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Al via la 44 esima edizione di ViniMilo, per 15 giorni masterclass e degustazioni


Al via, con una documentatissima degustazione a cura dell’AIS di 20 etichette di altrettante cantine che producono a Milo, territorio di vocazione dell’Etna Bianco Superiore Doc, la prima settimana di Vinimilo 2024, edizione numero 44 della ormai storica manifestazione dalla doppia anima. Da un lato gli incontri infrasettimanali per gli addetti ai lavori (con dibattiti, confronti e wine tasting d’autore dedicati a grandi e piccoli produttori, enologi, docenti e ricercatori universitari, sommelier e assaggiatori, wine lovers ed enoturisti in vacanza sull’Etna); e la festa popolare nei due weekend per il grande pubblico con l’Enoteca all’aperto con oltre 160 etichette e “In alto i calici”, lo spazio dedicato ai vini di Milo sulla terrazza del Municipio.

Ospite di punta oggi e domani di ViniMilo 2024 è Pietro Russo, marsalese, 38 anni, primo siciliano e primo enologo in Italia a conquistare il titolo internazionale di Master of wine (massimo titolo di esperto di vini assegnato dall’omonimo istituto britannico). Con le sue competenze nel campo della viticoltura, della comunicazione e dell’economia, prenderà parte a una serie di incontri sulla viticoltura nell’isola, all’exploit dell’Etna Bianco Superiore e condurrà due masterclass.

ViniMilo è organizzata dal Comune di Milo e dalla Proloco, con il sostegno dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, guidato dal neo assessore Salvatore Barbagallo (presente il pomeriggio di sabato 31 agosto), dell’Assessorato al Turismo e Spettacolo e con la collaborazione dell’IRVO (Istituto Regionale del Vino e dell’Olio).

L’edizione 2024 si inquadra fra le iniziative che vedranno la Sicilia “Regione europea della gastronomia 2025”, prima in Italia a ricevere il prestigioso riconoscimento dell’Igcat (International Institute of gastronomy, culture, arts and tourism). Partner dell’edizione 2024 sono le aziende: Barone di Villagrande, Benanti, Iuppa, Maugeri, Tenute di Nuna e Trovato 1929.

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Giro di boa per la Sicilia turistica: le bellezze prevalgono sulle criticità

 
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Prima lo spauracchio della siccità e della penuria di acqua in hotel e B&B, poi i capricci dello Stromboli e dell’Etna, oltre all’abituale problema del caro-voli e alle polemiche per l’aumento dei prezzi dei collegamenti per le isole minori. Neppure la pubblicità negativa di alcune testate straniere che raccontavano la fuga dei turisti dalla Sicilia (vedi news) è servita a far crollare le presenze.

Niente. In attesa dei primi dati ufficiali, si può rilevare che anche questa, come le ultime, potrà essere ricordata come un’estate positiva per il turismo siciliano.

Gli aeroporti di Palermo e Catania, nonostante la chiusura di Fontanarossa il giorno di Ferragosto a causa della cenere lavica, continuano ad accogliere passeggeri, i centri storici delle città e i piccoli borghi, ma soprattutto le spiagge dell’isola continuano a essere presi d’assalto dagli stranieri e non solo.

Dunque, a pochi giorni dalla fine di agosto, come al solito mese “caldo” per il turismo siciliano, classico giro di boa per tracciare un primo bilancio della stagione.

A soffrire di più sono state sicuramente le Eolie, dove la stagione non è mai decollata a causa dell’ingiustificata paura dovuta alle notizie fuorvianti riguardo l’attività vulcanica dello Stromboli, e su cui ha pesato anche un aumento sostanzioso dei prezzi e i disservizi nei collegamenti via mare. Nonostante un buon andamento a giugno, infatti, già a luglio Federalberghi Isole Eolie ha fatto sapere di aver registrato un calo del 40% rispetto allo scorso anno (vedi news) e, stando alle previsioni, anche ad agosto, il calo si aggirerà sul 15-20 %. La notorietà dell’arcipelago però è rimasta immutata anche grazie alla presenza di diverse decine di vip, a partire da quelli presenti a Vulcano per il matrimonio di Diletta Leotta e Loris Karius (vedi news). La maggior parte di loro, a bordo di mega yacht lussuosissimi (la stampa locale ha monitorato la presenza di un centinaio di mega yacht transitati tra le sette isole, tra cui quelli di Jeff Bezos, Mark Zuckerberg e David Beckham), si sono goduti lo splendido mare delle isole non dimenticando anche di scattarsi qualche selfie contribuendo così a promuovere le bellezze della Sicilia.

Tra luci e ombre il turismo nel ragusano: il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, parla di una stagione estiva tra alti e bassi, a cominciare dal mese di aprile quando le presenze registrano grandi numeri che poi diminuiscono nei mesi più caldi per poi registrare un aumento ad agosto che si protrae fino al periodo autunnale.

A brillare come al solito Taormina che continua a catturare un turismo alto-spendente attratto anche dalla presenza dei marchi di lusso nell’ormai sofisticato Corso Umberto. A catturare l’attenzione sono stati soprattutto lo sky bar Louis Vuitton e l’apertura di Dolce&Gabbana nello storico caffè Mocambo (vedi news), segnalati anche da Vogue Italia.

Dall’altro lato dell’Isola, ha funzionato la promozione della Sicilia occidentale anche grazie a serie tv come Makari che hanno rilanciato il turismo in una zona sempre più gettonata, dalla bianchissima spiaggia di San Vito Lo Capo ai tramonti di Marsala.

Persino Agrigento ha retto alle voci che parlavano di turisti in fuga per l’emergenza idrica. I turisti sono arrivati ugualmente e il fascino della Valle dei Templi li ha conquistati anche grazie a un ricco calendario di eventi collaterali. In attesa che durante il prossimo fine settimana vengano registrati due eventi televisivi del trio Il Volo (vedi news) in vista del 2025, anno in cui la città siciliana sarà “Capitale italiana della Cultura”. Un progetto di promozione internazionale realizzato grazie al finanziamento congiunto di Regione Siciliana e ministero del Turismo.

Infine, una tragedia che non avremmo mai voluto vedere e vivere è quella che si è vissuta negli ultimi giorni a Porticello, sul luogo del naufragio del Bayesian: un doloroso naufragio confortato solo da gesti di grande solidarietà della marineria locale e di efficienza di vigili del fuoco e protezione civile che hanno prevalso su chi ha alimentato una sorta di turismo dell’orrore praticato da chi ha fatto a gara per scattare selfie e far girare video da postare sui social con lo sfondo del mare che ha inghiottito il veliero.

Palermo, rinasce il caffè letterario della bella epòque


Sta per rinascere un luogo iconico della Palermo Felicissima. A distanza di più di 120 anni da quell’ultimo caffè servito, rinasce il “Caffè Palermo”, storico caffè letterario della Belle Epòque palermitana che si trovava all’interno del cinquecentesco Palazzo Guggino-Chiaramonte Bordonaro, e si affacciava ai Quattro Canti, sul cantone di Sant’Agata nel cuore del centro storico della città.

Venerdì 2 agosto, infatti, aprirà le porte il “Morettino Caffè Palermo”, che oggi rinasce grazie alla volontà di voler riscoprire e valorizzare un luogo che appartiene alla memoria della nostra città.

