Parte oggi il più grande laboratorio virtuale sul cervello, l'International Brain Lab (Ibl): unisce 21 centri di ricerca fra Europa e Stati Uniti ed è stato finanziato con oltre 13 milioni di dollari in cinque anni dall'organizzazione scientifica britannica Wellcome Trust e dall'americana Simons Foundation. L'obiettivo è unire le forze per scoprire i segreti del più complesso degli organi. Tra i coordinatori c'è anche un italiano, Matteo Carandini, che lavora allo University College di Londra.
Questa imponente collaborazione internazionale svilupperà teorie sui meccanismi di funzionamento del cervello focalizzandosi su un singolo comportamento condiviso da tutti gli animali: la ricerca di cibo.
L'obiettivo principale è quello di dare una scossa al mondo delle neuroscienze, solitamente frammentato in singoli laboratori che studiano un limitato numero di circuiti cerebrali durante l'esecuzione di semplici comportamenti. Il grande laboratorio virtuale, invece, cercherà di scoprire come funziona il cervello nel suo insieme per generare comportamenti complessi che cambiano in base alle condizioni ambientali. Il modello di riferimento sarà il cervello di topo, che sarà studiato con le tecnologie più avanzate: dai chip che permettono di registrare l'attività elettrica di migliaia di neuroni contemporaneamente, fino all'optogenetica, che consente di telecomandare i neuroni colpendoli con un fascio di luce.
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