Svolta social per TripAdvisor: il sito di viaggi svela una nuova esperienza da sito e da mobile che verrà lanciata entro fine anno. Attualmente in versione beta, il sito si sta evolvendo per diventare una community di viaggi ancor più personalizzata e connessa. Il nuovo TripAdvisor espande la sua community oltre i viaggiatori per includere anche brand, influencer, editori e amici. I viaggiatori potranno seguire e connettersi con persone o creatori di contenuti che condivideranno informazioni in linea con i loro interessi, a completamento delle oltre 661 milioni di recensioni e opinioni già presenti sul sito. Quando un membro si loggherà al sito o alla app di TripAdvisor, la sua homepage sarà trasformata in un feed personalizzato di informazioni. Quando si cercherà una particolare destinazione, il feed automaticamente restringerà a quel luogo specifico le informazioni mostrate; ad esempio, i membri che stanno pianificando un viaggio a Parigi potranno vedere un articolo di un critico gastronomico sul migliore ristorante della città, una guida di viaggio di un influencer sulle cose da fare nella Ville Lumière e una recensione di un amico su un nuovo hotel vicino alla Torre Eiffel. TripAdvisor è pronto a rivoluzionare ancora una volta l'industria dei viaggi creando una community più personalizzata e connessa" ha commentato Stephen Kaufer, CEO & Co-Fondatore di TripAdvisor. In versione beta, sono più di 500 i social media influencer, i brand consumer, gli editori e i partner di viaggio a essersi uniti al nuovo TripAdvisor e ogni giorno se ne aggiungono altri. Oltre ai tanti creatori di contenuti che si sono iscritti alla piattaforma, anche il team di esperti di destinazioni di TripAdvisor e i brand del TripAdvisor Media Group, inclusi Smarter Travel, Cruise Critic e TheFork, contribuiranno all'esperienza sul sito con profili propri.
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(di Luciano Fioramonti) (ANSA) - Roma, 17 set - MARIO TOZZI, L'ITALIA INTATTA. (Mondadori, pp.432, euro 19,50). Un concentrato di meraviglie della natura minacciate sempre più da vicino dal degrado, dall' incuria, dall' abusivismo, dall' inquinamento. L' Italia convive da decenni con questo paradosso: alle straordinarie bellezze ambientali e artistiche si affianca il più elevato consumo di suolo d'Europa. Un dato rende bene il quadro: solo il 29 per cento degli 8000 chilometri di coste non è stato colonizzato. Lo splendore del patrimonio naturale e culturale si scontra con gli insulti del turismo di massa mordi e fuggi, delle grandi navi da crociera e dei bus che invadono i centri storici delle città, dei diecimila stabilimenti balnerari, dei villaggi turistici e degli alberghi che proliferano. Eppure, "c' è un' altra Italia , qualche volta remota e isolata, altre volte sotto i nostri occhi" che si offre come una boccata di aria pura, un antidoto stupefacente contro gli orrori della Grande Bruttezza. A raccontarcela è Mario Tozzi, geologo e popolare divulgatore televisivo, che ha raccolto quaranta anni di appunti sulle sue perlustrazioni in lungo e in largo in un volume che "non è una guida di viaggio ma un compagno di strada", un altro modo di guardare luoghi che pensavamo di conoscere. "L' Italia intatta" è un invito a muoversi a piedi, o al massimo in treno, alla scoperta di un tesoro inaspettato, spesso a portata di mano, in cui protagonista è la Natura. Che, chiarisce l' autore, è cosa diversa dal paesaggio, risultato dell'intervento dell' uomo sull' ambiente naturale. Per strano che possa sembrare, le zone ancora immune sono stato salvato proprio grazie ai vincoli, alle riserve di caccia, ai divieti imposti dalle servitù militari, alle concessioni minerarie, alla frammentazione proprietaria e dal suo contrario che è il latifondo. E sopratutto per merito delle aree protette e dei Parchi. Tozzi, che è direttore del Parco regionale dell'Appia Antica, spiega che i 29 parchi nazionali italiani e le riserve naturali favoriscono lo sviluppo, il turismo e l' economia, e rappresentano un baluardo per la conservazione della biodiversità e contro la desertificazione. Montagne, valli, pianure, isole, foreste e animali, gole e canyon. Nei 43 capitoli al lettore si svela l' Italia meno conosciuta. Ecco il Sulcis, in quella Sardegna, "il territorio geologicamente più antico d' Italia", che è l' inizio di tutto. Qui la meta di sempre è Piscinas, "con le dune più alte d' Europa", dove al tramonto è possibile osservare in lontananza i rari cervi sardi. Una sorpresa arriva dal cuore di Roma: "sul canottino da speleologo su uno specchio d' acqua sconosciuto, una ventina di metri sotto il suolo" in corrispondenza dell' ospedale Forlanini. O percorrendo il sistema fognario della Cloaca Maxima, opera ingegnosa che ancora oggi funziona. Per Tozzi la Pianura Pontina è "la nostra Amazzonia", una foresta di pianura allagata un tempo regno della zanzara che trasmetteva la malaria. I Romani e i Papi avevano provato invano a bonificarla. Ci riuscì il