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In crescita il turismo in Italia

Dai dati ufficiali Eurostat, nel 2023 l’Italia è la seconda destinazione per presenze internazionali (e totali) in Europa. Un’Europa che si posiziona in testa alle destinazioni 2024 e 2025 per crescita dei pernottamenti, dove l’Italia (+15%) è seconda dietro la Germania (+19%) che deve però la sua crescita per lo più al mercato interno.

Lombardia, Lazio, Veneto e Toscana sono le principali mete del turismo internazionale, sia in termini di arrivi che di pernottamenti e anche di spesa turistica dall’estero che nel 2023 raggiunge nel totale Italia i 51,6 miliardi di euro.

Degli 85,7 milioni di viaggiatori internazionali del 2023 circa 15 milioni sono venuti per lavoro, quasi 35 milioni per vacanza, oltre 11 milioni in visita ad amici e parenti. Il turismo delle radici si afferma come uno dei vettori principali sul turismo estero specie dai mercati lontani.

Per i viaggi di vacanza in Italia gli stranieri spendono 32 miliardi di euro, il 62,2% del totale 2023, in aumento del +21,0% circa rispetto al 2022. Le entrate derivanti dai viaggi di lavoro, oltre 7,3 miliardi di euro, rappresentano il 14,2% e crescono del +14,0% rispetto al 2022.   

Alcuni dati sui flussi turistici

Ad oggi sono circa 217 mila i passeggeri aeroportuali confermati per le due settimane di Pasqua, dal 25 marzo al 7 aprile 2024, il 9,0% in più rispetto al medesimo periodo pasquale del 2023 (3-16 aprile).

Aumenta di 1 notte la durata del soggiorno che raggiunge le 10,2 notti mentre diminuisce il tasso di cancellazione delle prenotazioni del - 0,4%. I principali Paesi di provenienza vedono in testa il mercato interno dell’Italia, seguito dagli Stati Uniti, dalla Germania, dalla Francia, dalla Spagna, dal Regno Unito, dalla Corea del Sud, dal Brasile e dai Paesi Bassi.

Seul, Parigi, Madrid, New York, Los Angeles e Buenos Aires le grandi città di partenza dei turisti che verranno in Italia. Considerando solo gli arrivi tra il venerdì prima di Pasqua e il Lunedì dell’Angelol’aumento sfiora il 15,6% per 63 mila prenotazioni confermate.

Gli USA si confermano il primo paese di provenienza estera, con oltre 11 mila prenotazioni, il 17,7% sul complessivo. Seguono Germania, Francia e Spagna, con arrivi aeroportuali che incidono rispettivamente per il 5,2%, 4,6% e 3,6%. Attesi inoltre britannici (3,5%), brasiliani (2,6%), coreani (2,2%), portoghesi (2,1%) e canadesi (1,9%).

Il soggiorno più lungo lo effettueranno i brasiliani per i quali sono previsti circa 20 notti. Per i canadesi saranno 11 le notti in Italia, per gli statunitensi e i coreani 9, per i britannici 7, per gli spagnoli e i tedeschi 6 e per i portoghesi 5.

Saranno, invece, 12 mila gli italiani che si sposteranno in aereo lungo la penisola in questi 4 giorni, il 19,2% del totale.

Sarà il sabato 30 marzo la giornata di maggiore affluenza del turismo nelle nostre strutture ricettive italiane, quando le tariffe medie del ricettivo raggiungeranno per una camera doppia il prezzo di 154 euro a camera.

Tra le mete più gettonate del periodo sicuramente la montagna del Trentino-Alto Adige ma anche della Valle d'Aosta e le città con Roma, ma anche la Liguria per le prime vacanze al mare, la Toscana, l’Abruzzo, il Veneto e la Campania con le loro offerte multi-prodotto.

La tendenza

A partire dal mese di aprile del 2023 i passeggeri aeroportuali hanno segnato costantemente risultati migliori del 2019, anno record del turismo italiano. I primi consuntivi di gennaio 2024, con 12,6 milioni di passeggeri supera decisamente le aspettative (Fonte Ufficio Studi ENIT su dati ASSAEROPORTI)

Il turismo in Italia nel 2023 ha segnato una netta crescita e ripresa sul passato, con oltre 125 milioni gli arrivi turistici nelle strutture ricettive in Italia (+5,5% sul 2022), di cui 62,8 milioni di turisti stranieri (+14,0% sul 2022). I flussi complessivi contano, quindi, oltre 431 milioni di pernottamenti turistici nelle strutture ricettive italiane (+4,6% sul 2022), di cui 222,6 di turisti stranieri (+10,7% sul 2022).

Sulla sorta di questi dati - afferma Alessandra Priante, Presidente di Enti - è arrivato il momento di pensare ai temi della qualità, incremento del valore e sostenibilità, specie sociale oltre che ambientale. Obiettivo di Enti è lavorare a fondo sull’offerta per dinamizzare e rafforzare la capacità di attrarre i mercati internazionali durante tutto l’arco dell’anno.

(Fonte: Enit)

In Italia a caccia di relax: 10,5 mln in viaggio a Pasqua

 

Una Pasqua dalla dimensione prevalentemente familiare, a caccia di relax, lunghe passeggiate, alla scoperta delle bellezze delle città d’arte o al ritorno al mare senza allontanarsi troppo dalle regioni in cui si vive. E soprattutto, una vacanza da vivere principalmente in Italia. Questa la scelta dei quasi 11 milioni di italiani che si metteranno in viaggio per le festività pasquali secondo l’indagine realizzata da Tecnè per conto dei Federalberghi.

Il 92% del campione analizzato ha infatti manifestato la propria preferenza per destinazioni italiane mentre solo l’8% si recherà all’estero, preferibilmente nelle grandi capitali europee. Gli spostamenti si compiranno soprattutto in automobile, il mezzo preferito dalla stragrande maggioranza dei viaggiatori perché considerato il più comodo per muoversi senza vincoli di orario, e forse anche il meno costoso.

“Sarà una Pasqua che consentirà a molte famiglie italiane di ritrovarsi, e sarà vissuta all’insegna della sobrietà: il mare, le città d’arte, la montagna, i laghi e le terme del nostro Paese sono le località favorite. Tra gli italiani c’è ancora tanta voglia di Italia e questo trend fa bene al nostro turismo”, commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca.

“Trovandoci di fronte ad una Pasqua bassa in questo 2024 – ha proseguito Bocca – senza dubbio possiamo dire che la montagna conserva il suo appeal per gli appassionati di sci e di sport invernali. Una buona opportunità in questo inizio di primavera, prima che si aprano le porte al caldo dell’estate. Per noi le festività pasquali rappresentano una prova generale in previsione della stagione alta – conclude il presidente di Federalberghi – Con tutte le cautele del caso, possiamo considerare questa discreta performance come un buon viatico per l’estate 2024”.

Complessivamente saranno circa 10,5 milioni gli italiani in viaggio per le festività pasquali. Il 92% degli intervistati resterà in Italia, mentre l’8% sceglierà una località estera. Le mete preferite per i viaggiatori che resteranno in Italia saranno il mare (32,5%), le località d’arte (28,9%), la montagna (21,8%) e, a seguire, i laghi (3,4%) e le località termali (2,5%). Per coloro che invece si recheranno all’estero, vincono le grandi capitali europee (74,4%), seguite dal viaggio in crociera (10,2%) e dalle località marine (6,3%). La vacanza avrà una durata media di 3,6 notti e la spesa media pro capite sostenuta (comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti), sarà pari a 371 euro.

