Turismo culturale e archeologico, la grande scommessa sarda



(Di Gian Mario Sias)
OLBIA - "Il rafforzamento del turismo culturale è una priorità per la Sardegna". Lo ha rimarcato l'assessora regionale del Turismo, Barbara Argiolas, durante i lavori in corso tra oggi e domani nel centro congressi Mbc dell'aeroporto di Olbia per la seconda tappa di Sardinia Tourism Call2Action, l'innovativo piano di incontri di approfondimento professionale e confronto tra operatori e amministratori elaborato da Geasar, società di gestione dello scalo gallurese, inserito dall'assessorato nel Piano di promozione e comunicazione veicolato dal sistema aeroportuale sardo.
"Lavoriamo per rinforzare il turismo balneare e far crescere nuove stagionalità attraverso la valorizzazione in chiave turistica di un patrimonio storico e archeologico unico" ha detto Argiolas -. Il turismo di qualità e sostenibile è la chiave per la crescita del settore e del suo peso economico sul territorio ma occorrono progetti di ampio respiro e alto profilo, che cerchino di mettere in rete Regione, enti locali e imprese, come nel caso del recente accordo tra assessorato e il Polo museale della Sardegna".
Se l'obiettivo è superare la stagionalità dei flussi turistici, promuovere le zone interne, proporre un'offerta integrata che contempli più turismi e sfrutti un patrimonio vastissimo di eccellenze naturali, storiche, artigianali, artistiche, produttive, enogastronomiche e identitarie, va decisamente nella direzione più corretta la riflessione aperta dalla Geasar attraverso il ciclo inaugurato in aprile con l'analisi sui borghi della Sardegna e sul turismo dei borghi in Italia e in Europa.
Oggi la prima delle due giornate su turismo archeologico e culturale è stata dedicata alla formazione con Gruppo Galgano ed Sps e i seminari sulle opportunità di mercati emergenti come la Cina e sull'approccio sostenibile come leva per gestire flussi turistici di qualità. Protagonisti gli esperti dell'Università Ca' Foscari di Venezia e del corso di laurea magistrale in Management della sostenibilità e del turismo di Trento.
Oltre 38milioni e mezzo di arrivi e 102 milioni e 600mila presenze nelle destinazioni culturali italiane nel 2015: per Federcultura gli stranieri sono stati il 36% degli arrivi e il 27% delle presenze. Le località d'arte producono ogni anno affari per 12 miliardi e mezzo di euro, il 37% della spesa totale dei turisti stranieri in Italia. Gli appassionati di cultura spendono a testa 131 euro al giorno, il turista balneare 89. Dei 13 miliardi spesi in viaggi d'arte in Italia da turisti stranieri, nell'isola sono arrivati 608 milioni. Su questi e altri dati si concentrerà domani il dibattito tra gli esponenti del settore turistico-culturale sardo, coordinato da Josep Ejarque, esperto di levatura internazionale, consulente dell'assessorato regionale in questa delicata fase di transizione e di Geasar nell'articolazione del ciclo di incontri.

ansa

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