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Giro di boa per la Sicilia turistica: le bellezze prevalgono sulle criticità

 
travelnostop

Prima lo spauracchio della siccità e della penuria di acqua in hotel e B&B, poi i capricci dello Stromboli e dell’Etna, oltre all’abituale problema del caro-voli e alle polemiche per l’aumento dei prezzi dei collegamenti per le isole minori. Neppure la pubblicità negativa di alcune testate straniere che raccontavano la fuga dei turisti dalla Sicilia (vedi news) è servita a far crollare le presenze.

Niente. In attesa dei primi dati ufficiali, si può rilevare che anche questa, come le ultime, potrà essere ricordata come un’estate positiva per il turismo siciliano.

Gli aeroporti di Palermo e Catania, nonostante la chiusura di Fontanarossa il giorno di Ferragosto a causa della cenere lavica, continuano ad accogliere passeggeri, i centri storici delle città e i piccoli borghi, ma soprattutto le spiagge dell’isola continuano a essere presi d’assalto dagli stranieri e non solo.

Dunque, a pochi giorni dalla fine di agosto, come al solito mese “caldo” per il turismo siciliano, classico giro di boa per tracciare un primo bilancio della stagione.

A soffrire di più sono state sicuramente le Eolie, dove la stagione non è mai decollata a causa dell’ingiustificata paura dovuta alle notizie fuorvianti riguardo l’attività vulcanica dello Stromboli, e su cui ha pesato anche un aumento sostanzioso dei prezzi e i disservizi nei collegamenti via mare. Nonostante un buon andamento a giugno, infatti, già a luglio Federalberghi Isole Eolie ha fatto sapere di aver registrato un calo del 40% rispetto allo scorso anno (vedi news) e, stando alle previsioni, anche ad agosto, il calo si aggirerà sul 15-20 %. La notorietà dell’arcipelago però è rimasta immutata anche grazie alla presenza di diverse decine di vip, a partire da quelli presenti a Vulcano per il matrimonio di Diletta Leotta e Loris Karius (vedi news). La maggior parte di loro, a bordo di mega yacht lussuosissimi (la stampa locale ha monitorato la presenza di un centinaio di mega yacht transitati tra le sette isole, tra cui quelli di Jeff Bezos, Mark Zuckerberg e David Beckham), si sono goduti lo splendido mare delle isole non dimenticando anche di scattarsi qualche selfie contribuendo così a promuovere le bellezze della Sicilia.

Tra luci e ombre il turismo nel ragusano: il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, parla di una stagione estiva tra alti e bassi, a cominciare dal mese di aprile quando le presenze registrano grandi numeri che poi diminuiscono nei mesi più caldi per poi registrare un aumento ad agosto che si protrae fino al periodo autunnale.

A brillare come al solito Taormina che continua a catturare un turismo alto-spendente attratto anche dalla presenza dei marchi di lusso nell’ormai sofisticato Corso Umberto. A catturare l’attenzione sono stati soprattutto lo sky bar Louis Vuitton e l’apertura di Dolce&Gabbana nello storico caffè Mocambo (vedi news), segnalati anche da Vogue Italia.

Dall’altro lato dell’Isola, ha funzionato la promozione della Sicilia occidentale anche grazie a serie tv come Makari che hanno rilanciato il turismo in una zona sempre più gettonata, dalla bianchissima spiaggia di San Vito Lo Capo ai tramonti di Marsala.

Persino Agrigento ha retto alle voci che parlavano di turisti in fuga per l’emergenza idrica. I turisti sono arrivati ugualmente e il fascino della Valle dei Templi li ha conquistati anche grazie a un ricco calendario di eventi collaterali. In attesa che durante il prossimo fine settimana vengano registrati due eventi televisivi del trio Il Volo (vedi news) in vista del 2025, anno in cui la città siciliana sarà “Capitale italiana della Cultura”. Un progetto di promozione internazionale realizzato grazie al finanziamento congiunto di Regione Siciliana e ministero del Turismo.

Infine, una tragedia che non avremmo mai voluto vedere e vivere è quella che si è vissuta negli ultimi giorni a Porticello, sul luogo del naufragio del Bayesian: un doloroso naufragio confortato solo da gesti di grande solidarietà della marineria locale e di efficienza di vigili del fuoco e protezione civile che hanno prevalso su chi ha alimentato una sorta di turismo dell’orrore praticato da chi ha fatto a gara per scattare selfie e far girare video da postare sui social con lo sfondo del mare che ha inghiottito il veliero.

Crociere, l’anno del boom. I migliori viaggi sul mare


Un 2024 che il settore crocieristico non dimenticherà. Per la cruise industry, infatti, è l'anno del boom con tante compagnie che stanno registrando prenotazioni record. Di conseguenza, secondo i dati diffusi dalla Clia, la previsione è di raggiungere globalmente i 35,7 milioni di passeggeri entro fine dicembre.

Ma non solo. Grazie a un nuovo studio condotto da Bounce, si è visto quali sono le migliori compagnie di crociera del 2024. I parametri analizzati sono stati: il numero di itinerari, i follower sui social, i volumi del canale YouTube, la dimensione della flotta, la passenger capacity e il numero di cabine.

A conquistare l'oro è Royal Caribbean che totalizza un punteggio di 9.32/10 risultando imbattuta in sei variabili su sette, subito seguita da Msc che porta a casa l'argento con un 8.80. Terza posizione per Carnival Cruise Line (8.04) e quarta piazza per Norwegian Cruise Line (7.29).

Costa Crociere si piazza al sesto posto con un total score di 6.77, mentre a chiudere la top 10 è Holland America Line (5.56).

La ricerca di Bounce, infine, ha rivelato altresì le 'best cruise destination' dove a vincere il titolo è Santorini, con un punteggio di 8.13 su 10, con Cartagena in Spagna (7.73) e Valletta (7.55) a chiudere il podio.

ttgitalia.com

Cresce l’appeal delle Marche tra i turisti stranieri


Con un post su Fb il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli annuncia l’aumento delle presenze di turisti stranieri nella regione: “un’ottima notizia . scrive Acquaroli – l’Ad dell’Aeroporto delle Marche Alex D’Orsogna mi ha informato di un dato molto significativo. Lufthansa ci comunica che tra le loro 220 destinazioni nel mondo, quella delle Marche è tra le prime cinque per incremento percentuale di prenotazioni nel periodo tra aprile e giugno. Questo indica l’appeal in continua crescita della nostra Regione, su scala internazionale, oltre alla funzionalità intermodale del servizio. Una presenza di turisti stranieri – ricorda il presidente – sottolineata nei giorni scorsi anche dal Corriere della Sera, che parla delle Marche come una meta dove sempre più visitatori internazionali scelgono di venire in vacanza, in particolare da Francia, Germania, Belgio e nord Europa”.
Il dato importante, spiega D’Orsogna all’ANSA, è quello che vede già dal mese di maggio e giugno un incremento significativo di arrivi nelle Marche. Un incremento che ha riguardato Stati Uniti e nord Europa, tutti transitati da Monaco di Baviera con Lufthansa. In particolare “abbiamo registrato l’arrivo nelle Marche, nel mese di maggio, di 1.000 passeggeri dagli Usa nelle Marche, via Monaco di Baviera; 1.200 turisti svedesi e poco più di 800 arrivati invece dalla Danimarca, sempre via Monaco. Numeri – sottolinea l’AD di Ancona International Airport – confermati a giugno”.
Per Lufthansa “la nostra regione è tra le top 5 destinazioni del mondo all’interno delle 220 che offrono con il loro network e l’incremento della domanda è una conferma del valore della destinazione”. Ora si attende la nuova destinazione verso la Spagna, con il collegamento con Barcellona che partirà l’8 novembre con la compagnia low cost Volotea. “Importante perché segue il filone della crescita di destinazione di stampo annuale. La compagnia low cost prosegue così – nota D’Orsogna – con l’opera di posizionamento sul nostro aeroporto, dopo Parigi e Atene, contribuendo così a destagionalizzazione il turismo per le Marche”.

