Parma punta sull’arte, sulla bellezza dei suoi monumenti e sulla qualità dei prodotti gastronomici; ecco 5 buoni motivi per scegliere di trascorrere un weekend in città e nei suoi dintorni a partire dal prossimo fine settimana, quando si festeggiano san Giovanni e l’inizio dell’estate.
Festa di san Giovanni
Il 23 giugno si celebra san Giovanni che, secondo i riti cristiani, battezzò Gesù nelle acque del Giordano; il fuoco e l’acqua sono i suoi simboli, entrati nella tradizione popolare che festeggia il santo con i falò, accesi nei campi di notte come riti pagani propiziatori, con i piatti della tradizione e con i benauguranti fuochi d’artificio. Il 23 giugno corrisponde anche al solstizio d’estate, alla vittoria della luce sulle tenebre: è una notte magica, la notte delle streghe come la chiamano a Parma e nel parmense, piena di prodigi e di condivisioni. Durante la rozäda äd San Zvan, infatti, si cena con i piatti della tradizione all’aperto, sotto la rugiada notturna che scaccia il male e purifica: tortelli di erbette a base di pasta fresca ripiena di ricotta e bietole verdi, condita con burro fuso e, ovviamente, formaggio parmigiano. Tante sono le sagre in città, che per l’occasione apre i piazzali (da piazza Garibaldi alla nuovissima Ghiaia) con i tavolini all’aperto e chiude le vie al traffico per permettere a tutti di partecipare alle tortellate d’estate. Per l’occasione INC Hotels Group ha una proposta originale: navigare un tratto del fiume Po sulla motonave “Stradivari” con una gustosa cena, musica dal vivo e pernottamento a Parma (Best Western Hotel Farnese e Holiday Inn Express Parma) a partire da 77,50 euro per persona. La sera di sabato 24, invece, si naviga e si cena a bordo della motonave, da dove si gode lo spettacolo pirotecnico. Info: www.inchotels.com
Visite al Duomo
E’ uno dei più importanti monumenti del Romanico padano, eretto alla fine dell’XI secolo; ha tre navate e una cupola rinascimentale affrescata dal Correggio con il capolavoro “L’Assunzione della Vergine circondata dagli Apostoli”; assolutamente da non mancare. E per conoscere meglio la sua storia è bene recarsi nell’attiguo museo Diocesano, che conserva aneddoti e documenti; merita una visita anche il vicino battistero, d’origine romanica con influenze gotiche, con una struttura ottagonale rivestita di marmo rosa di Verona.
In giro per monumenti
A poche decine di metri dal Duomo si visita il monastero benedettino di san Giovanni, che risale al secolo X ma ha una facciata barocca; bellissime sono la chiesa romanica interna con le opere del Correggio e di un giovane Parmigianino e la storica Spezieria di san Giovanni, gioiello duecentesco con arredi lignei e vasi di ceramica di grande pregio. Tra le chiese più belle di Parma ci sono anche san Francesco del Prato, con un rosone in marmo rosso; l’Oratorio della santissima Trinità, con una facciata neogotica, e sant’Antonio Abate, ricostruzione settecentesca di un edificio antico.
Immancabile, poi, è una visita alla Pillotta, grandiosa costruzione mai completata che ospita la Galleria Nazionale, la biblioteca Palatina con volumi inestimabili e il Teatro Farnese. Tra gli ultimi gioielli della città merita una visita il Csac-Centro Studi e Archivio della Comunicazione, polo museale con ricche opere d’arte, di fotografia, di design e architettura, ricavato dall’abbazia di Valserena, che ispirò la Certosa di Parma, celebre protagonista del romanzo di Stendhal. Da non perdere, infine, il chiostro del Conservatorio Arrigo Boito, e per chi ama la lirica l’opera in due atti di Mozart, “Così fan tutte”, in programma la sera del 24 giugno.