Il Morettino Caffè Palermo racconta la bellezza d’altri tempi della Belle Epòque palermitana, in cui la città era salotto dell’aristocrazia europea, ospitava intellettuali e artisti ed era crocevia delle nuove dinastie imprenditoriali guidate dai Florio. Oggi, a distanza di oltre un secolo, in questi ambienti eleganti ed iconici si potrà rivivere quella dimensione temporale che ha ispirato la “Palermo Felicissima”, restituendo così alla città il suo Caffè storico, come il Caffè Florian a Venezia, il Camparino a Milano e il Caffè Gilli a Firenze.

Compagni di viaggio di questa ambiziosa sfida imprenditoriale, Morettino, storica famiglia di torrefattori siciliani, e la famiglia Borgia, che negli ultimi anni si è contraddistinta nel campo della ristorazione, per un virtuoso percorso di collaborazione che guarda al futuro.

“Questo ambizioso progetto, che sorge nel cuore della nostra città e si ispira alle sue radici storiche, testimonia il nostro profondo amore per Palermo – racconta Arturo Morettino – e la volontà di tramandare la nostra tradizione di famiglia e la cultura del caffè. Il caffè è infatti un simbolo di accoglienza e di integrazione tra popoli e culture”.

“Il caffè è icona di socialità e condivisione e diventa oggi un segno di rinascita per la nostra città: le aperture delle librerie, dei teatri e dei cafè hanno da sempre rappresentato un forte segnale di risveglio sociale e culturale, un percorso di rigenerazione che Palermo merita”, aggiunge Andrea Morettino.

“L’apertura di Caffè Palermo è un tassello importante che rappresenta un ulteriore passo in avanti per il nostro gruppo ‘Borgia Group’. Fare sistema fra aziende sane – dichiara Saverio Borgia – è il segreto per portare avanti la nostra idea di innovazione e di fare impresa in Sicilia, nel resto d’Italia e anche fuori dai confini nazionali”.

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Sicilia Eventi Chef di Russia, Ucraina e Cina debuttano al Cous Cous Fest


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Per la prima volta nella storia del festival saranno 10 i Paesi in gara al Cous Cous Fest, la cui 27^ edizione di svolgerà a San Vito Lo Capo dal 20 al 29 settembre 2024 tra sfide di cucina, incontri culturali, concerti e spettacoli gratuiti sulla spiaggia della cittadina. Già tre i live annunciati: venerdì 20 settembre la Rappresentante di Lista, venerdì 27 settembre Rose Villain e sabato 28 settembre Big Mama.

Alla luce della situazione storica che stiamo vivendo, il festival – che sin dalla sua nascita porta avanti il tema dell’integrazione tra popoli e culture – quest’anno intende lanciare, ancor di più, un messaggio di pace, unione e condivisione sottolineato dallo slogan scelto per l’edizione 2024: Grains of Peace (Granelli di pace).

Da giovedì 26 a sabato 28 settembre il Bia Cous cous world championship farà incontrare, in cucina, chef provenienti da 10 Paesi del mondo, alcuni dei quali in guerra tra loro, per un momento che si preannuncia di forte emozione e dal grande valore simbolico che vedrà protagoniste le squadre di Russia e Ucraina, Israele e Palestina, Cina, Eritrea, Tunisia, Marocco, Italia e la squadra promossa da Medici Senza Frontiere che contribuirà a dare forza al messaggio di pace.

Ad assaggiare i piatti ci saranno due giurie: una tecnica, formata da esperti di cucina guidati da Oscar Farinetti, e una popolare. Infatti anche il pubblico partecipa alle sfide: basta acquistare i ticket (20 euro, 40 euro la finale), per degustare i piatti, abbinati ad etichette siciliane, e votare le ricette. I ticket sono disponibili anche on line, e in promozione, sul sito www.couscousfest.it.

Ecco i Paesi partecipanti all’edizione 2024:

Per la Cina scendono in campo Giulia Liu e Zuo Cuibing. Giulia Lui, classe 1984, è nata a Wenzhou, nella regione dello Zhejiang. Dopo aver vissuto diversi anni in Emilia Romagna, si trasferisce a Milano dove i genitori aprono il primo ristorante cinese della città. E’ la fondatrice e proprietaria di Gong Oriental Attitude, un ristorante di alta cucina cinese a Milano – aperto nel 2015 insieme al marito Lorenzo – che interpreta, in maniera contemporanea, le antiche tradizioni della gastronomia asiatica. Al suo fianco lo chef Zuo Cuibing: originario di Pechino, è maestro della cucina tradizionale cinese e guida la partita dei wok, cottura tipica che richiede grandi capacità tecniche.

L’Eritrea sarà rappresentata da Biniam Sagai. Nato ad Asmara, è chef e titolare del ristorante Savana Eritreo che propone l’autentica cucina eritrea nel cuore di Milano: un viaggio tra colori, profumi e sapori d’Africa. Con la sua passione è riuscito a far conoscere nel capoluogo lombardo uno dei piatti più saporiti della sua infanzia in Eritrea: lo zighinì, a base di carne di manzo, verdure e crema di legumi speziata, e l’injera, un pane tipico sottile e dal gusto piacevolmente acidulo, su cui vengono servite verdure, spezzatini di carne, pesce o legumi. Al Savana Eritreo si mangia con le mani, abitudine che favorisce un contatto diretto col cibo e la creazione di un momento conviviale.

L’Israele gareggia con gli chef Tze’ela Rubinstein e Mauro Galigani, coppia anche nella vita, che gestiscono nelle campagne di Lucca il Cooking in Toscana, ristorante di cucina tradizionale regionale, ma anche luogo di eventi e cooking class. Un luogo dove il concetto “dalla fattoria alla tavola” è uno stile di vita e dove le relazioni sono al centro della connessione alimentare.

L’Italia sarà rappresentata da Antonino Ingargiola, classe 1995, nato a Mazara del Vallo, chef del ristopub “Bik Bak” di San Vito lo Capo. Amante dei sapori e dei colori della tradizione siciliana, ha lavorato anche in ristoranti stellati, come il tre stelle Michelin “Geranium” di Copenaghen eletto miglior ristorante al mondo nel 2022 e il ristorante “Mec”, una stella Michelin a Palermo. Ingargiola sarà affiancato in gara dal vincitore del Campionato italiano di cous cous Conad.

Per il Marocco in gara ci saranno la coppia di chef Chaoui Hanae e Mourad Dakir. Chaoui Hanae è una chef imprenditrice nata a Fes, e “adottata” da Milano dove, nel 2022 ha aperto La Medina, bistrot con sala da tè, specializzato in cucina e pasticceria marocchina. Al suo fianco il marito Mourad Dakir, nato a Tata, nel sud del Marocco, chef e titolare di Maison Touareg, il primo ristorante marocchino a Milano (2017). Mourad è un maestro del Cous cous fassi, specialità tipica agrodolce, a base di pollo, zucca, carote e marmellata di cipolla, uvetta, cannella e miele.