Sui risultati di Lufthansa ha pesato il raddoppio dei voli da Falconara a Monaco di Baviera – oggi due voli giornalieri andata e ritorno – favorendo l’interconnettività con altri scali”, spiega D’Orsogna che assicura: “si può fare colazione a Falconara (la partenza alle 6.05), arrivare a Monaco di Baviera alle 7.20 per atterrare a New York alle 12.45 per il pranzo”.

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Tra dune di sabbia e mare smeraldo nel Sud della Sardegna


Su Giudeu, detta anche ‘spiaggia dell’acqua dolce’, è una delle meraviglie naturalistiche del Sud della Sardegna. Una lunga distesa di candida sabbia incorniciata da alte dune ricoperte di ginepri secolari, che si tuffa in un mare cristallino dalle sfumature color smeraldo. A pochi passi, attraversando l’oasi naturalistica dello stagno di Spartivento punteggiato dai fenicotteri rosa, sorge Aquadulci, resort intimo, immerso in un giardino mediterraneo, nella splendida Chia (CA).


Piante di bouganville decorano gli spazi verdi che si aprono dalle camere e suite, di cui alcune hanno il giardino privato e altre la terrazza che si affaccia sul mare scintillante. La grande piscina open air regala momenti di relax dopo le giornate trascorse in esplorazione sulle spiagge, mentre il gazebo in bambù invita a provare i trattamenti e i massaggi a base di essenze biologiche estrapolate da piante autoctone.

I profumi e i sapori di questo meraviglioso lembo di terra baciato dal mare sono di ispirazione anche in cucina, nelle ricette del ristorante à la carte Aquadulci, fra aragosta di Sant’Antioco, i piatti a base di pescato del giorno, il prosciutto di Villagrande, la bottarga di Cabras, i pomodori Camone di Pula. Le diverse tipologie di pasta tradizionale sono fatte a mano, così come la pasticceria che delizia il palato al momento del dessert e per la ricca prima colazione.

Dall’Aquadulci si parte ogni giorno alla scoperta di spiagge e calette nascoste.
Traghettilines
Tanti i percorsi da fare a piedi o le escursioni via mare, a bordo di una tipica goletta a vela. Ma anche passeggiate in bicicletta, a disposizione nell’hotel, tour in mountain bike, tennis e golf nel vicino campo a 18 buche, esperienze a cavallo e per gli amanti delle onde: corsi di windsurf e kitesurf. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Aperto fino al 21 ottobre, prezzi a partire da 83,50 euro per persona a notte con pernottamento e prima colazione e uno sconto fino al 15% sul traghetto, prenotando sul portale Traghettilines.

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Traghettilines

Palermo, rinasce il caffè letterario della bella epòque


Sta per rinascere un luogo iconico della Palermo Felicissima. A distanza di più di 120 anni da quell’ultimo caffè servito, rinasce il “Caffè Palermo”, storico caffè letterario della Belle Epòque palermitana che si trovava all’interno del cinquecentesco Palazzo Guggino-Chiaramonte Bordonaro, e si affacciava ai Quattro Canti, sul cantone di Sant’Agata nel cuore del centro storico della città.

Venerdì 2 agosto, infatti, aprirà le porte il “Morettino Caffè Palermo”, che oggi rinasce grazie alla volontà di voler riscoprire e valorizzare un luogo che appartiene alla memoria della nostra città.

Il Morettino Caffè Palermo racconta la bellezza d’altri tempi della Belle Epòque palermitana, in cui la città era salotto dell’aristocrazia europea, ospitava intellettuali e artisti ed era crocevia delle nuove dinastie imprenditoriali guidate dai Florio. Oggi, a distanza di oltre un secolo, in questi ambienti eleganti ed iconici si potrà rivivere quella dimensione temporale che ha ispirato la “Palermo Felicissima”, restituendo così alla città il suo Caffè storico, come il Caffè Florian a Venezia, il Camparino a Milano e il Caffè Gilli a Firenze.

Compagni di viaggio di questa ambiziosa sfida imprenditoriale, Morettino, storica famiglia di torrefattori siciliani, e la famiglia Borgia, che negli ultimi anni si è contraddistinta nel campo della ristorazione, per un virtuoso percorso di collaborazione che guarda al futuro.

“Questo ambizioso progetto, che sorge nel cuore della nostra città e si ispira alle sue radici storiche, testimonia il nostro profondo amore per Palermo – racconta Arturo Morettino – e la volontà di tramandare la nostra tradizione di famiglia e la cultura del caffè. Il caffè è infatti un simbolo di accoglienza e di integrazione tra popoli e culture”.

“Il caffè è icona di socialità e condivisione e diventa oggi un segno di rinascita per la nostra città: le aperture delle librerie, dei teatri e dei cafè hanno da sempre rappresentato un forte segnale di risveglio sociale e culturale, un percorso di rigenerazione che Palermo merita”, aggiunge Andrea Morettino.

“L’apertura di Caffè Palermo è un tassello importante che rappresenta un ulteriore passo in avanti per il nostro gruppo ‘Borgia Group’. Fare sistema fra aziende sane – dichiara Saverio Borgia – è il segreto per portare avanti la nostra idea di innovazione e di fare impresa in Sicilia, nel resto d’Italia e anche fuori dai confini nazionali”.

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Sicilia Eventi Chef di Russia, Ucraina e Cina debuttano al Cous Cous Fest


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Per la prima volta nella storia del festival saranno 10 i Paesi in gara al Cous Cous Fest, la cui 27^ edizione di svolgerà a San Vito Lo Capo dal 20 al 29 settembre 2024 tra sfide di cucina, incontri culturali, concerti e spettacoli gratuiti sulla spiaggia della cittadina. Già tre i live annunciati: venerdì 20 settembre la Rappresentante di Lista, venerdì 27 settembre Rose Villain e sabato 28 settembre Big Mama.

Alla luce della situazione storica che stiamo vivendo, il festival – che sin dalla sua nascita porta avanti il tema dell’integrazione tra popoli e culture – quest’anno intende lanciare, ancor di più, un messaggio di pace, unione e condivisione sottolineato dallo slogan scelto per l’edizione 2024: Grains of Peace (Granelli di pace).

Da giovedì 26 a sabato 28 settembre il Bia Cous cous world championship farà incontrare, in cucina, chef provenienti da 10 Paesi del mondo, alcuni dei quali in guerra tra loro, per un momento che si preannuncia di forte emozione e dal grande valore simbolico che vedrà protagoniste le squadre di Russia e Ucraina, Israele e Palestina, Cina, Eritrea, Tunisia, Marocco, Italia e la squadra promossa da Medici Senza Frontiere che contribuirà a dare forza al messaggio di pace.

Ad assaggiare i piatti ci saranno due giurie: una tecnica, formata da esperti di cucina guidati da Oscar Farinetti, e una popolare. Infatti anche il pubblico partecipa alle sfide: basta acquistare i ticket (20 euro, 40 euro la finale), per degustare i piatti, abbinati ad etichette siciliane, e votare le ricette. I ticket sono disponibili anche on line, e in promozione, sul sito www.couscousfest.it.

Ecco i Paesi partecipanti all’edizione 2024:

Per la Cina scendono in campo Giulia Liu e Zuo Cuibing. Giulia Lui, classe 1984, è nata a Wenzhou, nella regione dello Zhejiang. Dopo aver vissuto diversi anni in Emilia Romagna, si trasferisce a Milano dove i genitori aprono il primo ristorante cinese della città. E’ la fondatrice e proprietaria di Gong Oriental Attitude, un ristorante di alta cucina cinese a Milano – aperto nel 2015 insieme al marito Lorenzo – che interpreta, in maniera contemporanea, le antiche tradizioni della gastronomia asiatica. Al suo fianco lo chef Zuo Cuibing: originario di Pechino, è maestro della cucina tradizionale cinese e guida la partita dei wok, cottura tipica che richiede grandi capacità tecniche.

