Delle antiche tensioni non c'è più traccia, pur se in lontananza si vedono già le propaggini delle prime isole sulle quali sventola la bandiera dell'altra Cina. Anche il centro di Xiamen è un'isola, collegata alla terraferma da uno dei tanti avveniristici ponti costruiti negli ultimi anni. L'attuale città nasce nel 1394, durante la dinastia Ming, quando l'imperatore decide di costruire una fortezza per difendere la zona dalle incursioni dei pirati. Con il passare degli anni Xiamen si trasforma in un importante scalo mercantile cinese fino a che, nel 1842 in seguito alla sconfitta nella Guerra dell'Oppio, l'impero britannico la obbliga a diventare un porto franco aperto ai commerci internazionali. A testimoniare l'importanza della baia sulla quale si affaccia Xiamen rimane il complesso militare del forte di Hulishan costruito nel 1894. Aperto al pubblico il forte, con i suoi possenti muraglioni costruiti utilizzando anche materiali insoliti quali il riso e lo zucchero, conserva ancora uno dei due grandi cannoni navali tedeschi acquistati dall'imperatore per difendere il porto. Il Re dei Cannoni, come amano ricordare i cinesi, che è stato inserito nel Guinness dei Primati come il più grande cannone costiero del XIX secolo ancora esistente nel mondo e situato nella sua postazione originaria. L'ultimo colpo sparato dal cannone risale al 1937, quando aprì il fuoco contro le navi giapponesi.
Durante la visita al forte si ammirano casematte, altre postazioni di artiglieria, tunnel, depositi di munizioni, alloggiamenti per soldati e ufficiali e si gode di un bel panorama sulla baia e la città. Non molto distante dal forte, ai piedi di una graziosa collina, si incontra il Tempio di Nanputuo vecchio di almeno mille anni. Più che un tempio è un grande complesso religioso dove, oltre a visitare l'edificio principale e alle sue imponenti statue del Buddha, è possibile passeggiare sui sentieri e le scalinate che risalgono la collina tra suggestivi tempietti, verdi scorci e punti panoramici.
Un luogo decisamente rilassante, che invita alla meditazione. Non si può dire altrettanto del vivacissimo e un po' caotico mercato del pesce, dove si vendono pesci di tutte le dimensioni - in gran parte ancora vivi - crostacei e molluschi di tutti i tipi, oltre a giganteschi granchi, rospi e altri animali commestibili. Un intrigo suggestivo e rumoroso di vie dove destreggiarsi tra forti odori, silenziosi motorini elettrici e decine di biciclette cariche di merci e prodotti alimentari.
Divisa dalla città da un brevissimo braccio di mare si trova la suggestiva isola di Gulangyu, chiamata anche Giardino sul mare. Particolarmente amata dai cinesi, che qui vengono a sposarsi, è completamente priva di auto e regala al visitatore rilassanti passeggiate lungo stradine sulle quali si affacciano edifici costruiti dalla fine dell'Ottocento in diversi stili architettonici. Alcuni tra i più belli ospitavano i consolati delle 14 nazioni che avevano approfittato dell'apertura del porto franco successiva alla Guerra dell'Oppio. Oggi tutte le rappresentanze diplomatiche hanno chiuso e le case, in parte recuperate, sono state trasformate in bar, ristoranti e negozi di souvenir. Tra le attrattive dell'isola un interessante Museo del Piano, che raccoglie decine di antichi strumenti musicali; la panoramica Sunlight Rock e il piacevole giardino Shuzhuang, con i suoi ponticelli in legno sul mare costruiti nel 1913 insieme ad una lussuosa villa.
Xiamen è anche il punto di partenza per un'escursione di una giornata alla scoperta delle abitazioni di terra - solitamente circolari - costruite dal popolo Hakka nella Cina meridionale e dichiarate dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Sono le Fujian Tulou, imponenti e nello stesso semplici abitazioni fortificate - alte anche 4-5 piani - costruite in fango e paglia di riso. Edifici insoliti, in alcuni casi risalenti a oltre 1000 anni fa, che negli anni Ottanta la CIA scambiò per improbabili e misteriosi bunker missilistici e che, invece, ancora oggi ospitano intere famiglie contadine. Alcuni tra i più belli si trovano nel villaggio Hong Keng, con le stanze solitamente affacciate su uno o più cortili interni, al piano terra le cucine e gli spazi comuni, al secondo i magazzini e ai piani superiori le stanze degli abitanti. Alcune case, come la Fuyu Building Changdi Inn sono in grado di ospitare i turisti in semplici camere con servizi comuni. In molte è possibile fermarsi a pranzare - è consigliabile sapere maneggiare le bacchette dato che non sempre hanno posate - o a degustare e acquistare il buon tè coltivato nella zona. L'intera area è oggi un Parco Nazionale che offre al visitatore servizi di trasporto su bus elettrici e guida turistica.
di Giuseppe Ortolano - viaggi.repubblica.it
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