La Palestina schiera invece Shady Hasbun e Samia Sowwan. Nato a Firenze da madre grossetana e padre palestinese, Shady Hasbun cresce in Palestina, dove viene influenzato dalle culture culinarie toscane e mediorientali. L’amore per la cucina si concretizza ad Arezzo, dove decide di trasformare la sua passione in professione. Diventa insegnante e nel 2012 avvia il progetto del Social Cooking, che nel 2016 si evolve in Chef Shady FoodExperience, un laboratorio culinario sull’interazione e lo scambio di esperienze. Samia Sowwan, palestinese, nasce in Libano a Beirut, ma arriva in Italia nel 2001. Iscritta alla Culinary Academy , lavora al ristorante il Simbiosi di Cinquale, a Forte dei Marmi.

Per la Russia e l’Ucraina gareggiano due chef che lavorano nello stesso ristorante (nella foto), il Veranda che propone cucina ucraina, russa, georgiana e bielorussa a Milano. Hanna Yefimova, chef e patron del locale, rappresenterà l’Ucraina con papà russo e mamma ucraina e una vita di spostamenti e sacrifici che l’ha portata in Italia, passando da Napoli e infine a Milano dove ha saputo esprimersi al meglio come imprenditrice. Tra le sue specialità c’è il Borsh, zuppa tradizionale ucraina, ricca di verdure e carne, servita con panna acida (smetana) e una spolverata di aneto e i Vareniki, ravioli tipici ucraini ripieni di patate, funghi e cipolle, serviti con panna acida e burro fuso. La storia di Hanna dimostra come i confini siano nella testa degli uomini, sulla carta, non nelle tradizioni culinarie.

Ai fornelli per la Russia Evgeniy Romanov, classe 1984, che al ristorante Veranda è specializzato nella cucina tradizionale russa. Anche se i genitori volevano che diventasse avvocato, decide di intraprendere la strada della ristorazione, seguendo la sua passione per la cucina. Ha iniziato il suo percorso nel 2002, lavorando in ristoranti di cucina russa, ucraina, georgiana, cinese, giapponese, francese e mediterranea. Tra le sue specialità le Crepes dello zar, farcite con salmone affumicato, coperte di uova di salmone e servite con panna acida e la Solyanka, zuppa tradizionale russa, ricca di carne e salumi affumicati, con olive nere e cetrioli salati, servita con panna acida (smetana) e una spolverata di prezzemolo.

La Tunisia gareggia con un’altra coppia di chef, Amine e Sahla Marrakchi, entrambi di Sfax dove lavorano al ristorante Doigts D’or, nel cuore della Medina. Amine si diploma alla scuola alberghiera di Djerba, Sahla in pasticceria ma entrambi hanno lavorato nella formazione di chef in cucina tunisina per la catena Iberostar. Dopo il matrimonio, partecipano come giurati in numerosi concorsi gastronomici e a Marsiglia hanno preparato, in un solo giorno, cous cous per più di 1400 persone.

Decima squadra in gara sarà quella promossa da Medici Senza Frontiere (MSF), anche quest’anno Charity partner del festival, che per questa importante occasione ha formato squadra davvero “Senza Frontiere”, capitanata da Cesare Battisti, chef e oste del ristorante Ratanà a Milano e composta dal suo sous chef Davide Politi e dallo chef senegalese Mbaye Mbow. Battisti è considerato oggi uno dei cuochi più rappresentativi della cucina di tradizione rivisitata e di qualità, attenta all’utilizzo di materie prime eccellenti provenienti da piccoli produttori e incentrata sui temi della sostenibilità alimentare, ma anche economica, ambientale e sociale, e ideatore del progetto di integrazione culturale per l’inserimento sociale ed economico per i richiedenti asilo Marcel Boum.

“Siamo felici e onorati di essere nuovamente partner del Cous Cous Fest, quest’anno anche attraverso il nostro coinvolgimento al Campionato del mondo”, dichiara Chiara Magni, Head of Public Engagement di Medici Senza Frontiere. “Come organizzazione medico – umanitaria indipendente che da oltre 50 anni opera in tutto il mondo, sappiamo bene quanto il cibo rappresenti una risorsa fondamentale cui ancora troppo spesso le persone non hanno accesso, e al contempo uno strumento di integrazione prezioso fra le culture. È questo il messaggio che vogliamo portare al Cous Cous Fest”.

Sicilia oltre le polemiche “Non facciamo autogol”


La Sicilia è senza acqua, ma quella che potrebbe sembrare un’emergenza regionale sta invece diventando un caso internazionale. Pochi giorni fa la CNN ha diffuso un servizio nel quale sconsigliava ai connazionali di recarsi sull’isola causa siccità. La notizia ha immediatamente fatto il giro del mondo ed è stata ripresa anche da quotidiani francesi ed inglesi.

“Ci facciamo gli autogol da soli. L’anno scorso è stata sbagliata la campagna di comunicazione sugli incendi, quest’anno quella sulla siccità - è il commento al Giornale di Sicilia di Nicola Farruggio, vice presidente di Federalberghi Sicilia -. Non siamo riusciti a far passare il messaggio che malgrado l’emergenza non ci sono disagi”.

La campagna

La regione Sicilia intanto sta cercando di correre ai ripari. L’assessore al turismo Elvira Amata ha convocato per oggi una riunione con i principali attori dell’incoming isolano, per capire come reagire. L’ipotesi più accreditata è quella di una campagna di comunicazione che cerchi di smentire le voci di questi giorni.

Ma non è detto che la campagna sia la soluzione migliore, come si evidenzia da più parti. Anche perché si potrebbe ottenere un effetto boomerang di ampia portata, proprio mentre alcuni albergatori segnalano che i turisti stranieri ci sono, e continuano ad arrivare sull’isola.

Turisti stranieri in aumento

“Il problema non sono gli stranieri, continuano ad arrivare e sono sempre più numerosi - commenta ad esempio dalle colonne de La Repubblica Giuseppe Rosano, presidente dell’associazione Noi Albergatori di Siracusa -. A Siracusa solo nei primi sei mesi abbiamo contato 30mila presenze in più e 28mila 500 erano stranieri. Sono gli italiani che si lasciano più influenzare dalle notizie su siccità e acqua razionata, anche se per il turismo interno pesa di più la scarsa disponibilità economica delle famiglie”.

Il nodo italiani

“Il problema vero ma sempre limitato – prosegue Rosano – riguarda Agrigento ed alcune strutture che non riescono ad assicurare la fornitura di acqua ai clienti. Qui a Siracusa siamo in piena stagione, con forti incrementi di presenze non solo dei tradizionali tedeschi, francesi e nordeuropei. Sono in aumento gli americani, i coreani e i turisti dell’Europa dell’EstMancano gli italiani, ma più per il caro voli delle tratte nazionali che per le notizie sulla siccità che, certo, in Italia circolano di più. Credo non serva alcuno spot, la vera pubblicità è quella delle rappresentazioni classiche di Siracusa che hanno fatto il record di 160mila biglietti, o del Festival di Taormina. È su questo che bisogna investire, oltre naturalmente a risolvere i problemi che ci sono e che sul lungo termine possono frenare il turismo”.

La soluzione

Medesimo discorso a Cefalù: “A Dubai e Malta non aspettano la pioggia – polemizza Francesco Randone, vicepresidente di Federalberghi Palermo –; usano i dissalatori e l’acqua del mare. Siamo bravissimi a farci del male da soli. L’anno scorso gli incendi, quest’anno la siccità, problemi che vanno risolti ma che, alla fine, non sono quelli che frenano il turismo”.