Il turismo si conferma un driver eccezionale per l’economia del territorio creando un giro di affari di 3,9 miliardi di euro. Questo risultato sarebbe potuto essere ancora maggiore se non fosse stato per l’aumento del costo della vita che sta caratterizzando questo periodo. Infatti, quasi la metà dei vacanzieri (44,1%) ha deciso di ridurre la spesa per questa vacanza proprio a causa di tale cambiamento. La gran parte della spesa dei viaggiatori sarà destinata ai pasti (29,9%) e all’alloggio (23,0%). Il viaggio assorbe il 22,6% del budget, mentre allo shopping sarà destinato il 10,6%. La vacanza è stata prenotata a ridosso della data di partenza: il 73,7% lo ha fatto al massimo un mese prima.

travelnostop.com

(Post a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale)

Oltre 4 mila nuovi ristoranti aperti nel 2023 in Italia

 

Agli italiani piace sempre di più mangiare fuori. A rivelarlo un’elaborazione di Unioncamere-InfoCamere sui dati del registro delle imprese al 31 dicembre 2023, il panorama della ristorazione in Italia è in crescita. In un anno, infatti, sono 4.253 in più le imprese che operano nel settore della ristorazione fissa e mobile, con un aumento del +1,9%. E, sebbene con numeri ancora contenuti, la tendenza positiva coinvolge anche lo street food, la ristorazione itinerante fornita con veicoli attrezzati che registra un aumento del 7,7%, con 282 le imprese in più rispetto al dicembre 2022.

Gli amanti del cibo e della convivialità possono oggi far affidamento per consumare il proprio pasto su 226mila tra ristoranti, trattorie, pizzerie, di cui 3.901 ambulanti. La lettura dei dati territoriali mostra chiaramente che il settore del cibo è cresciuto quest’anno soprattutto nelle regioni meridionali. Se la prima in classifica in termini di variazione percentuale è la Valle d’Aosta (22 i ristoranti in più, con un incremento del 3,1%), sono 6 le regioni meridionali che si piazzano nelle dieci posizioni di testa: Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna, e Campania, tutte con variazioni superiori al 2%. Il Lazio occupa il terzo posto, mentre Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia completano la “top ten”.

Anche se si nota una leggera riduzione nella partecipazione degli under 35 nel settore (-2,7%), c’è un aumento significativo (+692 realtà in un anno) della presenza femminile con oltre 58.000 imprese al 31 dicembre 2023 guidate da donne, in crescita dell’1,2%. Ancora più consistente è l’aumento delle attività da stranieri: 2mila imprese in più (+5,7%) rispetto all’anno precedente che hanno portato a superare quota 34mila le attività del settore dirette da non italiani.

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Santanchè e Enit portano l’Italia in primo piano all’Itb di Berlino

E’ stato inaugurato dal ministro del Turismo Daniela Santanchè il padiglione Italia all’Itb di Berlino. Un padiglione interattivo e immersivo firmato da Enit che vede la partecipazione di quindici Regioni, Roma Capitale e una vasta rappresentanza delle più importanti imprese italiane dell’ecosistema turistico, tra cui i due partner privati Ita e Trenitalia, oltre alla Repubblica di San Marino.

Una presenza fondamentale quella dell’Italia alla più importante borsa del turismo tedesca considerando che la Germania è il nostro primo mercato per provenienza e introiti. Nei primi 9 mesi del 2023, infatti, la Germania mantiene il primato con una quota parte del 15% sul totale viaggiatori internazionali del periodo, confermandosi altresì come principale mercato di provenienza anche in termini di introiti. Inoltre, la spesa dei visitatori tedeschi in Italia nei primi 9 del 2023 si attesta a circa 6,8 miliardi di euro con un’incidenza del 16,4% sul totale entrate internazionali del periodo. Nel 2023 la durata media delle vacanze principali dei tedeschi è stata di 12 giorni.

“Itb è un’occasione straordinaria per ampliare ulteriormente la visibilità e diffondere la conoscenza delle bellezze e delle competenze italiane nel mondo – ha detto Santanchè – davanti a un pubblico internazionale e in una Nazione che si conferma il principale mercato di provenienza per l’Italia. Anche grazie al prezioso apporto di Enit portiamo in una cornice tanto illustre sia le Regioni, sia numerose imprese del comparto, che rappresentano il saper fare tutto italiano. La partecipazione alle fiere internazionali di una squadra con un’immagine unitaria è l’esempio di come deve muoversi il ‘sistema Italia’ per ambire a successi sempre più grandi, costituendo, al contempo, una preziosa occasione per creare le migliori condizioni di business per le nostre impese”.

Al taglio del nastro del padiglione Italia ha fatto il suo debutto come presidente di Enit Alessandra Priante: “i dati Enit confermano la Germania come primo mercato per l’Italia tra i Paesi di prossimità, ed è essenziale mantenere la posizione e migliorare la soddisfazione dei turisti. L’essenza del turismo non è solo arrivare in una destinazione, ma soprattutto tornarci e parlarne bene a tutti. Stiamo assistendo al gran ritorno anche dei viaggiatori big spender long haul e stiamo consolidando una posizione interessante in Medio Oriente e in Asia. Abbiamo grande fiducia nel futuro e stiamo dimostrando di andare nella direzione giusta. Con la nuova Enit S.p.A., voluta fortemente dal ministro Santanchè, lavoreremo in modo più agile e innovativo per dare il giusto sostegno agli stakeholder del turismo nazionale, agli operatori e all’industria turistica, promozionando al meglio le nostre eccellenze, puntando molto sulla formazione e aiutando le destinazioni a diversificare e destagionalizzare in maniera ancora più efficace”.

“L’Italia è il primo Paese all’estero di cui i tedeschi hanno più conoscenza e informazioni su: influenza culturale in termini di moda, intrattenimento, brand, tendenza, patrimonio culturale, vocazione turistica – ha aggiunto l’amministratore delegato di Enit Ivana Jelinic -. I tedeschi amano così tanto l’Italia che scelgono di tornarci più volte, il che ci spinge a lavorare per presentare offerte turistiche sempre più diversificate e orientate alla sostenibilità”.

“Con oltre 12 milioni di turisti, la Germania si conferma primo Paese di provenienza dei turisti stranieri nel nostro Paese. Si tratta peraltro di un mercato con un grande potenziale di crescita verso il quale l’Italia continua a nutrire un forte interesse, come dimostrato dalla presenza oggi del ministro del Turismo e degli oltre 200 espositori italiani alla Fiera ITB. Questi eventi forniscono un’occasione preziosa per presentare al pubblico tedesco e internazionale l’eccellenza italiana e la qualità della nostra proposta a 360 gradi: che si tratti di produzione agricola, di offerta turistica, di produzione cinematografica, o letteraria”, ha concluso l’ambasciatore d’Italia in Germania Armando Varricchio.

travelnostop

(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale)

 

Viaggi e benessere: le migliori destinazioni wellness in Italia

 

Sebbene esistano numerose mete turistiche italiane adatte a chi è in cerca di avventura, molti italiani preferiscono andare in vacanza per regalarsi una pausa rigenerante all’insegna del relax e del benessere.

Grazie ai suoi paesaggi, alle numerose mete termali e ai centri benessere all’avanguardia, il Bel Paese possiede un ampio catalogo di opzioni per soddisfare gli amanti del turismo wellness. A tal proposito, nel corso di questo articolo ci occuperemo di elencare alcune delle migliori mete italiane per un viaggio ricco di relax.

Le terme di Abano: l’oasi del Veneto

Tra le più antiche e rinomate mete wellness d’Europa troviamo Abano Terme, situata ai piedi dei Colli Euganei. Si tratta del luogo ideale per chi desidera rigenerarsi grazie alle proprietà curative delle sue acque termali ricche di minerali.

Le acque di Abano emergono direttamente dal sottosuolo vulcanico, offrendo benefici unici per la salute e il benessere, rendendola una meta imperdibile per gli amanti del turismo wellness. Oltre ai trattamenti termali, ad Abano Terme è possibile trovare numerosi percorsi benessere, spa e hotel dotati di ogni comfort.

Il benessere ad alta quota delle Dolomiti

Le Dolomiti, con i loro paesaggi da cartolina e l’aria pura e cristallina, sono il contesto perfetto per una vacanza all’insegna del benessere fisico e mentale. Località come San Martino in Badia offrono scenari naturali di incomparabile bellezza, ideali per gli amanti della fotografia che voglio conservare un ricordo indelebile di questa esperienza, magari anche ricorrendo alla stampa foto online per poter incorniciare gli scatti nella propria abitazione.

