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Diletta Leotta e Loris Karius scelgono Vulcano per il loro sì

Hanno pronunciato il fatidico sì al tramonto, di fronte allo splendido mare dell’isola di Vulcano: Diletta Leotta e Loris Karius sono diventati marito e moglie al Therasia Resort, circondati dall’affetto di parenti e amici, tra cui moltissimi vip, come Chiara Ferragni, Elisabetta Canalis, Elodie, Michelle Hunziker con la figlia Aurora, Eleonora Berlusconi (testimone della sposa), Luca Argentero con la moglie Cristina Marino e i Me contro te.

Alla cerimonia religiosa, preceduta il giorno prima da un lussuoso “white party” di benvenuto per tutti gli ospiti, hanno partecipato 160 invitati: la conduttrice di Dazn, in abito rigorosamente bianco confezionato per lei dall’Atelier Emè (con tanto di velo su cui era ricamata la frase “All I ever wanted”), è stata accompagnata all’altare dal padre, mentre il calciatore tedesco del New Castle la aspettava al fianco della madre. Leotta, nata a Catania nel 1991, ha voluto celebrare questo giorno nella sua Sicilia.

La sposa ha percorso la navata sulle note di All of me, stringendo tra le mani un piccolo bouquet. Gli sposi, visibilmente commossi, hanno dedicato il tema del loro matrimonio alla piccola Aria, la figlia che ad agosto compirà un anno, scrivendo la frase “Aria d’amore” sui gadget per gli invitati.

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Vola il wedding tourism: sempre più stranieri si sposano nel Belpaese, +22%

Sono sempre di più, arrivano soprattutto dall’America. E si portano dietro parecchi invitati senza badare troppo a spese: per il sì scelgono soprattutto la Toscana ma sempre di più la Puglia. Prediligono i luoghi insoliti, come le vigne, o le atmosfere da favola, come quelle dei castelli o delle residenze storiche. Perdono quota i tradizionali alberghi e ristoranti. È la fotografia dei matrimoni di stranieri celebrati in Italia nel 2023.

Il settore del Destination Wedding ha archiviato il 2023 con un fatturato in crescita del 34%: dai 600 milioni di euro del 2022 agli 803 milioni di euro del 2023. Nel complesso si stima che nel 2023 siano stati oltre 13.600 i matrimoni di coppie straniere celebrati in Italia, cioè il 22,3% in più rispetto al 2022. In crescita le richieste da Australia, Canada, India, Cina, Messico, Singapore, Indonesia. Sulla base delle prenotazioni già acquisite e della conoscenza del mercato, gli operatori prevedono che nel 2024 il trend venga mantenuto, anche se a ritmi più contenuti: l’aumento stimato per l’anno in corso è dell’8,8%, cioè circa 1.200 eventi in più.

Sono i principali risultati emersi da un’indagine di Convention Bureau Italia e svolta su un campione di 814 imprenditori della filiera. I risultati sono stati presentati oggi a Roma alla presenza del ministro del Turismo Daniela Santanché nel corso della manifestazione Italy for Wedding.

Rispetto al 2022, nel 2023 è cresciuto il numero medio di invitati: da 55,6 è salito a 60,7. Alla gran parte dei matrimoni – il 63% rispetto al 41,3% del 2022 – hanno infatti partecipato tra le 51 e le 100 persone. Probabilmente, l’aumento del numero medio di invitati è legato a un ritorno degli incontri e delle occasioni di relazione, dopo le restrizioni del periodo pandemico. È invece diminuita la permanenza media di sposi e ospiti: da 3,2 notti a 2,9. Un dato che gli operatori ritengono legato all’aumento generalizzato dei prezzi per l’inflazione. Nel complesso, quindi, gli arrivi collegati al Destination Wedding sono stimati nel 2023 in oltre 826 mila, per un totale di 2,4 milioni di notti.
È cresciuta anche la spesa media per evento: nel 2023 è stata di 59 mila euro, circa il 10% in più rispetto al 2022. E sono cresciuti i matrimoni con budget elevato: nel 55% dei casi ha superato i 50 mila euro (anche se la fascia da 200 mila a 500 mila euro rappresenta solo lo 0,3%). Gli eventi sotto i 50 mila euro sono calati di 18 punti percentuali rispetto al 2022. La gran parte delle spese, cioè il 35% (il 2% in più rispetto al 2022), è stata destinata a cibo e bevande, il 20% alle location.