Effetto boomerang

Ad Agrigento, che insieme a Taormina era un tempo la capitale del turismo siciliano, i numeri non sono in crescita come altrove.

Non certo per le emergenze, che al massimo possono incidere sul last minute degli italiani – aggiunge Randone – siamo in crescita rispetto allo scorso anno ma risentiamo della concorrenza delle mete ‘televisive’ del Trapanese e del Ragusano e dai tempi di percorrenza verso l’aeroporto di Palermo, una questione che aspettiamo da anni venga risolta con un potenziamento delle infrastrutture. La stagione, comunque, sta andando bene e starei attento a fare spot per smentire la siccità, bisogna capire come li realizzeranno. Alla fine, potrebbero avere l’effetto opposto e far aumentare l’allarmismo”.

Previsioni positive

E così, la Sicilia continua a sperare in un’estate con il più. A iniziare da Palermo e Catania e dai loro aeroporti, con numeri da tutto esaurito e presenze in forte aumento. “Sta andando tutto per il meglio - conferma Nico Torrisi, presidente Federalberghi Sicilia e a.d. della Sac, che gestisce lo scalo di Fontanarossa – ma fa bene Schifani a pensare di combattere notizie esagerate su disservizi o problemi. La siccità c’è ma le strutture sono piene e assicurano ai clienti tutti i servizi senza alcun disagio”.

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Palermo, nuovo look per via Maqueda a prova di turista

Prova a farsi più bella via Maqueda, una delle strade più amate dait turisti che visitano Palermo. I commercianti da via del Celso ai Quattro Canti) hanno infatti proposto all’assessorato al Centro Storico e all’assessorato alle Attività Produttive, con la condivisione della VI Commissione Consiliare Attività Produttive, un progetto integrato di dehors unificati con fioriere e coperture in tela che renderà quel tratto di strada più bello e i dehors più sicuri e accoglienti, a tutela degli avventori. Il progetto adesso, dopo l’approvazione della Soprintendenza, sarà integrato con un patto di collaborazione che impegna gli esercenti alla manutenzione e alla pulizia delle strutture e alla cura delle piante.

Pertanto, è stato aggiornato il testo dell’Accordo tra il Comune di Palermo e la Soprintendenza per la semplificazione dei procedimenti tecnico-amministrativi, per la concessione di occupazione suolo pubblico, per la collocazione di dehors, tende solari, insegne, strutture precarie a servizio delle attività di commercio ricadenti in aree pubbliche e private, tutelate in quanto beni culturali (ai sensi dell’art. 52 del D. Lgs n°42/2004).

In particolare l’accordo prevede, tra via del Celso e i Quattro Canti, la collocazione di pedane a partire dal limite dei prospetti, dell’altezza utile a coprire i marciapiedi, fino al limite della fascia libera per la circolazione pedonale. Le pedane saranno delimitate da pannelli verticali trasparenti di 1 metro di altezza. Perpendicolarmente ai prospetti dei locali, saranno collocate fioriere in corten per tutta la profondità della pedana fino ad una distanza di 1 metro dai prospetti; le fioriere accoglieranno piantumazioni di essenze locali di tipo arbustivo sempreverdi e/o fiori, volti a valorizzare l’ambiente e mitigare l’impatto delle strutture collocate. Tutte le aree limitrofe alle attività commerciali, alimentari e non, ad esclusione delle aree di pertinenza di chiese, ingressi condominiali o locali chiusi, saranno munite di pedane, pannelli e fioriere di uguale tipologia, colore e materiale, in maniera da rendere un piano unico, uniforme e continuo nelle due fasce di occupazione di suolo pubblico. L’accesso ai dehors sarà garantito con l’abbattimento delle barriere architettoniche. Infine, viene consentita la collocazione di vasi ornamentali sulle aree libere, a cura e spese dei commercianti.

“Un progetto di qualità e dignità dello spazio pubblico proposto e finanziato dagli stessi esercenti – sottolinea l’assessore all’Urbanistica e Centro Storico, Maurizio Carta – è un risultato importante per la città, poiché finalmente sancisce l’alleanza tra pubblico e privato nella cura, manutenzione e bellezza della città, senza quegli atteggiamenti predatori spesso criticati. Sono sicuro che il progetto per i dehors unificati di una parte di via Maqueda costituirà una buona pratica che sarà presto seguita da altri commercianti, singoli o in consorzio, per rendere via Maqueda più bella e sicura, sia per chi cerca la ristorazione sia per chi voglia passeggiare. Anche un progetto di dehors è un antidoto all’eccesso di domanda turistica del centro storico”.

“Si tratta di un provvedimento di ampio respiro – aggiunge l’assessore alle Attività Produttive Giuliano Forzinetti – poiché la firma del nuovo accordo per la semplificazione dei procedimenti tecnico-amministrativi per la concessione di occupazione suolo pubblico e pubblicità ha sostituito il precedente accordo (firmato il 25 agosto 2022) introducendo numerose novità sia in tema di semplificazione amministrativa sia per la garanzia del miglioramento del paesaggio urbano. Il nuovo progetto per i dehors su via Maqueda potrà essere un importante prototipo da estendere anche in altre zone della città”.

“Fin dall’inizio della mia sindacatura – conclude il sindaco Roberto Lagalla – ho indirizzato l’azione politica e gli interventi operativi verso la qualità, la vivibilità e la sicurezza del centro storico, con particolare attenzione a via Maqueda e a via Vittorio Emanuele. Nel superiore interesse pubblico, l’Amministrazione Comunale, in particolare gli assessorati al centro storico, alla mobilità sostenibile e alle attività produttive, insieme alla Polizia Municipale, hanno messo in campo diversi interventi mirati a ridurre il degrado e a verificare il rispetto delle regole d’uso del suolo pubblico, con particolare attenzione alla eliminazione delle attività abusive. Alcuni interventi sono stati efficienti e hanno prodotto gli esiti auspicati, altri necessitano di ulteriori azioni e di più adeguate risorse umane e finanziarie che stiamo programmando di mettere a disposizione”.

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Diletta Leotta e Loris Karius scelgono Vulcano per il loro sì

Hanno pronunciato il fatidico sì al tramonto, di fronte allo splendido mare dell’isola di Vulcano: Diletta Leotta e Loris Karius sono diventati marito e moglie al Therasia Resort, circondati dall’affetto di parenti e amici, tra cui moltissimi vip, come Chiara Ferragni, Elisabetta Canalis, Elodie, Michelle Hunziker con la figlia Aurora, Eleonora Berlusconi (testimone della sposa), Luca Argentero con la moglie Cristina Marino e i Me contro te.

Alla cerimonia religiosa, preceduta il giorno prima da un lussuoso “white party” di benvenuto per tutti gli ospiti, hanno partecipato 160 invitati: la conduttrice di Dazn, in abito rigorosamente bianco confezionato per lei dall’Atelier Emè (con tanto di velo su cui era ricamata la frase “All I ever wanted”), è stata accompagnata all’altare dal padre, mentre il calciatore tedesco del New Castle la aspettava al fianco della madre. Leotta, nata a Catania nel 1991, ha voluto celebrare questo giorno nella sua Sicilia.