Inoltre, la località è ricca di centri benessere dove potersi coccolare con trattamenti all’avanguardia e acque termali note per le loro proprietà salutari, di certo il luogo ideale per chi cerca sollievo da reumatismi e dolori articolari.

La Sicilia e i suoi minerali vulcanici

Ricca di storia e tradizioni millenarie, la Sicilia non è da intendersi esclusivamente come meta culturale. Località come Sciacca, con le sue stufe di San Calogero, sono solo un esempio degli antichi siti termali che permettono ai turisti di godersi un’esperienza unica.

Inoltre, grazie all’attività dell’Etna, le acque termali siciliane sono spesso arricchite da minerali vulcanici, noti per le numerose proprietà terapeutiche. Visitarle permette di unire il piacere di una vacanza in una delle regioni più belle d’Italia al beneficio dei trattamenti termali di alta qualità.

Le piscine calcaree della Toscana

La Toscana è un’altra di quelle mete particolarmente apprezzate per il panorama, costituendo da sempre sinonimo di bellezza e armonia. Per chi è in cerca di una vacanza wellness all’interno della regione, le piscine calcaree di Saturnia, completamente libere e accessibili a tutti, sono tra i principali punti di interesse da tenere in considerazione.

Con la loro acqua calda e ricca di minerali, le piscine di Saturnia sono in grado di migliorare la circolazione sanguigna e donare alla pelle un aspetto più sano e luminoso. Inoltre, Saturnia è la dimostrazione di come il benessere possa essere un’esperienza naturale e autentica, lontana dai circuiti commerciali tradizionali.

Il benessere nelle terme Euganee

Le terme Euganee, situate nella provincia di Padova, sono un altro esempio eccellente di come l’Italia sia una destinazione di primo piano per il turismo wellness. Note per le loro vaste dimensioni e per le acque ricche di minerali, le terme Euganee offrono trattamenti specifici per chi soffre di dolori reumatici, articolari e muscolari. La combinazione unica di calcio, bromo, sodio, magnesio e silicio rende queste acque particolarmente benefiche, offrendo un’esperienza di relax profonda e duratura.

Dalle acque termali benefiche alle spa di lusso, passando per le esperienze di benessere immerse nella natura, il Bel Paese si conferma una meta ideale per chi vuole godersi una vacanza rigenerante e benefica.

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I monasteri più belli d’Italia: suggestivi e solenni

 Luoghi silenziosi, che portano verso la riflessione e la spiritualità: i monasteri sono antichi edifici, testimoni di epoche lontane, dove perdersi e fare gite alternative, all’insegna della tranquillità.

I monasteri più belli d’Italia
I monasteri spesso sono edifici che sono immersi nella natura, in un rapporto armonioso, a tal punto da sembrare parte stessa di questa. La loro antichità, che si manifesta attraverso le murature e le rovine, li rende luoghi interessanti e davvero suggestivi.

Se siete curiosi e volete scoprirne qualcuno, ecco i monasteri più belli d’Italia!

Abbazia di Chiaravalle
Nel XII secolo Bernardo di Chiaravalle fondò questa abbazia, che costituisce uno degli esempi di architettura gotica più belli d’Italia.

Il suo colore rossiccio e il suo profilo appuntito, sbocciano come un fiore tra la natura verdeggiante in cui è completamente immersa: visitare l’abbazia in questo posto così silenzioso e lontano da tutto è davvero un’esperienza unica.

Abbazia di Rosazzo
L’abbazia di Rosazzo, nel territorio friulano, sorge tra su una lieve collina, dove tutt’attorno rigogliose vigne tingono di verde la zona.

Ad oggi l’edificio ospita convegni e seminari, offrendo a chi vi soggiorna una pace e una tranquillità senza eguali.

Abbazia di Praglia
Vicino Padova, in Veneto, l’abbazia di Praglia conserva la Biblioteca Nazionale gestita da un gruppo di 49 monaci benedettini.

Il luogo è rinomato anche per avere un laboratorio di erboristeria affascinante, dove lo studio delle erbe è molto sviluppato, e un laboratorio dove libri antichi vengono restaurati: il tempo si è davvero fermato all’abbazia di Praglia!

Abbazia di Farfa
Una delle abbazie più potenti di tutto il Medioevo, che ha avuto sotto il suo controllo ben 600 chiese e monasteri e 130 castelli.

Oggi è l’abbazia permette di soggiornare a chi è in viaggio: se vi incuriosisce, potreste prendere in considerazione di dormire in questo luogo incantato, dove il tempo è fermo e il rumore circostante tace, in favore della pace dei sensi.

Fonte: Viaggiamo

Brasile, Nepal e Seoul tra i 10 viaggi da fare in primavera

 

Il mondo è pieno di luoghi da scoprire in questa stagione. Civitatis propone alcuni suggerimenti per un soggiorno alla scoperta di 10 viaggi da fare in primavera.

Assisi, Italia
Situata nel cuore dell’Umbria, questa antica città è una destinazione ideale per una scappata primaverile, tanto per il suo clima mite quanto per l’esuberante natura che la circonda. Quando è primavera i dintorni di Assisi si tingono di tanti colori diversi per via della fioritura.
La cittadina offre molteplici opportunità per trascorrere qualche giorno in relax, magari iniziando proprio da un tour privato di Assisi. A seguire non potrete rinunciare a un’immersione nella gustosa cucina umbra, provando piatti deliziosi in qualche ristorantino locale, oppure partecipando a una degustazione di olio biologico accompagnato da salumi.

Tirana, Albania
La capitale dell’Albania, con la sua architettura unica, le piazze piene di vita e i colorati mercati all’aperto, è uno dei viaggi ideali da fare in primavera. Se avete una predilezione per la storia, potrete dedicare i primi giorni ad immergervi nel passato locale, magari con un tour della Tirana comunista. Potrete poi proseguire la vacanza con un’escursione a Berat, una delle città più antiche dell’Albania. Inoltre, se avete la fortuna di avere più giorni a disposizione, potreste approfittarne per intraprendere un tour dell’Albania di 8 giorni e conoscere meglio questo Paese.

Swakopmund, Namibia
Swakopmund, situata sulla costa della Namibia, è l’ideale per visita guidata della città o per cavalcare le dune del deserto del Namib. E se la vostra passione sono gli animali, non lasciatevi scappare l’occasione di conoscere i simpatici leoni marini dell’area protetta di i Cape Cross.

Praia, Capo Verde
Tra i viaggi più esotici da fare in primavera troviamo ancora una volta l’Africa, per la precisione Capo Verde e in particolare nella sua capitale. Situata sull’isola di Santiago, Praia è una città versatile che farà la gioia di chi cerca un tour culturale, alla scoperta dei monumenti locali, ma anche di chi adora la natura selvaggia.
Paradiso di surfisti e sportivi in generale, Praia è infatti un ottimo punto di partenza per attività all’aria aperta. Dalle gite in barca per visitare le vicine isole che compongono l’arcipelago di Capo Verde, come l’escursione all’isola di Maio, ai percorsi escursionistici come l’intrepido trekking sul Monte Tchota e sul Pico da Antónia.

Belo Horizonte, Brasile
Belo Horizonte, la città più grande dello stato di Minas Gerais, è una splendida alternativa ai classici luoghi turistici brasiliani, soprattutto in questa epoca dell’anno quando le temperature diventano più fresche e passeggiare in città è un vero piacere.
Lo potrete constatare voi stessi in un appassionante tour guidato di Belo Horizonte, ma anche perdendovi tra le bancarelle della cosiddetta Feira Hippie, uno dei mercatini delle pulci più grandi di tutto il Brasile. Tra tutti i viaggi che avrete fatto, Belo Horizonte in primavera vi resterà nel cuore.m Da qui partono anche numerose escursioni verso altrettante località di Minas Gerais dal grandioso patrimonio storico e artistico. Le opzioni sono tante, ma vi consigliamo soprattutto di fare una scappata a Mariana e Ouro Preto.

