Nudi e ironia con Helmut Newton a Palazzo Ducale

Ironico, surreale, graffiante alla caccia del bello a Villa d'Este come a Montecarlo, è un Helmut Newton privato quella della mostra "Fotografie", prima a Venezia ora a Palazzo Ducale di Genova fino al 22 gennaio. Curata dal direttore della Fondazione Newton, Matthias Harder e da Denis Curti, la mostra presenta oltre 200 scatti del fotografo di origine tedesca, alcuni a grandezza reale, pubblicati nei tre volumi 'White Woman' (1976), 'Sleepless Nights' ('78) e 'Big Nudes' (1981). "Negli anni Settanta Newton entra nel mondo della moda - spiega Curti - sono gli anni di Avedon e Klein e Newton ha la capacità di passare da una foto descrittiva a una foto ispirazionale, abbandonando gli studios e scattando foto di moda in strada o nei grandi alberghi. Ma soprattutto realizza scatti privati, non destinati alle riviste, che poi lui pubblicherà nei suoi libri monografici". E così ecco Charlotte Rampling nuda di tre quarti in un grand hotel ad Arles ("la sua prima foto di nudo, un nudo consapevole con un fotografo complice", dice Harder) e poi le modelle di notte in Rue Aubriot a Parigi, la serie a Villa d'Este e i finti omicidi sulla Croisette, Lolou de la Falaise ma anche Luis Azzaro che accettò di farsi ritrarre nudo, steso in un gran letto, in mezzo a tre modelle vestitissime (era il 1974). La sobrietà del bianco delle volte e il grigio della pietra del Sottoportico di Palazzo Ducale valorizzano in maniera particolare l'ultima sezione in bianco e nero "Big Nudes', modelle ritratte a Brescia e in interni, prima nude, poi vestite (o viceversa) nella stessa identica posa.
ansa

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