OTTERLO (OLANDA) - Non la rappresentazione veritiera del mondo circostante, ma l'immagine della vita stessa, da riprodurre sulla tela con tutte le imprecisioni che sono "più vere della realtà letterale": a questa ossessione che accompagnò Vincent van Gogh agli albori della carriera il Kröller-Müller Museum di Otterlo in Olanda dedica la grande retrospettiva The early Van Gogh: "work against indifference", allestita fino al 9 aprile. Esposte circa 120 opere risalenti al periodo 1880-1885, per lo più disegni, nei quali è evidente l'impegno dell'artista di acquisire maggiore tecnica al fine di dare volume e movimento alle immagini. Nella mostra, curata da Auke van der Woud, particolare risalto viene dato all'attenzione rivolta da van Gogh alle persone più umili, costrette a lavorare duramente in umili botteghe o nei campi, in qualsiasi condizione atmosferica. Ad accompagnare le opere molti i testi e le fotografie realizzate da Henry Berssenbrugge (1873-1959), a testimonianza dell'interesse inusuale di Van Gogh per l'uomo della classe operaia nel contesto del tardo Ottocento.
ansa
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