Nel 2023, si sono rivolte alle imprese della filiera anche 8 mila coppie italiane che hanno celebrato il matrimonio in una regione diversa da quella di residenza: 763 mila arrivi, oltre 1,1 milioni di pernottamenti, per un fatturato di circa 332 milioni di euro. La media è stata di 95,6 invitati a cerimonia (90,1 nel 2022), per una permanenza che in media è stata di 1,5 notti. Ci sono diverse ragioni per cui le persone scelgono di spostarsi da una regione all’altra per celebrare il matrimonio: da segnalare il fenomeno del turismo di ritorno, per cui gli sposi decidono di tornare in un luogo specifico per celebrare il matrimonio, magari in luoghi che fanno parte delle proprie tradizioni familiari e culturali. Molte coppie scelgono invece di sposarsi in luoghi diversi dalla loro residenza abituale per godere di scenari più suggestivi, come spiagge, montagne, campagne o città storiche.

“Sposarsi nella Penisola – ha spiegato Daniela Santanchè, ministro del Turismo – sta diventando un ‘cult’, un elemento distintivo che riconosce lo status non soltanto economico ma anche culturale della famiglia. I numeri della ricerca sono molto interessanti e ricordo che nel nostro piano strategico il settore del matrimonio è legato in maniera fortissima al turismo delle radici. Chi viene a sposarsi in Italia è perché ha radici italiane e si sposa in luoghi anche meno conosciuti; non si sposano infatti solo nelle città più famose ma nell’Italia più segreta, nei paesini dove sono nati i genitori o i nonni, per sentire l’aria di casa. Ed infatti il settore nasce in Toscana ma ora è esteso un po’ in tutta la penisola”.

“Il nostro Paese è tra le destinazioni di punta per le coppie straniere che decidono di sposarsi all’estero e genera un consistente volume di affari destinato a crescere, secondo anche le tendenze registrate negli ultimi anni”, ha aggiunto Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy.

“Come nel Mice l’Italia sta scalando le classifiche, nel wedding registra aumenti costanti e significativi come risulta dalla previsione di crescita dell’8,8% stimato di matrimoni nel 2024”, ha sottolineato Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia.

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Matrimonio, 6 idee low cost per dire sì

E' sempre più caro pronunciare il fatidico sì: un matrimonio 'tradizionale' può arrivare a costare oggi fino a 60 mila euro, secondo i calcoli dell'Osservatorio di Federconsumatori. Cifre proibitive per molti ed ecco che quindi ci si industria per trovare strategie di risparmio. Unmatrimonio low cost, secondo Federconsumatori, può riuscire ad abbattere la spesa del 75%, facendo spendere meno di 13 mila euro tutto compreso. (di Angela Abbrescia)
    Tra le strategie di risparmio, ne emergono alcune che si stanno sempre più affermando. Una è quella del matrimonio ecologico: consiste nell'allestire il locale con decorazioni in carta, canapa, materiali riciclati ma l'idea si applica a tutto, dal bouquet al portafedi al centrotavola alle partecipazioni rigorosamente in carta riciclata. Anche le bomboniere vengono realizzate con fiori e decorazioni di carta: gli sposi risparmieranno il 70%. Un'altra idea è il matrimonio country-chic: in masseria o in malga, decorazioni con fiori di campo, bouquet di limoni, alimenti a km zero. Ancora, il matrimonio sulla spiaggia, che sicuramente fa risparmiare sulle calzature (piedi nudi) e magari anche sugli abiti se si decide di sposarsi in costume da bagno. E poi il matrimonio 'vintage' facendo un tuffo nel passato, recuperando abiti e decori degli anni '50 o  '60.
    Prende poi sempre più piede il matrimonio 'due per uno', cioè la scelta di condividere le nozze con un'altra coppia di amici.
    In questo modo entrambe le coppie possono risparmiare fino al 42%: infatti si potranno condividere tutte le spese per gli addobbi, per il pranzo, per la musica e magari anche per le partecipazioni. E anche gli invitati potranno risparmiare, almeno sul vestito.
    Infine, sui siti che vendono coupon scontati sono comparse le prime offerte relative ai matrimoni. Dal wedding planner al pacchetto trucco e benessere, dal ricevimento al noleggio auto, dall'abito da sposa alla torta: i pacchetti scontati spaziano su una vasta gamma di prodotti e servizi, l'unica accortezza è quella di rispettare i tempi di scadenza e di verificare la qualità dei servizi offerti.
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Buddymoon, la nuova tendenza dei viaggi di nozze

