed è del cinque per mille, perché questa è festa di popolo, che la gente ama raccontare e tramandare di generazione in generazione. E che impegna ciascuna comparsa tutto l’anno per le prove come a impiegare le proprie ferie per animare gli spettacoli». Gli fa eco la costumista Giovanna Buzzi: 'Abbiamo già distribuito quattromila vestiti, svolto 5.913 prove di abiti che ciascuno dei partecipanti paga di persona e conserverà. Ci lavoro da tre anni». Ma ci sono anche mille coristi e una quarantina di percussionisti. Perfino le vacche hanno fatto un casting insieme agli undici tenori che intonerannoLe Ranz des vaches, il canto tradizionale dei pastori della Gruyère reso celebre in Europa da Jean-Jacques Rousseau e uno dei momentiincontournables, cioè salienti. «Alla festa ci lavoriamo da anni – chiosa il regista Finzi Pasca – e poi per dieci anni ancora tutti ne parleranno: solo allora si penserà alla Fête successiva. La gente di qui è fiera, ma lo è in maniera discreta. È come quel vignaiolo del Lavaux che quando vai a casa sua ti stappa una bottiglia di Chasselas e con molta tenerezza ti dice: “Non è questo il posto più bello al mondo?”».

Enit presenta a Roma il nuovo piano triennale del turismo 2019-2021



Presentato il 18 luglio 2019 a Roma il nuovo piano triennale del turismo 2019-2021. Alla presenza del Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, il Presidente di Enit-Agenzia Nazionale del Turismo Giorgio Palmucci ha illustrato la nuova strategia del Paese, incentrata sulla crescita a valore e sullasostenibilità del turismo declinata per segmenti e mercati. Il Presidente Palmucci ha anche annunciato un nuovo, futuro protocollo d'intesa con il Touring Club Italiano

ESPERIENZE INNOVATIVE E MIGLIORAMENTO DELLE INFRASTRUTTURE
“L’Enit prosegue nella sua mission di promozione del comparto turistico italiano” ha dichiarato il Ministro Centinaio. “Con il nuovo piano triennale sarà in grado di indicare ed analizzare al meglio i mercati obiettivo, potendo di fatto supportare l'azione del settore privato e contribuire allo sviluppo delle destinazioni turistiche del nostro Paese. Lavoreremo in sinergia per accrescere la stagionalità, per individuare le nuove esigenze dei visitatori, per valorizzare i territori italiani e rilanciarli in chiave sostenibile favorendoesperienze di viaggio innovative. Investire nel turismo sostenibile significa proporre in una veste nuova i luoghi, l’artigianalità, le memorie dell’Italia. Sarà indispensabilemigliorare le infrastrutture per governare la crescita dei flussi turistici e puntare su un turismo di nicchia che abbia un target ben preciso. Bisognerà, in ultimo, rafforzare la presenza di Enit e le partnership con le eccellenze del Made in Italy consolidando i mercati avanzati e puntando a quelli emergenti, il tutto in un’ottica di brand nazionale. Il turismo è un settore determinante per la crescita dell'economia italiana ed è destinato a rimanere uno dei driver per la ripresa dell'economia e dell'occupazione”.

“È cambiata la visione e l’approccio all’industria del turismo, valorizzato oggi da tutto il Sistema Italia" commenta il presidente Enit Palmucci. "Ora ha finalmente l’attenzione che merita un settore che muove 428,8 milioni di presenze e 41,7 miliardi di euro di spesa dei turisti stranieri in Italia nel 2018. Finalmente si può parlare di programmazione reale e strutturata che non proceda a tentativi senza un coordinamento tra i vari livelli territoriali e gli stakeholder pubblici e privati, ma che sviluppi sinergia, qualità dell’offerta ed efficientamento della filiera turistica in rete. Potenziando la filiera con metodo: incidendo ad esempio sulla stagionalità della domanda, sulla formazione, captando in tempo le richieste del mercato: responsabilità sociale ed ecologica per la valorizzazione delle biodiversità e delle tradizioni ma con un occhio al lusso, alla ricerca di destinazioni meno battute ma con un altissimo confort”.

IL RUOLO DI ENIT E I GRANDI TEMI
Enit - Agenzia Nazionale del Turismo promuove l'Italia come meta di viaggi e vacanze dal1919 e festeggerà a novembre i primi 100 anni. Attraverso le sue 29 sedi nel mondol’Agenzia opera con attività promozionali di comunicazione e di monitoraggio della filiera turistica a livello internazionale. Sono oltre 600 gli eventi Enit programmati nel mondo nel 2019 (+5% rispetto al 2018) tra cui momenti significativi come le celebrazioni legate a Leonardo da Vinci, la partecipazione al Giro d’Italia e altri eventi sportivi e fiere internazionali come il Seatrade, il World Routes, la Settimana della cucina.
 
Tornando alle parole chiave del piano triennale, la strategia, come dicevamo, è basata su sostenibilità, accessibilità, innovazione, deconcentrazione stagionale, crescita a valore, sinergia con il Sistema Italia e coordinamento con gli enti locali per strategie promozionali omogenee, centralità del Made in Italy, valorizzazione e posizionamento competitivo dell’Italia come meta turistica nel mondo, sviluppo di una rete di servizi e trasporti pubblici e privati. Un ruolo fondamentale è svolto dall’enogastronomia, cruciale per attrarre nuove esperienze di viaggio tra visitazione culturale, sportiva, active e slow. Un’autenticità garantita da un’ampia stagionalità dell’offerta che vede crescere le presenze in tutti i mesi dell’anno e dalla capacità di intercettare le esigenze dei viaggiatori.

A questo si aggiunge lo storytelling dei grandi eventi: dalla montagna (Cortina 2021 e Milano-Cortina 2026) alla cultura dei personaggi storici italiani, fino agli appuntamenti internazionali dell’agroalimentare come Vinitaly o del design come il Salone del Mobile, vetrine indiscusse per il segmento alto di gamma.    
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segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci - Turismo Culturale