di Marzia Apice
Da Velazquez al Grand Palais di Parigi alla pittrice Marlene Dumas alla Tate Modern di Londra, da Gauguin alla Fondazione Beyeler di Basilea fino a Rogier van der Weyden al Prado di Madrid, Yoko Ono al Moma New York, Burri al Guggenheim. Sono tante e di qualità le mostre che ''fioriranno'' nei prossimi mesi nel panorama internazionale: il nuovo anno dunque non farà rimpiangere quello che sta per concludersi, e si preannuncia ricco di iniziative artistiche in grado di appassionare anche i più esigenti.
Da LONDRA arrivano proposte che spaziano tra tradizione e contemporaneo: alla Tate Modern dal 5 febbraio al 10 maggio sarà allestita la mostra Marlene Dumas: The Image as Burden, dedicata alla pittura, fortemente connotata psicologicamente, dell'artista originaria del Sudafrica, mentre alla Tate Britain sarà protagonista l'immagine di fine '800 con Salt and Silver: Early Photography 1840-1860 (25 febbraio-7 giugno), tra ritratti, paesaggi e scene di vita quotidiana. La primavera porterà alla National Gallery un tributo al creatore dell'Impressionismo, Paul Durand-Ruel, con la retrospettiva Inventing Impressionism (4 marzo-31 maggio), che presenta oltre 85 capolavori appartenenti al celebre movimento artistico.
A PARIGI il Grand Palais renderà omaggio a uno dei maestri della storia dell'Arte, Diego Velazquez (25 marzo -13 luglio), documentandone l'intero percorso, dagli inizi fino all'influenza che le sue opere ebbero sui suoi contemporanei.
Circa 50 capolavori di Paul Gauguin provenienti dai più rinomati musei internazionali e dalle maggiori collezioni private arriveranno alla Fondazione Beyeler di BASILEA per una mostra (8 febbraio-28 giugno) che si configura come uno degli appuntamenti culturali principali del 2015.
Il Museo del Prado di MADRID allestirà la mostra su Rogier van der Weyden (24 marzo-28 giugno) nell'ambito della quale si avrà la possibilità di osservare il Calvario conservato all'Escorial, recentemente restaurato, e la Deposizione della Croce, oltre ad altre celebri opere del pittore fiammingo.
Guardando oltreoceano, immancabili le proposte di NEW YORK. Al Moma, il ritratto di Bjork (8 marzo-7 giugno), con approfondimenti sull'attività di oltre due decenni dell'artista; seguirà Yoko Ono: One Woman Show, 1960-1971 (17 maggio-7 settembre), che racconta i lavori e le esperienze realizzati prima del debutto al Moma dell'artista nel 1971, intitolato Museum of Modern [F]art. Dal 17 maggio al 4 ottobre appuntamento con From Bauhaus to Buenos Aires: Grete Stern and Horacio Coppola, approfondimento su due delle più importanti figure dell'avanguardia fotografica della prima metà del '900. Negli affascinanti spazi del Guggenheim dal 13 marzo al 3 giugno il pubblico potrà ammirare i lavori dell'artista iraniana Monir Shahroudy Farmanfarmaian nella mostra Infinite Possibility. Mirror Works and Drawings, che rivela la sua storia, tra l'esilio a New York dopo la rivoluzione e il ritorno nel Paese d'origine; mentre gli ultimi mesi dell'anno (dal 9 ottobre fino ai primi di gennaio '16) vedranno protagonista il ''nostro'' Burri, nella prima retrospettiva (Alberto Burri. The trauma of painting) a lui dedicata negli Stati Uniti. Con due mostre il Metropolitan guarderà invece ai misteri dell'Oriente: nella prima Bazm and Razm. Feast and Fight in Persian Art (17 febbraio-31 maggio) l'approfondimento sulla cultura persiana attraverso opere realizzate tra il XV secolo e l'epoca contemporanea; nella seconda, China: Through the Looking Glass (7 maggio-16 agosto), spazio all'influenza che l'iconografia e la creatività cinese hanno avuto nella moda occidentale sia nel pret-à-porter che nella haute couture.
ansa
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