Fascismo, "grazie alla tecnologia più moderna e ai mezzi assicurati dallo Stato Nazionale". La Vedretta del Mandrone, sull' Adamello, il ghiacciaio più grande d' Italia, è la prova del pericolo ambientale: nel XIX secolo misurava tremila ettari, nel 2003 era sceso a 1800, oggi a mille, con un tasso di arretramento tra 5 e 20 metri all' anno. "Un disastro" avverte il geologo segnalando che l' 80 per cento dei 120 ghiacciai in regresso. E ancora, il paradiso di Montecristo, le Eolie, Barbagia, Apromonte, la Marsica e il suo orso che lotta per sopravvivere. Un passaggio che colpisce più di altri è dedicato al monte Pollino, in Calabria. Qui c' è "l' albero più bello d' Italia", il pino loricato, "corazzato" per via della sua corteccia spessa e dura. L' autore accarezza e dice di amare questo "fossile vivente", che può arrivare a 900 anni di età e a 40 metri di altezza, di cui si contano circa duemila esemplari. Il libro coglie da nord a sud le perle della "grande varietà geomorfologica e naturale, il vero tesoro di questo paese" e le zone incontaminate da difendere. Dove luogo intatto è anche quello in cui "il tempo si è fermato a qualche secolo o millennio fa, e la mano dell' uomo è intervenuta in modo mirabile e poi non si è toccato più nulla". E' cosi, ad esempio, per i Sassi di Matera o per il sottosuolo di Palermo e Napoli. Un campionario di meraviglie che meritano di essere apprezzate dai sensi - "ci vuole l' udito per imparare ad ascoltare il silenzio" - ma anche scegliendo la stagione giusta perché la luce, la vegetazione e le foreste cambiano e trasformano lo scenario. (Ansa).
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MUSEI SAN DOMENICO - Ferdinando Scianna è il fotografo ospite alla 'Settimana del Buon Vivere 2018' a Forlì: la sua mostra, 'Viaggio Racconto Memoria', inaugura il 22 settembre e sarà visitabile fino al 6 gennaio ai Musei San Domenico. Prima di lui la Settimana aveva ospitato Steve Mc Curry (2015), Sebastiao Salgado (2016) ed Elliott Erwitt (2017). Con circa 200 foto in bianco e nero in diversi formati, la rassegna attraversa l'intera carriera del fotografo siciliano, nato a Bagheria nel '43, e si sviluppa in sei sezioni: la Memoria (Bagheria, la Sicilia, le feste religiose); il racconto (Lourdes, i bambini, Kami, il dolore); ossessioni (il sonno, le cose, l'ombra, bestie, gli specchi); il viaggio (America, deambulazioni, i luoghi); ritratti; riti e miti (le cerimonie, donne, Marpessa). Scianna ha iniziato ad appassionarsi al linguaggio fotografico negli anni Sessanta, raccontando per immagini la cultura e le tradizioni della sua regione. Il suo lungo percorso artistico si snoda attraverso varie tematiche - l'attualità, la guerra, il viaggio, la religiosità popolare - tutte legate da un unico filo conduttore: la costante ricerca di una forma nel caos della vita. In oltre 50 anni di racconti non mancano le suggestioni: da Bagheria alle Ande boliviane, dalle feste religiose - esordio della sua carriera - all'esperienza nel mondo della moda, iniziata con Dolce&Gabbana e Marpessa. Poi i reportage (fa parte dell'agenzia foto giornalistica Magnum), i paesaggi, le sue ossessioni tematiche come gli specchi, gli animali, le cose. Infine i ritratti dei suoi grandi amici, maestri del mondo dell'arte e della cultura come Sciascia, Cartier-Bresson e Borges. "Come fotografo mi considero un reporter - dice del suo lavoro - Il mio riferimento fondamentale è quello del mio maestro per eccellenza, Henri Cartier-Bresson, per il quale il fotografo deve ambire ad essere un testimone invisibile, che mai interviene per modificare il mondo e gli istanti che della realtà legge e interpreta. Ho sempre fatto una distinzione netta tra le immagini trovate e quelle costruite. Ho sempre considerato di appartenere al versante dei fotografi che le immagini le trovano, quelle che raccontano e ti raccontano, come in uno specchio. Persino le foto di moda le ho sempre trovate nell'azzardo degli incontri con il mondo".
BOLOGNA - Sono più di cento gli eventi in programma tra il 21 e il 23 settembre da Piacenza a Rimini per la 5/a edizione della rassegna regionale 'ViVi il Verde', alla scoperta dei giardini dell'Emilia-Romagna. Quest'anno la rassegna, promossa dall'Ibc, include anche una mostra, 'Tessere Giardini', dedicata allo stretto legame tra arte tessile e natura, inaugurata il 21 settembre alle 17.30: si tratta di un percorso tra alcuni pezzi esemplari di ispirazione 'floreale' (stoffe, tappezzeria, abiti) della collezione del Museo del tessuto 'V.Zironi' di Bologna, con sede nella settecentesca Villa Spada in via di Casaglia. Sono decine le aree verdi coinvolte nell'iniziativa, dal giardino Labirinto della Masone a Fontanellato, al parco del Mauriziano a Reggio Emilia, legato al nome dell'Ariosto, ai giardini storici di Villa La Babina a Imola e di Villa Fantini a Tredozio, ai tanti giardini dell'ex Ducato di Parma e Piacenza. Presenti anche gli orti botanici, in particolare quello dell'Università di Bologna. (ANSA).