E’ la prima città degli Usa a entrare nell’elenco dell’Unesco come patrimonio dell’umanità: Philadelphia, accogliente metropoli della East Coast, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento per il suo ricco valore storico, culturale e artistico. Già nel 1979 l’Unesco volle preservare e valorizzare uno suo monumento, l’Independence Hall, l’edificio dove il 4 luglio 1776 venne firmata la costituzione degli Stati Uniti. Da quest’anno, invece, è l’intera città, come già altre 266 in tutto il mondo, a ricevere la nomina: passeggiando per le strade della centro ed entrando nei suoi musei e nei suoi palazzi, se ne intuiscono subito le qualità e il prestigio storico.
Due sono i volti di Philly, come la chiamano i suoi abitanti, o della città dell’amore fraterno, come la definì il suo fondatore quacchero William Penn: una parte moderna, dove i grattacieli di vetro con insegne al neon svettano sul fiume Schuylkill, che attraversa la città, e la parte più antica con le case di mattoni rossi a due piani, le strade poco trafficate e i giardini curati tra il fiume Delaware e l’Indipendence National Historical Park, il luogo dove si è fatta l’America. E’ proprio in quest’area che vennero discussi e approvati la dichiarazione d’indipendenza e la costituzione e dove si visitano il Liberty Bell Center, la campana della libertà, che salutò l’avvio della costituzione con i suoi ritocchi, la President’s House, la prima casa bianca degli Stati Uniti che ospitò il presidente americano George Washington, il National Constitution Center, museo dedicato alla costituzione degli Stati Uniti d’America, e il Franklin Court, il museo su Benjamin Franklin.
ansa
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