I dintorni
Se il centro storico della città si visita comodamente a piedi o in bicicletta, è sufficiente fare pochi chilometri a nord della città per rimanere stregati dalla bellezza della reggia di Colorno, maestoso palazzo ducale con più di 400 sale riccamente affrescate e numerosi cortili, circondati da un grande giardino alla francese; l’imponente Versailles in miniatura era la residenza estiva di Maria Luisa d’Asburgo, seconda moglie di Bonaparte e figlia dell’imperatore austriaco Francesco I; qui e nel giardino, all’indomani della caduta di Napoleone, la nobildonna, anche venerata dai parmigiani, impresse il suo raffinato gusto. Alle spalle della reggia si visita la Cappella di san Liborio, costruita tra il 1792 e il 1796, e restaurata per volere della duchessa; all’interno si trova uno dei più pregiati organi antichi tuttora esistenti al mondo.
A sud di Parma, invece, si visita il borgo di Fontanellato che si sviluppa intorno alla Rocca Sanvitale, eretta nel XII secolo, al cui interno sono conservati pregevoli affreschi manieristi del Parmigianino. A Fontanellato, ogni terza domenica del mese si tiene un delizioso mercato dell’antiquariato, e per chi ama i giardini c’è il labirinto della Masone a forma di stella, il più grande al mondo con 3 chilometri di percorso; al suo centro una piramide ospita una cappella, tre ristoranti, una libreria, una sala da ballo, due suites e spazi espositivi per mostre temporanee.
Nel comune di Fontanelle si visita gratuitamente il museo del Mondo Piccolo, dedicato a Giovannino Guareschi, visionario creatore della serie di romanzi sui personaggi don Camillo e Peppone; e a Busseto la casa-museo di Giuseppe Verdi, nato nel 1813 nella frazione di Roncole Verdi.
Eccellenze gastronomiche
Parma è la culla del buon cibo, dichiarata dall’Unesco “città creativa per la gastronomia”: immancabili, dunque, sono le visite nei dintorni ai caseifici e alle aziende di produzione del miglior parmigiano e dei salumi, in particolare il culatello e la spalla cotta, altre eccellenze gastronomiche. Non è un caso che Parma insieme a Modena sia la prima provincia italiana per l’impatto economico delle produzioni Dop e Igp: dal parmigiano reggiano al prosciutto di Parma, dall’aceto balsamico di Modena al salame di Felino. Parma è la vera capitale della Food Valley emiliana: l’antico Ducato si è trasformato, infatti, nel moderno regno dei salumi (Antica Ardenga, An.fo.ra, Antica Corte Pallavicina e Podere Cadassa), mentre a Colorno, in quella reggia dove già Maria Luigia d’Austria aveva portato grandi chef, oggi c’è Alma, la scuola internazionale di cucina italiana che ha come rettore Gualtiero Marchesi e che ogni anno diploma 1.200 tra cuochi, sommelier, pasticcieri, maître e manager della ristorazione. Infine, nel parmense ci sono numerosi musei gastronomici: a Langhirano quello del prosciutto di Parma; a Soragna il museo del parmigiano reggiano; a Collecchio quello della pasta e pomodoro, mentre l’arte olearia è rappresentata nel museo di San Secondo.
In città si mangia bene un po’ ovunque; tra i migliori ristoranti di specialità locali si segnalano La Greppia, Angiol d’Or, vicino al Duomo, Antica Cereria, accanto al museo Toscanini, Antica Osteria della Ghiaia, Il Cortile, Sorelle Picchi,Trattoria Corrieri.
Ogni venerdì e sabato mattina, inoltre, è previsto un tour “Parma nel cuore del gusto” che parte da piazza Garibaldi e per tre ore tocca i principali luoghi storici della città con degustazioni nei ristoranti e locali che aderiscono all’iniziativa. Il costo è di 20 euro, 15 per i giovani fino ai 10 anni, gratis fino ai 3 anni.
ansa
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