Da tempo Sandals Resorts propone nelle sue strutture pacchetti per viaggi di nozze “social”
La nuova tendenza per i viaggi di nozze si chiama Buddymoon: dopo la cerimonia non si parte più in due ma con gli amici più cari, per vivere tutti insieme uno dei momenti più belli e importanti della vita di coppia.
Sandals Resorts International fu pioniere nell’intuire l’importanza di coinvolgere famiglia e amici per rendere un’occasione speciale ancora più indimenticabile, confermando la propria leadership nel segmento dei viaggi romantici e delle lune di miele sulle spiagge più belle dei Caraibi.

Forte di una visione assolutamente contemporanea, il Gruppo propone da tempo pacchetti per viaggi di nozze “social” nei resort a marchio Sandals (per adulti) e Beaches (per famiglie). In base al numero delle persone coinvolte e ai giorni di soggiorno, la formula WeddingMoons Group assicura servizi e offerte speciali: dalle camere gratuite a voucher credit per le Red Lane Spa, dalle imbarcazioni private per le immersioni all’upgrade in butler suite.

L’iconico servizio Luxury Included di Sandals e Beaches è inoltre garanzia di vacanza senza pensieri, perché proprio tutto – dall’F&B con bevande alcoliche alle attività in acqua e a terra – è sempre compreso nel costo del soggiorno, anche una cerimonia nuziale Beutiful Beginnings per quanti vogliano coronare il sogno di un matrimonio sulla spiaggia.
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Wedding tourism, stranieri amano Italia affaire da 350 mln. 2 e il 3 dicembre torna a Roma la Borsa del Matrimonio

(Di Cinzia Conti)
 Le sposine greche di rito ortodosso festeggiano per 6 giorni e hanno bisogno di un agnellino per un ballo tradizionale. Gli statunitensi, che adorano le luci più di ogni altro addobbo, vanno pazzi per i video mapping in 3D proiettati su palazzi e residenze d'epoca. I nordeuropei sognano il matrimonio in spiaggia ma la legislazione italiana spesso impedisce di realizzare cerimonie valide legalmente tra candele e conchiglie. Su cosa desiderano e cosa possono realizzare gli indiani, quelli estremamente facoltosi, c'è stato un esempio più che esaustivo i giorni scorsi a Firenze dove Rohan, figlio del petroliere indiano Yogesh Mehta, ha sposato la bella Roshni in un matrimonio da oltre 6 milioni di euro. Ma tra tutte queste coppie, ricche e meno ricche, c'è un comune denominatore: forse suggestionati dai tanti vip che l'hanno fatto "all'italiana" - da Tom Cruise a Sofia Coppola, da George Clooney a Petra Ecclestone - questi stranieri scelgono l'Italia per celebrare le loro nozze e generano un vero e proprio "turismo matrimoniale". Se infatti, secondo gli ultimi dati Istat, diminuiscono i matrimoni di coppie italiane, nel 2014 sono state 6.724 le nozze di stranieri celebrate in Italia, il 3,5% dei matrimoni totali, un dato in netta crescita rispetto a quello del 2013 (che registrava 4.728 matrimoni). E tra agenzie specializzate e wedding planner esteri che propongono pacchetti esclusivi per matrimoni da sogno Made in Italy questa moda all'insegna del lusso genera un indotto del valore di 350 milioni di euro. Per indagare su questo fenomeno, il 2 e 3 dicembre, torna a Roma al Salone delle Fontane la seconda edizione della BMII - Borsa del Matrimonio in Italia, nata per favorire l'incontro di buyer internazionali e operatori del settore. Su tutti sono gli inglesi a prediligere le nozze nel Belpaese, immediatamente seguiti da americani e russi. Non disdegnano giapponesi, irlandesi e arabi mentre i meno interessati sembrano essere i mediterranei, in particolare i francesi. Il numero degli ospiti, a parte rari casi, non è mai eccessivo e il budget a disposizione è generalmente molto alto: la spesa media è di 51 mila euro per un matrimonio con non più di 30 persone presenti, sposi inclusi. La richiesta è sempre più quella di organizzare un'esperienza, non solamente un matrimonio, ma una piccola vacanza. E allora spazio a hotel di charme e relais, ville, castelli, fortezze e palazzi storici, che siano a Venezia, in Toscana o in Puglia. Ma anche a borghi rurali, cantine e fattorie. E sulla tavola cannelloni e altre prelibatezze italiane ma non mancano piatti tradizionali provenienti da rispettivi luoghi d'origine. A parte gli indiani che non rinunciano alla loro cucina speziata e a qualcuno che cede e fa arrivare la torta addirittura da New York. 
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Questo matrimonio s’ha da fare…in spiaggia

