Come l'Italia - e molti altri posti, in realtà - anche la Francia torna spesso e volentieri in questi nostri excursus sui luoghi prestati al cinema. D'altronde non sono poche le bellezze paesaggistiche d'Oltralpe e le zone ricche di arte e storicamente interessanti che meritano di esser visitate, o quanto meno segnalate. O che vengono regolarmente utilizzate dalle produzioni locali per film di vario genere e caratura. L'ultimo esempio in questo senso viene dal Marguerite e Julien - La leggenda degli amanti impossibili di Valérie Donzelli, che troviamo nelle nostre sale a raccontare una storia vera quanto 'scabrosa'.
Certo, oggi il termine potrà apparire desueto e farci sorridere, ma d'altronde la descrizione della trasformazione dell'amore fraterno dei due figlioletti di Jean III de Ravaletel, Signore di Tourlaville, in una passione prima tenera e poi inarrestabile è qualcosa che non si vede spesso. Non al cinema almeno. Tanto più se adattata dalla vita vissuta dei due amanti, vissuti a cavallo tra il 1500 e i primi anni del 1600. E il cui romantico crescendo si mescola alla drammaticità della caccia da parte della comunità paesana scandalizzata che costrinse i due a fuggire.
Per fortuna nostra, il nostro percorso potrà essere invece inverso, avendo come meta finale proprio ilChâteau des Ravalet di Tourlaville da dove i due partirono, e tutta la zona della Normandia e dellaManica che ha fatto da sfondo alla lavorazione della Donzelli e dei suoi interpreti, Jérémie Elkaïm e Anaïs Demoustier. Proprio quest'ultima si è trovata a riflettere proprio sulla possibilità avuta di immedesimarsi completamente nel proprio personaggio grazie anche alle location scelte, quelle originali del castello dove Marguerite e Julien hanno vissuto veramente. "Non avevo considerato l'impatto di quest'aspetto prima di iniziare, ma era assurdo pensare di trovarmi nella vera stanza da letto di Marguerite! - ha raccontato la Demoustier. - Non ci pensavo sempre ma a volte mi tornava in mente. è strano pensare di camminare sugli stessi passi di persone che sono vissute veramente e che sono ancora, in qualche modo, attorno a te".
Per quanto la regista abbia scelto di trasporre la vicenda in un'epoca più moderna, con un prefinale nel quale i due fuggiaschi tentato di salvarsi scappando in Gran Bretagna attraversando proprio il canale della Manica. Un'occasione in più per spaziare con lo sguardo e riempirsi gli occhi dei paesaggi circostanti, ampiamente sfruttati dalle riprese tenutesi tra le località di Auderville, Barfleur, Biville, Cherbourg-Octeville (dove sono stati reclutati circa 150 figuranti per i ruoli di paesani e domestici), éculleville, Jobourg, Tatihou,Gonneville, Saint-Lô-d'Ourville e della parte settentrionale della penisola del Cotentin tra Hague e laVal de Saire tutta. A conferma di una tendenza che sempre più ha visto la Normandia - zona tra le più amate dai fan della Francia - come prima scelta da molti cineasti, come Maïwenn e Stéphane Brizé nei rispettivi Mon Roi e La loi du marché (entrambi all'ultimo Festival di Cannes insieme al film della Donzelli).
turismo.it
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