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In Italia boom dei ‘buddy trip’: 20% in vacanza con gli amici


L’amicizia costituisce un valore importante nella vita di tutti i giorni e le vacanze, in particolare, possono diventare un vero banco di prova per l’amicizia. In vista della Giornata Internazionale dell’Amicizia, che si celebra ogni anno il 30 luglio, PiratinViaggio ha deciso di indagare la propensione degli italiani a partire con i propri amici e le proprie amiche, focalizzandosi sugli elementi che più infastidiscono e sulle caratteristiche più apprezzate.

Come emerge dalla ricerca, l’estate 2024 sarà all’insegna dell’amicizia tanto che 1 viaggiatore su 4 ha in previsione un ‘buddy trip’ (letteralmente, viaggio in compagnia dei propri amici ed amiche), con picchi per la Gen Z (50%) e i Baby Boomer (40%). Gli amici e le amiche sono i compagni preferiti per le vacanze dal 36% degli intervistati, in crescita di oltre 10 punti percentuali rispetto ad una ricerca della piattaforma del 2022 (25%)2. A differenza di queste due generazioni, chi non sarà orientato a vacanze ‘friends-friendly’ è la coorte della Gen X che sceglie i componenti della famiglia come propri compagni di viaggio per i viaggi estivi.

Tra le principali motivazioni di chi non ha in previsione un buddy trip, ci sono il budget limitato dovuto ad una vacanza già organizzata con il partner o con la famiglia (61%) e l’impossibilità di trovare un compromesso su una data e sulla location (34%). Significativo il fatto che per per la Gen X e i Baby Boomer sia proprio il budget la causa principale dietro a questa scelta, mentre per le generazioni più giovani sia il non riuscire a mettersi d’accorso sul luogo e sulle date di viaggio (per il 49% della Gen Z e per il 38% dei Millennials).

La vacanza friends-friendly perfetta: in Europa, per viaggi di massimo una settimana ed al mare
L’Europa è la meta privilegiata per la metà dei rispondenti (50%) mentre l’Italia ottiene la seconda posizione (39%); a tal proposito, interessante è evidenziare che questo rapporto si capovolge per i Baby Boomer per i quali i viaggi con i propri amici e amiche si svolgono principalmente nel Belpaese (49%). Per quanto riguarda la durata media, la formula più gettonata per 1 rispondente su 2 per quanto riguarda le vacanze con i propri amici e amiche è quella di soggiorni di massimo una settimana, seguita dai fine settimana (32%).
Indipendentemente dalle preferenze ed esigenze individuali, le vacanze con i propri amici e amiche si svolgono per tutte le generazioni al mare per oltre il 50% delle persone intervistate (53%): più specificatamente, la combo con il relax è al primo posto con il 24% delle scelte a cui segue l’avventura con il 17% e la cultura con il 12%. Sebbene il mare sia il vincitore indiscusso, le visite alle città d’arte si difendono bene conquistando il 38% delle preferenze (con un picco che raggiunge il 41% per i Baby Boomer).
Tra le attività più apprezzate durante questa tipologia di viaggi, vi sono esperienze insolite e “out of box” (42%), seguite da sfizi eno-gastronomici come per esempio, degustazioni (39%) e party (38%). Queste percentuali crescono nettamente per i GenZer (rispettivamente al 60%, al 45% e al 48%).

I “grandi no” e i “grandi si”
Durante le vacanze il dover vivere a stretto contatto con i propri amici ed amiche fa spesso emergere lati inaspettati del carattere e delle abitudini delle altre persone, che potrebbero creare malumori ed attriti: lo conferma il fatto che tra le caratteristiche che maggiormente infastidiscono i viaggiatori in un buddy trip sono i tempi eccessivamente lunghi di preparazione (con il 50% delle preferenze). Leggermente inferiori, ma significative sono le quote di persone che mal sopportano la diversa attitudine verso il budget (28%) e le abitudini alimentari degli amici e delle amiche come, per esempio, la poca apertura verso il cibo locale (23%).
Inoltre, tra gli altri fattori che incidono negativamente sulle vacanze quando le si condivide con gruppo più esteso di amici e amiche troviamo il ritardo (58%), l’incapacità di adattarsi (56% che cresce al 64% per la Gen Z) e l’egocentrismo (25%).
D’altro canto, secondo lo studio di PiratinViaggio, l’amico/a ideale in vacanza è per i viaggiatori appartenenti a tutte le generazioni una persona flessibile, spensierata e indipendente: la capacità di scendere a compromessi ha infatti ottenuto il 65% di preferenze e viene ritenuta imprescindibile per la buona riuscita della vacanza. Non da meno sono la voglia di divertirsi e di affrontare il viaggio con leggerezza e spensieratezza (51% con un picco che arriva al 61% per la generazione più giovane) e l’indipendenza dei propri compagni di viaggio (40%, ma scelta solamente dal 33% dei viaggiatori Baby Boomer).

Amici per sempre, ma solo se si superano le vacanze
Se è vero che vivere un viaggio comune consente di condividere esperienze e ricordi unici (come confermato dal 78% del campione) e di amplificare le emozioni (per il 45% dei rispondenti), è altrettanto vero che la metà dei rispondenti dichiara di aver avuto almeno un’esperienza negativa con amiche/amici in vacanza (48%). Tuttavia, solamente il 9% degli intervistati ha interrotto un rapporto d’amicizia a causa di un viaggio finito male, mentre il 19% ha visto il legame raffreddarsi. In questi casi, i motivi sono attribuiti principalmente alla scoperta di aspetti di difficile accettazione in merito al carattere dell’amico/a (49%) e ad un atteggiamento egoistico (28%).

