Dall’Italia alla Francia, dalla Turchia alla Namibia, dalla Danimarca al Marocco ecco le montagne di sabbia bianca, rossa e dorata disegnate dal vento.
Piscinas, Sardegna - Sulla costa verde a nord di Iglesias, nella Sardegna occidentale, si stagliano dune spettacolari che ricordano le immense distese sahariane. Le dorate dune di Piscinas, che si estendono per una decina di chilometri in un territorio spazzato dal maestrale e a tratti ancora vergine, sono state dichiarate Patrimonio dell’umanità per la bellezza e l’unicità del paesaggio che modellano. Le selvagge dune di sabbia bianca e soffice di Piscinas sono alte anche 100 metri e si raggiungono attraverso la macchia mediterranea camminando su strade sterrate, battute dal vento. Molti tratti delle dune, tuttavia, non sono aperte ai visitatori che potrebbero danneggiarle; solo piccoli scarabei endemici e cervi sardi possono calpestare la sabbia morbida del “piccolo Sahara italiano”.
Pilat, Francia - E’ la duna di sabbia più grande e alta d’Europa: la duna di Pyla o Pilat, affacciata sull’Atlantico, si estende per oltre 600 metri nel dipartimento francese della Gironda, in prossimità del bacino di Arcachon. Le colline di sabbia bianca sono alte più di 120 metri e con i loro 60 milioni di metri cubi di arena accumulati e modellati dal vento hanno inglobato case, strade e persino una foresta. Il paesaggio naturale dell’immensa duna di quarzo è davvero sorprendente per la forma, il colore e la luce che regala tra la spiaggia e il bosco. La montagna di sabbia è in continua trasformazione e ha un colore che varia dal bianco all’oro rosa, esaltato dall’azzurro del mare e della rigogliosa foresta che la delimitano. La duna di Pilat si raggiunge facilmente dal comune di La Teste de Buch, a circa 70 chilometri a sudovest di Bordeaux, ed è ammirata ogni anno da un milione di visitatori.
Patara, Turchia- Sulla costa turchese della Turchia, a sudovest del Paese, le dune di Patara incantano per la bellezza e il colore: lungo 22 chilometri di purissima sabbia bianca, tra baie, scogliere e ampi golfi spuntano da una spiaggia paradisiaca dove, secondo la mitologia, nacque il dio Apollo. Il momento migliore per ammirare le dune è al tramonto, quando il colore rosa del cielo si confonde con la sabbia del parco nazionale, nel cuore della Licia. Si raggiungono a piedi o in auto, che si lascia in un parcheggio a pagamento dove il ticket finanzia la tutela e la conservazione dell’area archeologica e paesaggistica. Le dune arrivano fino alla spiaggia di Patara, lido di sabbia bianca e impalpabile, apprezzata anche dalle tartarughe che qui vengono a depositare le uova.
Sossusvlei, Namibia - Le affascinanti e morbide dune di Sossusvlei, nel deserto della Namibia, sono le più alte del mondo: raggiungono i 400 metri e dalla cima regalano un paesaggio di straordinaria bellezza dove lo sguardo si perde verso l’oceano. Le dune, dal colore intenso con sfumature che vanno dal rosa al rosso, si scoprono in jeep e a piedi in un’intera giornata: si parte presto al mattino da Sesriem e ci si avventura sulle dune che sembrano muoversi come onde arancioni, dove è bellissimo sprofondare a piedi nudi nella sabbia morbida e impalpabile. La prima che si incontra, dopo appena 5 chilometri, è “Elim”, anche se la più famosa e fotografata è “Duna 45”, un’enorme collina di sabbia color ocra, alta 80 metri, che si trova appunto a 45 chilometri dall’ingresso del parco nazionale di Namib-Naukluft. Anche “Big Daddy”, duna a in mezz’ora di strada da qui, sovrasta il lago Deadvlei con i suoi 390 metri e offre uno dei più emozionanti e fotografati paesaggi namibiani. Di fronte c’è l’altra duna imponente: “Big Mama”, alta 350 metri. Il momento migliore per ammirarle è all’alba o al tramonto perché i colori delle montagne di sabbia sono particolarmente vivaci e la temperatura non è rovente come nelle ore centrali della giornata.
Jaran Badain, Cina - Le dune del deserto di Jaran Badain, tra la provincia di Gansu e la Mongolia, sono alte tra i 200 e i 400 metri: imponenti e bellissime sono conosciute anche come le dune “cantanti” perché il vento, mentre sposta la sabbia, produce un suono rimbombante. Le dune più alte sono stazionarie ma quelle più piccole si muovono in continuazione e lo spettacolo che regalano è sorprendente. Nonostante l’aridità del territorio, tra le dune appaiono oasi con laghi e vegetazione tipica dei deserti: si contano ben 140 piccoli laghi alimentati da sorgenti sotterranee, alcuni d’acqua dolce e in altri casi d’acqua salina. Sono proprio i laghi a dare il nome al deserto che in lingua mongola significa “laghi misteriosi”.
Erg Chebbi, Marocco- Nel deserto sahariano del Marocco, Erg Chebbi, le dune raggiungono i 150 metri d’altezza e sono sparse per un’area di 22 chilometri da nord a sud e 10 chilometri da est a ovest. Per raggiungerle si parte dall’oasi di Merzouga, nella provincia di al-Rashidiyy, o da Erfoud, nella provincia di Errachidia, sempre a est del Marocco. Le dune, le cui sabbie sono famose per curare i reumatismi, si visitano a dorso di cammelli o a bordo di jeep.
Skagen, Danimarca - Sulla punta estrema dello Jutland, in Danimarca, tra i canali Skagerrak e Kattegat, la terra è selvaggia e il vento forte spazza la sabbia e modella le dune che luccicano al sole. Qui a Skagen, il piccolo villaggio di pescatori che dà il nome alle dune, il cielo si confonde con il mare e l’orizzonte aperto disegna paesaggi magici, emozionanti, che da sempre richiamano artisti in cerca d’ispirazione. Lungo i sessanta chilometri di costa sabbiosa incontaminata di Skagen si visitano le dune di Råbjerg Mile: sono le più grandi dune in movimento d’Europa perché si spostano di 15 metri all’anno. A sud della città si visita anche Tilsandende Kirke, la chiesa sepolta dalla sabbia, di cui attualmente è visibile e visitabile solo il campanile e che d’estate diventa sede di festival e di suggestivi concerti.
Médanos de Coro, Venezuela - Nel nordovest del Venezuela, le dune sabbiose del deserto Médanos de Coro, letteralmente “dune del vento”, si muovono velocemente da est a ovest per una trentina di chilometri lungo il parco nazionale venezuelano che dà il nome dalle dune. La sabbia è morbida e impalpabile e in costante cambiamento; questo è anche il motivo per cui le dune di sabbia non possono diventare un punto di riferimento per chi si avventura in questo piccolo deserto. Il parco delle dune, tuttavia, è visitabile con le guide ed è un’area ricca di testimonianze di civiltà precolombiane, dove furono rinvenuti numerosi oggetti in terracotta, vasi con decorazioni tessili e calzature.