La sposa ha percorso la navata sulle note di All of me, stringendo tra le mani un piccolo bouquet. Gli sposi, visibilmente commossi, hanno dedicato il tema del loro matrimonio alla piccola Aria, la figlia che ad agosto compirà un anno, scrivendo la frase “Aria d’amore” sui gadget per gli invitati.

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Sicilia e crociere: ecco i pacchetti più venduti in adv per l’estate


È netta la preferenza per il Sud Italia per i turisti che prenotano in agenzia di viaggi. Lo conferma un sondaggio interno di Fiavet che vede in cima alla classifica Sicilia, Sardegna, Puglia, Campania, Calabria, Basilicata e Isole minori. Il 42% delle agenzie Fiavet-Confcommercio ha ricevuto prenotazioni estive per la Sicilia, segue la Sardegna al 40%, la Puglia al 39% e la Calabria al 26%. Prediletta anche la Campania con un 17% di preferenze, ma bisogna considerare che il 14% sceglie questa regione perché è orientato a una meta evergreen: la Costiera Amalfitana.

Nelle destinazioni delle vacanze al mare rientrano tuttavia anche quelle del Centro Italia tra cui spicca la Toscana che raccoglie il 5% dei pacchetti turistici, in particolare nell’Argentario, e non mancano nella classifica dei prodotti turistici più venduti Rimini e Riccione (2,89%), le Marche, la Rivera di Ulisse nel Lazio e c’è rinnovato interesse per l’Abruzzo.

Per le vacanze estive 2024, considerando che le agenzie lavorano anche e soprattutto per i mercati internazionali, giocano sempre un ruolo di rilievo le città d’arte: Roma e Firenze rappresentano ognuna a pari merito il 12% delle preferenze, seguite da Venezia all’8,7%.

Quanto alla montagna la meta preferita è il Trentino che raccoglie il 2,8% di pacchetti venduti in agenzia di viaggio, seguita da Valle D’Aosta e Valtellina in Lombardia. Non mancano nella stessa percentuale gli appassionati di turismo lacustre che scelgono soprattutto i laghi lombardi, e tra questi in cima alla preferenze c’è il lago di Garda.

In un altro sondaggio relativo invece al Mediterraneo il prodotto che funziona sempre al meglio sono le Crociere che toccano diverse destinazioni.

Anche per questa estate si confermano in tendenza positiva Grecia e Spagna, con il Portogallo che sta tornando ad emergere. Si cercano però, sia in Grecia che in Spagna, destinazioni meno note e meno costose. Si rinnova l’interesse per l’Albania, ma meno del 2023, sempre per un tema di aumento costi. Buone le performance di Sharm El Sheikh rispetto al resto dell’Egitto che sta subendo una battuta d’arresto.

“Dal dialogo con le agenzie associate Fiavet – commenta il presidente, Giuseppe Ciminnisi – ci accorgiamo che i grandi classici del nostro turismo non sembrano mutare: un turismo che quest’anno soffrirà forse anche di meno dei riflessi dell’inflazione, ma è innegabile che il potere d’acquisto è mutato nel post pandemia, come le scelte delle persone. Il turismo organizzato è ancora più di prima un’opzione sicura, soprattutto per le famiglie, ma è cambiata la tipologia di vacanza: si fa più breve, si cercano di tagliare i costi, e si cerca sempre più la sostenibilità ambientale e sociale nelle strutture, nelle destinazioni, nei mezzi di trasporto. Infine – conclude Ciminnisi – è innegabile che potremmo anche quest’anno pagare le conseguenze del cambiamento climatico: in Sicilia, meta preferita tra i pacchetti venduti, si fanno sentire i problemi di siccità che non riguardano solo l’agricoltura, ma comportano costi non indifferenti a tutta la filiera del turismo”.

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Tra storie, luoghi e segreti, ecco la guida Palermo Maxima


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Visitare Palermo significa immergersi in una delle città più affascinanti del Mediterraneo. Opulenta e trasandata, aristocratica e popolana, la capitale siciliana conquista con le sue contraddizioni e la sua atmosfera vibrante.

La Guida di Repubblica Palermo Maxima accompagna i lettori alla ricerca dell’essenza di questa città nell’anno in cui ricorre il quattrocentesimo anniversario del ritrovamento delle reliquie della santa patrona, l’amatissima Rosalia. In 360 pagine, dense di informazioni e suggestioni, racconta i vicoli del centro storico e l’elegante lungomare, i mercati e la spiaggia di Mondello, chiese di straordinaria bellezza, musei colmi di storia, palazzi barocchi e gioielli liberty, in un viaggio nel tempo che si srotola fra l’epoca punica e il Novecento. Senza dimenticare le indicazioni per gustare i prelibati cannoli, lo street food e le tante proposte gourmet di una delle cucine più golose d’Italia.

La Guida presenta il capoluogo siciliano attraverso ricordi e consigli di testimonial d’eccezione, personaggi come Stefania Auci, Simonetta Agnello Hornby, Eleonora Abbagnato e PIF, ma anche alcuni dei numerosi artisti e intellettuali stranieri che hanno deciso di stabilirsi a Palermo, ciascuno con un proprio sguardo sulla città. Un capitolo dopo l’altro, si dipana la narrazione delle ricchezze e delle bellezze di una città che oggi vive un grande rinascimento turistico.

Il cuore della Guida, come di consueto nella collane delle Maxime, sono le passeggiate che, fra monumenti, luoghi curiosi, personaggi e decine di indirizzi per mangiare, dormire e acquistare, sono il vademecum ideale per avventurarsi alla scoperta di Palermo. Un posto speciale è stato riservato a Santa Rosalia, per celebrare l’importante quarto centenario del rinvenimento delle sacre reliquie: un capitolo intenso con la storia della Santuzza e i luoghi della sua vicenda umana, lo spirito della festa e il suo legame con la città, ma anche un’intervista al direttore artistico del Festino 2024, Marco Balich, specialista in grandi eventi reduce dalla cerimonia inaugurale degli Europei di Calcio.

Alla realizzazione di Palermo Maxima ha lavorato un team di giornalisti professionisti di grande esperienza, che hanno reso la guida un prodotto curato e godibile, di agile lettura e ricchissima di informazioni e curiosità. Una Guida che è un invito alla città, a scoprirla per la prima volta ma anche a tornarci perché, come scrive il direttore delle Guide Giuseppe Cerasa nella sua prefazione, “è veramente difficile incontrare qualcuno che, tornando da Palermo, non abbia voglia di rivedere ancora una volta quei mosaici, quelle cupole arabe (che hanno ispirato l’artista Piero Pizzi Cannella nella creazione della nostra inedita copertina), che non abbia voglia di ritornare a immergersi tra i colori e i profumi del Capo”.

La Guida Palermo Maxima sarà presentata a Palermo martedì 25 giugno alle 17,30 al Museo Archeologico Regionale Salinas, nel corso di un dibattito organizzato da CoopCulture. Dopo i saluti del direttore del Museo Salinas, Giuseppe Parello, si confronteranno il rettore Massimo Midiri, il sindaco Roberto Lagalla, il direttore delle Guide di Repubblica, Giuseppe Cerasa, il responsabile di Repubblica Palermo Marco Patucchi, il DG di CoopCulture Letizia Casuccio. Saranno presenti alcuni dei giornalisti che hanno collaborato ai testi della guida.