Flirt e amicizia: possono coesistere?
Sebbene si possa pensare che i flirt durante una vacanza all’insegna dell’amicizia possano essere causa di conflittualità, in realtà per quasi 9 rispondenti su 10 non ci sarebbe nessun problema se il proprio amico o amica decidesse di vivere un’avventura amorosa durante la vacanza insieme.
Più specificatamente, di questi il 52% sarebbe assolutamente neutrale, il 22% li accetterebbe solo se non si è in viaggio in due (opzione scelta dal 31% della Gen Z) e il 13% accetterebbe la situazione solo a patto di fare nuove amicizie ed organizzare attività di gruppo. Infine, la quasi totalità dei viaggiatori sostiene che da viaggi tra amici e amiche non è mai nata una storia d’amore (85%).

travelnostop.com

Gadda e Piccioni, l'arte dell'amicizia In un volume lettere e testi dei due grandi

 

 CARLO EMILIO GADDA LEONE PICCIONI ''COL NUOVO SOLE TI DISTURBERO'.

Scritti, lettere, detti memorabili'' (SUCCEDEOGGI LIBRI, pag. 264, euro 22,00).

    ''Carlo Emilio Gadda, una delle più forti personalità di scrittore continuamente inventivo e, per i molteplici aspetti proposti, difficilmente afferrabile e catalogabile, con quella sua tutta nuova e antica lingua letteraria che mescola i dialetti con l'uso di parole antiche felicemente recuperate.
    Scrittore al confronto del quale ben pochi autori del '900 possono tenergli testa, in niente invecchiato, in niente destinato ormai agli scaffali o alla erudizione, ma incalzante, profeta acuto, 'lento all'ira' ma terribile nella distruzione polemica, così come di un continuo inoltrarsi nella evocazione lirica e nella esaltazione dei sentimenti''. Parola di Leone Piccioni, che di Carlo Emilio Gadda molto ha scritto, molto ha conosciuto, come autore e come uomo, in studio e in amicizia come traspare mirabilmente da queste belle pagine (anche inedite) raccolte per volontà delle famiglie in un prezioso volume introdotto da Emanuele Trevi e curato da Silvia Zoppi Garampi. Queste ultime pagine le scrive Piccioni quando oramai Gadda non c'è più, in occasione del centenario della sua nascita, ed era scomparso già esattamente da un ventennio ma non ancora tumulato nel cimitero acattolico di testaccio a Roma dove arriverà - secondo le sue volontà - solo nel 2000. Nel volume sono raccolte le lettere tra il grande critico e promotore culturale, studioso e attivo partecipe della costruzione dell'orizzonte politico della cultura attraverso quotidiani come Il Popolo e riviste come L'Approdo, poi soprattutto la Rai (di cui arrivò ad essere vicedirettore generale) e lo scrittore, tanto ''particolare'' umanamente quanto enorme artisticamente come Carlo Emilio Gadda. La corrispondenza ritrovata riguarda il periodo che va dal 1950 al 1971, nella seconda parte del volume ci sono 22 testi scritti da Piccioni tra il 1950 e il 1992 più due interviste a Gadda. Oltre trent'anni di distanza corrono tra i due uomini ma questo non li rende meno vicini, nella consapevolezza soprattutto del più giovane - mai messa in dubbio - del valore dell'autore della Cognizione del dolore, del Pasticciaccio, de l'Adalgisa. Ma il prezioso Piccioni ha tante anime - quanto servirebbero oggi!- ha grande fiuto di critico ed è capace di scovare talenti come fece con lo stesso Gadda che già a partire dalle primissime prove pubblicate, quasi clandestinamente, recensì sempre entusiasticamente e fu capace di sostenerlo nella vita oltrechè nell'arte. Qui ''Il lettore potrà per suo conto provare: si metterà con questo libro (I viaggi la morte ndr) a contatto con Carlo Emilio Gadda. Ma è avvertito: non creda di andare a fare una passeggiatina - scrive Piccioni - in giardino soltanto. Gadda è autore complesso, suscita problemi, sommuove drammi, esplode in polemica, dà calibrate prove della sua erudizione, affonda il dito nei dibattitti culturali del momento, è in possesso di una grande vena ironica, crede nel 'maccheronico' e nel 'barocco'''. Oltre ovviamente l'interesse dal punto di vista critico queste pagine sono affascinanti perchè mostrano un modo di fare cultura in modo solido costruendo un orizzonte reale di riferimento attraverso i programmi culturali ad esempio e anche i premi letterari che qui hanno un ruolo centrale nella fortuna di Gadda con il grande sostegno di Piccioni ma anche nel suo sostentamento quotidiano. Piccioni è tra coloro che arrivano a creare un premio apposta, il Premio degli editori, nel 1957 quando Il Pasticciaccio non ottiene per varie motivazioni la fortuna che a loro avviso avrebbe meritato. Insomma cultura, vita, generosità nella costruzione della fortuna di un autore in cui si crede fino in fondo. (ANSA).