L’Eritrea sarà rappresentata da Biniam Sagai. Nato ad Asmara, è chef e titolare del ristorante Savana Eritreo che propone l’autentica cucina eritrea nel cuore di Milano: un viaggio tra colori, profumi e sapori d’Africa. Con la sua passione è riuscito a far conoscere nel capoluogo lombardo uno dei piatti più saporiti della sua infanzia in Eritrea: lo zighinì, a base di carne di manzo, verdure e crema di legumi speziata, e l’injera, un pane tipico sottile e dal gusto piacevolmente acidulo, su cui vengono servite verdure, spezzatini di carne, pesce o legumi. Al Savana Eritreo si mangia con le mani, abitudine che favorisce un contatto diretto col cibo e la creazione di un momento conviviale.

L’Israele gareggia con gli chef Tze’ela Rubinstein e Mauro Galigani, coppia anche nella vita, che gestiscono nelle campagne di Lucca il Cooking in Toscana, ristorante di cucina tradizionale regionale, ma anche luogo di eventi e cooking class. Un luogo dove il concetto “dalla fattoria alla tavola” è uno stile di vita e dove le relazioni sono al centro della connessione alimentare.

L’Italia sarà rappresentata da Antonino Ingargiola, classe 1995, nato a Mazara del Vallo, chef del ristopub “Bik Bak” di San Vito lo Capo. Amante dei sapori e dei colori della tradizione siciliana, ha lavorato anche in ristoranti stellati, come il tre stelle Michelin “Geranium” di Copenaghen eletto miglior ristorante al mondo nel 2022 e il ristorante “Mec”, una stella Michelin a Palermo. Ingargiola sarà affiancato in gara dal vincitore del Campionato italiano di cous cous Conad.

Per il Marocco in gara ci saranno la coppia di chef Chaoui Hanae e Mourad Dakir. Chaoui Hanae è una chef imprenditrice nata a Fes, e “adottata” da Milano dove, nel 2022 ha aperto La Medina, bistrot con sala da tè, specializzato in cucina e pasticceria marocchina. Al suo fianco il marito Mourad Dakir, nato a Tata, nel sud del Marocco, chef e titolare di Maison Touareg, il primo ristorante marocchino a Milano (2017). Mourad è un maestro del Cous cous fassi, specialità tipica agrodolce, a base di pollo, zucca, carote e marmellata di cipolla, uvetta, cannella e miele.

La Palestina schiera invece Shady Hasbun e Samia Sowwan. Nato a Firenze da madre grossetana e padre palestinese, Shady Hasbun cresce in Palestina, dove viene influenzato dalle culture culinarie toscane e mediorientali. L’amore per la cucina si concretizza ad Arezzo, dove decide di trasformare la sua passione in professione. Diventa insegnante e nel 2012 avvia il progetto del Social Cooking, che nel 2016 si evolve in Chef Shady FoodExperience, un laboratorio culinario sull’interazione e lo scambio di esperienze. Samia Sowwan, palestinese, nasce in Libano a Beirut, ma arriva in Italia nel 2001. Iscritta alla Culinary Academy , lavora al ristorante il Simbiosi di Cinquale, a Forte dei Marmi.

Per la Russia e l’Ucraina gareggiano due chef che lavorano nello stesso ristorante (nella foto), il Veranda che propone cucina ucraina, russa, georgiana e bielorussa a Milano. Hanna Yefimova, chef e patron del locale, rappresenterà l’Ucraina con papà russo e mamma ucraina e una vita di spostamenti e sacrifici che l’ha portata in Italia, passando da Napoli e infine a Milano dove ha saputo esprimersi al meglio come imprenditrice. Tra le sue specialità c’è il Borsh, zuppa tradizionale ucraina, ricca di verdure e carne, servita con panna acida (smetana) e una spolverata di aneto e i Vareniki, ravioli tipici ucraini ripieni di patate, funghi e cipolle, serviti con panna acida e burro fuso. La storia di Hanna dimostra come i confini siano nella testa degli uomini, sulla carta, non nelle tradizioni culinarie.

Ai fornelli per la Russia Evgeniy Romanov, classe 1984, che al ristorante Veranda è specializzato nella cucina tradizionale russa. Anche se i genitori volevano che diventasse avvocato, decide di intraprendere la strada della ristorazione, seguendo la sua passione per la cucina. Ha iniziato il suo percorso nel 2002, lavorando in ristoranti di cucina russa, ucraina, georgiana, cinese, giapponese, francese e mediterranea. Tra le sue specialità le Crepes dello zar, farcite con salmone affumicato, coperte di uova di salmone e servite con panna acida e la Solyanka, zuppa tradizionale russa, ricca di carne e salumi affumicati, con olive nere e cetrioli salati, servita con panna acida (smetana) e una spolverata di prezzemolo.

La Tunisia gareggia con un’altra coppia di chef, Amine e Sahla Marrakchi, entrambi di Sfax dove lavorano al ristorante Doigts D’or, nel cuore della Medina. Amine si diploma alla scuola alberghiera di Djerba, Sahla in pasticceria ma entrambi hanno lavorato nella formazione di chef in cucina tunisina per la catena Iberostar. Dopo il matrimonio, partecipano come giurati in numerosi concorsi gastronomici e a Marsiglia hanno preparato, in un solo giorno, cous cous per più di 1400 persone.

Decima squadra in gara sarà quella promossa da Medici Senza Frontiere (MSF), anche quest’anno Charity partner del festival, che per questa importante occasione ha formato squadra davvero “Senza Frontiere”, capitanata da Cesare Battisti, chef e oste del ristorante Ratanà a Milano e composta dal suo sous chef Davide Politi e dallo chef senegalese Mbaye Mbow. Battisti è considerato oggi uno dei cuochi più rappresentativi della cucina di tradizione rivisitata e di qualità, attenta all’utilizzo di materie prime eccellenti provenienti da piccoli produttori e incentrata sui temi della sostenibilità alimentare, ma anche economica, ambientale e sociale, e ideatore del progetto di integrazione culturale per l’inserimento sociale ed economico per i richiedenti asilo Marcel Boum.

“Siamo felici e onorati di essere nuovamente partner del Cous Cous Fest, quest’anno anche attraverso il nostro coinvolgimento al Campionato del mondo”, dichiara Chiara Magni, Head of Public Engagement di Medici Senza Frontiere. “Come organizzazione medico – umanitaria indipendente che da oltre 50 anni opera in tutto il mondo, sappiamo bene quanto il cibo rappresenti una risorsa fondamentale cui ancora troppo spesso le persone non hanno accesso, e al contempo uno strumento di integrazione prezioso fra le culture. È questo il messaggio che vogliamo portare al Cous Cous Fest”.

Ita raddoppia i voli in Arabia Saudita: Gedda nuova destinazione


Taglio del nastro all’aeroporto di Roma Fiumicino per il nuovo volo diretto da Roma Fiumicino a Gedda, operato da Ita Airways con tre frequenze settimanali. Il collegamento segna la seconda destinazione della compagnia in Arabia Saudita dopo la capitale Riyadh, un importante passo avanti per migliorare la connettività tra i due paesi, supportando il turismo e gli scambi commerciali.

