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Volano a Sydney, ma è quella sbagliata Invece che in Australia vanno in Canada. La madre di lui: «Prendiamola sul ridere»

TORONTO - Forse il primo serio dubbio gli è preso quando l’aereo ha fatto scalo a Toronto. Volevano andare a Sydney, in Australia, si sono invece ritrovati nell’omonima città del Canada. Quella sbagliata. La Sydney in Nova Scotia, città turistica di 100mila abitanti su Cape Breton che se qualcosa di famoso ha, è per esempio il grosso violino (il più grande del Mondo) che fa sfoggio di sé sul waterfront cittadino, altissimo, tutto di legno, meta preferita dei turisti.
I marchigiani Valerio Torresi, 26 anni, e Serena Tavoloni, 25, sono incappati nello stesso infortunio turistico già accaduto ad una donna argentina due anni fa e ad una coppia di inglesi nel 2002. Magra consolazione per quelli che sognano la terra dei canguri e si ritrovano in quella delle foche.
«Sono partiti da Roma martedì - racconta al Corriere Canadese la madre di Valerio, Rossella, che col padre Bernardino gestisce un bar a Montegranaro (Fermo) - hanno fatto scalo a Toronto convinti che da lì l’aereo sarebbe ripartito per l’Australia, anche se qualche dubbio hanno iniziato a nutrirlo. E invece si sono trovati nella città sbagliata dando retta ad un biglietto compilato male». La storia dei due fidanzati è stata ripresa per prima dal quotidiano Cape Breton Post e poi dalla Cbc. «Pensare - continua mamma Rossella - che mio figlio Valerio per evitare di prenotare su internet ha deciso di rivolgersi ad un’agenzia pur pagando qualche euro in più. Voleva essere più tranquillo e guardate cosa gli è capitato».
Già, parliamo dell’agenzia. E stata proprio questa a compiere l’errore fatale, in sostanza a indirizzare Valerio e Serena da tutt’altra parte apportando sul biglietto di volo la destinazione fasulla. Accortasi dell’errore e presasi gli improperi di un paese intero, «la stessa - continua mamma Rossella - ha riprenotato il volo e ha sostenuto le spese dei ragazzi in Canada. si sono visti un po’ la città e l’albergo non lo hanno dovuto pagare. Mentre vi parlo so che sono in volo per l’Australia, ancora però non vi so dire se siano arrivati. Sono ripartiti dopo due giorni di sosta». La speranza, ovviamente e, aggiungiamo anche i debiti scongiuri, è che nel Mondo non esista a questo punto un’altra Sydney.
Era la prima volta che Valerio, al momento disoccupato, e Serena, maestra elementare, lasciavano l’Europa. Siamo certi che non dimenticheranno tanto facilmente questa avventura. La madre la butta sul ridere: «almeno hanno visto due continenti in un viaggio solo». La bizzarra vicenda Valerio l’ha raccontata anche sulla sua pagina personale di Facebook scatenando le reazioni a catena degli amici. Scrive Paolo: «Una perla di quelle grosse, complimenti. A Cape Breton non si parla d’altro». «Vi abbiamo visto al Tg5 e a Studio Aperto - dicono altri - vedete però se al ritorno tornate nel Paese giusto...».

Data pubblicazione: 2010-07-10
Indirizzo pagina originale: http://www.corriere.com/viewstory.php?storyid=100319


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