Sebbene le statistiche certifichino un costante calo dei matrimoni in Italia – negli ultimi cinque anni ce ne sono stati ben 53mila in meno, e la quota annua è stabilmente sotto i 200mila – c’è ancora chi crede nel sacro vincolo.
E che, anzi, fa di tutto per conferire al suo ‘giorno più bello’ un sapore speciale con la scelta di sposarsi in luoghi inconsueti. Non nella solita chiesa o in una spoglia sala comunale, ma magari sulla cima di una montagna o in una spiaggia. Una soluzione un tempo a disposizione solo degli sposi stranieri o dei protagonisti delle soap opera d’oltreoceano, ma oggi divenuta una possibilità consentita dalla legge italiana, dal 2014, sia per i matrimoni religiosi (basta convincere il proprio parroco, che dovrà inviare una lettera formale al vescovo con una richiesta motivata degli sposi) quanto per quelli civili.
Da Nord a Sud sono tante le amministrazioni che, per fare cassa, hanno promosso specifici bandi comunali per selezionare gli stabilimenti dove si può celebrare la cerimonia in spiaggia, con tariffe differenziate fra residenti e non residenti.
Una lista che comprende varie regioni, a cominciare dalla Liguria, con Albisola Superiore (Savona), dove ad aggiudicarsi l’appalto è stata la Borghi Catering che propone tre tipi di allestimento, a scelta degli sposi, con prezzi variabili fra i 300 e i 600 euro. In Toscana, la Versilia offre una vasta gamma di stabilimenti balneari, quasi tutti dotati di ristoranti, mentre nel Lazio, la scelta spazia fra Fiumicino, Fregene e Ostia, che a dire il vero ha cominciato a celebrare matrimoni vista mare già dal 2003. Scendendo un po’ più a sud, ci si può sposare a Maratea, unico comune della Basilicata ad affacciarsi sul Mar Tirreno, dove il Grand Hotel offre un pacchetto completo di wedding planner e assistenza per il disbrigo delle pratiche burocratiche, oppure in Costiera amalfitana.
Sul mar Adriatico, il litorale di Rimini ha visto addirittura l’allestimento di una ‘Casa dei matrimoni’ in legno voluta dal Comune, che ha destato non poche polemiche da parte dei consiglieri di opposizione, oppure si può scegliere fra le sabbie di Marina di Ravenna e Misano Adriatico, o Grottammare, nelle Marche, e Lignano Sabbiadoro, in Friuli.
In Sardegna non c’è che l’imbarazzo della scelta: da Porto Pino, nella costa meridionale, a Cala Luna (sul golfo di Orosei), passando per Capo Comino (Siniscola) e Bari Sardo, in Ogliastra. Per provare l’ebbrezza di sposarsi in un’isola dell’isola poi ci sono l’Asinara e Carloforte, a San Pietro.
Non è da meno la Sicilia, con le sue Sampieri e Mondello, o la baia di Brucoli, tra Siracusa e Catania, con vista sull’Etna.
http://www.italyjournal.it/