“Dopo un 2023 con livelli record di crescita, il mercato dell’Arabia Saudita continua a registrare performance molto positive. Nel primo semestre del 2024, infatti, il traffico da Roma Fiumicino è cresciuto di un ulteriore +34% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con flussi addirittura quintuplicati rispetto al 2019”,  ha detto Ivan Bassato, chief aviation officer di Aeroporti di Roma, nel corso della cerimonia di inaugurazione. “Confidiamo che l’avvio di questo nuovo collegamento di ta Airways per Gedda – ha aggiunto – contribuirà a rafforzare il trend di sviluppo in atto, a pieno beneficio della mobilità tra l’Italia e l’Arabia Saudita, ampliando peraltro le opportunità di interconnessione verso le altre destinazioni internazionali offerte direttamente dal nostro hub, con un riferimento particolare alla crescente offerta di Ita Airways sul mercato americano”.

“Il nostro primo volo diretto da Roma Fiumicino a Gedda rafforza la nostra presenza in Arabia Saudita, mercato in fortissima crescita” ha aggiunto Emiliana Limosani, chief commercial officer di Ita Airways e ceo di Volare. “Questa nuova apertura – ha aggiunto – fa seguito all’avvio del collegamento diretto per Riyadh dello scorso giugno e si inserisce nell’attuale espansione del nostro network estivo, che vanta ottimi risultati in termini di prenotazioni. Il volo, operato con il nuovo A321neo, consentirà di ampliare il network di medio raggio e di potenziare gli scambi commerciali e culturali tra la Penisola Arabica e l’Italia, oltre a garantire connessioni con la nostra rete di destinazioni raggiungibili dal nostro hub di Roma Fiumicino”.

“Aprire una rotta è un messaggio forte in ogni caso. Ha connotati economici, politici e culturali. Più si aprono nuovi ponti, più si ha successo nel creare relazioni, nello svilupparle e nel dare enfasi a quelli che sono i caratteri dei due punti che si collegano. Questo è per noi un aspetto fondamentale”, ha detto oggi Carlo Baldocci, ministro plenipotenziario in servizio presso la Direzione Generale per gli Affari Politici e ambasciatore designato a Riyadh.

Da parte sua, Susann Kern, country manager Italy di Saudi Tourism Authority, ha sottolineato come l’Arabia Saudita sia aperta ai turisti che “per noi sono i benvenuti”. Presente al taglio del nastro, anche Ascenzo Forte, responsabile direzione relazioni istituzionali e comunicazione dell’Enac, che ha evidenziato come l’avvio di questo nuovo collegamento rappresenti “un traguardo che si somma ad altri risultati strategici che nel corso degli ultimi mesi hanno potenziato il network dei voli a lungo raggio di Ita Airways”.

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La montagna piace anche d’estate, 73 milioni di presenze


Dalla Dolomiti agli Appennini si mantiene forte e stabile l’interesse verso la montagna per le vacanze estive. Secondo una ricerca di Jfc, quest’estate si stimano 6 milioni 538mila arrivi (+1,7% rispetto allo stesso periodo del 2023) che, grazie ad una permanenza media di 11,2 giorni, porteranno a superare i 73 milioni 222mila presenze nelle aree montane e appenniniche italiane (+0,8%), generando un fatturato complessivo di 5 miliardi 565 milioni di euro. Fatturato sostenuto anche dall’incremento del 13,8% della spesa che sosterranno i nostri connazionali per effettuare questa tipologia di vacanza.

In particolare la montagna – spiega Massimo Feruzzi, amministratore unico Jfc e responsabile della ricerca – è scelta dal 16% di coloro che, quest’anno, faranno una vacanza durante il periodo estivo. Un dato, questo, che segna un incremento del +0,8% rispetto allo scorso anno, che porta ad una crescita complessiva nell’ultimo biennio pari ad un decisamente positivo +3,5%. Analizzando le motivazioni che spingono gli italiani a prediligere questa tipologia di vacanza, emerge come la medesima sia vista come “rigenerante, rilassante, benefica” (19,9%), ma anche come trascorre un periodo di vacanza in montagna o in Appennino possa garantire – più di qualsiasi altro luogo – il “distacco dalla quotidianità e l’allontanamento dalle problematiche quotidiane” (15,8%), tornando molto spesso nelle destinazioni conosciute e già frequentate, segnando quindi un indice di fidelizzazione pari al 47,1%. Significativo è anche il fatto che gli italiani vedono in questa vacanza l’opportunità di “non usare l’auto” e, di nuovo, di non essere condizionati dagli obblighi di tutti i giorni.

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In Italia boom dei ‘buddy trip’: 20% in vacanza con gli amici


L’amicizia costituisce un valore importante nella vita di tutti i giorni e le vacanze, in particolare, possono diventare un vero banco di prova per l’amicizia. In vista della Giornata Internazionale dell’Amicizia, che si celebra ogni anno il 30 luglio, PiratinViaggio ha deciso di indagare la propensione degli italiani a partire con i propri amici e le proprie amiche, focalizzandosi sugli elementi che più infastidiscono e sulle caratteristiche più apprezzate.

Come emerge dalla ricerca, l’estate 2024 sarà all’insegna dell’amicizia tanto che 1 viaggiatore su 4 ha in previsione un ‘buddy trip’ (letteralmente, viaggio in compagnia dei propri amici ed amiche), con picchi per la Gen Z (50%) e i Baby Boomer (40%). Gli amici e le amiche sono i compagni preferiti per le vacanze dal 36% degli intervistati, in crescita di oltre 10 punti percentuali rispetto ad una ricerca della piattaforma del 2022 (25%)2. A differenza di queste due generazioni, chi non sarà orientato a vacanze ‘friends-friendly’ è la coorte della Gen X che sceglie i componenti della famiglia come propri compagni di viaggio per i viaggi estivi.

Tra le principali motivazioni di chi non ha in previsione un buddy trip, ci sono il budget limitato dovuto ad una vacanza già organizzata con il partner o con la famiglia (61%) e l’impossibilità di trovare un compromesso su una data e sulla location (34%). Significativo il fatto che per per la Gen X e i Baby Boomer sia proprio il budget la causa principale dietro a questa scelta, mentre per le generazioni più giovani sia il non riuscire a mettersi d’accorso sul luogo e sulle date di viaggio (per il 49% della Gen Z e per il 38% dei Millennials).

La vacanza friends-friendly perfetta: in Europa, per viaggi di massimo una settimana ed al mare
L’Europa è la meta privilegiata per la metà dei rispondenti (50%) mentre l’Italia ottiene la seconda posizione (39%); a tal proposito, interessante è evidenziare che questo rapporto si capovolge per i Baby Boomer per i quali i viaggi con i propri amici e amiche si svolgono principalmente nel Belpaese (49%). Per quanto riguarda la durata media, la formula più gettonata per 1 rispondente su 2 per quanto riguarda le vacanze con i propri amici e amiche è quella di soggiorni di massimo una settimana, seguita dai fine settimana (32%).
Indipendentemente dalle preferenze ed esigenze individuali, le vacanze con i propri amici e amiche si svolgono per tutte le generazioni al mare per oltre il 50% delle persone intervistate (53%): più specificatamente, la combo con il relax è al primo posto con il 24% delle scelte a cui segue l’avventura con il 17% e la cultura con il 12%. Sebbene il mare sia il vincitore indiscusso, le visite alle città d’arte si difendono bene conquistando il 38% delle preferenze (con un picco che raggiunge il 41% per i Baby Boomer).
Tra le attività più apprezzate durante questa tipologia di viaggi, vi sono esperienze insolite e “out of box” (42%), seguite da sfizi eno-gastronomici come per esempio, degustazioni (39%) e party (38%). Queste percentuali crescono nettamente per i GenZer (rispettivamente al 60%, al 45% e al 48%).

