Recanati: Infinito romanticismo leopardiano

Sempre caro gli fu quell'ermo colle. E diventerà caro anche a tutti coloro che sceglieranno di ammirarlo con gli occhi del poeta. Il Monte Tabor, che domina Recanati, ha ispirato i versi più celebri di Giacomo Leopardi che crebbe tra questi suggestivi scenari e l'immortalò tanto nell'Infinito quanto negli altri suoi famosi componimenti. E' impossibile non rimanere conquistati da questa zona dell'immeditao entroterra marchigiano a due passi dal Conero se la si esplora utilizzando come guida turistica i versi del poetaed immedesimandosi in essi. Ed è impossibile non lasciarsi avvolgere dal fascino pregno di poesia che gli scorci più belli del paese natale di Leopardi sprigionano. Un'occasione ideale per concedersi un romantico itinerario di coppia scandito dalla poesia e dalla bellezza dei paesaggi che non possono essere meno che incantevoli se hanno potuto ispirare pensieri e parole tanto eccelsi.

Non c'è modo migliore, dunque, per visitare Recanati. Seguire i versi del poeta, e scoprire i luoghi che hanno fatto da cornice alla loro stesura. Un itinerario leopardiano che si rispetti non può prescindere da una visita della casa in cui il piccolo Giacomo crebbe fino a diventare il letterato che tutti conosciamo. Oggi di Casa Leopardi, ancora abitata dai discendenti della famiglia, è possibile visitare la sola biblioteca, un trionfo di oltre 20.000 volumi antichi. Ma è ancora possibile affacciarsi alla finestra ed ammirare la piazzetta del Sabato del Villaggio, costeggiata dalla chiesa di Santa Maria di Monte Morello, dove il poeta ricevette il battesimo, e dalla cosiddetta Casa di Silvia, un lungo edificio in parte adibito a scuderie dove visse, purtroppo non a lungo, la giovane Teresa Vittorini, al suono della cui voce il poeta tendeva l'orecchio nella sua poesia A Silvia, dedicata alla giovane ed alla sua scomparsa prematura.

Passeggiando per il centro storico sono tantissimi i luoghi che rapiscono lo sguardo e che si ritrovano nei versi del poeta. Come "la torre antica" da cui il Passero Solitario cantando andava alla campagna. Si tratta della torre che svetta dal chiostro della chiesa di Sant'Agostino, edificata nel XIII secolo in stile gotico su una preesistente costruzione in stile romanico e restaurata nei secoli successivi sino a donarle l'aspetto sobrio che oggi la caratterizza. Non meno affascinante la Casa di Nerina, con la sua bella scalinata, che il poeta rievoca nelle sue Ricordanze. Ogni luogo qui parla di Leopardi.

Ma ce n'è uno in particolare che più di ogni altro si lega alla vita del letterato. E non può che essere il suo caro"ermo colle", quello che il giovane Giacomo raggiungeva con una passeggiata che dal cortile del palazzo di famiglia, attraversava i giardini del Convento di Santo Stefano, oggi sede del Centro Mondiale della Poesia, per poi imboccare il sentiero che si arrampicava sull'altura. Il Monte Tabor, noto come Colle dell'Infinito, domina il paesaggio regalando un panorama magnifico, oscurato, un tempo, soltanto dallacelebre siepe che diede, però, l'opportunità al poeta di lasciare spazio all'immaginazione e di spingere il suo sguardo interiore ben oltre quell'ostacolo, raggiungendo universi sconfinati. Affacciandosi dal colle si percepisce immediatamente quella sensazione di quiete, silenzio ed immensità che tanto emozionò il poeta. E contrariamente a quanto spesso avviene, quando mancano le parole per esprimere una emozione così forte, stavolta c'è un'intera lirica a descriverla con una tale potenza ed una tale fedeltà da rimanerne quasi turbati.
turismo.it

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