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I pupi di Cuticchio ora si esprimono anche con la lingua dei segni


 La voce narrante, teatrale e impostata, è di Mimmo Cuticchio, puparo e “cuntista” di antica scuola. Ma stavolta la sua narrazione sincopata sarà visualizzata anche da persone sorde. Per la prima volta il teatro popolare siciliano racconta la storia epica dei pupi con la lingua dei segni. Lo spettacolo andrà in scena venerdì 17 maggio a palazzo Branciforte per iniziativa della Fondazione Sicilia. Qui Cuticchio racconterà “La morte di Orlando a Roncisvalle” che sarà interpretata da Giuseppe Giuranna in “Vernacular Visual” e lingua dei segni.

Il progetto viene “musealizzato” all’interno del percorso espositivo di palazzo Branciforte secondo un modello che mira a superare barriere linguistiche e culturali. Il “cunto” raccontato da Cuticchio è ereditato dalla “Chanson de Roland”, un poemetto epico del Medioevo francese attribuito a Turoldo e scritto tra l’XI e il XII secolo. Affiancherà il “cunto” epico Giuseppe Giuranna, attore sordo di fama internazionale, diretto dalla regista Giusi Cataldo, figlia di sordi.

“Si tratta – dice Cataldo – di un progetto pioniere nella divulgazione doppia: sia dei cunti della tradizione popolare siciliana che miglior voce, corpo e anima non potevano avere se non quella di Mimmo Cuticchio – forse l’ultimo dei cantastorie originali e preziosi della Sicilia – sia della loro interpretazione in Vernacular Visual, essa stessa autentica forma di espressione artistica”.

“La realizzazione di questo progetto – aggiunge Raffaele Bonsignore, presidente di Fondazione Sicilia – rappresenta un’opportunità di grande valore che da oggi permette di offrire una esperienza di accessibilità museale in linea con la mission della Fondazione impegnata nella promozione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, attraverso azioni concrete di inclusione”.

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Pupi siciliani si confermano grande attrazione


Cresce l’interesse per la tradizione dei pupi siciliani e gli eventi che ruotano attorno al loro mondo. Il museo delle marionette Antonio Pasqualino di Palermo ha registrato nel 2022, dopo la pandemia, un alto numero di accessi: 385.725 tra visite in presenza (35.725) e contatti virtuali (350.000). Bene anche la presenza nel web e nei social: sono state raggiunte circa 98.500 visualizzazioni sui siti gestiti dal museo a cui si aggiungono circa 190.000 contatti di copertura della pagina Facebook, 38.553 del profilo Instagram, 10.850 di Twitter, 25.000 le visualizzazioni su Youtube. Questi risultati sono stati raggiunti anche con le iniziative a cui il museo ha preso parte: 14 festival e 13 rassegne (7 culturali e 6 teatrali), presentazione di prodotti editoriali, spettacoli e attività didattiche. Bambini e famiglie, alunni e studenti, creativi e appassionati sono stati coinvolti in 42 attività didattico-formative tra corsi e laboratori di drammaturgia sul teatro di figura. “Più dei numeri sorprendenti – dice il direttore del museo delle marionette, Rosario Perricone – ci entusiasma il riscontro del pubblico: dai bambini che scoprono il piacere del teatro agli adulti. Il museo Pasqualino è un percorso fondato sul lavoro di una squadra che crede nella condivisione e nella divulgazione della cultura in ogni suo aspetto”.
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