I “grandi no” e i “grandi si”
Durante le vacanze il dover vivere a stretto contatto con i propri amici ed amiche fa spesso emergere lati inaspettati del carattere e delle abitudini delle altre persone, che potrebbero creare malumori ed attriti: lo conferma il fatto che tra le caratteristiche che maggiormente infastidiscono i viaggiatori in un buddy trip sono i tempi eccessivamente lunghi di preparazione (con il 50% delle preferenze). Leggermente inferiori, ma significative sono le quote di persone che mal sopportano la diversa attitudine verso il budget (28%) e le abitudini alimentari degli amici e delle amiche come, per esempio, la poca apertura verso il cibo locale (23%).
Inoltre, tra gli altri fattori che incidono negativamente sulle vacanze quando le si condivide con gruppo più esteso di amici e amiche troviamo il ritardo (58%), l’incapacità di adattarsi (56% che cresce al 64% per la Gen Z) e l’egocentrismo (25%).
D’altro canto, secondo lo studio di PiratinViaggio, l’amico/a ideale in vacanza è per i viaggiatori appartenenti a tutte le generazioni una persona flessibile, spensierata e indipendente: la capacità di scendere a compromessi ha infatti ottenuto il 65% di preferenze e viene ritenuta imprescindibile per la buona riuscita della vacanza. Non da meno sono la voglia di divertirsi e di affrontare il viaggio con leggerezza e spensieratezza (51% con un picco che arriva al 61% per la generazione più giovane) e l’indipendenza dei propri compagni di viaggio (40%, ma scelta solamente dal 33% dei viaggiatori Baby Boomer).

Amici per sempre, ma solo se si superano le vacanze
Se è vero che vivere un viaggio comune consente di condividere esperienze e ricordi unici (come confermato dal 78% del campione) e di amplificare le emozioni (per il 45% dei rispondenti), è altrettanto vero che la metà dei rispondenti dichiara di aver avuto almeno un’esperienza negativa con amiche/amici in vacanza (48%). Tuttavia, solamente il 9% degli intervistati ha interrotto un rapporto d’amicizia a causa di un viaggio finito male, mentre il 19% ha visto il legame raffreddarsi. In questi casi, i motivi sono attribuiti principalmente alla scoperta di aspetti di difficile accettazione in merito al carattere dell’amico/a (49%) e ad un atteggiamento egoistico (28%).

Flirt e amicizia: possono coesistere?
Sebbene si possa pensare che i flirt durante una vacanza all’insegna dell’amicizia possano essere causa di conflittualità, in realtà per quasi 9 rispondenti su 10 non ci sarebbe nessun problema se il proprio amico o amica decidesse di vivere un’avventura amorosa durante la vacanza insieme.
Più specificatamente, di questi il 52% sarebbe assolutamente neutrale, il 22% li accetterebbe solo se non si è in viaggio in due (opzione scelta dal 31% della Gen Z) e il 13% accetterebbe la situazione solo a patto di fare nuove amicizie ed organizzare attività di gruppo. Infine, la quasi totalità dei viaggiatori sostiene che da viaggi tra amici e amiche non è mai nata una storia d’amore (85%).

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Riapre la Via dell’Amore con una nuova narrazione delle Cinque Terre


Il sentiero più romantico e famoso del mondo riapre al pubblico nel cuore del paradiso naturale delle Cinque Terre, dichiarate nel 1997 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. È la Via dell’Amore, il cammino con una vista mozzafiato a picco sul mare tra Riomaggiore e Manarola (La Spezia), chiuso dal 2012 a causa di una frana che ferì quattro turiste australiane. Dal 9 agosto tornerà percorribile dai turisti e dagli innamorati di tutto il mondo, da domani solo per i residenti, dopo due anni di lavori con un intervento di messa in sicurezza da record: 80mila metri quadrati di parete rocciosa bonificati, 40mila metri lineari di ancoraggi nella falesia, 26mila metri quadrati di rete di acciaio inox ad alta resistenza istallati, 9mila piante messe a dimora, 5mila metri quadrati di barriere paramassi, 950 metri di camminamento ripristinati, 140 metri di galleria artificiale risanati.
“Con la riapertura della Via dell’Amore, si restituisce al territorio, ai cittadini e ai turisti uno dei principali fiori all’occhiello del Patrimonio Unesco, un gioiello che non ha eguali al mondo, e che, grazie al lavoro dalla struttura commissariale della Regione Liguria, è adesso anche simbolo di un’Italia sostenibile che sa mettere a reddito il suo immenso tesoro naturale, culturale e paesaggistico – commenta la ministra del Turismo Daniela Santanchè – È proprio in questo modo, ossia valorizzando il nostro patrimonio, che saremo in grado di accrescere ulteriormente il valore economico del turismo che già oggi vale il 13% del Pil. Insomma, da ora c’è un motivo in più per venire o tornare a visitare l’Italia: percorrendo la Via dell’Amore, si può, in un solo colpo d’occhio, cogliere tutta la bellezza che la nostra meravigliosa nazione ha da offrire”.
“Restituiamo la Via dell’Amore in tutta la sua bellezza, unicità e in totale sicurezza, ai residenti, ai liguri e ai turisti di tutto il mondo”, sottolinea il commissario per le opere contro il dissesto idrogeologico in Liguria Giacomo Giampedrone spiegando che l’investimento complessivo per mettere in sicurezza il sentiero è stato di oltre 23 milioni, con la Regione Liguria, i ministeri della Cultura, dell’Ambiente e la Protezione civile come maggiori finanziatori.
Con la riapertura della Via dell’Amore parte un innovativo progetto di narrazione divulgativa per il visitatore, in collaborazione con la Holden, la scuola che annovera tra i suoi cinque fondatori Alessandro Baricco, nata 30 anni fa a Torino con l’obiettivo di “insegnare ai propri allievi lo storytelling”, ossia il saper raccontare. Un programma che inizia con la descrizione della Via dell’Amore attraverso podcast – in più lingue – capaci di trasportare il turista attraverso la storia del sentiero, gli aneddoti e le specifiche geologiche. Si comincia da qui per proseguire risvegliando le tante storie anche quelle che, preziosissime, sono ancora poco conosciute e che abitano questo territorio fatto di oltre 130 km di sentieri. I contenuti sono stati realizzati da Alma Mater Studiorum – Università degli Studi di Bologna, Centro di Studi Avanzati sul Turismo (CAST) e Scuola Holden nell’ambito dell’Accordo Operativo tra Regione Liguria e Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre per l’attuazione dell’intervento di valorizzazione della “Via dell’Amore” del Piano Operativo ‘Cultura e Turismo’, Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2014-2020. Ai due primi podcast si accede mediante QR code. Ecco il link per l’ascolto: https://www.parconazionale5terre.it/pagina.php?id=477.
“La via dell’Amore è il simbolo di una comunità tenace e resiliente. Il suo nome un messaggio per il futuro. Ora sta a tutti noi preservarla nel migliore dei modi, nella fruizione più responsabile e sostenibile, affinché la memoria di questi scogli possa continuare a mostrare la bellezza di generazione in generazione. È con questa finalità che, insieme a Scuola Holden, il Parco da oggi dà il via a una innovativa narrazione esperienziale di questo tratto di costa, con l’obiettivo di coinvolgere il turista in una dimensione unica, fatta di maturità, consapevolezza e rispetto” Conclude la Presidente: “Narrazioni che trasporteranno il visitatore in un viaggio immersivo attraverso podcast che racconteranno la nascita di questo sentiero che è inno all’incontro, all’amore. Attraverso la parola verranno condivisi riferimenti ai paesaggi geologici che qui si possono ammirare. Un intervento che rappresenta un primo tassello di narrazione che si svilupperà nel prossimo futuro per toccare la ricca rete escursionistica del Parco con i suoi 130 chilometri di sentieri da est a ovest, dalla costa fino al crinale”, ha detto Donatella Bianchi, Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre.
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Turismo. Ecco le dieci professioni del futuro


avvenire.it

Il turismo è un settore strategico per il nostro Paese, occupa 1,7 milioni di lavoratori e rappresenta il 4% del Pil. Anche il bilancio dell’estate 2024 in Italia sarà positivo, secondo la Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana pubblici esercizi. Circa 215 milioni di presenze turistiche nel nostro Paese, segnando un incremento dell'1,6% rispetto al 2023. Cresce il turismo estero (+4%), in lieve flessione quello interno (-0,8%). La spesa turistica nel trimestre giugno-agosto sarà di 62 miliardi di euro, di cui 11,7 miliardi in bar e ristoranti. Negli ultimi anni il comparto ha vissuto vere e proprie rivoluzioni, spinte da digitalizzazione, sostenibilità e turismo esperienziale, che hanno modificato il lavoro e le competenze richieste agli operatori. Cambiano i flussi turistici, cala la durata dei soggiorni, si affermano nuove località e nuove esperienze, che nel prossimo decennio faranno nascere nuove professioni.

