(di Ida Bini)
Il 6 giugno di 70 anni fa, alle prime luci dell’alba, sulla costa della Normandia, nella Francia del nord, decine di migliaia di soldati inglesi, americani e canadesi sbarcarono per liberare l’Europa dal nazismo. Sulle spiagge tra l’estuario del fiume Orne, nel Calvados, e le coste orientali della Manche – chiamate in codice Sword beach, Juno beach, Gold beach, Omaha beach e Utah beach - si svolse la più grande battaglia della storia moderna che cambiò drasticamente il destino di Paesi e popoli. Il contributo di vite umane fu altissimo e, in questi giorni di celebrazioni, i ricordi sembrano ancora più pesanti ma oggi le bellissime spiagge dorate normanne, i borghi e l’entroterra costituiscono un gigantesco museo a cielo aperto e una storica testimonianza di libertà e pace. Ha una valenza ancor più importante ripercorrere quest’anno i luoghi dello sbarco sulle cinque spiagge, distese di sabbia fine affacciata sul mar della Manica, negli innumerevoli e piccoli spazi espositivi dedicati al D-Day, nel porto artificiale di Arromanches, nel bunker del Memoriale di Caen, utilizzato come quartier generale dal maggiore von Richter e che oggi racconta i principali conflitti del XX secolo. E ancora nell’Espace Historique de la Batalle de Normandie, scandito da numerosi percorsi tematici, nel museo dei radar ospitato nelle fortificazioni naziste recuperate e nei commoventi cimiteri affacciati sul mare che contano, solo in quello americano - Cimetière américain - ben 9.387 croci bianche nei sui 70 ettari di giardino. E’ un viaggio della memoria e della storia dove si percepisce il sacrificio di chi combatté per la nostra libertà ma anche la bellezza struggente di una natura selvaggia e irresistibile, un angolo di Francia che continua a omaggiare quei soldati e che accoglie i suoi visitatori con borghi e tesori culturali. Prima tappa del viaggio è la bianchissima scogliera di Falaise d’Amont che, affacciata sul canale della Manica e battuta da venti fortissimi, fu testimone del grande sbarco di settant’anni fa. Si raggiunge percorrendo un ripido sentiero dal villaggio di Étretat e ospita un memoriale eretto nel punto in cui i due aviatori, Nungesser e Coli, furono visti l’ultima volta mentre tentavano di effettuare una traversata dell’Atlantico senza scalo nel 1927. Dalla cappella dei marinai dedicata a Notre-Dame de-la-Garde, inoltre, si ammirano Étretat e i suoi dintorni, immersi tra campi punteggiati di fiori gialli che digradano verso le spiagge dorate e il mare blu scuro. E’ da panorami come questi che si comprende il motivo per cui i grandi artisti del secolo scorso amavano quest’angolo di Francia. A partire da Claude Monet, padre dell’Impressionismo francese, che viveva a Giverny, nell’entroterra, dove l’abitazione del pittore è stata trasformata in una casa-museo circondata da un giardino bellissimo, simile a una tavolozza, che merita una visita. Verso il mare si arriva a Rouen, la cui cattedrale è stata immortalata da Monet innumerevoli volte, mentre Camille Pissarro amava dipingere il suo mercato e il vecchio porto. Nei dintorni e lungo l’estuario della Senna si attraversano Le Havre, Deauville, Trouville-sur-Mer e Honfleur, piccole porti di charme e pittoreschi villaggi di pescatori, mirabilmente dipinti da altri grandissimi artisti, da Renoir a Sisley, da Degas a Boudin. Sono scorci e panorami che conosciamo grazie all’arte e che ogni volta regalano grandi emozioni e visite indimenticabili. Ultima tappa, che si consiglia di raggiungere verso il tramonto, è Mont Saint-Michel, rocca affascinante e dal grande potere evocativo sull’oceano. E’ sempre pieno di turisti quest’incantevole sito Unesco: l’ideale è visitare la sua abbazia, costruita per l’arcangelo Michele, e le mura di cinta medioevali al mattino prestissimo e godersi all’ora del tramonto la sua bellezza struggente, quando sale la marea e la rupe diventa un’isola magica, spirituale. Ci si avvicina a piedi, lungo i sentieri dei doganieri, sospesi sulla costa, esattamente come facevano i pellegrini nel Medioevo. L’arte e la cultura di questa sorprendente regione si completano con una cucina di altissimo livello: qui, dove vivevano i grandi artisti e i nobili parigini si ritiravano in vacanza, gli chef fanno a gara per creare piatti unici a base di pesce, carne – anatra e maiale soprattutto - e formaggi stagionati. Le ostriche, le capesante e le cozze – marinate o bollite - sono un antipasto obbligatorio, portate a tavola su letti di ghiaccio e alghe, accompagnate da patatine fritte e annaffiate dall’immancabile Calvados, mentre in un tripudio di profumi si gustano dolci a base di mele e panna. Per maggiori informazioni e conoscere tutte le celebrazioni per i 70 anni dello sbarco: http://it.rendezvousenfrance.com o www.normandie-tourisme.fr ANSA > In viaggio > News > Francia > In Normandia, sulla costa della storia
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