Washington D.C., Stati Uniti
Washington DC ospita il National Cherry Blossom Festival, un evento che celebra non solo l’inizio della primavera, ma anchel’amicizia tra il popolo giapponese e quello statunitense. Un viaggio culturale in una stagione, la primavera, che vanta anche una minore affluenza turistica.
Oltre alle tante attività organizzate in concomitanza con questa celebrazione, potrete sfruttare il vostro soggiorno per visitare la capitale degli States in bicicletta o concedervi un tour serale in autobus decappottabile.

Katmandu, Nepal
Il nostro viaggio prosegue dal continente americano a quello asiatico, concretamente in Nepal. La sua capitale, Katmandu, è una meta perfetta fino ad aprile, per evitare i monsoni, sia per gli amanti dell’avventura che per chi cerca un’esperienza più mistica. Se ciò che vi preme è nutrire la vostra anima, troverete ispirazione in un tour spirituale di Katmandu in cui conoscerete non solo i luoghi sacri più importanti della città, ma anche incontrare monaci buddisti. Invece, se a muovervi è il desiderio di adrenalina e paesaggi mozzafiato, che ne dite di un giro in aeroplano sull’Himalaya o di un esaltante salto in bungee jumping?

Seul, Corea del Sud
Seul, moderna e tradizionale allo stesso tempo, è una destinazione perfetta per un viaggio primaverile che vi apra nuovi orizzonti culturali. Grazie all’ampia varietà di proposte che offre la capitale, conoscere la cultura della Corea del Sud sarà un gioco da ragazzi. Questa è poi la stagione in cui le piogge sono molto contenute e le temperature molto piacevoli. La primavera è infatti la stagione ideale per organizzare un viaggio in Corea, anche perché offre prezzi più vantaggiosi. Se la tradizione e il folklore vi affascinano, potrete optare per una visita al Palazzo Gyeongbokgung. Oppure potreste partecipare al tour dei locali notturni di Seul, per godervi al meglio la movida. Insomma, a Seul ce n’è per tutti i gusti!

Bora Bora, Polinesia Francese
Bora Bora è di per sé un paradiso sulla terra, ma in primavera lo è ancor di più. Il suo mare cristallino, in cui nuotano miriadi di pesci colorati, è un irresistibile richiamo per chi ama esplorare il mondo marino. Dalle esperienze di snorkeling con squali e mante giganti ai tour in barca con fondo trasparente, le opzioni sull’isola sono una più invitante dell’altra.
Non volete rinunciare al brivido della velocità? Su quest’isola della Polinesia Francese troverete pane per i vostri denti. Potrete infatti scorrazzare sulle acque del Pacifico con un tour in moto d’acqua, durante il quale visiterete anche un’isoletta privata. Più esclusivo di così non si può!

Hobar, Tasmania
Per concludere, vi proponiamo una destinazione recondita e selvaggiamente bella, il cui clima è raddolcito dall’influenza delle correnti oceaniche. Se siete pronti a volare dall’altra parte del mondo, Hobart vi aspetta con i suoi paesaggi mozzafiato e la natura selvaggia della Tasmania! Non perdetevi il tour dell’isola di Hobart per conoscere i famigerati diavoli della Tasmania, la specie più rappresentativa della fauna locale. Poi lasciatevi sorprendere dall’escursione alla valle di Huon e alle grotte di Hastings, in cui potrete camminare sulle cime degli alberi della foresta di Tahune.

travelnostop.com


Eurostat: Italia solo sesta nel ranking dei viaggiatori Ue

 

Non è un Paese per viaggiatori giovani. Lontana dalla Francia capofila, l’Italia è sesta nella graduatoria degli Stati Ue che nel 2022 hanno “esportato” più turisti, in base alla foto scattata da Eurostat e ripresa dal Sole 24 Ore. Su 47 milioni, però, sono appena 6,3 milioni quelli dai 25 ai 35 anni: i tedeschi coetanei sono 7 volte di più, 44,3 milioni. Il grosso degli italiani che ha viaggiato, 10,6 milioni, va dai 45 ai 55 anni.

In totale, invece, sono stati oltre 1 miliardo i viaggi degli europei nel 2022, cifra che ingloba gli spostamenti per lavoro, svago e motivi personali. Siamo ancora a livelli inferiori rispetto all’epoca pre Covid, quando erano 100 milioni in più a trascorrere almeno una notte fuori casa.

La Francia, dunque, celebra il primato con quasi 230 milioni di viaggi effettuati: 61,3 milioni, quindi un quarto del totale, riguardano gli over 65. Staccata di un’incollatura ecco la Germania, con 220 milioni di viaggi, ma la matrice è diversa: infatti 44,3 milioni di spostamenti hanno visto protagonisti turisti fra i 25 e 35 anni. La Spagna occupa la terza posizione, ma lontana dalle battistrada, con 138 milioni di viaggi

Con Francia e Germania nettamente in fuga, il panorama globale non offre un quadro positivoconsiderando che il 38% dei residenti nell’Ue di età pari o superiore a 15 anni non ha contribuito al turismo. Nel 55% dei casi si tratta di persone con più di 65 anni, mentre il 29% ha un’età compresa tra i 25 e i 34.

Eurostat, però, rileva anche un fattore incoraggiante: gli over 65, cioè, favoriscono la destagionalizzazione, tanto invocata dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè. Trascorrono, infatti, il 58% dei pernottamenti in bassa stagione, da marzo a giugno e da settembre a novembre, mentre i turisti tra i 15 e i 64 anni sono più orientati a viaggiare a luglio e agosto.

lagenziadiviaggimag.it

Turismo, la Regione Lazio torna all'ITB di Berlino

 

Anche quest’anno la Regione Lazio partecipa alla ITB, la più importante fiera internazionale dedicata al turismo che si svolge a Berlino dal 5 al 7 marzo 2024. Saranno undici le imprese che rappresenteranno la nostra regione, selezionate per valorizzare la straordinaria offerta turistica del territorio laziale fatta di: arte, cultura ed enogastronomia, con le sue innumerevoli bellezze tra borghi, abbazie, chiese, ville, castelli e la presenza di siti Unesco. 

Sarà proprio il mix tra la qualità e la competenza delle strutture, unite alla tradizione e la storia dei luoghi del Lazio, a giocare il ruolo di protagonista dell’offerta che sarà presentata all’intero dello spazio espositivo situato all’interno dell’area ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, presso il padiglione 1.2 n.107 della fiera. 

A rappresentare la Regione Lazio a Berlino sarà l’assessore al Turismo, Elena Palazzo, che proprio pochi giorni fa ha ricevuto la delega dal presidente Francesco Rocca

«Il turismo è un asset fondamentale per l’economia della nostra regione, sul quale bisogna investire con decisione. Un settore che intreccia perfettamente numerosi ambiti: cultura, ambiente, sport, enogastronomia. Dobbiamo lavorare per la messa a sistema di tutti i comparti e valorizzare le nostre ricchezze così come meritano». Lo ha dichiarato l’assessore al Turismo, all’Ambiente, allo Sport, ai Cambiamenti climatici, alla Transizione energetica e allo Sostenibilità della Regione Lazio, Elena Palazzo

All’ITB di Berlino il Lazio porterà l’esperienza di una ricezione turistica in grado di soddisfare tutti i segmenti più importanti del mercato: da quello culturale fino al settore del lusso, passando per l’enogastronomia e l’outdoor. 

Particolare attenzione quest’anno sarà dedicata al turismo sostenibile e al rispetto dell’ambiente, con percorsi dedicati alle bellezze naturali della regione Lazio, con parchi e riserve, montagne, laghi ed esperienze per gli amanti del trekking e della mountain bike. A Berlino verrà presentato il progetto della nuova Macchina di Santa Rosa “Dies Natalis” che sfilerà per i prossimi 5 anni, la sera del 3 settembre, per le strade di Viterbo. Una tradizione di richiamo internazionale, che racchiude le eccellenze storiche, culturali e turistiche su cui il Lazio intende puntare. 

