Da anni in crisi di identità dopo aver rappresentato per molto tempo l'unica rassegna motoristica italianadegna di questo nome, il Motor Show di Bologna si arrende e passa la mano. Per l'edizione 2018 erano già state fissate le date (dal 6 al 9 dicembre), con orario di apertura al pubblico prolungato fino alle ore 21.30 nei giorni di venerdì e sabato e biglietto ridotto per chi entrava alle ore 18. Tutto annullato invece. La perdita di 1,7 milioni della passata edizione e l’atteggiamento delle case automobilistiche che tendono ormai a disertare in massa i Saloni – anche se dalle prime indiscrezioni sembrava che invece a Bologna diversi costruttori avessero confermato la loro presenza - hanno portato allo stop. Da oggi è ufficiale: il Motor Show trasloca da Bologna a Modena e aggiunge al nome l'indicazione di Festival-Terra di Motori. La prima edizione della nuova formula slitterà di qualche mese e si svolgerà dal 16 al 19 maggio 2019.
Ad annunciarlo è il direttore generale di BolognaFiere, Antonio Bruzzone. Cambia anche il format che coinvolgerà tutte le realtà del territorio di Modena, il cuore della famosa "Motor Valley", dal circuito ai musei, come ha sottolineato il sindaco Gian Carlo
Muzzarelli: «Le Case automobilistiche interpellate sono entusiaste, sarei felice se i cinque costruttori più importanti del mondo collaborassero, se si muoverà la Ferrari sono sicuro che le altre andranno dietro». Per il "Motor Show Festival - Terra di Motori 2019" rimane, quindi, forte l'impegno di BolognaFiere nella manifestazione, come confermato dallo stesso direttore generale: «È una scelta definitiva che vuole trasformarlo nell'appuntamento principale in Italia a livello dei motori. Pensiamo per i ricavi a un “break even” già dalla seconda edizione». In merito all'eventuale inclusione del nuovo Motor Show all'interno del calendario delle rassegne dell'Organizzazione internazionale dei veicoli a motore, gli organizzatori stanno lavorando con OICAper verificare l'aderenza della manifestazione ai loro requisiti.
da Avvenire