Idea Sposa a Torino, piace il sì etnico Resiste il sì sulla spiaggia. Tra novità cerimonia stile Disney

(ANSA) - TORINO, 15 NOV - Se il matrimonio sulla spiaggia è da sempre il sogno di molti sposi, nel 2015 a farla da padrone sarà lo stile etnico, influenzato da cultura e colori dell'India. E' una delle tendenza che emergono a Idea Sposa, la fiera-vetrina sul mondo del wedding in programma nel weekend al Lingotto di Torino. Spazio alla fantasia, con le nozze ispirate al mondo del Disney, chi predilige la tradizione può scegliere il matrimonio in stile vecchia Hollywood o ispirato all'epoca del jazz del Grande Gatsby.

WEDDING DAY BEST WESTERN PREMIER BHR Treviso Hotel domenica 13 aprile 10.00 - 18.30 INGRESSO LIBERO

DiVino Osteria Trevigiana, in collaborazione con Cà Marcello, organizza il 1° Wedding Day al BEST WESTERN PREMIER BHR Treviso Hotel domenica 13 aprile 2014 dalle 10.00 alle 18.30 con molte novità, idee e professionisti per rendere unico il vostro ricevimento nuziale.

http://www.bhrtrevisohotel.com/it/divino-osteria-trevigiana/home


A soli 5 minuti in auto dall'aeroporto Canova di Treviso, il Best Western Premier BHR Hotel di Treviso si trova a 5 km dal centro città. Vanta un centro benessere dotato di sauna, vasca idromassaggio e bagno turco.
Le camere climatizzate del Best Western Hotel di Treviso includono un letto extra-large e una TV LCD con canali satellitari e pay-per-view. Alcune sistemazioni offrono un servizio navetta gratuito per l'aeroporto di Treviso.
L'hotel vanta esterni suggestivi e interni eleganti dal design ispirato all'arte veneziana. Come ospiti della struttura, potrete sorseggiare i raffinati vini proposti dal lounge-bar Goija e gustare i piatti della cucina locale e internazionale presso il ristorante. Al mattino vi attende una colazione americana completa a buffet.



La sala del BEST WESTERN PREMIER BHR Treviso Hotel ricreerà l'ambientazione per il vostro ricevimento: dall'aperitivo di benvenuto al rito civile, dalla location al banchetto e intrattenimento grazie a un team di partner altamente qualificati.

Durante la giornata, verranno estratti premi a sorpresa, fra i quali il soggiorno di una notte in Presidential Suite.


Per maggiori informazioni:
Tel. 0422 3730 | Email info@bassohotels.it

Matrimonio di pellegrini a Santiago de Compostela

Vivere quel giorno senza preoccuparsi del vestito, del ricevimento, degli invitati, per ritornare ad un esperienza spirituale umile e semplice. Un blog raccoglie le loro storie

Il giorno del matrimonio è per il credente il momento in cui la sua comunione con la persona amata viene consacrata davanti a Dio e, come tale, esso assume per chi lo vive un intenso valore spirituale. Per cogliere appieno il significato di questa scelta alcune coppie, già da anni, celebrano il loro matrimonio al termine di un pellegrinaggio verso luoghi significativi per la cristianità.

Tra le mete preferite da questi “sposi pellegrini” c’è la città di Santiago de Compostela nella regione spagnola della Galizia che fin dal Medioevo è stata la destinazione ultima di un cammino di forte esperienza religiosa.
«Nel fascino del cammino di Santiago – dice Francesco Dragoni, il primo ad essersi sposato a Santiago - si colloca la storia di tanti sposi pellegrini. Desiderio comune a tutti è vivere le nozze in completa intimità con se stessi e con Dio, aggirando le convenzioni sociali e le prosaicità che in genere circondano la celebrazione del matrimonio, anche di quello religioso».