L’ITB 2024 rappresenta una vetrina importante anche in vista del prossimo Giubileo 2025. Il Lazio, infatti, è terra di cammini religiosi e si appresta ad accogliere i pellegrini provenienti da tutto il mondo lungo la sua sorprendente rete di strade ricche di storia secolare. 

Oltre al suo prestigioso contesto internazionale, questa fiera, che si tiene ogni anno a Berlino, rappresenta un’opportunità importante per i tour operator laziali per rinsaldare il rapporto con il turismo tedesco, che da sempre, è un mercato incoming rilevante per l’Italia e per la nostra regione.

Nel 2024 verso i 14 milioni di crocieristi in Italia

 

Per il 2024 l’Italia potrebbe raggiungere un nuovo record di crocieristi, pur superando di poco i volumi di traffico segnati nel 2023 (13,8 milioni di passeggeri con oltre 5.200 toccate nave in 60 porti italiani). Ci si attende quindi un assestamento nel numero dei crocieristi (+0,1% 2024/2023) e una più decisa crescita per quanto riguarda gli accosti (+6%) secondo le stime di Risposte Turismo.
Il quadro complessivo è frutto di uno scenario diversificato, con alcuni scali che si accingono a registrare un nuovo record nei volumi di traffico ed altri che accoglieranno meno passeggeri di quanti accolti nel 2023.

L’Italia ha registrato nel 2023 una crescita del 48% rispetto al 2022 per quanto riguarda i volumi di passeggeri movimentati nei porti, evidenziando al tempo stesso un più contenuto incremento nel numero degli accosti (+0,3%). Complessivamente i passeggeri movimentati sono stati 13,79 milioni con oltre 4.900 call registrate in 61 scali.
Nel 2023 sono oltre 2 milioni i turisti crocieristi che si sono imbarcati in porti italiani. Civitavecchia consolida il suo ruolo di primo porto italiano, con oltre 3,3 milioni di crocieristi movimentati (un quarto del totale nazionale).

“L’industria crocieristica mondiale – commenta Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo – ha ripreso a crescere, attenta oggi più di ieri ad una serie di priorità e criticità (dal rapporto con le comunità locali alle riduzioni degli impatti ambientali, e non solo) la cui gestione rappresenta ormai una necessità più che un vantaggio competitivo su altre forme di vacanza. L’Italia resta tra i leader mondiali come destinazione e come sistema di offerta, e sempre più la crocieristica assume i tratti di una produzione capace di rappresentare un modello per altri comparti della macroindustria turistica. Oggi il livello di competenza sul tema da parte non solo degli operatori ma anche dei rappresentanti delle destinazioni interessate dagli itinerari delle navi è decisamente più alto di quanto registravamo 10 o 15 anni fa”.

Le prospettive per il 2024 prevedono un’ulteriore, ancorché marginale, crescita del traffico crocieristico in Italia, puntando a segnare un nuovo record nel numero di passeggeri e toccate nave accolti. I primi portandosi a circa 13,8 milioni, le seconde a circa 5.200 (+6% 2024/2023). Alcuni porti dovrebbero raggiungere un nuovo record di traffico, come Civitavecchia (+0,5% passeggeri 2024/2023), Napoli (+3%) e Palermo (+6,4%).

Tra i porti italiani, Civitavecchia continua a posizionarsi al vertice con 3,3 milioni di passeggeri, registrando una sostanziale stabilità rispetto al 2023. Seguono Napoli e Genova, distanziati da circa 200.000 passeggeri, con lo scalo partenopeo a prevedere una crescita del 3% sia per passeggeri che per toccate nave, e quello ligure ad attendersi una riduzione di circa il 10% in entrambe le variabili. Segue al quarto posto Palermo, che nel 2024 dovrebbe superare per la prima volta il milione di passeggeri (+6,4% 2024/2023) con 245 toccate. In termini assoluti le variazioni più consistente dovrebbero essere registrate da Livorno, Cagliari e Messina (rispettivamente +160.000, +150.000 e +125.000 movimenti passeggeri). I tre principali porti liguri, tutti presenti nella top 10 del 2024, sono accomunati quest’anno da una prevista riduzione di traffico (sia passeggeri che call) che potrebbe portare il totale regionale a scendere di poco sotto la soglia dei 3 milioni. Non è esclusa ad ogni modo una variazione – in aumento – nelle prossime settimane se dovesse essere confermato qualche ulteriore riposizionamento di navi da crociere a causa delle attuali tensioni geopolitiche in alcune aree del mondo. Saranno 16 i porti che accoglieranno più di 100.000 passeggeri, con Brindisi a sfiorare quest’anno tale soglia che non sarà invece raggiunta da Siracusa.

Nel 2023 Barcellona si è confermato il primo porto del Mediterraneo, distaccandosi di circa 200.000 passeggeri da Civitavecchia, dato molto simile a quello degli anni precedenti: il porto catalano ha accolto circa 3,5 milioni di passeggeri con 804 accosti mentre quello italiano 3,3 milioni con 809 accosti. Il podio si completa con Marsiglia con 2,6 milioni di crocieristi movimentati, in forte crescita sul 2022 (+76%), seguita da Palma de Mallorca con 1,9 milioni. In totale, i primi 20 porti del Mediterraneo (di cui 9 italiani) hanno sfiorato i 26 milioni di passeggeri e raggiunto le 9.000 cruise call, segnando rispettivamente una crescita del 51% e del 6,8% sul 2022.

Nel 2023 Liguria e Lazio si sono contese il titolo di prima regione crocieristica d’Italia, con la prima ad aver accolto 3,37 milioni di passeggeri e 790 call in 7 porti e la seconda 3,32 milioni e 844 call in 3 porti (il 99% del traffico è concentrato a Civitavecchia). Segue la Sicilia con quasi 1,9 milioni di passeggeri, superando di poco la Campania (circa 80.000 passeggeri movimentati). Le prime tre regioni hanno concentrato il 62% del traffico passeggeri e il 51% degli accosti. Sono solo due le regioni con affaccio sul mare che non hanno accolto traffico crocieristico: Basilicata e Molise.

Le classifiche degli homeport e dei porti di transito nel 2023. Civitavecchia è anche il primo porto per volume di crocieristi imbarcati e sbarcati (1,6 milioni). Segue a distanza Genova, con 625.000 crocieristi coinvolti in operazioni di home in/out. Al terzo posto Savona, con 5 passeggeri su 10 ad essersi imbarcati o sbarcati nel porto ligure (quasi il 60% del totale del traffico accolto). Volendo considerare le quote percentuali, la classifica vede ai primi posti tutti porti dell’Adriatico con Venezia (88% del totale), Ravenna (85%), Chioggia (81%), Monfalcone (69%) e Trieste (63%). In totale, i crocieristi che hanno iniziato una crociera nei porti italiani sono stati oltre 2 milioni.

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Vola il wedding tourism: sempre più stranieri si sposano nel Belpaese, +22%

Sono sempre di più, arrivano soprattutto dall’America. E si portano dietro parecchi invitati senza badare troppo a spese: per il sì scelgono soprattutto la Toscana ma sempre di più la Puglia. Prediligono i luoghi insoliti, come le vigne, o le atmosfere da favola, come quelle dei castelli o delle residenze storiche. Perdono quota i tradizionali alberghi e ristoranti. È la fotografia dei matrimoni di stranieri celebrati in Italia nel 2023.

Il settore del Destination Wedding ha archiviato il 2023 con un fatturato in crescita del 34%: dai 600 milioni di euro del 2022 agli 803 milioni di euro del 2023. Nel complesso si stima che nel 2023 siano stati oltre 13.600 i matrimoni di coppie straniere celebrati in Italia, cioè il 22,3% in più rispetto al 2022. In crescita le richieste da Australia, Canada, India, Cina, Messico, Singapore, Indonesia. Sulla base delle prenotazioni già acquisite e della conoscenza del mercato, gli operatori prevedono che nel 2024 il trend venga mantenuto, anche se a ritmi più contenuti: l’aumento stimato per l’anno in corso è dell’8,8%, cioè circa 1.200 eventi in più.

