Chissà a quanti è capitato di partire dall'aeroporto di Malpensa e di trovarla lì dietro al desk del check in. Forse si saranno accorti che il suo lavoro le piace, avranno notato la sua bellezza o avranno trascurato tutto ingaggiando con lei qualche "fiera battaglia" per imbarcare bagagli troppo pesanti oppure per passare con documenti sgualciti, scaduti o addirittura mancanti... Ma ai più sarà sfuggito di trovarsi di fronte a un fenomeno social, ovvero la hostess di terra Ambra Garavaglia, che a colpi di tweet divertentissimi racconta tutta la quotidianità un po' folle di un luogo "assai ironico" come un grande aeroporto internazionale. Eletta personaggio TTG del 2016, quest'anno la Garavaglia sbarca giovedì al TTG Incontri di Rimini per raccontare come questo suo diario social di successo si sia trasformato in un e-book dal titolo che è già tutto un programma: "C'è un problema al check-in... Sei tu".
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Tantissimi i tweet che strappano un sorriso o una risata, visto che ne vede e ne sente di tutti i colori (prima fra tutti la frase ricorrente: "Fai l'hostess di terra? Chissà come ti divertirai a volare in giro per il mondo..."). Si parte da chi chiede imbarchi prioritari senza averne diritto:
-Posso imbarcarmi per primo? Ho un bambino.
-Quanti anni ha?
-17.
OK.
C'è poi chi pretende di partire senza tutti i titoli necessari:
- Non ha il visto per la Russia? Non posso farle il check-in.
- Ma sì, me lo faccia, tranquilla, poi lì mi arrangio.
OK.
E poi il gran tormentone del lavoro della Garavaglia: i bagagli.
-Deve pagare la sacca da golf.
-Perché?
-Perché ha diritto a un bagaglio solo.
-Infatti questo non è un bagaglio. È una sacca da golf.
OK.
-Posso imbarcarmi per primo? Ho un bambino.
-Quanti anni ha?
-17.
OK.
C'è poi chi pretende di partire senza tutti i titoli necessari:
- Non ha il visto per la Russia? Non posso farle il check-in.
- Ma sì, me lo faccia, tranquilla, poi lì mi arrangio.
OK.
E poi il gran tormentone del lavoro della Garavaglia: i bagagli.
-Deve pagare la sacca da golf.
-Perché?
-Perché ha diritto a un bagaglio solo.
-Infatti questo non è un bagaglio. È una sacca da golf.
OK.
"E' tutto nato per caso qualche anno fa - racconta all'ANSA la Garavaglia, 29 anni, sposata e con figlio di 3 anni - dato che ho un'ottima memoria e a fine turno scrivevo i dialoghi surreali che a volte avevo con i passeggeri. Poi i miei tweet hanno cominciato ad attirare qualche like, finché un giorno non mi ha intervistata il Trio Medusa. Da lì hanno cominciato a conoscermi e ad apprezzarmi più persone. Sono stata anche chiamata dal direttore dell'azienda per cui lavoro la Airport Handling, cosa che all'inizio mi aveva molto spaventato. E invece mi hanno apprezzato anche loro. Forse perché i miei tweet sono educati, rispettosi e faccio sempre molta attenzione a non rendere le persone riconoscibili: non voglio prendere in giro nessuno ma proprio raccontare la quotidianità un po' folle di un grande aeroporto".
Il personaggio Garavaglia porta in luce tutta una categoria, quella dei servizi e dei controlli aeroportuali, che spesso ignoriamo o sottovalutiamo perché distratti dalla partenza oppure che attira le nostre ire a causa di lunghi controlli, ritardi dei voli, bagagli non conformi etc. "I miei colleghi - continua - sono contenti dei miei tweet, molti mi mandano dialoghi capitati a loro. Qualcuno dei più anziani mi ha raccontato che anni fa, in epoca pre social, un addetto alla sicurezza aveva fatto un'operazione simile alla mia con una specie di giornalino interno che era molto apprezzato".
L'onda di popolarità non ha certo fermato la hostess che continua il suo lavoro regolarmente: "E' un lavoro che ho cominciato per caso appena finita la scuola ma di cui mi sono innamorata nonostante sia anche molto stancante tra turni notturni e festivi. Mi piace tantissimo il fatto di essere a contatto con il pubblico, di aiutare le persone che sono magari in ansia per la partenza, di interagire con i piloti. E poi ci sono tutte le storie che ti rimangono dentro: da chi si sfoga con te e ti racconta cose molto private (eh sì, siamo anche un psicologi al desk!), ai vip (l'unico a cui ho avuto il coraggio di chiedere un selfie il meraviglioso Roberto Bolle) e anche alle suorine, che mi lasciano sempre i santini... Il successo per il momento continua a stupire e a inorgoglire sia me che la mia famiglia, da mio marito che è il mio primo grande fan a mia mamma che per seguirmi è diventata la più tecnologica di tutti...".
"L'idea del libro - dice ancora la Garavaglia - è stata di Alessandro Lesa (Trabassi), social media manager che ha visto la potenzialità dei miei tweet, quando io non ci credevo proprio. E assieme a Francesco Menghini del blog dedicato agli italiani all'estero Madre in Italy abbiamo realizzato il libro, che è stato illustrato dalle bellissime vignette di Loris Cazzamali e ha una prefazione di Giovanni Vernia, di cui sono stata molto onorata".
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