Il giorno del matrimonio spesso si accompagna a preoccupazioni per il ricevimento, gli invitati, la lista dei regali, l’abito e le bomboniere col risultato di mortificarne il senso religioso della celebrazione a favore di una mondanità dilagante anche nelle scelte forti della vita. «Sono in tanti – sottolinea Francesco - a manifestare disagio verso un simile modo di intendere il matrimonio e che desiderano invece più sobrietà. Celebrare le nozze al termine del cammino di Santiago è certamente una rottura rispetto alla tradizione, ma non si tratta di mera insofferenza verso la prosaicità che circonda il giorno delle nozze. Dietro la decisione di sposarsi a Santiago c’è la volontà degli sposi di tenere la consacrazione del loro rapporto affettivo isolata dal resto del mondo in modo da assaporare in maniera esclusiva i sentimenti, la semplicità, il profondo significato del momento senza dar peso all’esteriorità» .

Per cui questi sposi convolano a nozze vestiti come tutti i giorni, davanti al solo sacerdote officiante ed al massimo qualche altro presente, spesso un pellegrino conosciuto sul cammino o qualche diretto parente. Si vuol sottolineare che la celebrazione pur coinvolgendo amici e familiari nella gioia, alla fine è un momento che riguarda unicamente i futuri coniugi.
“In questo gesto non c’è nessun atteggiamento egoista o snob, per tenere alla larga parenti ed amici che si aspettano nozze tradizionali – ribadisce Francesco. L’affetto e la stima rimangono immutati e non vengono minimamente scalfiti dalla scelta di un matrimonio pellegrino, solo si assapora in confidenza sentimenti e sensazioni irripetibili».

Il cammino verso Santiago, diventa pure un esame della vita di coppia, che nel corso degli anni, potrà presentare insidie e difficoltà ma è col sostegno reciproco che potranno superarsi. L’avercela fatta, durante il cammino, trasmette fiducia e forza anche per le eventuali prove del futuro.

Ma chi sono nella quotidianità questi sposi pellegrini? «Non sono degli originali, ma persone la cui vita non è diversa da quella della maggior parte di noi, a conferma che si possono compiere scelte coerenti senza bisogno di essere dei superuomini o degli strambi». Ogni coppia che si è già sposata a Santiago porta un bagaglio di solidarietà, che gli è stata espressa lungo il cammino, ma che li fa sentire uniti anche con tutti gli altri che come loro hanno perseguito questa scelta. Da qui l’idea di un blog (http://ilcamminodeglisposi.blogspot.com), creato dai pionieri di quest’esperienza: Francesco e Michela Dragoni di Grosseto, oggi anche genitori della piccola Irene.

Nelle pagine web sono ospitate tante storie di coppie pellegrine: Marco e Monica da Bergamo Fabio e Laura di Piacenza, Maristella e Christian da Verona, Filippo e Tania da Nuraghe , Dino e Nadia di Brebbia (Va) , Claudia e Ivano di Alessandria, Lorenzo e Francesca di San Lucido, Diego e Stella di Ivrea, Diana e Mario e molti altri. C’è poi una sezione dedicata alle indicazioni pratiche per quanti vogliono seguirli in questa scelta.

«Alcuni degli sposi pellegrini – conclude Francesco -, pur risiedendo in varie regioni d’Italia, dalla Toscana alla Calabria, dal Piemonte alla Sardegna, e non essendosi mai incontrati direttamente, si scrivono cartoline d’auguri, si fanno presenti per i nuovi matrimoni. Attraverso la mail si stabilisce un legame forte anche per il supporto ricevuto da persone apparentemente estranee, ma accomunate dalla stessa esperienza.

Decisivo per questi sposi pellegrini si è rivelato il ruolo dei parroci, che hanno caldeggiato le autorizzazioni, evidenziando le genuine esigenze spirituali che animavano i richiedenti. Qualche parroco è addirittura volato in Spagna per celebrare il matrimonio dei suoi fedeli e star loro vicino in quel giorno e persino l’arcivescovo di Oristano, mons. Ignazio Sanna, ha voluto celebrare la funzione di due sposi sardi Filippo e Tania, nella cattedrale di Santiago de Compostela.
cittanuova.it