Randstad Research ha individuato dieci professioni del turismo del futuro nel rapporto Viaggio nel turismo del prossimo decennio. Il turismo ha visto un forte incremento di occupati dall’inizio del nuovo millennio ad oggi, con un calo solamente nell’anno della pandemia: si è passati da poco più di un milione di occupati all’inizio del nuovo millennio, a 1,7 milioni nel 2022. La maggior parte (64,9%) opera nella ristorazione, poi nell’alloggio con il 16,1% e nelle attività sportive, di intrattenimento e divertimento con l’8,4%. Complessivamente c’è una parità tra i sessi (50,2% uomini, 49,8% donne), ma con differenze tra i settori. I lavoratori sono prevalentemente italiani (84,8%) e con una bassa componente giovanile (12,9%). Il settore è caratterizzato da una forte stagionalità che incide sulla durata media dei contratti: nei trimestri le cessazioni di contratti attivati nei sei mesi precedenti oscilla tra il 40% e il 60% del totale.

Analizzando il titolo di studio, la maggioranza dei lavoratori ha un diploma (53,4%), mentre i laureati sono il 12,9% e coloro che hanno conseguito al massimo la scuola dell’obbligo il 33,7%. C’è una prevalenza di lavoratori con titoli di studio basso, un ampio ricorso a contratti a tempo determinato e a chiamata. Il tasso di turnover (ovvero il flusso di persone in ingresso e in uscita da un’azienda) è alto: nel primo trimestre 2022 il 42,76%, nel secondo si alza all’81,32%, nel terzo 64,75%, per arrivare al 59,49% nell’ultimo trimestre. Il 73,9% dei profili del turismo è composto da professioni a media qualificazione, il 9% a bassa e solo il 17,1% ad alta qualificazione. E il trend degli ultimi anni vede un ampliamento della fascia di professioni a media qualifica a discapito di quelle a bassa e alta. Emerge un’elevata overqualification: l’offerta formativa per lauree e master per il settore turistico è ampia e strutturata, ma il mercato occupa i lavoratori in professioni per le quali il livello di istruzione conseguito è fortemente disallineato, con competenze richieste inferiori rispetto a quelle possedute dai lavoratori. Gli istituti tecnici dedicati al turismo sono stati scelti dal 2,8% degli studenti iscritti alle scuole secondarie di secondo grado per l’anno scolastico 2023/2024 (per un totale di 16.070), gli istituti professionali dal 4% (per un totale di 22.957), risultando la scuola professionale con la maggioranza delle preferenze. Tuttavia, tra tecnici e professionali del turismo, il bacino totale di 39.027 studenti è basso rispetto alle previsioni occupazionali Excelsior. Per il solo mese di marzo 2024 i lavoratori in entrata previsti per i servizi turistici sono stati 81.680 unità, il doppio degli iscritti a un percorso di studi quinquennale. Per il trimestre marzo-maggio le entrate previste sono state pari a un quinto del totale di tutte le entrate previste in tutti i settori.

A fianco delle destinazioni più tradizionali, si stanno affermando nuove rotte del turismo, tutt’altro che residuali, sia sul fronte dei numeri dei viaggiatori che sulla capacità di spesa. Mete e viaggi che puntano più sulla dimensione esperienziale. Ecco allora il turismo del Benessere, verso Spa, massaggi e ritiri di yoga e meditazione o quello enogastronomico, diretto verso altre dimensioni del “benessere”. C’è chi poi viaggia in Italia, spesso verso piccoli paesi, alla ricerca delle proprie origini. Antichi parenti partiti dal nostro Paese per fare fortuna in luoghi remoti. Oppure, ancora, il turismo dello Shopping, diretto, per esempio, verso le piazze della moda milanesi. O ancora il turismo religioso, che nel 2025, con il Giubileo, muoverà grandi folle alle volte della Capitale. Infine, in questo contesto, bisogna ricordare anche il turismo degli eventi, fiere, ma anche concerti. E nel 2024, per la prima volta, l’Italia si è affermata come primo Paese in Europa per numero di congressi organizzati, diventando il secondo mercato dopo gli Stati Uniti.

Ecco le dieci professioni del turismo del futuro
1. Destination Manager. È un agente di viaggio che sviluppa strategie innovative per promuovere le destinazioni turistiche utilizzando tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale e la realtà aumentata. Si concentrerà sempre di più sulla sostenibilità ambientale e sociale, collaborando con le comunità locali e adottando pratiche di turismo responsabile. Gestirà crisi e imprevisti con maggiore resilienza, garantendo la sicurezza e la continuità delle attività turistiche in un contesto globale sempre più dinamico;

2. Esperto di turismo sostenibile. Sarà l’agente di viaggio che guida verso pratiche più responsabili e resilienti, integrando tecnologie avanzate per monitorare e ridurre l'impatto ambientale. Collaborerà con comunità locali per sviluppare strategie di turismo equo e inclusivo, preservando le risorse naturali e culturali delle destinazioni. Promuoverà un approccio olistico, integrando la sostenibilità nell'intera catena del valore turistico;

3. Gestore di centri per workation. Sarà un esercente di attività ricettiva che collabora con aziende e comunità locali per creare ecosistemi dinamici che attraggano professionisti in cerca di una nuova modalità di lavoro da remoto. Adotterà tecnologie avanzate per offrire esperienze di lavoro flessibili e collaborative in ambienti d’ispirazione e sostenibili. Integrerà soluzioni di benessere e sviluppo personale per promuovere la produttività e il benessere dei lavoratori digitali;

4. Gestore di glamping. Svilupperà esperienze open air uniche e innovative che integrino lusso, sostenibilità e connessione con la natura, utilizzando tecnologie avanzate e materiali eco-friendly. Collaborerà con designer e architetti per creare le sistemazioni ed individuare i luoghi, adattandosi alle tendenze emergenti nel turismo esperienziale e sostenibile;

5. Consulenti di viaggi virtuali. Organizzerà esperienze di viaggio immersive, sfruttando tecnologie avanzate come realtà virtuale e realtà aumentata per offrire ai viaggiatori un'esperienza quasi reale delle destinazioni desiderate. Collaborerà con intelligenze artificiali e sistemi di apprendimento automatico per personalizzare itinerari su misura basati sulle preferenze e sugli interessi dei clienti. Sarà anche responsabile della gestione e del mantenimento di piattaforme online per consentire di prenotare e vivere esperienze di viaggio in modo virtuale;

6. Guide esperienziali. Creerà esperienze coinvolgenti e memorabili per i viaggiatori, offrendo tour personalizzati e autentici che vanno oltre la semplice informazione storica. Utilizzando narrazioni coinvolgenti, attività interattive e incontri con residenti locali, realizzerà un'immersione nella cultura, nella storia e nei paesaggi della destinazione, lasciando ai viaggiatori un'impressione unica del luogo visitato;

