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Festival del Mondo Antico nel segno di Augusto

(di Marzia Apice)
 La luce della grande storia si irradia al contemporaneo: apre a Rimini il 20 giugno il Festival del Mondo Antico, la manifestazione che affronta trasversalmente i grandi temi del sapere umano con un occhio al turismo culturale legato al territorio. Al centro di questa XVI edizione, un simbolo per la città: il ponte sul fiume Marecchia, costruito per volontà di Augusto nel 14 d.C., anno della sua morte, e terminato dal successore Tiberio.
''Un ponte oltre gli imperi'', questo è il sottotitolo del festival, che celebra l'intero territorio riminese, ricco di testimonianze antiche: oltre al ponte, anche l'Arco della città, sempre di età augustea e il complesso archeologico della ''domus del chirurgo'', a comporre uno scenario ricco di fascino. Una manifestazione densa di appuntamenti e che in tre giorni, fino al 22 giugno, permetterà al pubblico di ''vivere pienamente l'archeologia, come scienza storica seria non come spettacolo'', ha dichiarato oggi Luigi Malnati, direttore generale per le Antichità del Mibact, alla presentazione alla stampa, ''divulgandola con un approccio corretto: né in modo esotico né solo per addetti ai lavori''.
Tomaso Montanari, Sandro De Maria, Claudio Strinati, Maurizio Bettini ma anche Michele Mirabella, Lia Celi, Giovanni Brizzi e Ivano Marescotti sono solo alcuni dei nomi presenti, in una kermesse che coniuga il dibattito ai concerti, il reading alle tavole rotonde, senza contare le visite al Museo della città di Rimini, con l'allestimento della nuova sezione archeologica. Accanto a studiosi di varie discipline ed esperti del mondo greco e romano, presenza tra le più attese è quella del sovrintendente ai Beni Culturali di Roma Umberto Broccoli, che sarà al Festival per ''parlare di Augusto cercando da un lato di non santificarlo, dall'altro di non renderlo troppo umano, ma dando il senso del presente''.
Un'occasione dunque per tessere legami tra ieri e oggi, nel tentativo di trovare nella storia significati e suggestioni ancora attuali: ''il mondo antico è sorgente di simboli e pensieri'', ha affermato Massimo Pulini, assessore alla cultura del comune di Rimini, che con l'Istituto per i Beni Artistici dell'Emilia Romagna organizza la manifestazione, ''così come lo è il ponte di Augusto con i suoi 2000 anni che rimanda all'idea di cucitura, ed è molto più di un collegamento tra due rive, ma un passaggio, un modo per comunicare''. Nel solco di un'identità così definita per il Festival si colloca anche la collaborazione con la casa editrice Il Mulino, che prosegue da due anni: l'idea è quella di passare dal libro al dialogo diretto con gli autori, in un continuo scambio di informazioni non solo a fini divulgativi ma anche dispensando qualche curiosità. E quindi accanto a temi relativi al rapporto tra il potere e la cultura, o il potere e le donne, o ancora sul mutamento degli imperi, ci saranno incursioni su questioni più leggere, come la cucina ai tempi di Augusto. Ultimo ma non meno importante tassello della manifestazione, il Piccolo Mondo Antico Festival, la sezione dedicata ai più piccoli: qui bambini e ragazzi incontreranno il fascino della storia attraverso archeologia sperimentale, giochi e racconti animati.
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