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La Rappresentante di Lista aprirà il Cous Cous Fest


Sarà la Rappresentante di Lista ad aprire, venerdì 20 settembre, il programma musicale del Cous Cous Fest con un live e un dj-set gratuito sulla spiaggia di San Vito Lo Capo dove fa tappa per la prima volta. Dopo l’annuncio del concerto di Rose Villain (venerdì 27 settembre), il Comune di San Vito Lo Capo e l’agenzia Feedback, producer della rassegna, hanno rivelato il secondo nome del palinsesto degli spettacoli, la cui direzione artistica è di Massimo Bonelli, già direttore artistico del Concerto del Primo Maggio di Roma e della sua iCompany (iCompany.it). La 27^ edizione del festival internazionale dell’integrazione culturale si svolgerà quest’anno dal 20 al 29 settembre.

Intanto, prosegue l’organizzazione del festival che, come ogni anno, per dieci giorni animerà con appuntamenti culturali, cooking show, spettacoli e sfide di cucina, la cittadina di San Vito Lo Capo. Confermati i due Campionati di cous cous, quello italiano e la sfida tra chef internazionali. Alla guida della giuria tecnica del Campionato del mondo di cous cous ci sarà Oscar Farinetti, l’imprenditore pluripremiato che ha fondato importanti realtà come Unieuro ed Eataly, portando un approccio innovativo al business e alla sostenibilità. Negli anni ha scritto libri di successo e tiene conferenze in tutto il mondo, per spiegare come creare progetti rivoluzionari con una visione che unisca razionalità ed emozione. Nel 2020 ha lanciato Green Pea, nuovo grande progetto interamente dedicato a prodotti non food sostenibili di alta qualità.

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Turismo Radici: seminario il 19 giugno a Messina


Si terrà, mercoledì 19 giugno alle 15, presso l’Aula Cannizzaro – Rettorato dell’Università degli Studi di Messina in Piazza Pugliatti, il seminario di presentazione della ricerca “Turismo delle Radici e promozione all’estero dei prodotti agroalimentari italiani“.

L’incontro viene organizzato nell’ambito della Rete Metropolitana dei Comuni per il Turismo delle Radici – Messina, con la presenza di diverse istituzioni locali e docenti delle Università di Messina e della Calabria.

Parteciperanno al seminario il sindaco della Città Metropolitana di Messina Federico Basile, il presidente del Consorzio Messina Tourism Bureau Gaetano Maiolino, Carlo Vermiglio e Filippo Grasso docenti dell’Università di Messina, Sonia Ferrari e  Tiziana Nicotera dell’Università della Calabria, e Gabriella Lo Feudo del CREA (Centro Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura).

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L'oro di Monreale che brilla con il volto del Cristo benedicente


Non c’è dubbio alcuno sul fatto che l’Italia abbia il più ricco e variegato patrimonio artistico e culturale al mondo, ed è altresì fuor di dubbio che il ruolo storico della Chiesa nel nostro paese sia stato il motore più determinante nel realizzare la virtualmente infinita quantità di bellezza che troviamo in ogni singolo centro abitato della penisola, dai villaggi di campagna alle grandi metropoli. In un Paese a storica vocazione cattolica, sia per gli aspetti confessionali che per quelli dell’espressione artistica inseriti in questa tradizione, è però impossibile non restare meravigliati di fronte a uno dei più brillanti gioielli del Sud Italia, che pur essendo stato costruito in seguito al Grande Scisma, unisce meravigliosamente le sensibilità romane e bizantine in un grande capolavoro dal fascino immortale. Stiamo parlando della Cattedrale di Santa Maria Nuova, meglio nota come Duomo di Monreale, patrimonio Unesco, che tutto il mondo conosce per i suoi mosaici dorati che sembrano brillare di luce propria.

Cattedrale costruita nell’arco di quasi un secolo, intorno a cui ruota una curiosa leggenda: il suo costruttore, Guglielmo II di Altavilla, si sarebbe appisolato sotto un’albero mentre visitava Monreale, e la Madonna gli sarebbe apparsa in sogno rivelandogli che nel punto in cui si era addormentato giaceva un tesoro inestimabile. Guglielmo, scavando la terra sotto di lui, avrebbe dunque trovato un enorme forziere pieno d’oro con il quale avrebbe finanziato la costruzione di questo meraviglioso luogo di culto, usando poi quello stesso oro per i suoi mosaici.

Mito a parte, la storia dei mosaici di Monreale, al pari di tutti gli altri grandi mosaici bizantini presenti in Sicilia (come quelli che decorano il duomo di Cefalù o la Cattedrale di Palermo) affonda le sue radici nell’istituzione del Regno di Sicilia sotto la guida dei principi normanni a partire dal 1130: la costruzione di queste cattedrali era ovviamente strumentale alla glorificazione della grande ricchezza raggiunta dalla Sicilia sotto la guida normanna. A quei tempi, nonostante la recente scissione tra il cristianesimo orientale e occidentale, i principi normanni assoldarono i cosiddetti “maestri dell’oro”, ovvero i migliori mosaicisti di Costantinopoli (l’odierna Istanbul) per le decorazioni delle grandi cattedrali in costruzione in quegli anni. È questo il motivo per cui l’aspetto maestoso del Cristo Pantocratore che domina l’abside del duomo di Monreale ricorda così tanto da vicino lo stile e le sensibilità della Basilica di Santa Sofia. Naturalmente nel corso dei secoli successivi alla sua costruzione e al suo impianto squisitamente bizantino, la cattedrale ha avuto una sua evoluzione, con la realizzazione di nuovi ambienti in cui abbiamo meravigliose testimonianze delle sensibilità artistiche dei secoli successivi: è il caso dell’absidiola di San Pietro dove a fine 1400 venne ultimata la Cappella della Madonna del popolo, espressione del barocco siciliano, e soprattutto della sfarzosa e monumentale cappella del crocifisso, pura espressione del barocco di ispirazione spagnola.

Ne deriva oggi un luogo unico in Italia e nel mondo, consacrato al cattolicesimo ma investito di tutta l’atmosfera mistica tipica del cristianesimo orientale, e che unisce al suo interno le molteplici anime artistiche avvicendatesi in Europa e in Sicilia nei secoli d’oro. E a ben pensarci, l’oro è un po’ il filo conduttore della storia e dell’energia che anima questo posto: dalla leggenda del sogno di Guglielmo II d’Altavilla, ai secoli d’oro dei normanni, ai “maestri dell’oro” fatti accorrere dall’Impero Romano d’Oriente e infine l’oro, quello vero, che brilla ancora oggi, a quasi 1000 anni di distanza, intorno all’espressione benedicente del Cristo che tutto il mondo associa a questa cattedrale. Una cattedrale che lascia al nostro Paese un tesoro storico, religioso e culturale più prezioso di qualunque metallo pregiato.

avvenire.it

Alta moda protagonista a Palermo per ‘Sicily Fashion Week’

Palermo è pronta ad ospitare l’alta moda grazie alla ‘Sicily Fashion Week’, evento organizzato da Confartigianato Imprese Sicilia e che vede protagoniste una ventina di aziende siciliane di houte couture. Una settimana ricca di appuntamenti a partire da oggi, 12 giugno, che vedrà il momento più emozionante domenica 16 giugno dalle 17 con il fashion show in programma a Villa Tasca. Per la SFW sono attesi buyer esteri, in arrivo da Spagna, Kazakhstan, Kirghizistan, Austria e Uzbekistan. Una opportunità di incrocio tra domanda e offerta con il mercato oltre confine, che mira ad incrementare l’export delle micro, piccole e medie imprese della Sicilia.