7. Agenti di turismo olfattivo. Creerà esperienze di viaggio multisensoriali, focalizzandosi sull'uso degli odori per arricchire e personalizzare l'esperienza. Progetterà itinerari che includono visite a luoghi che offrono profumi unici, come giardini, mercati delle spezie o laboratori di profumeria. Utilizzerà oli essenziali e aromi naturali per stimolare i sensi e creare connessioni emotive con le destinazioni visitate;

8. Esperti in salute e sicurezza dei viaggiatori. Integrerà tecnologie avanzate come intelligenza artificiale e analisi dei big data per valutare e predire rischi per la salute durante i viaggi. Collaborerà con autorità sanitarie globali e organizzazioni internazionali per
sviluppare sistemi di monitoraggio e risposta rapida alle emergenze sanitarie. Offrirà consulenza personalizzata e servizi di telemedicina ai viaggiatori, garantendo un'esperienza di viaggio sicura e protetta in un mondo sempre più connesso;

9. Gestori di esperienze ecoturistiche. Integrerà tecnologie avanzate come sensori ambientali e intelligenza artificiale per monitorare e proteggere gli ecosistemi. Collaborerà con le comunità locali per sviluppare iniziative turistiche sostenibili che portino benefici economici e sociali. Promuoverà la consapevolezza ambientale e la conservazione della biodiversità attraverso esperienze educative immersive e azioni concrete di protezione dell'ambiente;

10. Gestori di viaggi spaziali. Organizzerà viaggi spaziali su larga scala, offrendo esperienze immersive. Utilizzerà tecnologie innovative per garantire la sicurezza e il comfort dei clienti durante il viaggio, collaborando con agenzie spaziali e fornitori di servizi aerospaziali per rendere questa tipologia di turismo accessibile a un pubblico più ampio. Promuoverà la consapevolezza e l'interesse per l'esplorazione spaziale attraverso campagne di marketing e partnership strategiche.

Si conclude la prima edizione di “Sud Salento, un ventaglio di emozioni”, a Presicce Acquarica, con concerti, dj set, show cooking, visite guidate nel centro storico, teatro e degustazioni


 
La due giorni è stata realizzata nell’ambito della Strategia dell’Area Interna Sud Salento che si propone di aumentare la competitività del territorio, valorizzandone le potenzialità e le ricche risorse naturali e culturali che contraddistinguono questo territorio, attivando la partecipazione delle comunità locali e degli attori portatori di esperienze innovative. Sono tredici i Comuni dell’Area di progetto (Alessano, Castrignano del Capo, Corsano, Gagliano del Capo, Miggiano, Montesano Salentino, Morciano di Leuca, Patù, Presicce-Acquarica, Salve, Specchia, Taurisano e Tiggiano) e tre i Comuni dell’Area Strategica (Tricase, Ruffano e Ugento) che possono riferirsi e riconoscersi come 16 aree unite nel brand territoriale.
“Questo evento – ha detto Giacomo Cazzato, Sindaco di Tiggiano comune capofila di Area Interna Sud Salento nel corso della conferenza tenutasi la scorsa settimana a Palazzo Adorno a Lecce - è a coronamento di un percorso che il Capo di Leuca sta seguendo e su cui con convinzione insisteremo - la destinazione turistica Sud Salento - un turismo colto e soprattutto che indichi la strada per il bello, l’ambiente, il cibo”.
“Quello di quest’anno – ha spiegato Natacha Pizzolante, Assessore al Turismo del Comune di Presicce-Acquarica - è un test importante per misurare la capacità di collaborazione e cooperazione su un singolo evento tra tutti i comuni del Sud Salento. Siamo davvero orgogliosi che questa “prima” si tenga da noi. Progettare insieme è la vera sfida dei prossimi anni per le comunità delle aree interne che, da sole, farebbero invece davvero tanta fatica con dispendio esagerato di energie e parcellizzazione inutile di eventi legati alla promozione molto simili tra loro”.
L’evento – ha sottolineato Evangelista Leuzzi, Coordinatore progetto Turismo di Area Interna Sud Salento – è frutto di un lungo percorso di condivisione di strategie, obiettivi e azioni, che ha reso ognuno dei 16 comuni dell’area attore fondamentale di un più ampio progetto innovativo di promozione turistica unitaria del territorio. Abbiamo organizzato una due giorni con un programma ricco di concerti, improvvisazioni teatrali, mostre, degustazioni, show cooking con chef locali, visite guidate dallo Jonio all’Adriatico e tanto ancora. Abbiamo raccontato il Sud Salento come non è stato ancora fatto, accendendo i riflettori su bellezza, storia, profumi, sapori, volti sinceri di una terra da sempre accogliente, e stavolta anche orgogliosamente unita”.
Questa mattina, in piazza del Popolo, a Presicce, dalle ore 10sono in corso le visite guidate ai frantoi a cura della ProLoco locale mentre la guida Stefano Cortese condurrà i visitatori alla scoperta delle bellezze del territorio. Partendo dalla torre del Sasso, si percorreranno le torri costiere lungo la litoranea, sentinelle di sicurezza e teatri di battaglie contro le incursioni piratesche che dal XV al XVIII secolo, hanno caratterizzato questo piccolo segmento di territorio salentino.
Alle ore 19, distribuzione di materiali informativi dei Comuni dell’Area interna Sud Salento ed esposizione di produzioni artigianali del territorio.
Alle ore 20, show cooking e degustazioni con la guida dello Executive chef, Enrica Ciardo, un viaggio esperienziale nel gusto e nella tradizione a cura di Antica Pietra Filosofale.
Alle ore 21, mostra fotografica e video proiezione. Racconti e suggestioni per immagini fotografiche e video dei Comuni dell’Area Interna Sud Salento.
A seguire, il concerto di apertura Brudamar: Bruno Galeone e Daria Falco trasporteranno gli spettatori in un suggestivo viaggio nelle tradizioni dei popoli.
La serata si concluderà alle ore 22.30 con Kalascima in concerto, un live set energico e potente che abbraccia strumenti tipicamente tradizionali e rari a strumenti moderni, per un suono originale ed esplosivo.
Fonte: Comunicato Stampa

Priante, Enit: “Bisogna valorizzare l’unicità di Roma”


Il presidente di Enit, Alessandra Priante, scende in campo a difesa di Roma e, in occasione del convegno Turismo&Giubileo organizzato dal comune cittadino, commenta: “Criticare a Roma sembra essere lo sport preferito di molti. Non è possibile che ogni iniziativa nella città, come l’introduzione dei cestini da parte del sindaco per esempio, sia regolarmente criticata da più parti. Roma è una città fuori dal comune, unica al mondo. Non possiamo considerarla solo come un elenco di cose che non vanno bene. Roma è una città estremamente difficile da gestire, ma è proprio questa complessità che la rende unica. La sua bellezza, la ricchezza artistica e archeologica possono rallentare la realizzazione di alcune opere e infrastrutture – continua la presidente -. Tuttavia, è proprio questa unicità che attira visitatori da tutto il mondo. Dobbiamo utilizzare Roma come un bellissimo esempio per gli altri. Una città come Roma non esiste altrove, esattamente come Venezia. Altri paesi possono essere più efficienti e preparati, ma sfiderei chiunque a gestire il Comune di Roma.”

Priante lancia poi un’idea. “Pensiamo a Roma come a una piattaforma per innovare e creare qualcosa di nuovo. Invece di concentrarci sulle criticità, dobbiamo valorizzare ciò che rende Roma speciale e lavorare insieme per migliorarlo. Il turista si fidelizza con l’esperienza e quello che dobbiamo fare è rende l’esperienza romana come un’esperienza unica. Siccome Roma ha la sua complessità, dobbiamo essere bravi a raccontarla, così da rendere il turista una sorta di ‘cittadino temporaneo’”.

ttgitalia.com

Sicilia oltre le polemiche “Non facciamo autogol”


La Sicilia è senza acqua, ma quella che potrebbe sembrare un’emergenza regionale sta invece diventando un caso internazionale. Pochi giorni fa la CNN ha diffuso un servizio nel quale sconsigliava ai connazionali di recarsi sull’isola causa siccità. La notizia ha immediatamente fatto il giro del mondo ed è stata ripresa anche da quotidiani francesi ed inglesi.