Sono i principali risultati emersi da un’indagine di Convention Bureau Italia e svolta su un campione di 814 imprenditori della filiera. I risultati sono stati presentati oggi a Roma alla presenza del ministro del Turismo Daniela Santanché nel corso della manifestazione Italy for Wedding.

Rispetto al 2022, nel 2023 è cresciuto il numero medio di invitati: da 55,6 è salito a 60,7. Alla gran parte dei matrimoni – il 63% rispetto al 41,3% del 2022 – hanno infatti partecipato tra le 51 e le 100 persone. Probabilmente, l’aumento del numero medio di invitati è legato a un ritorno degli incontri e delle occasioni di relazione, dopo le restrizioni del periodo pandemico. È invece diminuita la permanenza media di sposi e ospiti: da 3,2 notti a 2,9. Un dato che gli operatori ritengono legato all’aumento generalizzato dei prezzi per l’inflazione. Nel complesso, quindi, gli arrivi collegati al Destination Wedding sono stimati nel 2023 in oltre 826 mila, per un totale di 2,4 milioni di notti.
È cresciuta anche la spesa media per evento: nel 2023 è stata di 59 mila euro, circa il 10% in più rispetto al 2022. E sono cresciuti i matrimoni con budget elevato: nel 55% dei casi ha superato i 50 mila euro (anche se la fascia da 200 mila a 500 mila euro rappresenta solo lo 0,3%). Gli eventi sotto i 50 mila euro sono calati di 18 punti percentuali rispetto al 2022. La gran parte delle spese, cioè il 35% (il 2% in più rispetto al 2022), è stata destinata a cibo e bevande, il 20% alle location.

Nel 2023, si sono rivolte alle imprese della filiera anche 8 mila coppie italiane che hanno celebrato il matrimonio in una regione diversa da quella di residenza: 763 mila arrivi, oltre 1,1 milioni di pernottamenti, per un fatturato di circa 332 milioni di euro. La media è stata di 95,6 invitati a cerimonia (90,1 nel 2022), per una permanenza che in media è stata di 1,5 notti. Ci sono diverse ragioni per cui le persone scelgono di spostarsi da una regione all’altra per celebrare il matrimonio: da segnalare il fenomeno del turismo di ritorno, per cui gli sposi decidono di tornare in un luogo specifico per celebrare il matrimonio, magari in luoghi che fanno parte delle proprie tradizioni familiari e culturali. Molte coppie scelgono invece di sposarsi in luoghi diversi dalla loro residenza abituale per godere di scenari più suggestivi, come spiagge, montagne, campagne o città storiche.

“Sposarsi nella Penisola – ha spiegato Daniela Santanchè, ministro del Turismo – sta diventando un ‘cult’, un elemento distintivo che riconosce lo status non soltanto economico ma anche culturale della famiglia. I numeri della ricerca sono molto interessanti e ricordo che nel nostro piano strategico il settore del matrimonio è legato in maniera fortissima al turismo delle radici. Chi viene a sposarsi in Italia è perché ha radici italiane e si sposa in luoghi anche meno conosciuti; non si sposano infatti solo nelle città più famose ma nell’Italia più segreta, nei paesini dove sono nati i genitori o i nonni, per sentire l’aria di casa. Ed infatti il settore nasce in Toscana ma ora è esteso un po’ in tutta la penisola”.

“Il nostro Paese è tra le destinazioni di punta per le coppie straniere che decidono di sposarsi all’estero e genera un consistente volume di affari destinato a crescere, secondo anche le tendenze registrate negli ultimi anni”, ha aggiunto Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy.

“Come nel Mice l’Italia sta scalando le classifiche, nel wedding registra aumenti costanti e significativi come risulta dalla previsione di crescita dell’8,8% stimato di matrimoni nel 2024”, ha sottolineato Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia.

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2,5 milioni di turisti a Carnevale per giro d’affari da 1 miliardo

 

Ammonta a un miliardo di euro il giro d’affari del turismo di Carnevale. Un periodo ormai stabilmente insediatosi tra i “piatti forti” del fuori stagione italiano. A stimarlo una indagine di Cna Turismo e Commercio. Otto milioni i visitatori che si sposteranno per le iniziative del periodo tra i quali due milioni e mezzo di turisti che pernotteranno fuori casa, in strutture alberghiere ed extra-alberghiere. Quota un milione dovrebbe essere toccata dai turisti stranieri, attirati dalla possibilità di unire la visione di spettacoli unici e autentici alla visita a città e borghi d’arte. In media, i pernottamenti di turisti italiani e stranieri attirati dal magnete Carnevale saranno di due giorni pro capite.

Significative – secondo le stime di Cna Turismo e Commercio – le ricadute per ristorazione, enogastronomia, artigianato. Ad aprire il ricco calendario di eventi carnevaleschi è stato il 1 febbraio il Carnevale dei ragazzi alla Biennale di Venezia, a chiuderlo la Sfilata dei carri allegorici a Viareggio sabato 24 febbraio, con una appendice esattamente un mese dopo, domenica 24 marzo, con il Corteo dei carri fioriti a Sanremo. Tra un estremo e l’altro, inoltre, manifestazioni a Ivrea e a Cento, a Fano e a Comacchio, a Putignano e ad Acireale, per citarne solo qualcuna delle tantissime organizzate nel nostro Paese.

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Italia meta preferita del turismo lento, Touring-Enit: individuati 100 cammini

 

Cento percorsi individuati per circa 30mila km complessivi: uno studio Enit e Touring Club ha messo ordine nei cammini italiani e nell’offerta turistica relativa analizzando tra questi i più visibili agli occhi dei potenziali fruitori, ovvero quelli con siti web turistici dedicati, in tutto 63.

La ricerca, presentata in Bit a Milano e realizzata in collaborazione con Ipsos pone l’accento sul turismo escursionistico, ossia un turismo itinerante, svolto prevalentemente a piedi in contesti generalmente rurali o montani per motivazioni naturalistiche, religiose/spirituali o di benessere psicofisico. “Il turismo legato ai cammini può favorire la nascita di attività artigianali e di produzione locale, permettendo alle
comunità di valorizzare le proprie tradizioni e risorse”, ha detto Ivana Jelinic, presidente e ceo di Enit.

Per il turismo lento (a piedi e in bicicletta), in Italia sono stati stimati circa 3,6 milioni di praticanti, in Francia 4,8 milioni, 5,6 in
Germania e 7,1 nel Regno Unito. Per tutti questi mercati, il Paese preferito per una vacanza lenta è sempre l’Italia. Anche il turismo escursionistico (solo a piedi) sta conquistando fette di mercato e in Italia sono stati stimati 2,7 milioni di praticanti, in Francia 4,5 milioni, 4,6 in Germania e 5,4 nel Regno Unito.

Questa ricerca sul turismo escursionistico, che Touring Club Italiano auspica di poter aggiornare nei prossimi anni ampliando
il numero di cammini analizzati, “permette di prendere sempre più consapevolezza dell’importanza di questo tipo di turismo, relativamente giovane per il nostro Paese – ha detto Giulio Lattanzi, DGdel Touring Club Italiano – Insieme alla recente certificazione ‘Cammini e percorsi’ rappresentano l’impegno concreto del Tci per un turismo sempre più sostenibile”.

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Italia regina d’Europa per la reputazione turistica

 

L’Italia conquista la vetta della classifica generale della reputazione turistica europea ma serve migliorare in fretta l’utilizzo istituzionale dei social. Emerge dallo studio di Demoskopika sulla reputazione dei sistemi turistici regionali che quest’anno è stato allargato all’ambito europeo con l’European Tourism Reputation Index e che l’ANSA ha pubblicato in anteprima.