Diciannove le aziende in passerella domenica. La giornata inizierà alle 17, con uno spazio dedicato alle interviste degli stilisti presenti, dei vertici del mondo Confartigianato e di Camera Show Room che ha selezionato i buyer. A seguire, il Fashion Show, con la direzione artistica di Luca Lo Bosco ed Eliana Chiavetta come presentatrice della serata.
L’iniziativa, inserita anche nel calendario degli appuntamenti del 400° anniversario di Santa Rosalia, prenderà il via oggi in piazzetta Mariano Stabile a Palermo, allo Spazio Art Gallery di Confartigianato Imprese Palermo, con il contest ‘Contemporary Santa Rosalia, visione e contaminazione della donna moderna’ che vedrà protagonisti gli studenti dell’accademia di Belle Arti di Palermo e gli alunni di Endofap Don Orione.

“Passione per la bellezza, maestria artigiana e sviluppo economico. Queste le parole che accomunano Confartigianato e il settore della moda – ha spiegato il presidente di Confartigianato Sicilia, Daniele La Porta – Per questa ragione Confartigianato ha deciso di investire su questo settore, organizzando la Fashion week. In questo grande evento abbiamo provato a coinvolgere in maniera trasversale anche i nostri associati di altri settori economici, dai fotografi ai videomaker, dai make-up artist agli acconciatori, senza dimenticare i nostri artigiani del food e del beverage. Un’occasione di crescita, una opportunità per tutte le nostre imprese”.

“La moda è un prodotto altamente richiesto e la Sicilia ha storicamente dei distretti dedicati al fashion e all’abbigliamento – ha detto il sindaco Roberto Lagalla–. La Sicily fashion week favorisce lo sviluppo di questo settore e inserisce la Sicilia in un contesto nazionale e
sovranazionale, obiettivo primario di Confartigianato che ha organizzato l’evento, mettendo insieme produzione, offerta e mercato. Da sottolineare inoltre l’importanza del contest con gli studenti di Accademia delle belle arti ed Endofap, inserito nel programma del quattrocentesimo anniversario del festino di Santa Rosalia e che si svolgerà in un luogo, quello di piazzetta Mariano Stabile, oggetto proprio insieme a Confartigianato, di un progetto di rigenerazione e riqualificazione urbana”.

Oltre al Comune di Palermo, anche le amministrazioni comunali di Monreale e Piana degli Albanesi, due territori alle porte del capoluogo siciliano, sono state coinvolte nell’evento. Nella  location del complesso Guglielmo II di Monreale, sono ospitati i B2B di aziende e buyer grazie al sindaco Alberto Arcidiacono. Mentre, grazie al sindaco di Piana degli Albanesi, Rosario Petta, domenica 16 giugno a Villa Tasca, verranno esposti alcuni preziosi abiti storici arbëreshe.
Sedici modelle e quattro modelli domenica 16 giugno indosseranno le creazioni di houte couture, accessori e gioielli di 19 aziende siciliane. Ecco i brand in passerella: Flavia Pinello, Fancs V, Barocco oro, G.B. Orafi, Bisso, Tinarena, Giusi Munafò Atelier, Officina
73, Euphòria, Kostumari, Alice Salmeri, Aqva & Co, Danié, Studio Stilistico di Lucia Caccamo, Syrtaria l’arte del cucito, Kea Atelier, Reytel, Denario, Vali Boutique.

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Palermo, Notte bianca alla Martorana il 7 giugno


Apertura straordinaria, con ingresso libero, della Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio – la “Martorana” di Palermo: l’appuntamento è dalle 20 a mezzanotte di venerdì 7 giugno 2024.
La Chiesa della Martorana è sede della Parrocchia di San Nicolò dei Greci e Concattedrale dell’Eparchia di Piana degli Albanesi, e anche quest’anno ha aderito alla “lunga notte delle chiese” organizzando La “notte bianca alla Martorana”. Sarà l’occasione per ammirare i preziosi mosaici bizantini del XII secolo, patrimonio dell’umanità, e per scoprirne il significato artistico, storico e liturgico.

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Da Napoli a Cefalù all’insegna del gusto: ecco il Pizza Fest


Dal 14 al 16 giugno 2024 presso il Lungomare Giardina si terrà per la prima volta il Cefalù Pizza Fest, evento gastronomico e musicale tra i più attesi dell’anno. Il festival è organizzato dall’associazione Demetra in collaborazione con il Comune di Cefalù e l’Accademia pizzaioli partenopei e fa parte del tour nazionale “Non Solo Pizza in tour”.

L’evento vedrà l’allestimento di 15 postazioni gestite da pizzaioli locali e da rinomati maestri pizzaioli Napoletani dell’Accademia Pizzaioli Partenopei (APP). Questa collaborazione assicurerà un’ampia varietà di gusti, dai sapori della classica margherita a specialità gourmet contaminate dalle tradizioni napoletane e siciliane. Protagonista non sarà soltanto la pizza classica: all’interno della kermesse ci saranno stand dedicati alla pizza fritta e alle specialità dolciarie siciliane e napoletane.

Un’area palco ospiterà invece spettacoli di vario genere che renderanno questi tre giorni ancora più vivaci e indimenticabili. Tra gli eventi serali, Radio Time 90 Dance Show presenta “Noi suoniamo gli anni 90“: la sera del 15 giugno, a partire dalle 22. Domenica invece le note del Dj Tin Tarantino “Big Reunion”.

Programma Cefalù Pizza Fest – Lungomare G. Giardina

Venerdì 14 giugno

Ore 18:00 Apertura Stand Pizza Fest
Inaugurazione del Pizza Fest e taglio del nastro saranno presenti Pizzerie locali Siciliane, Pizzerie Napoletane con le loro specialità. Intrattenimento musicale itinerante con gruppi siciliani e napoletani
Ore 22:00 Schizzechea Band – Pino Daniele Tribute

Sabato 15 giugno

Ore 12:00 Apertura Stand Pizza Fest
Sciuscià Musica in Maschera Napoletana
Ore 18:00 Apertura Stand Pizza Fest
Esibizione Pizza Freestyle e intrattenimento musicale
Ore 22:00 Radio Time anni ’90 Tour

Domenica 16 giugno

Ore 12:00 Apertura Stand Pizza Fest
Intrattenimento musicale itinerante con gruppi siciliani e napoletani
Ore 18:00 Apertura Stand Pizza Fest
Ore 20:00 Fried Chaps Live Band
Ore 22:00 Big Reunion

Durante la manifestazione artisti di strada, esibizioni, animazione e intrattenimento con Roby D’Antoni.

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2023 anno migliore di sempre per il turismo siciliano


Il turismo in Italia nel 2023 ha vissuto un anno record. Lo stesso vale per la Sicilia, che chiude l’anno in doppia cifra di crescita sia rispetto al 2022 che al pre-pandemia, il 2019. Per Istat l’incremento di 39 milioni di presenza rappresenta “il valore migliore di sempre”.