“Ci facciamo gli autogol da soli. L’anno scorso è stata sbagliata la campagna di comunicazione sugli incendi, quest’anno quella sulla siccità - è il commento al Giornale di Sicilia di Nicola Farruggio, vice presidente di Federalberghi Sicilia -. Non siamo riusciti a far passare il messaggio che malgrado l’emergenza non ci sono disagi”.

La campagna

La regione Sicilia intanto sta cercando di correre ai ripari. L’assessore al turismo Elvira Amata ha convocato per oggi una riunione con i principali attori dell’incoming isolano, per capire come reagire. L’ipotesi più accreditata è quella di una campagna di comunicazione che cerchi di smentire le voci di questi giorni.

Ma non è detto che la campagna sia la soluzione migliore, come si evidenzia da più parti. Anche perché si potrebbe ottenere un effetto boomerang di ampia portata, proprio mentre alcuni albergatori segnalano che i turisti stranieri ci sono, e continuano ad arrivare sull’isola.

Turisti stranieri in aumento

“Il problema non sono gli stranieri, continuano ad arrivare e sono sempre più numerosi - commenta ad esempio dalle colonne de La Repubblica Giuseppe Rosano, presidente dell’associazione Noi Albergatori di Siracusa -. A Siracusa solo nei primi sei mesi abbiamo contato 30mila presenze in più e 28mila 500 erano stranieri. Sono gli italiani che si lasciano più influenzare dalle notizie su siccità e acqua razionata, anche se per il turismo interno pesa di più la scarsa disponibilità economica delle famiglie”.

Il nodo italiani

“Il problema vero ma sempre limitato – prosegue Rosano – riguarda Agrigento ed alcune strutture che non riescono ad assicurare la fornitura di acqua ai clienti. Qui a Siracusa siamo in piena stagione, con forti incrementi di presenze non solo dei tradizionali tedeschi, francesi e nordeuropei. Sono in aumento gli americani, i coreani e i turisti dell’Europa dell’EstMancano gli italiani, ma più per il caro voli delle tratte nazionali che per le notizie sulla siccità che, certo, in Italia circolano di più. Credo non serva alcuno spot, la vera pubblicità è quella delle rappresentazioni classiche di Siracusa che hanno fatto il record di 160mila biglietti, o del Festival di Taormina. È su questo che bisogna investire, oltre naturalmente a risolvere i problemi che ci sono e che sul lungo termine possono frenare il turismo”.

La soluzione

Medesimo discorso a Cefalù: “A Dubai e Malta non aspettano la pioggia – polemizza Francesco Randone, vicepresidente di Federalberghi Palermo –; usano i dissalatori e l’acqua del mare. Siamo bravissimi a farci del male da soli. L’anno scorso gli incendi, quest’anno la siccità, problemi che vanno risolti ma che, alla fine, non sono quelli che frenano il turismo”.

Effetto boomerang

Ad Agrigento, che insieme a Taormina era un tempo la capitale del turismo siciliano, i numeri non sono in crescita come altrove.

Non certo per le emergenze, che al massimo possono incidere sul last minute degli italiani – aggiunge Randone – siamo in crescita rispetto allo scorso anno ma risentiamo della concorrenza delle mete ‘televisive’ del Trapanese e del Ragusano e dai tempi di percorrenza verso l’aeroporto di Palermo, una questione che aspettiamo da anni venga risolta con un potenziamento delle infrastrutture. La stagione, comunque, sta andando bene e starei attento a fare spot per smentire la siccità, bisogna capire come li realizzeranno. Alla fine, potrebbero avere l’effetto opposto e far aumentare l’allarmismo”.

Previsioni positive

E così, la Sicilia continua a sperare in un’estate con il più. A iniziare da Palermo e Catania e dai loro aeroporti, con numeri da tutto esaurito e presenze in forte aumento. “Sta andando tutto per il meglio - conferma Nico Torrisi, presidente Federalberghi Sicilia e a.d. della Sac, che gestisce lo scalo di Fontanarossa – ma fa bene Schifani a pensare di combattere notizie esagerate su disservizi o problemi. La siccità c’è ma le strutture sono piene e assicurano ai clienti tutti i servizi senza alcun disagio”.

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Gruppo Gattinoni, il futuro del bt è nella sostenibilità


Business Travel 2030. Sfide, opportunità e la trasformazione della gestione dei viaggi d’affari’ è il titolo della ricerca che, a fine 2023, il Gruppo Gattinoni ha commissionato a Travel for Business per analizzare il trend del comparto.

Tra i numerosi dati raccolti nella ricerca, si delinea una forte propensione delle aziende verso nuovi paradigmi di sostenibilità.

L’analisi del 2023-2024 della divisione Business Travel del Gruppo Gattinoni conferma questa tendenza, evidenziando un incremento del 35% nelle richieste di trasferte sostenibili. Il dato riflette la crescente consapevolezza e l’impegno verso la sostenibilità; le aziende chiedono di verificare soluzioni di trasporto che implichino il minore consumo di Co2, come la scelta di compagnie aeree con un minore impatto ambientale quando l’unico mezzo possibile è l’aereo, e l’opzione di strutture alberghiere che adottano pratiche sostenibili.

Nella ricerca, solo il 19% degli intervistati ha dichiarato infatti di non aver ancora adottato misure specifiche per rendere i viaggi d’affari più sostenibili. L’87% del campione di travel manager propende a selezionare fornitori con cui negoziare opzioni di qualità in linea con principi sostenibili. L’82% dichiara di voler prenotare servizi di viaggio più ecologici e per il 49% sarebbe utile integrare gli indicatori di sostenibilità nelle ipotesi di viaggio.

Un dato interessante è che, nel portfolio Gattinoni Business Travel, il 20% delle aziende attribuisce maggior valore alle soluzioni sostenibili rispetto agli aspetti economici. Questo significa che la sostenibilità ambientale è diventata un parametro cruciale nella scelta dei fornitori, spesso preferita alla convenienza economica.

Elena Carlino, direttrice commerciale di Gattinoni Business Trave, ha spiegato: “Siamo impegnati a rispondere alle crescenti richieste di trasferte più ecologiche e sicure. Con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e garantire la tracciabilità delle transazioni, stiamo implementando strategie avanzate che rispondano alle esigenze del mercato. Siamo pronti a guidare il settore dei viaggi d’affari verso un futuro più sostenibile e sicuro, attraverso l’adozione di trasferte aziendali che rispettino l’ambiente e promuovano il benessere sociale”.

Dalla ricerca ‘Business Travel 2030’ si evince inoltre che la gestione sostenibile della catena di fornitura sia al centro delle preoccupazioni dei travel manager.

Gattinoni Business Travel vede questa direzione farsi sempre più rilevante nelle esigenze dei clienti. L’adozione di sistemi di viaggio interconnessi, in cui le diverse fasi del viaggio (trasporto, alloggio, attività) sono integrate e personalizzate, rappresenta una delle principali evoluzioni attese nel settore dei viaggi d’affari entro il 2030.

Infine, il tema della sostenibilità è al centro delle politiche di tutto il Gruppo Gattinoni. Da tempo ha avviato un percorso verso una vera e propria certificazione di sostenibilità, insieme ad Up2You, società autorizzata a calcolare i livelli di Carbon Footprint, nell’ottica di calcolare e compensare le emissioni e di attuare una serie di azioni per ridurle nel medio periodo.

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