Quattro i percorsi suggeriti: lettera aperta ai villeggianti che sceglieranno di trascorrere le ferie in Diocesi
NOVARA
«In queste terre troverete l’accoglienza della nostra gente, il frutto della laboriosità locale, i prodotti dell’artigianato, i capolavori della cultura e del genio italiano, la memoria di una storia gloriosa, che ha fatto da cerniera fra Piemonte e Lombardia».
Non è il messaggio di qualche guida turistica o agenzia di promozione del territorio. A dare il benvenuto ai turisti, alla vigilia dei mesi estivi, è infatti monsignor Franco Giulio Brambilla. In un’inusuale veste di «cicerone», il vescovo di Novara scrive una lettera aperta ai villeggianti che sceglieranno di trascorrere le ferie in Diocesi.
Nel documento non ci sono solo saluti. Monsignor Brambilla propone quattro percorsi di cultura, arte e spiritualità, che idealmente si dipanano dalla Cupola Antonelliana percorrendo un itinerario che chiama «dal riso al Rosa»: la prima direttrice è la costa d’oro del Lago Maggiore che scende da Cannobio fino ad Arona, punteggiata da tanti campeggi e strutture recettive di primario valore internazionale. La seconda «ci introduce nella corona della Val d’Ossola, che si ramifica in sette valli, diverse ed egualmente capaci di attrarre per i loro scenari montani famosissimi». La terza è la conca del lago d’Orta, con il gioiello dell’Isola san Giulio. Infine il quarto percorso è la verde Valsesia, che arriva ai piedi del Monte Rosa. Per l’accoglienza si è mosso l’Ufficio di pastorale del turismo, con agili brochure che saranno distribuite nelle parrocchie e una guida in cinque lingue per seguire la messa.
lastampa.it
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