Vola il turismo siciliano e nel 2023 sorpassa definitivamente i dati, pur positivi, del 2019. Secondo i dati rilasciati da Istat e ministero del Turismo, che parlano di un record storico per il turismo italiano con oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di presenze negli esercizi ricettivi, la Sicilia fa anche meglio del dato nazionale: gli arrivi a quota 5,7 milioni crescono infatti del 17,1% sul 2022, mentre la crescita italiana è del 13,4%. E L’isola cresce più del dato nazionale anche per quanto riguarda le presenze turistiche, che arrivano a quota 16,8 milioni, a +11,3% sul 2022 mentre l’Italia ha visto con le sue 451 milioni di presenze registra una crescita del 9,5%.

Si tratta, appunto, di dati record, e il confronto con l’anno “pre-Covid”, il 2019, ne è testimone. Nel 2023 rispetto a quattro anni prima gli arrivi nelle strutture ricettive siciliane crescono dell’11,8% e mentre le presenze turistiche dell’+11,4%.

Secondo il report, inoltre molto del “successo” in termini di ospitalità è legato al settore extralberghiero. La Sicilia è infatti la seconda regione per crescita del comparto, con un più 25,2% nel 2023 rispetto al 2022, preceduta in questa particolare classifica solo dal Lazio (+31,5%), mentre la crescita nazionale si ferma al 11%.

C’è però un neo nella serie record dei numeri siciliani ed è quello che riguarda la componente estera: se a livello nazionale, nel 2023, i turisti stranieri tornano a superare quelli italiani, con un’incidenza addirittura superiore a quella registrata nel 2019, i territori in cui la clientela straniera è fortemente prevalente rispetto a quella italiana sono al Nord: la provincia di Bolzano/Bozen (70,6%) e le regioni Veneto (69,3%), Lazio (64,2%) e Lombardia (62%). In tutte le regioni del Mezzogiorno, con la sola eccezione della Campania, la clientela turistica è rappresentata invece in maggioranza dalla componente domestica.

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I pupi di Cuticchio ora si esprimono anche con la lingua dei segni


 La voce narrante, teatrale e impostata, è di Mimmo Cuticchio, puparo e “cuntista” di antica scuola. Ma stavolta la sua narrazione sincopata sarà visualizzata anche da persone sorde. Per la prima volta il teatro popolare siciliano racconta la storia epica dei pupi con la lingua dei segni. Lo spettacolo andrà in scena venerdì 17 maggio a palazzo Branciforte per iniziativa della Fondazione Sicilia. Qui Cuticchio racconterà “La morte di Orlando a Roncisvalle” che sarà interpretata da Giuseppe Giuranna in “Vernacular Visual” e lingua dei segni.

Il progetto viene “musealizzato” all’interno del percorso espositivo di palazzo Branciforte secondo un modello che mira a superare barriere linguistiche e culturali. Il “cunto” raccontato da Cuticchio è ereditato dalla “Chanson de Roland”, un poemetto epico del Medioevo francese attribuito a Turoldo e scritto tra l’XI e il XII secolo. Affiancherà il “cunto” epico Giuseppe Giuranna, attore sordo di fama internazionale, diretto dalla regista Giusi Cataldo, figlia di sordi.

“Si tratta – dice Cataldo – di un progetto pioniere nella divulgazione doppia: sia dei cunti della tradizione popolare siciliana che miglior voce, corpo e anima non potevano avere se non quella di Mimmo Cuticchio – forse l’ultimo dei cantastorie originali e preziosi della Sicilia – sia della loro interpretazione in Vernacular Visual, essa stessa autentica forma di espressione artistica”.

“La realizzazione di questo progetto – aggiunge Raffaele Bonsignore, presidente di Fondazione Sicilia – rappresenta un’opportunità di grande valore che da oggi permette di offrire una esperienza di accessibilità museale in linea con la mission della Fondazione impegnata nella promozione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, attraverso azioni concrete di inclusione”.

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Wedding tourism, Eolie destinazione in forte ascesa

Sono sempre più numerose le coppie italiane e straniere che decidono di sposarsi nelle isole Egadi. Con oltre una trentina di matrimoni già programmati per l’estate del 2024 e un numero in costante aumento, Favignana, Marettimo e Levanzo si confermano anche quest’anno una scelta ambita per celebrare le nozze e trascorrere la luna di miele.

“Una destinazione ideale per coloro che cercano una combinazione tra bellezza e cultura”, afferma l’assessore alla Cultura, Monica Modica.

“È un grande onore per le nostre isole essere scelte da tante coppie italiane ma anche straniere per le loro nozze, – aggiunge il sindaco Francesco Forgione – Molti ritornano dopo essere stati nelle Egadi in vacanza. Vuol dire che hanno trovato qui luoghi, emozioni, sensazioni che stimolano desideri, passioni forti e, soprattutto, la voglia di amore”.

“Le Egadi offrono un ambiente unico e romantico, perfetto per celebrare momenti così speciali – osserva l’assessore Stefania Bevilacqua con delega al Turismo. – Ringraziamo tutte le coppie che scelgono le nostre isole per questo giorno speciale”.

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Al Molo Trapezoidale di Palermo apre il Citysea anfiteatro

 

Tutto pronto per il taglio del nastro del Citysea Anfiteatro&Cocktail Bar al Marina Yachting del Molo Trapezoidale che aspira a diventare un nuovo luogo di aggregazione, cultura e spettacolo per Palermo. L’anfiteatro, che contiene 200 posti a sedere, alzerà il sipario il prossimo 26 maggio.

Citysea Anfiteatro&Cocktail Bar arricchirà la movida cittadina e sarà un nuovo luogo deputato ad ospitare musica di alta qualità, alternata a momenti di pura evasione e grande allegria con i più rinomati comici dell’isola. Ci sarà spazio anche per i tributi dedicati ai grandi della musica internazionale. Il tutto legato dal comune intento di poter fruire di un luogo unico in città. Troveranno spazio la narrazione di storie, l’ascolto di musica vera, dalla classica al jazz, sino alle nuove correnti stilistiche più attinenti ai giovani, all’intrattenimento leggero. Si terranno spettacoli ogni weekend che si svolgeranno con la formula della doppia esibizione, una alle 19 e l’altra alle 21.30. I biglietti saranno disponibili sulla piattaforma di Ticket One e presso i punti vendita del circuito Box Office.

L’anfiteatro, inoltre, contiene le due finestre simbolo di Citysea, una che guarda il lago realizzato all’interno di Castello a mare con la nota fontana danzante, i tetti della città, la cupola del teatro Massimo, San Domenico, Santa Caterina, la Cattedrale, Casa Professa, le chiese del centro storico, il grattacielo dell’Ina, il golfetto della Cala, Palazzo Butera fino a tutta la costa sud e l’altra è uno sguardo azzurro come il mare sul porto industriale e crocieristico.

Venerdì 10, invece, alle ore 18,00 sarà presentata alla stampa e al pubblico, la prima Rassegna estiva 2024, ideata dallo chef Natale Giunta che di Citysea è il titolare, insieme al fotografo Pucci Scafidi e la socia Federica Inglese Drago. All’incontro sarà presente anche il presidente dell’Autorità portuale, Pasqualino Monti, autore del recupero di questa zona della città che versava in stato di abbandono.

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