Entusiasta ma anche conscia dei passi ancora da fare la ministra del turismo Daniela Santanchè: “Essere la Nazione più desiderata e popolare è senza dubbio un dato che ci fa guardare al presente con soddisfazione e al futuro con ottimismo. Ma a noi non basta risultare la destinazione più ricercata online, non possiamo fermarci a questo: dobbiamo aspirare a far diventare l’Italia capace di presentare l’offerta turistica migliore, in termini di ricchezza, profondità e qualità, così da essere non soltanto la meta più sexy in rete, bensì anche quella più scelta”.

Il Belpaese con 109,1 punti è primo in classifica generale con il primato in 3 indicatori su 5 (ricerca della destinazione, popolarità, tripadvisor confidence destination) e la medaglia d’argento nella valutazione del sistema ricettivo.

Assai meno confortante il posizionamento del Belpaese sul versante social. I canali istituzionali monitorati (Enit, Italia.it) non sono adeguatamente sfruttati a differenza di quanto fatto da alcuni competitor (Spagna, Portogallo, Grecia e Germania) facendo scivolare l’Italia al quinto posto nella classifica parziale del Rating Social Reputation (101,8 punti). La Spagna si colloca al secondo posto (105,3 punti). A pesare il primo posto quale destinazione “più social d’Europa” (112,4 punti) e il secondo posto per livello di fiducia dei turisti, quantificato in ben 31,7 milioni di recensioni rilevate su Tripadvisor nei 12 dodici mesi del 2023. Terzo posto, infine, per la Germania (101,6 punti) ottenuto grazie a una performance significativa in tutti gli indicatori individuati.

Stringendo il focus sull’Italia anche quest’anno il Trentino Alto Adige, con 112,1 punti, mantiene salda la prima posizione nella classifica generale del Regional Tourism Reputation Index. A spingere in particolare il primo posto quale destinazione “più social d’Italia” (127,8 punti) e il secondo posto quale offerta ricettiva con il gradimento più elevato da parte dei turisti/consumatori (111,9 punti).

Con un balzo in avanti di ben 5 posizioni rispetto all’anno precedente, è la Sicilia a conquistare il secondo posto nel medagliere complessivo strappandolo alla Toscana. Terzo posto per il Veneto (102,8 punti). Va alla Basilicata, con 112,9 punti, infine, il primato del sistema ricettivo “più apprezzato” d’Italia secondo le valutazioni positive dei turisti su oltre 4 mila strutture rilevate.

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Home News Turismo Italia al Wtm di Londra: in aumento visitatori Uk anche fuori stagione Italia al Wtm di Londra: in aumento visitatori Uk anche fuori stagione



L’Italia conquista sempre più i turisti del Regno Unito. Sono in aumento, infatti, i visitatori britannici nella Penisola e anche fuori stagione. Lo conferma lo studio Enit su dati Data Appeal reso noto in occasione del World Travel Market dove l’ente è presente con uno stand che coinvolge 15 regioni: Toscana, Sicilia, Emilia Romagna, Liguria, Puglia, Campania, Lazio, Basilicata, Trentino, Marche, Lombardia, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Umbria. Presenti anche Comune di Roma, Visit Brescia, Repubblica di San Marino, Ministero dell’Agricoltura e ITA Airways.

Grande attenzione al mercato Uk che ogni anno muove oltre 100 milioni di investimenti soprattutto per la vacanza culturale in città d’arte e al mare. Cinque le città di preferenza: Roma, Milano, Venezia, Napoli e Bologna. Secondo Enit su Data Appeal sono 48.300 i passeggeri aeroportuali dal Regno Unito in Italia ad ottobre (34.100) e notevoli anche quelli attesi per gli ultimi 2 mesi dell’anno (10.100 a novembre; 4.100 a dicembre).

Nel trimestre considerato, il 64% dei britannici prenota voli di andata e ritorno, mentre il 36% opta per viaggi di sola andata. Nel 54% dei casi si tratta di prenotazioni per una sola persona e nel 24% per 2 passeggeri. I viaggi in economy rappresentano il 78% del totale, mentre quelli in premium economy e in business hanno un’incidenza rispettiva dell’11,8% e del 10,0%. La durata media del soggiorno in Italia è di 4 notti. Nel dettaglio, il 32% dei britannici effettua tra i 2 e i 4 pernottamenti e il 21% si ferma dalle 5 alle 7 notti. Su Roma FCO il 16,8% dei passeggeri proviene da Heathrow. Dallo stesso aeroporto il 14,2% dei flussi è diretto a Milano LIN e il 6,1% a MXP, mentre su Venezia, Bologna e Napoli arriva il 6,8% e il 3,8% dei passeggeri. Il 3,9% del complesso dei passeggeri negli aeroporti italiani da gennaio a settembre 2023 ha avuto origine dal Regno Unito, per un totale di oltre 290 mila passeggeri – considerando solo i dati dei voli che transitano sui sistemi GRS – contro i 262 mila dello stesso periodo del 2022, segnando una crescita del + 10,7%. Si tratta nel 59,8% dei casi di arrivi di A/R, prevalentemente effettuati da 1 passeggero (49,5%) o 2 (23,1%). Seguono i piccoli gruppi da 4 passeggeri (5,7%) o 3 (4,9%), fino a 5 nel 2,1% dei casi. Altre modalità per il 14,7% dei passeggeri. La classe del viaggio è nel 77,7% dei casi in economy, mentre solo il 10,9% in premium e l’11,2% in business class. Lo 0,2% viaggia in prima classe. Le principali destinazioni per questo mercato sono collegate agli aeroporti di Roma Fiumicino (15,1% del totale da Heathrow e 3,7% da Gatwick), a quello di Milano Linate (14,4% da Heathrow e 4,5% da London City Airport) e Milano Malpensa (6,0% da Heathrow). Seguono Venezia (6,1%), Napoli (4,3%) e Bologna (3,7%), poi Catania (2%) e sotto il 2% Firenze e Torino.

“Sono contenta di essere qui a Londra: il World Travel Market è un vero e proprio evento per il settore, uno degli appuntamenti più importanti che consente di mettere in vetrina le eccellenze turistiche delle Nazioni che vi partecipano e, in quest’ottica, il padiglione Enit offre un’ottima opportunità di visibilità all’Italia davanti a una platea internazionale di primissimo piano. L’occasione è ghiotta anche perché ci dà modo di confrontarci, scambiare idee e spunti, e avviare dialoghi virtuosi al fine di collocare le tematiche legate al turismo all’interno del panorama mondiale. Londra e la Gran Bretagna, per altro, costituiscono un bacino di utenza di fondamentale importanza per il benessere dell’industria turistica italiana, e quindi dell’economia della nostra Nazione. Nel 2022, con oltre 3,6 milioni di arrivi e 13,6 milioni di presenze, infatti, i turisti britannici hanno rappresentato rispettivamente il 6,6% e il 6,8% dei flussi complessivi verso l’Italia – che si conferma la destinazione preferita per le vacanze dei viaggiatori provenienti dalla Gran Bretagna” ha detto il ministro del Turismo Daniela Santanchè.

“L’Italia partecipa ogni anno alla più importante fiera del turismo a Londra, dimostrando il suo impegno costante nel promuovere le sue ricchezze culturali, paesaggistiche e turistiche presso una vasta audience internazionale. Questo evento annuale rappresenta un’opportunità significativa per il Paese, poiché offre una piattaforma di visibilità senza pari in uno dei mercati turistici chiave al mondo. Non è solo un’occasione per attirare nuovi visitatori, ma anche per consolidare i rapporti con i partner commerciali, gli operatori turistici e gli investitori. Questo evento rappresenta un importante punto d’incontro per gli attori del settore, consentendo di stringere collaborazioni strategiche e di creare opportunità per lo sviluppo del turismo italiano. Attraverso la promozione della cultura, della bellezza naturale e dell’ospitalità italiana, l’Italia continua a consolidare la sua posizione come una delle mete turistiche più affascinanti e desiderate al mondo. L’adesione della Penisola alla più importante fiera del turismo a Londra rappresenta un impegno duraturo e significativo nel promuovere il Paese come una destinazione turistica di prim’ordine. Grazie a questa presenza costante, l’Italia continua a catturare l’immaginazione di chi desidera scoprire le meraviglie dell’Italia, contribuendo allo sviluppo sostenibile dell’industria turistica del Paese” dichiara Ivana Jelinic Presidente e Ceo Enit.

