Turismo: Anci, per adeguamento a Bolkestein tempi adeguati


Per uniformarsi alla direttiva Bolkestein sulle concessioni per spiagge e stabilimenti balneari "andrebbe previsto un termine adeguato, a tutela degli imprenditori che hanno fatto affidamento sul sistema preesistente. I Comuni, però, dovrebbero avere capacità di autodeterminazione sui tempi delle procedure". Lo afferma Andrea Gnassi, sindaco di Rimini e delegato Anci al turismo e al demanio marittimo, che oggi ha parlato davanti alle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera, in merito al ddl di delega approvato dal governo lo scorso 27 gennaio. 

"Rispetto al tema delle previsioni di un 'congruo tempo' per avviare le evidenze pubbliche - propone Gnassi - si potrebbe prevedere che entro un periodo di tempo definito gli enti gestori individuati per legge (le Regioni, di concerto con i Comuni), siano tenuti a procedere all'applicazione della disciplina di riordino, avviando le procedure. Ciò permetterebbe ai Comuni e alle Regioni di agire in un quadro unitario con un termine certo stabilito dal legislatore e, al contempo, di disciplinare realtà diverse che secondo le loro specificità possono avviare le evidenze pubbliche in tempi diversi, ma comunque non oltre il tempo stabilito". 

"Perché la risorsa turismo, soprattutto quello 'Sea, Sand e Sun'si traduca in concrete occasioni di sviluppo - aggiunge inoltre Gnassi - servono una politica industriale mirata ed un quadro normativo stabile che diano certezze per gli investimenti privati. Il ddl delega per la revisione e il riordino della normativa sulle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreativa rappresenta un passo importante per le imprese turistiche balneari, costrette ad operare da oltre sette anni in un quadro di estrema incertezza". 

Da questo punto di vista "è positivo che il ddl abbia recepito molte delle osservazioni sottoposte dall'Anci - sottolinea Gnassi - e in particolare uno dei criteri su cui l'Associazione si batte maggiormente: la valorizzazione delle peculiarità territoriali, elemento fondamentale in un Paese con circa 8 mila chilometri di costa. Questo principio va ora declinato nei decreti legislativi, attribuendo un ruolo primario ai Comuni nell'elaborazione dei bandi e nella determinazione di criteri particolari per l'assegnazione delle concessioni". Il sindaco di Rimini, infine, auspica che la riforma sia occasione per una sinergia tra gli operatori della balneazione ed i Comuni. "L'arenile - ha affermato - non deve essere un mondo a sé stante, ma parte integrante dell'intero territorio: logistica, servizi, sistema viario di accesso, sistema idrico e fognario, riqualificazione urbana e paesaggistica, e tutti gli elementi di pianificazione comunale devono entrare in relazione con l'arenile ed i progetti che su di esso si realizzano". (ANSA).

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