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È la Giornata della pasta. All'Italia il record per produzione e consumo


 AGI - Giunto alla sua 25esima edizione, il World Pasta Day consente oggi, 25 ottobre, un punto sulla diffusione globale di questo alimento: la produzione mondiale di pasta sfiora i 17 milioni di tonnellate (+1,8% sul 2021), raddoppiando i 9 milioni del 1998, quando è nata la Giornata Mondiale della Pasta, annota l'Unione Italiana Food assieme all'International Pasta Organisation.

L'Italia in quest'ambito è anche il primo produttore al mondo, con 3.6 milioni di tonnellate e un fatturato che sfiora i 7 miliardi di euro. In 25 anni è triplicata la quota export, nel senso che oggi 1 piatto di pasta su 4 che viene consumato nel mondo è Made in Italy. E stando sempre ai numeri, l'Italia risulta essere anche il Paese che di pasta ne mangia di più con ben 23 kg pro-capite l'anno, davanti alla Tunisia con 17 kg e al Venezuela con 12 kg, con un totale di 1,3 milioni di tonnellate consumate nel 2022. Tant'è che il 25% della pasta consumata nel mondo e il 75% consumata in Europa sono prodotti da un pastificio italiano. 

Numeri a parte, c'è da considerare che nel corso di questi 25 anni molto è cambiato in questo settore, perchè il mondo della pasta "si è evoluto", al punto che è aumentata la conoscenza di questo prodotto da parte del consumatore e la pasta è stata "reinterpretata e adattata a nuovi stili di vita". "Quest'anno festeggiamo un traguardo importante, che conferma come la pasta sia un prodotto straordinario che porta ogni giorno gioia e convivialità sulla tavola di milioni di persone di tutto il mondo", dichiara Margherita Mastromauro, presidente dei pastai di Unione Italiana Food. Nel corso di questi 25 anni, "in qualità di produttori - aggiunge - abbiamo visto come gli chef continuino a reinterpretarla, come i gastronomi la descrivano, gli antropologi esaltino il suo ruolo sociale, cosi' come i nutrizionisti la consiglino per una corretta e sana alimentazione". Insomma, la pasta si propone ed è "un cibo universale, ricco di storia e cultura, sempre più simbolo di una sana alimentazione, il cui consumo è in continuo sviluppo".

Enit: i dati sul turismo nel mese di agosto 2023

Sempre più turisti decidono di visitare l’Italia e prenotare con largo anticipo. Ecco i dati Enit sul periodo e le località estive preferite dai turisti in Italia

Secondo quanto riportato dai dati Enit, sono 702 mila 500 i passeggeri in arrivo per agosto negli aeroporti italiani, +1,1% rispetto ai 694 mila e 800 dell’agosto 2022. Sono soprattutto i turisti stranieri a transitare nei varchi dei nostri aeroporti dove solo il 19,9% è italiano, mentre spiccano ancora i turisti statunitensi (17,3%), seguiti da quelli spagnoli (4,9%), francesi (4,2%) e canadesi (3,6%).

Nel 35,7% dei casi si tratta di coppie in vacanza. La classe di viaggio è per l’87,8% l’economy, anche per il caro prezzi dei voli dell’estate 2023.

Gli arrivi maggiori sono da 5 aeroporti di provenienza per agosto: New York JFK, Toronto Lester B Pearson, Madrid Barajas, Seoul Incheon e Buenos Aires Ministro Pistarini (Fonte: Ufficio Studi ENIT su dati The Data Appeal Company).

I dati Enit sul turismo in Italia per agosto 2023

Per il mese centrale dell’estate picco positivo di prenotazioni online di posti letto nei giorni del Ferragosto con 6 camere piene su 10, al netto delle strutture ricettive che in questo periodo di alta stagione optano per le prenotazioni dirette off-line per cui non tutta l’offerta in agosto propone la sua disponibilità sulle OTA (prenotazioni web). (Fonte: Ufficio Studi ENIT su dati The Data Appeal Company).

Nelle prenotazioni in hotel (da 3 a 5 stelle) del week end dal 4 al 6 agosto 2023, e nonostante i prezzi di alta stagione, l’Italia mantiene elevata la competitività nelle località termali (149 euro a notte), nelle città d’arte (157 euro) e nelle destinazioni eno-gastronomiche (155 euro). Seguono per prezzo le località di lago (182 euro), di montagna (220 euro) e di mare (224 euro). (Fonte: Ufficio Studi ENIT su rilevazione Remtene).

“Emerge dallo studio ENIT, condotto a giugno su 10 mercati stranieri con 5.000 intervistati, una più capillare distribuzione dei turisti internazionali che visitano l’Italia durante tutto l’anno.” – commenta Ivana Jelinic presidente e ceo Enit – “Le vacanze in Italia vengono programmate con largo anticipo rispetto il viaggio, prevalentemente tra i 2 e i 6 mesi prima della partenza, periodo indicato dal 29,3% degli intervistati. Solo l’11,1% ha prenotato la settimana prima di partire. E così, anche per l’estate in corso sempre più stranieri si mostrano intenzionati a soggiornare nelle località italiane. Tra i più attratti ci sono statunitensi, polacchi e spagnoli” .

Analizzando l’ultimo quinquennio, la spesa media per un viaggio in Italia si aggira intorno ai 1.760 euro. Gli statunitensi spendono di più, mentre gli spagnoli e i francesi di meno.

Gli americani, infatti, investono molto di più di ogni altro turista internazionale. Il 32,3% tra i 2000 e i 5000 euro per l’ultimo soggiorno effettuato in Italia e, anche per la lunga distanza, ben oltre la quota complessiva ferma al 18,5%. Provengono da Spagna e Francia i turisti che spendono di meno. Nel dettaglio, il 50,6% degli spagnoli e il 44,5% dei francesi hanno speso tra i 500 e 1500 euro. (Fonte: Ufficio Studi ENIT su rilevazione IZI).

La scelta delle località e del periodo 

Le località balneari e le città d’arte sono le destinazioni più apprezzate, hanno ospitato rispettivamente il 36,6% e il 31,2% degli stranieri intervistati. Ma anche i laghi destano un certo interesse (l’11,3% del campione). A seguire, la montagna (6,9%) e i borghi (6,2%).

La meta del soggiorno viene scelta principalmente per apprezzare le bellezze naturali del luogo (41,5%), per vedere un posto nuovo (34,3%) e per ammirare il patrimonio artistico (30,5%).

Dall’indagine (ENIT) risulta che il 70,4% degli intervistati ha viaggiato all’estero per vacanza negli ultimi 5 anni. Il 49% di questi afferma di essere stato in Italia. Il 51,0% una sola volta, il 27,8% 2 volte, il 21,2% almeno 3 volte.

L’estate si conferma il periodo più gettonato: il 66,7% dei rispondenti ha visitato l’Italia durante la bella stagione, il 30,2% in autunno, il 13,0% in inverno e il 29,8% in primavera.

Oltre la metà del campione (56%) è ricorso alla prenotazione online tramite siti e piattaforme (Booking il 37 %; altri siti il 19 %). Le agenzie di viaggio sono state scelte dal 18,4%.

Le tipologie di turismo più praticate (indicate da oltre l’80 % dei rispondenti), e che soddisfano maggiormente i viaggiatori (voto medio conferito pari a 7), sono quelle culturali, enogastronomiche e naturalistiche.

Lo stile italiano è tra gli aspetti che più rimane impresso nei ricordi degli intervistati, con un valore pari al 44,5%. A seguire le bellezze naturalistiche (38,8%), il patrimonio culturale (33,4%), i prodotti enogastronomici (32,2%) e le tradizioni (30,4%).

I viaggi sostenibili ottengono una valutazione media pari a 6,4, considerando una scala da 1 a 10. (Fonte: Ufficio Studi ENIT su rilevazione IZI).

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